Uscì per ultimo, teneva la testa bassa per evitare che gli altri vedessero i suoi occhi lucidi e i suoi linemante distrutti dalla rabbia.
Non riusciva a crederci, Carrie aveva abbandonato la piccola anche se sapeva quello che sarebbe successo (essendo la vicepresidente della sezione Nord America della Petrochem era difficile che non lo sapesse, dato che erano coinvolti tutti i grandi delle varie corporazioni), l'aveva lasciata morire, era scappata senza pensarci su due volte, in fondo che cosa le importava di quella piccola che aveva partorito 10 anni prima.
Non riusciva a credere che potesse essere stata così meschina, ma soprattutto lui potesse essere stato così idiota da sposarla, poi la tensione fu troppa e Mike pianse, per la sua stupidità, per lo schifo di mondo che stava per finire ma soprattutto per la piccola Nora, che non sarebbe diventata la donna che doveva, sfogò il suo dolere nelle lacrime ma la sua rabbia rimase intatta come cristallizzata mentre fissava le nubi grigiastre oscurarsi sempre di più, presagio di quella notte che stava arrivando su quel lato del mondo e che aveva già avvolto la sua anima.
Non sapeva quanto tempo rimase li fermo a guardare il cielo dalla sua finestra, ma i colpi alla porta forti e decisi lo "svegliarono" di colpo, si asciugò gli occhi, anche se sapeva che era inutile, poi si avvicinò alla porta e chiese chi fosse.
"Sono Sheila, ti ho portato Nora"
Mike aprì la portala piccola entrò come un turbine nella stanza, mentre la ragazza la guardava teneramente, questo gli fece venire in mente che lei si stava comportando come una madre mentre la sua vera madre l'aveva lasciata morire, la rabbia lo investì di nuovo e sentendo gli occhi bagnarsi nuovo fece per chiudere una porta, bofonchiando un "Grazie mille", m,a la ragazza fu rapida a mettere un piede sullo stipite per non far chiudere la porta.
"Ehi che ti è successo? Non dico che mi aspettavo un galante ricevimento di ringraziamento ma qualcosina di meglio che un Grazie udibile solo grazie alla cibernetica si" gli disse con un mezzo sorriso.
Forse fu il tono della voce sinceramente preoccupato o forse fu il suo sorriso, ma Mike si trovò a sorriderle "Scusami, sono stato un vero cafone, ti prego entra."
“Pensavo ti fosse venuto un colpo, accidenti erano quasi 10 minuti che bussavo alla tua porta” disse la giovane appena entrò nel mini alloggio che Burton aveva dato a Mike come a tutti gli altri.
“Mi spiace, stavo pensando allo schifo di situazione in cui siamo, un film di 20 anni fa aveva una battuta in cui un personaggio diceva che era “bello essere ignoranti” beh adesso mi trovo a pensarla allo stesso modo, forse era meglio non sapere nulla, così adesso non sarei qui a macerarmi l’anima pensando che quella gran troia della mia ex moglie ha abbandonato sua figlia a morire come se niente fosse!” le ultime parole uscirono quasi urlate, poi Mike si girò e tirò un calcio ad una sedia che si schianto sul muro frantumandosi e prima che Sheila potesse fare o dire qualcosa Mike continuò: “e che questo è il peggior momento possibile per innamorami di te!” Poi si girò con gli occhi di nuovo lucidi e si sedette su un divano con la testa china a sfogarsi!