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Le Fantome

Circolo degli Antichi
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  1. Radiogenesi, come mi piace definirla, è una strana amalgama di fantasy e fantascienza. Non mi è facile riassumerti l'ambientazione né il sistema in poche parole, finirei per darti un'immagine distorta e riduttiva dell'ambientazione e del sistema. Si tratta di un'esperienza da provare, e poi trarne le proprie conclusioni. Però vi è sicuramente una dimensione contemplativa e filosofica in ciò che voglio trasmettere con questo gioco.
  2. Ciao! Sì, c'è ancora posto. La gilda funziona nel seguente modo: 1) Ogni giocatore gestisce un personaggio ed eventuali gregari. 2) Ogni giocatore tira i dadi delle azioni del proprio personaggio e dei suoi gregari. 3) I risultati dei tiri di dado vanno riportarti nel canale "Sessione - 1", (una discussione interna alla gilda) così come la descrizione delle azioni intraprese dai propri personaggi. 4) Ogni 48 ore (ma ultimamente non stiamo riuscendo a rispettare questa scadenza) il DM descrive le conseguenze delle azioni intraprese dai personaggi e, nel mentre, cosa è avvenuto di rilevante. Ci si aspetta, da parte del giocatore, che segua la gilda con un po' di costanza e che si consulti e si coordini con gli altri giocatori prima di scrivere le azioni dei propri personaggi. Inoltre, la gestione della scheda dei personaggi e delle loro risorse è anch'esso compito affidato ai giocatori. Vorrei sottolineare che Radiogenesi non è un gioco incentrato sul combattimento, ma non per questo è semplice: il focus dell'esperienza è sopravvivere in ambiente ostile, gestendo le (poche) risorse a disposizione e trovando modi intelligenti di procurarsene di nuove. Questo è un punto molto importante. (Mi spiace risultare pedante, ma ora sono un po' più esperto dei PbF e ho capito che molte cose vanno chiarite in modo esplicito). Se dopo aver letto tutto ciò fossi ancora convinto a voler entrare nella gilda, ti inviterei volentieri!
  3. Molto evocativa l'idea degli spiriti. Però, per sensibilità mia personale, non ho apprezzato molto che gli spiriti dei defunti "famosi" siano più "potenti" degli spiriti delle persone comuni. Ne "l'ultima Era" neanche dopo la morte si può sperare che "Re e pedoni finiscano nella stessa scatola" cit. :'D Ora, capisco che in D&D il concetto di morte sia molto relativo: è contemplata la resurrezione, la sopravvivenza dell'anima alla morte del corpo fisico, l'esistenza dei non-morti e tanto altro che rende il concetto della morte molto diverso da quello nella vita reale: ci mancherebbe, è un gioco estremamente fantastico, è giusto che sia così. Però non so, anche in un universo narrativo altamente fantastico, per gusti squisitamente personali, apprezzo molto di più quando il concetto della morte mantiene la sua piena "potenza", quella soglia che separa la vita e tutto ciò che ne concerne (autocoscienza, percezione sensoriale del sé e del mondo circostante, pensiero, sensazione, etc.) dalla morte (assenza di ogni pensiero e percezione, disgregazione del sé nell'universo). Infatti, ho apprezzato molto che gli spiriti, comunque, non possano in alcun modo lasciare il mondo degli spiriti, con nessuna magia. Molto bella anche l'immagine che evochi degli spiriti maggiori: entità così "immense" da aver trasceso una vera e propria individualità, diventando un tutt'uno con il piano degli spiriti, alla stregua di una forza cosmica. Se non sbaglio, in un precedente articolo del blog avevi spiegato che lo spirito più antico e potente si ritiene fosse proprio la prima forma di vita mai apparsa sul pianeta, che ha poi inglobato in sé gli spiriti di tutte quelle defunte in seguito. Molto originale come idea, complimenti!
  4. GIORNO 2, ORE 11:20. La tempesta durò meno del previsto e, dopo un'ora, le sferzanti folate di sabbia cessarono. Rintanati nel capanno, ogni membro del gruppo ebbe modo di concludere le proprie attività senza imprevisti o interruzioni di sorta, anche grazie alla guardia attenta di Glauce. (Artyom effettua un riposo di 4 ore e ne ottiene i seguenti benefici: +4 salute, +4 stamina, -4 follia, -1 malattia).
  5. Hai ragione, mi ero dimenticato della sua capacità peculiare. Ora correggo, grazie ancora della segnalazione 😉
  6. Popovič (Liv 1 - stamina 14/15 - follia 5/100) Popovič lavorò alacremente sul programma di ricerca per 4 ore, come gli aveva suggerito Glauce. Al termine delle 4 ore di lavoro, il tecnomante aveva già completato due terzi della stesura del programma. Aveva lavorato in modo eccellente. (Popovič consuma -1 unità di informazione (grazie alla capacità sua peculiare 'programmatore'), la sua progressione nella stesura del programma di ricerca di prima gen. è attualmente del 67%) (@licet_insanire @Bille Boo)
  7. Significa che Popovič, se provasse a usarla, avrebbe il 50% di prob. di non riuscire ad attaccare, esattamente come accade quando non si rispetta il requisito di intelligenza. Se non si rispettano 2 requisiti, (per esempio, se un PG non avesse nè abbastanza forza, nè abbastanza intelligenza, o non avesse abbastanza forza e non fosse addestrato) la probabilità di non riuscire a utilizzare l'arma salirebbe al 75%. Infine, se non si rispettano 3 o più requisiti, l'arma non si può usare. O meglio, si può, ma la probabilità di fallimento sarebbe del 100%.
  8. Allora, se dovrò gestire io Popovič, vorrei prima revisionare la scheda e sincerarmi che sia segnato tutto in modo corretto. Appena avrò fatto, ri-pubblicherò la scheda di Popovič e poi terrò conto di tutto quanto concerne il personaggio.
  9. Salve, popolo di Miranda! Siamo giunti a lunedì, quindi da oggi si riparte! Rimane l'annosa questione di come gestire un gruppo di almeno 4 personaggi. @Bille Boo te la sentiresti di rendere Popovič un seguace di Daphe alla stregua di come Artyom è divenuto un seguace di Glauce?
  10. Questo spunto penso permetta di mettere a nudo tutti i temi della tua ambientazione con notevole crudezza ed efficacia. Inserisce una vicenda avventurosa, come vuole la tradizione di D&D, in un contesto ambiguo e dove vi è macchinazione da scoprire, che potrebbe culminare con una presa di coscienza dei personaggi e un completo ribaltamento delle loro prospettive. Penso che si potrebbe basare un'intera campagna attorno a questo soggetto, io ci parteciperei volentieri, pur già sapendo il ripugnante piano dei servizi segreti di Atthis nei confronti del villaggio pridiano. Complimenti 😉
  11. Aggiornamento: nel frattempo, ho chiesto a due utenti che in passato avevano manifestato la volontà di entrare a far parte della gilda se, a distanza di tempo, fossero ancora interessanti a prendere parte alla campagna. Potrebbe volerci un po' prima che mi rispondano, e comunque andrebbero introdotti al sistema e alla campagna. Nel frattempo, io direi di continuare a giocare, anche se siete rimasti solamente in due come giocatori attivi. Cosa ne dite?
  12. @Bradiporapido @simo.bob Ciao! Se foste ancora interessanti a partecipare alla campagna, si sono liberati due posti.
  13. @Bille Boo @licet_insanire @The_Prime _Time_908 Ciao! Evidentemente The_Prime_Time_908 non intende partecipare alla campagna visto che non ha scritto neanche un messaggio da diversi giorni, neppure per salutarvi. Mi scuso per il suo comportamento, nel mentre mi impegnerò a trovare altri giocatori.
  14. Fidati, lo abbiamo fatto. Neanch'io voglio dilungarmi più del dovuto, non temere. Ma un commento tanto lungo e scritto con accortezza merita una risposta, anche se immagino resteremo entrambi "arroccati" sulle rispettive posizioni. Partiamo dal presupposto che io non ritengo (ne ho affermato) che il principio di scambio equivalente non venga spiegato, anzi: viene ripetuto innumerevoli volte nella serie. Il problema è che questa spiegazione in cosa consiste non aiuta comunque lo spettatore a comprendere quali siano i limiti di un alchimista: a seconda dei casi, sembrano poter manipolare quantità arbitraria di materia e in forme arbitrariamente complesse. Il protagonista, in uno dei primi episodi, ripara letteralmente una radio (dispositivo complesso, dotato di circuiti, cavi, pile e quant'altro) con il semplice tocco delle mani. E non è l'unico caso. La sensazione è che gli alchimisti, teoricamente, potrebbero ricombinare qualsiasi sostanza in qualsiasi altra cosa, il tutto in modo quasi istantaneo e con uno sforzo apparentemente nullo da parte dell'alchimista. A parole viene detto che vi sono dei limiti, ma nella serie questi limiti non vengono mai percepiti. C'è una discrepanza tra quanto viene detto e quanto viene mostrato a mio avviso, e questo in molte, troppe situazioni. Anche questa affermazione è molto vaga: apparentemente, tutto l'occorrente per creare una chimera perfettamente adatta alla vita è un cerchio alchemico disegnato sul pavimento e due povere cavie, nient'altro. Ci sono ulteriori limiti? Può darsi, ma la serie non è mai chiara su quali dovrebbero essere, né perché un alchimista dovrebbe limitarsi a trasmutare un solo tipo di materiale piuttosto che, letteralmente, qualsiasi cosa gli capiti sotto mano. Servono cerchi alchemici diversi? Può darsi, ma dato che letteralmente QUALSIASI cosa può essere usata come cerchio alchemico (perfino le gallerie o le nuvole, oggetti quindi privi di una vera e propria consistenza fisica) non si capisce perché un alchimista all'occorrenza non possa disegnare con un gessetto e una lavagna portatile qualsiasi cerchio magico gli serva in ogni momento. Nella pratica, è tutto molto più vago e arbitrario di quanto venga spiegato a parole con dovizia di particolari. Va bene, ciò non toglie che vi sono personaggi che dal nulla hanno doni di preveggenza, capiscono la posizione esatta di nemici nascosti e possono curare ferite mortali con il solo tocco delle mani, senza che lascino neppure sangue o cicatrici. Sarà pure legato a concetti intimi della cultura orientale, ma io quando in una storia vi sono simili poteri, per lo più nelle mani di una bambina accompagnata da un cucciolo di panda, mi sale un tedio profondo. La congiunzione astrale sarebbe durata poche ore e non si sarebbe ripetuta per secoli. Facendo crollare il tunnel in corrispondenza della congiunzione, in che modo Pride, il Padre o chiunque altro avrebbe potuto istantaneamente ricostruire il tunnel per permettere il rituale? Siamo realisti, il piano del Padre era semplicemente una macchinazione troppo complicata e che richiedeva troppe variabili per poter funzionare senza enormi forzature logiche. Anche perché il tunnel è lungo centinaia di chilometri, a Pigrizia sono occorsi decadi, forse secoli per scavarlo nella sua interezza. Inoltre, Pride non avrebbe mai potuto impedire detonazioni sincrone in cantoni diversi, a meno che non avesse il dono della ubiquità (cosa che non mi risulta). Ciò detto, ti lascio con una piccola provocazione: nell'istante in cui il Padre assimila il Fondatore (o una sua parte) diventa in grado di controllare le reazioni di fusione termonucleare (emblematica la scena in cui tiene in mano una riproduzione in miniatura del sistema solare). Perché non disintegra istantaneamente i protagonisti con una detonazione atomica? 😁
  15. Ne sono lieto, il mio parere non inficia in alcun modo che ad altri l'opera possa esser piaciuta molto. Personaggi sì interessanti, ma spesso contraddittori. E alcuni erano anche un po' grotteschi, ma nel senso negativo del termine secondo me. Sì, se non fosse che alcuni eventi accadono in modo straordinariamente forzato. Uno su tutti: per impedire il piano del Padre sarebbe bastato far crollare con della dinamite il tunnel scavato da Pigrizia prima della congiunzione astrale, una soluzione di una banalità sconcertante che però non balena in testa a nessuno dei protagonisti neanche per un momento. E dire che alcuni di loro sono anche esperti di esplosivistica e tattica militare... Questo di per sé non sarebbe un problema. Il punto è che non è un sistema magico coerente. Gli alchimisti sembrano poter fare di tutto. La bambina di Xing riesce a guarire Scar da ferite mortali con la sola imposizione delle mani, per dire. Ma infatti il soggetto alla base, quello che tu sottolinei, è molto bello. Penso sia la trama che ci hanno costruito sopra che non si regga in piedi sotto quasi nessun punto di vista :'D Ciò detto, ribadisco che se ti sei appassionato all'opera e ne serbi un bel ricordo, va benissimo!
  16. Allora, la serie "Brotherhood", quella più fedele alle vicende originali, ha più stagioni. La prima è abbastanza godibile, malgrado tutti i problemi che riguardano il funzionamento confuso e abbastanza arbitrario della fantomatica "alchimia". Diciamo che il carisma di alcuni personaggi e alcuni intrecci sopperiscono alle carenze logiche e aiutano a sostenere il tutto. Della prima stagione, tutto sommato, ho un buon ricordo. Ma dalla seconda... mamma mia, un declino costante. A un certo punto, l'autrice inserisce nemici apparentemente così potenti e letali che poi, puntualmente, è costretta a "depotenziarli" senza motivo di continuo, altrimenti ucciderebbero i protagonisti in un battito di ciglia. E' assolutamente snervante, non riesci più a goderti un singolo scontro per questo motivo :'D Comunque ci sono alcune "chicche" che val la pena recuperare: ad esempio, la rappresentazione di Dio all'interno della serie è una delle più efficaci che abbia mai visto: esso è la Soglia, un portale marmoreo in una specie di spazio bianco sconfinato, oltre il quale si trova la "vera scienza", in realtà un abisso oscuro senza fine dove flussi di eventi e fenomeni distorti si susseguono in forme caleidoscopiche senza fine. Personalmente, è la rappresentazione di Dio che ho fatto mia per quanto concerne Radiogenesi, pur rielaborandola e rendendola coerente con la mia visione.😁
  17. Ovviamente, se gli Dei esistessero, bisognerebbe chiedersi perché non intervengano direttamente nelle questioni dei mortali: per esseri virtualmente onnipotenti sarebbe così facile... Spesso ci si appella al principio che il volere degli Dei è imperscrutabile e il loro operato intricato e misterioso. Spiegazione debole, secondo me. O ancora, che un Dio più in alto degli altri abbia imposto agli Dei di non scontrarsi fra loro. Spiegazione già più convincente, anche se creata chiaramente ad hoc. Comunque, non è detto che tutti i devoti di un culto debbano avere accesso a poteri sovrannaturali: forse è necessario compiere un rito di iniziazione, una sorta di "battesimo" a cui solo pochi eletti vengono iniziati. Oppure il dio venerato è capriccioso e volubile: concede i poteri a solo pochi fedeli, in maniera apparentemente casuale. Ogni DM può darsi la risposta che meglio crede. Io, personalmente, ho una visione della magia fantasy molto diversa da quella tradizionale, infatti non gioco a D&D. Spero comunque di averti dato spunti di riflessione vagamente utili. :'D
  18. Torniamo a recensire, questa volta un'opera giapponese di discreto successo internazionale: Fullmetal Alchemist. Premessa: nonostante io abbia visto tutta la serie animata denominata "Full Metal Alchemist: Brotherhood" non ho mai letto il fumetto originale. Tuttavia, diversi appassionati mi hanno detto che è abbastanza fedele all'opera originale sia nello svolgimento degli eventi che nell'atmosfera e nelle tematiche, quindi penso di poterne parlare con cognizione di causa. Ora, la mia non sarà una vera e propria recensione. Sarà piuttosto uno sfogo, su come, secondo me, Full Metal Alchemist incarni perfettamente il concetto di "occasione sprecata". Diamo un'infarinatura di cosa stiamo parlando a chi non dovesse conoscere l'opera: le vicende si ambientano nella nazione fittizia di Amestris, una sorta di federazione di più cantoni la cui capitale, Central City, ha un'architettura europea che potrebbe richiamare la Vienna dei primi del '900. Oltre la nazione di Amestris, sono citate altre nazioni fittizie, quali gli stati di Drachma, Xing e altri ancora. La sensazione, quindi, è quella di trovarsi su una Terra alternativa, che nulla ha da spartire con il mondo reale e la sua storia. In questa "Terra alternativa" esiste una forma di magia chiamata, all'interno della serie, in modo assolutamente improprio "alchimia" o, peggio ancora, "scienza". Questo, per me, è stato il primo grande problema della serie: l'assoluta confusione in cosa consistesse davvero la presunta "alchimia" tanto decantata fin dal primissimo episodio. Nella realtà, l'alchimia è stata un insieme di pratiche, per lo più misteriche e spirituali, che riguardavano presunte proprietà sovrannaturali della materia e delle sostanze. Gli alchimisti erano veri e propri iniziati di sette religiose, che credevano che gli astri e le congiunzioni astrali potessero influenzare determinate sostanze, così come credevano che vi fossero entità sovrannaturali che intervenivano nelle reazioni chimiche. Ancora ai tempi di Antoine-Laurent de Lavoisier (1743 - 1794) si riteneva che, nei fenomeni di combustione, intervenisse una misteriosa entità sovrannaturale chiamata "Flogisto", responsabile della scomparsa apparente della massa del combustibile. Fu proprio Lavoisier a dimostrare che non era necessario invocare la mediazione di un'entità sovrannaturale per spiegare il fenomeno e che, in realtà, la massa si conservava nei prodotti della combustione. Non a caso Lavoisier era un chimico, non un alchimista. Cosa voglio dire con questo? Che l'alchimia NON è, come molti credono, una disciplina "antenata" della chimica. Era qualcosa di profondamente diverso: l'alchimia si basava su paradigmi concettuali antitetici a quelli della chimica. Era una pratica profondamente esoterica, nel quale si dava importanza a concetti astrusi e astratti, quali presunte "simpatie" o "antipatie" tra le sostanze, oppure degli effetti che i moti di Giove o Saturno potevano avere sui metalli o sulle persone. Ora che abbiamo chiarito cosa fosse l'alchimia nel mondo reale, parliamo di cos'è l'alchimia in "Fullmetal Alchemist": una forma di magia del tutto arbitraria. Eh sì: perché se è vero che l'alchimia non fu mai una scienza, in FullMetal Alchemist diventa vera e propria magia: gli alchimisti possono (apparentemente) fare TUTTO, tra cui: erigere muri di dimensioni arbitrarie, costruire ponti di dimensioni arbitrarie, costruire (dal pavimento di una stanza) una lancia, riparare con il solo tocco delle mani una radio o una carrozzina, dare fuoco all'aria o alle persone, fare esplodere gli arti umani al tocco, creare il ghiaccio dall'aria, curare ferite gravi (causate da armi da taglio o proiettili) senza che rimanga neanche una cicatrice, fondere insieme più creature viventi in orride chimere, vincolare un'anima a un oggetto per impedirne la morte, creare la vita, et cetera, et cetera. Ovviamente, questo rende impossibile capire durante la serie cosa realmente i protagonisti (e i loro nemici) possano fare: perché, potendo fare tutto, lo spettatore non ha nulla a cui aggrapparsi per poter fare previsioni. Questo, dal mio punto di vista, ha spesso reso la visione dei momenti più salienti terribilmente noiosa: non solo non capivo mai la reale entità delle forze in campo ma sapevo anche che, qualora le cose si fossero messe male per i protagonisti, l'eccessiva flessibilità e "onnipotenza" dei loro poteri li avrebbe salvati in ogni caso. Cosa che, puntualmente, accadeva. Ma la cosa veramente ridicola è che, nella serie, viene ripetuto continuamente che l'alchimia non solo "è una scienza" (?!) ma che è anche vincolata a un presunto principio di equivalenza, una forma distorta del principio di conservazione della massa di Lavoisier. Questo non è mai tradotto in qualcosa di concreto all'interno della serie animata: nonostante questo presunto limite dell'alchimia venga ripetuto quasi ossessivamente, non si capisce mai quando un alchimista possa finire realmente "le risorse" a sua disposizione. In linea teorica, anche l'aria che respira potrebbe essere usata dall'alchimista come arma, perfino il suolo dove cammina o la sua stessa carne! E, ovviamente, è quello che puntualmente accade! Che senso ha, narrativamente parlando, inserire un presunto "limite" all'onnipotenza dell'alchimia se poi, a conti fatti, questo limite praticamente non sussiste e sembra non porre mai un effettivo vincolo alle azioni dei personaggi? Non so, io mi sono sentito preso quasi in giro, durante la visione. La cosa ironica è che, nella serie, viene introdotta una pietra magica, la fantomatica "pietra filosofale", una sostanza rossa che può "apparentemente" violare il principio di equivalenza. Ogni personaggio che vi mette le mani sopra ne parla come se avesse in mano qualcosa che possa renderlo virtualmente onnipotente ma, in realtà, non è così: siccome il principio di equivalenza tanto decantato nella serie non ha MAI un effetto concreto su cosa possano o non possano fare i personaggi, anche la "pietra filosofale" che permetterebbe di violare questo principio diventa un oggetto narrativamente insignificante: è importante perché ci dicono che lo sia, non perché sia mai evidente che lo sia davvero. Ho trovato questa cosa quasi grottesca. Che dire di FullMetal Alchemist: è una vicenda scritta da persone che non hanno idea di cosa sia stata davvero l'alchimia e che non sanno neanche come creare un "sistema magico" vagamente coerente. Ciò che ne risulta è una storia dove si susseguono eventi per lo più casuali, con svolte narrative al limite del demenziale. Ah, ultima chicca: sapete che il protagonista della serie, un alchimista di stato, a inizio serie si professa ateo? Sipario.
  19. @Bille Boo @licet_insanire @The_Prime _Time_908 Salve, popolo di Miranda! Il nuovo giocatore, The_Prime_Time_908, mi ha comunicato, tramite messaggio privato, che per lui andrebbe bene cominciare a giocare con il personaggio di Popovič. Licet_insanire, allo stesso modo, mi ha confermato la sua volontà di rendere il personaggio di Artyom un seguace di Glauce. Il nuovo gruppo che andrebbe così a formarsi sarebbe il seguente: Giocatore Bille Boo con il personaggio di Daphne. Giocatore Licet_insanire con il personaggio di Glauce e il seguace Artyom. Giocatore The_Prime_Time_908 con il personaggio di Popovič. Per quanto riguarda i personaggi di Morgan e Sàpios, avendo i loro giocatori abbandonato la campagna, i loro personaggi rimangono dispersi e al momento il loro destino è ignoto. Ora che abbiamo chiarito il nuovo assetto del gruppo, direi che possiamo tornare a giocare dal punto esatto in cui ci eravamo interrotti. Cosa ne dite?
  20. @The_Prime _Time_908 Ciao, benvenuto nella gilda! Ti riporto il contesto della campagna: Se avessi altre domande in merito, chiedi pure senza remore!
  21. Se sei convinto che abbia violato una qualsiasi regola di DL, segnalami pure.
  22. @licet_insanire @Bille Boo Non ho intenzione di sospendere la campagna, anche perché sono convinto che sia una bella avventura, e il disfattismo e le (ingiuste) critiche volte a me e al sistema di gioco non hanno incrinato la mia volontà di portarla avanti. Ora dovrò solamente trovare un terzo giocatore, cosa che non credo sarà complicata. Mi assicurerò di trovare una persona che non si lasci sconfortare dalle prime difficoltà e abbia voglia di apprendere davvero un nuovo sistema, con tutte le difficoltà che possono esserci.
  23. @Fezza Visto che anche tu stai per andartene, vorrei levarmi un dente: di tutti i giocatori che ho avuto, sei stato una continua spina nel fianco. Insofferente come pochi, refrattario a leggere qualsiasi cosa ti venisse data da visionare, indolente sia nel seguire le regole che nel rispondere agli altri giocatori. Se per quanto riguarda SamPey e Plettro ho avuto un pelo di rammarico che se ne siano andati (giusto un pelo eh, non è che sia stato un dramma) nel tuo caso tiro un sospiro di sollievo. Confido che non avremo motivo di scriverci più nulla qui su DL.
  24. @Bille Boo @Fezza @licet_insanire Plettro mi ha scritto tramite messaggio privato che non intende più partecipare alla campagna. Gli ho chiesto esplicitamente se volesse solo sospendere la sua partecipazione oppure se intendesse abbandonare definitivamente la gilda, e ha confermato la seconda intenzione. Essendo le intenzioni di Plettro manifeste, Artyom diventa, a partire da questo messaggio, un PNG, esattamente come è successo con Morgan e Sàpios. Tuttavia, a differenza delle defezioni precedenti, ritengo che sia importante che il gruppo sia composto da almeno 4 personaggi. Non avendo al momento voglia di introdurre un quarto giocatore (non me ne vogliate, sono oberato di impegni di varia natura e ho attualmente in corso tre campagne, due come DM e una come giocatore), Licet_insanire ha manifestato la volontà di rendere Artyom un seguace di Glauce, de facto un PNG sotto il suo controllo che aiutasse la sua alienista e, di conseguenza, tutto il gruppo. Fezza e Bille Boo, siete concordi nel procedere nel seguente modo e continuare la campagna con queste premesse?
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