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padishar

Circolo degli Antichi
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  1. infati..c'è odore di kiwi :lol:!!

  2. Ecco il background del mio chierico nell'ambientazione di methyrfall. Ovviamente la lettura è sconsigliata ai miei compari di sessione,in quanto vi sono alcuni segretucci che vorrei non si sapessero in giro! Spoiler: L’estate quell’anno era davvero torrida. Nubi di polvere si alzavano dalle strade illuminate dal sole morente che stava tramontando all’orizzonte. La giornata lavorativa stava giungendo al termine,e l’unico rumore che si sentiva nel villaggio erano le voci dei bambini che correvano in mezzo a quell’inferno rovente. La temperatura non era calata di molto,ma ciò non aveva fermato il gruppetto, che incurante della calura estiva, usciva per giocare al crepuscolo. La campana del tempio sulla collina suonò l’ora che indicava il ritorno dei braccianti dai campi. Una porticina si aprì al suono delle campane. Aveva atteso molto tempo guardando dalla finestrella. Una piccola figura a volto coperto si avviò lungo le stradine,correndo verso la fine del villaggio. Doveva fare presto per non essere trovato dagli altri. Sicuramente lo stavano cercando. Sentiva le voci che si avvicinavano. Raviel spinse ancora più forte sulle gracili gambe,correndo quasi come se avesse le ali ai piedi. Stava raggiungendo il limitare delle case,quando un gruppo nutrito di bambini si dispose in fretta di fronte a lui. Raviel si voltò per tentare di fuggire fra i vicoli appena passati. Ma anche la via da dove era giunto ora era bloccata da alcuni ragazzi che lo guardavano con espressioni di scherno e sassi in mano. Il più grosso del gruppo,Daniel, si fece avanti con la fionda in pugno. Oramai era da tantissimo tempo che si rinnovava quell’evento….alcune volte Raviel riusciva a fuggire,ma la maggior parte delle volte quei ragazzacci avevano la meglio. Ravel valutò la situazione….questa volta non sarebbe riuscito a fuggire. La pioggia di rocce lo investì in pieno,e il sasso lanciato dalla fionda di Daniel lo centrò in pieno volto. Immediatamente cascò a terra coprendosi il più possibile per limitare i danni. Un rivolo di sangue sgorgava da una piccola ferita sulla fronte. Passarono alcuni minuti,e la maggior parte del branco si stancò di quella scena e si disperse velocemente. Ma Daniel non se ne andò come gli altri. Avanzò verso il piccolo corpicino raggomitolato su sé stesso e lo sollevò a forza. Rimesso in piedi caricò un pugno. L’impatto fu forte e fece volare il cappuccio del giovane Raviel lontano da lui. Gli ultimi raggi del sole morente arrossarono ulteriormente il volto del bambino,rigato dalle lacrime. Detto questo diede uno spintone a Raviel,il quale cadde per terra, e se ne andò correndo.Era il quarto trasloco oramai in meno di un’anno..sempre la solita storia. Tutti i villaggi che dapprima li accoglievano,appena sapevano della malattia del bimbo,accusavano la sua famiglia di pratiche nefande contro la religione. La malattia era senza dubbio,a parer loro, un chiaro messaggio del Dio. Così crebbe Raviel. In solitudine. Appena il sole calava raggiungeva luoghi appartati per meditare in pace, a contatto con la terra di Nilmasia che lui amava tanto.Immerso nella quiete dei piccoli boschetti che punteggiavano l’ampia pianura,meditava sull’ironia che gli Dei avevano avuto nel crearlo. Non era fatto per quel posto. Ma gli piaceva. Veniva attaccato per motivi religiosi,ma trovava la quiete riparandosi,di notte nelle chiese fortezza che dominavano le pianure. Perché? Perché proprio a lui era toccato tutto questo??? Non ci vide più…dopo anni di soprusi,l’ira aveva creato nel giovane un folle senso di rivalsa,di vendetta contro colui che gli aveva fatto ciò. Perché proprio in quel momento? Non si sa…ma forse era l’evento che si necessitava per il futuro del giovine. Si mise nuovamente il cappuccio e riprese a correre,seppur zoppicando,lasciando una scia di piccole macchie rosse. Non era giusto tutto ciò. Non era per nulla giusto che accadesse tutto ciò. Le porte della piccola cappella,situata in una zona boschiva nelle vicinanze del villaggio, erano sempre aperte,dato che il vigile occhio di Asòndar proteggeva la sua Chiesa.Entrò immediatamente all’interno. La luce cedeva il posto alla tenebra. Si tolse il pesante cappuccio nero che lo proteggeva dai raggi dal sole e con le lacrime agli occhi alzò il pugno contro la statua del Dio che troneggiava nella cappella campestre Crollò in ginocchio con gli occhi chiusi,le lacrime che continuavano a scendere, violente come un fiume in piena. Gli eventi di tutta una vita sfilarono davanti a lui,ricordando ogni minimo evento negativo,ogni minimo evento che lo aveva consegnato a quella vita.. Ed era causa sua. Si alzò di scatto chiuse una mano a pugno e cominciò a correre verso la statua con l’intenzione di colpirla. A metà navata però la sua corsa fu interrotta da una potente mano che lo bloccò da dietro. Il bambino reagì di scatto colpendo il suo avversario. Il sacerdote di Asòndar non fece nemmeno una smorfia. Il suo severo sguardo contemplava un piccolo bambino in lacrime che aveva la bocca distorta in una sorta di ringhio. Senza lasciare la spalla del giovane iniziò a parlare. La rabbia che lo aveva colto poco prima lo abbandonò immediatamente.Cadde a terra,singhiozzando. Il sacerdote ascoltò impassibile il pianto e le parole del giovane.Lasciò la presa e si diresse verso una delle panche facendo un cenno al bambino.lui,vergognandosi del comportamento di poco prima,docile si avvicinò alla panca. Lo sguardo del sacerdote per un’attimo lasciò trasparire tenerezza. Ma subito riprese il suo severo cipiglio Si rialzò e condusse Raviel in un angolo roccioso dell’altare. detto questo scomparve in una piccola porticina di fianco all’altare. La notte fu lunga,e più volte Raviel pensò di abbandonare quel luogo,ma tutte le volte che era in procinto di alzarsi,c’era qualcosa di inconscio che lo fermava. Qualcosa che gli diceva di non andarsene, di rimanere ed attendere. Il dolore si acuiva con il passare del tempo,e prendeva forza ogni minuto che passava. Perse la cognizione del tempo e resistette alla voglia di cadere in preda al sonno. La testa si svuotò lentamente da ogni pensiero malvagio,da ogni sensazione di malessere. Quel dolore stava lavando la sua mente,liberandola dai fantasmi del passato. Si riferiva a quello il sacerdote?Un debole raggio di luce penetrò dalla finestrella.Quanto tempo era passato????Per gli dei,doveva correre a casa. Il sole avrebbe presto inondato la navata della cappella. Qualcosa in lui bloccò anche questo istinto. Egli non era ancora pronto per abbandonare quel luogo.E non si voleva allontanarsi dall’angolo indicato dal sacerdote. Le ginocchia oramai avevano perso ogni sensibilità. Perché i sacerdote sapendo della sua condizione lo aveva messo proprio in quell’angolo?oramai era inutile chiederselo. Il sole avanzava rapido ed inesorabile verso di lui. Dapprima sentì un leggero calore…. Un calore che ben presto si trasformò in qualcosa di intensamente bruciante. Si sentì ardere da dentro,mentre prendeva coscienza che il volto e le braccia si stavano riempiendo velocemente di vesciche. Urlò. Un urlo acuto,in cui vi era ogni minuscola particella di dolore che ora stava provando. Il sole inondò completamente la navata. L’urlo di dolore che Raviel lanciò si sarebbe dovuto sentire a centinaia di metri di distanza,tanto era forte.Ma in quel momento,una cappa di silenzio avvolse la cappella. Il sacerdote uscì tranquillamente e fu come se una nuvola peregrina coprisse momentaneamente il sole.Sul suo volto era dipinto un sorriso paterno,carico di affetto e soddisfazione. si avvicinò a Raviel e gli pose una mano sulla spalla. Una strana sensazione si espanse lungo il braccio sinistro di Raviel. Un balsamo che andava a lenire le sue ferite e che in breve tempo si espanse in tutto il corpo. Il sacerdote tolse la mano dal ragazzo,e voltandosi verso la finestra aggiunse Raviel a queste parole si incamminò lungo il corridoio centrale…un momento…io ti proteggerò? Si volse di scatto,ma al posto del sacerdote vi era solo la finestra. Qual spavento.. Terrorizzato mise il cappuccio e corse fino a casa come il vento.Entrò senza far troppo rumore e si coricò nel letto in attesa della chiamata della madre. Il giorno trascorse nel tentativo di comprendere gli eventi accaduti la notte precedente. L’unica cosa certa era il completo terrore quando aveva sentito quando quell’uomo si era dissolto fra i raggi del sole. E perché quando il sacerdote entrò nella navata, la luce venne per un momento “oscurato”? Nuvole,certamente.. Non poteva essere altro. La giornata passò in questo modo,affaccendandosi nella casa,mentre i suoi come sempre erano nei campi. Arrivò il crepuscolo. La campana risuonò nuovamente nella pianura,indicando il tempo del ritorno. L’allegro vociare esterno si intensificò. Non voleva incontrarli…ma voleva uscire a tutti i costi. Indossò il cappuccio ed aprì la porta con una tranquillità che stupì se stesso. Non voleva correre per le stradine. Voleva percorrerle normalmente,come se fosse uno di loro,non più uno straniero fra i suoi.. Si avviò con passo tranquillo lungo le strade polverose,un fagottino completamente vestito di nero che percorreva la strada senza ansia. Le voci degli altri bambini erano in arrivo.. Si fermò e attese. Doveva convincerli della sua bontà,e non più fuggire di fronte a loro. Doveva fargli capire il loro errore. Il gruppo non tardò molto ad arrivare. Come sempre si disposero attorno a lui,anche questa volta sassi in pugno.Daniel avanzò dalle retrovia,la fedele fionda in pugno. Raviel ascoltò le parole del capobranco con le lacrime che facevano capolino. I bambini che lo avevano circondato per un momento parvero confusi. Ma Daniel non si fece convincere facilmente. Daniel caricò la fionda, paonazzo in volto per gli interventi precedenti. Per la prima volta dall’arrivo dello sgorbio,era la prima volta che lo sentiva parlare così. Meritava una punizione lunga e dolorosa. Lanciò il sasso che centrò in pieno volto il fagottino nero. Raviel sentì nuovamente il sangue scendere lungo la fronte . e senza sapere che diavolo stava fancendo,sollevò la mano guantata . Un’ intenso raggio di luce scaturì dalla sua mano destra ed investì in pieno Daniel,ferendolo come una miriade di piccoli coltelli scagliati a folle velocità. La mano di Raviel oramai aveva perso completamente la pelle che ricopriva la mano,ma non se ne curò. Stava punendo una persona in errore,e non si sarebbe fermato. Asòndar era con lui. Daniel era crollato a terra in preda a dolorosi spasmi,e già si poteva vedere il sangue sgorgare da una moltitudine di piccole ferite. Ma Raviel non si fermò.Non poteva convincerlo? Gli avrebbe fatto comprendere il perché delle sue ragioni. Non sapeva cosa diavolo stava facendo,ma a parte il dolore che oramai lo pervadeva completamente, non aveva paura. Stava facendo la cosa giusta. Il flusso si interruppe,e rimase con una mano ustionata levata verso il giovane che ora giaceva immobile lungo la strada. Gli altri erano fuggiti da tempo. Del guanto non rimaneva nient’altro che cenere ai suoi piedi. Notò che una strana ferita era comparsa nel suo palmo. Un segno cruciforme,che egli intese immediatamente come l’approvazione della sua divinità.. Dell’approvazione di colui che aveva visto in quella cappella la sera precedente. Grida si sentirono provenire da tutto il paese, una folla ben nutrita si stava avvicinando rapidamente. Ma non erano i soliti passi. Questa volta c’erano adulti. Adulti che avrebbero osservato sgomenti la scena. Adulti che lo avrebbero messo a morte per ciò che egli aveva fatto,tacciandolo di stregoneria. Non gli importava. Aveva fatto ciò che era giusto. La folla si radunò,chi si andava ad occupare di Daniel,riverso a terra,chi a lanciare accuse ed offese al piccolo Raviel. Che,nonostante tutto ciò,si sentiva…in pace.Cadde a terra,incapace di reggersi ancora in piedi,mentre il sacerdote del villaggio si faceva strada verso di lui. Imomenti che seguirono furono confusi e rapidi. IL sacerdote sbigottito parlò a lungo con la folla,e senza che lui capisse nulla,si ritrovò all’interno della casa del curato del villaggio. Gli parlò a lungo,ma Raviel non capì assolutamente nulla. Una cortina di buoi calò sopra i suoi occhi,e si ritrovò a dormire un sonno senza sogni. Anni dopo.. La luce filtrava dalle ampie vetrate,creava lame oblique di luce all’interno della chiesa. La polvere,visibile in quelle lame,danzava senza sosta,ad ogni passaggio. La chiesa si sarebbe potuta dire deserta,se non fosse stato per una figura in abito sacerdotale che percorreva la navata con passo spedito. Non si fermò nemmeno un’istante ad ammirare i meravigliosi dipinti o le superbe statue i cui temi erano tratti dall’Eptateuco. No. Egli conosceva a memoria il contenuto di quelle immagini.Da quel lontano giorno,quel libro aveva fatto parte della sua vita, aiutandolo a precorrere la sua Via.Passava serenamente fra le lame di luce,sentendo l’unguento che proteggeva la sua pelle scaldarsi,ma senza procurargli danno. Tutto ciò non era altro che una prova. La Prova che era vivo nonostante tutto,la prova che Asòndar lo controllava in ogni istante. La prova che Lui controllava la saldezza della sua fede.L’unico indumento aggiuntivo all’abito sacerdotale che portava era un pesante guanto di cuoio nero,che rivestiva la sua mano destra. I segni di quel giorno, non erano mai spariti,come non era sparito il segno cruciforme comparso nel palmo della mano. Ma era bene che fosse così. Come la cicatrice sulla fronte, quelli erano i segni di ciò che lo avevano portato ad essere la persona che era. Ed era orgoglioso di ciò che era. Un umile servo di Asòndar,al servizio di Nilmasia tutta. La cattedrale fortezza,scivolava silenziosamente dinanzi a lui. Uscì dalla chiesa stessa e percorse un lungo corridoio. L’alto sacerdote Cryselius voleva vederlo..Raviel non sapeva cosa lo avrebbe aspettato. Arrivò dinanzi alla sua porta. Con un misto di curiosità e di timore aprì la pesante porta di quercia.
  3. da un pad che ripensa agli eventi trascorsi..una canzone prima di tornare a leggere in questa nottata che non concede riposo. May it be - Enya May it be an evening star Shines down upon you May it be when darkness falls Your heart will be true You walk a lonely road Oh! How far you are from home Mornië utúlië Believe and you will find your way Mornië alantië A promise lives within you now May it be the shadow’s call Will fly away May it be your journey on To light the day When the night is overcome You may rise to find the sun Mornië utúlië Believe and you will find your way Mornië alantië A promise lives within you now A promise lives within you now Spoiler: Risplendere su di te. Possa quando l'oscurità scende Il tuo cuore essere puro. Percorri un sentiero solitario Oh, quanto sei lontano da casa. È arrivata la notte Abbi fede e troverai la tua strada. È calata la notte C'è una promessa che ti sorregge Possa il richiamo delle ombre Volarsene lontano. Possa il tuo viaggio continuare Alla luce del giorno. Quando la notte sarà sconfitta Potrai alzarti per trovare il sole. È arrivata la notte Abbi fede e troverai la tua strada. È calata la notte C'è una promessa che ti sorregge. C'è una promessa che ti sorregge. Possa una stella
  4. una canzone bellissima che parla da sola. Un pezzo strumentale di grande impatto, a parer mio. compagna di questa notte, alla vigilia di una giornata per me importante. Sarà un Preludio o un Requiem? O sono io che mi faccio troppi viaggi mentali? la risposta ai posteri Yanni - Nostalgia http://it.youtube.com/watch?v=7bNal4-amdE
  5. te la meritavi eccome! inoltre dopo aver letto il tuo racconto, te la meriti ancora di più!

  6. padishar

    Dl's Unofficial Armageddon

    Cavolo, dovevo reputarti per questo racconto! grande revel!
  7. Bellissimo avatar!e anche parecchio azzeccato :-D!

  8. Perchè come mi ha detto una cara amica rischio di perdere troppo. ma santo cielo,meglio essere a posto con la coscienza...giusto?!? Sono un Don chisciotte a parer suo.ma d'altra parte,se così deve essere,che sia! Don Chisciotte - Francesco Guccini [ Don Chisciotte ] Ho letto millanta storie di cavalieri erranti, di imprese e di vittorie dei giusti sui prepotenti per starmene ancora chiuso coi miei libri in questa stanza come un vigliacco ozioso, sordo ad ogni sofferenza. Nel mondo oggi più di ieri domina l'ingiustizia, ma di eroici cavalieri non abbiamo più notizia; proprio per questo, Sancho, c'è bisogno soprattutto d'uno slancio generoso, fosse anche un sogno matto: vammi a prendere la sella, che il mio impegno ardimentoso l'ho promesso alla mia bella, Dulcinea del Toboso, e a te Sancho io prometto che guadagnerai un castello, ma un rifiuto non l'accetto, forza sellami il cavallo ! Tu sarai il mio scudiero, la mia ombra confortante e con questo cuore puro, col mio scudo e Ronzinante, colpirò con la mia lancia l'ingiustizia giorno e notte, com'è vero nella Mancha che mi chiamo Don Chisciotte... [ Sancho Panza ] Questo folle non sta bene, ha bisogno di un dottore, contraddirlo non conviene, non è mai di buon umore... E' la più triste figura che sia apparsa sulla Terra, cavalier senza paura di una solitaria guerra cominciata per amore di una donna conosciuta dentro a una locanda a ore dove fa la prostituta, ma credendo di aver visto una vera principessa, lui ha voluto ad ogni costo farle quella sua promessa. E così da giorni abbiamo solo calci nel sedere, non sappiamo dove siamo, senza pane e senza bere e questo pazzo scatenato che è il più ingenuo dei bambini proprio ieri si è stroncato fra le pale dei mulini... E' un testardo, un idealista, troppi sogni ha nel cervello: io che sono più realista mi accontento di un castello. Mi farà Governatore e avrò terre in abbondanza, quant'è vero che anch'io ho un cuore e che mi chiamo Sancho Panza... [ Don Chisciotte ] Salta in piedi, Sancho, è tardi, non vorrai dormire ancora, solo i cinici e i codardi non si svegliano all'aurora: per i primi è indifferenza e disprezzo dei valori e per gli altri è riluttanza nei confronti dei doveri ! L'ingiustizia non è il solo male che divora il mondo, anche l'anima dell'uomo ha toccato spesso il fondo, ma dobbiamo fare presto perché più che il tempo passa il nemico si fà d'ombra e s'ingarbuglia la matassa... [ Sancho Panza ] A proposito di questo farsi d'ombra delle cose, l'altro giorno quando ha visto quelle pecore indifese le ha attaccate come fossero un esercito di Mori, ma che alla fine ci mordessero oltre i cani anche i pastori era chiaro come il giorno, non è vero, mio Signore ? Io sarò un codardo e dormo, ma non sono un traditore, credo solo in quel che vedo e la realtà per me rimane il solo metro che possiedo, com'è vero... che ora ho fame ! [ Don Chisciotte ] Sancho ascoltami, ti prego, sono stato anch'io un realista, ma ormai oggi me ne frego e, anche se ho una buona vista, l'apparenza delle cose come vedi non m'inganna, preferisco le sorprese di quest'anima tiranna che trasforma coi suoi trucchi la realtà che hai lì davanti, ma ti apre nuovi occhi e ti accende i sentimenti. Prima d'oggi mi annoiavo e volevo anche morire, ma ora sono un uomo nuovo che non teme di soffrire... [ Sancho Panza ] Mio Signore, io purtoppo sono un povero ignorante e del suo discorso astratto ci ho capito poco o niente, ma anche ammesso che il coraggio mi cancelli la pigrizia, riusciremo noi da soli a riportare la giustizia ? In un mondo dove il male è di casa e ha vinto sempre, dove regna il "capitale", oggi più spietatamente, riuscirà con questo brocco e questo inutile scudiero al "potere" dare scacco e salvare il mondo intero ? [ Don Chisciotte ] Mi vuoi dire, caro Sancho, che dovrei tirarmi indietro perchè il "male" ed il "potere" hanno un aspetto così tetro ? Dovrei anche rinunciare ad un po' di dignità, farmi umile e accettare che sia questa la realtà ? [ Insieme ] Il "potere" è l'immondizia della storia degli umani e, anche se siamo soltanto due romantici rottami, sputeremo il cuore in faccia all'ingiustizia giorno e notte: siamo i "Grandi della Mancha", Sancho Panza... e Don Chisciotte !
  9. in ricordo della serata trascorsa.. tutto a posto - Nomadi Le mie gambe oramai Sono stanche e vorrei Dare un po' di sonno agli occhi miei. Scende l'oscurità C'è una casa più in la Il mio viaggio adesso finirà… È per lei. Io vedo quella ferrovia E fra i sassi la mia via Nel passato e nel presente Corre già. E vanno indietro gli anni miei E si fermano con lei Che la mente mia non ha lasciato mai. Tutto è a posto, lo so, Tutto è a posto, perché Quello che lasciai ancora c'è… Le colline più in la E la strada che va So che fino a lei mi porterà. Sono arrivato. La notte azzurra intorno a me Luglio fra quei rami è Il profumo dell'estate ancora c'è. E qualche passo ancora e poi So che mi preparerà Una cena calda e il fuoco accenderà… C'è silenzio fra noi Guardo negli occhi suoi E capisco la mia ingenuità. Tutto è a posto, lo so Tutto è a posto perché Tutto è come quando me ne andai Tranne lei.. Ma tutto è a posto oramai Anche se ho capito che il mio posto nel suo mondo più non c'è… Ma tutto è a posto oramai Anche se ho capito che Il mio posto nel suo mondo più non c'è...
  10. padishar

    The Dark Knight

    ok "la notte è più buia nelle ore che precedono l'alba...e l'alba è vicina!" "Le cose peggiorano sempre prima di migliorare" "la follia è come la gravità..basta solo una piccola spinta!"
  11. padishar

    The Dark Knight

    approvo entrambi i candidati. P.S.H. non lo vedo troppo nelle parti del pinguino,ma da un'attore come lui non possiamo che aspettarci una grande interpretazione. Per la regia vi sono già voci? a quanto era stato detto nolan si tirava indietro dopo il cavaliere oscuro. nota: non era solo una ma tre....scritte tutte!
  12. padishar

    The Dark Knight

    beh, non per sminuire l'interpretazione di bale, ma loth hai ragione !stasera andrò a vedere il cavaliere oscuro per la seconda volta con i colleghi del rione..questa volta mi porterò dietro la penna per segnare nel fedele taccuino la frase che mi ha fatto uscire di testa alla prima visione.
  13. Alla streghetta che a quanto pare è più decisa che mai a dimostrare al mondo di che pasta è fatta. prosegui senza sosta lungo la tua via..in bocca al lupo!! La strega - Branduardi Era una festa d'estate e dodici anni lei compì, fu la prima volta che negli occhi un uomo la guardò... Curava l'orto di suo padre e a guardarla lui si fermò: era uno strano uomo che quel che sapeva le insegnò. E l'oro ora lei nella sabbia sa trovare in lucido argento la cenere mutare... Un corvo nero sarà, fuoco folletto se solo lo vorrà e quando lei canterà farà la luna trasalire. Quello che c'è da sapere di questo mondo ora sa: quel che stato già, tutto quello che sarà. Era una festa d'estate il giorno che passò di là e fu la prima volta che negli occhi un uomo la guardò... Era una festa d'estate, felice lei lo seguì, lasciò la casa di suo padre e per amore se ne andò. E all'alba ora lei a piedi nudi sa ballare, e strane erbe lei in fondo ai pozzi sa trovare... un corvo nero sarà, fuoco folletto se solo lo vorrà e quando lei canterà farà la luna trasalire. Quello che c'è da sapere di questo mondo ora sa: quello che è stato già, tutto quello che sarà.
  14. padishar

    AUTODROMO

    domanda...ma qualcuno ha mai letto il mistico tomo????
  15. ...e poi la storia della "persona che ti completa" era mia!....che ingrato....!!
  16. padishar

    Cthulhu

    sinceramente a me ricorda sia la "maschera di Innsmouth" che " la ricorrenza". ma non è questo il punto. per quel che mi riguarda il nome non ha troppa importanza. quello che mi importa è che il film sia ben fatto e che sia appassionante come vicenda. prima di sbilanciarmi in un giudizio dovrò vederlo
  17. padishar

    Cthulhu

    la segnalazione c'era già, oni:-D solo che oramai avevo perso le speranze...non si sapeva più nulla! beh, che dire...lo andrò a vedere anche se la produzione non è certamente una major. ricordo che per ora, il capolavoro "the call of Cthulhu" ( http://www.imdb.com/title/tt0478988/ http://www.cthulhulives.org/cocmovie/index.html film muto in bianco e nero....fedelissimo al racconto e magistralmente diretto) appartiene ad una casa di produzione infima...ma a parer mio finora l'unica che sia riuscita a trasporre con grande qualità un racconto del Maestro ... fidiamoci delle piccole produzioni !
  18. Perchè a volte alcune cose,si devono fare. Cambia il vento, cambia il tempo - Angelo Branduardi Cambia il vento, cambia il tempo, fumo negli occhi, si fa sera... Mentre cammino lungo il fiume tirando sassi al mio cane. Un aria fredda viene dal nord e nel mio petto il cuore pesa. Cambia il vento, cambia il tempo, sento l'inverno alle mie spalle. Luci lontane oltre il fiume voci lontane, indistinte, vedo le macchine passare, le ombre a tratti illuminare. Sento nei bar gente gridare la sento ridere, cantare. Penso a te che sei lontana che tu possa ora riposare Cambia il vento, cambia il tempo, fumo negli occhi, si fa sera... Dai giorni andati una canzone mi torna in mente da lontano, Cambia il vento, cambia il tempo, sento l'inverno alle mie spalle. Spero che là dove ora vivi per te sia facile il cammino. Che tu non conosca la paura, la tristezza, l'abbandono, che ti protegga il mio ricordo nel vento freddo dalla sera. Qualcuno tenga la tua mano e che non ti senta sola. Io penso a te che sei lontana che tu possa ora riposare. Cambia il vento, cambia il tempo, fumo negli occhi e si fa sera... Io penso a te che sei lontana, che tu possa ora riposare.
  19. Se anche voi siete appassionati dell'omonima serie fantascientifica,non potrete che gioire con me alla conferma del progetto fantasy flight. Un progetto che,a quanto pare è sulla buona strada. http://www.fantasyflightgames.com/bsg/index.shtml non ci resta che attendere....
  20. ovvio che ti invito nonno!!!è solo per cungini doc! adesso,appena ho tempo mando gli inviti :)

  21. padishar

    The Dark Knight

    visto questa sera. film azzeccato con una frase che nonostante l'insicurezza del ricordo continua a martellarmi in testa. buone interpretazioni degli attori protagonisti (heath,grazie per il tuo joker....mi ha fatto venire i brividi....letteralmente i brividi),colonna sonora pressochè identica al begins (ma dato che già mi piaceva,non posso dir nulla contro)..insomma,un gran bel film. 9.5
  22. padishar

    -Noi- (IV)

    lo penso anche io !
  23. ovviamente! ti attendiamo a braccia aperte !
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