mi sono ritrovato a scrivere via mail la mia opinione sul suddetto libro.
vorrei condividerla, attendendo ampliamenti o correzioni.
"la mia opinione sul testo in questione è totalmente diversa:
io lo ritengo un grande capolavoro. un grande capolavoro del fantatrash, ovviamente.
partiamo dalla trama, o meglio dalla sua assenza; il filone principale pare la malacopia di un tentativo di plagio ai danni nella saga di shannara di terry brooks, la quale altro non era, se non un riadattamento mal riuscito del signore degli anelli. I piccoli fatti che si svolgono come contorno sono addirittura peggiori. Possiamo citare la rivelazione shock del signore dei demoni: "Eliseth, io sono tuo padre!". Il teletrasporto insensato alla città degli angeli. Termino l'elenco solo per mancanza di spazio e non di materiale.
Ritengo tuttavia che la questione si aggravi notevolmente spostando lo sguardo ai personaggi. Abbiamo infatti una serie di nomi, privi di qualsivoglia diversificazione caratteriale, distinti unicamente dall'appellativo, oltre che da una descrizione fisica a dir poco scadente. I rari tentativi di dare spessore finiscono solo per peggiorare la situazione. Ricordiamo di sfuggita Saaius, che paga per l'ospitalità fornitagli dagli zingari, ma poi decide di rubare un cavallo; oppure l'elfo oscuro, che, senza alcun motivo apparente, decide di cambiare fazione.
A questo punto sarebbe legittimo pensare di aver toccato il fondo. Tuttavia il sommo maestro riesce a superare sé stesso. Dobbiamo, infatti, ancora parlare dello stile.
Preferirei sorvolare sulla moltitudine di errori ortografici, come una sorta di vaiolo letterario, deturpano questo testo, le quali, assieme alla massa di sviste, mancanze e di vario genere, indicano soltanto una pessima conoscenza della lingua, coadiuvata da un editing completamente assente. Trovo molto più interessante porre l'accento su questioni come la prosa, composta da "pensierini" tipici di un mediocre lavoro di uno studente delle scuole elementari; oppure sui dialoghi, i quali trasudano noia e banalità, abilmente costrette fra un paio di virgolette; e, infine, come non citare la punteggiatura: puntini di sospensione utilizzati in modo da far invidia al miglio scrittore di sms preadolescente; ma soprattutto virgole, gettate come coriandoli, posate accidentalmente nei punti peggiori rendono sincopata la lettura, lacerando regolarmente il collegamento fra soggetto e verbo, latitando, tuttavia, quando si tratta di dare respiro e fluidità al periodo.
Potrei tentare di riassumere il tutto, dicendo che vorrei proporre questo testo al regista di "In the name of the king", confidando nella realizzazione di una succulenta pellicola che farebbe la gioia di tutti gli amanti del fantasy dotati di uno spiccato amore per il trash."
trama: 1/10
personaggi: 0+/10
stile: 0-/10
carridità a tutti