Kol
Durante il viaggio ogni tanto osservo Lifstan, non è certo uno di molte parole, però sembra più taciturno del solito, il suo sguardo è molto preoccupato. Spero di non averlo rattristato parlando dei suoi compagni morti e facendo tornare in lui spiacevoli ricordi. La marcia dentro al bosco, che si fa sempre più fitto, rende tutti guardinghi, anche se non mancano i momenti utili per conoscersi meglio, a parte il bardiano non conosco nessuno dei suoi amici.
Farsi guidare dalla donna dai capelli rossi mi fa un po' storcere il naso all'inizio, ma pare sapere il fatto suo meglio di tanti esploratori uomini, o che si propongono come tali senza averne le competenze. Tutto fila via liscio fino a che non arriviamo presso un punto dove un grosso tronco ci blocca il passaggio.
Osservo insieme agli altri il da farsi, sempre guardandomi intorno nel malaugurato caso che si tratti di una trappola.
Direi che anche Wraith concordi sul fatto che cambiare strada e uscire dal sentiero non sia la scelta migliore. Dobbiamo provare ad oltrepassare l'ostacolo. Un po' di zattere me ne intendo, con mio padre ne avevo costruita una quando ero ragazzino. Potrei provare ad improvvisarne una per far passare almeno le merci mantenendole all'asciutto.