Mord Ljotsson
La mattina mi risveglio stranamente ristorato e in forze. Nonostante il gelo notturno, mi sono infagottato dentro le mie vesti pesanti e mi sono posizionato tra due rocce che mi hanno garantito una discreta protezione. Vedo i miei compagni piuttosto pallidi in volto e infreddoliti, io non so bene perché ma mi sento a mio agio in questo clima, mi pare di esserci sempre vissuto anche se non ricordo niente del mio passato. Cerco di distogliere la mente da questi pensieri concentrandomi solo sul presente perché a volte mi sembra di impazzire.
Gli altri del gruppo hanno svolto i turni senza problemi, li ringrazio per avermi fatto dormire e recuperare le forze, sarò anche uno zoticone dai metodi spiccioli a volte, ma so riconoscere la lealtà dei miei camerati. Nella mia semplicistica concezione della vita, questo è un campo di battaglia e questi sono i miei compagni d'arme..."anche se compagni d'arme può sembrare un parole per una strega, un pittore, un damerino e un eremita dei boschi dai capelli unti..."
Recuperate le mie armi sono pronto per andare verso il villaggio. Vi vedo tutti un po' congelati, raggiungiamo quel villaggio, almeno la prossima nottata potremmo passarla tra delle mura. Se abbiamo fortuna magari troviamo qualcosa da mangiare diverso da pesci e radici.