Notturno
Non presto attenzione agli avvertimenti dei miei compagni, e non lo faccio perché il richiamo del sangueè troppo forte per poter resistere. Non ne sono in grado, per questo mi muovo verso le boccette e ne afferro una con la mano ancora tremolante, sia per lo sforzo che per...sì, l'emozione. E' una sensazione strana: non ho idea di cosa io stia facendo, ma so di doverlo fare, so di dover ingurgitare quella roba, so di doverla bere, ora, subito. La stappo, la porto alle labbra, e lascio che quell'intruglio scorra in me. Respiro. Il sapore ferroso mi inebria la mente. Un calore devastante mi corrode dall'interno, come se avessi bevuto fuoco liquido, poi il mio corpo ha un sussulto e quel demone che alberga in me si risveglia più potente che mai. Persino gli occhi mi diventano iniettati di sangue mentre la carne pulsa, le vene si gonfiano e la pelle diventa rossa come lo stesso sangue che ho bevuto. Sento il cuore tamburellare frenetico nel mio petto, aumenta il ritmo e pompa come un forsennato, quasi stesse per scoppiarmi dentro. Con una lentezza disarmante mi volto verso gli altri, un sadico sorriso sul volto. Andate...via...la mia voce è metallica, gracchiante. Non riuscirò... a controllarmi... a lungo... gli occhi si posano sull'alchimista, verso il quale muovo passi minacciosi...