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Hugin

Circolo degli Antichi
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  1. Krul Master
  2. Scheggia si esibisce in un teatrale inchino e saltella ad un altro tavolo, nemmeno avesse l'argento vivo addosso. Mentre attendi il tuo agognato Kura, inizi a mangiare il brasato, constatando quanto sia buono un attimo dopo averlo messo in bocca. Si scioglie letteralmente schiacciandolo con il palato, segno di una cottura perfetta e di una frollatura decisamente azzeccata. Il sapore del lardo, più che coprire quello della carne, lo esalta insieme alle numerose spezie. Riconosci il pepe, l'aglio, il rosmarino, le altre invece ti sfuggono: sei esperta nel taglio delle carni, ma non hai ancora appreso del tutto i segreti della cucina. Il tuo piatto, comunque, insieme alla birra, ti accompagna alla nona ora della sera, cosa che ti porta ad osservare incessantemente la porta. L'uscio si apre una, due, tre, indicibili volte, ma dell'orco, del tuo pellegrigia, nessuna traccia. Ti senti una stupida nel rimanere lì ad attenderlo. Eppure resti fino a quando la locanda non si svuota quasi del tutto, lasciandoti sola con un paio di boccali vuoti e più di un vassoio di carne divorato. Stai quasi per tornartene nelle tue stanze quando la porta si apre un'ultima volta e ti giri con l'animo speranzoso di poterlo di nuovo rivedere. La persona che varca la soglia, tuttavia, è l'antitesi di Kura. Piccola, minuta, femminile, dal corpo formoso ma altresì snello, lo sguardo tagliente figlio di occhi verde smeraldo. La riconosci al volo: è Khitra, l'halfling che ha una stanza in taverna in cui svolge i suoi affari. Più che per i suoi traffici illeciti, la conosci perché viene spesso a comprare la carne nella tua bottega. Hai parlato spesso con lei e sai che ha un figlio piccolo al quale bada da sola. Quando ti vede ti fa un cenno con il capo per salutarti, poi si dirige al bancone ed ordina da bere. È stata sempre piuttosto affabile, sorridente, sicura di sé. Ed è per questo che non smetti di guardarla: il suo volto è scuro, lo sguardo spento, distratto, come se uno o più pensieri intrusivi divorassero il suo animo. Khitra
  3. Dumaas Osservo attentamente Faktoré mentre faccio un passo verso di lei. Ma...da quanto tempo sei qui? Domando ad una certa.sono spariti Orryn e Warryn, nessuno sa dove siano andati. Abbiamo deciso di aiutarvi, ma abbiamo bisogno di informazioni. Suppongo tu non sappia niente di tutta questa storia. m
  4. Krul Master
  5. Krul Master
  6. Dumaas Mi volto anche io verso Lucretia annuendo soddisfatto alle sue parole. Mantengo l'incantesimo attivo per qualche istante in più, fino a quando, piano piano, lo faccio svanire definitivamente, facendo ripiombare il silenzio. I miei occhi smettono di essere una sola maschera nera, tornando al loro colore consueto. Non aggiungo nulla, tuttavia, alle parole di Nash, soltanto mi limito a guardare la gnoma ed osservare le sue reazioni.
  7. Il Dragone Purpureo è più affollato del solito. Non ti stupisce, d'altra parte durante la Festa dela Conciliazione genti provenienti da tutte le parti del continente riempiono la città di Ventrisa da capo a piedi. Anzi, è quasi un miracolo che tu sia riuscita a trovare un tavolo vuoto per consumare il tuo pasto. Sei su di giri, quest'oggi. Gli affari sono andati a gonfie vele, hai praticamente finito tutte le scorte di carne che ti eri portata appresso. Tuttavia, c'è qualcos'altro che ti tiene particolarmente...allegra. L'incontro con quell'orco, con Kura, ha dato una svolta alla tua giornata. Non ne hai mai visto uno così grande, così atipico: è di sicuro l'orco più grosso che tu abbia mai incontrato. Svettava tra le genti come uno scoglio acuminato in mezzo all'oceano, o come una montagna aguzza in una pianura desolata. Massiccio, muscoloso, con la pelle grigia e lo sguardo torvo, sicuro di sé: decisamente affascinante, per i tuoi gusti. Non ti stupisce che il suo nome sia Kura, per l'appunto. Nella lingua degli orchi significa Bestia. Gli hai dato appuntamento alla nona ora della sera, proprio lì alla locanda del Dragone Purpureo. Ormai manca poco più di metà clessidra al tanto agognato incontro. E' Scheggia, il goblin tuttofare che funge da cameriere, ad avvicinarsi improvvisamente al tuo tavolo con un grosso vassoio, risvegliandoti dai tuoi pensieri. -Scheggia porta la tua cena!- la sua vocina stridula ti riempie le orecchie mentre poggia un grosso pezzo di brasato di manzo al lardo sul tuo tavolo, oltre ad un boccale di birra schiumante. -Scheggia deve portare altro?- ti domanda fissandoti con gli occhi tondi, le grosse orecchie membranose tremolano ad ogni suo piccolo balzo. Sembra abbia l'argento vivo addosso, non riesce a star fermo per più di due secondi. Scheggia @Enaluxeme
  8. Krul master
  9. Il ragazzo sembra piuttosto rincuorato dalle vostre parole. Pare sentirsi meno in colpa per essere fuggito, per essersi rintanato nei domritori. Dopo un lungo sospiro, si asciuga una goccia di muco dal naso con il dorso della mano e si siede su un grosso baule, abbassando lo sguardo ad osservare la punta dei suoi stivali. Io...ecco...fa mente locale, si gratta una guancia e rialza lo sguardo ad osservarvi. Dopo il vostro arresto...si schiarisce la voce. emh, volevo dire, il vostro...vostro...qualunque cosa fosse. si morde il labbro inferiore. beh, insomma, è stato il tenente Welton, un paio d'ore dopo, a dirmi di riferirvi quello che vi ho riferito. con la coda dell'occhio si volta verso Kura, che nel frattempo sta armeggiando con un grosso maglio. Il ragazzo deglutisce nel vederlo, voltandosi poi verso di voi per l'ennesima volta. ora che ci penso, sembrava piuttosto nervoso. Beh, nervoso lo è più o meno sempre, ma aveva...non lo so, sembrava visibilmente preoccupato. In effetti se ne è andato in fretta e furia. Continuava a dire "mia moglie mi ammazzerà per questo." scuote le spalle. Io l'ho incrociato nella sala comune, credo abbia fermato il primo che gli sia capitato a tiro. E' uscito subito dopo, sbattendo il portone dietro le sue spalle. E...un sorriso tirato gli compare sul volto. E proveniva dal piano di sopra. annuisce all'ultima domanda di Zarkov. Non ne ho la certezza assoluta, ma sono quasi sicuro sia lì, il dispaccio. Nella stanza del tenente R'rudrin. Io...riabbassa gli occhi. ...mi dispiace, avrei dovuto recuperarlo prima. Avrei voluto farlo, ma parlare con il tenente...ecco...mi mette soggezione, quel tipo. Così mi sono messo a letto, volevo soltanto riposare gli occhi, ma ho finito per addormentarmi.
  10. Dumaas Inoltre...faccio un passo in avanti ad affiancare Nash, osservando Faktoré all'interno del suo marchingegno. Alzo la voce, in modo che possa sentirmi. ...saresti, come dire, omaggiata da tutti! Già le sento le voci della gente! "Quella è la macchina di Faktoré!" un sorriso sgargiante mi compare sul volto. Saresti persino ricordata in qualche storia. E si dà il caso che...metto la mano sulla spalla di Nash. lui sia un ottimo scrittore. Poemi, romanzi, racconti...il tuo nome, Faktoré, sarebbe gridato ai quattro venti. mentre parlo i miei occhi si tingono completamente di nero, per un istante, gesto tipico di quando utilizzo i miei poteri. Durante il discorso, delle voci iniziano a salire di volume all'interno della stanza. Tutte inneggiano alla grande Faktoré, alle sue invenzioni e alla sua smisurata intelligenza.
  11. I-il tenente R'rudrin? balbetta il ragazzo visiiblmente spaventato. Per gli dei! fa un passo all'interno dell'armeria invitandovi ad entrare. La stanza sembra tranquilla e sgombra di pericoli, motivo per cui vi affrettate ad entrare e a richiudere la porta alle vostre spalle. Finalmente siete riusciti a raggiungere la sala delle armi, nella quale potete tirare un sospiro di sollievo: siete vivi, tutti d'un pezzo, per ora. Ci sono diverse rastrelliere e parecchi manichini, e notate abbastanza facilmente la cura con la quale sono classificate le armi. C'è una parete completamente dedicata alle spade, dai semplici pugnali a diversi tipi di spadoni. Lì vicino campeggiano numerose asce di differenti dimensioni, mentre non molto lontano ci sono mazze, morning star e magli. In una rastrelliera particolarmente alta sono raggruppate tutte le armi ad asta, mentre archi e balestre, insieme a faretre ricolme di frecce e dardi, sono disposti in un angolo, accuratamente separati per tipo di legno. Olmo, faggio, nocciolo e tasso, tutti di ottima qualità ma particolarmente scarni nelle decorazioni: capite subito che non si tratta di armi da sfoggio, né tantomeno da parata. Discorso analogo per le armature: ce ne sono diverse e di qualsiasi tipo, queste però recano tutte lo stemma della gendarmeria locale. Alla vostra destra, invece, vedete quattro bauli di modeste dimensioni. Zarkov, tu sai per certo che dentro ad uno di quelli deve esserci l'equipaggiamento dei tuoi compagni di sventura. Per quanto vi sforziate di controllare, il ragazzo non presenta nessun segno che possa essere ricondotto a morsi o graffi. Io...io...non so niente! baletta il giovanotto. Dovevo prendere il dispaccio e tornare da voi ma...ecco...abbassa lo sguardo. mi sono addormentato. Ero stanco morto e stamattina non ho sentito la campana. Forse non ha suonato. rialza gli occhi osservandovi uno dopo l'altro. Quando ho ripreso conoscenza ero rimasto da solo nei dormitori. Mi sono diretto verso la sala principale ma...scuote il capo. ho sentito suoni raccapriccianti. la voce gli si spezza in gola. ho sbirciato dalla serratura e...si passa una mano sul volto, quasi volesse asciugarsi una lacrima. quello che ho visto mi ha spaventato. Erano tutti...tutti...ingoia un boccone amaro e rimane per attimi interminabili in silenzio. Sono tornato nelle stanze in fretta, non so per quanto tempo. Mi sono nascosto sotto il letto, ma poi mi sono fatto coraggio e sono venuto qui. si volta verso Zarkov. N-non c'è altro signore. tira su con il naso a ricacciare una cospicua quantità di muco, probabilmente a causa di quel pianto mai sfogato. oh! il suo volto si illumina per un momento. Il d-dispaccio! riabbassa lo sguardo. Beh ecco io...non l'ho recuperato, alla fine. Ma so dov'è. il volto risale, torna a fissarvi attentamente. E...si gratta la guancia. N-non credo vi piacerà. ripiomba in un silenzio di tomba, mascherando il suo timore in un sorriso tiratissimo. tutti
  12. Krul Gli sguardi lascivi di Barachia e lo strofinio del suo stivale sulla gamba mi mandano su di giri. Ormai sono completamente imbabolato da quella donna, tant'è che non riesco a toglierle gli occhi di dosso quando si alza ed ancheggiando si ritira nelle sue stanze. È la voce di Aradan a farmi ritornare nel mondo comune. Eh? Mugugno inebetito. Distrarre. Sì. Biascico afferrando il bicchiere e bevendo tutto d'un fiato il suo contenuto. Mi alzo in piedi e poggio le mani sulle spalle dei miei compagni. Temo di dover dissentire, Aradan. Non credo che Barachia riposerà, stanotte. Eheh ridacchio. E a proposito di concentrazione...stanza in fondo al corridoio, a sinistra, porta aperta. Annuisco a me stesso. Come vedete sono perfettamente concentrato su ciò che devo fare! E detto ciò mi avvio a passo svelto verso le stanze della femmina di aasimar. È in arrivo il tuo fabbro preferito, Barachia. Bofonchio tra me ridacchiando.
  13. Krul Annuisco sorridendo alle parole dell'aasimar. Ma si certo, sicuro! Sto per aggiungere altro ma lei si volta verso Therai e a me non rimane che beccarmi l'occhiata inquisitoria di Aradan. Solo che, un attimo dopo, avviene qualcosa che non avevo per nulla messo in conto. Sento la pressione di uno stivale sulla mia gamba e sono più che sicuro sia uno stivale femminile. Sgrano gli occhi, il volto divampa e le gote mi diventano rosse e calde come la forgia della fucina. Un rivolo di sudore cala dalla fronte. Diamine, e adesso? Non ero mai arrivato così lontano con una donna senza pagarla. I miei occhi non si staccano dal volto di Barachia e per un attimo rimango come imbambolato sul suo viso. Cameriere! Sbraito. Qualcosa di forte! Annuisco tornando a guardarla mentre deglutisco vagamente nervoso. Decisamente. Mugugno tra me e me. Qui ci vuole qualcosa di forte. Infine, come ad inserirmi di forza nel discorso di Aradan, batto la mano sul tavolo. Sì! Dico forte e chiaro. Incontra chiaramente il mio favore! Mi rendo conto di aver battuto più forte del voluto. Emh...intendo dire. Può sicuramente venire con noi. Un altro mezzo sorriso da ebete nei suoi confronti.
  14. Dumaas L'accoglienza della gnoma mi lascia di sasso. Sgrano gli occhi totalmente sorpreso: quell'invenzione ha tutta l'aria di poterci fare fuori in un attimo! Mi guardo freneticamente intorno alla ricerca di un luogo dove nasconerdi, ma per fortuna il discorso di Nash sembra dissuadere Faktoré che alla fine desiste ed esce fuori dal marchingegno. Tiro un sospiro di sollievo, poggiando per un attimo le mani sulle ginocchia. Quindi, quando vedo la gnoma riprendere a lavorare, faccio un passo avanti. Emh Faktoré? In effetti, come detto dal mio compagno, la tua invenzione potrebbe essere molto utile. Faccio un lieve sorriso. Fuori da qui però...e non con noi come cavie, se possibile.
  15. Neldor si avvicina di soppiatto mentre gli altri lo seguono, Kura compreso, ad un passo dal suo compagno. Il pellegrigia non ha mai smesso di tenere le mani strette intorno l'elsa dello spadone, ed ora lo solleva a mezz'aria, pronto a colpire un'eventuale minaccia. E mentre da lontano sentite lamenti sinistri, gorgoglii e versi disumani che si mescolano in una cacofonia indistinta di suoni raccapriccianti, davanti a voi continuate a sentire distintamente i rumori di un leggero sferragliare. Al druido bastano un paio di passi in avanti per sbirciare oltre la porta, prima di scorgere quello che ha tutta l'aria di essere un soldato che indossa l'armatura con i colori della gendarmeria cittadina. Sembra chino su se stesso, intento a fare chissà cosa, e per un attimo, Neldor, ti domandi se non sia stato già corrotto da qualsiasi cosa abbia divorato le menti degli altri esseri viventi. Nello stesso istante in cui ti poni questa domanda, quello percepisce la tua presenza, forse per un tuo passo falso, o forse per i suoi sensi all'erta, vista la situazione. Il tipo di alza di scatto, si volta in un lampo e con rapidità cerca di colpirti con una spada corta. M-muori feccia! Balbetta mentre fuoriesce del tutto dalla stanza. Invero, non servono riflessi incredibili per schivare la lama. Il fendente non solo è impreciso, ma è sferrato con una totale mancanza di tecnica, motivo per cui sibila in aria, perdendosi in uno schiocco. Per sua fortuna, Kura si rende conto quasi subito della minaccia pressoché nulla, e riesce a fermare sul nascere lo spadone che stava per calare sulla sua testa. Achgosh-bonn. * Sussurra a mezza bocca scuotendo il capo. Vi ci vuole poco per riconoscere l'uomo. I suoi capelli rossicci, gli occhi nocciola, il viso sbarbato di un giovane di non più di venti primavere: è il ragazzo che, durante la notte, vi ha fatto visita nelle prigioni per parlare con Zarkov. Il soldato vi osserva uno dopo l'altro, con la daga ancora stretta tra le mani tremanti e gli occhi colmi di terrore, a cui si mescola una flebile luce di speranza per aver incrociato sul suo cammino qualcuno ancora in vita. P-per gli dei! Siete...siete ancora tutti d'un pezzo! Si volta verso Zarkov. M-maresciallo! Si mette sull'attenti. Che...che sta succedendo? Sembrano tutti impazziti! Lentamentee sue gambe cedono ed il giovane crolla a terra, in ginocchio, con il volto tra le mani. Io...io...ditemi che è tutto un sogno, vi prego! *Orchesco
  16. Krul Non comprendo l'occhiata di Aradan, motivo per cui lo osservo con aria interrogatoria. Scuoto poi il capo tornando a guardare la giovane. Zoccoli dici. Sì, beh, mi servirebbe una forgia, ma mi pare di aver visto una bottega di un fabbro in città. Mi gratto la guancia. Suppongo sia da molto che cavalchi. Mi rendo conto della frase piuttosto ambigua. Emh ecco ,volevo dire...vieni da molto lontano? Se ti servono degli zoccoli, intendo. Trattengo il respiro per un po', buttandomi infine sulla sedia. Ah dannazione. Mi volto verso i miei compagni. Mi sa che non conquisterò mai il cuore di nessuna eh? Il sorriso che mi compare sul volto è sornione, vagamente divertito.
  17. Dumaas Ascolto con attenzione le parole degli gnomi alla domanda di Nash. Magia caotica, dite. Mi accarezzo il mento. Interessante. Guardo i miei compagni. Secondo me possiamo aiutarli. Voi che dite? Sorrido, lasciando intendere quale sia la mia intenzione.
  18. Uh, molto bello! Penso prenderò danni elettrici 🤔 ma se avete consigli sono tutt'orecchie 😂 Intanto posto, scusate il ritardo!
  19. Dumaas Sorrido alle parole dello gnomo. Beh, Uppendown è bravissimo! Gli metto una mano sulla spalla. Ma saranno anche buoni questi panini? Chiedo incuriosito mentre i discorsi dei miei compagni mi fanno voltare nella loro direzione per un attimo. Sì, siamo qui per le invenzioni. E mi sembrate abbastanza tranquilli, questo mi lascia pensare che abbiate davvero trovato una soluzione. Le mie parole sono cariche di speranza.
  20. Krul Annuisco sorridendo sornione alle parole della donna. Zoccoli? Ma certo! Posso forgiarti qualsiasi cosa sia di metallo. Mi servirebbe anche una forgia, penso tra me e me, ma questo è il momento di pavoneggiarsi, non di essere razionali. Maiale anche per me, ma più di una porzione. E birra, un bel boccale schiumante. Oh...indico la celestiale alla cameriera. Pagherò io qualsiasi cosa prenda. Le faccio l'occhiolino mentre Aradan si appresta alle presentazioni. Alla fine colgo l'occhiata del mezzelfo e per un attimo ricordo il motivo per cui siamo qui. Ricambio il cenno d'intesa, sebbene poi torni a perdermi nello sguardo della donna, figlio di occhi dorati.
  21. Dumaas Mi viene da sorridere quando entriamo nella stanza, non solo perché, per la prima volta, non veniamo accolti da nemici che vgliono farci la pelle, quanto più perché quegli gnomi sono decisamente organizzati. Lascio che sia Nash a parlare, annuendo alle sue parole. Quindi, rapito dalle sue movenze, mi rivolgo allo gnomo che sta creando pagnotte di pane. Faccio un passo avanti. Quanti anni di esperienza servono per creare forme così...identiche tra loro? E'...mi prendo una pausa mentre incrocio le braccia al petto alternando lo sguardo tra il fornaio (o presunto tale) e le sue creazioni. ...è affascinante. Assolutamente, sì.
  22. Krul Entrati in città continuo a parlottare con i miei compagni del più e del meno, o per lo meno sono io che chiacchiero come se non ci fosse un domani. Osservo le bancarelle e le botteghe, soffermandomi maggiormente sul fabbro della città. Tuttavia, per una serie di fattori diversi -fame, stanchezza, necessità di un bagno-, faccio a meno di fermarmi a discorrere con il proprietario della fucina. Piuttosto, tiriamo dritti verso la locanda, attendendo che l'oste ci riservi un tavolo. All'ingresso, meraviglia delle meraviglie, una fanciulla dagli occhi smeraldini, dalle iridi dorate, ci rivolge la parola, alzando lo sguardo dalla sua pergamena. Un sorriso a trentadue denti mi si stampa in faccia. Buonasera fanciulla. faccio un passo avanti, poggiando il gomito sullo stipite della porta ed incrociando le gambe. Nessun problema, con quegli occhi potresti pure essere muta per quanto mi riguarda. ridacchio. Il mio nome è Krul e sono il fabbro migliore che tu abbia mai conosciuto. una breve pausa. Modestia a parte. aggiungo con un filo di voce.
  23. Avete dei dubbi sul proseguire o meno, ma è Kura stesso a scioglierveli. Non fiata, non dice una parola, semplicemente mette una mano sulla spalla del maresciallo e con una leggera spinta lo induce a proseguire. Armi bene. sussurra ad una certa con un filo di voce in modo tale che solo il gendarme possa sentirlo. Infine vi incamminate fino alla svolta verso destra. Qui, il corridoio che si snoda davanti ai vostri occhi è costellato da porte. A sinistra ce ne sono tre, a destra altre due mentre in fondo, a chiudere la parete, ce n'è un'altra. Anche in questo caso l'ambiente appare sgombro, e sebbene il tanfo di putrefazione continui ad essere insistente, non notate nessuna macchia di sangue, né alcun pezzo di carne morente. Tuttavia, vi accorgete abbastanza facilmente del fatto che l'ultima porta, quella dritta dinnanzi a voi, è semichiusa. Tra i rumori inquietanti che vi arrivano in lontananza, riuscite a percepire quelli che provengono dall'altra parte dell'uscio. Sono suoni metallici, leggeri, di qualcuno che sembra stia armeggiando con qualcosa... Zarkov
  24. Molta indecisione vedo...bene 😈 ci penserò io 😈😈😈
  25. Krul Al contrario del nuovo giunto, durante il viaggio sono piuttosto loquace, raccontando aneddoti spesso inventati tanto per non fare cadere il pallino della conversazione. Scommetto che se fosse per Therai e per il nuovo giunto, finiremmo per camminare completamente in silenzio. Questa è un'ottima domanda Aradan. Rispondo alla sua curiosità. Ero in città, appena uscito di...mi mordo la lingua. Non è importante. Comunque, stavo andando alla festa e mi stavo accingendo a salire sul palco per ballare. Sorrido sornione. Lo so quello che state pensando, non ho l'aria di un provetto ballerino. Ma non si può mica dire di no ad una giovane donzella. Ridacchio. Comunque...mi incupisco nel ripensare alla scena. All'improvviso si è fatto tutto scuro. E quelle...cose...hanno iniziato ad attaccare chiunque. Sospiro. Ho tentato di salvare più persone possibili, ma una lancia mo ha trafitto il costato e ho portato in salvo solo la ragazza con la quale stavo danzando. Stringo i denti. Solo dopo sono venuto a conoscenza del mezzelfo. Sembra abbia ingannato Vivienne. E le guardie hanno detto che non hanno tempo per stargli dietro. Ecco perché ci pensiamo noi. Guardo Therai e Aradan dritto negli occhi. Quel tipo deve pagare per ciò che ha fatto. LA vista del villaggio mi rimette di buon umore. Alle parole di Aradan mi annuso l'ascella, scuotendo poi il capo per dime ticare i miasmi appena assaporati. Per gli dei, hai proprio ragione! E servirà una vasca bella piena, per quanto mi riguarda!
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