Yayi Zeer
Ultimate le ultime discussioni ci rimettiamo al lavoro per preparare il nostro equipaggiamento e le difese della città. Quando il sole inizia a calare un tremore scuote città e animi. L’esercito nemico è giunto alle nostre porte. Orchi, giganti e troll, il cielo si oscura al loro arrivo chiaro segno del male che quelle creature portano con sé. In aggiunta viverne urlanti passano sopra quelle immonde creature. L’immondo si aggiunge all’immondo. Osservo assieme ai miei compagni quella moltitudine nera e verde che si estende ai nostri piedi, che si dispiega a mezzaluna.
Li osservo.
Unisco le gambe, sguaino la mia sciabola e porto la mano armata al petto. Chiudo gli occhi.
Non ho casa: La mia vita è la mia casa.
Non ho poteri divini: la mia lealtà è il mio potere divino
Non ho mezzi: l’obbedienza è il mezzo.
Non ho né vita né morte: l’assoluto è la mia vita e la mia morte.
Non ho corpo: la stoica impassibilità è il mio corpo
Non ho occhi: la luce delle stelle sono i miei occhi
Non ho membra: la prontezza sono le mie membra
Non ho armatura: il senso del dovere è la mia armatura
Non ho una fortezza: la mia mente è al mia fortezza:
Non ho una spada: la mia fede è la mia spada.
Inspiro ed apro gli occhi fissando con sguardo deciso e determinato l’esercito nemico, sollevo il braccio verso il cielo, verso le stelle, verso la mia dea.
Mia Signora, potente Farfalla Nera, fa che la tua forza mi sostenga quando metterò piede fuori da queste mura allontanando il male che le circonda, lascia in cielo il tuo passaggio e in cuor mio la tua possente forza di volontà. Chiedo a te pietà delle mie carni che possa non sentire i colpi inferti dai nemici.
Distendi le tue ali e semina scompiglio nel cuore nemico, e risolutezza nei nostri.
Benedici le nostre armi affinché non conoscano ostacoli al loro dovere.
Abbasso la spada, la lama propende verso lo schieramento nemico, gli ultimi bagliori di luce si riflettono sull’argentea lama elfica.
Che le tue schiere e i tuoi fedeli possano annientare per sempre e il male!
Concludo la mia preghiera e con un rapido gesto del polso rinfodero la mia spada.