Garol
La preparazioen per il rituale è stata lunga, ma grazie a Nukkar e ad Hadla, tutto è pronto, così come mio padre mi insegno, e suo padre insegnò a lui e suo padre ancora prima. Ogni cosa è pronta. Camminando seguendo il lento e cupo ritmo del tamburo di pelle battuto da Nukkar entriamo nel sacro cerchio.
Tutto è pronto. Ad un mio gesto Kalla viene portata al mio cospetto. E' intelligente e ha capito quale sia il suo destino, e come un animale piange e lotta per evitare ciò che ormai è inevitabile. Non comprendo le sue parole, anche se posso immaginarmele, infine si appella a Wurzag, lo insulta... ma per me le sue parole hanno meno senso di quelle di uan formica. Nei miei occhi non vi è alcun sentimento per lei, così come lei non ne ha avuti pe rla mia gente.
Con forza viene schiacciata contro la pietra per il sacrificio. Mi porto accanto a lei, le mie mani rafforzano la rpesa sull'ascia, la sollevo sopra il mio capo.
Spiriti della natura, spiriti degli antenati! esclamo Accettate questo sacrificio, accettate il sangue di chi ha invaso le nsotre terre, di chi ha infangato il Vostro nome, di chi si crede superiore agli Spiriti e pensa di dominarli con semplici trucchi. Io Garol Kruug, figlia di Waldar Kruug, figlio Kruug il Possente dono a voi questo sangue e questa carne affinché possiate cibarvene e dissetarvi
Il tamburo batte sempr epiù forte, sempre più ritmicamente, il suo suono mescolato con la bevanda rituale che ho bevuto prima del sacrificio si impossessa del mio corpo, del mio cuore, osservo Kalla, i miei occhi, freddi, si fissano nei suoi. Senza aggiungere alcun altra parola abbasso la lama sul suo collo con tutte le mie forze.