L’indomani, di mattina presto e con alcuni viveri, più una zucca piena di birra per ognuno di voi, partite dalla locanda di Folsom per dirigervi secondo le indicazioni che vi ha dato.
La piccola città è immersa nella totale calma e quiete, un silenzio interrotto solo sporadicamente da qualche cinguettio vi circonda.
Con qualche brivido e tra uno sbadiglio e l’altro vi incamminate.
La strada che percorrete è lastricata e vi permette di mantenere un buon passo, una lieve foschia si solleva dai campi circostanti, mentre il sole si leva sempre di più dall’orizzonte illuminandovi con caldi raggi.
Nel tardo pomeriggio raggiungete una foresta. Gli alberi vi sembrano strani, sono contorti, e scuri, molti di loro sembrano curvarsi per formare una volta a chiudere il sentiero.
A sera siete ancora nella foresta, ma fortunatamente non avete incontrato alcun pericolo o problema.
La notte passa tranquilla, forse anche per il fuoco che avete acceso e per i turni di guardia che avete deciso di fare. A metà del secondo giorno seguendo la strada giungete in vista della fortezza.
Anche se non rimane molto di quel posto, potete immaginare come era fatto. Costruita interamente sul crinale di una collina era composta da almeno otto livelli, a scalare verso il basso, una doppia cinta di mura con torri circondava la struttura principale, piccole fortificazioni erano presenti a breve distanza dal corpo principale.
Ora di quelle mura non rimane che qualche spezzone, le fortificazioni sono invase dalla vegetazione e qualche grosso uccello ci ha fatto il proprio nido. Ampie brecce si aprono in più punti della fortezza. Del terzo e dell’ultimo livello non rimane più nulla, se non qualche muro, il tetto del quinto livello è collassato dentro la struttura.
Nel complesso sembra tutto abbandonato, ma se Folsom non vi ha mentito, almeno una persona là dentro ci vive.