Vedendo il loro compagno cadere e sfracellarsi al suolo i banditi si bloccano, come se si fossero trovati innanzi a qualcosa di errato, di impensabile. Paiono ammutoliti, poi la creatura dai capelli di fuoco prende, da dietro le proprie spalle, un corno ed emetto un lungo suono. Basso, cupo e monotono.
Altri tre corni rispondono dagli alberi che ricoprono le montagne, i quattro suoni riempiono presto la vallata.
L’uomo mucca risponde a sua volta con un muggito ancora più forte, china la testa, la solleva di scatto, la sbatte a destra e a sinistra, fiotti di bava gli escono dalle fauci, i muscoli si fanno più grossi, una rete di vene disegna sul suo corpo una complicata rete, gli occhi della bestia mutano colore divenendo rossi. Soffia, muggisce di rabbia e ira, il fiato condensato diventa visibile nell’uscire dalle sue narici.
Il latrato degli uomini cane pare divenire ancora più isterico.
L’uomo dai probabili poteri arcani, rinfodera la sua spada e avanza guidando il gruppo di banditi alle sue spalle, anche gli altri riprendono a marciare verso il villaggio, mentre dalle montagne si leva nuovamente il ritmico suono di metallo contro metallo.
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