sleepingcreep

@Kehr Burke non è particolarmente convinto. Ti esporrebbe troppo e lui si è preso l'impegno di guardarti le spalle.

Ma io mi domando e dico... Che c@zz...Pensò Burke, ma poi disse sottovoce Mia cara Ella, ce n'era proprio bisogno? Poi si rivolse agli altri Dobbiamo capire cosa fare. Quelle voci non possono essere un caso. Vorranno dire qualcosa. Dobbiamo avanzare, ormai credo siamo stati ampiamente scoperti. Speriamo solo che Markus sia ancora nascosto alla vista, a proteggerci le spalle... Burke a quel punto impugnò la sua mitraglietta e si guardò intorno.

Mi sembra tutto chiarissimo, invece.

Burke fu investito dalla luce violacea e trasalì...la voce poi, gli tose le budella... Quasi in un sussurro, si rivolse a Néphely Mia signora... Cosa succede?

@Morgan Bale scusami, scusatemi tutti, avevo scritto una roba brevissima e mi ero scordato di postarla... nel frattempo però... dio mio che m@##o che ti stai facendo per questa campagna, master! Massimo rispetto.

Burke guardò la mappa senza capirci molto: gli sembrava un groviglio di oggetti poco sensato. Si rivolse quindi sottovoce agli altri Mia signora, voi riuscite a capirci qualcosa? Alex, dove dovremmo dirigerci?

Vai tranquillo.

Le capacità dei suoi compagni continuavano ad apparire molto strane a Burke, ma dai tempi del suo servizio nei Ranger si era abituato a sfruttare le risorse a disposizione, a prescindere da quanto gli apparissero strane o inquietanti. Direi che a questo punto è meglio dirigerci dalla parte da cui proviene... lo strano male disse sottovoce agli altri. Speriamo che la posizione di Markus ci risulti comunque utile a coprirci le spalle... suggerirei di avanzare con molta circospezione e così dicendo cominciò ad avanzare nella direzione indicata da Alex.

Probabilmente la discrezione non era il piatto forte di questo gruppo, ma d'altronde neanche Burke era mai stato silenzioso come un ninja... Che poi chissà qual era l'origine di quel detto delle sue parti... A ogni modo, se qualcuno non li avesse sentiti arrivare in auto, ora poteva vederli da un miglio di distanza, con tutta quella luce. A questo punto, entrare dal cancello principale era la scelta più logica. Signori disse dunque il Ranger, sottovoce direi di procedere lungo il cancello principale e dirigerci verso quell'edificio bianco lì in fondo. Qualcosa non gli quadrava in quella strana situazione, aggiunse quindi Alex... Tu senti qualcosa... Di male, provenire da lì dentro? Rimase comunque all'erta è cercò di osservare tutto il possibile attorno a lui.

Ora potevano scendere a dare un'occhiata, con la macchina al sicuro: ci mancava solo che rimanessero a piedi in quell'inferno. Certo, era tutto piuttosto buio: Ho ancora una torcia legata alla cintura, Alex... disse, accendendola speriamo basti, ma credo ci sia ancora una lanterna da campo nel bagaglialio... magari però è un po' scomoda. Se per te è ok, posso continuare a portare io la torcia. Si guardò attorno con estrema circospezione, in cerca di quello che poteva sembrare l'entrata di quel luogo spettrale. Mancavano diverse ore all'alba, ancora, e non era saggio aspettare allo scoperto. @Néphely

L’auto aveva insospettabilmente fatto il suo lavoro e Burke se ne compiacque, ma ora erano soli davanti a quello che sembrava essere una fabbrica degli orrori tecnologica. Ok, ora è essenziale che non ripetiamo la... leggerezza... di dividerci. Insomma, meglio che si prendano la macchina, anziché le nostre vite. Mentre parlava, si guardò intorno per vedere se ci fossero minacce evidenti.

Beh a Burke tocca il penultimo turno di guardia e per tutti è stata una “giornata pesante”... comunque ho fatto un po’ di modifiche

Burke spense l'auto e si attrezzò per la notte: bevve dell'acqua e imitò Alex, mangiando uno snack al cioccolato. Fece un giro attorno al loro “accampamento” cercando eventuali fonti di problemi. Controllò l’auto per assicurarsi di non avere sorprese e chiese agli altri Avremo presto di nuovo il problema della benzina... forse è il caso di dare fondo alla tanica, prima di ripartire, ma in ogni caso dobbiamo trovarne dell’altra domani. Poi si appoggiò al muro e si rilassò: pensò agli occhi della bambina elfica che si era rifiutato di trucidare... forse era più vecchia di lui, anagraficamente, ma quello sguardo così terrorizzato e innocente, non lo avrebbe mai abbandonato. Guardò gli altri prepararsi alla notte e chiese a Nèphely di svegliarlo quando sarebbe stato il suo turno di fare da sentinella. Sperava di poter fare quattro chiacchiere con l’elfa, una volta di guardia.

Ma a chi stava?

Ehi, è vero! Auguri @Kehr

Anche Burke annuì alle parole di Néphely. Non rimase particolarmente sorpreso dalle storie dei suoi compagni, si aspettava da Alex e Markus delle storie di vendetta, era più che altro curioso della piega sovrannaturale delle loro storie. Demoni... Da dove veniva lui, erano una inquietante minaccia, ma non una presenza. Si schiarì la voce e cominciò I miei genitori sono morti quando ero bambino e ho finito per essere affidato ai miei nonni. Mio nonno faceva parte dei Ranger, teneva puliti i confini delle terre selvagge da tutto ciò che poteva far danni: sbandati, farabutti, ladri, bestie... così, quando è venuto il tempo, mi sono arruolato anche io e, per un po', ho pensato di aver trovato una nuova famiglia nei miei compagni. È stato un periodo tranquillo: c'era spazio, terra e cibo, elfi e umani convivevano pacificamente. Come diceva mio nonno "elfi o umani, basta che parlino, bevano e mangino allo stesso tavolo". Poi qualcosa si è rotto. Alla fine gli efli venivano additati come responsabili per qualsiasi sciagura. Così, un giorno, alla mia unità è stato ordinato di trovare un pericoloso covo di canaglie e annientarlo: è venuto fuori che le "canaglie" erano solo un gruppo di elfi affamati, che erano stati sbattuti fuori da un villaggio e ora vagavano nelle lande, rubacchiando per mangiare. Quando li abbiamo trovati, mi sono rifiutato di trucidarli, tra l'incredulità dei miei compagni, e così sono stato condannato per insubordinazione: la scelta era la galera o l'esilio e... beh, sono qui, dunque sapete già cosa ho scelto. Finito il racconto, Burke si rivolse ai suoi nuovi compagni. Beh, spero che queste storie non ci abbiano intristito. Ora: vogliamo proseguire un po', almeno finché non fa buio, e poi trovare un riparo per la notte?

Si, andiamo avanti e poi ci fermiamo.

Burke colse lo sguardo di Alex e decise di vuotare il sacco con i suoi compagni: Abbiamo aperto la porta della costruzione, dentro c'era una scalinata che portava verso il basso. Già dall'inizio l'aria era tesa, ma abbiamo deciso di proseguire: c'era un interruttore che, malgrado lo stato non proprio lindo e punto luce, pareva funzionare e abbiamo acceso le luci. Subito è parso chiaro che avevamo compagnia: tre corpi giacevano sul pavimento. Militari, equipaggiamento pesante. Non erano pivelli, per come la vedo io. Ma erano morti. Abbiamo preso quello che poteva servire e siamo penetrati più a fondo. Burke fece una pausa, più che altro per riordinare i pensieri. Sui corpi c'era una trasmittente, Alex l'ha attivata per vedere se dall'altra parte c'era qualcuno e... beh, qualcosa ha risposto. Qualcosa che sosteneva di conoscere Alex. E che ha detto che non saremmo dovuti scendere da quella nave. Poi è cominciata a salire la tensione e la temperatura è scesa a zero. Una voce stridula e potente è arrivata verso di noi e le luci si sono cominciate a spegnere... Il corridoio cominciava a essere buio pesto e... È emersa questa... cosa. Aveva due artigli al posto delle braccia e altre due braccia artigliate che partivano dalle spalle... non era un animale e decisamente non era umana. L'abbiamo colpita un paio di volte, poi Ella è riuscita a infilargli la spada in corpo e lo ha finito. Abbiamo ritenuto più saggio uscire di lì e raggiungervi. Non sapevamo cosa vi stesse succedendo. Il racconto aveva scosso il Ranger, ma si sentiva più leggero ora che lo aveva razionalizzato. Si rivolse al gruppo Questo è quanto. Ora mi perdonerete se non muoio dalla voglia di tornare laggiù. Sorrise sarcastico. Ad ogni modo, preferirei fare il terzo turno di guardia in modo da essere fresco prima di mettermi al volante.

Beh, almeno abbiamo evitato la rissa pensò Burke, appena la situazione si fu rilassata. Pensò anche alle parole di sua nonna, quando riguardò Markus, Alex, Ella e Néphely: "al mondo ci sono due tipi di persone, quelle che fanno le cose assieme agli altri e quelle che usano gli altri solo come strumento per i loro fini". Che tipi di persone erano queste? Aveva sbagliato a fidarsi di loro? Aveva sbagliato a pensare che fossero un gruppo? Si sentì piuttosto umiliato dall'offerta di Dave, ma d'alta parte aveva trovato l'ascia per terra non è che l'avesse pagata... Però quasi gli dispiacque quando Dave andò via. Sì avvicinò ad Alex, appoggiato all'auto e disse Dove porta la galleria? Beh, forse porta alla prossima zuffa, oppure alla prossima avventura o al prossimo bottino. Io spero che porti alla prossima persona da aiutare. E tu?

Ooook, ok, ora cerchiamo tutti di fare un bel respiro e di calmarci... Quello che Alex sta cercando di dire, credo, è che abbiamo una missione che rischiamo di perdere di vista. Per quanto mi intrighi scendere là sotto, ammetto che ne siamo usciti messi male. Con tutto il rispetto, Markus, tu non c'eri. Non dubito che tu sia un duro, ma è stato agghiacciante. Quindi, se vogliamo metterla ai voti, mettiamola ai voti, ma io sto dalla parte di Alex e della gente di Rockhard. Burke gettò quanto aveva da dire, dritto ai propri compagni. Cercando di intuire dai loro sguardi cosa pensassero. Poi aggiunse Se vogliamo proseguire, mangiamo qualcosa e rattoppiamo i feriti, lasciamo perdere il sonno. Dormiremo quando saremo morti. Il che potrebbe accadere rapidamente, se tornassimo lì sotto aggiunse mentalmente. Poi si rivolse a Dave, Allora, mastro Dave, quest'ascia la prende o no?

Già, dannati folli di città ripeté Burke, tra sé e sé. Questa storia si faceva sempre più ingarbugliata. Certo, avrebbero potuto continuare a seguire la missione, attenersi al piano, ma qualcosa li aveva attirati li, in quel casolare, probabilmente Markus aveva ragione, non potevano fare finta di niente. Rimase sorpreso dalla gentilezza di Dave e lo ringraziò. Cercò di contrattare per barattare la sua ascia con qualcosa di più utile. Poi si avvicinò a Markus: Anche ammesso che rientriamo, come facciamo qui? Abbiamo l'auto, il furgone e adesso Dave... Ammesso che possiamo fidarci di lui, cosa succede se arriva qualcosa di... brutto? Ripensò al demone, al gelo che lo aveva invaso lì sotto. Non aveva ansia di scendere nuovamente, ma dovevano vederci chiaro.

Direi di sì, forse posso fare a meno dell'accetta...

Io ho preso soltanto armi e munizioni (pistola e mitra) credo. E una torcia (che ho legata alla cintura). Oh, e il mio fido tubo! @Morgan Bale mi pare sia tutto o mi sono scordato qualcosa?

Burke guardò il tizio legato e implorare, poi si rivolse a Néphely Cosa ne pensi, mia signora? Dubito che possa rappresentare una minaccia, in fondo siamo in cinque... Direi di slegarlo, se siamo tutti d'accordo. Poi continuò: quello che ci è successo ha dell'assurdo, abbiamo affrontato una creatura demoniaca e, a quanto pare, siamo sopravvissuti per raccontarlo Poi Burke ricordò la domanda che era rimasta sospesa, fatta ad Alex: A quanto pare, per quanto assurdo può sembrare, Alex la conosceva. Poi guardò verso il furgone Ehi, c'è qualcosa di utile qui dentro?

Beh, a quanto pare i nostri amici si sono divertiti molto più di noi... disse Burke rivolgendosi ad Alex. Poi volse lo sguardo corpo del ragazzo morto, cercando di ricostruire l'accaduto. Poi si rivolse a Markus, che li guardava dall'alto e lo salutò con un sorriso. Poi si avvicinò a Nèphely, la salutò e le chiese Come va, mia signora? Avete avuto problemi?