Marco NdC

Capitale, Quadrante H-18; giorno 236, anno 7295 @NinjaCow Cécile (Lily Von Haus) Barda @L_Oscuro Andor, Paladino @Menog Farley Copper, Ladro Cécile, per tua fortuna la Capitale è davvero enorme. Per quanto sia organizzata in pezzi più piccoli, in quadranti, ognuno con la sua gendarmeria, è improbabile che un ufficiale si ricordi di ogni collega. Senza considerare i permessi speciali per eventuali transiti da un quadrante all’altro. Il gendarme che ti sta squadrando è ben certo di non averti mai vista. Eppure non immagina che la tua sia solo una magistrale messinscena*. Sei così convincente da non fargli nemmeno notare che la “prigioniera” sia del tutto sprovvista di manette. Ti chiede solo qualche ragguaglio, giusto per non andare allo sbaraglio, prima di lanciarsi su per le scale. Via libera. A passo svelto, con Andor e la signora Lamiorn, proseguite verso il vicolo adiacente alla Sala Comune. Era proprio lì l’appuntamento con Handirel e Kindrel, ma giunti sul posto non li vedete. Forse hanno tardato, o forse stanno aspettando all’interno, in sala. È la cosa più ovvia. Fermarsi per strada attira attenzioni indesiderate. Mentre vi consultate a mezza bocca, la stessa aquila che ti ha soccorso poc’anzi ti appare con un fruscio appena percettibile. Il tuo orecchio non mente, né dimentica un suono dopo averlo sentito. Il suo stridio è inconfondibile: è proprio Hayla, la compagna animale di Nora! Si è fatta enorme. Attira la tua attenzione sulla sua zampa, ancora rossa del sangue in cui ha sguazzato. C’è legato un biglietto. Lo srotoli: “Carissima, sono tornato da poco alla Capitale, ma non sono sicuro in quale stramaledetto quadrante mi trovi. Che incubo! Non appartengo più al corpo degli Esploratori. Chi l’avrebbe mai detto? Credo che l’accusa sia di alto tradimento... È una lunga storia. Ma non preoccuparti, adesso non sono in particolare pericolo. Almeno lo spero. Ne ho di cose da raccontarti. Dobbiamo vederci al più presto. Rimandami Hayla scrivendomi dove posso trovarti. In codice ovviamente. Non si può mai sapere. Ho bisogno di una sistemazione sicura... anzi, saremmo in tre. Forse quattro. Spero che non sia un problema e che tu non abbia altri casini, ma sei l’unica speranza che mi è rimasta. Resto in attesa di tue notizie. Firmato Uno Spirito Libero” ‘Spero che tu non abbia altri casini’ Queste le parole che ti riecheggiano, soprattutto mentre la spalla ti fa un male cane. Hai perso davvero molto sangue... --------------------------------------------------------------- Andor, non hai alcun dubbio: il giovane Kindrel è proprio dentro la Sala Comune. Lo senti. Mentre Cécile è assorta sul suo biglietto, butti un occhio verso l’entrata, distante non più di una trentina di passi. Tra uno sbuffo di vapore e l’altro, la intravedi proiettare un bagliore aranciato. Soprattutto è gremita di folla. Molto più del normale. In particolare scorgi l’ennesimo gendarme. È un po’ oltre l’uscio, ritto come un palo, e sembra che stia scribacchiando alcuni appunti. La tua sensazione su Kindrel cambia, ricordandoti quella sgradevole di un topo in trappola. Almeno nel vicolo non ci sono ufficiali. Mentre venivate ne avete incrociati un bel po’ accorrere dalla direzione opposta. Ricordi il volto paonazzo di quello che li ha richiamati a forza di fischietto... sicuramente ancora più paonazzo adesso, dopo sette piani di corsa. La signora Lamiorn è stata zitta per tutto il tempo. Si fida ciecamente di voi, ma è davvero in pena per suo figlio. Ogni tanto la vedi trasalire, come chi ricorda improvvisamente qualcosa di estremamente doloroso. «Qualsiasi cosa accada, non potrò mai sdebitarmi abbastanza» dice all’improvviso, spezzando il silenzio. «Se esiste un vero dio spero che continui a guidare i tuoi passi...» Ma forse non sono solo i tuoi passi ad essere guidati. Da uno sbuffo di vapore emerge una figura a voi familiare: è Farley Copper, acchittato di tutto punto, nonché in forma smagliante. ------------------------------------------------------------------------ Farley, la voce di Kindrel ti risponde prontamente: ‘Hai ragione... scusami... ma prendilo come un apprezzamento. Creo un “contatto” solo con chi... beh, come dire... sento una certa affinità. Sei un alchimista in gamba... L’alchimia è la mia materia preferita... chissà, forse pensavo di chiederti qualche dritta... A proposito, se hai qualche intruglio utile, portalo pure eh... Qui le cose si mettono male... molto male... Perché verrai vero? Sei amico di Handirel no? Maledizione... quello sta guardando dalla mia parte...’ Mentre sei per strada realizzi quanto Kindrel sia un inesauribile chiacchierone. Ti spiega per filo e per segno cos’è accaduto prima a casa sua, e cosa sta accadendo adesso in sala, momento per momento, compreso il gendarme all’entrata che sta prendendo appunti su di lui, il cantore che fa da “megafono” alle forze dell’ordine, ed altri tizi che a parer suo potrebbero riconoscerlo da un momento all’altro. ‘Non immaginavo che sarebbe piovuto un Ispettore dal cielo, capisci? C’è tutto il quadrante in subbuglio!’ Quasi squarciandola come un velo, oltrepassi l’ultima nuvola di vapore. Il vicolo che dà sulla Sala Comune ti appare stretto e buio, ma non desolato. Ci sono anche Cécile e Andor, i due che ti ha descritto il ragazzo. La signora che se ne sta più defilata, a giudicare dalla somiglianza e dalla preoccupazione, dovrebbe sua madre. Cosa fai/fate?

L'idea è di far coincidere la fine della sessione con quella del capitolo. Non mi vengono alternative migliori. Avyn a parte, ancora un po' "lontano", mi sembra sensato farvi riunire e prendere una direzione comune, prima di procedere. Attualmente la storia è un po' confusa... Non è nemmeno chiaro cosa vi spinge ad agire... (Comunque aspetto la giocata di @Menog per procedere)

Diciamo che è un modo facile e sicuro per individuare qualcuno/qualcosa di malvagio. Non è l'unico modo comunque. ---- Wow un 14 Non l'ho specificato, ma il pericolo era "che Kindrel fosse individuato". Avrei scommesso che lo avresti reso invisibile 😉 Dei legami parlatene a fine sessione. Non vi chiedo nemmeno più di scrivere anche gli altri... Sto andando anche io a casaccio

Beh, la tua mossa razziale ti permette di individuare la malvagità praticamente a scrocco xD Comunque non è malvagio quel gendarme

@L_Oscuro I gendarmi sono tipo poliziotti/vigilantes. Per strada li trovi dappertutto. Il controllo è ossessivo. Gli Ispettori sono relativamente pochi. Sono ben armati (martello elettrificante), ma spesso fanno un lavoro d’ufficio, o stanno indagando dietro mandato. Insomma, non vanno di ronda per le strade. I gendarmi hanno una minibalestra ed uno sfollagente tipo manganello imbottito. Lo sfollagente fa un danno non letale, ma all’occorrenza si può sfilare dal suo interno una lama corta (com’è successo in casa Lamiorn). Dunque i gendarmi sono più frequenti, ma gli ispettori sono più tosti in combattimento. Per cui valuta tu 🙂 ----------------------------- @Laurence Mi tiri uno Sfidare il Pericolo +INT?

@NinjaCow @L_Oscuro Capitale, Quadrante H-18 (alloggio del Lamiorn); giorno 236, anno 7295 Cécile (Lily Von Haus) Barda Andor, Paladino Cécile, la signora Lamiorn è ancora sconvolta, dolorante, e la tua spalla ha visto tempi migliori, ma per quanto possibile vi precipitate giù per la scale. Ripensandoci, l’arrivo di quell’aquila è stato davvero provvidenziale. Forse troppo: non può essere una coincidenza. Anzi, il rapace sembrava ben deciso a difenderti... Sarà mica Hayla, il fedele animale di Nora? Non ne sei certa. L’ultima volta che l’hai vista era poco più di un aquilotto, per quanto già volteggiasse leggiadra, disegnando trame nel cielo in sintonia con le tue note. E poi Nora dovrebbe essere in esplorazione nelle Terre Selvagge... All’ingresso del palazzo vi imbattete nel secondo gendarme, il fischietto ancora tra le labbra. È rimasto a richiamare rinforzi mentre il collega, purtroppo per lui, ha deciso di venirvi incontro. Lo sguardo del gendarme su di voi è interdetto, interrogativo, incapace di pescare la domanda che gli frulla in testa insieme a molte altre. Hai tempo per guardarti attorno. Per ora non accorrono altri ufficiali, ma la notizia si è sparsa. Sei certa che non tarderanno. «Cosa diamine sta succedendo! Dov’è il nostro collega?» dice alla fine. Quel che è peggio, è che il legame telepatico con Kindrel, per qualche motivo, sembra essere saltato. Ricordi che il punto di incontro era nel vicolo adiacente alla Sala Comune. Ma a questo punto, considerata la proibizione di perdere tempo e far comunella per strada, probabilmente saranno entrati dentro. Cosa fai/fate?

Discernere Realtà funziona con qualsiasi cosa. La tua giocata: Quindi hai preso l'oggetto, lo hai fatto vedere ad Hanna, le hai chiesto di spiegartelo, e lei te lo ha spiegato. Non vedo l'innesco di Discernere Realtà. Non c'è nessuno studio attento sull'oggetto, né da parte tua, né da parte di Hanna.

@Menog Capitale, Quadrante H-18 (bottega di famiglia); giorno 236, anno 7295 Farley Copper, Ladro Le formule alchemiche sembrano materializzarsi, fluttuando e serpeggiando tra gli alambicchi. C’è un gran fermento al tuo laboratorio. Ci sono i tuoi ragazzi che lavorano alacremente, mentre tu li osservi con orgoglio, un po’ defilato. Il più sgangherato di loro si avvicina. È sporco di grasso e polvere ma, con una certa soddisfazione, ti porge la sua preparazione. «Mi dici com’è venuta?» fa lui. La prendi con due dita, come se puzzasse, e la metti da parte. «Buttala via. È amara» gli rispondi non degnandola nemmeno di uno sguardo. «Ma...» «Cosa?» «Ci ho lavorato tutta la notte!» «E a cosa è servito?» «Speravo che me lo dicessi tu...» Il ragazzo ti guarda mettendoti uno scrupolo. Forse quella pozione non è davvero amara. Forse eri amareggiato per motivi tuoi, ancor prima che te la porgesse. È tutto molto strano. «Mi senti?» incalza lui. Questa volta però la voce è diversa. «Dimmi.» «Mi senti?» «Ti sento perfettamente. Parla!» «Mi senti?... Non starai mica dormendo?» Ti svegli di soprassalto. Realizzi che era solo un sogno. Per qualche motivo ci rimugini sopra... Ad ogni modo il sonno è ormai passato. Com’era il risultato nella combinazione sette a tre? Tanto vale tornare alle boccette, ma era più divertente quando le formule fluttuavano tra gli alambicchi. ... ‘MI SENTIIIII?!?!?’ Il grido quasi ti fa cadere una di quelle boccette. È la stessa voce del sogno, ma stai ancora sognando? No, impossibile... ‘Se mi senti, siamo alla sala comune... in un brutto pasticcio...’ Ma certo! È la voce di Kindrel, il fratello di Handirel. Ma come ha fatto ad “entrare” nella tua testa? Cosa fai?

@Laurence Capitale, Quadrante H-18 (fuori dalla bottega di Farley); giorno 236, anno 7295 Handirel, Mago Kindrel schiude la bocca, il volto contratto, ma poi reprime l’impulso di replicare, come ingoiandolo. Quando prendete verso la sala comune, finalmente sembra metterci una pietra sopra. Nel vicolo adiacente alla sala c’è il solito via vai. Facce grame che entrano e sbucano dagli sbuffi di vapore, ma di Cécile nessuna traccia. «Quello sta fissando proprio noi» dice Kindrel bussandoti col gomito. Prima che l’ufficiale venga a ficcanasare sul vostro far nulla, convenite che sia più saggio attendere in sala. Entrando venite accolti dai filamenti di erba pipa, che da più punti salgono a riccioli, e dallo strimpellio di un liuto che mal si accorda col tramestio di scodelle e boccali. Poteva andar peggio tutto sommato e, nonostante la sala sia gremita, riuscite a rimediare un tavolo appartato (nella speranza che di lì la cameriera passi il più tardi possibile). Ma l’imprevisto ci mette ancora lo zampino. Dopo un po’ il cantore interrompe la musica. Qualcuno gli sta bisbigliando all’orecchio. Nello stesso momento due gendarmi escono a passo svelto. Kindrel bofonchia qualcosa. «Stimati cittadini» si schiarisce la voce il cantore. Poi inizia ad accompagnare le parole con note lente e malinconiche: «È con sommo dolore che... devo annunciarvi un fatto assai grave... che scuote l’intera comunità... L’omicidio dell’Ispettore Goron!» Il clamore generale viene subito stroncato da una stridente sferzata sul liuto. «Stimati cittadini» riprende ancora più cadenzato e arpeggiando note ancora più meste «la dedizione... l’integrità dell’Ispettore Goron siano di esempio per tutti noi...» Mette una mano sul cuore, inscenando una sorta di silenzio commemorativo. Gli altri lo imitano, perlopiù fingendo di conoscerlo l’Ispettore. «Per quanto si sa, è confermato che l’omicidio sia avvenuto nell’edificio popolare KV176. Vi chiediamo dunque di evitare quella zona se possibile. Le indagini sono ancora in corso. Ma non temete, i colpevoli verranno presto identificati e catturati. Nel mentre qualunque collaborazione sarà debitamente riconosciuta.» Senti gelarti il sangue: l’edificio KV176 è proprio quello dei tuoi genitori. «Dell’Ispettore non ne sapevo nulla» si giustifica tuo fratello a mezza bocca. «Prego cittadino. Puoi alzarti e parlare» fa il cantore verso un tizio irrequieto che ha alzato la mano. «Le mie sentite condoglianze vanno ai parenti dell’Ispettore. Beh... spero che possa essere utile: forse è coinvolto un ragazzino elfo in questa faccenda. L’ho visto uscire proprio da quel palazzo, accompagnato da una giovane ufficiale... e non aveva affatto un’espressione tranquilla...» Il gendarme che piantona l’entrata, lo stesso che prima vi fissava per strada, rivolge al cantore un cenno di diniego. «Grazie per il tuo contributo cittadino, ma non risultano arresti attualmente» continua quest’ultimo provando a liquidare la faccenda. «Ma l’ho visto anch’io!» si fa sentire un altro, più defilato, ma non meno irrequieto. «Alzati cittadino.» «Non ricordo i dettagli... siamo stati subito allontanati... Ah, ecco! Il ragazzino aveva i capelli neri...» Con la coda dell’occhio intravedi il gendarme, quello sull’entrata, prendere appunti. Kindrel invece sprofonda nella seggiola. «Proprio così!» gli fa eco il primo che ha parlato «L’ufficiale che era col ragazzino, ha detto che era un mago in arresto!» Segue una seconda ondata di clamore ancora più sdegnata. Probabilmente a causa della parola “mago”. Sbirciando Intorno sembra che nessuno sospetti di voi. Per ora sono tutti concentrati sul cantore e i due interlocutori. Nemmeno il gendarme all’entrata sembra aver collegato il ragazzino scortato dall’ufficiale, con quello che è seduto al tuo fianco. Ovviamente l’alzarvi adesso richiamerebbe l’attenzione di voi, visto che si stanno alzando solo quelli che hanno qualcosa da dichiarare. Cosa fai?

@Zellos Capitale, Quadrante ??? (Sotterranei dell’Arena); giorno ???, anno 7295 Avyn, Barbaro Hanna ti osserva come ad bambino pasticcione. «Questo è un commutatore. Da solo non serve a nulla... e non ha un gran valore, ma puoi tenerlo se vuoi.» Il suo sorriso cede il passo alla stanchezza. «Ma ne riparliamo domani, va bene?» Il suo è un invito gentile ma fermo. Si apparta stendendosi in poco più in là.

@L_Oscuro Andor, Paladino Percepisci l’ombra della divinità stendersi sui pensieri del gendarme. Tuttavia la situazione è ancora molto tesa. La barda si affanna dolorosamente per staccarsi dal muro, mentre il ragazzo le si avvicina pian piano. Conosci bene quell’espressione. È tipica di molti ufficiali. È quella del gatto che inizia a giocare col topo... con l’aggravante che, in questo caso, il topo è anche in trappola. Ma ad un passo da lei, prima che tu intervenga, accade l’inaspettato. Un enorme rapace piomba dalla finestra aperta, travolgendo il ragazzo. Le urla di sorpresa, ma soprattutto di dolore, sono lancinanti. Tra beccate e artigliate ne avrà per un po’. La signora Lamiorn è sconvolta. Si rimette in piedi e ti osserva perplessa sul da farsi. Con un ultimo urlo Cécile riesce a staccare il dardo. La sua è una brutta ferita, ma sopravviverà. Qualsiasi siano le vostre intenzioni, i rinforzi sono per strada. Dovete muovervi in fretta... Cosa fai/fate?

@NinjaCow Capitale, Quadrante H-18 (alloggio del Lamiorn); giorno 236, anno 7295 Cécile (Lily Von Haus) Barda Il gendarme, un tipetto dallo sguardo febbrile, sembra rincorrere le tue parole per non farsene sfuggire nemmeno una. Alla fine non appare molto convinto, ma l’ordine di Andor gli fa comunque abbassare l’arma. «Ch-chiedo scusa signore» balbetta chinando il capo verso quest’ultimo «Non avevo fatto caso a lei.» Poi torna di nuovo a te. «Senti... mi spiace per la tua spalla. È che... ci è piombato quasi un Ispettore addosso, mi stavi mandando all’altro mondo» fa un cenno eloquente al dardo conficcato nello stipite dell’entrata «e gli inquilini mi hanno parlato di una donna corrispondente alla tua descrizione, salita poc’anzi e*...» All’improvviso assume l’espressione di chi fa due più due. Evidentemente c’è qualcosa che non coincide tra la tua storia e quella che gli hanno raccontato. «E quando se ne sarebbe andato questo ragazzino?» riprende. Il suo tono non riesce a nascondere un’estrema diffidenza. Quel che è peggio, è che non hai del tutto estratto il dardo che ti inchioda, quando il ragazzo inizia lentamente ad avvicinarsi...

Sì, per ogni 6- segni 1 PE

Ottimo! EDIT: Mi ero dimenticato del -1 che avevi alla prossima azione... quindi sarebbe un 6. Ma lo "incastro" con l'Io Sono la Legge di Andor. Se lo fai con calma non c'è minaccia incombente, né ti esponi ad un particolare pericolo. Quindi nessun tiro 😉 Yep 🙂

Ok, attendo la giocata di @NinjaCow. La reazione del gendarme dipende anche da quella

@Laurence Capitale, Quadrante H-18 (bottega di famiglia); giorno 236, anno 7295 Handirel, Mago «Mi tratti come se fossi un ragazzino umano... Non sono un bamboccio: ti ricordo che ho 32 anni» risponde tuo fratello a muso duro. «Mi chiamo Kindrel» si rivolge a Farley, sperando di trovare più comprensione. «Sono suo fratello. Non preoccuparti, i vostri affari restano tra voi. Ma qualsiasi cosa siano sbrigateli in fretta. Avremmo una certa urgenza.» Quando ti vede ritornare con una busta in mano: «Beh, pare che tu abbia avuto ciò che cercavi. Possiamo andare adesso? ...E ancora mi devi spiegare come facevi a sapere che ero nei pasticci...» Cosa fai/fate? ( @Menog )

Sì, hai postato sul "Cosa fai?" rivolto a Cécile. È comunque una giocata coerente, ma se vuoi editare per me è ok.

@Laurence Non so se a questo punto volete ancora discutere tra voi. Comunque ti invito a "muovere di più il gioco". Non è questione di quanti post fai, o di quanto scrivi.... Ad ogni modo siete praticamente allo stesso punto 😬😅

@L_Oscuro Capitale, Quadrante H-18 (alloggio del Lamiorn); giorno 236, anno 7295 Andor, Paladino Il Vero Dio benedice le tue pure intenzioni. Senti fluire la sua compassione attraverso il tuo tocco. La signora Lamiorn riapre gli occhi. È dolorante, disorientata, ma almeno è stata strappata alla morte. Il suo sguardo vola verso suo marito. È a terra, privo di vita. Poi le balena una consapevolezza peggiore... «Dov’è mio figlio?» implora. Sei troppo assorto per risponderle. Il male che le hai strappato ha imposto il suo prezzo su di te. Un giovane gendarme appare sull’uscio. Cécile ricambia con un dardo il suo sguardo interdetto. Lui si ripara e contrattacca di istinto. Il suo di dardo fischia ed esplode ad un palmo dall’orecchio della barda. Lei è in difficoltà. Provi a reagire, ma il dolore ti tiene ancora fermo. Puoi soltanto osservare il gendarme ricaricare, mentre Cécile temporeggia, stordita. Nemmeno lo vede il secondo colpo, che la inchioda al muro come una bambola di pezza. Non sai se il prossimo sarà destinato a te o alla tua amica, ma mentre il gendarme ricarica senti finalmente il dolore mollare la presa. Cosa fai?

@NinjaCow Capitale, Quadrante H-18 (alloggio del Lamiorn); giorno 236, anno 7295 Cécile (Lily Von Haus) Barda Il gendarme ci mette più del previsto. Probabilmente, salendo le scale, avrà chiesto informazioni ai residenti. Ricordi alcuni dei loro volti, cupi e circospetti, far capolino dai loro alloggi, mentre ritornavi. Riflettendoci, ricordi anche che tutti gli appartamenti, per legge, devono avere l’ingresso libero*. Chissà, forse durante la fuga, infilandovi in uno di quelli, avreste potuto farvi superare dal gendarme, per poi proseguire con la strada libera. Ma non serve rimuginarci adesso. La sua sagoma irrompe di soprassalto. Il tuo dardo lo manca di un pelo, rivelando che non sei affatto una sua collega. Di risposta il suo, scoccato alla rinfusa, fischia assordante: è quello di segnalazione. All’impatto esplode in mille scintille pirotecniche. Sei assordata, accecata. Le tue dita brancolanti cercano un appiglio, quando, con uno strattone, ti senti mordere la spalla. Provi a muoverti ma niente: un suo secondo dardo ti ha inchiodata al muro. Cosa fai?

Questa è la mossa: Mosse, Fine Sessione 🙂

@Tutti Con l'accamparsi di Avyn ci avviamo alla conclusione del capitolo. Per cui scatterebbe la mossa di Fine Sessione. Direi che il barbaro abbia abbondantemente recuperato. Anzi, sulla sua linea temporale si è portato anche avanti. Farley e Handirel sono un po' congelati attualmente, ma direi di chiudere con il termine della loro interazione. In sospeso resta solo la fuga di Cécile e Andor... P.S.: Mi sa che i legami siano più o meno saltati. Non so se avrebbe senso metterli adesso. Comunque vi invito sempre a metterli. Meglio messi a casaccio che non metterli affatto.

@Zellos Capitale, Quadrante ???; giorno ???, anno 7295 Avyn, Barbaro «Ho mandato Hayla a cercare una vecchia conoscenza. Una certa Cécile. Dovresti ricordarla. Ti parlai di lei e di altri amici quando eravamo nelle Terre Selvagge» dice Nora. Quella di Cécile è una storia travagliata. Cambiò drasticamente vita: da schiava del sistema a spirito libero. Forse la ricordi proprio per questo. «Lei conosce i “contatti giusti” qui alla Capitale. Saprà trarci d'impaccio.» Ti guardi intorno. È tutto strano e curioso per te.* Hanna è assorta nei suoi pensieri quando le rivolgi la parola. Forse la sua diventerà una storia simile a quella di Cécile, ma è comprensibile che per ora rimugini sulla vita che ha lasciato, ai suoi affetti, ai suoi progetti. «Scusa... Ah! Questi macchinari... La Capitale non costruisce mai su sé stessa, ma si espande sempre. Conviene lasciare la vecchia tecnologia lì dov’è, e recuperarla in caso servano pezzi di ricambio. Il mio lavoro consisteva soprattutto in questo. Era un lavoro piuttosto ordinario... Mi spiace, non sono la guerriera che credi...» Una lacrima le sfugge, tracciando un solco sulla guancia fuliginosa. Nora recupera alcuni teli cerati. Erano stipati in buon ordine in una cassa. Li dispone a mo’ di tappeti. «Meglio che dormire sullo sporco...» Ghaunyt è più enigmatico del solito. Se ne sta per conto suo mentre affila la sua Ascia Ritornante. A volte incroci il suo guardo, ed hai quasi la sensazione che ti guardi con occhi diversi. «Basta chiacchiere. Siamo tutti molto prostrati. Riposiamo finché ne avremo la possibilità» dice mentre si distende sul suo telo, e chiude placidamente gli occhi. Dopo non molto anche gli altri seguono il suo esempio.

@Zellos Capitale, Quadrante ???; giorno ???, anno 7295 Avyn, Barbaro «La mia vita è finita quando ho rubato questo carrello... ed ho dichiarato ai controlli una falsa destinazione» un velo di tristezza attraversa il volto di Hanna. «Ma il tuo amico ha ragione. Mi hai salvata nonostante tutto. Te lo dovevo.» La ragazza stringe la mano che gli tendi, non per salutarti, ma per aggrapparsi e raggiungere te e gli altri sulla scala a chiocciola. Lo fa appena dopo aver riavviato il carrello. Non vi servirà più. Inghiottito dal tunnel andrà a schiantarsi chissà dove, così da non rivelare la posizione da cui siete scesi. Richiude il passaggio dietro di sé, accende una torcia e vi precede salendo a spirale. La saletta è più grande di quanto ti aspettassi. È ingombrata da una serie di macchinari in disuso, pesantemente impolverati, ma al centro c’è abbastanza spazio per accamparsi. Su un muro si arrampica una scala a pioli che porta alle fognature. La botola sulla sommità attenua solo in parte il ruggire dei suoi canali. Più su ancora dovrebbe esserci l'accesso alla superficie. Guardandovi tra di voi realizzi che non vi siete consultati sulla prossima destinazione e che, per qualche motivo, l’aquila di Nora è assente. Cosa fai?

@Zellos Capitale, Quadrante ???; giorno ???, anno 7295 Avyn, Barbaro Ti senti dolcemente cullato. Un dondolìo monotono, sferragliante. La tua mente vaga tra il sogno ed un’oscurità diffusa, accogliente come una coperta. Poi una fitta al torace ti riporta alla realtà. «Lo sapevo che eri un osso duro!» Mentre riapri gli occhi metti a fuoco la faccia di Nora. Il suo sguardo, che evidentemente era già fisso su di te, ricade sulla tua vistosa fasciatura. Probabilmente ne è lui stesso l’artefice. «Immagino sia inutile dirti che dovresti rimanere disteso e tranquillo...» Il carrello sul quale viaggiate è una sorta di vagone scoperto, con un fitto carico. Non certo il massimo della comodità. Ognuno si è ricavato la sua nicchia tra una ferraglia e l’altra, lasciando a te l’unico spazio utile per distendersi. «Bentornato dal tuo viaggio» un barlume di consapevolezza nello sguardo di Ghaunyt. Ai comandi del veicolo, con un braccio fasciato, c’è la ragazza che hai salvato. Si volta per un cenno di ringraziamento: «Tra un po’ si scende. Comunque il mio nome è Hanna.» Dopo un interminabile stridio, il carrello si arresta su un binario secondario. A lato non trovate nessuna piattaforma per scendere. Protendendosi Hanna svita un pannello semi-nascosto, rivelando una scala a chiocciola arrugginita. «Più su troverete una saletta abbandonata. Lì nessuno vi darà fastidio» dice la ragazza. «Più su ancora c’è l’accesso ad una fogna, in corrispondenza di un tombino che dà sulla strada» conclude con il tono di chi ha pagato il suo debito. Cosa fai?