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Se la tua Destrezza è 15, il modificatore è +1. Dunque il tiro sarebbe un 6, non un 7. Ad ogni modo c'è sempre un problema di coerenza con la fiction. Se Khalya ha attirato l'attenzione di Will per comunicargli qualcosa, non puoi narrare come se la cosa non fosse mai avvenuta. Se non ti piace l'idea di Khalya, benissimo. Avrebbe senso qualcosa tipo: - Will ritiene che il suo piano sia migliore, e ignora quello di Khalya. - Will non capisce (o fa finta di) ciò che sta comunicando Khalya. [Il Gioco, Come Giocare]
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meccaniche [Dungeon World] Problemi coi dadi
Marco NdC ha risposto alla discussione di MattoMatteo in House rules e progetti
Sulla carta il sistema proposto da Retrostar è interessante, ma va valutato nel suo ecosistema (che non conosco). Preso così com'è sarebbe inapplicabile in DW già solo con un +1, quindi, se ho capito bene, tirando tre dadi e sommando i due risultati più alti. Anche preso a sé, direi che già tra un tiro senza modificatori ed un +1, c'è una differenza troppo marcata. Su anydice la formula di un +1 in Retrostar è: output [highest 2 of 3d6] Queste le percentuali di un +1 in Retrostar: 6- = 19.45% 7-9 = 44.91% 10+ = 35.65% Queste le percentuali di un +1 in DW: 6- = 27.77% 7-9 = 44.45% 10+ = 27.78% Considerando che per te una statistica ideale farebbe convergere i risultati verso il 7-9, paradossalmente la curva di Retrostar si sbilancia subito verso gli estremi. Queste le percentuali di un +2 in Retrostar: 6- = 9.04% 7-9 = 38.8% 10+ = 52.16% Se per aggiustare la cosa "ci vuole un attimo cambiare i limiti dei 3 risultati ("6- = fallimento", "7-9 = successo parziale", "10+ = successo pieno") e/o cambiare il tipo di dadi da lanciare (d8, d10, d12...)" ...direi che sia implicito un problema di fondo (se il sistema è ok, non senti di doverlo cambiare). Senza contare che probabilmente/sicuramente il manuale prevede una serie di meccaniche interconnesse, che andranno a farsi benedire se non aggiustate a loro volta. -
Cap.1, Un tempo di presagi.
Marco NdC ha risposto alla discussione di Crees in Discussioni in Caos Calmo
Khalya, paladina di Yvet Lorne Volti ghignanti e contorti emergono dalle nebbie della coscienza. Li ho già visti. Li ho già uccisi. Adesso non ghignano più. Mi fissano con la loro bianca sclera, accusandomi con un silenzio insostenibile. Ho ucciso degli innocenti! Potevo evitarlo? Alcuni mostri si combattono con il corpo. Altri, come il senso di colpa, con lo spirito.. Mi risveglio di soprassalto, madida di un sudore freddo. Un sant’uomo, canuto e dagli occhi miti, ha riversato la pietà degli dei sulle mie membra. Ma per la povera gente non c’è pietà. Dall’esterno della tenda in cui mi trovo, le loro urla mi giungono assordanti. Un soldato irrompe. Annuncia un altro incubo. «Non c’è tempo per riposare», sussurro al sant’uomo tenendogli le mani. Vedo nei suoi occhi una figura paterna. Avrei voluto conoscerlo prima. Mi distacco a fatica. «Grazie per le sue cure. Continui a pregare per me, ne ho bisogno», lo scongiuro congedandomi. Uscita fuori, lo spettacolo che si apre ai miei occhi è apocalittico. Quale Caos incarnato, il mostro di cui parlava il soldato torreggia ed impazza. Sembra dirigersi verso Will, che indugia su dei barili di pece. Dal mio lato la calca terrorizzata si riversa nel quartiere elfico, pigiando sé stessa sulle mura divisorie, come l’uva contro le pareti del torchio. Lo stretto varco è spietato, soprattutto per vecchi, donne e bambini. Non c’è tempo da perdere: sacrificherò me stessa. Mi trascino verso una fila di barche ormeggiate e incustodite per il parapiglia. Ne scelgo una di piccole dimensioni. La slego dalla bitta. Ci salgo sopra e, spingendo con un piede contro la banchina, la indirizzo verso il centro del fiume, dove la corrente scorre più decisa verso il mare. ‘Creatura immonda! Ti trascinerò con me, dove non farai più danno.’ «Yvet Lorne, Dolce Signora, offro la mia vita per quella di molti. Accogli la mia preghiera. Consacra la mia missione» Mi inginocchio. Striscio la punta del pollice contro il pugnale del cacciatore, infilato tra le fibbie dello stivale. Traccio una mezzaluna sulla fronte col mio stesso sangue. «Fulgida Rosa, come fragranza sospinta dal vento porta la mia voce lontano. Effondila ed infondila nel profondo di ogni essere, trascendendo il suo udito e il suo intelletto. Proteggimi coi tuoi petali dal tocco del maligno, e concedimi di renderti il giusto onore. Grazie per avermi ascoltata.» Alzo la pietra del potere. La sua luce verde si irradia come quella di un piccolo faro maligno. «So che vuoi questa!», grido al mostro con voce tonante. Può comprendermi, lo so. Nei miei occhi arde il fuoco della sfida e l’autorità che mi è concessa dagli dei. Urlo ancora: «Odiami! Stritolami! Uccidimi! Fa tuo il potere che ho tra le mani. Vieni a prenderlo!» Dapprima pigramente, la mia barca inizia ad essere risucchiata dalle correnti, acquistando sempre più velocità.. Non so quale sia il piano del druido. Spero non intenda incendiare il mostro prima che sia lontano da magazzini, casse e barili. «Will!», grido attirando la sua attenzione. Indico i soldati che stanno bersagliando il golem con le balestre, poi estraggo la spada. Con la punta verso il basso, faccio come per intingerla in qualcosa, mentre la sua luce diventa innaturalmente nera. Nera come la pece. Poi sollevo l’arma, la punto verso il torso del golem, mirando come se imbracciassi una balestra. La lama diventa rosso fuoco. Il mostro ha su di sé ha grossi pezzi di scafi, passerelle ed edifici. Sono in legno. Non sarà difficile conficcarli con dei dardi infuocati. Solo dopo che mi avrà seguito in acqua però. Il letto del fiume non è così profondo da farlo sprofondare interamente, mentre per la sua gamba, già in parte maciullata, ho un altro piano.. -
Capitolo 1 - L'alba della guerra
Marco NdC ha risposto alla discussione di willyrs in Discussioni in Locanda di DW
‘Mmh… frattaglie e ferraglie sparse’ Un brivido mi fa storcere il naso. Faccio un cenno di assenso alle parole della ragazza. Finalmente sento la sua voce. Non sembra turbata dagli ultimi avvenimenti. Anzi, seppur con un humor nero piuttosto inusuale (che però non mi dispiace affatto), dice cose sensate. «Qualcuno la chiamerebbe “arte”», le faccio eco riferendomi alle pareti disopra, ritinteggiate e costellate di sangue e schegge. «Ora, non che scalare corde sia la mia passione, ma se non avete fretta si potrebbe dare un’ulteriore occhiata lassù. Chissà che quelle bestie non avessero qualche “lascito più degno di attenzione”» Prima però sento di dover ristabilire un certo ordine. Mi schiarisco la voce ed accenno un inchino, come a riprendere la scena di ingresso dal punto in cui era stata interrotta. «Come mi chiamo già lo sapete. Quello che non sapete è che sono un ricercatore. Quello che non sapete… e che non potrete sapere… è l’oggetto della mia ricerca. È segreto…» La pausa mi serve per soppesare le loro espressioni. «Una cosa posso dirla» riprendo con un tono meno accademico «Se sono finito in questo buco, è per puro caso.» «Non che sia un male, intendiamoci. In barba agli investimenti più ingenti, le grandi scoperte avvengono perlopiù per caso. Noi ricercatori amiamo il caso… l’imprevisto, l’anomalo. Il caso mi ha portato ad Ultimo Braciere; per caso tu Léon hai sfondato una botola col deretano; per caso uno stupido sasso mi ha messo in ridicolo; e per caso ora ci stiamo squadrando l’un l’altro, come giocatori di scambialasso al quinto bicchierino. Non so voi, ma io sono moderatamente entusiasta.» Mentre parlo tiro fuori uno dei miei libri da una sacca. È mezzo sgangherato, color testa di moro, e il cui titolo – seppur sia un po’ consunto – è ancora leggibile: “ULTIMO BRACIERE. TRA STORIA E LEGGENDA.” Sfogliandolo, mi avvicino alla torcia di Léon per fare luce sulla faccenda. In tutti i sensi. «Vediamo cosa dice di utile riguardo i sotterranei sotto l’Occhio degli Antichi… Beh, qualcosa la dice. Ricordavo bene.» -
tutor per la narrazione
Marco NdC ha risposto alla discussione di luisfromitaly in Discussioni in Caos Calmo
Mi spiace che tu abbia editato il post... Non so come funziona il porto di Castelfranco, o come funzionavano quelli reali in passato. In quelli che ho visto io, grandi e piccoli, però non c'erano in giro contenitori di pece 🙂 Ma non è questo il punto. È un po' come il discorso del giaguaro: soffoca la preda o la uccide sul colpo? Quello che conta è che la cosa sia coerente (e possibilmente avvincente). Se in tal senso il GM stabilisce che al porto ci siano grossi barili di pece, riconoscibili e a portata di mano, allora è ok. O ancora, se stabilisce che il giaguaro soffochi la preda, chessò, perché aggiunge più pianificazione e pathos alla narrazione, allora è ok. Sono tipicità di quell'universo funzionali alla storia. Non serve conoscere i porti o i giaguari nella realtà. Semplicemente a me un druido - che immagino almeno un po' estraneo alla civiltà (vedi descrizione della classe) - che sappia che la roba usata per impermeabilizzare gli scafi sia incendiabile, e che ne trovi in quantità sufficienti mentre un golem sta per essergli addosso, mi sembra poco plausibile. Tutto qua 🙂 Comunque, in futuro direi sia il caso di attendere indicazioni di Crees per eventuali modifiche ai post 😉 -
tutor per la narrazione
Marco NdC ha risposto alla discussione di luisfromitaly in Discussioni in Caos Calmo
Ci può stare che l'impermeabilizzazione delle barche sia una conocenza diffusa, e di conseguenza lo sappiano anche i PG. Un po' borderline, ma ci può stare. Nel senso, non è tipo "si sa che il vino è fatto con l'uva"... Se invece Will avesse avuto esperienze marittime, la cosa sarebbe supportata dalla fiction. Il primo caso dipende dal GM, il secondo no. Dipende dal GM perché è lui che stabilisce quale conoscenza sia diffusa nell'universo di gioco. Potrebbe anche essere che in quell'universo, chi vive nell'entroterra probabilmente di barche non ne abbia nemmeno vista mai una. Mentre per gli altri queste galleggiano perché sono di legno, e l'impermeabilizzazione sia un tecnicismo noto ad una piccola percentuale. Accettare che un PG ne sappia agevolmente a riguardo, senza che la cosa sia in qualche modo giustificabile dal suo trascorso, significa stabilire in fiction che quella sia una conoscenza diffusa. Tipo: si sa che il vino è fatto con l'uva... e si sa che gli scafi delle barche sono impermeabilizzati con la pece. Il che, ripeto, ci può stare. Quello che mi sembra forzato è che Will sappia "vita morte e miracoli" sulla pece, compreso il dove reperirla all'occasione. Troverei più plausibile una giocata tipo: Will: So che la pece viene usata per impermeabilizzare le barche, ed è altamente infiammabile [conoscenza comune]. Proprio quello che mi servirebbe adesso... Devo assolutamente ricordare come e dove reperirla al porto di Castelfranco [Declamare Conoscenze, tiro 10+] GM: Sai bene come riconoscere un cantiere da un normale magazzino del porto [segue eventuale spiegazione]. Ricordi anche che il dicastero del commercio impone di contrassegnare i barili infiammabili con un timbro rosso, ben visibile e specifico, per cui [etc., etc.]. Come fai a saperlo? Will: Beh, nei miei numerosi viaggi [etc., etc.] 😉 -
tutor per la narrazione
Marco NdC ha risposto alla discussione di luisfromitaly in Discussioni in Caos Calmo
@luisfromitaly @Crees Secondo me è una questione di ritmo: il GM offre spunti narrativi, il giocatore ci costruisce sopra creando altri spunti narrativi (per il GM o altri giocatori) e così via. spunto -> costruzione -> spunto -> costruzione -> ... Qui, ma anche in altre giocate, mi sembra debole il passaggio della costruzione. Cioé il GM offre spunti narrativi (es. frecce nella gamba del golem), il giocatore offre altri spunti narrativi (es. incendiare la pece per ostacolare il golem), etc.. Se fosse un romanzo penserei "Perché lo scrittore mi dà tanti elementi, se poi non li sviluppa?" Il blocco di Luis ci può stare, ma dovrebbe essere un po' come il blocco dello scrittore, che in quel momento non ha la giusta ispirazione. Non qualcosa tipo "mi hai dato un'enigma ma non so come risolverlo". Anche perché il GM non dovrebbe avere LA soluzione. Anche lui, come gli altri, gioca per scoprire cosa accadrà. Quindi sì, eventuali mosse di Discernere/Declamare, ma anche un semplice "mi guardo attorno. Cosa vedo?", potrebbero sottintedere una richiesta tipo "ok, mi manca la giusta ispirazione. Qualche idea?", ma la vedo un po' come un'extrema ratio. Alla fine ogni idea va bene finché coerente con la fiction. A proposito di fiction, per me non è molto coerente che un elfo proveniente dai boschi si intenda di calafataggio (ammetto di averlo cercato io stesso su google xD), e sappia dove trovare della pece in un luogo a lui sconosciuto. Comunque: Qui per me è stata ignorata una mossa morbida. La domanda sottintesa del GM è: "Cosa fai per non subire il fatto che tra non molto ti troverai a corpo a corpo con il golem?" E la risposta è stata: "Vado a cercare della pece per versarla sul molo" Per inciso, non sarebbe da considerarsi un errore. Si può ignorare volontariamente una mossa morbida... ma in buona sostanza il discorso è lo stesso. Le mosse morbide incentivano i giocatori a costruire sugli spunti già forniti... che per una narrazione scorrevole è cosa buona e giusta 🙂 -
Confronto sul gioco
Marco NdC ha risposto alla discussione di willyrs in Discussioni in Locanda di DW
Per me è più che ok. Per un pour parler regolistico invece, in verità dovresti indirizzare la narrazione secondo i risultati delle mosse. In questo caso l’oggetto del mio Sfidare era l’impedire che i “segugi” tornassero dentro. Con un 7 (successo parziale) sarebbe ok una tua mossa morbida tipo: “Porta e sedia resisteranno… ma non per sempre” (il GM ti proporrà un esito inferiore, un prezzo da pagare, o una scelta difficile). Relativamente all’oggetto/scopo dello Sfidare dunque, sembra invece che l’esito inferiore sia equivalente ad un non esito: il ritorno dei segugi c’è stato, ed in modo non contrastabile (mossa dura). Poi c’è anche la mossa di @Danear anche se non ho capito bene quale. Sembra collegata con i suoi attrezzi, ma menzionava anche ad uno Sfidare il Pericolo… Da come ho capito, il fatto che sia ritornato solo un “segugio”, seppur più forte di prima, dipenderebbe dal successo (pieno) di questa mossa. Qualcosa non quadra. Riguardo la presunta magia degli attrezzi di Léon, visto che lo “chiedevi a Zandher ”, direi di non aver voce in capitolo. O meglio, non mi stai dando uno spazio bianco sull’universo di gioco, ma di avere giurisdizione su un altro giocatore. Non conosco la mossa in questione, ma se parla di proprietà magiche, allora ok, è stabilito dalle regole. Poniamo che sia così, la mossa dice anche che eventuali arnesi magici siano utilizzabili senza problemi? Se non lo dice, la questione potrebbe essere comunque relegata al background (immagino che ne abbiate concordato uno). Se la questione è aperta, beh… decidi tu. Un’eventuale Sfidare il Pericolo resta lo strumento jolly per il GM. Occhio che una volta stabilito un precedente in fiction, si dovrà mantenere la sua coerenza 🙂 -
Capitolo 1 - L'alba della guerra
Marco NdC ha risposto alla discussione di willyrs in Discussioni in Locanda di DW
Zandher, Mago (Archivista) Mi compiaccio della baldanza di Léon. Lo osservo mentre si ingegna con la serratura, rivelando doti che, dopo l’aver sfondato una botola col deretano, non sospettavo. ‘Sarà un egregio compagno d’avventura’ mi auguro lungimirante, mentre liscio placidamente la barba, ormai bersaglio rassegnato dei miei stati d’animo. Ammetto però che la tecnica di Léon è inusuale, nuova per me. Non saprei se sia magia o autosuggestione. Non che la seconda non possa fare miracoli, anzi… Un forte schianto interrompe le mie elucubrazioni, nonché le belle speranze di aver risolto con quegli esseri. ‘Ops…’ La sedia e la porta che bloccava si frantumano dietro l’insistenza di una bestia, ora ben più robusta di qualche attimo prima. Si è rimpinguata di magia… ma non fino al punto di esplodere1. Concediamole il bis allora. Poi le porterò il conto… Con uno schiocco di dita evoco un costrutto invisibile. «Se non ti spiace vorrei usarti come dessert» gli bisbiglio ad un orecchio (o almeno dove suppongo sia il suo orecchio), con l’idea di darlo in pasto al nemico. So che non gli dispiacerà: è un costrutto di pura energia, privo di intelligenza, se non quella conferitagli per adempiere ai suoi compiti. Senza molti scrupoli lo indirizzo con una spintarella verso il “segugio”, ora eretto, che a grandi passi si sta avvicinando. «Non badate a me Léon» lo prego, sperando di non toccare il suo orgoglio. È un uomo intraprendente, ma non voglio che ciò metta a repentaglio lui e sua “figlia”. Spero anche che tra i suoi singolari attrezzi abbia qualcosa di più ordinario per illuminare i sotterranei, visto che, a quanto pare, una soluzione magica potrebbe stuzzicare le narici di qualche altro “segugio” nei dintorni. ‘Non è una scusa, bensì l’unico “segugio” che voglio, non è quello che mi annusa, ma quello che trangugio’ Ah, l’umorismo in rima perfettamente fuori luogo. Il mio preferito! -
Ci mancherebbe. Tempo fa anch'io ebbi un lutto precoce... so cosa si prova. Il tuo gesto ti fa onore. Riprenderemo a tempo debito.
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Capitolo 1 - L'alba della guerra
Marco NdC ha risposto alla discussione di willyrs in Discussioni in Locanda di DW
Zandher, Mago (Archivista) Mi tormento la barba; devo ragionare velocemente (sembra che le due cose siano in qualche modo collegate). Gli esseri sbucano dalla botola, annusando l’aria come bassotti sulla scia di una polpetta fumante. Sarebbero anche buffi se non avessero quell’aspetto terrificante. Ma so bene cosa vogliono. Puntano ai miei piedi o, più probabilmente, al sasso che ho lasciato cadere ai miei piedi. Dovrebbe ancora riverberare dell’eco del mio incantesimo. Con un calcetto faccio rotolare il sasso oltre l’uscio. Lo stesso dal quale, poc’anzi, sono entrato in scena. Il sasso sembra davvero una polpetta dispettosa, che vuole farsi inseguire. ‘Almeno dovrebbe togliermeli dai piedi… in tutti i sensi…’ Ma in questi casi, non si sa mai, è preferibile abbondare. Con un gesto delle dita “materializzo” lì, proprio al termine della corsa del sasso – quindi un bel po’ all’esterno dell’edificio – una montagnola di polpette fumanti. ‘Abbuffatevi!’ In verità anche un’idiota si accorgerebbe che quelle polpette siano un’illusione. Il punto è che un idiota ha occhi per vedere; i nostri nuovi amici hanno le orbite cave... ma un gran fiuto per la magia. Istantaneamente, tirati quasi da un filo invisibile, questi deviano scapicollandosi in un selvaggio testa a testa, verso il nuovo incantesimo. C’è un solo problema: la nuova magia è peggio di quella vecchia. Stasera qualcosa non va. La montagnola di polpette svanisce al primo soffio di vento, lasciando le due creature interdette, disorientate. Per quanto tempo, non lo so. «Sedia!», chiedo con tono distaccato, monocorde, a Léon. Sembro un chirurgo in attesa dello strumento dal suo assistente, che cerca di non fargli trasparire quanto l’operazione si sia improvvisamente aggravata. Dandomi fiducia, Léon prende quella più vicina: una con l’impagliatura sfondata (non che quella più lontana fosse meglio). Me la passa al volo. «No, non voglio sfasciargliela in testa. Troppa fatica», ironizzo. Chiudo rapidamente la porta. Inclino poi la sedia, incastrandola tra il disotto della maniglia ed una fessura del pavimento. «È un vecchio trucco, ma dovrebbe fare il suo dovere…» «Beh, non sembra che restino molte alternative», indico con un cenno della testa alla botola misteriosa, l'unica uscita ormai praticabile. «Avremo modo di raccontarci strada facendo», continuo provando a trattenere una certa eccitazione. L’adrenalina mi scorrere nelle vene. Se quello era il comitato di benvenuto, chissà cosa ci aspetta dopo… -
Non farei troppo affidamento su una serie imbarazzante di tiri buoni... E comunque, dopo lo scontro col primo golem è allo stremo delle forze, oltre che "mezza rotta" 😅 Comunque, per quanto non mi dispiaccia la piega "moriremo tutti", aspetterei l'ok di @Crees per le invasioni di campo sul mondo di gioco 😉
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Quant'è grosso il mostro?... Mi sa che qualcuno ci lascia le penne... 😅
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Confronto sul gioco
Marco NdC ha risposto alla discussione di willyrs in Discussioni in Locanda di DW
Ok. Aspetto qualche info su questi esseri prima di agire, anche se mi sono fatto già un'idea per come li hai descritti... -
Confronto sul gioco
Marco NdC ha risposto alla discussione di willyrs in Discussioni in Locanda di DW
@willyrs riguardo al passaggio “Non hai mai visto prima creature del genere”. Lo intendi in senso letterale, cioè che Zandher non li abbia visti personalmente, con i suoi occhi, ma potrebbe averne sentito parlare, letto/studiato a riguardo (dunque un Declamare sarebbe possibile)? Oppure intendi che non abbia idea di cosa siano (Declamare non possibile)? Nel primo caso ne tiro uno eventuale, e regolo il post sulla tua risposta: 1 +4 +2(INT) = 7 Sennò puoi ignorare il tiro 🙂 -
Il gioco è fiction based. Le regole sono a supporto della fiction. Se sbagli o azzecchi una mossa, il gioco non va né peggio, né meglio. Cambia solo la distribuzione della narrazione, col presupposto che tutti sono fan dei PG. Cosa succederà a Khalya svenuta dopo un duro scontro? Boh... Finché la storia ne guadagna e resta coerente con sé stessa, va bene qualsiasi cosa. Io ho aggiunto il mio pezzo fino a quel punto. Immagino facendo emergere il mio lato tarantiniano... Ora sono curioso di vedere il pezzo che aggiungi tu 🙂
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Forse ti blocca l'idea di dover/voler fare "la cosa giusta". Dovrebbe più spingerti l'aggiungere il tuo pezzo fico di storia, attraverso le gesta del tuo personaggio. Qualsiasi cosa tu faccia, il GM poi aggiungerà il suo di pezzo, gli altri giocatori il loro, etc.. Sarà comunque un successo finché tutti sono mossi da questo principio, quindi non mi preoccuperei. Paradossalmente (nei limiti della coerenza, ovviamente), andare contro le "variabili", potrebbe rendere il gioco meno scontato, dunque più interessante anche per gli altri 😉
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Khalya sta provando a collezionare le gemme, con l'ipotesi/speranza che si possano in qualche modo studiare. Mi pare che Will si sia espresso per distruggerle... con Khalya fuori dai piedi, direi che l'occasione sia propizia 😉 E cmq il plot twist del blob gigante non sarebbe male xD ... Ti dico la mia se fossi master sulla questione dello scorpione. Quando il druido si trasforma, vede, sente, annusa e percepisce in generale, come l'animale in questione. Se sei un aquila ci vedi benissimo... se sei uno scorpione, ne dubito. A memoria, quando sei entrato nel magazzino in forma di scorpione, Crees ti ha descritto normalmente la scena. Beh, io non lo avrei fatto 🙂
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Confermo. Tiro fuori dai giochi Khalya per un po', senno esce troppo "Wonder Woman". Si era fatto un conteggio dei cattivi. Secondo i miei calcoli sono stati neutralizzati. Poi restano i capanni da esplorare e le gemme da recuperare. A) Esplorato; Distrutto; Golem; Gemma non recuperata (tra le macerie?). B) Non Esplorato; Gemma recuperata via Lonne. C) Non Esplorato; Gemma? D) Non Esplorato; Gemma?
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Dopo aver radunato i gabbiani, secondo me potevi trasformarti in volo in un ippopotamo e atterrare sul Golem spiaccicandolo... La faccenda si sarebbe risolta in un paio di mosse xD
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Beh... immagino si faccia largo uso di petali di rose un po' dappertutto xD Comunque non credo che ci siano molti cavalli. Le Rose Bianche non sono un ordine di cavallerizze... Ne immagino due o tre giusto per "rappresentanza"
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Cap.1, Un tempo di presagi.
Marco NdC ha risposto alla discussione di Crees in Discussioni in Caos Calmo
Khalya, paladina di Yvet Lorne Guardo il giovane elfo, abbasso lo sguardo, trattengo le lacrime. O almeno ci provo. Diversi soldati e cacciatori sono stati uccisi, alcuni di mio pungo, per l’inganno di questa pietra. Un’altra maledetta pietra… «Lonne», riprendo con un tono “dolcemente severo” «per la benevolenza della Madre, hai incrociato me sulla tua strada. Un Maglio Imperiale, o anche un semplice gendarme, non sarebbero andati troppo per il sottile con te, nonostante la tua giovane età.» Gli prendo la gemma di mano. I tre al mio seguito abbassano le armi, riprendendo finalmente fiato. «Dimmi la verità, ti ha detto qualcuno dove trovare questa gemma?» Il ragazzino risponde. «Va bene Lonne. Un lavoro onesto ti renderà un piccolo grande uomo», gli dico mentre lo aiuto a districarsi dalla rete. «Piangi?», mi chiede. La sua è una domanda retorica. «Sì…» L’inferno si scatena intorno a noi, ma in quel momento ci siamo solo noi due. Io ed il piccolo Lonne. «Dimenticherò quello che hai fatto, ma da domani verrai a lavorare nella stalla del mio Capitolo», gli dico mantenendo la stessa materna autorità. Voglio tenerlo lontano dal malaffare del porto e del suo quartiere. «È un grande onore sai?», continuo vedendolo perplesso. «Gli uomini non sono ammessi al mio Capitolo, ma per te faremo un’eccezione.» «Ma le stalle puzzano», protesta timidamente il ragazzino. «Non quelle delle Rose di Lorne», gli sorrido. «La paga è generosa, e ripagherai tu stesso il gentile pescatore che ti ha salvato», do un cenno di intesa al buon uomo. «Me lo prometti?» «Va bene…», dice, ma so che è solo per fermare le mie lacrime. «Tieni, questa è la cosa più preziosa che possiedo», mi sfilo l’anello e glielo metto in mano. «È un pegno. Me lo restituirai alla tua prima paga…» «Lo farò…» «Ora va. Qui è pericoloso», lo lascio dopo averlo lungamente abbracciato. «Che si sappia: i cacciatori e i vostri colleghi erano innocenti. La loro mente è stata manipolata da un potente artefatto. Non voglio che la loro memoria sia infangata, e la loro morte mi addolora profondamente», rivolgendomi ai tre. «Non lo sapevamo, e non c’era tempo per prenderli con le buone», replica Arnald per sgravarmi dal peso. «Anche questo è vero. Com’è vero che adesso non c’è nemmeno tempo per rimpiangerli.» Indico il golem in lontananza. «Ho bisogno ancora di voi», li vedo sbiancare. «Approfittiamone adesso che il mostro è disorientato, vulnerabile. Se farete quanto vi dico, salveremo molte vite, e non vi accadrà nulla.» Confido nella loro fedeltà e gli spiego velocemente il piano. I due soldati scattano in direzione del golem, ritornando però prima sui poveri colleghi caduti, per raccogliere quante più spade possibili. Io ed il giovane ufficiale prendiamo un’altra strada. L’enorme quantità di casse accatastate sono un vantaggio da sfruttare. Con Arnald raggiungo il tetto di un capannone, sfruttando quelle disposte a mo’ di gradoni, a ridosso del suo retro. Di tetto in tetto, giungiamo in prossimità del golem, che ancora sbraccia, accecato e tormentato da una nuvola di gabbiani affamati. ‘Grazie Will’, so bene di chi è stata l’idea. «Qui sarai al sicuro. Usala solo se te lo dirò», ordino ad Arnald riguardo la sua balestra. Gli posiziono il calcio saldamente tra petto e spalla, per mostrargli come mirare correttamente. Prendo una rincorsa e mi lancio di peso, come un proiettile umano, sul Golem. Il colpo di scudo alla nuca è micidiale. Barcolla in avanti per diversi passi. Poi, complici anche i gabbiani che non gli danno tregua, finalmente crolla bocconi sulla passerella di legno, lungo la banchina. Questo è il momento! «Dammene una!», uno dei due soldati, che nel mentre si è avvicinato, mi passa una spada al volo. Il mostro è stordito ma infuriato. Mena colpi alla cieca. Come ho promesso, non permetterò che accada nulla a nessuno dei miei. L'urlo di battaglia riecheggia. Attiro le ire del golem caricandolo con la spada, ma mi ostacola con un manrovescio grosso come una trave. Ammortizzo con lo scudo come posso, ma la caduta è inevitabile. Il braccio mi pulsa e duole. Sono in difficoltà. «Ora Arnald!», grido all’ufficiale in attesa sul tetto. Lo so, è solo un diversivo. Fortunatamente non serve essere dei tiratori scelti quando il bersaglio è grosso e lento: il dardo dell'ufficiale si conficca nella schiena del Golem, poco prima che si abbatta un suo pugno a martello per schiacciarmi. Il mostro si inarca per la fitta. Si volta per trovare il suo nuovo bersaglio. Fa per rialzarsi. Non devo permetterlo. Con un colpo di reni scatto in piedi. Lesta, con la spada passatami prima, approfitto del diversivo e a due mani inchiodo alle assi della banchina, quella della gigante, che ancora bocconi la usa come punto di appoggio. «Resta giù!», un fiotto di fetido sangue schizza sul mio viso. ‘Dov’è quell’altro?’, mi interrogo sul secondo soldato. Stando al piano doveva colpire il nemico alle spalle al momento opportuno… cioè adesso. Realizzo che tra le braccia di sua moglie e quelle del golem, non ci abbia pensato due volte per scegliere. «Dammene un’altra!», taglio corto, ordinando all'unico soldato rimasto una seconda spada. Sono spade corte, più adatte da infilzare a mo' di chiodi rispetto la mia spada lunga. L’intenzione è di inchiodare anche la seconda mano del gigante, per renderlo del tutto inerme. Afferro l'arma al volo, miro con un colpo discendente all’altra mano, ma con mia sorpresa il mostro schiva, e mi sbalza di lato disarmandomi. È più intelligente di quanto pensassi. Il suo sguardo diabolico non lasci dubbi: colpirà qualcun altro, sapendo che mi sacrificherò per lui. Così allunga innaturalmente il braccio libero, verso il mio soldato fedele. Cerca di trascinarlo dentro di lui, come ha fatto con gli altri. Ha bisogno di nuove energie, di sangue fresco. ‘Se è questo quello che vuoi…’, spingo il mio protetto facendomi afferrare al suo posto. Mi cinge ad altezza della vita. E' inutile fargli mollare la presa ferendolo. Così conficco la mia spada tra le assi della banchina. La forza con cui mi tira è insopportabile, sovrumana. Da un lato il mostro resta inchiodato e fermo. Dall’altro si allunga e contrae il braccio teso come una corda, per strapparmi a forza verso di sé. Quando la mia spada cede frantumando il legno, l’effetto fionda è terribile. Vengo proiettata verso il mostro con una tale violenza, che tuffandomi a spada dritta verso il suo petto, lo trapasso fuoriuscendo dalla schiena, in una nuvolosa esplosione di sangue e frattaglie. Quel che ne resta crolla disfacendosi. Le uniche parole che biascico prima di perdere i sensi è: «Date i suoi pezzi in pasto ai pesci… Will, dove sei?…» -
@Crees un paio di considerazioni sul golem. Sembra che tu stia usando delle mosse dure anziché morbide. Dico “sembra” perché non sono sicurissimo se la tua narrazione sia solo per “colore”… anche se sembra di no. Ad es., se il golem avesse una mossa tipo: “Assimilare un corpo per rigenerarsi/ingrandirsi.” Non puoi usarla direttamente, se non ci sono gli estremi per una mossa dura (fail su tiri, mosse morbide ignorate, etc.). Questo è quello che è successo: Will (Elefante): Carico e spiezzo in due il golem. GM: Ok, lo fai. Però poi il golem allunga le braccia, divora un tizio e ritorna tutto intero. Beh… sembra una mossa dura a tutti gli effetti. Questo è quello che dovrebbe succedere: Will (Elefante): Carico e spiezzo in due il golem. GM: Ok, lo fai. Però poi il golem allunga le braccia… afferra un tizio. Sta per divorarlo! Questa è una mossa morbida: Il golem sta per usare una sua mossa, e lo farà se qualcuno non glielo impedisce. Stesso discorso sull’ultimo post. Il golem ha assimilato un soldato diventando ancora più grosso e forte, senza che la narrazione sia stata preceduta da una mossa morbida. --- Seconda considerazione. Il risultato del mio 9 in Declamare Conoscenze su quello che all’epoca era una poltiglia scomposta, è stato (dopo che il golem si era già formato): ok, sai che è un golem di sangue, e lo hai visto raffigurato su uno dei tuoi bestiari... Declamare Conoscenze “Con un 10+, il GM ti dirà qualcosa di interessante e utile di un argomento relativo alla tua situazione. ✴Con un 7–9 il GM ti dirà qualcosa di interessante — sta a te renderlo utile.” Il dubbio è: sei sicuro che ci sia un modo per rendere utile (relativamente a quella situazione) l’info che mi hai dato? Magari c’è, e sono io a non esserci arrivato. In tal caso, no problem. Ma sembra più un “ok, è un golem di sangue, ora so come si chiama… e quindi?” 🙂
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Capitolo 1 - L'alba della guerra
Marco NdC ha risposto alla discussione di willyrs in Discussioni in Locanda di DW
Zandher, Mago (Archivista) Sono da mesi alla ricerca del Kendra Gemello da qualche parte nello sconfinato nord, ed ora eccomi qui, tra desolazione, umidità e freddo. Tanto freddo. ‘Non mi ci abituerò mai’, penso mentre mi riassetto il camicione di flanella spessa, che riscaldo di tanto in tanto con un “mio sistema”. Estraggo da una tasca interna del mantello i miei carteggi. Ho annotato tutto: dal numero dei miei passi, alla composizione del terreno, alle evoluzioni degli stormi in volo. Ogni anomalia è stata trascritta e oggetto di indagine, con tanto di equazioni a margine, che solo un Magus riuscirebbe ad interpretare. Ma finalmente un’anomalia interessante… Dapprima un tizio esce da un tugurio a passo svelto, guardando sottecchi di tanto in tanto, come per assicurarsi che nessuno lo stesse seguendo, e farfugliando nervosamente parole apparentemente senza senso. Le ripete ancora ed ancora, come per non dimenticarle, mentre fila via ad un palmo dal mio naso. Riesco a contargli le gocce che gli imperlano la fronte, mentre lui non mi vede nemmeno, ovviamente. Viaggiare sotto invisibilità ha molti aspetti divertenti. Sono tentato di seguirlo, se la mia attenzione non ricadesse su un uomo sulla quarantina, con al seguito una ragazzina dall’aspetto che definirei “fuori contesto”. Li vedo uscire dallo stesso tugurio, per poi irrompere nel vecchio faro abbandonato: L’Occhio degli Antichi. Interessante. Li seguo, ma facendo il giro largo. Costeggio la parete del faro, quella controvento. Minimizzo il rischio che arrivino a loro, suoni e odori da parte mia. È solo logica, non paranoia: se ho più opzioni, perché non scegliere quella migliore? La stanza in cui si trovano è un ottima cassa di risonanza, mentre la pietra del muro su cui è incollato il mio orecchio conduce egregiamente ogni loro vibrazione al mio udito: il “crack” di lui, le parole che si scambiano, e tutto il resto. Mi accarezzo la barba; ancora più interessante! “Lo sguardo si trova sotto all'Occhio, non sopra…”, lo rimbrotta lei come una mammina al figlio pasticcione. Prendo appunti mentali: no, non possono essere pericolosi. È arrivato il momento di far cadere il velo di invisibilità, e che mi presenti. «Toc, toc», dico a voce, poiché la porta era già ben aperta. «Mi chiamo Zandher, sono un tipo tranquillo, e spero che il vostro amico arrivi ad “Atlantis” sano e salvo… Perché quello che dovrà dire a Jhavis, cambiava leggermente ogni volta che se lo ripeteva tra sé e sé…» I due mi fissano, poi si guardano l’un l’altro, e poi mi fissano ancora con una faccia che è tutta una programma. «Forse avete bisogno di questo», tiro fuori dalla tasca un grosso sasso, raccolto a “titolo precauzionale”. Il sasso emana una luce biancoazzurra che finalmente rischiara i miei lineamenti, dapprima stagliati loscamente in controluce sull’uscio. Adesso il mio sorriso bonario gli è del tutto evidente… o forse no? La luce lampeggia solo per un attimo per poi spegnersi miseramente. «Beh, è il bello della magia», aggiungo frettolosamente, senza tradire un certo imbarazzo. L’idea era quella di lanciare il sasso nella botola, per illuminarne il disotto. Ma forse è meglio lasciarlo cadere ai miei piedi: non vorrei che mi vedessero come un matto, perdipiù con un oggetto contundente in mano… «Ve l’ho già detto che sono un tipo tranquillo?», cerco almeno di buttarla in ironia… -
Hype abbbestia 😄 @luisfromitaly visto che di questo gruppo manchi solo tu... c'è un altro PbF DW masterato da @willyrs È appena iniziato (io mi sono unito da poco). Magari se ci butti un occhio, potrebbe interessarti 😉