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Marco NdC

Circolo degli Antichi
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  1. Khalya, paladina di Yvet Lorne Ricordo vagamente le lacrime amare a cui mi sono abbandonata sotto le coperte, prima di crollare. Ma è dolce il balsamo delle fede, che lenisce le ferite dell’anima nei modi più inaspettati. Una luce diversa si gettava sui miei sogni inquieti, dandomi nuova pace, nuove consapevolezze. Qualcosa in me stava cambiando, ed ora mi ritrovo sorridente mentre mi sveglia il gorgheggio di un uccellino. Un pettirosso più esattamente, determino schiudendo gli occhi. Ci osserva inclinando il suo capino, incuriosito dall'insolito spettacolo: un unicorno e una serva di Lorne che condividono lo stesso “nido”. Chissà, forse è lo stesso pettirosso di ieri, quando ho pregato al fiume Argento. Vola via portando con sé i miei pensieri, in direzione dell’Accademia. Non posso non sperare che non siano stati troppo duri con Daleor… L’unicorno mi guarda con i suoi occhioni innocenti. Chissà quale siano i suoi di pensieri invece. Ma è ora di abbandonare il calduccio, prima che quel sonnecchiante quartiere bene di Castelfranco, torni alle attività quotidiane, magari ficcando il naso in quel rifugio appartato. Anzi, già sgambettano i primi garzoni, affaccendati nelle loro consegne, e si sentono anche le voci rincorrersi sull’incendio alla magione del marchese. È probabile che la trascorsa tormenta di acqua e ghiaccio ne abbia placato le fiamme. Di certo non si placheranno le polemiche, che insieme all’eccitazione per il torneo, offriranno discussioni su discussioni a tutta la città. Strofino il muso dell’unicorno. Sento crescere la nostra affinità. Non saprei fin dove mi sto rivolgendo al suo spirito, o all’elfo che gli permette di manifestarsi, ma per adesso non importa. «Lo so Will: anche io vorrei distruggere le pietre…» «E credo che così accadrà. Ma sono armi del nemico che raramente cadono nelle nostre mani. Adesso abbiamo una possibilità che ieri non c’era: il giudizio della donna più saggia che conosca. E che ti farò conoscere», aggiungo grattandogli dietro le orecchie. Non mi sembra di averlo convinto. Tuttavia le ultime parole di Daleor sono state agghiaccianti: se anche distruggessi le pietre, in qualche modo ritornerebbero, e forse in mani ancora più pericolose. Rovistando nel tesoro di Mellario, afferro un paio di grosse caraffe d’oro e gemme. Di pessimo gusto, probabilmente utilizzate a scopo rituale, ma serviranno allo scopo. Facendomi guidare da un istinto nuovo, guadagno l’uscita dal vicolo, e con lei, la luce piena del sole, che riesco quasi ad assorbire respirandola a pieni polmoni. Riempio le caraffe ad una delle tante fontanelle, e le benedico. ‘Fa che quest’acqua sia purificatrice e radiante della tua stessa santità, Madre mia.’ Mi sembra che la sua superficie sussulti leggermente, per poi acquietarsi. In una caraffa metto le due gemme, con la speranza che l’acqua ne schermi le loro nefaste radiazioni. Nell’altra metto la mano avvizzita del Magister, sperando che col tempo riacquisti miracolosamente quegli umori vitali, prosciugatigli avidamente dall’artefatto. Lasciando il carretto in fondo alla titanica scala, arriviamo finalmente a “casa”. Le consorelle a guardia del Capitolo, mi accolgono dritte ed impettite col saluto dell’ordine. «Di buon grado», si lascia scappare quella a destra, che abbandonata la compostezza militare, si precipita in un abbraccio. Erano preoccupate per il mio mancato rientro, e per chissà quali voci circolate dopo gli eventi di ieri. «Ecco, così va meglio», continua dandomi una ripulita con la sua stola di lino. «Il Capitano ti aspetta…» Quelle parole cedono allo stupore di capire che ciò che mi seguiva docilmente, non è un normale cavallo. «Fedele amico», rivolgendomi a Will «adesso non posso portarti con me, ma ti lascio in buona compagnia. Cercherò di far presto» Le due si guardano con occhi spalancati, come a sottintendere “l’unicorno capisce cosa gli ha detto?» Attraverso il salone principale, il cui tappeto è cosparso da petali freschi di rose di stagione, dunque bianche in quella invernale. «Grazie care», dico alla consorelle che mi hanno aiutato con il sacco e le caraffe. Do loro indicazioni affinché qualcuno riporti il carretto dove lo avevo requisito. «Il Capitano è in preghiera con le altre, ma ti raggiungerà presto», mi rassicura una di loro, prima di tornare alle sue mansioni. Nel mentre, verso in due lunghi calici di cristallo l’acqua sacra, facendo scivolare con un “tick” nell’uno e nell’altro, le due gemme. Adesso si possono osservare distintamente. Dai beni sequestrati al marchese recupero un mortaio con il suo pestello, e lo metto sulla consolle, in minacciosa prossimità dei due calici. «Khalia!», mi sorprende una voce che ho imparato a conoscere ed amare. Il Capitano Selunya attraversa la sala a grandi falcate, con una formazione disciplinata di consorelle al seguito. Il suo sguardo si sposta interrogativo dai calici al sacco colmo di preziosi. «Credo che tu abbia molte cose da raccontare, paladina.» Selunya è una donna eccezionale, saggia ed incantevole. Apparentemente sui quaranta – seppur le leggende si sprechino sulla sua reale età – dall’aspetto austero, ma che tradisce di tanto in tanto un moto compassionevole. Incute imponenza e reverenza nella sua armatura pluridecorata, che quasi ne raddoppia la stazza, ma che tuttavia indossa con la levità del velo di una ninfa. Capelli lunghissimi, fluenti e rossi – eccetto due vene argentee che partono dalle tempie – diffondono una fragranza sovrannaturale al suo passaggio, mentre i suoi occhi verdi e materni, riescono a cogliere e a comunicare senza bisogno di tante parole, sapendo alternare la giusta dose di dolcezza e rigore. «Capitano», sollevandomi dalla semi-genuflessione (quella totale è dovuta solo ad Yvet Lorn e al dio della Luce). «Devo innanzitutto sdebitarmi con un elfo che mi ha salvato la vita. Un elfo dai poteri eccezionali.» Lei mi osserva come se avesse già capito tutto. «È uno spirito generoso e libero, ora in forma di unicorno, e non credo che accetterebbe le catene dorate dell’Accademia. Attualmente è senza dimora, e temo che il suo dono possa essere sprecato se non lo tuteliamo in qualche modo.» «Veniamo alle due gemme», arriva al dunque il Capitano, come se avesse tacitamente promesso che la questione dell’elfo verrà ripresa a tempo debito. Tanto mi basta. «Sono due artefatti», riprendo afferrando e facendo tintinnare i calici «attraverso i quali il possessore stabilisce un contatto con delle entità maligne più o meno rilevanti. Queste ultime lo sfruttano per trarre grande potere, lasciandogli le briciole, e obnubilandolo con perniciose brame di potere. La rossa apparteneva ad un Magister, e l’entità associata ad essa è un certo Ansell. Il Magister stesso lo definiva come un guerriero caduto secoli orsono. La seconda, quella verde, è molto più potente ed apparteneva al marchese Adrien Mellario, le cui segrete erano infestate degli stessi simboli rituali scoperti al magazzino portuale. L’entità ad essa associata è un certo Sigvald. So per certo che Ansell è sottoposto a Sigvald, per cui non oso immaginare quanto grande sia il potere di quest’ultimo.» «Perché le hai portate qui?», replica Selunya con la risolutezza di chi è abituato a dare ordini. «Capitano, il nostro è un nemico che gioca sporco. Noi ci muoviamo alla luce del sole, e tutti conoscono le nostre carte, le nostre mosse. Lui invece si nasconde in questo o quel personaggio insospettabile, intoccabile, e dalle tenebre trama per colpire dove e quando non ce lo aspettiamo. È una lotta impari.» «E cosa pensi di fare allora?», aggiunge, non per farsi influenzare dalla mia idea, ma solo per il piacere di conoscerla. «La mia è solo un’ipotesi. C’è la possibilità che studiando queste gemme e l’energia che sprigionano, possiamo imparare ad individuarla e capire dove e in chi cercare, senza andare più alla cieca. Ma mi rimetto alla sua saggezza Capitano: ad un suo ordine sarò io stessa ad “occuparmene”», concludo accennando significativamente al pestello e mortaio. Il capitano riflette attentamente sulle mie parole…
  2. Marco NdC

    LADRO

    Grazie, comunque direi che sono mosse semplici. L'importante è capire il concept che c'è dietro una mossa, e il renderla più elegante (dunque semplice) possibile. Quelle che ti danno un margine narrativo sono sicuramente le più "potenti". Eviterei invece impicci con aggiungere/sottrarre punti notorietà/furtività, che a volte non si capisce nemmeno bene come siano collegati.
  3. Marco NdC

    LADRO

    @Danear Do una risposta generale poiché, ripeto, non ho avuto tempo di approfondire tutto quello che hai scritto. Ma un'occhiata veloce gliel'ho data, e confermo le problematiche di cui sopra. Magari poi ci ritorniamo. Cmq, quando alteri/aggiungi meccaniche, rispetto un professionista rischi di fare più impicci che spicci (espressione che ho inventato in questo momento xD) Genericamente parlando: less is more. "Less is More" è un concetto universalmente valido, ma ancora più valido in DW, che si propone di semplificare rispetto i vari D&D, Pathfinder, etc.. Innanzitutto cambierei il nome della classe, poiché Ladro già esiste Ladro -> Furfante (nome provvisorio) Butto qualche mossa in base al suddetto principio, ma consideralo come un brain storming (che dunque va scremato, aggiustato, etc.). Sperando di aver colto lo spirito della classe che intendi creare, che dovrebbe comunque differenziarsi dal Ladro... sennò, fai prima a fare il Ladro MOSSE: O mi amano, o mi odiano Quando arrivi in un luogo in cui ti sei già reso noto, racconta il perché della tua notorietà. La prima volta che dovrai Sfidare il Pericolo in quel luogo, a causa della tua notorietà, guadagna un PE. Esperienza nel Settore Quando tiri 7+ in Discernere Realtà, prendi +2 anziché +1, se il risultato riguarda: - Una trappola o una serratura. - Un avversario. - Il passare inosservati. Fascino del Furfante Quando racconti una bugia, non Sfidi mai il Pericolo, a meno che (a discrezione del GM) non la spari troppo grossa. In tal caso prendi -1 al tiro, ma guadagni 2 PE anziché 1 PE, in caso di fallimento. Ho le Mani in Pasta Inizi il gioco con 100 monete. All'inizio di ogni sessione descrivi in quali traffici illeciti sei coinvolto, e quante monete hai investito in essi. Alla fine di ogni sessione tira +INT: 10+ Hai raddoppiato il tuo investimento; 7-9 Come 10+, ma dovrai reinvestirne almeno la metà all'inizio della prossima sessione; 6- Hai dimezzato il tuo investimento. La (S)Fortuna degli Audaci Scavezzacollo. Quando tiri un 7-9, puoi decidere di ritirare il dado più alto e prendere +1 al tiro. Informatore (mossa razziale: Umano) Quando lasci un messaggio al tuo informatore, quest'ultimo ti risponderà a suo modo e a suo tempo. Quando ciò accadrà, tira per Declamare Conoscenze e considera il 6- come se fosse un 7-9. 7 Vite Come i Gatti (mossa razziale: Mezzuomo) Inizi il gioco con -3 PF ai tuoi PF massimi. Quando tiri per Ultimo Respiro: * 10+ Ti rimetti in piedi con 3 PF * 7-9 Come 10+, ma sottrai 3 PF ai tuoi PF massimi. etc., etc..
  4. Figurati era pour parler sul funzionamento della mossa, non tanto delle specifiche azioni del PG. Il partire senza razioni non ha alcuna controindicazione in fiction, né a livello meccanico (ripeto, il trigger non le menziona nemmeno). Poi magari mi indichi il thread su Reddit in cui se ne discute. Esempio: Il gruppo ha zero razioni, si mette in viaggio e può lecitamente sperare che richieda meno tempo/razioni del previsto. Ossia che tutti facciano 10+ Sarà anche una mossa azzardata, ma non è impossibile come l'esempio che usi come parallelo (ferire un drago dalle le scaglie spesse 5 cm con una normale spada). Per il resto, da regole, è sempre la fiction che determina come inizia e come finisce una mossa. Esempio: Il viaggio tra Lollolandia e Ponziponzia richiede normalmente 5 giorni, 5 razioni/testa, e l'attraversamento della dogana. Tutti fanno 10+ eccetto l'esploratore, che fa 6-. Per cui si determina che il viaggio richiede 3 giorni, 4 razioni/testa ma dopo due giorni/razioni, prima di arrivare alla dogana, il gruppo viene derubato dai briganti. Per riottenere i documenti necessari per oltrepassare la dogana, il gruppo dovrà tornare indietro, ma prima dovrà fare i lavapiatti per un bel po' alla locanda del Lercio, in quanto non hanno manco di che tornare indietro. Com'è possibile che potranno rispettare i 3 giorni e le 4 razioni/testa per ultimare il viaggio?
  5. Se il trigger fosse: "Quando viaggi per un territorio ostile, ed hai razioni a sufficienza..." avresti regione Il fatto è che non sai a prescindere se hai razioni a sufficienza, soprattutto se becchi delle mosse dure nel mentre. Se il quartiermastro e l’apripista fanno 10+, teoricamente potresti viaggiare a zero razioni (che puoi fictionalmente giustificare perché cacci selvaggina per la strada, baratti con un viandante che incroci per strada, etc.). Non è scritto da nessuna parte, non avrebbe senso logico, e invece è scritto che: "Le distanze in Dungeon World si misurano in razioni." Quindi se ti fermi a metà di sei giorni e devi coprire la distanza per altri tre giorni di viaggio, ti servono tre razioni (o meno, se azzecchi 10+ col quartermastro/apripista) A sto punto perché Caronte non fa un singolo tiro per tornare direttamente a Castelfranco, scusa xD Beh, se i nemici preferiscono attaccarti mentre fai la guardia e non mentre dormi, credo che il problema non si ponga a prescindere xD P.S.: Il tempo per recuperare metà PF deve sempre essere sensato in fiction, e non è detto che basti un'ora. "Davanti a te la steppa si apre incontaminata, accarezzata dalla pioggia fine. In lontananza vedi alcuni alberi solitari, e nulla piu'. Sai che potrebbe servirti almeno un giorno, se non due prima d' incontrare un centro abitato." Non sai esattamente quanto ci metterai (uno o due giorni/razioni), ma sai che stai andando verso un centro abitato
  6. @willyrs se sei da solo, o dormi e guadagni PF (ma sei alla mercé di eventuali agguati), o Fai la Guardia. Le due cose sono mutuamente esclusive. @Crees se una mossa stabilisce un risultato, ad esempio guadagnare metà PF, non puoi andare contro la regola e fargliene guadagnare un quarto Devi trovare qualche altra mossa dura. Viaggio Pericoloso Se non puoi ricoprire uno o più ruoli, gli effetti subiti sono come quelli di un 6, anche se non hai tirato 6-. I PE si guadagnano solo quando tiri 6-. Intraprendendo un Viaggio Pericoloso da solo, automaticamente Caronte prende due mosse dure... eh, sarà pericoloso per un motivo I viaggi possono terminare prematuramente quando non hai razioni sufficienti, poiché: "Le distanze in Dungeon World si misurano in razioni." Esempi: - Se il viaggio pericoloso dura due giorni (due razioni), e non hai razioni, non puoi coprire nessuna distanza. Ti procuri prima le due razioni e poi ti metti in viaggio. - Se il viaggio pericoloso dura due giorni (due razioni), ed hai una razione, puoi comunque metterti in viaggio. Ad es. tiri come quartiermastro. Se fai 10+, riduci le razioni di uno e arrivi a destinazione. Se fai 7-9 ti fermi a metà, restando a secco di razioni. Eventualmente ti procuri sul posto un'altra razione, e poi ti rimetti in viaggio. @willyrs è giusto: "Non tiri per viaggiare un giorno, ti accampi e poi tiri per viaggiare anche il giorno dopo. Fai un solo tiro per tutto il viaggio." Ma questo si riferisce all'intenzione. Cioè, stabilito dove vuoi arrivare, fai un solo tiro. Tuttavia il risultato del tiro può determinare che non arrivi dal punto A al punto B (perché non hai razioni sufficienti, perché vieni catturato da una banda di orchi, etc.). Sennò potresti fare il giro del mondo con un solo tiro xD Qualora dovessi interrompere il viaggio prematuramente, semplicemente vedi che ti dice il GM. Se hai possibilità di ripartire, "aggiorni" il punto di partenza A, e fai un altro tiro per intraprendere un viaggio pericoloso.
  7. Haha grazie. Comunque prenderei tutto con le pinze visto che è narrazione ipotetica. Per entrare al Capitolo mi piaceva l'idea che Will si trasformasse in una creaturina tascabile e pucciosa, ma mi sa che si violerebbe più di qualche regola, anche perché l'ordine è esclusivamente femminile... Non so se ci siano delle stalle. In tal caso direi che l'esclusività femminile non si estenderebbe anche lì xD Per il resto credo che Daleor avrà occasione di "livellare" in Accademia, e poi si vedrà cosa accadrà... @Crees Se passa la narrazione, aggiungerei che oltre al rapporto sugli eventi, all'Accademia lascerei di buon grado la testa mozza di Ren, e la coppa di Mellario avvelenata, che avevo conservato appositamente come prova, affinché qualcuno facesse le analisi del caso... Chissà magari trovano pure qualche corrispondenza con il morso preso dal Magister
  8. Khalya, paladina di Yvet Lorne Ero appena nata quando fui abbandonata sulla fredda strada. Inerme e sola contro il mondo, eccetto per la protezione della luna che mi sorrideva dallo spacco di cielo oltre i tetti. Non sono colpita da ciò che mi urla il Magister, ad un palmo dalla mia faccia. Se anche tutto l'Impero fosse ormai ridotto ad un covo di vipere, intensificherò i miei sforzi fino al martirio. Come è sempre stato: sola nacqui contro il mondo, e sola morirò contro il mondo. Eppure ci sono dei compagni di viaggio che mi fanno sperare. Forse non è ancora tutto perduto. Le mie consorelle, il gentile druido dal buffo sopracciglio, e lo stesso Daleor, anche se in questo momento non lo immagina nemmeno. Spero anche per lui, nonostante vorrebbe avvelenarmi con le sue parole. Ma non è ciò che dice. È il come lo dice che lo rende irriconoscibile ai miei occhi. So che esiste un altro Daleor, l’ho conosciuto in spirito di verità, e tanto mi basta. «Mi aiuti ad immobilizzarlo», dico alla guardia senza smuovere gli occhi dal Magister. «Mi spiace deluderti amico mio, ma ho in mente un piano diverso dall'ucciderti…» Lo afferro per il bavero e...
  9. Ok. Cercherò di mandare avanti la narrazione di un bel pezzo, ma la metterò perlopiù come condizionale, in caso di rettifiche. @luisfromitaly scusa se per ora "userò" Will per un altro po'
  10. Beh, se la guardia non ha intenzione di intromettersi, o ci sono altri eventi terzi che imcombono sulle nostre capocce, direi che si può procedere tra noi PG senza l'intervento del GM. In tal caso, mi interessa solo sapere se la frase: abbia un fondo di verità, o è un tentativo in extremis di farmi desistere dal distruggere le gemme, visto che non ho intenzione di uccidere Daleor
  11. Ricordi bene. Sulla scheda mi sono segnato tutti i fail e i relativi episodi. C'è ancora "inevaso" il primo Discernere alla decapitazione del vecchio
  12. Dimmi a quale fail è riferita, perché forse devo aggiungere un PX L'ultima volta c'era in ballo uno Sfidare +SAG, che però non è stato tirato. Adesso la richiesta è aumentata (entrambe le gemme), ma le circostanze sono diverse. Ren non c'è più, Daleor è con le "spalle al muro", senza una mano, con pochi PF, e con tre possibili avversari... salvo colpi di scena. Comunque "l'unico anello per Frodo" rende bene l'idea.
  13. Dovrebbe esserci sempre una forma di contratto. Mi sembra che il patrono non debba essere necessariamente malvagio. Teoricamente anche una delle divinità buone potrebbe concedergli un patto, ed un angelo o qualcosa del genere. Detta così suona un po' forzata, ma si potrebbe leggere in chiave di riparazione/redenzione per il PG.
  14. Khalya, paladina di Yvet Lorne Aggrappandomi alla sua criniera bionda, l'unicorno imbocca e divora i vicoli della metropoli, unendo furore e grazia inimmaginabili per qualsiasi altra cavalcatura. Come se la levità del suo spirito prevalesse sulla sua stazza, e la determinazione dei suoi intenti mutassero il pensiero in movimento senza alcuna discordanza. Il Magister appare esausto, al termine della sua scia di sangue, che sul lastricato restituiva alla luna parte del suo chiarore argenteo. «Gendarme!», richiamo in fretta la guardia che lo minaccia con la sua arma. «Il Magister è sotto la mia responsabilità», continuo mentre scivolo giù dall’unicorno, mentre rallenta con nobile compostezza. Mi presento mostrando l’anello consacrato. «Le do la mi mia parola che il Magister risponderà delle sue azioni, e che lei sarà ricompensato per aver contribuito alla sua cattura.» «Sir Daleor», mi avvicino a lui con le palme aperte, in segno di non belligeranza, sentendomi spalleggiata dalla presenza dell’unicorno e della guardia che, con i suoi occhi ridotti in fessure, cerca ancora di inquadrare meglio la cosa, prima di rinfoderare la spada. «Oggi sono accadute molte cose. Forse troppe. Ma adesso è finita», mi avvicino ancora di più al Magister, lentamente, affinché soltanto lui possa sentire ciò che sto per sussurrargli. «Dicevi che all’Impero non servono incantatori troppo deboli, e che ciò ti spinse a legarti con lo spirito di un “condottiero caduto”.» «La verità è che tu non sai più chi sei realmente.» «Ansell ti usa come una pedina per i suoi scopi, offusca il tuo pensiero per manipolarti, così come adesso ti sta offuscando e manipolando un altro padrone: Sigvald.» «Sicuro di essere un incantatore troppo debole? O è quello che vogliono farti credere per usarti a loro piacimento?» «È arrivato il momento di scoprire chi pasta sei fatto. Consegnami entrambe le gemme, e qualsiasi cosa accadrà, sarai comunque un uomo libero ed io non ti abbandonerò…» «Fa’ la cosa giusta, amico mio!» Le palme rimaste aperte per tutto il tempo, adesso si pongono in attesa fiduciosa di accogliere entrambi gli artefatti.
  15. Marco NdC

    LADRO

    Interessante uno spazio da usare come laboratorio per nuove classi. Partirei da un concept (un paio di righe), per poi sviluppare eventuali mosse ad hoc. Partire invece dal “pacchetto completo” rende poi più complicato aggiustarlo. In genere eviterei meccanicismi che imbriglino ciò che può essere agevolmente gestito via fiction. Es.: In riferimento al Ladro, se in game fa qualcosa che aumenta la sua notorietà, beh, questo ha avrà di per sé delle ripercussioni effettive, nel bene o nel male, anche meccaniche (ad esempio evitare/causare Sfidare Pericoli) Non ho dato un’occhiata approfondita, ma alcune mosse hanno qualche vizio di forma. Es.: Ci può stare la sostituzione del modificatore, ma se tiri Parlamentare, Parlamentare ha già le sue meccaniche. Tu hai praticamente scritto una mossa ex novo (con alcuni “bug”). Es.: - Ti forza la mano, preferendo subire le conseguenze della tua minaccia Non può essere un 7-9 (successo parziale). Che senso ha esigere un servizio, e con 10+ lo ottieni… in cambo di… del fatto che lo esigi? Un conto è la leva (la tua fama) un altro è il rovescio della medaglia che una mossa deve avere per non “rompere” il gioco. In Parlamentare è appunto promettere qualcosa che il GM può anche aggiustare, se vuole. P.S.: @willyrs Ho visto qualche tuo tutorial sull’IA. Ti occupi di game development?
  16. Non siamo in D&D. Non c'è una distinzione tra animali e bestie magiche, a meno che non la si voglia introdurre "a forza" Anche un drago potrebbe considerarsi un animale, senza preoccuparsi di questioni di "bilanciamento", che in questo gioco non esistono, o almeno non nell'accezione alla D&D.
  17. Khalya, paladina di Yvet Lorne Ascolto le parole del Druido. In altre circostanze le avrei approfondite con molte domande. Ma adesso i miei nervi fremono per mettermi sulla scia di Daleor. Lo immagino scapicollarsi per le vie di Castelfranco, città tentacolare e labirintica, ma semi-sconosciuta dalla forestiera del sud quale sono. Forse è tutto inutile. Forse dovrei denunciare subito la sua diserzione all’Accademia. Ma in tal caso sarebbe ricercato in tutto l’Impero da cacciatori che, a differenza mia, non andrebbero troppo per il sottile. Non posso… chiudo gli occhi e per un attimo mi quieto. Mi rincuorano la sincerità ed i nobili intenti dell’interlocutore dal buffo sopracciglio. L’orgoglio per la sua terra, la sua cultura, e soprattutto la missione che condividiamo: preservare l’armonia minacciata dal Caos. Sono gli dèi che ci hanno fatto incontrare. La mia calma ora è di nuovo perfetta. «La tua fonte di potere è portentosa, ed in origine buona», lo premetto con il dovuto rispetto, mentre riapro delicatamente le palpebre. «Ma la purezza della natura che ti sostiene, è assediata da interferenze maligne, invisibili, instancabili ed imprevedibili. Possiamo solo pregare e sperare nella protezione di Qualcuno di superiore. Qualcuno che trascenda la natura stessa.» Il mio pensiero vola verso Colei che mi dà la forza, mentre alzo lo sguardo alla luna. «In gioco ci sono forze ben al di sopra delle nostre limitate capacità di comprensione. Abbandonarsi alla Fede rimane l’unica ancora di salvezza.» Mentre parlo, le mie pupille oscillano febbrilmente, come per districarsi dal flusso di pensieri che mi attraversa. «Non farti ingannare dalle apparenze. Quella sugli unicorni non era una digressione nostalgica. Ho una mentalità militare, ed in questo momento sto vagliando diverse strategie.» Poggio una mano sulla sua spalla. «Stanotte possiamo sconfiggere un nemico e salvare un amico. E se in te alberga lo spirito dell’unicorno, è arrivato il momento di tirarlo fuori.» «Will, mi condurrai veloce e leggero come vento tra gli alberi, verso il nascondiglio del Magister. Una volta trovato, valuteremo insieme il dà farsi», sottolineando la parola “insieme”, sicura di vedere nel Druido non solo un formidabile alleato, ma anche un uomo saggio, affidabile. «E se gli dèi hanno voluto lasciarti questi begli occhi felini, è per meglio seguire le sue tracce nel buio della notte», sorrido mentre gli riassetto il sopracciglio. «Ci vuole Fede, Will. Soltanto Fede… anche quando tutto sembra perduto…» E così concludendo, recupero la mano avvizzita del Magister per portarla con me.
  18. Lo scopo è sempre di rendere la storia più accattivante. Come GM invito sempre i giocatori ad osare. Se poi le loro trovate non rientrassero nel "grande disegno", non sono obbligato ad usarle, ma almeno so cosa gli piacerebbe, anziché supporlo e basta. In questo caso ho immaginato un animale "anti-caos", e mi è venuto in mente un unicorno, oltre all'idea cinematica della paladina che lo cavalcasse. Penso che darebbero un miglior contributo alla narrazione, mosse tipo (a titolo esemplificativo). - Cavalcare come il vento tra gli alberi. - Accettare in groppa una creatura pura, stabilendo un legame con lei. - Incornare un malvagio. Rispetto quelle di un normale cavallo...
  19. Mi piaceva l'idea dell'unicorno, che non è un "banale" cavallo Ma siccome c'è da determinare se esistono gli unicorni in questo universo, o sono solo una leggenda da marinai, allora ci sta il Declamare. Almeno da parte di Khalya.
  20. In realtà anche quando hai creato il PG e il suo BG, quest'ultimo era sotto approvazione del GM. Poteva darti l'ok, modificarlo in parte, etc., in base all'ambientazione che prevedeva Mettiamola così. Inizialmente Khalya si è presa il suo tempo per valutare la condizione fisica di Will (gli teneva le mani artigliate per tutto il "discorsetto"), e per poi guarirlo a fine valutazione/discorsetto. Da qui parte una narrazione ipotetica, messa sotto spoiler. Cioè se Will le dice di potersi trasformare in un animale, il tempo che Khalya spende sulla storia del pirata (la valuto in un 30, massimo 60 secondi), spera di poterlo recuperare con gli interessi se Will le concede un "passaggio" come cavallo/unicorno/quello che è. Se Will invece non le dice nulla a riguardo e/o vuole andare per la sua strada, la paladina si mette sulle tracce sanguinose del Magister, senza perdere altro tempo. Temo di non aver capito cosa intendi
  21. Un paio di considerazioni. In questo post hai definito qualcosa sul mondo di gioco, ma il mondo di gioco lo stabilisce il GM. Sulla questione unicorni il mio/tuo era un Declamare Conoscenze “in potenza”. Ossia lascia al GM lo spazio di stabilire se è vero quanto ipotizzato. 100%? 10%? 0%? Non ne abbiamo la più pallida idea? Etc.. Non ho tirato i dadi subito perché la cosa può essere arbitrata in vari modi. 1) Mi pare di ricordare su questo argomento che… bla bla bla… tu cosa ne sai a riguardo? Tu mi dici cosa ne sai (mi aiuti a ricordare tirando i dadi e al limite dando +1 al mio Declamare). 2) Mi pare di ricordare su questo argomento che… bla bla bla… tu cosa ne sai a riguardo? Sono io che aiuto a ricordare te (tiro io dadi e al limite dando +1 al tuo Declamare). 3) Mi pare di ricordare su questo argomento che… bla bla bla… tu cosa ne sai a riguardo? Nessuno tira né Aiuto, né Declamare, perché il GM deduce: per dinci, sei un Druido, sai esattamente quali animali popolano la tua terra, tant’è che puoi trasformarti in uno qualsiasi di loro. In tutti i casi è sempre il GM che stabilisce com’è la faccenda degli unicorni, non il giocatore. Non solo, è il GM che stabilisce se il mio sarebbe un aiuto valido, perché magari il pirata si era inventato tutto di sana pianta, e quello che ti ho raccontato non ti aiuta manco per niente. NOTA: È plausibile che un Druido faccia un Declamare su un animale in cui si potrebbe trasformare. Magari quell’animale non l’ha mai visto, perché raro/unico, e il suo spirito dentro di lui è sempre stato “silenzioso”. ----------- Per il resto Khalya ha già detto: “Devo fare almeno un tentativo di recuperare il Magister” quindi… Ovviamente ha parlato per sé. Will può fare come crede, ma a quanto pare Khalya non teme di mettere a repentaglio la sua vita per una buona causa
  22. È una cosa che si può scoprire giocando. L’importante è che i PG agiscano coerentemente con quello che credono/sanno. Se poi saltasse fuori qualcosa che non gli ritorna, semplicemente inizierebbero a farsi due domande.
  23. Poiché riguarda una mia giocata vorrei inserirmi per chiarire alcuni passaggi. Il mio PG sa che ogni esercizio di magia al di fuori della Sacra Chiesa è pericoloso, e per questo severamente vietato, causa manifestazioni dell’entropia (?) del Caos, più o meno incidentali. Tali manifestazioni possono essere le più disparate, ma spesso sono deformazioni/malformazioni/mutazioni sulle persone, etc.. Khalya poteva avere un ragionevole sospetto di mutazione caotica, quando ha incontrato Will la prima volta, vedendo i suoi occhi felini. Ma quando l’ha visto trasformarsi in giaguaro, e poi tornare elfo con le mani artigliate, non era più un sospetto, ma una certezza. Le mie intenzioni erano di guarire la mutazione vista manifestarsi sotto gli occhi del personaggio (dunque gli artigli). Se poi non intenzionalmente siano stati riportati anche gli occhi alla normalità, lo lascio decidere al GM, anche perché non so se possono considerarsi due "problematiche" a sé.
  24. Non preoccuparti. Ren ritornerà in forma smagliante al prossimo tramonto Non ci sono problemi se guidi la narrazione decidendo anche per il mio PG. Finché è plausibile che Khalya faccia una certa cosa, hai carta bianca da parte mia.
  25. Khalya, paladina di Yvet Lorne L’attacco del demone, il balzo letale del felino. Tutto accade velocemente, il che è un bene visto che non c’è tempo da perdere: Daleor è sempre più lontano. «Ti devo la vita», dico al giaguaro, mentre il vento della notte fa mulinello tutto intorno, quasi a strappar via l’anima dannata di Ren, che ancora aleggia sinistramente da qualche parte. «Non conosco il tuo nome, e non c’è tempo per i ringraziamenti, né per altri convenevoli», ormai parlo all’elfo che sta riprendendo la sua abituale forma. Non posso non notare che le sue mani non lo seguono nel processo, restando artigliate e insanguinate: il Caos ha lasciato un segno su di lui. ‘Non importa’, le raccolgo delicatamente tra le mie. «Ti dirò come vorrei sdebitarmi…» «Come ben sai, in tutto l’Impero, l’esercizio non autorizzato delle arti arcane è perseguibile con la pena capitale. Ed è proprio il reato che hai commesso.» Il mio tono non è severo. Dico solo un fatto nudo e crudo. «Ma gli dèi ti benedicano, perché hai agito in difesa della Sacra Chiesa che rappresento, ed il tuo è un cuore nobile», lo fisso quasi come a scorgerne una traccia proprio in quel momento. «Con il tuo consenso vorrei presentare ufficiale richiesta all’Accademia, affinché tu possa godere di una loro regolare licenza, così da far fruttificare liberamente i tuoi talenti», continuo mostrando tutto il mio rispetto per essi. «Verresti esaminato da una commissione severa ma obiettiva. Dopodiché saresti affidato alla custodia di un tutore, di qualcuno che si assicuri che i tuoi poteri non diventino un pericolo per te stesso e per gli altri.» «Chiederò di essere io quel tutore, e con me serviresti l’Impero sposando una giusta causa. Una causa che già conosci, che già hai abbracciato in questa notte: combattere il Male.» «Saresti sotto la mia responsabilità, è vero, ma ti assicuro che la tua libertà con me sarebbe piena, così com’è piena la fiducia che dopo gli eventi di questa notte, ripongo in te.» «Ma la mia è solo una proposta. Pensaci, non devi darmi subito una risposta.» Mentre l'elfo riflette su quanto ho detto, chino il capo e prego intensamente, affinché gli dèi lo liberino dalle deformità del Caos. Così il miracolo si ripete: le sue dita tornano affusolate ed armoniose come quelle di tutti gli elfi, mentre sulle mie sento solo un pizzicore maligno, furente, che però subito svanisce. Lascio le sue mani, per riprendere la spada. Con un colpo deciso decapito il demone che giace poco più in là. Afferro la sua testa cornuta e ancora digrignante, e la dispongo a mo’ di macabro trofeo, in cima al sacco dei tesori di Mellario. Sarà un monito per chiunque oserà avvicinarsi, mentre il vento riprende il suo turbinante brusio, quasi fomentato dal gesto appena compiuto. «Per ora lasceremo qui il sacco. Devo fare almeno un tentativo di recuperare il Magister. Anche lui era sotto la mia responsabilità… ma ha tradito la mia fiducia», il mio sguardo si vela di amarezza. «Ma credimi, lui non è malvagio. In questo momento è ottenebrato dalla brama di potere. Posso capirlo. Ma se riuscissi a trovarlo presto, c’è ancora la speranza che non ne sia totalmente divorato.» «Una cosa però devo sapere subito da te: quali sono esattamente i tuoi poteri…»
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