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Leggendo l'ultimo post di @Knefröd, do uno spunto al GM. Visto che riguardo la gemma, il è stato posto come mossa dura (in rosso), vedrei adeguato uno Sfidare il Pericolo (presumibilmente +SAG), in cui il pericolo è quello di non voler/saper/poter restituire la gemma a Khalya. Il che allungherebbe non poco la conclusione della "giornata lavorativa" xD
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@luisfromitaly Quoto @Crees e ne approfitto per estendere il concetto. Di base un paladino è questo: “L’Inferno attende. Un’eternità di tormento nel fuoco o nel gelo o qualunque altra pena meglio rappresenti i peccati commessi dalle orde di dannati di Dungeon World. Sei l’unica cosa che si frappone tra la salvezza dell’anima e le cupe fosse della tortura. Sant’uomo, macchina da guerra in armatura, templare del Bene e della Luce, giusto? Il chierico potrà pregare di notte agli dei che abitano il cielo. Il guerriero potrà impugnare la sua spada affilata nel nome del “bene” ma tu sai. Solo tu sai. Tu sei gli occhi, le mani degli dèi, pietoso esecutore del loro giudizio di morte. Tuo è il dono della rettitudine e della virtù, della giustizia, anche della Vista. Una purezza d’intenti che ai tuoi compagni manca. Perciò guida questi sciocchi, paladino. Imbraccia le armi per la tua nobile causa e porta la salvezza a questo mondo scellerato. Vae victis, giusto?” [Classi -> Paladino] Per quanto sia una descrizione generica e stereotipata… è già comunque fiction. Ossi stabilisce qualcosa nel mondo di gioco. Stabilisce che il paladino è un Sant’uomo (donna nel mio caso), una macchina da guerra, un templare del Bene e della Luce, un “braccio” degli dèi, un esecutore del loro giudizio di morte, che ha il dono della rettitudine, virtù, giustizia e della “Vista”. In fine lo si definisce come un leader (guida questi “sciocchi”, paladino). Nell’ambientazione specifica, risulta che i paladini sono riconosciuti dall’Impero come persecutori del Caos. In particolare come contaminazione nelle religioni non riconosciute, e nell’esercizio della magia non supervisionato dall’Accademia. Questo vale in generale per tutti i Capitoli (Consoli di Ferro, Magli Imperiali, Rose Bianche, Ali d’Argento), ognuno esercitante il proprio ufficio con carismi specifici ed altre peculiarità. (Apro e chiudo una parentesi per il GM: sarebbe uno spunto interessante sul come reagiscono le divinità ai miracoli dei loro ordinati. Ad esempio un fail nel guarire dei chierici di Yvet Lorn, famosi per le capacita' curative miracolose, non dovrebbe essere come quello di un guarire per un Maglio Imperiale. Discorso inverso incantesimi tipo Arma Magica, considerato il “furente e spesso ceco ardore” con cui combattono i Magli, etc..) Poi c’è il mio BG, che una volta accettato dal GM, diventa anch’esso fiction. Il BG stabilisce che Khalya è ferrata nella teologia e nella giurisprudenza (conosce le leggi degli dei e degli uomini), E “come tutti i paladini dell’Impero perseguo il male con sete di Giustizia.” Ma “Come Rosa Bianca sono tenuta ad amministrare anche la Misericordia, espressione della benevolenza della Dolce Signora” Inoltre “Mia, e solo mia la possibilità di accordare la Sacra Dispensa, ossia la remissione della colpa agli occhi delle autorità civili e religiose, alle mie insindacabili condizioni.” Quindi ci sarebbe la priorità nella lotta contro il Caos nello specifico, ma in secondo luogo resta l’autorità anche sul rispetto della legge in genere, che perlopiù è demandato alle autorità civili, anche, immagino, per ragioni meramente pratiche: il numero dei paladini e drasticamente inferiore rispetto quello delle comuni guardie, e non avrebbe senso spendere le mie giornate a rincorrere i “ladri di mele” xD
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In questi giorni sto leggendo al volo le discussioni, e forse mi è sfuggito qualche passaggio. Da come ho capito, correggimi se sbaglio, il "problema" sarebbero i dialoghi troppo lunghi in forma di "io dico, tu dici". Vero, ma non devono essere necessariamente così. "Racconto tutto quello che mi è capitato da quando ho messo piede a Castelfranco", è più che sufficiente. O passivamente: "Ascolto tutto quello che Khalia e Daleor hanno da raccontare sulla faccenda", e nel nostro post descriviamo cosa... ma sempre in due righe, volendo. Dai primi post (ma anche dallo scenario e dai background) emerge, che l'ordine sacro nell'Impero svolge anche/soprattutto un ruolo da inquirente, giudice e, all'occorrenza, boia, in particolare nella lotta contro il Caos. Ma che le Rose siano una sorta di contraltare rispetto il rigore dei Magli.
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@luisfromitaly In merito a: Direi che dipende da come lo racconti. Es., se dici: "Durante il tragitto racconto tutte le disavventure da quando ho messo piede a Castelfranco" Comunque tieni conto che... ora non ho una memoria freschissima, ma ricordo che Will abbia anche commesso dei reati, omicidi compresi, e che il Khalya è tenuta a far rispettare la legge (o almeno indagare o far indagare denunciando ad altri), seppur con un occhio più benevolo - così dice la fiction - rispetto un Maglio Imperiale. Stesso discorso. Se dico "Racconto a Will tutto quello che è successo" Allora sì. --- Un'altra cosa. Nel tuo post hai deciso che: Il che ci può anche stare... ma a me sembrava più interessante lasciare al Magister la possibilità di decidere liberamente come agire. Magari, chessò, anche strappandomi la gemma di mano. Mi ero fermato al punto in cui aveva la gemma "sotto il naso", proprio per questo
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Beh in realtà no https://www.reddit.com/r/DungeonWorld/comments/1jkyd3/cure_light_wounds_allies/ Vecchia storia...
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Cap.1, Un tempo di presagi.
Marco NdC ha risposto alla discussione di Crees in Discussioni in Caos Calmo
Seguo attentamente le domande del Magister, che si concatenano esprimendo la preoccupazione di chi forse ha un gran potere, ma non ha la Fede. La mia replica sembrerebbe supponente, se non avessi un tono pacato, quasi come a volerlo contagiare. «Quali prove Daleor? La parola di un paladino non è più una solida prova? Se le mie labbra si macchiassero di menzogna, le benedizioni degli dei diventerebbero maledizioni per me, e gli stessi membri del mio Ordine farebbero a me, quello che io ho fatto a Mellario. E farebbero bene.» Soppeso l’effetto delle mie parole sull’uomo che ho d’avanti. Ammiro il suo dono e ne diffido allo stesso tempo. Ma non è questo che mi intriga di lui. Daleor è un enigma: un uomo combattuto, che cerca l’immortalità in quello che noi chiamiamo “fango di questo mondo”. Mentre io non bramo altro che immolare la mia vita per una giusta causa, aspirando ad una patria ben diversa. Volgo il mio sguardo verso i funzionari, che sparpagliandosi per vie e viuzze, si dileguano alla chetichella. Tra loro torreggia il “mio gigante buono”. Lo chiamerò così per ora… Speravo che intendesse seguirmi, ma lo rispetto e mi emoziono per la sua ritrovata libertà. «Anche tu e l’elfo avete visto i sotterranei… e poi ci sarebbe la loro testimonianza», continuo accennando verso i “pezzi grossi” che abbandonano la scena. «Qualcuno di loro forse mi pugnalerebbe alle spalle, ma nessuno giurerà il falso in mia presenza, e so quello che dico…», mi taccio, accorgendomi di peccare di immodestia. Aggiungo subito: «…ma se dovessi montare in superbia, beh, ti autorizzo a schiaffeggiarmi.» Accenno a ridere, immaginando la fuliggine che solleverebbe se lo facesse in quel momento, e dimenticando per un attimo la gravità della situazione. È un buon segno: vuol dire che ho la faccia sporca, ma la coscienza pulita. Improvvisamente tiro fuori la gemma, tornando dannatamente seria, e con l’intento di spiazzare il Magister. «Cosa mi dici di questa? Chi è il vero nemico che dobbiamo combattere Magister? Cosa credi che dovrei farne, e perché?» Adesso sono io ad incalzarlo con le domande, mentre il chiarore veleggia fluorescente sul suo volto, animandone gli occhi come fiammelle spettrali. Non vorrei esporre la gemma a lungo, ma voglio che la osservi bene. Ho bisogno di risposte ponderate e sincere. Nel mentre non lascio eluse le sue ultime obiezioni, seppur non sia sicura che mi ascolti in quel momento. «Mi hanno addestrata per essere un condottiero. A volte un condottiero deve decidere rapidamente, per tutti, e assumendosene la responsabilità.» So bene che suoni inappropriato dalla bocca di una della mia età, ma continuo: «Ho deciso, e me ne assumo la responsabilità, che lì non c’era più niente da indagare. Niente, eccetto la gemma che ho tra le dita…» -
Era mia intenzione proprio chiedere al Magister riguardo la pietra, ma fornendogli un aiuto (+1, dadi permettendo) sul tiro di Proclamare... Vedo però che ha già tirato un 6... non so vorrai considerare un aiuto "retroattivo", che andrebbe un po' fuori le regole (normalmente, prima ti aiuto, poi tiri i dadi con eventuale +1)
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Beh, al tavolo una sessione magari finisce quando si fa una certa, e ognuno se ne torna a casa anche nel mezzo di una situazione interessante. Non c'è una regola. Stilisticamente sarebbe bello chiudere quando "si gira pagina". Con la fine del combattimento di Caronte, e la fine di una giornata avventurosa per gli altri, per me ci sono i presupposti anche stilistici. Ma opinione mia. La mossa di Fine Sessione non riguarda il singolo, ma il gruppo. Cioè, non ogni singolo PG deve esplorare le tre domande. Anche perché se il ladro, è solo un esempio, non si è trovato contro Mellario, non è perché l'ha deciso, ma perché le circostanze lo hanno deciso per lui.
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Comunque dopo il combattimento di Caronte, ci sono buoni presupposti per chiamare la mossa di Fine Sessione. Più o meno le tre domande: Abbiamo imparato qualcosa di importante e nuovo a proposito del mondo? Abbiamo sconfitto un nemico o un mostro degno di nota? Abbiamo saccheggiato un tesoro memorabile? Sono state esplorate. Non deve coincidere con la fine del primo capitolo, ovviamente. Ma si può considerare come un fine paragrafo
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Avrà visto qualche film di Tarantino di troppo, oppure inizia a subire il fascino delle tenebre... chissà Comunque chiedo venia se a volte mando (troppo?) avanti il gioco. Magari qualcuno avrebbe voluto fare ancora qualcosa lì dentro, ma visti i tempi del PbF, se la linea temporale in game non va spedita... @willyrs Carina la giocata del fango in faccia, la volevo sfruttare contro un elfo al porto xD Poiché hai -1 in DES e +1 INT, visto che è una furbata, ci poteva stare anche lo Sfidare +INT... anche se con quel tiro non avrebbe cambiato nulla
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Cap.1, Un tempo di presagi.
Marco NdC ha risposto alla discussione di Crees in Discussioni in Caos Calmo
Khalya, paladina di Yvet Lorne Afferro la testa di Mellario, o quella specie di ammasso molliccio e raccapricciante che ne rimane, trascinandola per la lunga treccia. Nel girarmi mi accorgo della nuova compagnia. ‘Le mie preghiere sono servite…’, sospiro, felice di rivedere Daleor. Ho temuto per lui. C’è lì anche uno strano elfo, dagli occhi felini, che se non fosse per la familiarità con cui il Magister gli sta accanto, avrei già messo mano alla spada. I due sembrano conoscersi e tanto mi basta. Per cui accenno un inchino, sia all’elfo, sia alla ritrovata Ren. Verrà il tempo per i chiarimenti anche con lei. Tuttavia il gruppo sembra quasi ignorarmi, attirato dalla gemma al centro. Il suo bagliore proietta riverberi danzanti, ammalianti e maligni, sui loro volti. Conosco le sue brame, ricordo bene quando ha cercato di insidiare la mia mente. «Questa la prendo io se non vi spiace», facendola scivolare in una tasca. Nel mentre le travi scricchiolano, e tizzoni ardenti iniziano a cadere come pioggerella di uno scenario infernale. «Qui lo spettacolo è finito. Daleor… Magister», mi correggo «avrei molte domande da farti, ma non è né il momento, né il luogo.» Afferro il telo con il tesoretto per i quattro angoli. Li unisco e ne ricavo un sacco di fortuna, che trascino faticosamente su per le scale. Sacco alla sinistra, testa di Mellario alla destra, mi affaccio nel salone principale che prima ci aveva accolti col suo pacchiano ed ipocrita “benvenuti”. Sollevo la testa mostrandola al gigante, di cui vorrei conoscere il nome. Per ora mi accontento del suo sguardo. Lo sguardo di chi assapora l’ebbrezza di essere vivo e libero. Lo abbraccerei se non avessi le mani impegnate, così mi limito ad un sorriso: «Ho mantenuto la mia promessa. Adesso vai. Il mondo ti spalanca le sue porte, e attraversatele dovrai trovare la tua strada. Non sarà facile, ma la parte più difficile l’hai già fatta: ritrovare te stesso.» Gli astanti, o quegli stolti che ancora sono rimasti almeno, fissano prima me, poi il macabro trofeo che trascino, con i loro occhioni increduli ed esitanti. «Questo era Mellario». Lo esibisco passeggiando lentamente in cerchio, affinché tutti possano osservarlo bene. «Mellario era un servo del Caos, corrotto e corruttore. Oggi il Bene ha avuto una piccola vittoria nella grande guerra contro il Male. Gioite se siete rinsaviti. Tremate se ancora cospirate nel fango». Li lascio alle loro espressioni contrastanti, abbandonando l’edificio. Una volta fuori, mi lascio baciare dalla luna, ormai alta in cielo. Sento la carezza di mia Madre, che mi ripaga di una giornata estenuante. Sorrido ancora. Dopodiché faccio mulinare la testa del marchese per la treccia. Ottenuto un effetto fionda, la lancio in una di quelle finestrelle che danno al seminterrato, che adesso, oltre a vomitare fumo nero come inchiostro, sputacchiano scintille guizzanti e crepitanti. Mi allontano senza voltarmi più. Di quella magione non resterà che un cumulo di macerie, che levando alta la colonna fumante, sarà di monito a tutti i corrotti di Castelfranco. -
Cap.1, Un tempo di presagi.
Marco NdC ha risposto alla discussione di Crees in Discussioni in Caos Calmo
Khalya, paladina di Yvet Lorne Stendo uno di quei teli grigi a terra. Alla rinfusa gli lancio sopra tutto ciò che abbia un buon valore, ed il più delle volte mi viene restituito un luccichio e un tintinnio. Chiuderò il telo a mo’ di sacco prima di abbandonare la fornace che sto aizzando. Sperando che sia questa la volontà degli dei… Tossisco. Ho considerato che le finestrelle soprelevate mi dessero il tempo di regolare i conti con un “certo marchese”, sbuffando al di fuori il fumo denso e fuligginoso. Immagino le narici di un drago infuriato, mentre passo all’armadio successivo. Ma la temperatura sale, la fronte inizia ad imperlarsi, e la cappa nera ad abbassare il suo pestifero sipario. Così la mia torcia rallenta la sua opera, fino a fermarsi del tutto, quando il luccichio della scia di sangue attira la mia attenzione. Eccolo lì il marchese: al termine di quella scia, spalle al muro, e senza più un barlume della sua raffinatezza. Gli era solo rimasto quell’ostinato, insolente sorrisetto… Vediamo come il sorrisetto reagisce a questo: faccio per frantumare la gemma con un ampio fendente della spada. Quella messa in scena è per valutare la sua espressione, fosse anche un piccolo tradimento. Devo capire cosa farci con questa gemma. Distruggere prima di capire, non è sempre la mossa più saggia contro un nemico potente, che va ben oltre questo seminterrato. Ed è forse questo voler capire che mi guadagna “l’ ammirazione” del marchese, e a quanto pare quella di qualcun altro. Stringo i denti. Faccio sfrigolare ed essiccare con la torcia, lo sputo che imbratta la mia armatura, sperando di neutralizzarne la carica infettiva. Di qualsiasi natura essa sia. Quando mi avvicino con la spada e i nervi tesi, Mellario è già collassato su sé stesso. ‘Lui ti vede Paladina e credo anche che tu gli piaccia. Ha preparato un dono per te, e' bellissimo. Con un armatura scintillante, occhi sognanti e tutto il resto’, ripeto a mente le sue parole… E seppur Mellario, o quello che ne rimane, sia alla mia mercé, non abbasso ancora la guardia. Chiedo ancora che mi sia rivelato il male, prima di sferrare un ultimo fendente per decapitarlo. Voglio assicurarmi che il suo “sgonfiarsi” non abbia portato la sua essenza altrove. -
Purtroppo/fortunatamente, secondo i punti di vista, la mossa non si basa sulla vista (cosa vedi di malvagio), ma sulla consapevolezza. Comunque dice di essere onesto sul "cosa", non sul "dove". Quindi in tal senso la narrazione è a tua discrezione tua. Es.: Paladino: Cosa qui è malvagio? GM: Percipisci la presenza di Mellario nascosto nell'armadio nell'angolo a destra. Va bene come: Paladino: Cosa qui è malvagio? GM: Percipisci la presenza di Mellario. Mellario nella fattispecie è il "cosa", e solo su questo sei tenuto ad essere onesto
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altro gdr Qualcuno interessato a giocare Dungeon World?
Marco NdC ha risposto alla discussione di NinjaCow in Cerco master/giocatori via Forum
Hahaha solo ora leggo che sarei un "luminare" xD Ho solo un po' di esperienza sulla filosofia di gioco, acquisita perlopiù su reddit, e non sono certo esente dal dire/fare errori. Buono sempre l'esempio del Barbaro. Se il barbaro è 130 chili di muscoli guizzanti, indipendentemente dal suo punteggio in forza, dovrai sempre trovare una spiegazione coerente sul perché non sia riuscito a fare qualcosa di forzuto e cazzuto. Anche la questione del carico va interpretata "scenicamente". Il barbaro con 9 FOR porta meno carico del mago con 16 FOR, non perché è più debole, ma perché ha uno spirito libero e non vuole sentirsi intralciato da roba inutile (per lui). -
Cap.1, Un tempo di presagi.
Marco NdC ha risposto alla discussione di Crees in Discussioni in Caos Calmo
Khalya, paladina di Yvet Lorne Varcata la soglia, mi inoltro con circospezione per un paio di passi. Sento distintamente lo scalpitio della lotta al piano di sopra, ma ormai non posso tornare indietro. Non posso farmi sfuggire Mellario. ‘Sir Daleor perdonami, e che gli dei ti proteggano…’ Il bagliore della gemma al centro, proietta una ragnatela di luci ed ombre, ipnotica e verdastra. Tuttavia troppo flebile per rivelarmi il nascondiglio del mio rivale. Accendo una torcia. Mi si accappona la pelle quando si palesano, ancor più distinte sui muri, le sacrileghe iscrizioni. Ma in quella stanza tutto è inquietante. Anche le finestrelle sopraelevate che si intervallano, sembrano tanti occhi puntati su di me. Temo che con la sua metamorfosi “serpentina”, il marchese si sia infilato in una di quelle per svignarsela. Ma è solo una possibilità. Non trarrò conclusioni affrettate: l’ho trafitto allo stomaco, seguirò la sua scia di sangue. Così, ovattando ogni passo, mi fermo, trattengo il respiro, tendo le orecchie e faccio luce negli anfratti. Sopra, sotto, dietro: tutto scruto, tutto esamino, e soprattutto invoco il consiglio di mia Madre, affinché palesi il male ai miei occhi. Ma di una cosa sono certa: dalla carneficina al porto ho imparato che se un luogo manifesta quei segni di sangue, va epurato col fuoco. Il prima possibile. E così sia, ma se devo incenerire tutto, è insensato sprecare eventuali risorse utili alla mia missione, alla mia chiesa, o anche come risarcimento alle famiglie delle vittime di stamattina. ‘Vediamo cosa nascondi marchese…’ Spada nella destra, torcia nella sinistra, mi tengo pronta e tiro via uno dei teli grigi. Scopro un armadio di mogano, anch’esso intarsiato con dei simboli esoterici. Lo apro e lo ispeziono con cura. Dopodiché appicco il fuoco alla sua base con la torcia, e passo al prossimo… finché non trovo una qualche traccia di Mellario che, per quanto mi riguarda, saprebbe infilarsi dentro uno di quelli come una astuta e viscida biscia. -
@Crees Premetto anch'io che è tuo diritto intervenire con un "Chi te lo ha detto che il tizio avesse una disabilità mentale? ...E se fosse un demone?". Tutto ciò che ha a che fare con il mondo di gioco, finché non contraddice quanto si è già stabilito (fiction), è affare del GM. Detto ciò, dalla descrizione che hai fatto dell'energumeno (cicatrici, ustioni, espressione entusiasta sul volto, etc..), io ho immaginato che non gli funzionasse qualcosa mentalmente, oltre al fatto che sembrasse lo schiavetto (sessuale, guardia del corpo, spegnisigari umano, etc.) di Mellario. Ripeto: il fatto che io lo abbia immaginato, non significa che ciò fosse vero. Ad ogni modo quando ho agito secondo come ho immaginato la cosa, non ho contraddetto nulla che si era stabilito in fiction. Ad esempio, si era stabilito che il giovinetto fosse un demone, ma sull'energumeno non si era detto nulla... cioè, era rimasta una cosa indefinita, sospesa. A sto' punto io giocatore mi sono preso la libertà di definire, appunto, qualcosa che non è stato definito, al fine di narrare ciò che secondo me andasse bene per la storia e per la caratterizzazione del mio PG. Potevi benissimo dire, ed io avrei dovuto accettarlo, "Non succede nulla di ciò che hai detto, perché il tizio è un demone, e con la testa ci sta perfettamente". Ma saresti stato un fan del mio personaggio? Vedi, gira tutto intorno a questo. L'essere fan dei personaggi, non è un consiglio del manuale, ma una regola che il GM deve seguire. Ad ogni modo è una regola interpretabile. Ossia, secondo il tuo giudizio soggettivo, poteva essere più figo per il mio PG che non avessi fatto quella cosa... perché l'energumeno era un demone. Io non sarei stato d'accordo, ma lo avrei rispettato. Venendo alle domande: Perché in fiction ho messo (furbamente se vuoi, ma che vuoi fare... trucchi del mestiere ): "In lui si riversa un flusso di pietà e amore, la più potente energia guaritrice, e sul suo volto riemerge un barlume di umanità, sommerso da chissà quanto tempo in un pozzo di caotico oblio." Ossia ho spiegato come ha funzionato per il mio PG la mossa Imposizione delle Mani, e questa è giurisdizione mia. Per cui ho immaginato che nel mentre riversavo un potente flusso di pietà e amore, e lo guarivo dal suo problema mentale, l'energumeno avesse almeno un attimo di "ma cosa sto facendo?" E in quell'attimo di "ma cosa sto facendo?", gli ho piazzato un Parlamentare : "«Nessuno ti farà più del male», gli urlo mentre mi lancio sul marchese. «Ti prometto che da adesso sarai un uomo libero!»" Cioè ho immaginato che una persona ormai sana di mente e che avesse poc'anzi sperimentato un potente flusso di pietà e amore, non volesse più cicatrici, ustioni, ed essere lo schiavetto di nessuno. Ciò non implica che l'influsso del Caos, ammesso che non sia stato spezzato in quel momento, non si scontri con il flusso di pietà e amore... e magari lo vinca pure. Decidilo tu. Se vuoi che ci sia questo contrasto, puoi benissimo narrarlo in game, ridefinendo la leva di Parlamentare, mostrando l'energumeno confuso, che scoppi a piangere, e che dopo un po' ritorni "schiavetto". Il Parlamentare non specifica che debba tornare un uomo libero per sempre, né avrebbe potuto farlo per questioni di plausibilità. 1) Non hai descritto il pericolo come imminente. Qualcosa tipo "dovrai sfidare il pericolo prima" (vedi manuale). In tal caso, non avrei nemmeno potuto fare Taglia e Spacca senza sfidare prima il pericolo... perché il suo prendere la sedia e usarla come arma, sarebbe stato così imminente, da non permettermi nemmeno di estrarre la spada. Un po' forzato narrativamente (il mio PG era già pronto a tutto), ma avresti potuto "imporlo". 2) Da fiction risultava che l'energumeno mi fosse proprio d'avanti, sbarrando così la strada tra me e Mellario. Dunque mi bastava un gesto velocissimo, sfiorarlo con un dito, per attivare il trigger di Imposizione delle Mani: "Quando tocchi qualcuno, pelle contro pelle, e preghi per la sua salute" Considerando che il tizio fosse enorme e mezzo nudo, come lo hai descritto, potevo anche farlo mentre alzavo la mano per grattarmi il naso xD
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altro gdr Qualcuno interessato a giocare Dungeon World?
Marco NdC ha risposto alla discussione di NinjaCow in Cerco master/giocatori via Forum
Ciao @NinjaCow sarei tentato di unirmi come Bardo o Barbaro, ma questo è davvero un periodaccio per me. Mi fa piacere comunque veder DW prendere piede anche sui PbF. Per ora mi candido solo come spettatore... ed in bocca al lupo per la formazione del gruppo -
Cap.1, Un tempo di presagi.
Marco NdC ha risposto alla discussione di Crees in Discussioni in Caos Calmo
Khalya, paladina di Yvet Lorne Il fuoco che dardeggia nei miei occhi sembrerebbe alimentato dall’odio al male. Ma l’odio non mi appartiene. Piuttosto è la Giustizia che esige soddisfazione, e a volte la esige con l’ardore e il rigore di cui solo noi paladini siamo capaci. Eppure quando il mio sguardo si posa sull’energumeno, i miei occhi si placano. Tradiscono tenerezza. Dal primo momento che l’ho visto, con tutte le sue cicatrici, ustioni, e nel suo stato di alienazione mentale, mi è sembrato una vittima, un cane al guinzaglio del marchese. Ed ora torreggia su di me. Ma è una vecchia torre pericolante, dai mattoni erosi e sconnessi. Con la sedia issata sopra la testa, il gigante espone il suo enorme bersaglio, velato da un impalpabile quanto inutile lenzuolo. Gola, cuore, genitali, sono alla portata della mia lama. Così imponente e così vulnerabile… ‘Ma tu non eri così’. Non è una cosa che so: è una cosa che spero. È con un gesto quasi impercettibile che lo sfioro con un dito. ‘Rendilo di nuovo sano, Madre dell’armonia e della bellezza’. In lui si riversa un flusso di pietà e amore, la più potente energia guaritrice, e sul suo volto riemerge un barlume di umanità, sommerso da chissà quanto tempo in un pozzo di caotico oblio. «Nessuno ti farà più del male», gli urlo mentre mi lancio sul marchese. «Ti prometto che da adesso sarai un uomo libero!» Abbatto il marchese con la spada, mentre è ancora concentrato nei suoi arcani gesti. È reprimendo la soddisfazione di vederlo capitolare per la scale che ha appena risalito, che sono subito sopra di lui, che adesso “bacia la polvere” in un misto di sangue e bava. Provo a bloccarlo per ammanettarlo, ma evidentemente la caduta non è stata sufficiente a metterlo fuori combattimento… -
@Crees Mmh... candelieri e drappi, una combo interessante Lo immaginavo. Evidenziavo l'incongruenza Ops... avevo letto stocco per stiletto
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@Crees Nel mentre mi dici il dà farsi col veleno (qualsiasi cosa dirai, no problem), mi daresti una descrizione generica della sala (oltre ai drappi e al trono di Mellario)? Una cosa da prima occhiata. Ci sono colonne, "cose" attaccate ai muri. L'illuminazione è a torce, candelieri, etc.? Ci sono ampi finestroni o finestrelle? Magari ci esce qualcosa che mi ispira... @Knefröd Beh, siete in piena lotta (non penso che il demone abbia le mani dietro la schiena xD), per ora le stai prendendo, e lo stocco non avrebbe nemmeno la portata più azzeccata per difendersi da uno che ti sta letteralmente attaccato addosso... Consiglio sempre di investire in un pugnale. È la prima cosa che farò quando avremo due spicci. Anzi no, devo prima ricomprarmi uno scudo xD Se l'azione dello stocco nascosto richiedesse uno Sfidare, in buona sostanza decidi tu con che cosa. Dipende da come lo narri. "Con astuzia faccio saettare l'arma che avevo precedenemente celato, sorprendendo l'avversario, etc...", è un +INT "Con un rapido scatto faccio saettare l'arma, etc...", è +DES. "Spingo via il demone e faccio saettare l'arma, etc...", è più +FOR. La frase: "anche le tossine paralizzanti sono manifestazione dell'energia del Caos" Renderebbe Khalia immune ai suoi effetti (non avrei dovuto Sfidare il Pericolo ) Comunque non è così importante, anzi, complimenti per la bella della narrazione
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@Crees - Mossa morbida: Se non fai qualcosa, c'è il pericolo che tu subisca gli effetti del veleno. (posso dire qualcosa sulla fiction) - Mossa dura: Subisci gli effetti del veleno (e la fiction che decide il GM). Nel mio caso era una mossa morbida. Ho Sfidato il Pericolo mettendo in fiction qualcosa tipo: "Fin da piccola mi sono allenata tra le spine, graffiata innumerevoli volte, ed innumerevoli volte ho superato gli effetti del tetano. Ormai i miei nervi/muscoli sono pressoché abituati/immuni agli effetti della paralisi." (Implicitamente hai dato la cosa per plausibile. Immagino perché coerente con il mio background: gli allenamenti estenuanti fin dalla più tenera età... i menzionati giardini nel Tempio d'Alabastro... le rose che sono il simbolo dell'ordine... le spine delle rose che sono vettori di tetano, etc.. Altrimenti avrei dovuto inventarmi qualche altra cosa). Ora: 10+ = Successo. 7–9 = Successo, con un prezzo da pagare... ma comunque un successo. Con un 8, quello che ho messo in fiction, ossia che negli anni ho sviluppato una sorta di immunità alla paralisi, diventa sostanzialmente un fatto acquisito... seppur non completamente. Avrebbe senso una "scelta difficile", che è un'opzione per il 7-9 di Sfidare. Tipo, ok non sei paralizzata, ma scegli tra: 1) -1 al tuo prossimo tiro su un'azione fisica; 2) -1 continuato sulle azioni fisiche, quando il veleno si sarà completamente diffuso. [La cosa potrebbe anche attivarsi con una mossa dura, o in una dozzina di minuti, etc.. Non devi specificarlo] Poniamo un altro caso: se avessi Sfidato con la forza di volontà, per oppormi per quanto più tempo possibile agli effetti, allora aveva senso il riproporsi dello stesso pericolo dopo un po'. Problema rimandato, ma non risolto. Per altro con +SAG avrei avuto +1 al tiro. Ho comunque preferito Sfidare +COS (quindi rinunciando al +1), appunto per stabilire un fatto: il mio organismo è resistente alla paralisi per un motivo che, di comune accordo, abbiamo ritenuto plausibile. Paradossalmente, se anche facessi 10+ con un successivo Sfidare il Pericolo, al fine di debellare definitivamente il veleno, in quel caso starei contraddicendo la fiction: il come reagisce il mio organismo a quel tipo di effetto, ormai è stato già stabilito con il tiro precedente. Se fossi nuovamente morso, allora si potrebbe giustificare un altro Sfidare in fiction per l'aumento della dose di veleno. La questione del vampiro era diversa, perché diversa la fiction. La fiction diceva che quando si concentrava su Elendili, esercitava un potere mentale su di lui. Quando non riusciva a concentrarsi (ad es.: perchè attaccato dall'animale), non esercitava nessun potere. --- @Knefröd sto leggendo al volo anche il tuo post. - In pratica hai deciso che il demone ti avesse morso, quando non era ancora stabilito (ci stava solo provando). - Sai di poter gestire il suo veleno... ma non specifichi il perché. Se ti riferisci all'immunità da malattie, debolezze e vecchiaia, e se la paralisi del veleno si può considerare come una debolezza, non hai nessun pericolo da sfidare. Ne sei immune. Stop. - Se fossi il GM, direi che se vuoi cogliere il demone indifeso con la lama nascosta, ti tocca Sfidare il Pericolo (+INT o +DES). Cioè, fossi stato un ladro, avrei trovato più plausibile un attacco all'Assassin's Creed... o al limite un abile combattente. Ma il tuo forte è la magia, non i trucchi con le lame nascoste - Poi vabé, c'è sempre la questione degli incatesimi +CAR che non ho capito. Ma forse ti sei messo d'accordo col GM ad inizio gioco. Quindi... ok Poi con calma leggerò tutto... per ora sto bello incasinato
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@Knefröd Ti chiedo di agire prime di me, perché sono super-oberato di lavoro (mi viene da piangere ). Hai sempre l'opzione di far spuntare Ren? In tal caso sarebbe un'entrata molto scenica @Crees Specifica sempre il pericolo che devo sfidare. Se è lo Sfidare gli effetti del veleno, da fiction (scusa se uso sempre sta' parola), risulta che li ho già superati, seppur non completamente. Quindi può starci un altro Sfidare, ma non lo stesso di prima, oppure un'altra delle opzioni previste dalla mossa, se vuoi. Hai interpretato correttamente: il fail di Legge Sono Io prevede già la sua mossa dura. Comunque il -1 è solo contro il bestione. Per cui se non prendo prima una sediata in faccia, mi occuperei di Mellario xD
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Cap.1, Un tempo di presagi.
Marco NdC ha risposto alla discussione di Crees in Discussioni in Caos Calmo
Khalya, paladina di Yvet Lorne ‘Hai eluso per la seconda volta la mia domanda, signor “magnanimo”. Adesso basta.’* Compiaciuto del suo sorrisetto arrogante, il marchese imbocca le scale dabbasso, fluttuando femmineo nelle sue vesti vellutate. Quando il mio “ruggito” lo raggiunge, vedo drizzarsi di scatto le schiene di tutti i presenti. «Signor Adrien Mellario! Non le ho dato nessun permesso di congedarsi!» Sgomento, sdegno e incertezza aleggia in quel covo di serpi. «Nell’Impero del magnifico Markus Alein Tohir, nessuno è superiore alla Legge», tuono ancora in direzione del marchese, di cui adesso non vedo il volto, ma che immagino sia rigido e tramante una qualche risposta irritante delle sue. Ma non gliene darò il tempo: «Nessuno! Né lei, né i suoi “egregi” ospiti.» Faccio il giro dei loro sguardi, sfidandoli uno ad uno. In particolare quello del comandante della milizia, la cui indecorosa “intrattenitrice” ancora si strofina sulla sua divisa di ordinanza. «E tu non ti azzarderai a muovere un solo dito contro un servo della Legge e della Divinità», ordino alla montagna “umana” che si impone minacciosa su di me, usando la mia autorità divina. Sento il mio destino in bilico su una corda tesa al punto di rottura. E così sia. Se è questo il volere degli dei, sono pronta a versare il sangue. O forse questi “gentiluomini” faranno buon viso a cattivo gioco. Non è ciò che sono abituati a fare, dietro le loro maschere di fango e sterco? Gli converrebbe in questo momento scontrarsi, non solo con un pubblico ufficiale, ma con un rappresentante scelto dagli dei stessi? O forse lo farebbero nel nascondimento, aspettando il momento propizio? ‘Maledetto “fumo” che assedi la mia mente e offuschi il mio giudizio’ E Poi c’è il Magister al mio fianco… Il marchese lo lusinga con la sua viscida lingua. Incrocio anche lo sguardo di Daleor. Non dimentico ciò che ha fatto al porto, ma in lui vedo solo un uomo tormentato, che ha diritto alla sua libertà… e alla sua redenzione. ‘Resta con me, non immischiarti con questa feccia, Magister…’ «In nome della Legge, Marchese Adrien Mellario, le ordino di seguirci immediatamente alla sede del mio Capitolo. Lì sarà interrogato come qualsiasi cittadino dell’Impero, nel rispetto di ogni suo sacrosanto diritto. Ma prima che dia ulteriormente fiato a quella bocca, sappia che qualsivoglia opposizione le costerà l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale e intralcio alle indagini… E si levi quel sorrisetto insensato dalla faccia, almeno in rispetto dei morti coinvolti in questa storia.» Mentre ancora riecheggiano le mie provocazioni, sento il veleno insinuarsi dentro di me. Riconosco quel pizzicore. Sin da bambina sono stata addestrata a tirare di scherma con le Sorelle, nei roseti del Tempio d’Alabastro. Non un petalo doveva cadere, né un graffio di spina sfiorarci. Come brezza della notte dovevamo essere leggere ma letali. Ma anni ci vollero per imparare, e graffi su graffi mi resero via via più immune al tetano e agli effetti paralizzanti. Sono grata a quel duro allenamento, che probabilmente adesso mi salverà la vita. Ripongo la coppa in un sacco. Una volta analizzata forse “Signor Magnanimo” avrà qualche capo di imputazione ben più grave che penderà sulla sua testa… -
In tal caso, valuta anche se anticiparmi in off-game gli effetti di un 7-9 sullo Sfidare (al limite anche del fail), in modo che narrerò secondo il tiro che faccio
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@Knefröddimmi se preferisci agire prima o dopo di me. Nel primo caso avrei intenzione di fare un po' di casino, quindi vedi tu... "Tiro di salvezza" vs veleno permettendo ovviamente --- Edit: Errata Corridge @Knefröd Intendevo dire il contrario, ossia che se mi fai agire prima di te, farei un po' di casino, veleno permettendo. @Crees Una nota tecnica. Non puoi chiamare i TdS alla D&D. Devi sempre motivare in fiction, e darmi la possibilità di spiegare la mia mossa in fiction. Più esattamente dovresti farmi una mossa morbida, che al limite potrei anche ignorare. In ogni caso, il mio PG avrebbe ben più di un sospetto che la coppa fosse avvelenata. Per altro non è nemmeno detto che possa Sfidare il Pericolo, se non riesco in qualche modo a renderlo plausibile in fiction. Es.: "GM: Paladina, dopo un po' senti un bruciore allo stomaco, che si fa sempre più intenso, e i tuoi arti si irrigidiscono sempre di più. Cosa fai? Paladina: Mi sono allenata per anni tra i cespugli di rose. Simulavo con le Sorelle il combattimento con la spada, con la grazia di non far cadere un singolo petalo, e di non graffiarci con le spine. Ma ciò ci riusciva solo dopo anni di pratica. Innumerevoli sono i graffi che nel mentre ho riportato, ed ormai il tetano e gli effetti di paralisi, hanno un effetto pressoché blando sul mio sistema nervoso." Ciò sarebbe uno Sfidare +COS. Ma potrei anche dire: Sento il veleno far lentamente presa sui miei arti, sempre più rigidi. Stringo i denti, lotto con tutta la mia volontà contro i suoi effetti. Sperando almeno di rimandare l'inevitabile. Ciò sarebbe uno Sfidare +SAG, etc..