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Marco NdC

Circolo degli Antichi
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  1. Anche a te, e a tutti voi, compagni d'avventura
  2. Marco NdC

    Nuovo gildano!

    Sì e no. Prendi un qualsiasi scenario tipico, chessò, un regno con un suo monarca. Diciamo pure che tu sia una persona comune, che ha unicamente questo dono (Contratto). Niente uffici, niente via vai di scartoffie. Quale sarebbe il tuo valore in quell'universo? Ad esempio potresti dire al Re se, in un qualsiasi momento, uno dei suoi alleati stia rompendo qualche patto. Qual'è il valore di quell'informazione? Quel Re terrebbe tutti sotto scacco, e tu saresti per lui l'uomo più importante. Per giunta un contratto può riguardare qualsiasi cosa, ed avere teoricamente illimitati punti da rispettare. Anche il piede con il quale ti devi svegliare la mattina. Non serve un genio per capire che non può essere un incantesimo di "zeresimo" livello, dai... in qualsiasi scenario
  3. Marco NdC

    Nuovo gildano!

    Discorso tuo: eventuale abuso di un potere. Discorso mio: illogicità del mondo di gioco. Quindi no, pare non ci sia verso di capirci, ed anche la questione "essere fan dei personaggi" è un tantino diversa, ma non aprirei un'altra parentesi. È stato comunque un confronto interessante. Spero anche per altri che lo abbiano letto
  4. Marco NdC

    Nuovo gildano!

    Hahaha io indico alla luna (discorso generale) e tu ti soffermi sempre al dito. È una banale questione di causa-effetto sul mondo di gioco, che non torna... Provo a spiegarmi in altri termini, poi desisto. Ipotesi: La tua è la divinità della Carità e della Fratellanza. Ti concede il potere di materializzare (facilmente) pagnotte di pane dal nulla, ed il tuo dogma è di sfamare i più bisognosi. Ora, nel tuo paese, la maggior parte sono poveri, non hanno di che sfamarsi, e continuano a morire di fame di giorno in giorno. Alla domanda: com'è possibile che ciò accada nonostante il tuo potere e la tua missione? La tua risposta è: insomma, vuoi farmi fare per forza il panettiere xD Il GM non dovrebbe tarpare le ali, anzi ("essere fan dei personaggi"). Se un manuale lo mette nel dubbio di farlo, c'è qualcosa che non va in quel manuale, e il GM dovrà sobbarcarsi un compito extra (mentre la filosofia DW va nella direzione opposta). Comunque mi rendo conto che non ci capiremo mai. Lasciamo stare. Ti auguro un buon divertimento sul PbF
  5. Marco NdC

    Nuovo gildano!

    Boh, eppure mi sembra di essere chiaro. Tu se IL (articolo determinativo) funzionario dei Magli Imperiali, che ha IL potere di mettere tutti in regola, grazie AL dono (Contratto) che la divinità di Giustizia e Verità ti ha fatto, e i cui dogmi sono perseguiti dai suoi devoti con furore e cieco ardore (cit.). La mia osservazione è semplice: Il perché tu non abbia esercitato questo dono, non ha una spiegazione coerente in fiction. E se anche altri Magli Imperiali avessero il tuo lo stesso dono, sarebbe ancora più incomprensibile e incoerente con la fiction. Questo PNG non c’è. È impossibile che ci sia. Si è stabilito che almeno a Castelfranco risulti ben fornita di loschi figuri, strani traffici, svariate attività criminali, di cui alcune connesse al Caos. Se ci fosse stato, la situazione sarebbe stata necessariamente diversa. Il mio ragionamento è sul (non) saper scrivere un manuale. Se metti Desiderio come orazione/trucchetto, il problema non è che si possa trovare il modo di abusare della magia, ma che il designer ha sbagliato mestiere. Se un PG, per come è fatto, deve avere un impatto sul mondo, se non ce l’ha, è perché si chiude un occhio su qualche incongruenza. E invece è esattamente questo, ma non nel modo in cui interpreti “regola fatta male”. In quel caso non parlavo di regole buggate, ma di quelle che non assicurano un sufficiente divertimento. Sennò perché le cambieresti? Incidentalmente (?) a volte l’insufficienza di divertimento deriva dal non poter smanettare, prendendo un po’ qui o e un po’ là, ed ottenere il PG più “forte” possibile (fenomeno detto powerplaying). Da quel che vedo, Class Warfare pare proprio muoversi in questa direzione… direzione che è volutamente evitata in DW. Magari non era tua intenzione, ma alla fine della fiera ti sei buildato un chierico con più e migliori incantesimi, con un super equipaggiamento, e che incassa come (e più) di un tank. Questo rompe il gioco? No. La mia era solo una critica su Class Warfare. Personalmente avrei visto molto più iconico e azzeccato un guerriero standard, con un martellone ornato, “devastante + possente” e versatile (portata lunga-media). Che poi avresti multiclassato a chierico o a paladino. Ma de gustibus…
  6. Khalya, paladina di Yvet Lorne «Milord, sarò onesta come lei è stato onesto con me. Sono astemia, ed anche se non lo fossi, non prenderei alcolici mentre sono in servizio. E come ben sa, noi paladini siamo sempre in servizio. Tuttavia è anche doveroso rispettare l’etichetta, soprattutto in ossequio ad un’ospitalità cortese come la sua. In suo onore farò volentieri uno strappo alla regola.» Con un cenno di ringraziamento afferro la coppa, finemente cesellata, con disinvoltura. Il sospetto che sia drogata mi turba relativamente. Ripongo totale fiducia nel Magister al mio fianco. Almeno lui è esentato da questo “dovere rituale”, e sembra avere il controllo della situazione. Così bevo il mio sorso quando il marchese e la sua ingombrante “spalla”, portano le rispettive coppe alle labbra. Riprendo a parlare più morbidamente, mentre oscillo la coppa, quasi assorta nei riverberi del vorticare del suo liquido: «Devo mio malgrado ricordarle che la nostra non è una chiacchierata informale, bensì un’indagine ufficiale, di cui devo rispettare le relative procedure. Una di queste è ritornare sulla concordanza tra la domanda posta e la risposta ricevuta.» Continuo spiegandomi meglio, e risollevando lo sguardo: «Non le ho solo chiesto se era a conoscenza di comportamenti dei suoi dipendenti, che a lei sembrano “inappropriati”, ma anche se fossero in qualche modo collegati ad attività esoteriche.» Bevo un secondo sorso dalla coppa. «Non me ne intendo, ma questo vino sembra davvero eccellente. Ah! Ovviamente non è mia intenzione alludere che lei abbia eluso volontariamente la domanda, ma si metta nei miei panni: sono tenuta a rispettare la prassi. Un “sì” o un “no”, saranno più che sufficienti Milord.» Resto in attesa del marchese, e se il Magister non intendere trattenersi oltre, la mia intenzione è di abbandonare quell’ambiente malsano e opprimente quanto prima. Drogato o meno che sia, non sono abituata al vino, e di certo non mi aiuterà a diradare la confusione che mi ha preso.
  7. Marco NdC

    Nuovo gildano!

    Abbi pazienza. Hai stabilito tu stesso che sei un membro dei Magli Imperiali e che, cito “Con l’autorità di cui dispone, si fa fregio dei miracoli del Giudizio per legare a Fenrir la parola di chi incontra e imprimere il suo volere su chi non cammina sulla retta via”. Quindi il problema di cui sopra: “Tu sei un funzionario dell'Impero, sei chiamato a far rispettare la legge, ed hai un sistema relativamente semplice per farlo. Perché non lo hai fatto?” Ricordo che la coerenza della fiction è un punto cardine da rispettare. Assolutamente no. Si discuteva solo sulla bontà del manuale Class Warfare. Mi pare di aver parlato di tutt’altro. Non mi sembra il caso di ritornarci. Basta rileggere i precedenti post. Il che è un controsenso, visto che lo scopo delle regole di un GIOCO, è solo quello di assicurare il divertimento. Se modifichi le regole, stai ammettendo implicitamente che: 1) Quelle regole non assicurano il divertimento, quindi sono scritte male. 2) Stai facendo tu il lavoro che un altro (designer) avrebbe dovuto fare per te. Per anni ho scritto chili (e non esagero) di home rules per D&D, proprio a causa dei punti 1 e 2. Sono passato a DW perché in buona parte i punti 1 e 2 sono stati risolti. Mi spiace vedere però che quello che è uscito dalla porta, poi è entrato dalla finestra… sotto forma di manuali non ufficiali. Ma si sopravvive, ci mancherebbe xD
  8. Marco NdC

    Nuovo gildano!

    Il punto generale, è che il ruolo e le abilità dei personaggi hanno un impatto sul mondo di gioco. Non puoi far finta di niente per non rompere il gioco. Se io designer mettessi "Desiderio" come orazione/trucchetto, anziché come incantesimo di nono, sottintendo l'impatto che quel PG avrebbe sul mondo di gioco. Essere il padrone del mondo? Essere adorato come una divinità? Etc., etc.. È un'iperbole ma rende l'idea. Discorso analogo per "Contratto", che per inciso è solo un esempio. Sei un funzionario dell'Impero, sei chiamato a far rispettare la legge, ed hai un sistema relativamente semplice per farlo. Perché non lo hai fatto? E no, il "ogni tanto uscirebbe -6", non è una risposta sensata. Così come non lo è, il "ogni tanto il mago infiltrato ci mette lo zampino". Mago infiltrato che per giunta dovrebbe essere infilato ad hoc nell'universo, per limitare l'impatto di un bad designing. Il designer capace, prevede l'abuso (impatto eccessivo) di una mossa, ed eventualmente la limita. Chessò: Contratto è un incantesimo continuato, o che puoi fare un numero di contratti pari al tuo livello. E per inciso, a me di Contratto frega relativamente poco. È solo uno spunto come un altro, per dire che attingi da un manuale di designer poco capaci. Non è le fine del mondo, ma di questo stiamo discutendo. Poi ognuno è libero di non tirarla per le lunghe in qualsiasi momento... anche perché, ripeto, nessuno vuole convincere nessuno Non funziona così il gioco. Il GM interviene sull'avventura e suoi tiri di dado. Dire che il guerriero è reduce da mille battaglie, non ha nulla a che vedere col GM, e su quanti -6 avrebbe fatto durante quelle battaglie xD È una questione di background, e per quanto ci riguarda quel PG può anche esserne uscito senza nemmeno un graffio. Perché? Perché è un guerriero super-talentuoso. Tu sei un funzionario dell'Impero, sei chiamato a far rispettare la legge, ed hai un sistema relativamente semplice per farlo. Perché non lo hai fatto? È una questione di background. Non c'entrano niente il GM o i -6
  9. Marco NdC

    Nuovo gildano!

    Come dice Crees, la questione PG sì/no per me non è rilevante. Prendo spunto da questo tuo passaggio però perché va specificata una cosa importante (ma forse ne avevo già parlato). Gli effetti di una mossa (10+, 7-9, 6-) partono e terminano sempre dalla e con la fiction. Es. Fiction 1: Sfido a singolar tenzone il marrano di turno: 6- = il marrano mi mozza un orecchio. Perché? Perché la fiction stabilisce che stiamo duellando con la spada, e che ci stiamo facendo la bua. Es. Fiction 2: Sei nel tuo ufficio e stai svolgendo le tue mansioni. Ossia firmare contratti e “benedirli”. Per questo preghi la tua divinità: 6- = Ti finisce l’inchiostro nel calamaio, e devi perdere due minuti per ricaricarlo. Perché? Perché la fiction stabilisce che quelle mansioni siano ormai per te abitudinarie, le svolgi da vent’anni, e che la tua divinità desidera stabilire nell’Impero un rigore inflessibile. Ma c’è di più. Tecnicamente, quando fai 6-, non è nemmeno detto che non riesci nel tuo intento. Non è scritto da nessuna parte, e se è sensato per la fiction che quei contratti siano comunque benedetti, beh, lo saranno comunque, anche con un 6-. È solo la fiction che determina la gravità di ciò che accade con un 6-, sennò ogni volta che vieni interrogato a scuola, e di fatto attivi Declamare Conoscenze più volte e su svariati argomenti, cosa succederebbe con una sfilza di 6-? Che ti cade il tetto in testa? No, probabilmente prenderesti solo un cattivo voto… e non è nemmeno detto. Dipende dall’universo di gioco. Lo stabilisce il GM come “funziona” Fenrir. Se dovessi chiedermi come immagino la divinità dei Martelli Imperiali in questo universo, ti direi che sarebbe maniacalmente rigorosa alla legge e punitiva, e che sarebbe ben felice di miracolare 3000 volte all’anno dei “comuni contratti”, affinché nessuno sgarri di una virgola. Infatti non dico che sia sbagliata in sé, ma che è una mossa relativamente banale (orazione) che però da sola ha un impatto enorme sull’universo di gioco… nonostante appunto la sua banalità. Il livello è lo stesso di benedire una fiaschetta d’acqua, che perlopiù in game fa solo flavour. È bizzarro che i designer abbiano messo le due cose sullo stesso piano, oltre ad altre scelte “opinabili” che continuo a leggere su Class Warfare… ma non mi va di allargare oltre il discorso
  10. Marco NdC

    Nuovo gildano!

    Qaul'è il problema? Faresti un lavoro di ufficio in cui metti la tua firmetta su dei contratti precompilati e fai l'orazione. Ti devono solo portare un foglio, mica fisicamente la controparte... Quante licenze di vendita si concederanno al giorno a Castelfranco? In tutto l'Impero non saprei, ma dieci contratti al giorno puoi farli? Diciamo uno per ogni ora di Comunione, volendo tenerci bassi? Sono 3650 all'anno... e abbassiamo ancora a 3000, moltiplicati per tot anni di onorata carriera... beh, hai messo tutto l'Impero o quasi in riga xD
  11. Marco NdC

    Nuovo gildano!

    Se lo intendi come "contratto di compravendita orale" allora sì, è super abusabile. Io l'avevo inteso invece come funzionante su quelli che potremmo chiamare "atti notarili", quindi cose grosse La mossa si riferisce ad un qualsiasi "contratto firmato su cui hai imposto questa orazione" Qualcosa tipo: "Io mercante Taldeitali mi impegno a: - Non truccare le bilance o truffare in altro modo i miei clienti; - Pagare tutte le tasse regolarmente; - Denunciare chiunque commetta un'illecito di qualsiasi tipo; - Fare tre inchini alla statua dell'Imperatore, tre volte al giorno; Firmato: Taldeitali" È un contratto a tutti gli effetti. Mi troveresti un motivo valido per cui non debbano sottoscriverlo tutti i mercanti dell'Impero, nel momento in cui ottengono una licenza? Estendi poi lo stesso concetto a tutti i cittadini, ma con altri tipo di contratti ad hoc xD
  12. Marco NdC

    Nuovo gildano!

    Ah, ok. Non vedo comunque l'utilità di aspettare il livello sei per poterla lanciare (considerati anche i tempi biblici del PbF), ma è una tua scelta Come dicevo, se in fiction sei un'autorità, la cosa è abusabile ed ha effetti considerevoli sull'universo di gioco. Es.: Tutti i mercanti non potrebbero barare sulle bilance, o su qualsiasi altra cosa, perché di default firmano un contratto con le autorità. Estendilo a tutte le attività, o a qualsiasi cosa su cui potresti avere autorità. Non vedo nessun problema, né voglio convincerti in nulla. Esprimevo solo un'opinione su un set di regole amatoriali scritte (a mio avviso) male. A scanso di equivoci ripeto ancora: non ho nulla in contrario sull'accettare al "tavolo di gioco" il PG così come vuoi farlo. Un manuale ben scritto dovrebbe semplificarti la vita, non complicartela. DW si vanta che puoi prendere la scheda di una classe, e dopo "cinque minuti" sei nel vivo del gioco. I designer di Class Warfare, sembrano non avere nemmeno colto il concept di DW. Già il fatto che devi comporti il PG pescando qui e là, la dice lunga, tralasciando anche le suddette questioni di complementarietà delle classi, e altre questioni di bad design. Comunque no problem. Era solo pour parler.
  13. Marco NdC

    Nuovo gildano!

    @willyrs Non facevo un elenco dei game changer/breaker, ma solo un pro-contro rispetto il chierico standard, che oggettivamente diventa obsoleto, se non in uno scenario in cui scacciare spesso i non-morti. I sette legami sono semplicemente bad designing. Tecnicamente puoi avere fino a +7 nella mossa Aiutare/Ostacolare. Il +2 sul carico fa la differenza nelle fasi avanzate. Il Guerriero dell'altro PbF aveva carico 14, e ad un certo punto si è visto costretto a droppare un po' di roba. Arrivare facilmente a 4 in armatura al primo livello, è una cosa che non è concessa a nessuna classe ufficiale. Nemmeno ai tank. Per il resto, ripeto, non ho visto le mosse e gli incantesimi avanzati: ma conto al primo livello 7 incantesimi +3 orazioni per il Chierico, e 8 +3 per il Discepolo (si chiama così? xD). Luce del Chierico... meh. Guida del chierico... meh. Contratto del Discepolo, dovrebbe essere almeno di primo livello. Soprattutto se hai autorità in fiction (ad es. come Maglio Imperiale), puoi imporlo e farci tutto e il contrario di tutto. In fine, se i designer hanno previsto di lanciare un incantesimo di settimo al primo livello, posso rispettosamente affermare che hanno sbagliato lavoro... e se tu stesso dici "potrei aggiustare lì o la", me ne dai una conferma ulteriore
  14. Marco NdC

    Nuovo gildano!

    Scusate raga, ultimamente non ho avuto cinque minuti cinque. @Crees, visto che chiedevi un secondo parere, mi permetto "due parole". Ripeto, non ho avuto tempo di leggere Class Warfare, ma in generale sai come la penso sulle classi non ufficiali. Ad una prima occhiata, meccanicamente la classe di @willyrs è un chierico a tutti gli effetti, ma in aggiunta: - Parte con un'armatura di piastre (valore 300 mo), che con la modica aggiunta di uno scudo (15 mo), ti manda a 4 in armatura, che manco un tank. Anche il resto dell'equipaggiamento sembra ben generoso. - Corazzato (nessuna penalità con le armature). - +2 sul carico massimo. - 7 legami (di default sono 4). - Diversi incantesimi in più rispetto un Chierico standard. Oltre al numero, alcuni sono belli tosti per il rispettivo livello (anche tra le orazioni). Non ho però letto quelli dei livelli successivi. In meno rispetto un normale Chierico ha: - L'impossibilità di scacciare i non-morti (comunque in parte compensato da alcuni incantesimi, tipo Maschera Defunta). - Alcuni incantesimi che però sono relativamente poco utilizzati. Per il resto non ho letto le mosse avanzate, quindi il mio resta un giudizio limitato al primo livello. In conclusione questa classe ha pro e contro rispetto un chierico standard, ma direi che i pro sono tali da rendere il chierico sostanzialmente inutile. Insomma, se i designer dovrebbero preservare la complementarità delle varie classi/personaggi, quelli di Class Warfare sembrano essersene leggermente fregati. Detto questo, non ho nulla in contrario se fosse accettata al "tavolo di gioco". P.S.: Non ho verificato una cosa sulla mossa razziale. Permette di lanciare un incantesimo di 7° livello (Profezia) da subito, o bisognerebbe aspettare come per il chierico di essere di 6° livello? Chiedo perché ad occhio la cosa non ha molto senso.
  15. In riferimento a: e Sfidare il Pericolo sarebbe sempre discrezionale per il GM. Ma, siccome non è stato descritto un ambiente ostile (alla Eyes Wide Shut per capirci, dove i presenti alla loggia proteggono la propria identità), non mi pare che tu stia facendo nulla di particolarmente azzardato. Sei lì per indagare, ti hanno dato il permesso di farlo, e da fiction sai come farlo (ti mandano in missione per farlo). Soprattutto, la mossa Aiuto, non è solo un +1 meccanico, ma come tutte le mosse ha un effetto specifico in fiction, e da fiction risulta che Khalya ha "dato tempo e modo per guardarsi bene attorno" a Daleor. Non c'è nemmeno l'imminenza, quindi...
  16. Marco NdC

    Nuovo gildano!

    Ciao @willyrs. Sono nella tua stessa condizione: quasi sempre masterato a DW, pochissime volte giocato. A tal proposito, se avrai tempo e voglia, dà pure un occhiata al PbF che ho iniziato (link in firma), e che ho intenzione di "riesumare" quanto prima per il terzo ed ultimo capitolo. Buona permanenza in questa gilda
  17. Khalya, paladina di Yvet Lorne ‘L’inquisitore Alec Craine. Terrò a mente questo nome…’ Adesso però ci sono impegni più urgenti. Il Magister cammina al mio fianco. Spero che la mia scorta gli sia più gradita di quella del Templare. Ogni tanto butto un occhio su qualche tetto. Per qualche motivo immagino di veder spuntare da un momento all’altro, le corna ritorte di Ren. Il fatto che possa scrutarci dalla distanza, stranamente mi diverte. Arrivati ai Giardini, con mio stupore osservo che, nonostante il rigore dell’inverno, gli odori e i colori perseguono una sorta di eterna e fiabesca primavera. ‘Chissà che l’oro dei ricchi non possa comprare anche la “pace dei sensi”, pagando una manutenzione ininterrotta e maniacale. O forse sono i canti e le benedizioni dei chierici di Arthen D’Arang a preservare questo luogo...’ L’ingresso al palazzo di Mellario mi distoglie da quei pensieri: dischiude ai miei occhi uno sfarzo pacchiano e sfrontato, che sembra più solleticare al vizio e all’ignavia. Sono quasi sorpresa di non vedere qualche pantera al guinzaglio, o qualche pitone drogato e indossato a mo’ di sciarpa. Usanze piuttosto in voga tra i riccastri del sud. Sospiro. Quale nostalgia per la purezza delle geometrie, che rendevano il mio Tempio di Alabastro una dimora contemplativa, quasi eterea. Mentre il giovinetto ci introduce in pompa magna, si fa strada in me un vago disagio. Subito mi affido al consiglio rivelatore di mia Madre. «Milord, avrei preferito incontrarla in altre circostanze. Tuttavia gli eventi verificatisi nei magazzini di sua proprietà, ci impongono delle indagini formali che, nostro malgrado, vedo che la disturbano nelle sue occupazioni.» Il mio sguardo è fisso sul marchese. Evito di incrociare il suo bizzarro “coppiere” e le lascive ancelle, quasi per non violarne ulteriormente la dignità. Avvicinandomi di qualche passo e abbassando la voce: «Innanzitutto volevo ringraziarla per la sua collaborazione. Come ben sa, le unità inquirenti si sono già impegnate, per quanto possibile, a non associare il suo nome alle attività blasfeme su cui investighiamo. È per questo che Bren Dromne, il vecchio magazziniere sorpreso proprio in quelle attività, è stato giustiziato fuori dalle mura.» Per un attimo rabbrividisco al ricordo della sua testa ruzzolata ai miei piedi, soltanto poche ore prima. «Io stessa», continuo cercando di trasmettergli le mie buone intenzioni «mi sono premurata di parlarle in udienza privata, anziché convocarla nelle sedi opportune.» «Tuttavia Bren Dromne era un suo dipendente. Un uomo illetterato e “limitato” – se capisce cosa intendo – per poter agire da solo. Inoltre abbiamo ragione di credere che la scelta di quel magazzino specifico non sia stata casuale.» «Nulla avviene per caso quando si organizza nei dettagli un rituale sacrificale. Rituale per cui ancora contiamo i morti… e probabilmente altri ne conteremo.» Il mio volto si fa scuro, ma poi riprendo con rinnovata fermezza: «Sono certa che i suoi sottoposti, quelli che dovrebbero vigilare sulle sue attività, siano stati accuratamente selezionati dall’abile uomo d’affari quale lei è. Non le è mai giunta voce, diretta o indiretta, di comportamenti collegati ad attività esoteriche… o anche solo atipici, dei suoi dipendenti o comunque all’interno delle sue proprietà?» «Tuttavia, la cosa sulla quale più brancoliamo nel buio – a lei posso confidarglielo – è il perché sia stato scelto proprio quel capanno. Aveva qualcosa di speciale? O era destinato a contenere qualcosa di speciale? Può immaginare qualcosa a riguardo? So che non se ne occupava direttamente, ma anche un minimo indizio sarebbe per noi estremamente prezioso…» «Per il resto ci assicureremo che nessuno trami alle sue spalle Milord», concludo lasciando spazio al Magister, qualora volesse intervenire. Nel mentre ne approfitto per osservare i volti di tutti i presenti. Voglio scolpirli nella mia memoria. Voglio che i loro sguardi tradiscano qualcosa. Voglio che mi indichino la prossima mossa da fare… Ma forse quel salone caotico e fumoso non mi permette di concentrarmi come vorrei. Mi auguro che il Magister se la cavi meglio. Dopotutto, mentre tenevo impegnato Mellario con le mie chiacchiere, gli ho dato tempo e modo di guardarsi bene attorno…
  18. Khalya, paladina di Yvet Lorne ‘Cos’è quello che chiamiamo “Caos”? È la mano oscura di un alieno burattinaio, o è una forza informe, schiumante e impersonale, che attecchisce nel corpo e nello spirito in modi incomprensibili, subdoli e imprevedibili?’ Resto assorta in quei pensieri mentre il pulviscolo che abbiamo involontariamente sollevato in sala, resta l’unico attore che tradisce una stasi altrimenti perfetta, fluttuando in un brillio dorato, pigro e surreale. «Ser Daleor, non ho mai pensato che Lord Mellario fosse coinvolto in questa faccenda. Fino a prova contraria potrebbe esserne anche vittima.» Mi alzo come se non ci fosse più tempo da perdere, strisciando la sedia, e per questo irretendo il gobbo archivista che ci sorveglia dal suo angolo buio. «La collaborazione di Mellario è una procedura del tutto formale, fine a raccogliere eventuali elementi probatori. Non faremo trapelare un benché minimo tono accusatorio nei suoi confronti.» Smorzando la voce e avvicinandomi al Magister, adesso anche lui messosi in piedi: «Se anche fosse una vecchia volpe, è proprio per questo che non commetterebbe passi falsi. Preferisco che il Lord si crogioli nell’agio in cui lo metteremo, qualora intendesse “aggiustare” la realtà dei fatti a lui soltanto noti. Come dicevo, anche io ho i miei doni, e il far buon viso a cattivo gioco è una strategia che mi ha sempre ripagato…», concludo trattenendo quel mezzo sorriso di chi sa il fatto suo. Ma subito rimprovero me stessa: ‘che l’immodestia non mi colga mai in fallo, o mia Signora!’ «Buonuomo», rivolgendomi all’archivista, che finalmente abbandona sia il suo anfratto, sia lo sguardo torvo a cui nulla sembra sfuggire. «La ringrazio della sua assistenza, ma prima di togliere il disturbo ho necessità di consultare un ulteriore fascicolo. Farò in fretta, non voglio ulteriormente abusare del suo tempo.» Seguendo l’ordine alfabetico dei faldoni, che tra uno scaffale e l’altro formano delle file simili a denti sgraziati e ingialliti, mi fermo in fine alla lettera “Z”. “Pavex Zefer”, questo il nome del fratello scomparso di Lex. Seppur la ratio della normativa vigente preveda l’oblio per i corrotti dal Caos, tuttavia è previsto un rapporto epigrafico, stilato dalle autorità competenti, relativo alle modalità di epurazione del soggetto in questione, oltre alle note varie ed eventuali. Respirando a pieni polmoni, finalmente ritorniamo alla luce del sole, seppur più defilato rispetto quando lo abbiamo lasciato. L’uscita dal Capitolo dei Magli Imperiali è magnificente. È sormontata dalla Solenne Bilancia, le cui tonnellate di puro bronzo restituiscono al sole un incantevole riflesso ambrato e soffuso. Si dice che l’uomo iniquo ne provi un’angoscia tremenda nell’oltrepassarla. Ne resto affascinata per lunghi attimi, prima di procedere verso il quartiere dei Giardini.
  19. In pratica gli elfi avrebbero preso una piega barbarica, quasi orchesca (culturalmente parlando). Quello che non ho capito, ma dovrei rileggere un po' l'ambientazione, è se gli elfi hanno deciso di auto-confinarsi ad ovest, o sono stati confinati dall'Impero in seguito ad un tradimento tra alleanze. Mi sembra che la cosa sia stata accennata da qualche parte, ma potrei ricordare male... P.S.: Non lo metto sotto spoiler poiché mi sembrano info piuttosto generiche.
  20. Khalya, paladina di Yvet Lorne Ogni tanto ritornano le ultime parole di Daleor. Girano e rigirano nella mia testa, come un eco inopportuno che non accenna a svanire: “Voglio la libertà, non importa a quale costo.” Libertà da chi o da cosa? Dalla gabbia dorata dell’Accademia? Dall’entità con la quale è legato? Da entrambi? ‘In ogni caso hai bisogno di aiuto Daleor… di un amico, o di un’amica’, e non penso al demone che gli tiene il fiato sul collo. Ma nemmeno sono sicura di essere io quell’amica. ‘Qual è il costo della libertà che cerchi?’, c’è anche un altro eco che non accenna a svanire nella mi testa: le urla degli elfi massacrati a ridosso del porto. «Ne riparleremo Daleor. Comunque grazie per la fiducia che mi hai concesso». Il mio sorriso è genuino. Il silenzio e la penombra degli archivi ci avvolgono come in un abbraccio, protettivo da altre distrazioni. «Mi è ben chiara l’enormità della nostra missione. Ti sembro intimidita?» È una domanda retorica, ben lontana dall’ostentare arroganza, ma che vuole diffondere serenità. «Se lo fossi avrei un problema più grave… la perdita della Fede.» «Ragioniamo», riprendo offrendo al Magister la seggiola che ho appena ripulito, da una “polvere da archivio” ben stagionata. Ripeto il gesto sedendo sulla mia, che adesso lo fronteggia ad una distanza quasi intima. «Seppur il Caos avesse instillato un morbo contagioso negli elfi, chiamiamolo così, beh, in molti sono scappati e sparpagliati per vie, viuzze, pollivendoli, taverne e bordelli…» «Cosa facciamo allora? Mettiamo al rogo il quartiere elfico? O forse tutta Castelfranco?» «Non fasciamoci la testa prima di rompercela. La quarantena degli elfi non è solo un pretesto per far loro qualche domanda. Difficilmente ci diranno qualcosa di interessante. Ma è soprattutto un periodo di studio, di osservazione. Il nostro è un nemico che conosciamo ancora troppo poco. Vediamo se e quali effetti il Caos avrebbe prodotto sui superstiti. Dopodiché ragioneremo su un’eventuale epidemia che, inutile girarci attorno, a questo punto sarebbe già fuori controllo.» «Secondo: non abbiamo né tempo, né voglia di ficcanasare in ogni singola nave che arriverà l’indomani. È molto semplice: i simboli di un potente rituale esoterico sono stati ritrovati in un edificio specifico, destinato ad immagazzinare delle merci specifiche. Ci sarà un collegamento tra le due cose? Forse no, ma nel dubbio, voglio sapere quali sono quelle merci. Gli elfi in grado di inventariarle saranno raccolti in un unico deposito. È un buon modo per tenerli occupati, e nessuno li vedrà all’opera, se non un supervisore: io stessa o una persona di mia fiducia», penso a Lex. «Dove sarebbe il danno d’immagine? Da quando è vietato effettuare dei controlli? È invece l’unico modo per tenere d’occhio sia gli elfi che le merci potenzialmente sospette.» «Veniamo ora al nostro Lord: Adrien Mellario. Sicuramente un uomo d’affari come lui sarà indaffarato qui o là. Ma noi non siamo in fila con i mercanti con i quali tratta la grammatura delle sete pregiate da oltremare. Gli episodi di questi giorni sono di una gravità estrema, si sono verificati nelle sue proprietà, e ti garantisco sul sacro anello che indosso, che se il signorino indaffarato non fornirà una pronta collaborazione con le autorità, intoccabile o meno che sia, fosse l’ultima cosa che faccio, lo incriminerò io stessa per intralcio alle indagini», asserisco senza tradire l’animosità che quelle parole richiederebbero. «A tutela della sua reputazione eviteremo di convocarlo nelle sedi opportune, come un qualsiasi indagato. Andremo noi a fargli visita e, a dirla tutta, non mi dispiacerebbe verificare se lo sfarzoso Quartiere dei Giardini sia all’altezza della sua fama», concludo strizzando un occhio. «Ma perdonami se ho parlato troppo. Se hai un piano migliore, lo valuteremo in scienza e coscienza. Sin dall’inizio, quando ti aspettavo al capanno del porto, gli dei hanno stabilito che avremmo condotto insieme queste indagini. Ma io ragiono con la Fede, tu probabilmente avrai altre convinzioni. Decidi liberamente se intendi ancora sopportarmi.» «In tal caso, riguardo la tua “amica” Ren, non ti porterà a nulla di buono. Ma se sarà necessaria la sua presenza, io non mi opporrò. Anzi le farò le mie scuse per aver provocato la sua reazione.» «A te la scelta Magister.»
  21. Non so se in questa ambientazione gli elfi siano fisicamente più bestiali, ma il punto non è come sono gli elfi, ma come sono i druidi. La mossa Nato dalla Terra li distingue con un segno rivelante il legame con la loro terra, e con gli spiriti che vivono dentro di loro. Il sopracciglione alla Peo Pericoli (espressione tua), un nasone adunco, o le orecchione a sventola, sono tratti poco comuni, ma possibili in una persona normale. I capelli a foglia, una coda maculata, o le mani palmate sono un altro discorso. Non c’è nulla di interpretabile nel termine Segno Rivelatore. Cosa rivelerebbe il tuo? Che hai delle brutte sopracciglia? Che l’impero perseguiti chi abbia delle anomalie fisiche, rende il gioco più interessante, non più sbilanciato. E poi sei tu a sceglierlo il segno rivelatore. Puoi sempre nascondere le macchie di giaguaro sotto la camicia, la coda tra i pantaloni, etc.. E comunque Ren gira con due corna da manuale in testa, quindi…. xD
  22. @Crees @luisfromitaly Monociglio di Will “Scegli un Segno Rivelatore — un attributo fisico che ti distingue come Nato dalla Terra — che rifletta lo spirito della tua Terra. Potrebbe essere una caratteristica animale come le corna di un cervo o le macchie di un leopardo, o qualcosa di più generale: capelli come foglie o occhi di cristallo lucente. Il tuo Segno Rivelatore rimane non importa quale forma tu prenda.” [Druido, scheda del] Premetto che non avrei accettato il monociglio come Segno Rivelatore del Druido. Rivelatore di che? Potrebbe avercelo chiunque. Se il monociglio fosse stato verde, a mo’ di erbetta o muschio, avrebbe già più riflesso lo spirito della sua terra. Ad ogni modo il Segno Rivelatore rimane… perché serve a rivelare e distinguere il Druido. Crees puoi sempre usare il “Spiega le conseguenze o il prezzo da pagare e chiedi di nuovo” Es.: Se tagliassi il sopracciglio perdi i tuoi poteri finché non ti ricrescerà? Sicuro di volerlo fare? Oppure: Il legame con la tua terra è inscindibile. Hai già provato altre volte a tagliare il sopracciglio, ma ti è sempre ricresciuto un attimo dopo, e più folto di prima. Etc.. --- Il Discernere è legato all’oggetto del discernimento. Più il bersaglio è generico, più il risultato della mossa sarà generico. Ma finché c’è uno studio attento, il trigger della mossa si innesca. Esempio, Giocatore: Mentre cammino tra la folla, squadro tutte le facce che incrociano il mio percorso. [Tiro Discernere] GM: Noti un tizio incappucciato che ti sta seguendo da stamattina. È molto sospetto… Se il giocatore fosse un ladro si potrebbe aggiungere: Conosci bene quell’ atteggiamento: sta corteggiando l’amuleto di quarzo rosa che porti al collo. Altrimenti, Giocatore (non ladro): Mmh… osservo attentamente il suo comportamento, per capire cosa voglia da me. [Tiro un altro Discernere e prendo +1] L’importante è che un buon tiro porti sempre a qualcosa di utile per il giocatore. Per il resto sono sempre per la narrazione condizionale, che un po’ bypassa le limitazioni del PbF. Giocatore: Osservo attentamente la scrivania di Tizio [Tiro Discernere]. Qualora trovassi qualcosa di utile, mi trattengo ancora un po’ lì. Altrimenti vado a farmi un giro. Ma ripeto, l’importante è dare sempre qualcosa di utile. Esempio, Giocatore: Osservo attentamente la scrivania di Tizio [Tiro Discernere] e vado a farmi un giro. GM: Ora che sei uscito a prendere una boccata d’aria, ripensi a certe scartoffie sospette sparpagliate sulla scrivania. Sbirciando nel suo ufficio dalla finestra, noti che Tizio le raccoglie in tutta fretta, le ripone in un cassetto, lo chiude a chiave, e mette la chiave sotto il panciotto.
  23. Khalya, paladina di Yvet Lorne Il Capitolo del Magli Imperiali si staglia già in lontananza. Lo puntiamo a capo chino e passo svelto, per ingannare il freddo e scrollarci le occhiatacce del quartiere elfico. È un momento propizio. Il Magister mi affianca e con lui la scia nebulosa dei nostri troppi pensieri. ‘Fino a prova contraria…’, riecheggia nella mia memoria la frase con cui ho ferito Lex quando ho stretto la mano di Daleor. Spezzo il silenzio, schiarisco la gola intirizzita: «Non è facile starsene sottomessi quando si ha un dono come il tuo.» «È umanamente comprensibile. Il tarlo della rivalsa si fa strada giorno dopo giorno, umiliazione dopo umiliazione». Ripenso alla strapazzata che Daleor ha ricevuto dal Templare. Immagino la gabbia dorata all’Accademia, in cui è sorvegliato giorno e notte. «Non è facile per nessuno», riprendo. «Desolazione, immoralità, disperazione: questo è il mondo che abbiamo ereditato. Ma ardo dal desiderio di cambiarlo.» Non sono sicura che il Magister abbia colto la luce nei miei occhi. «Ma ognuno ha la sua missione. Qual è la tua Ser Daleor?» Prima che dica qualsiasi cosa, lo anticipo: «Avrai intuito che anche io ho indegnamente ricevuto dei doni. Onorami della tua onestà. Te lo chiedo come un’amica.» Adesso mi assicuro che la luce nei miei occhi gli sia ben chiara. «Adesso è il momento della verità, lontani da orecchie indiscrete», riferendomi alla sua alleata, scappata con dei segreti inconfessabili. «Al capanno hai imbrigliato un potere terribile, e ancora sento pulsare il dolore di cui si è alimentato il rubino. Quello che custodisci gelosamente.» --- La luce filtrante dalle vetrate della cattedrale, stende sulle nostre espressioni contemplanti, un caleidoscopio di bagliori variopinti e cangianti. Guadagnati gli archivi dabbasso invece, il soffuso paglierino delle candele getta un’ombra sinistra sui teschi e sui i faldoni tenuti in buon ordine. «Bren Dromne, questo il nome del magazziniere giustiziato stamane, era un uomo semplice, illetterato, incapace di comprendere e avvalersi dei segni arcani che abbiamo ritrovato», condivido il mio ragionamento con un filo di voce, rispettando la sacralità di quel luogo. «Era una pedina sacrificabile. Se avesse parlato, chi avrebbe creduto alla parola di un vecchio ubriacone e derelitto? Nessuno. Non aveva moglie, né figli. È stato incenerito con i suoi segreti. Pace all’anima sua. Eppure qualcuno lo ha usato per i suoi loschi piani. Piani che dovevano realizzarsi in quel luogo e in quel momento.» «Ma quali? Procuriamoci il programma delle attività portuali. Gli approdi delle navi, l’inventario delle merci in entrata e in uscita, l’elenco del personale. Tutto. Nel frattempo faremo qualche domanda a Messer Adrien Mellario. È nel suo interesse collaborare e far luce su un episodio increscioso, che danneggia in primis l’immagine della sua attività.» «Abbiamo anche un altro problema: prolungare la quarantena degli elfi. Mi rendo conto dei relativi costi assistenziali, ma il massacro di stamattina ha già decimato la loro popolazione, con gravi ripercussioni sull’economia del distretto, e indirettamente anche su Castelfranco. Guardiamo al male minore.» «La mia idea è di trasferire i superstiti al porto stesso. Sono certa che avendo neutralizzato il focolaio caotico, la sua influenza sia ormai del tutto cessata su di loro. E se anche qualcuno mostrasse segni di squilibrio, sarà più semplice imbarcarlo per poi appiccare il fuoco una volta giunto al largo», stringo i pugni mentre immagino la scena. «Ormai il quartiere elfico è già invivibile, appestato da innumerevoli fumi, tra roghi e incensieri. Scongiureremo il rischio di un’ulteriore rivolta. I superstiti in discrete condizioni invece, si renderanno utili: aiuteranno nelle operazioni di controllo sotto la mia supervisione. Aprire, ispezionare e sigillare ogni singola cassa non è un lavoro alla portata dei pochi che abbiamo a disposizione. Non vedo altre soluzioni: dobbiamo capire se c’è un collegamento tra questi carichi e gli eventi nefasti di cui siamo stati testimoni. Cosa ne pensi?
  24. La capitale dovrebbe chiamarsi Castelfranco. Se Crees ha ufficializzato la mappa di cui sotto, Castelfranco sarebbe "spaccata in due" dal Fiume Argento, e bagnata dal mare ad ovest dove sfocia il fiume. Le vicende dei segni arcani si sono svolte in un capanno (deposito merci?) al porto fluviale.
  25. Khalya, paladina di Yvet Lorne Osservo la compagna del Magister balzare da un muro all’altro, per guadagnarne i tetti e sparire oltre i comignoli. «Nemmeno le scimmiette dei pirati che ho visto a Lanciadoro, saprebbero fare un numero del genere», abbozzo con un mezzo sorriso. Il mio sarcasmo vuole stemperare i toni, ma soprattutto chiarire al Magister che qualsiasi anatema abbia lanciato, non mi ha minimamente turbata. ‘Mi occuperò dell’agile ragazza più tardi’, mi riprometto. Di sicuro il suo legame con Ser Daleor è così inconfessabile, da costringerla ad una fuga rocambolesca. E poi c’è di mezzo quello misterioso rubino… Mia amata Signora, se in quell’artefatto è annidato il male, ti prego di svelarlo alla luce della mia coscienza. All’arrivo del Templare: «Messere, mio malgrado non potrò presenziare alle operazioni di bonifica. Incombono questioni più urgenti. Se non ha ulteriori disposizioni per il Magister, le chiedo di affidarlo alla mia responsabilità per il prosieguo delle indagini. Fermo restando la sua pronta consegna in accademia, all’adempimento dei suoi servigi.» ‘Ti terrò d’occhio finché non mi sarà chiaro cosa stai tramando, Daleor…’, il mio sguardo su di lui. La mia cara Lex potrà assistere il Templare nella messa al rogo del capanno, se così preferisce. Il tempo stringe. Devo tornare sulla Scala Magna, dove sorge il presidio dei Magli Imperiali in tutta la sua imponenza. All’ombra dei suoi archivi potrò consultare la documentazione e il rapporto – probabilmente redatto dal pugno stesso di Ulfrig Karlsson – relativi al caso del vecchio giustiziato stamane. Chi era? Che attività svolgeva? Che rapporti aveva con la comunità? Aveva dei precedenti sospetti? Non lascerò nulla al caso, e spero anche di trovare una denuncia di smarrimento relativa alla possibile vittima del sacrificio al capanno. Subito dopo visiterò la zona di quarantena, dove i soldati hanno allestito un ospedale da campo di fortuna. Spero che alcuni degli elfi sopravvissuti saranno in condizione di parlare. Ho bisogno di risposte. Soprattutto torna alla mia mente lo sguardo del giovane Lèvoras. Manterrò la promessa: non lo abbandonerò. E imploro a mani giunte, affinché la sua guarigione, su cui ho irradiato la Luce della Sacra Luna, abbia anche bruciato in lui eventuali barlumi di Caos. Non c’è tempo da perdere. È ora di andare!
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