Marco NdC

@Tutti La guardia Ruilio, prima caduta nell’intento di raggiungere le manette e sbloccare la porta, si rialza, ma una volta alle manette inspiegabilmente non trova le chiavi appese alla sua cintola. @MattoMatteo Baelnor, ancora disorientato per la botta in testa, per l’effetto psicotropo del Latte di Ninfa (o per entrambe le cose, chissà), non riesci a reagire con la tua usuale efficienza. Senza ricordarti come, ti ritrovi un tirapiedi del nano ad un palmo dal naso, con un coltellaccio prossimo alla tua giugulare. **** Nel frattempo il tempo rallenta: immagini scorrono d’avanti ai tuoi occhi. Nella penombra della sala vedi accasciarsi gli avventori più isolati. Dietro di loro si rivela come da un sipario che cade, una figura oscura. Nella destra tiene una sorta di stiletto, forse uno spillone da spiedo, magari la prima “arma” arraffata chissà dove. Ti si gela il sangue quando uno sprazzo di luce balena su questa figura: giureresti di aver intravisto il tuo odiato capitano, colui che decretò il massacro di Leah, e a causa del quale finisti in prigione aggredendolo. Il “capitano” si muove verso Fasjap, che è ancora ammanettato ad uno sgabello. Cosa fai?

@fed_44 Florin, uno dei due sgherri ti scruta deglutendo nervosamente, forse memore di cosa puoi trasformarti. A tradimento spintona il collega contro di te, che rocambolescamente ti affonda il pugnale nel fianco.* Avendola sotto mano, l’energumeno prova a sollevarti per la cintola, per scaraventarti fuori dai piedi. Intuisci che non vuole ucciderti, ma disfarsi di te per raggiungere la testa di Baelnor, secondo gli ordini del nano. Cosa fai? @celebris Katterfelto, la tua arringa sulla lancia (non) insanguinata di Baelnor, lascia impassibile il tirapiedi, che dalla faccia presumi abbia il quoziente intellettivo di una sputacchiera (per la serie: io eseguire ordini) ** Sicché passi alle maniere forti, ma il tuo bastone anziché saettare dardi di pura energia, sbuffa una nuvoletta di margheritine. Quasi seccato, lo sgherro ti copre la faccia con la sua manona e ti lancia con gran fracasso contro la sedia a lato, i cui spigoli sono proprio ad altezza del tuo gnomico cranio. *** Avendo via libera, lo sgherro entra nell’extracamera, giunge vicinissimo a Baelnor e carica un fendente all’altezza della sua giugulare. Cosa fai?

@fed_44 Florin, punti l'arma contro i due sgherri senza un'ombra di esitazione nei tuoi occhi.

@celebris @fed_44 @MattoMatteo Katterfelto, la porta spalancata della camera extradimensionale, getta una visibilità piena entro due passi, ed una penombra in tutto il locale, eccetto negli angoli. Ciò che rivela purtroppo è raccapricciante. A terra giacciono Earl e una delle due guardie, a quanto pare con un foro nella nuca. Il breve lasso di tempo che ti è servito per decidere il da farsi, è stato sufficiente al nemico per mietere due vittime. Ti fai un’idea di quanto sia rapido, silenzioso e letale, e ti chiedi cosa sarebbe accaduto se avessi esitato di più. Alla vista dei cadaveri il panico diventa terrore. In massa si riversano verso l’uscita principale, urlando e calpestandosi a vicenda. Lo stesso Ruilio, la guardia superstite, capisce che c’è in ballo ben più che trovare un assassino. «Fate largo, tolgo le manette dalla porta!», urla nel disperato tentativo che lo sentano, ma mentre si precipita verso l’uscita, urta con uno della folla impazzita e cade. Per quel po’ che distingui nel caos, non vedi un secondo Baelnor. L’astuzia del doppleganger è diabolica: è improbabile che abbia reso Baelnor un bersaglio, per poi rischiare di essere confuso col bersaglio stesso. Avrà cambiato forma oppure, per quanto ne sai, poteva averne già un'altra mentre imitava la voce del tuo amico. Essendo tutti e tre nella piena luce della porta dimensionale, siete i più visibili del locale. Gli scagnozzi del nano (che vedi tenersi la spalla ferita), vi individuano facilmente e, seppur inizialmente titubanti, estraggono il pugnale da caccia e si avvicinano minacciosamente a voi. Baelnor è già dentro, ma immagini che tu e Florin siate un ostacolo da eliminare per i due che vogliono la testa del guerriero. Cosa fate?

@MattoMatteo @celebris @fed_44 È ormai notte fonda. La pioggia batte a ondata sui vetri, tuoni e fulmini incupiscono un’atmosfera già cupa. Le ante sono chiuse, la porta sbarrata, assicurata con le manette, ma il vento si fa sentire ululando dalle fessure. Deve esserci uno spirito maligno che aleggia ai Tre Boccali: anche le lampade fissate ai muri iniziano ad affievolirsi, a tremolare. Un paio si sono appena spente. «Lo sai com’è fatto mio figlio», ripete l’oste alla guardia «ha un carattere tutto suo.» «Già», replica secco l’altro. «La faccenda è seria Earl, e dobbiamo star qui a giochicchiare con lui?» «Non mi diverto mica», si fa sentire Kent dalla sua postazione “panoramica”. «Credete che se sapessi scendere non l’avrei già fatto?». «Ma ha ragione poverino, saranno più di quattro metri!», lo difende un bonaccione dalle guanciotte rosse e il naso a patata. «Eh… sapessi io da giovane…», si vanta un altro più smilzo. «Ma a salire come hai fatto?» «Non-lo-so!», gli risponde Kent seccato sempre della stessa domanda. «Potremmo impilare tre tavoli per diminuire l’altezza», ipotizza uno col naso aquilino e i capelli unti. «Ma per favore!» lo boccia subito Earl. «Sono pesanti, di legno massello. Non voglio rovinarli quando c’ho una scala nella… stalla». L’ultima parola viene portata via dall’ennesimo ululato di vento, lasciando il gelo tra loro. «Basta sciocchezze! Earl tu hai perso i sensi, e gli altri se la sono fatta sotto, ma io visto tuo figlio prendere il volo», dice la guardia. Poi alza lo sguardo verso il ragazzo «Hei, lo so che mi senti! Quello sciamano mezzuomo, o cosa diavolo sia non lo so, ti ha spaventato per farti fare quel salto, e ci sei cascato.» Il bonaccione: «Un tizio diceva che in condizioni di stress, il corpo uman…» «Sta zitto!». Poi di nuovo al ragazzo «E lo so che non ti conviene scendere. Ma ti assicuro che se c’entri qualcosa in questa storia, non la passerai liscia.» Kent si limita a dondolare le gambe mentre osserva un’altra lampada che si spegne. Ormai in locanda si sono creati diversi gruppi omogenei. Negli angoli, dove si sente ronfare di gran carriera, c’è il gruppo degli “appisolati con la testa sul tavolo”. Altrove c’è chi ancora singhiozza, raccontando aneddoti felici sull’amico Lorus. Addirittura c’è qualche insospettabile che prega per la sua anima. Poi c’è il gruppo dei pettegoli, intrigati su chi potrebbe essere l’assassino tra loro, ma anche l’oscuro passato di Fasjap e Norah è un argomento molto gettonato, o chi potrebbero davvero essere i tre misteriosi stranieri. Certo, il coltello sul loro carro costituiva una prova schiacciante, ma quello con la lancia si è dimostrato un uomo di grandi valori, il mezzuomo una persona sincera e mite (nonostante i temibili poteri), e lo gnomo un tipetto strambo ma amabile. Norah fa gruppo a sé, avendo il suo daffare con spazzolone, stracci e secchio dell’acqua sporca. Il tanfo dell’urina si è ormai aggiunto all’elenco dei nemici da sgominare. Tuttavia, approfittando di un Fasjap taciturno e in manette, qualche belloccio di buone speranze si approccia a lei ringalluzzito. «Una come te merita di molto meglio Norah», ovviamente stimando sé stesso come “molto meglio”. Oppure, più allusivamente «Vorrei tanto darti una mano…» Ma lei: «Tranquillo sono abituata a peggio. Ad esempio a pulire il vomito… compreso il tuo, se non ricordo male. Attento ai piedi», lo allontana rintuzzando gli alluci con lo spazzolone. Altre lampade si spengono: la luminosità ormai è quasi cimiteriale. «Accidenti Earl!», qualcuno protesta «Fa qualcosa con queste dannate lanterne!» «Ma non dovevi rifornirle tu?» rimbrotta l’oste al figlio. «Puoi scommetterci che l’ho fatto.» «Ci mancava solo questa» dice Earl tra sé e sé. Si avvia stizzito allo stipetto dell’olio con una faccia da “poi facciamo tutto un conto”. «Nessuna fiala Ruilio», conclude la guardia col collega. Lo scoramento sul suo volto. Ruilio, questo il nome di quella che ha affrontato Fasjap, e adesso Kent, si assicura «Hai visto nel doppio fondo dove nascondono gli incassi?» «Ho perquisito tutti e, a parte il divellere le assi del pavimento, ho perlustrato tutti i buchi di questo stramaledetto posto. Niente, nemmeno i cocci». «Ok, se anche il chierico fosse crepato per mano degli dei, cosa ne pensi dell’assassinio di Lorus?» «Non sono bravo in questo genere di cose. Ma chi ti dice che l’assassino sia qui dentro Ruil?» «Perché le due vecchie in cucina c’hanno più artrite che anima?» «Buona questa. E nelle camere?» «Qui ci sono ancora tutte le chiavi, nessuno è di sopra. E nessuno è nella stalla: l’ho rivoltata come un calzino… ho ancora il fieno nelle tasche» «A proposito, ora che mi ci fai pensare… ho trovato qualche traccia di fieno nelle tasche di quel mantello cerato.», indicandone uno sull’appendiabiti “di servizio”. «E?» «Beh, è il mantello di Kent no?» «E?» «Beh, ricordavo che fosse allergico al fieno.» «Che mi venga un colpo! Non ti finisce il fieno in entrambe le tasche se in qualche modo non lo sollevi.» «Oh andiamo Ruil! Mi rifiuto di credere che abbia lavorato di forcone per occultare il corpo di Lorus.» «Lorus era un omone, uno come Kent non potrebbe spostarlo qui o là.» «E nemmeno lavorare con il fieno se ci sei allergico.» «…E nemmeno saltare su una trave a quattro metri d’altezza. Eppure eccolo lì… Per tutti gli dei, non girarti! Ci sta fissando come se sentisse ogni parola!» Si avvicinano due tizi ben agghindati, presumibilmente dei mercanti. «Non vorremo interrompere, ma all’alba dovremmo partire per affari… e con noi anche degli altri. Ecco, se non siamo sospettati, potremmo…» «Sloggiare da questa fetida latrina!», gli completa polemicamente la frase un terzo. «Non potete sequestrarci finché non trovate l’assassino.» «Ammesso che lo trovino», aggiunge un altro innescando un effetto domino di lamentele. Destato dalla cosa, Fasjap scoppia a ridere. Probabilmente pensando che quei poppanti dei colleghi non sono minimamente in grado di tenere in riga la folla come lui. «Vi do la mia parola che tra un po’ saremo tutti liberi di andare», taglia corto Ruilio tradendo un certo orgoglio. Poi correggendosi con Fasjap «Quasi - tutti saremo liberi di andare.» Si spegne la penultima lampada. «Earl! Ti sei addormentato?» «Non capisco» lo si sente trafficare sotto il bancone «qualcuno ha svuotato le riserve di olio», e nel dire questo si spegne l’ultima lampada. ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ Baelnor, quando si spegne l’ultima lampada, cala un buio nerissimo eccetto per il soffuso bagliore dalle braci del camino. Quasi nello stesso attimo, non senti propriamente dei passi avvicinarsi, ma più un movimento d’aria. Lo segui con la testa, vedendo emergere dal limitare del bagliore, la figura di Earl con il secchio dell’acqua sporca. Ti rivolge brevemente uno sguardo, e spegne incomprensibilmente le braci con una vigorosa secchiata. * Altro movimento d’aria, altra direzione. Non sei sicuro se quello che segue lo hai immaginato, ma senti qualcuno con la tua stessa voce dire: «Volevi la mia arma, eccola!» Prima un urlo, poi l’inconfondibile voce del nano: «Che tu sia maledetto! Dopo quello che ho fatto per te! Portatemi la testa dello straniero in una zuppiera». ** Capisci perfettamente che si sta rivolgendo ai suoi uomini, e che quello straniero sei tu. Tuttavia non ti troveranno così facilmente, poiché è completamente buio… ma è un buio in cui una minaccia mortale agisce velocemente e indisturbata. Cosa fai/fate?

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@celebris @tutti

@MattoMatteo @celebris @fed_44 Tutto cominciò in una fredda e piovosa sera di Solcalidi. Tre avventurieri diretti alla capitale, decidono di fare una sosta non prevista alla locanda dei Tre Boccali. Un ragazzo lentigginoso li accoglie e li mette in trappola, ma non era questo il suo piano. Aveva studiato le abitudini di un chierico che soggiornava in locanda: doveva assassinarlo facendolo sembrare un malore. Quella sera però lo stalliere si accorse che il ragazzo non era chi diceva di essere. Così lo stalliere fu sgozzato, e il suo corpo occultato sotto del fieno. In quel momento arrivava il carro degli avventurieri, gli unici stranieri di quella sera: una fortuna da poter sfruttare al volo, pensò il ragazzo. Così quest’ultimo si spacciò per stalliere, portò il carro sotto la tettoia, e offrì agli stranieri delle coperte che ovviamente rifiutarono: uscendo dal carro erano già asciutti. Una di queste coperte avvolgeva un pugnale insanguinato, l’arma del delitto dello stalliere. Con astuzia la lanciò nel carro mentre i tre non potevano vederlo. Né potevano sentirlo, poiché la coperta ovattò il suono, e lo scrosciare della pioggia e il trambusto dalla locanda facevano il resto. Una volta in locanda, al momento propizio, il ragazzo versò un veleno indistinguibile col sapore e il colore del latte-e-miele, che il chierico prendeva caldo tutte le sere, prima di ritirarsi in camera. Sapeva che gli zotici del posto non lo avrebbero distinto da una morte naturale. Tuttavia non poteva prevedere che uno dei tre stranieri, uno strano mezzuomo con la coda maculata, era un profondo conoscitore di erbe, dunque dei veleni da esse ricavati. Messo alle strette passò al piano di riserva, e fu così che mise i tre stranieri in trappola… ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ Baelnor, un dolore lancinante alla testa ti sveglia, ma il sogno è ancora impresso nella tua mente. Ma era un sogno? L’ultima cosa che ricordi è la tua provocazione a Fasjap, e la sua carica rabbiosa contro di te. Ah ecco: mentre tentavi di deviare a lato il suo fendente, hai invece ruotato la sua spada, e sei stato colpito con il suo lato piatto. Una gran fortuna, o sfortuna, secondo i punti di vista. «Abbiamo chiarito tutto, sta tranquillo» ti rassicura Norah mentre sei ancora stordito. «È stata lei a convincermi a darti un sorso del mio costosissimo Latte di Ninfa» bofonchia la voce cavernosa di Rodny “il pazzo”. Ti spiegano che questa bevanda è una mano santa per le sbronze colossali del nano… e che ha anche qualche effetto psicotropo. Ti metti seduto, ancora ti gira la testa. Sei vicino al camino. La puzza di urina è più pungente di prima, e un po’ sorridi ricordando l’episodio che l’ha scatenata. Vedi Fasjap su uno sgabello, in manette, con lo sguardo perso nel vuoto. Un uomo distrutto. Presumi che qualcuno – o più di qualcuno – lo abbia fermato prima che ti ammazzasse. Poi vedi i tuoi amici. Ti sorridono. «Pensavano che fossi morto», ci ride su quel tizio sdentato, quello che era stato steso da un pugno di Fasjap. Probabilmente è l’idiota del villaggio. Katterfelto regge una sfera di vetro ambrata. La gira e rigira come se volesse trovarci qualcosa dentro. Florin si tiene il polso destro, che è bendato. Chissà come se l’è fatto, ma adesso sembra star bene. «Ha detto che sa trasformarsi in un leone. Forteeeeeeeeeeeeee», il tizio sdentato sembra starti alle costole. «Il suo scherzetto ci è costato quasi “hic” un infarto “hic” ma ha avuto le sue buone ragioni», aggiunge un altro con dei chiari postumi da sbronza. «Un infarto e tanta pipì», incalza l’idiota del villaggio trovando la cosa divertente. Beh, sembra che ci siano tutti. Anche il corpo del povero chierico è ancora lì, ora coperto da delle tovaglie a quadri. Avverti una sensazione da lieto fine. Forse è la carezza della ninfa, il tepore del suo latte… Vorresti quasi appisolarti al calduccio del camino, per non sentire più la fitta alla testa. Chissà che non ti coprano con delle tovaglie a quadri anche te… Dormire… sognare… morire… chiudi gli occhi… ti desti di soprassalto! Il sogno! Dov’è il ragazzo? Lo cerchi febbrilmente a destra e a manca. «Sono qui signor Baelnor», ti saluta beffardo con la mano, come se ti avesse letto nel pensiero. Non era né a destra, né a manca, ma in alto. Sempre a cavalcioni, sempre con le gambe penzolanti, non più sul bancone, bensì su una trave a ridosso del soffitto. «Ti abbiamo detto di scendere!» gli urla il padre dabbasso. ‘Meno male’ pensi: avevi visto l’oste accasciarsi sul bancone, ma anche lui si è ripreso (chissà se col Latte di Ninfa). «Se scendo gli stranieri mi faranno del male papi.» «Niente affatto, e non chiamarmi “papi”! E poi ci dirai come hai fatto a salire lassù.» «Certo papi. Era un segreto… ma se ci tieni a saperlo...» «Ci teniamo tutti a saperlo», dice la guardia che prima ha fronteggiato Fasjap. Immagini che lo abbia sostituito nelle indagini. «In tal caso allora scendo» lo rassicura il ragazzo «Ma non subito subito. Tra un po’, quando caleranno le tenebre.» In molti si guardano chiedendosi se non gli abbia dato di volta il cervello. O si chiedevano se era il loro che non funziona più così bene? Ne avevano viste troppe quella sera. Forse più la seconda. Di certo tu non hai più quella sensazione da lieto fine: l’assassino deve ancora pagare il suo debito. Cosa fai/fate?

@celebris

@celebris {{Sul funzionamento di “Non solo Conigli”}} Katterfelto, frugando nel cappello afferri qualcosa di chiaramente liscio e sferico. La viva curiosità di capire cosa sia, si infrange contro uno spintone dovuto al parapiglia del ruggito. La sfera ti sfugge carambolando tra stivali, piedi di sedie e tavoli. Ti tuffi nella sua direzione per intercettarla: chissà se sarai abbastanza svelto!

@MattoMatteo Baelnor, Fasjap è tra quelli che si sono urinati addosso. La sua umiliazione è totale. Se hai ben capito la psicologia di quest’uomo, sai che ci ha messo una vita per costruirsi una reputazione, e la sua reputazione, per lui, è tutto. Senza esagerare, potrebbe anche impiccarsi dopo quello che è successo stasera. Ma dopo che sente le tue ultime parole… perde ogni controllo: «Io ti ammazzo brutto figlio di una buona donna!» {{censure mode on}} Si lancia contro di te con la spada sguainata, e gli altri sono ancora scossi per reagire alla cosa. Cosa fai? @fed_44 {{Aggiunta}}

@fed_44 Quando l’atmosfera sembrava aver raggiungo una relativa quiete, inaspettatamente esplode dal bancone un boato, così potente da far tremare le mura dell’edificio. I suoi effetti sono devastanti, soprattutto per i vicinissimi dal suo centro: L’oste si accascia sul bancone con una mano al cuore. Kent, suo figlio, clamorosamente schizza via come un gatto dall’agilità sovrannaturale. Si ritrova appollaiato su una trave sotto al soffitto, a diversi metri di altezza. Il centro della locale, affollato da tutti* gli altri, seppur più lontano, è comunque abbastanza vicino da vedere reazioni scomposte di vario genere. C’è chi si butta sotto un tavolo, chi sfodera istintivamente la propria arma, e chi afferra la prima cosa che gli capita a tiro. La stessa Norah si aggrappa a Baelnor come alla cosiddetta “ancora di salvezza”. Tutti siete assordati da un sibilo all’orecchio e, con decenza parlando… molti se la fanno addosso. Le vesciche piene di birra (a causa della proibizione di lasciare la sala per le latrine) non hanno retto allo spavento. Il pavimento è perlopiù scivoloso per i litri di urina che sono stati versati. Florin, quando appoggi la zampa destra per muoverti, avverti un dolore lancinante: solo adesso realizzi quanto sia messa male**. Cosa fai?

Per esperienza, i giocatori hanno diverse sensibilità. C'è anche chi vede un suggerimento come un'invasione di campo, come un "pensa al tuo che io penso al mio". Magari non lo dice, ma lo pensa Comunque fed_44 ha colto il punto. A me personalmente interessa che si crei una fiction interessante e senza "buchi di sceneggiatura". Rileggendo il thread di gioco, c'è Kat che condivide con Baelnor un suo ragionamento sui Doppelganger. Da fiction Kat e Baelnor (e Norah) sono vicini e al centro della sala, poi c'è un "cerchio" di guardie attorno a loro, e poi un secondo "cerchio" di gente varia. Florin è in disparte (dietro al bancone) vicino all'oste e al ragazzino. Se potesse sentire il ragionamento di Kat, allora lo sentirebbero tutti, ragazzino compreso. Invece, per come l'ha messa fed_44 ci può stare. Non ruggisce per spaventare il ragazzino (sennò gli chiederei perché dovrebbe farlo), ma per gettare scompiglio nella sala

@MattoMatteo Per me non ci sono problemi se parlate tra voi extra-game, anche sul da farsi. Tra giocatori ad un tavolo succede normalmente. Però considera che qualcuno potrebbe sentirsi "condizionato" dai suggerimenti. Magari decidete voi una regola generale. Al limite potete mettere sotto spoiler i suggerimenti. Una cosa tipo: Suggerimento per Tizio Così se il suggerimento non verrà accolto, il suggeritore non saprà se perché Tizio ha letto, ma non gli è piaciuto, o se lo ha ignorato perché non vuole essere influenzato.

@MattoMatteo Baelnor, evidentemente colpita dal tuo gesto, Norah si decide: avanza facendosi spazio nel parapiglia di tutti quegli uomini, fino ad affiancarti. Nessuno l’ha mai vista così determinata. La folla è confusa: ora che quella figura fragile e gentile sembra ergersi in tua difesa, e che tu stesso ti sei reso così vulnerabile e altruista, è oggettivamente difficile vederti come un pericoloso assassino. Lo sguardo allibito di Fasjap su di lei, vale più di mille parole. Parole che evidentemente stentano ad uscirgli. «Norah cosa stai facend…», ma un sonoro ceffone gli impedisce di terminare la domanda. «Ha ragione lui: sei un assassino di donne e bambini innocenti… e un lurido porco!» asserisce la ragazza, facendo letteralmente spalancare la bocca ai presenti. Mentre si tiene la guancia ancora calda, Fasjap inizia a farfugliare qualcosa, ma viene ancora anticipato. «Cos’è questa? Ah sì, offesa a pubblico ufficiale, mi sembra. Credo che dovrai arrestare anche me.» «Norah sei sconvolta dagli eventi. Non terrò conto di ciò che hai fatto. Adesso però taci!», finalmente riprende il tono autoritario che lo caratterizza. «Signori, c’ero anche io al massacro di Leah», continua Norah infischiandosene, anzi, alzando la voce affinché tutti possano sentire ogni singola parola. «Quest’uomo» indicando Fasjap con uno sguardo di ribrezzo «ha ucciso i miei genitori d’avanti i miei occhi. Doveva compiere il suo “dovere”, diceva. Ma non lo fece fino in fondo: dovevi uccidere anche me». «Ora basta!» Fasjap le si fa incontro per zittirla in tutti i modi. Sono i suoi stessi colleghi a impedirglielo: «È molto interessante ciò che dice. Ha il diritto di parlare… Fas», dice uno dei due. Fasjap: «Come osi! Sei un mio sottoposto. Ti avverto…» Collega: «Tu non sei la legge. Lei sta facendo delle dichiarazioni spontanee, di cui si assume tutta la responsabilità. È un suo diritto parlare, e un nostro dovere ascoltarla. E se glielo impedirai un’altra volta… giuro su tutti gli dei… che ti faro ingoiare quei maledetti denti!» La folla è incredula. Non si sente volare una mosca, ed anche Fasjap è così sconvolto da dover riorganizzare un attimo le idee. Norah riprende: «Non mi hai uccisa perché volevi farmi tua schiava. Certo, non hai usato queste parole: dicevi di essere rimasto folgorato, di amarmi, e che se avessi fatto tutto ciò che dicevi non avrei avuto nulla da temere». Fasjap abbassa istintivamente lo sguardo. «Così hai corrotto due inservienti, e nottetempo mi hai fatta uscire dalla Rocca, nascosta sul carro delle provvigioni. Nessun superstite, questo era l’ordine.» «Non puoi provare nulla di quanto affermi», replica Fasjap… tradendo però un tono sommesso. «Non mi interessa provarlo. Possono anche impiccarmi: sono stanca di vivere come tua schiava.» «Se è questo quello che vuoi… ». Fasjap si schiarisce la voce, che torna stentorea: «Che si sappia: nulla di quanto questa cameriera ha detto corrisponde a verità, e dovrà rispondere di ogni sua menzogna!». Gli vola sulla testa una ciotola di zuppa di rape, ormai addensata, che gli fa da cappello. «Chi è stato!?» urla Fasjap togliendosela con stizza. Nessuno parla, ed è evidente che nessuno lo guarda più con gli occhi di prima. «Norah è l’angelo di questa locanda». Con sorpresa prende la parola il nano, Rondy “il pazzo”, con la sua profonda voce cavernosa. «Se tocchi lei, tocchi me… e lo sai che ho amicizie molto in alto, caro… Fas.» «Vorrei dire un’ultima cosa» aggiunge Norah commossa da quelle parole. «Non conosco quest’uomo», facendo riferimento a te, Balnor «ma se è vero che si è rifiutato di partecipare al massacro di Leah, allora non solo non è un assassino, ma non è nemmeno uno che vuole averci a che fare con gli assassini», riferendosi chiaramente ai tuoi amici. Continua: «Conosco molto bene Kent invece, ed è vero che non farebbe del male ad una mosca, però questa cosa è vera: stasera mi ha passato lui le bevande da portare ai tavoli, e questo non era mai successo. È stato sempre Earl a farlo. Sono certa che Kent non c’entri nulla con i fatti orribili di stasera, ma mi sentivo in dovere di dirlo», conclude poggiando la mano sul tuo braccio, Baelnor. @celebris Katterfelto, finalmente senti diradarsi la nebbia dei tuoi tanti pensieri. Ma sei sicuro di sapere tutto-tutto sui Doppelganger? Ti sembra che ci sia un capitolo dedicato su uno dei libri che porti con te. Quando cerchi di nuovo Kent con lo sguardo, ti accorgi che non ha più il suo ghigno beffardo, bensì uno sguardo così malefico da intimidire un orco. Fortunatamente la tua attenzione si sposta su una buona notizia: ti senti bussare sulla sommità del capo. È così che fa il tuo cappello quando decide di “far pace con te”. Litigate quando tiri fuori da lui qualcosa di sbagliato, ma non lo fai mica apposta. Chissà, forse i biscotti al miele che gli hai dato stamattina avranno perorato le tue buone intenzioni. Cosa fai/fate?

@fed_44 Florin, Fasjap ti aveva assicurato con le manette al corrimano sul retro del bancone, lungo il lato nord della locanda. Le vicende che coinvolgono i tuoi compagni con la folla infuriata, invece si svolgono al centro, e chissà che qualcuno non abbia anche calpestato il cadavere del povero chierico. Gli unici a non essere al centro della scena, sono l’oste che è rimasto al suo solito posto, dunque non molto distante da te, il ragazzo Kent a cavalcioni sul bancone, rivolto però verso il lato esterno, con le gambe a penzoloni, e la cameriera Norah, che è rimasta nell’angolo in cui l’aveva portata Fasjap, per interrogarla. Sono comunque estremamente presi dagli eventi: non si sono ancora accorti di te in forma di leone, ma sai che la cosa non durerà molto. Mentre ti trasformavi, il tuo esile polso si espandeva in una grossa zampa poderosa, che sfasciava la manetta* in pezzi. Questo è l’unico rumore che hai prodotto, ma il fracasso è tale per cui nessuno sembra averlo notato. Cosa fai?

@celebris Katterfelto, ora come ora la folla è talmente inferocita, che la tua voce è coperta da improperi di ogni sorta. Paradossalmente, affinché la giustizia faccia regolarmente il suo corso, sono le stesse guardie che vi stanno tutelando, facendo da scudo con i loro corpi (nessuno dei riottosi si metterebbe nei guai con la legge torcendogli un solo capello). Ovviamente, appena ristabilito un minimo di ordine, verrete arrestati e condotti alla caserma più vicina. Il che non fa di voi automaticamente degli assassini. Sarete sottoposti a regolare processo, ma sei consapevole che il rapporto del tenente sarà decisivo per orientare la sentenza del giudice, e di certo la precedente condanna di Baelnor non aiuterà.

@MattoMatteo {{ So che questa frase sarebbe stata fantastica subito dopo l’accusa di Fasjap, ma per non sovrapporci alla scena con Katterfelto, conservo la stessa reazione, ma nella scena successiva}} Fasjap è apprensivo e chino su Norah: il suo interrogatorio sembra quasi un momento (patetico?) di intimità. Poco manca che le tenesse anche la mano. Comunque la tua frase arriva alle loro orecchie, sferzante e inaspettata. Fasjap si drizza come se colpito alle spalle. Anche Norah accusa il colpo, ma scoppiando in lacrime. Il vociare di tutti gli altri diventa scandalizzato, assordante, nonostante le precedenti minacce. Fasjap non ha dubbi: è una cosa che deve sistemare subito, al diavolo il vecchiaccio riverso nel suo vomito. «Baelnor di Storlock», scandisce come se fosse un “brutto verme che non sei altro” e, avvicinandosi con fare compassato: «vuoi provocare una mia reazione, ma tranquillo, non ti ucciderò qui e adesso. Non sono abile nel combattimento come te, non ho nessuna difficoltà ad ammetterlo. Ma anche se lo fossi, non lo farei lo stesso. È questo che ci rende diversi: io non sono nessuno per giudicarti, ma rispetto la legge che lo ha fatto. Sono un cittadino civile, ancor prima che un umile servitore di questo paese. Ma tu, contadinotto, queste cose non le capisci. Non capisci che il lavoro che tu non hai voluto fare a Leah, lo ha dovuto fare qualcun altro per te… perché qualcuno doveva pur farlo. Oh, credimi, ti sei preso la parte più comoda. E non capisci, contadinotto, che se tutti disertassero come te, saremmo stati già invasi da Kern. La vita a volte è dura, e gli ordini si eseguono anche quando non si capiscono, e se per te è troppo difficile, non giocare a fare il soldato, ma resta a zappare la terra». La tensione tra voi due è alle stelle, ma viene infranta dal ritorno della guardia in ricognizione alla stalla. Incredibilmente consegna un pugnale insanguinato al suo superiore. I due parlottano per interminabili minuti, ma tutti i presenti, visto il pugnale e le loro facce sconvolte, perdono ogni freno inibitore. «Diteci cosa è successo a Lorus!» «Linciamoli questi infami!» «Voglio la testa del piccoletto!» Riprende un lancio selvaggio di oggetti vari. @MattoMatteo @celebris @fed_44 «Va bene, va bene! Avete il diritto di saperlo», Fasjap, scuro in volto, ottiene di nuovo la loro attenzione: «dopotutto Lorus era uno di noi». Quell’ “era” innesca di nuovo uno schiamazzo infernale. «È con sommo dolore che devo informarvi che il cadavere dello stalliere… di Lorus è stato trovato, nascosto sotto un cumulo di fieno, con la gola tagliata…» «Sporchi assassini!», la folla inferocita stringe un cerchio attorno a voi. Le tre guardie stentano a trattenere la loro foga. Perfino il nano, che sembrava tutt’uno con la poltrona, afferra un grosso martello e si unisce alla calca. «Questa volta non ci sono dubbi», riprende Fasjap «l’arma del delitto è stata trovata sul carro con cui sono arrivati questi tre stranieri». Cosa fate? {{Situazione bella caliente, ma prima vorrei sentire la risposta di @fed_44. Non so se nel frattempo Florin si sia lasciato ammanettare o meno, o se approfittando della confusione abbia fatto altro Anche Katterfelto dovrebbe avere qualche trucchetto simpatico… :D}}

@MattoMatteo Baelnor, l’oste fa per scagliarsi contro di te «Sei pazzo? Mio figlio non farebbe del male ad una…» Ma Fasjap lo blocca con un gesto della mano «fermo lì Earl!». E a te: «Fas? Qui non c’è nessun Fas. C’è un tenente delle guardie reali che indaga su un eventuale caso di omicidio doloso. Formalizzerò l’accusa di oltraggio a pubblico ufficiale, ex detenuto Baelnor, nonché disertore», queste parole suscitano un cupo mormorio nella sala. «Silenzio!», riprende Fasjap «Ho chiuso le porte perché qui siamo tutti potenziali colpevoli, e la faccenda del veleno per ora è solo un’ipotesi. Il tuo saggio amico Florin ha capito che la mia è una prassi cautelativa, anche per lui. I fatti sono che è l'unico che si è appartato con la vittima. L’ho visto tenergli una mano addosso, e subito dopo si è mostrato visibilmente agitato. Tutt’ora lo è {{Florin è ancora stordito per la sua visione}}. Non ti permetto di insegnarmi il mestiere.». @celebris Katterfelto, le tue parole di sfida al ragazzo innescano in lui una reazione del tutto inaspettata. Inizia a piangere «Papà queste sono cattive persone! Prima le ho sentite minacciare il vecchio Lorus alla stalla. Non l’ho detto per non spaventarti, ma ho paura che gli sia accaduto qualcosa di brutto». Padre: «In effetti è strano che non si sia fatto vedere nemmeno per un bicchierino. Fasjap… ehm, signor tenente, potrebbe…» Fasjap: «Tranquillo Earl» gli dice mentre manda uno dei suoi uomini a controllare in stalla. Poi si rivolge a te Katterfelto: «Signore, la sua accusa è molto grave. Perquisirò io stesso Kent {{il nome del ragazzo}}, ma la avverto, se non troverò nulla di sospetto, caldeggerò suo padre a sporgere querela per diffamazione, e solo perché su tale materia non posso procedere d’ufficio io stesso», ti assicura come pavoneggiandosi di conoscere a menadito tutte le leggi. Mentre Fasjap perquisisce il ragazzo, questo ti fa un occhiolino quando è sicuro che nessun’altro possa vederlo, quasi a dire “accetto la sfida”. In verità Fasjap fa davvero un lavoro meticoloso: sa come si perquisisce una persona. Dopo un po’: «Niente di niente», questa la sua insindacabile sentenza, accompagnata da un’occhiataccia del padre del ragazzo. Fasjap puntualizza: «Ora, se mi interromperete ancora con questa farsa, vi trascinerò dal giudice anche per intralcio alle indagini», conclude con tono di chi non ammette repliche. «Norah, gentilmente, potresti portarmi quel bicchiere? Poi vorrei farti alcune domande». Così la interroga in un angolo appartato: sono troppo lontani per poter sentire cosa si dicono. Cosa fate?

Solo ora leggo i vostri mex. Ormai in fiction è passato il tiro di @fed_44 ...Meglio così :D, anche se qualche punto esperienza vi farebbe male...

@fed_44 Florin, Fasjap ti fa un cenno d’assenso. Ti aiuta a rovesciarlo, mettendolo supino, e supervisiona scrupolosamente le tue indagini. Di sicuro la sua attenzione cade anche sulla tua coda maculata. Non c’è dubbio, il vecchio è morto stecchito. Non vale nemmeno la pena fare un tentativo disperato di respirazione bocca a bocca: le vie aeree straripano di una schiuma densa, biancastra, che le ostruisce completamente… e che ha un odore peculiare. Controlli la mucosa degli occhi, la pelle sotto le unghie e, ripulendogli la bocca con un cencio che ti fai passare, alcuni segni rivelatori sotto la lingua. Fasjap: «Ci illumini… signor?» Tu: «Mi chiamo Florin. Temo che sia stato avvelenato da un estratto di Xinaerpaef». Sei stupito tu stesso dal ricordarti il nome scientifico di una pianta che hai bene in mente, ma che sei certo di non aver mai visto. Fasjap: « Xina… va bene. Non escluderò nulla». Fa cenno di avvicinarsi ad un suo commilitone, gli dice qualcosa all’orecchio, e questo parte per sbarrare la porta principale e quella di servizio. «Nessuno uscirà finché non lo dico io». Qualcuno strabuzza gli occhi, consapevole che la molta birra comporta note espletazioni fisiologiche, rimandabili fino ad un certo punto. Tu: «L’estratto di questa radice è bianco, dolciastro. Reagisce con i succhi gastrici espandendosi in una schiuma, il cui odore, anch’esso dolciastro può essere avvertito anche da lei. Fasjap ti fa un altro cenno di assenso. «Ti credo. C’è un solo problema: se il vecchio è stato avvelenato, tu sei uno dei maggiori sospettati», ti dice senza nessun tono accusatorio. «Tutte le persone che vedi in questo locale, a parte i tuoi amici, li conosco molto bene. Qualcuno di loro l’ho anche sbattuto dentro per qualche rissa di troppo, ma nessuno ucciderebbe nessuno, tanto meno con un sistema del genere, e tanto meno senza un vero movente». Capisci dove vuole andare a parare. Fasjap: «Florin, sembri una brava persona, ma in via del tutto precauzionale devo chiederti di mettere queste», ti fa vedere un paio di manette. Cosa fai? @celebris {{Il risultato di Discernere Realtà che @fed_44 ha tirato per te è: 4 + 6 = 10 (+ 1 SAG + 1 BONUS) = 12}} Katterfelto, ormai sei certo, il giovane stalliere non è quello che sembra. Non lo hai mai visto prima, ma per come ti guarda, sei certo che lui conosca te. Ed è proprio da lui che devi stare allerta: nei suoi occhi c’è qualcosa di diabolico, di inquietante. Cosa sta per succedere? Beh, dipende tutto da te e dai tuoi amici. Sai solo che bisogna agire velocemente. Cosa fai?

@celebris Katterfelto, il ragazzino è a cavalcioni sul bancone, e sta guardando esattamente te, mentre se la ride di gusto. Ora che lo vedi affiancato all’oste, è evidente che i due siano padre e figlio. @fed_44 Chiedendoti cosa c’è di utile o di valore per te in questo momento, c’è sicuramente la tua competenza erboristica. Se il chierico è stato avvelenato, il sapere con che cosa, potrebbe tornare utile {{non hai bisogno di tiri, da background lo sai e basta}}. Dovresti stare attento a Fasjap, la guardia con manie di onnipotenza, che anche quando parla a tutta la sala volge il suo sguardo da invasato su di te. Cosa sta per accadere? Beh, sei l’ultima (e forse l’unica) persona che si è appartata con il chierico. Se il vegliardo non è morto per cause naturali, avrai non poche grane. @celebris @fed_44 @MattoMatteo Dopo l’iniziale sbigottimento, gli astanti rompono il silenzio prima con un mormorio da pettegolezzo morboso, che corre da orecchio in orecchio, poi ridacchiando di nuovo in preda ai fumi dell’alcol. Uno dalla bocca sdentata fa: «Hahaha! Ben ti sta uccellaccio del malaugurio! Althasia {{dea dellla giustizia e del tempo, armata di falce}} ti ha punito con un bel “coccolone”. Adesso raccontale a lei le frottole sul tuo finto dio! Hahaha!» Fasjap lo zittisce stendendolo con un destro. «Lo dico una volta sola: adesso io rappresento la giustizia, e non permetterò che mi si manchi di rispetto», termina la frase estraendo la spada e ristabilendo di nuovo il silenzio. «Per l’ultima volta, c’è un medico o un soccorritore? Se c’è una piccola possibilità di salvare questo povero vecchio, non perdiamo altro tempo!» Sembra che questa sia l’ultima occasione per avere un margine di discussione con Fasjap… prima che gli eventi precipitino. Cosa fate?

@MattoMatteo @celebris @fed_44 Baelnor, il tuo tono affabile sembra andare a segno sulla ragazza. Tuttavia non è sufficiente per strapparle qualche parola: è evidente che non vuole – o non può – far chiacchiere con gli avventori. «Torno subito», Norah, questo sembra essere il suo nome, si congeda asciugandosi la lacrima prima di voltarsi e avviarsi verso la cucina. Con una certa riluttanza la tua attenzione torna sul brutto muso del nano spaparanzato. Riluttanza perché anche lui rivolge la sua di attenzione su di te: l’incrocio di sguardi è davvero sgradevole. Solo ora noti la cicatrice verticale che gli attraversa l’occhio destro – presumibilmente di vetro – per una buona spanna. Ma sì, la cicatrice! Deve essere Rondy “il pazzo”! Si dice che abbia accumulato ingenti fortune vincendo scommesse su scommesse. Lo chiamano “il pazzo” perché la sua preferita è “la mano o la posta”. Consiste nel poggiare il palmo su un tavolo, e con l’altra mano affondare un coltello tra un dito e l’altro, in rapidissima sequenza. Questo spiega perché il suo tavolo sia bucherellato come un colabrodo. Ah, si dice che non abbia mai perso. Ma prima che il suo grugno insopportabile ti guasti l’appetito, preferisci volgere lo sguardo al camino, il cui pigro scoppiettare sembra sortire un discreto effetto rilassante… Ma questa non è una serata rilassante: un grosso tonfo al centro del locale fa saltare i nervi di tutti. Il vecchio chierico si è accasciato pesantemente sul pavimento, riverso in una densa schiuma biancastra. Tutto accade velocemente. Fasjap scatta in piedi tuonando «Che nessuno si muova!». E a quei pochi che non applicano letteralmente l’ordine, ci pensano le altre due guardie a persuaderli portando la mano alla spada. «Presto! C’è un medico tra di voi?», riprende Fasjap mantenendo i nervi saldi. Cosa fate?

@fed_44 {{ok, metto un po’ di ordine nella timeline :D}} È molto strano ciò che provi. Chi sei? Chi o cosa ti ha messo al mondo? Qual è il tuo scopo? Prima avevi dei barlumi di luce, sfuggenti. Ti attaccavi a quelli: sogni e null’altro. Adesso la luce si fa più chiara. Per la prima volta hai un riscontro che va oltre le tue immaginazioni, le tue speranze. Qual è il collegamento tra i tuoi sogni e la profezia di quello strano chierico? “Abominio”: questa parola riecheggia nella tua testa. Guardare in faccia l’orrore puro è stato peggio che morire, ed è quello che capiterà a questo mondo se qualcuno… Non vuoi pensarci, ora sei vivo, consapevole, cambiato, e la faccenda è dannatamente seria. Ringrazi il vegliardo per il sostegno. Dubiti che abbia capito cosa ti è successo. Ti dà la benedizione, torna al suo tavolo, raccoglie le sue cose per tornarsene in camera, mentre sorseggia tranquillo il suo latte caldo. Dall’altro lato riconosci i tuoi compagni di viaggio. Ti guardano con aria preoccupata e ti aspettano al tavolo. Cerchi di rassicurarli abbozzando un sorriso, di celare la tua spossatezza {{sei stordito: -1 in INT finché non ti riprendi}}. Cosa fai? @celebris Senza volerlo, strappi un sorriso alla cameriera. Il tuo modo di parlare, di vestire, la tua allegria… forse ti trova buffo. Mentre aspetta che Baelnor si pronunci sul bere, abbassa nuovamente lo sguardo. All’improvviso le scende una lacrima. «Norah sbrigati! Che le zuppe si freddano», la richiama l’oste vedendo che temporeggia. {{Katterfelto, come vivi il fatto che, nonostante tu abbia una veneranda età, spesso gli umani ti trovino buffo come se fossi un bimbo?}} Link utili:

@fed_44 {{La mossa è sempre relativa a qualcosa che fai. In questo caso non hai fatto nulla. Ad esempio potresti dire: Stringo i pugni e cerco in me la forza attaccandomi a quei pochi bei ricordi che ho. Ecco, mi appare il volto di Maardi bella come non mai. Questo è uno sfidare il pericolo (il pericolo di non perdere i sensi), facendo leva sulla volontà, quindi è 2d6+SAG. Il tiro che hai fatto devo annullarlo per forza Un altro consiglio: prima di tirare, quando c’è in ballo qualcosa di particolarmente importante, chiedete aiuto. Nella scena precedente ho mostrato ai Baelnor e Katterfelto che eri in difficoltà. Puoi dire “faccio così e così, ma prima di tirare spero che qualcuno dei miei compagni mi veda, e che mi dia una mano”}}