Voci dalla Strada
Scritto fra il 1952 e il 1953 e mai pubblicato negli Stati Uniti fino al 2007, “Voci dalla strada” non è un romanzo di fantascienza, ma è la storia di Stuart Hadley un giovane irrequieto e tormentato, insoddisfatto del lavoro, del matrimonio.
è bello e istruito, ha una moglie che presto gli darà un figlio e che lo adora; ha fatto carriera, da semplice commesso a manager di successo. Eppure vuole di più. Stuart è un sognatore che si scontra con un mondo del quale sembra non capire e soprattutto non approvare nulla. Alla ricerca di se stesso, finisce per aderire a una setta religiosa, guidata da un carismatico predicatore. Trascinato dalla sua nuova passione, si lascia trasportare dall'amicizia per una donna fatale, Marsha Frazier, ma ben presto la depressione psicotica che lo affligge lo porterà in una spirale di autodistruzione, quando perfino gli ideali politici e religiosi in cui si rifugiava lo deluderanno.
“Voci dalla strada” reca in sé il marchio autobiografico dell’autore. Commesso anch’egli in un negozio di dischi, come Hadley da giovane, e, tuttavia, fermamente convinto di essere destinato ad altro, finì per consumare il resto dei suoi giorni tra alcol, medicinali ed anfetamine. Nonostante il successo che gli derivò dai noti romanzi di fantascienza, non superò mai quell’ineliminabile senso di alienazione per aver incautamente oltrepassato il limite tra verità e aberrazione. Della felicità tanto agognata, non gli rimase nulla, se non il presentimento di poterla trovare altrove, in un apocalittico futuro sinistramente popolato da replicanti.