Wolfen
Phereh mi parla in quella strana lingua che solitamente usano i druidi per parlarsi tra di loro. La riconosco oramai ma non la capisco. Mi dispiace Phereh ma non so il druidico. So riconoscerlo ma tutti i druidi che ho incontrato mi hanno sempre detto che non me lo avrebbero mai insegnato a meno di diventare uno di loro o un protettore della natura. Ma io sono solo un cacciatore ed è quello che voglio rimanere... dico con semplicità arrossendo lievemente.
Poi mi si avvicina Tomie con il pugnale in mano e me lo porge con le sue mani bianche, splendide e così ben curate. La voglia di accarezze le sue dita mentre prendo il pugnale è tanta. Nel momento di un istante il mio cuore palpita all'impazzata come ad una festa druidica suonano i tamburi. Ho caldo. Inizio a sentire qualche gocciolina di sudore mentre la mia carnagione divampa.
È un attimo ma lunghissimo quando prendo il pugnale guardandola e, anche per non mostrare quello che mi sta accadendo, prendo le sembianze lupine Speriamo che dietro al pelo non si vede che sono arrossito! Mamma mia quanto sono belle queste ragazze!
Poi avvicino il coltello e lo annuso.