Una cosa che mi ha sorpreso di questo manuale è proprio l' arte. TUTTI e dico TUTTI i disegni sono bellissimi, ma non sembrano avere una "linea" comune. L' abilità degli artisti c'è, e si vede, ma ognuno fa quello che vuole. Per farvi capire guardate l' immagine dell' Aasimar a pagina 186, quella di armor of Agathys a pagina 243 e i due stregoni a pag 140 e 139 . Non sembrano solo fatte da artisti diversi, sembrano appartene proprio a libri diversi. E' come se la wizard non si sapesse decidere in che direzione andare e avesse messo un po' di tutto nello stesso libro. Ok, magari sarà una cosa minore, però credo sia emblematica del problema attuale di D&D. Vuole accontentare tutti per mantenere la sua assoluta egemonia sul mercato, ma nel farlo sacrifica ogni possibilità di innovarsi (perché sennò la vecchia guardia si lamenta) e di trovare una sua identità (perché se ti appelli al minimo comun denominatore uscirà sempre un prodotto generico.)