Vai al contenuto

Crees

Circolo degli Antichi
  • Conteggio contenuto

    1.177
  • Registrato

  • Ultima attività

  • Giorni vinti

    2

Tutti i contenuti di Crees

  1. Grombrindal, Nano Sventratore. Osservo distrattamente la fila davanti a noi. << Abbiamo le armi con noi... Ho giá dovuto separarmi dalla mia ascia per entrare e non ho intenzione di farlo anche per uscire. Dovranno strapparmele dalle mani. >> bofonchio, stringendo il fagotto con dentro la pesante ascia. << Forse stanno cercando qualcuno... >> esclamo in direzione di mio fratello.
  2. Erdan Brightwood Mi alzo in piedi di scatto, urlando. L' orecchio non c'è più . I lunghi capelli in parte intrecciati a ninnoli di pietra ed argento coprono ora una ferita ancor non rimarginata. Faccio due passi nell'erba alta maledicendo il nome di White Fox. << Lo faro' a pezzi, utilizzeró ogni dono del Folle per farlo soffrire e mutilarlo. >> Impreco mentre cado nuovamente a terra per la rabbia. In ginocchio sui miei talloni mi stringo la testa che pulsa. Sono sopravvissuto per strada, truffando e rubando ad assassini ed ubriaconi violenti. Ho vagato per strade e boschi al soldo di chi non voleva correre alcun rischio. Pratico l'arcano in un mondo che ne diffida e lo condanna. Qualche cicatrice certo, ma mai nessuno mi aveva sfregiato privandomi addirittura di un pezzo di carne. << Quel drow si crede furbo. Ha giocato con me, mi versava dell'olio addosso, forse un rituale.>> Lascio che i miei compagni si avvicinino per guardare la ferita, mentre assente metabolizzo quello che mi é successo. Non incolpo Videmir per essersi sbottonato. Erano avversari sopra le nostre possibilità. Sospiro, mentre raccolgo le mie cose, controllando la spina ed il tomo. << Proseguiamo con la nostra missione. >> non aggiungo altro, aspettando gli altri prima di bere la pozione.
  3. @Marco NdC Mi fa sapere stasera. ti scrivo piú tardi.
  4. @Octopus83 ho effettivamente perso l'orecchio? Se si, ho qualche malus di sorta?
  5. Crees

    Capitolo 2

    Oropher, Maestro del Sapere Gelaria – Giorno 39 – Anno 26.287 Rovine di Kusùlth Stretto nell'elegante veste da viaggio, colorata delle mille tonalità dei grigi e tessuta dalla sapienti mani elfiche della Gilda degli Artigiani, dietro solamente agli apripista, guido quello che resta del nostro gruppo attraverso la neve e le decadenti rovine della piu' grande città mai costruita da mano mortale. "Un monito per ogni grande regno", penso, mentre supero ville, botteghe, locande, bagni, e uffici di cui non restano che spoglie e scheletri. Grimm, la cui fede incrollabile sembra essere il principale sostegno per gli altri sopravvissuti, mi cammina vicino, appoggiando il peso al bastone che affonda nella neve e nei solchi delle strade lastricate di pietre. Sua sorella non é lontana e come altri, guarda a lui in cerca di un segno divino e rivelatore riguardo il buon esito della nostra spedizione. Questa cerca del sacro, in un posto così ostile ed antico mi preoccupa. Anche il mio rituale sembra essere stato percepito come un miracolo, una benedizione provvidenziale. Non sanno che presto ci verrà chiesto di pagare un prezzo, di cui ancora non conosco la portata. A tal proposito, mi confido con il chierico, perché nonostante il subdolo ed intimo pensiero di controllare la nebbia, devo trovare un modo di proteggermi e proteggerci da essa, prima che tenti di uscire dalla sua prigionia. << Abbiamo perso troppe risorse, amico mio. Sia in termini di anime, che d'equipaggiamento. Non certo un buon auspicio per questa nostra sacra missione. Se cio' non bastasse un altro problema sta per ripresentarsi ed ho bisogno del tuo consiglio. >> gli spiego a grandi linee il rituale svolto e le sue conseguenze mentre gli mostro l'ampolla di cristallo. << Forse tu conosci qualche preghiera che può fare al caso nostro, oppure puoi chiedere al tuo Dio... >> commento volutamente sardonico, tanto per punzecchiarlo. Ho vissuto troppo tempo, e visto troppe cose per non credere agli dei ed i loro agenti, ma la loro fede mi fa comunque ancora sorridere. Alla vista del tempio, la bocca si asciuga, mentre gli occhi scorrono fra le sue linee singolari, cercando un collegamento con gli scritti di Mokar il Dubbioso, uno dei pochi tomi salvati dalle fiamme. In particolare cerco il significato dei simbolismi del culto, il richiamo a fauci e zanne, i gargoyle, e magari qualche informazione sui rituali che compivano i suoi sacerdoti. Finito di sfogliare avidamente il libro, mi avvicino al monolite, scrutandone la superficie irregolare in cerca di qualche meccanismo od incisione che spieghi come attraversarlo, mentre con voce distratta e assorta richiamo l'attenzione di Alduin. << Cerca un edificio che, per quanto possibile, sia ancora in buono stato da offrire riparo all'intero gruppo. Sarebbe ottimo un luogo che possiamo attrezzare a campo base, per quando riusciremo ad accedere al tempio, ma si lesto. Il tempo sta cambiando nuovamente, cercando di sorprenderci e non possiamo permetterlo. >> concludo, senza voltarmi verso la sua figura agile, che percepisco scivolare via con passo felpato, consapevole di ció che deve fare. Sempre con gli occhi catturati dalle venature della pietra, allungo la mano sulla spalla di Meglor, che da quando ho concluso il rituale, non ha fatto che seguirmi silente come un ombra. << Spero che la nostra, giustificata ma momentanea sfiducia reciproca , sia passata. Ho bisogno che controlli lo stato del Cartografo. Mi sembra di ricordare che ti eri offerto d'informarlo ed assistere alla sua amputazione. Cerca di capire quanto può'ancora aspettare, e mettiti d' accordo con Erwen per tutto il necessario. Ho fede che farete la cosa giusta. >> concludo staccando un attimo gli occhi dal monolite e spostandoli sulla giovane elfa. << Dobbiamo anche controllare le scorte alimentari, razionarle e pensare a come procurarcene altre prima di esplorare il tempio. Una volta che avremo trovato un punto per stabilire una base e questa sarà sicura, i rifornimenti saranno la nostra priorita'.>>
  6. Fai strada @Daimadoshi85 aka Grampasso
  7. Erdan Brightwood << Videmir non guardarmi storto. Non ho intenzione ne di offendere, ne di litigare ma certo non devo scusarmi con qualcuno che ti dà del bugiardo.>> Aggiungi poi, guardando il Drow. << Il mio compagno ti ha nuovamente risposto, credo che la questione sia risolta.>>
  8. Crees

    Capitolo 2

    Oropher, Maestro del Sapere Lascio che l'aria gonfi a fondo i miei polmoni, gli riempia in profonditá, mentre acquisisco quelle consapevolezze. Quella terra lontana é antica, mi parla schietta, lasciandomi un sapore metallico in bocca, come se avessi masticato monete di rame. Nella mia mente vedo la nebbia. Da quanto tempo vaga nel nostro mondo? Dalla sua creazione? Una forza primordiale, mal domata, astuta e affamata. Ne sono affascinato. Tutto quel potere tenuto in catene, come i Jin della prima era, obbligati dai primi stregoni ad asservirgli esaudendo desideri. E se potessi fare lo stesso? Se potessi assoggettarla ed usarla? Quali poteri otterrei? Sarei il piú grande dei Maestri del Sapere? Sconfiggerei la morte? La morte... Prendo in mano il seme nato ai miei piedi e la sento al suo interno. La paura di morire é cio' che mi spaventa piú di ogni cosa. Lo spirito di un Elfo non muore, si unisce ai suoi avi nella aule di Aruel, bevendo, cenando e cantando fino alla fine delle ere. Una prigione d'oro a mio avviso, ma di cui il mio male comunque mi priverà, lo so. Esso é innaturale, ed innaturale sará la mia fine se non faccio qualcosa. Un eterno oblio mi aspetta. Scaccio quel pensiero terribile mentre apro gli occhi su Erwen. << Dammi l'ampolla di cristallo che Meglor ha nello zaino. Veloce. >>. Mi chino su un ginocchio, mentre unisco il seme ad un pó di terriccio e lo inserisco nell'ampolla che prende a brillare come una torcia di luce bianca. Dalle mie labbra sussurro le parole dell'antica lingua per concludere il rituale. La terra, che fino a quel momento si era connessa con me si ritrae, forse per paura o perché ha ottenuto il suo scopo. Tocca a qualcun'altro contenere quel male primordiale. Una voce viscerale proveniente dagli anfratti sotto le radici della foresta. Mi dice qualcosa che non capisco. Le mie iridi rimangono catturate dall'ampolla la cui luce si sta affievolendo, oscurata da quella che sembra nebbia e sabbia cenerea.
  9. Erdan Brightwood Osservo Videmir e poi il Drow, mentre mi avvicino al barbaro. Prendo la forchetta rotta dal tavolo, roteandola fra le mani sotto lo sguardo curioso di Anlaf e gliela restituisco intera. << Il buon Videmir non sta cercando di ingannarvi. Protegge solo i nostri affari da domande inquisitorie e mal fatte. >> Mi avvicino all'altro mio compagno spalleggiandolo. << Se come dite, l'Arcimago, "conosce la veritá " ,le vostre domande sono oltretutto offensive, perché mosse dal solo intento di umiliare e metterci alla prova. E con questo subdolo intento, sicuramente ne ci portate rispetto, ne meritate niente di piú della risposta che avete avuto. Che sarebbe la stessa che daremmo ad un estraneo che ci interroga sui nostri affari. Se aveste avuto un approccio piú diretto, forse avreste potuto avere una risposta diversa, ma potete comunque chiedere all'Arcimago di questa veritá che andate cercando e che sicuramente lui conosce... >> gli strizzo un occhio per poi riprendere ,<< ... mentre noi andiamo ad eseguire il compito che lui ci ha commissionate, che dite? >>
  10. Direi la penultima immagine ( la mora che guarda a sinistra )
  11. Crees

    Capitolo 2

    Oropher, Custode del Sapere ( Mago 1) Nel cuore della foresta primordiale. Un sussulto di emozioni oscillano come una marea incalzante, che solamente i secoli sulle spalle e la mia particolare condizione mitigano a cerchi fatti da un sasso in uno stagno. Compagni dispersi, feriti, spaventati. Un gruppo frastagliato che non sa a cosa appigliarsi. La donna guerriero torreggia come un grande bastione, ansiosa di menare colpi di spada. Mentre la felicità nel veder riapparire la mia gente, si tinge di turbamento alle notizie che portano ed alle condizioni di Kalyst. Io Erwen abbiamo visto di peggio, é vero. Quando la pestilenza era al suo culmine nei ghetti di Ishar, e la nostra magia non riusciva a fermarla. Bambini colpiti dal morbo che cadevano letteralmente a pezzi. Ma anche quelle erano ferite gravi e non sarebbe stato uno scherzo salvare il cartografo. << Non lasceremo un uomo a morire, almeno che non sia strettamente necessario. >> Inoltre le sue conoscenze potevano ancora rivelarsi utili nel luogo dove eravamo diretti. Si sarebbe ripresentata l'occasione di fare scelte difficili come quella. I miei occhi si staccano dal gruppetto elfico che conversa, distratti dalla nebbia che ci assedia. La nebbia... sembra che dalla sua carica arcana scaturisca tutto il male che cerca di distruggerci. Mi allontano lentamente meditabondo, per poi chinarmi sull'unico spiazzo di terreno che sbuca dalla neve sporca. Con la spada che ancora rifulge del mio potere, comincio a tracciare a terra un cerchio ed alcuni glifi rari e perlopiù dimenticati. La magia rituale é antica, potente e difficile da controllare. I Custodi del Sapere hanno raccolto i suoi incanti per secoli, accumulandoli nella Torre Bianca, tenendoli lontani dal mondo e vietando il suo utilizzo. Solo a pochi di noi é stato concesso di studiarne le pratiche e le infinite possibilità. Mentre rifletto sul necessario, continuando ad intrecciare linee e segni, sento la tensione aumentare nell'aria, mentre i componenti si allarmano per i fuochi in lontananza. << Non disperdetevi, restate uniti. Forse riuscirò a disperdere la nebbia, ma ho bisogno di tempo per fare un tentativo. >>.
  12. Grombrindal, Nano Sventratore. Karak Hirn. La morte sembrava essere cosi sfuggevole e beffarda adesso che il destino mi aveva messo sulla strada di una delle piú giovani roccaforti naniche. Non avevo alcun entusiasmo all'idea di percorrere le vie lastricate di pietre e gemme sotto gli occhi carichi di giudizio di barbe che non avevo mai visto prima, quasi come facevano quegli sciocchi umani ricolmi di fede, che si flagellavano il corpo, peregrinando fra un tempio e l'altro. Per quale scopo poi? Nei miei occhi, giá spenti di gioia, ma ricolmi di malinconico mal d'essere e di vita si era aggiunta giá da un po' la paura che non avrei mai trovato qualcuno all'altezza di farmi ricongiungere ai miei antenati con l'onore intatto. Ed alcune mattine, mi svegliavo convinto che forse era giusto cosi'. Seguendo silenzioso, eccetto per qualche lamento e grugnito, avevo scortato in ombra quello spaurito gruppo in missione divina senza realmente interessarmi alla loro indagine, in attesa solamente che quel nemico che gli dava la caccia si palesasse per permettermi di affrontarlo. Che avesse forma di assassini, eserciti o mostri deformi a me non interessava. E mentre la notizia che un altro della loro razza era caduto vittima di quel conflitto, ci veniva recapitata da un giovane frate, io mi chiedevo soltanto quando avrei potuto nuovamente utilizzare la mia ascia.
  13. Ardan Greycastle, paladino della conquista. Il sole é calato. Ha lasciato il posto ad un cielo oscuro ma punteggiato da migliaia di stelle bianche. I mille occhi degli Dei, penso, mentre sfrego la neve fra le mani, lavando via lo sporco ed il sangue. Un vento leggero soffia oltre il nostro riparo, un tronco morente, una grande pietra aguzza e lo scheletro di quello che forse una volta era un grosso lupo artico. Philo ne ha preso un osso e lo sta levigando con il pugnale. Il veterano é taciturno, forse si chiede se non si é imbarcato nella sua ultima avventura e se la sua fame di ricchezza non lo abbia condannato a morte. La sua fede non é come la mia, e come potrebbe? Lui ha visto i doni delle divinità perniciose con gelosia ed avidità , ma non ne ha provato la magnificenza, il potere. Io si, e ne voglio di piú. Sposto i miei occhi gelidi su Eric. Non deve morire, non qui almeno. Alexander e' stato insindacabile su questo, ma come fare? Il vecchio sta chino sull'antico tomo, mangiando una delle ultime razioni di carne secca che abbiamo. Posso avvertire il potere arcano riposare sotto la sua pelle diafana e sottile. Le piccole vene blu intorno agli occhi rossi per il freddo. Mi alzo, gettando un altro pezzo di legno nel fuoco timido, che rantola affamato, quando Oric appare da oltre la collina carico di agitazione. Ascolto silenziosamente il suo resoconto per poi guardare nuovamente al vecchio sacerdote, mentre la voce degli dei si fa spazio nella mia testa. << Eric ha bisogno di cure. Cure che forse possiamo trovare in quell'accampamento. >> mi soffermo meditabondo alcuni attimi prima di continuare. << Potremmo andare a parlarci, convincerli a darci quello che ci serve, se siamo in grado di comunicare con loro, e forse scoprire qualcosa in piú di questa terra, di dove gli Dei vogliono che andiamo. >> Mentre aspetto l'opinione del mio maestro, Philo interviene smettendo per un attimo d'incidere l'osso, che intanto sta prendendo la forma di un pendente. << Mio signore, forse potremmo infiltrarci nel campo e magari essere cosí fortunati da rubare quello che ci serve, senza che voi vi esponiate.>> Sposto la mia attenzione sul guerriero al soldo, irrigidendo i muscoli giá tesi per il viaggio e le battaglie. << Ho forse l'aspetto di un ladro? Vedi la disperazione di un mendicante o di un trovatello di strada nei miei occhi? >> la rabbia mal contenuta mi porta a fare un passo nella sua direzione. << Mi daranno quello che demanderò loro di darmi, pagando un prezzo se serve, o tagliando loro le teste se non saranno inclini al compromesso. >> sbuffo tornando in controllo di me. << Ma non sono irragionevole. Forse tu ed Oric potreste infiltrarvi fra le tende sfruttando il nostro diversivo, pronti a versare del sangue per gli antichi Dei, se fosse necessario. Cosa ne pensi, Maestro? >>
  14. Erdan Brightwood Chinato sul mio zaino, sistemo alcune razioni al suo interno, mentre assicuro le cinghie e le armi che oramai veramente di rado mi trovo ad utilizzare. I miei occhi osservano le venature del legno dell'impugnatura dell'ascia con sorpresa. Piccole imperfezioni, graffi e solchi si susseguono con una minuzia di particolari a cui non avevo mai fatto caso. Come se la mia natura mutata avesse portato con se, anche una diversa consapevolezza del mondo che mi circonda. Perso dietro quei pensieri, mi accorgo del drow, solamente quando ci questiona riguardo quello che immagino essere il contenuto dello scrigno che gli abbiamo consegnato. Mi alzo, voltandomi ad osservarlo. Stanco e teso, sembra essere in cerca di risposte che genuinamente non possiamo darli. << Pietra Lunare? Noi vi abbiamo portato solo uno scrigno, il suo contenuto ci era sconosciuto. Non saprei come potervi aiutare signor White Fox. >>
  15. Ragazzi io faccio un passo indietro, che sono tanto curioso di provare sta ambientazione, ma preferisco farlo quando è più completa e meno limitante. Metto comunque in seguire la gilda così vedo come la giocate. Buon gioco!
  16. Io stasera finisco il lavoro e da domani sarò più libero per fare la scheda, io avevo in mente un puma cacciatore, voi su cosa eravate orientati?
  17. Mi piacerebbe dovermi autocertificare, almeno da un lato. Vivo in Germania e qua la stanno prendendo ancora sottogamba. Solo da oggi chiudiamo i ristoranti dell'azienda e cominciamo a stoccare le eccedenze.
  18. Ragazzi, non sapremo mai come sarebbe andata altrimenti... Comunque posto appena rientro.
  19. Ardan Greycastle, paladino della conquista. Libero la spada dal suo involucro di carne, pulendone la lama nella neve fresca. Le mie spalle sono curve sotto il peso dello sforzo e la ferita ricevuta pulsa dolorosa ora che l'adrenalina della battaglia fugge vie, andando a rintanarsi in qualche luogo cavernoso in attesa del prossimo scontro. Accarezzo Bellerofonte. Il cavallo si é comportato bene, dimostrando tempra e coraggio. Con gli occhi chiusi guardo al cielo gelido, che illumina il mio viso con un vento tagliente. I miei nemici sono morti. Il loro sangue nutre la terra in onore dei vecchi Dei e le loro voci ricompensano ogni sforzo. Seguo le indicazioni, voltandomi verso il gruppetto ed avvicinandomi al trotto, per poi scendere dalla cavalcatura, incombendo su Eric che giace a terra. Oric e Philo hanno qualche graffio, mentre il mio maestro nutrito dal luogo sacro in cui si trova, mi ammonisce schietto. "Non possiamo perderlo" Mi chiedo quali piani abbiano gli Dei per il giovane servo, mentre allungo le mie mani aperte sul suo corpo martoriato, indugiando sia sul collo che sulla ferita sanguinante. Da quando avevo accettato il mio destino, piegando il capo al volere delle divinitá perniciose, piccoli ma manifesti doni del loro favore si erano manifestati. Come la capacitá, seppur limitata di curare le ferite. Pregai che bastasse quello ed il sangue dei Derro, a salvare il ragazzo.
  20. @Mezzanotte Fantastico , l'avevo vista su Kick. Se c'è posto mi unisco volentieri, però posso garantire un post ogni due giorni, salvo imprevisti lavorativi.
  21. Potrei usare immagine silenziosa, che posso lanciare a volontà, per creare una finta parete o quel che serve
  22. Erdan Brightwood Destino incerto. Interrogare le ossa, i sussurri del legno, leggere le carte, erano pratiche attribuite a streghe e megere. E se dovessi raccontare dove lo avevo imparato, non avrei saputo dirlo con certezza. Forse in uno di quei sogni arcani e fatati che il Hyrsam mi condivideva, o quando ero ragazzo per le strade delle città umane, fra le carovane dei circensi itineranti che mi davano soprannomi buffi per le mie fattezze. Certo era, che da quando avevo sviluppato quel mistico legame con la corte fatata, le miei capacità di chiaroveggenza avevano acquisito un che d'inquietante ed a volte insopportabile percentuale di successo. Perso dietro quel pensiero rimasi sorpreso e per quanto ben celato ai miei spettatori, decisamente scosso, per l'accaduto con la piccola creatura. Osservai la mia mano forse solo un attimo, ma che a me parve un lasso di tempo ben più lungo, rimuginando sulle parole del fauno riguardo il risveglio della spina. Paura, eccitazione, e inaspettata accettazione, volteggiarono furioso nel mio animo, prima che il mio sguardo fosse rapito dal Tomo. Nel momento in cui le miei iridi cangianti si posarono su di esso, ne avverti il forte e mistico legame che mi legava ad esso. Le pagine, filate con l'oro. La copertina in legno e pelle. La foglia a protezione, viva come la creatura lignea intrecciata al mio cuore. Mentre lo stringevo avevo l'impressione che ad ogni nuovo giorno sarei stato un po' meno mezzosangue e più qualcos'altro. Guardo i miei compagni parlando vagamente imbarazzato. << Scusate, io non so cosa sia successo esattamente. Sicuramente mi sento diverso. >> faccio una leggera pausa, mentre torno ad osservare la spina e passo una mano fra i capelli intrecciati che improvvisamente mi attribuivano un che di selvaggio e gitano. << Non vi ho mai parlato in dettaglio di come ho ottenuto le mie capacitá. La magia é rara, spesso mal vista e non mi piace raccontare di cose che non comprendo fino in fondo nemmeno io. So soltanto che sento una connessione piú forte con l'arcano e questa... cosa, che fino a ieri pensavo solo una spina, sembra essere parte del mio... retaggio. >> resto silente alcuni attimi prima di aprir nuovamente le labbra. << Ne parliamo in viaggio magari. Prepariamoci, abbiamo delle scadenze. >> taglio corto alzandomi e riponendo con attenzione il tomo all'interno di una delle tasche.
  23. Ardan Greycastle, paladino della conquista. La testa del mio nemico rotola ancora ridente sul manto bianco sporcato dal sangue. Sento il fluido caldo scivolare sulla lama lucente della mia spada brinata dal gelo. La brutalitá dello scontro alle mie spalle attira la mia attenzione, ma non mi volto. Un altro debole derro aspetta che ne deponga le spoglie nella neve. Lo abbraccerá come un sudario prima che i suoi compagni abbiano il tempo di far male ai miei. Lo prometto a me stesso mentre calo la mia spada sul cavalcaragno.
  24. Crees

    Capitolo 2

    Oropher, Custode del Sapere ( Mago 1) Nel cuore della foresta primordiale. Lascio rifluire a ritroso il potere magico mentre osservo il presunto vero Meglor. Mi fermo alcuni attimi, osservandolo attentamente prima di girargli intorno come una fiera con una preda. Stabilito se fidarmi o meno di lui, gli faccio cenno di avanzare verso il cerchio di torce. << Non disperdiamoci ulteriormente. Andiamo verso l'altro gruppo e suona nuovamente il corno per segnalare la nostra posizione. >> Concludo, ma non prima di essermi chinato ad osservare i resti del mio nemico, se ce ne sono, prima che tornino a far parte di quella nebbia. Al seguito di Meglor estraggo la spada, scorrendo le dita sul metallo pregiato e leggero forgiato secoli addietro dal mio popolo, mentre con un bisbiglio la incanto perché sia una faro per i miei compagni di viaggio in quella coltre malsana e infida. << Stai accorto, questo male vuole ingannarci. >>
×
×
  • Crea nuovo...