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Ipergigio

Circolo degli Antichi
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  1. Non so dire se Yakult-san stia delirando o no, tuttavia le sue parole mi inquietano: sbirciare nell'animo delle persone sembra proprio una cosa da demoni! Ed io, non ho voglia di incontrare altri Caduti proprio ora che tutto il mio piccolo mondo mi è crollato addosso. "Cosa cercano, perché ti guardano nell'anima?" Incalzo il senzatetto con le mie domande mentre comincio a chiedermi se sia davvero possibile evadere dalla stazione di polizia: non intendo lasciarmi coinvolgere nei piani di qualche mio fratello, l'ultima volta ho pagato questo mio errore con la prigionia nell'Abisso.
  2. Le parole del barbone mi lasciano perplesso: occhi azzurri? Qui in Giappone? Mi domando mentre cerco di sorvolare sul cattivo odore del mio compagno di cella. "Chi è occhi azzurri?" Domando. "Un poliziotto con le lenti a contatto? Uno straniero?" Forse sto solo dando spago al delirio di un uomo distrutto dalla vita di strada, ma anche questo mi va bene pur di non restare solo coi fantasmi della mia mente.
  3. Rimango calmo e passivo mentre vengo caricato sulla volante, portato in una stazione di polizia che sembra essere di una certa impoetanza e quindi, vengo visitato frettolosamente e sbattuto in cella senza che mi vengano levate le manette: si tratta un gentile pensierino da parte del detective Koji ma se necessario, non saranno un problema dato che col mio potere posso distruggerle quando voglio. Certo, il metallo è un cliente difficile e potrebbero volerci un po' di tempo e pazienza per liberarmene, ma alla fine la spunterei. In aggiunta non sono solo, ho qualcuno che mi tiene compagnia: è un uomo malandato e sporco che si porta dietro un odore non molto gradevole, ne deduco che debba trattarsi di un senzatetto. Non proferisco parola e mi siedo su una delle brande che adornano la spoglia cella di detenzione, poi mi guardo attorno per una buona manciata di secondi, cercando di capire se ci siano videocamere o altre diavolerie elettroniche che mi stiano osservando. "Brutta giornata anche per te?" Domando all'uomo malconcio. Non è da me avviare una discussione, ma devo restare lucido ed evitare di chiudermi in me stesso a macerare nei miei cupi pensieri. Penso che tenermi impegnato in una discussione potrebbe aiutarmi a restare vigile e attivo.
  4. Porgo i polsi al poliziotto con una certa noncuranza: le parole del detective non mi sorprendono più di tanto. Forse Koji non è una persona cattiva, ma anche lui ha delle colpe nei riguardi di Emi. "Non sei migliore di me." Gli ribatto sperando che prima o poi anche lui se ne renda conto.
  5. La polizia irrompe in casa come un fiume in piena, mi assillano di domande e non ci metto molto a capire che mi ritengono il responsabile di quanto accaduto e infondo, non hanno del tutto torto. Mi crederebbero se dicessi che non ho fatto altro che tentare di difendere Emi dagli abusi di Sana-san? Non credo proprio, quindi per ora li lascio fare. Però la musica cambia quando anche Koji Hasegawa si unisce al coro degli accusatori: mi farà rinchiudere in manicomio, mi farà andare alla forca, dice. Le sue parole mi scuotono dal torpore e mi fanno reagire. "Cosa stai dicendo?!" Gli ringhio contro "C'ero solo io a difendere Emi da quella donna! Ho visto io i lividi sul viso di mia sorella! Ho visto Sana darle cibo per cani e colpirla con un guinzaglio! Tutto per qualche voto non abbastanza alto! E tu che hai fatto quando ti ho chiesto aiuto!?" Entrambi i miei pugni sono serrati e fremono, probabilmente aggredirei il detective Koji se la casa non fosse stata invasa da una dozzina di poliziotti.
  6. Ho capito, quindi le disavventure del Caduto senzatetto e il macello in ospedale non si svolgono in contemporanea con le mie vicende....
  7. Grazie mille spiegazione esaustiva! A causa del mio inglese così-così questi dettagli sui patti continuavano a sfuggirmi. Per curiosità chi può dirmi qual'è la cronologia delle nostre vicende?
  8. Chiamo il numero per le emergenze della polizia e attendo che un'operatore mi risponda. "Polizia...?" Cerco di spiegare l'accaduto come meglio posso dato che non riesco a dare un'ordine ai miei pensieri, quando infine chiudo la comunicazione, resto lì immobile col corpo di Emi tra le mie braccia. La percezione di ciò che mi circonda sembra intorpidirsi, sento che mi sto chiudendo in me stesso come non mi accadeva da davvero molto tempo, so che sarebbe meglio cercare di evitarlo ma adesso non m'importa e mentre piango in silenzio, continuo a cullare il corpo esanime di mia sorella.
  9. Emi è stata massacrata e i miei poteri non possono salvarla, la sto vedendo morire tra le mie braccia senza poter far nulla. Mi volto a guardare Sana ormai catatonica e abbandonata a se stessa, il mio volto è una maschera di collera: penso che dopotutto la distruggerò, non rimarrà nulla di lei. Ma mentre sto per agire, Emi riprende conoscenza e afferrandomi la mano, mi implora di porre fine al suo dolore. All'improvviso, mi sento come se sprofondassi nuovamente nell'Abisso. Scuoto il capo, non posso fare ciò che Emi mi chiede, non esiste forza al mondo che potrebbe convincermi. Apro la bocca per dirle che non lo farei mai, quando mi rendo conto che un liquido caldo sta scorrendo lungo il mio volto. Non capisco subito di cosa si tratti, per dei secondi che paiono eterni resto confuso, poi capisco... sono lacrime! Non avevo più versato lacrime da quando ero stato gettato nell'Abisso per aver levato la mano contro i miei fratelli angeli ed anche dopo essere tornato libero, non avevo mai versato lacrime: credevo di non esserne più capace. Ma ora eccomi qui, a versare lacrime come un fiume in piena mentre stringo tra le braccia una ragazza morente. Che grande regalo mi ha fatto Emi, ora Turiel della Settima Casa può piangere di nuovo! Ho un solo modo per poterla ripagare. "Emi... ci rivedremo presto, è una promessa, perciò aspettami, va bene?" Le sussurro mentre le mie lacrime scorrono. Io sono la manifestazione della morte e mi rendo conto che darle una fine serena, è tutto quel che posso fare per lei.
  10. Stavo valutando se fosse possibile salvarle la vita (condizioni di lei permettendo) con un patto, dato che il demone può in quel momento esaudire un desiderio, ma se ci fosse il rischio di lasciarla cronicamente sofferente... allora...
  11. Master, dato che è un momento critico per il mio PG, ho delle opzioni per risolvere "tu-sai-cosa"? O devo procedere per la via più ovvia?
  12. Sana-san pagherà per il male che ha fatto, è giusto così, io avevo anche cercato di farla ragionare ma lei mi aveva attaccato, che altra scelta avevo? Questa è la versione della storia che mi racconto. Riprendo le sembianze di Ryo Hasegawa ed il dolore delle ferite torna a farsi sentire, con la scarica d'adrenalina ormai esaurita, la tentazione di lasciarmi svenire è forte, ma resisto e mi precipito da Emi ignorando completamente la nostra matrigna. Mentre mi accerto dello stato di Emi, stringo già il cellulare nella mano che però trema esageratamente: paura, disgusto, rimorso, questi sentimenti si accavallano tra di loro facendomi star male.
  13. Nebbia e silenzio mi circondano diventando parte di me, poter dispiegare le mie ali corvine è piacevole, finalmente sono tornato ad essere Turiel della Settima Casa mentre le emozioni di Ryo ora sono ovattate e lontane. Tuttavia, ricordo ancora qual'è il mio scopo: salvare Emi. Osservo la sorella di Ryo Hasegawa distesa a terra e priva di sensi, sono quasi contento che non possa vedermi, ma devo sbrigarmi se voglio esserle utile, devo risolvere in fretta la questione con Sana-san. Decido che punirò la matrigna folle, ma non la priverò della vita, mi darò da fare per impartirle una punizione che forse è anche peggiore della morte stessa. Mi muovo verso Sana-san prima che lei possa agire e allungo una mano per afferrarla, presto distruggerò la sua mente.
  14. Ricevuto... @ Latarius: verrei a darvi una mano, ma sono impegnato a farmele suonare da una matrigna pazza.
  15. La follia pare aver conferito a Sana-san una forza incredibile o forse è solo una giornata sfortunata per me. In ogni caso, mi ritrovo messo alle strette. Poi qualcosa scatta dentro di me e la mia rabbia prende il sopravvento sulla razionalità e decido di rivelare a quella sciocca mortale la mia vera forma...
  16. Sana sarà anche folle ma le sue parole mi colpiscono anche più duramente di quel coltello. C'è molta verità in quelle frasi, anche se sono pronunciate da una donna cattiva la cui mente è fuori controllo. È vero, delle persone in questa casa nessuno è innocente, non Sana, non Emi e tanto meno io: l'incarnzione della morte. Le mie certezze vacillano e per un momento, le cose non sembrano essere come io e Ryo le abbiamo sempre vedute. Poi Sana attacca, ed io schivo il suo affondo di misura. Ad ogni movimento brusco, la ferita mi duole ma stringo i denti e approfittando del momento in cui siamo più vicini l'uno all'altra, provo ad afferrarla: devo indurla a ragionare o neutralizzarla in fretta: sto combattendo anche contro il tempo.
  17. Hello! Master, ho visto che hai cambiato il mio post, ora chi deve postare?
  18. allora mi limito a difendermi dall'attacco, se non erro schivata è la mia pool con più dadi, poi se siamo ancora vicini tento di immobilizzarla e farle perdere i sensi con una presa al collo. Spero non sia una manovra troppo ambiziosa.
  19. Mi sa che concordo... solo che non mi è più possibile modificare il post
  20. Beh, comunque ho aggiustato il mio ultimo post e sono pronto a procedere... magari schivo l'assalto e spendo lì 1 willpower per il successo automatico
  21. Ho aggiustato il mio post, lascio che sia la matrigna ad attaccare, io mi adeguerò alla sua azione...
  22. Fino al collo: mia sorella è una sociopatica, mio padre è un uomo assente e la mia matrigna è tutta sbroccata... è una pacchia!
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