Era un pò che non ci si senviva vero? Bè mi scuso perchè sono stato molto occupato (a dire la verità non è vero, ma non posso dirvi che non avevo voglia altrimenti faccio una brutta figura!). Cmq per una volta insieme al mio gruppo abbiamo deciso di fare una campagna lunga e duratura (che è la stessa cosa di lunga >_<). Fino ad ora abbiamo giocato piccole campagne di breve dura ma ora ne vogliamo fare una in grande stile. (Ah, io DOVREI essere il master) Mi piace molto le avventure fatte dai giocatori cioè che non sia il master a guidare i giocatori ma siano loro a scrivere l'avventura per questo ho deciso che questa volta inizierò in un modo particolare. Qui sotto potete leggere l'introduzione che ho scritto, praticamente darò ai pg solo questo breve raconto e poi saranno loro a continuare come preferiscono. Visto che iniziamo tra pochi giorni aspetto i vostri consigli e critiche.
PS: Se vi serve qualche informazione chiedemelo pure (cmq non vi dò il mio indirizzo o numero di telefono per il resto sono disponibile)
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(III giorno del II mese)
La porta delle stanze reali si aprì di colpo e Tharis entrò. Era insolitamente agitato. <<Tharis, quante volte ti ho detto di non disturbarmi mentre leggo?>> Proferì il re senza togliere lo sguardo dal suo libro. <<Mi dispiace, mio signore>> balbetto il comandante. <<Ecco, ho appena ricevuto una missiva da parte di Lord Reghard dice che lungo i con fini a ovest si sta formando un grande esercito>> Il re tolse lo sguardo dal suo libro, si alzò e lo rimise nello scaffale. <<E come potrebbe interessarmi una cosa del genere?>> Tharis stette per un breve istante in silenzio e poi rispose <<Ecco, sembra che il neo esercito voglia attaccare proprio il nostro regno>>, <<Non essere ridicolo!>> tuonò il re <<E perché dovrebbero attaccarci? Non hanno alcun motivo>>, <<Ecco, mio signore, abbiamo saputo anche che c’è un’insolita agitazione nei monti, sia gli orchi che i giganti si stanno unendo>>. Nel sentir queste parole la sicurezza del re vacillo. <<Hai detto gli orchi? Le tribù degli orchi sono sempre state rivali e se ora si stanno unendo c’è qualcosa che non va>> <<Quindi, mio signore, cosa farà ora?>> <<Raduna i migliori 100 uomini che hai per stasera. Voglio partire per il Vast e saperne di più>>, <<Sarà fatto, mio signore>> Dopo un lieve inchino il capitano Tharis lasciò le stanze reali, non era facile radunare i migliori 100 uomini in meno di 4 ore e lui lo sapeva ma doveva riuscirci sentiva che di li a poco sarebbe accaduto qualcosa di brutto. <<Quindi partite?>>, <<Si Tharis, affido a te tutti i compiti, starò via per un po’>>, <<Sarà fatto mio signore.>>. <<Se ci sarà davvero una guerra>> prosegui Elric <<Non voglio perdere senza combattere, Tharis, raduna più uomini che puoi, mercenari, banditi, mercanti non mi importa basta che sappiano tenere in umano una spada>>, <<Capisco, e se chiedessimo agli elfi del Boscofitto?>> propose Tharis mentre aiutava il re a salire sul suo cavallo <<Gli elfi? Spera soltanto che non ci attacchino anche loro>> Tharis non capì il senso della frase, “perché? Cosa è successo con gli elfi?” si chiedeva. Il re parti con le i suoi 100 uomini lasciando la capitale in mano a Tharis. Un lieve sorriso apparve nel volto di Ferha, la moglie del re, nel vedere suo marito allontanarsi fuori dalla città.
(pomeriggio del IV giorno del II mese)
Samaldar insieme a due guardie si stava avvicinando alla piazza che ormai era quasi tutta piena. Il palco era stato posizionato a nord e questo a Samaldar non piaceva, lo voleva al centro non sapeva il perché ma lo voleva al centro. Salì sul palco mentre le guardie si fermarono prima, Tharis era tra il pubblico ad osservare il figlio del re che saliva sul palco, era un po’ preoccupato conoscendo il carattere del ragazzo. Samaldar aveva già parlato al popolo altre volte ma mai su argomenti cosi importanti. <<Allora, oggi sono qui, contro il mio volere, per dirvi una cosa sul nostro regno>> cominciò a parlare quasi come se fosse scocciato <<Mio padre vuole organizzare un esercito per migliorare la difesa delle nostre terre per questo chiede a chiunque sappia combattere un aiuto. Naturalmente sarete pagati, da mio padre, per i vostri servigi>> Senza altro proferire il giovane terminò il suo discorso. La popolazione presente non capì bene quelle parole, la loro regione si è dichiarata neutrale anni addietro e non hanno mai combattuto quindi perché organizzare un esercito per la difesa?. <<E cosi lo hanno scoperto, molto divertente, >> disse a bassa voce un umile contadino venuto in città in cerca di lavoro, almeno cosi aveva detto alle guardie dell’entrata principale.
(notte tra il IV-V giorno del II mese)
Bianchi fiocchi di neve cominciarono a cadere dal cielo.
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