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Bellerofonte

Circolo degli Antichi
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  1. Entrambi i sovrani muovono le labbra lentamente, adagiando ogni parola in una cantilena stanca che non trova entusiasmo o passione alcuna nemmeno nell'avere di fronte due stranieri provenienti da un mondo oltre l'oceano. "Salute a voi" entrambi parlano nello stesso momento, sovrapponendo la voce più profonda del re a quella leggera della regina; l'effetto è come se a parlare fosse qualcosa di metallico e senz'anima. Decisamente inquietante. "Conveniamo la vostra presenza sull'isola, Sandrine Alamaire, principessa di Chateux-Blanc e contessadi Vaudemont, Pioniere della Loggia ed emissaria dello Scacchista e Besnik Fortunale Aghendor, capitano della Speranza dell'Est e della Cercascogli della Loggia, Sopravvissuto all'Onice e al Fulmine, Emissario della Tempesta. Come dono di benvenuto, vi offriamo gratuitamente la consapevolezza che il Pioniere Randal Ridley, Cuoco della Speranza dell'Est, futuro Cavaliere Libero di Fort Adigrat, Emissario corrotto della Vendetta, è vivo. Per ora. Per volere di Chronepsis l'Indifferente abbiamo conoscenza di tutto ciò che accade sull'isola. Confidiamo in uno scambio reciproco di informazioni."
  2. "Un inventore? Credevo fosse un...beh...avventuriero scaltro..." dice Arsak usando tutto il tatto di cui è capace; Arrigo controbatte: "Teng rispetto ppe tutti, ma io so' nu cristian onest che mi guadagno il pane fatigando..." sì, come no. E il gioco delle tre carte a chi lo dai a bere? "Non so se sarei in grado di imparare una lingua nuova, ma la cosa mi interessa. Non mi hai davvero ancora parlato dei tuoi compagni. Sono stato allievo di lord Iskander - risposi in pace. E' lui che mi ha avviato sulla strada di Rao, oltre ad avermi insegnato l'amministrazione dei beni. Da giovane sognavo di diventare Mastro del Conio a Lalibela. Avrei passato la vita tra i libri e la vita di corte, senza dover mai toccare una spada. Avevo il terrore di impugnare un arma, di far male a qualcuno! Le cose sono andate molto diversamente. Ho ucciso sia goblin che elfi, purtroppo."
  3. Dopo pochi minuti le chiavi iniziano a brillare di luce propria, con il loro campo magnetico più forte del solito che vi indica una direzione comune attraverso gli snodi del palazzo. Salite diverse rampe di scale, sorpassate un crescente numero di guardie ai piani superiori, ed infine capite di non essere più veramente all'interno del palazzo, ma piuttosto sopra di esso. Il corridoio che percorrete è infatti un semplice colonnato coperto da vimini ed edera, situato sul terrazzo-giardino sovrastante il palazzo vero e proprio. Oltre i limiti, se guardate all'orizzonte, riuscite a scorgere scorci di una Lalibela vista dall'alto, chiedendovi se in una posizione più adeguata riuscireste a vedere da lì anche la Speranza. Alla fine del portico, un arco permette di entrare nel retro dell'enorme statua dedicata a Sehanine, che a quanto pare non è solo decorativa, ma contiene invece una parte dell'architettura del castello: la sala del trono. Non vi è mai capitato che una statua sopra un palazzo ospiti una stanza, tantomeno quella più importante di tutte. Non ci sono porte a definire l'ingresso della statua, solo un grande arco cavo oltre il quale l'ambiente diventa improvvisamente più nobiliare; un tappeto verde ricamato sul pavimento di mattonelle di granito porta ad una scala al centro del quale c'è un grande doppio-trono costituito da radici intrecciate e sovrastato da due statue femminili. Ai lati, altre due navate secondarie vuote, e poi una serie di quattro balconate una sopra l'altra che affacciano tutte nella navata centrale; come un teatro che ha come palcoscenico il trono stesso. Vi avvicinate all'ingresso della stanza; non avete incontrato nessuno da quando avete messo piede sul tetto, ed in lontananza ora vedete due figure elfiche che occupano i sedili del trono, entrambi immobili e con sguardo vitreo. I loro volti sono androgini, tanto da riuscirvi difficile riconoscere chi sia chi; vi affidate solo al loro vestiario - un vestito da sera lungo color blu notte per l'elfa sulla sinistra ed uno bianco e dorato come il mezzodì per quello sulla destra. Varcata la soglia, la voce di lady Tamara riecheggia per tutta la torre - anche se non vedete alcuna traccia di lei - istruendovi sull'incontro: "Per sommo volere della dea Sehanine, quest'oggi siete benedetti dalla presenza delle Eccellenze Supreme di Lalibela; onorate e adorate la Regina delle Stelle Jazira, signora del Fato degli elfi di ogni dove. Prostratevi e ammirate il Re del Mondo Azamatar, re di ogni popolo e discendente del Sole. Rendete grazie agli eventi che vi hanno condotti a questo momento di infinita grandezza, al cospetto di Coloro che Tutto Sanno. Ossequi agli Eccelsi ed Altissimi Emissari di Chronepsis l'Indifferente! Per volere della loro grandezza, offrite loro il bene più prezioso che avete: la vostra Conoscenza!" Gli elfi non si sono mossi di un millimetro, per quanto pallidi e immobili paiono essere statue di cera.
  4. Perché no? L'incantesimo permette di modificare l'intensità e la direzione di una qualsiasi corrente d'acqua in un raggio dipendente dal livello centrato sull'incantatore. Non parla di quanto estesa debba essere la massa d'acqua per essere controllata, né che si debba trattare di una corrente naturale o meno. Di base potrei usare l'incantesimo anche per mescolare lo zucchero nel caffè.
  5. PS: ho appena controllato sullo Stormwrack ed esiste un incantesimo chiamato Control Currents.
  6. Il più semplice dei quali è: crei una buca, la riempi d'acqua e poi ci casti sopra Controllare Acqua per farla muovere e renderla "corrente".
  7. "Parli come lady Kara, ora..." dice Arsak, un po' seccato. "Però hai ragione. Non volevo finire a Fort Adigrat, ho sempre pensato che il titolo di capitano sarebbe andato a mio fratello. Poi un giorno, per far colpo su Kara, parte con alcuni amici verso sud per sconfiggere il Cornotonante. Ci hanno portato il suo cadavere, ma era quasi irriconoscibile." l'elfo si incupisce parecchio. "Un mese più tardi lord Iskander mi ha promosso a capitano ed eccomi qui. Io, cresciuto tra i libri e i templi, a dover gestire un manipolo di soldati indisciplinati." Dopo aver lasciato ordini e direttive, Arsak si unisce a voi nel vostro viaggio ad Ovest.
  8. @Fortunale @Sandrine Entrambi notate la reciproca presenza; Besnik porta con sé un leggero alito di vento che fa vorticare il polline attorno a lui in spirali improvvisate verso l'alto, come catturati da un impercettibile flusso d'aria che lo circonda mentre medita. Sandrine è invece più bella che mai; essere tornata nel suo habitat naturale dopo mesi in mare giova sia all'umore che alla sua forma fisica. Nessuna notizia di Ventura e Tondley, i quali immaginate si staranno godendo le loro stanze più che possono.
  9. Vi lasciate alle spalle le enormi porte bianche della sala da pranzo di lady Tamara e, dopo esservi reciprocamente salutati, raggiungete le vostre stanze dove dormite come angioletti. All'indomani vi svegliate con il sole di primo mattino che vi accarezza dolcemente il viso, unito al profumo delle fioriture provenienti dal giardino coperto sul quale affacciano entrambe le vostre stanze. Le chiavi ancora non danno alcun segnale; avete ancora un po' di tempo per coccolarvi con le meraviglie del castello.
  10. "Essì, tien ragiòn tu, o capitàn ca part senza e'nnoi tanto lontano 'un va." convinci Arrigo della vostra indispensabilità "Sandrine nun mi piacia, o 'ssapev? E' 'no bell muorz e uagliuna, ma tutt' sti nobbili ca tinimm 'ncopp a Speranza...c'aggian far? Tu aviss d'esser o' Nostromo!" - al tuo compagno non va a genio la classe nobiliare, soprattutto quando lui è un loro sottoposto; se condiamo con un po' di misoginia e un pizzico di timore per l'enorme potere magico della contessa, ecco che l'opinione di Arrigo porta ad un'unica inevitabile conclusione: che per quanto sei benvoluto dalla ciurma - che ti ha perdonato perfino un tentato omicidio! - dovresti essere tu al suo posto! Il tuo libro di ricette inizia a prendere forma con gli appunti di alcune ricette importabili a Barusha, visti i gusti locali e l'abbondanza di alcuni ortaggi rispetto ad altri; una specie di capitolo "Guida a come migliorare la vostra misera cucina" dedicato a Ibnat. Se questo libro dovesse un giorno essere pubblicato e non si sa come distribuito nell'Est, la città di lady Kara ne trarrebbe senz'altro giovamento. ...la carovana di Arsak si intravede a qualche centinaio di metri lungo la strada che ormai conoscete a memoria; quando vi avvicinate abbastanza il capitano chiede notizie di ciò che è avvenuto a Ibnat, ed alla vostra risposta, come previsto, delega ai suoi uomini di accompagnare il resto degli esuli a casa, volendo lui dialogare in privato con te. Come avevi previsto, ti chiede di accompagnarti personalmente al tempio di Selam "...per motivi personali. Stavo per fare un errore madornale a causa della mia fede...io...ho bisogno di risposte."
  11. Kara ti saluta un'ultima volta e Ibnat scompare alle vostre spalle. Un altro paragrafo della vostra avventura si è finalmente chiuso. "A me manca chilla screanzata e' Ventura ca rride semp a tutte e' strunzat che dico!" ridacchia tra sé e sé, poi fieramente: "Pperò ce l'abbiam fatt veder nuj a chilla tignùsa e'Barbara! Avimm sarvàt na città, oh! E mo tu si pure nobbile! Quann vutam alla Speranza aggia verè se 'gne guard ancora ccò chillo sguard e' smaniosa!" Ma dopo un paio di calcoli fatti sul momento inizia quasi ad urlare: "Randàl mo ca ci pienz so' quasi due mesi che nun vediamo nisciun della Speranza, o' ssapev? Magari quell nun c'hann cchiù truvat e so' partiti, to 'mmaggini?"
  12. Sottolineo come questa elfa sia capace di lanciare incantesimi di ottavo livello eppure si lascia intimorire da un brindisi. "Una bevanda alcolica...un gesto benaugurante..." ripete tra sé e sé. Poi riempie magicamente i bicchieri di tutti di un dolcissimo vino speziato alla cannella ed alza il bicchiere verso di voi: "All'ignoto!" esclama dolcemente, citando involontariamente il motto di Morris Burglar. Il gesto sembra piacerle. La serata per voi si conclude qui. Dopo il brindisi con Tamara potete lasciare la tavola e augurare buonanotte - a meno che non abbiate altre domande per lei -, certi che l'elfa risponderà a tono; dopodiché potete decidere cosa fare.
  13. Kara è letteralmente sommersa dalle persone che continuano ad arrivare, raggiungerla non è uno scherzo. Appena si riesce a liberare ti fa cenno di seguirla, e rientrate nel palazzo Yedilov, al piano superiore, nell'ex-studio di lord Iskander. "So che siete rimasti più di quanto dovevate." commenta, mentre cerca qualcosa in mezzo alle cianfrusaglie di suo padre. "Eccola!" da sotto il tavolo sguaina una bellissima spada elfica di mithral e ti ordina: "In ginocchio. Adesso." non avrebbe ammesso un no come risposta, glielo leggi negli occhi. Ti si para davanti e appoggia la punta esattamente sul tuo cuore, dicendo solennemente: "Dirth'ena ma enasalin, shem'len." ovvero "La conoscenza ti guiderà alla vittoria, umano". E poi: "Benvenuto tra noi, Libero Cavaliere di Fort Adigrat. Possa la tua cavalcata durare in eterno." si abbassa verso di te e ti dona un anello splendente di fattura antica, e poi ti schiocca un bacio in fronte per suggellare la nomina. "Il bacio non lo dò a tutti i cavalieri..." commenta Kara, con Arrigo che è VERDE d'invidia. L'elfa non vi trattiene: i profughi continuano ad arrivare, una bella gatta da pelare per una ragazza appena promossa a governatrice. Ma come te, anche lei cercherà di essere all'altezza. Vi accompagna sin sul limitare della città, e vi dice: "Dareth shiral." cioè viaggiate sicuri.
  14. L'alta sacerdotessa è in forte difficoltà. Vi osserva con il bicchiere in alto, in attesa di...qualcosa. Un segno, una spiegazione. La sua fronte corrucciata fa tenerezza a Ventura evidentemente, che a rallentatore rialza il suo calice in aria pronunciando la parola "B-r-i-n-d-i-s-i..." mooolto lentamente. L'elfa emula la cartografa e i bicchieri finalmente si toccano; ma Tamara ancora non ha capito cosa è appena successo.
  15. "Muah! Fa 'i buchi a terra!" non hai la più pallida idea di cosa significhi questa locuzione, ma l'espressione facciale di Arrigo ti fa presumere che sia un commento positivo. Si alza dal divano e si stiracchia, poi si gratta un po' il mento: "Magari ni putissim terletr...trlael...tetrl...spostar cco' a maggia, oh! Amm'appena turnàt e diec iuorn e viagg...!" ma la tua condizione non ammette repliche; vi riposerete quando Vendetta smetterà di mangiarti l'anima. Dai calcoli fatti precedentemente, quarantaquattro giorni vi separano dalla vostra meta; certo saprai che impiegherete di più, visto che dovrete fermarvi a cacciare o a rifornirvi, prima o poi. Ma ora come ora, non vedi altro modo; la magia di Naesala che nell'ovest era una spanna sopra il "notevole", qui sembra a confronto il potere di Boccob in persona, per quanto è rudimentale il livello di magia in zona. Dopotutto 'sti qua si son fatti fregare da un goblin sotto Alterare sé stesso, non dimentichiamolo! "Randàl, ma siccome o' gobblin è muort e stramuort, putissim pur arrivà adduv o' capitan, senza ca l'aspettiam ccà. O no?" e Arrigo non ha tutti i torti. Se avete bisogno del capitano di Fort Adigrat, sarebbe meglio raggiungerlo piuttosto che starlo ad aspettare qui. Tanto ormai la famiglia Dastanev è stata sterminata. O quasi. "E c'aggia fa' co quello là?" dice indicando in direzione della gogna.
  16. "Non mi arrecate alcun disturbo, ve lo assicuro." la cena è terminata, avete le pance piene - Ventura e Tondley più di tutti - e siete ampiamente soddisfatti che il vostro primo contatto con una nuova civiltà sia andato liscio come l'olio. Tamara si alza dal tavolo, segnando la fine delle cena; il tempo è davvero volato, ed iniziate ad avere tutti un po' di abbiocco serale. "Se vi troviate in necessità di chiamare la mia presenza, sussurrate il mio nome alle chiavi e queste vi condurranno da me. Ora vi lascio andare a riposare."
  17. Quando finisci di parlare nella stanza cala il silenzio per un po', facendoti sentire un po' stupido. Non è che Kara se n'è andata e hai parlato da solo per gli ultimi cinque minuti? No, è ancora lì, la senti singhiozzare. "Grazie. Per tutto." ...termini il tuo bagno e ti rivesti con vestiti nuovi di zecca, un abito da caccia appartenuto al defunto lord che Kara ti dona in segno di gratitudine. Arrigo è al piano di sotto, bivaccato su un divano all'ingresso in attesa che il suo fedele cuoco sia pronto per tornare in azione; i mormorii nella città ti avvisano inoltre che i primi esuli stanno iniziando a tornare a casa, accolti dalla loro nuova signora.
  18. Il motivo principale del perché Ventura e Tondley da un po' non intervengono è che hanno capito che se mettono le posate in un particolare modo sul piatto, questo si riempie di una seconda porzione del piatto che si è appena mangiato; entrambi sono abbastanza adulti da sapere che una quantità esagerata di dolce di fichi e noci farà loro venire il mal di pancia stasera, ma l'ingordigia che li anima è quella di chi nella sua vita ha patito la vera fame. Tamara è completamente insensibile verso il loro atteggiamento, continuando a discutere con gli Arconti seduti al tavolo con lei: "Sarò lieta di venire con voi sulla Speranza, capitano Aghendor. Nel frattempo mi occuperò di trovare una sistemazione più consona per i vostri compagni, se lo desiderate." L'elfa termina il dolce, ed il piatto scompare insieme alle sue posate. "Presumo che sarete convocati di primo mattino per un udienza straordinaria con gli Altissimi. Tenete sempre le chiavi con voi. Sarete chiamati appena possibile."
  19. "Ecco, io..." Kara esita. "Io non so se sarò all'altezza. Mio padre era-" le parole le si bloccano in un groppo in gola. Continua "Non sono come lui. Non lo sarò mai. E Ibnat, lo hai visto, è una città difficile circondata da minacce d'ogni genere. Il capitano Arsak è il reggente di Fort Adigrat da molto, ma non è un soldato fino in fondo; lui è il figlio che mio padre ha sempre voluto..." - silenzio. "E se abdicassi in favore di Arsak? E' assurdo, lo so, dovrei lasciare la mia città a qualcun altro...ma terrei fede al suo giuramento, e ti accompagnerei al tempio io stessa. Che ne pensi?" La lady di Ibnat ti confida le sue fisime adolescenziali sul non sentirsi all'altezza delle responsabilità ereditate da suo padre, ma l'acume che ti contraddistingue da sempre ti fa capire che questo non è uno di quei momenti da prendere alla leggera; anche Arsak era turbato l'ultima volta che l'hai visto, conscio del fatto che la sua fede lo aveva portato su una strada che mai avrebbe voluto percorrere. E quando la fede vacilla, sai che i templi - in particolare quello di Selam dedicato a Rao, al quale lui è molto devoto - sono la prima meta dei pellegrini. Prevedi che Arsak con tutta probabilità ti chiederà di farti da scorta fino al tempio lui stesso per cercare di risolvere la sua nascente crisi mistica. Ma se Kara lo nominasse nuovo governatore di Ibnat, la lady prenderebbe il suo posto. Insomma, hai in mano sia il destino della cittadina elfica che del tuo viaggio nell'ovest di Barusha: chi secondo te dovrebbe regnare su Ibnat? E chi dovrebbe invece venire con te e Arrigo? Anche se ti consideri solo il cuoco di bordo della Speranza, i tuoi doveri da Pioniere vengono a sempre a galla. E inizia perfino a mancarti Sandrine: in una situazione come questa avrebbe iniziato a piangere e cantare e tutto si sarebbe risolto per il meglio come al solito. Ma spostiamo un attimo il focus sui tuoi dilemmi interiori: la piuma magica che Arrigo ti ha donato inizia a muoversi da sola, scrivendo su un foglietto di carta abbandonato per terra un messaggio piuttosto chiaro.
  20. "Vi ringrazio per le dolci parole sulla nostra città." l'elfa accenna un leggero sorriso di risposta alle adulazioni di Sandrine. "Non avevo mai sentito di spiriti incarnati nel corpo di mortali, ma convengo che le Sua Altezza Tarumbar ed Sua Grandezza Elentàri abbiano certamente la risposta a molti dei vostri quesiti." e poi verso Fortunale: "Ho sempre creduto di vivere in una grande isola, ma a pensarci bene, ora mi sembra più piccola che mai." Il tempo vola al tavolo con Tamara. Le portate si susseguono ed arrivate infine al dolce: "Questi fichi provengono dagli alberi al limitare con le foreste dell'entroterra." annuncia l'elfa, presentando il piatto, poi continua: "Sarei molto lieta di conoscere questo famigerato elfo che portate a bordo, quello che chiamate Tiberius. Vi offro il mio aiuto per guarirlo, se aveste la compiacenza di portarmi da lui. Ho interesse nella sua biologia tanto quanto la vostra." Eppure il linguaggio del corpo non denota particolare enfasi, così come incontrare per la prima volta una nuova razza non le ha nemmeno fatto alzare un sopracciglio; interessante come, senza l'influenza umana, gli elfi abbiano conservato - se non sviluppato - la pacatezza di cui sono nativamente dotati.
  21. Addosso all'Adulatore trovi, a parte la bacchetta insanguinata che dai ad Arrigo, anche un mantello magico. E dopo il dovere, il piacere. ...trascorri tutto il tempo che necessiti per ripulire sia il corpo che la mente, nella vasca d'ottone piena d'acqua profumata che Kara ha preparato per te. La stanza della lady è grande sì, ma non così grande quanto ti aspettavi che fosse; come tutto il resto ad Ibnat, c'è un alone di povertà in tutto, anche nella nobiltà. La stanza possiede due entrate: una dal corridoio, quella principale, ed un'altra che porta in un'altra stanza adiacente, uno studiolo usato principalmente dalla lady, dove nessuno spolvera da secoli. Mentre ti lavi il sangue di dosso e lasci che Kara si occupi dei tuoi abiti, osservi quei maledetti pugnali rigirandoteli nelle mani, pensando a cosa una semplice scelta - il sì detto ai finti Gemelli - possa davvero condizionare un'intera esistenza. "Randal?" Kara ti chiama dall'altra stanza, distogliendoti dalle voci nella tua testa che ti rimproverano di non aver compiuto la vendetta fino in fondo. L'elfa è nella stanza adiacente, appoggiata con le spalle ad una delle due ante della porta. Puoi sentire la sua voce distintamente, ma non puoi vederla, né lei può vedere te. "Ti posso chiedere un consiglio?" ...perché a te? Forse perché è urgente, e Arrigo è l'unica altra persona in tutta Ibnat attualmente, quindi il cerchio si restringe; o forse perché sei straniero, libero dalle convenzioni in cui è cresciuta e obbiettivo sulle cose importanti. O forse perché sei l'eroe di Ibnat e ancora non lo sai.
  22. Il sangue del goblin è equamente diviso tra le tue vesti ed il centro della piazza. Ad acque calmatesi, lady Kara si avvicina osservando con orrore il quasi-cadavere dell'hobgoblin; in risposta alla tua domanda chiude gli occhi e abbassa leggermente la testa scuotendola a destra e a sinistra; uno dei tuoi pugnali caldi finisce il lavoro, mandando all'altro mondo il responsabile di tutto il casino nel quale ti sei ritrovato. "Non ci posso credere. E' finita." dice Kara, ancora con lo sguardo nel vuoto. "Mio padre è morto. Ibnat è salva ed io...io sono la nuova reggente." Si infila entrambe le mani nei capelli, appoggiandosi ad una di quelle catapecchie ancora in piedi. "E' un incubo! Non sono pronta per questo!" ti guarda, ancora sporco di sangue e fremente per andarti a buttare in un catino d'acqua calda per toglierti via tutto lo schifo. "Vieni con me, c'è una vasca in camera mia." e ti apre la strada verso il palazzo Yedilov, attraverso la piazza vuota. State per arrivare al portone quando il rumore di zoccoli annuncia l'arrivo di Arrigo in perfetto tempismo per non dover alzare un dito verso nessuno. "Randàl, ma comm'è sto fatt ca ultimament si' semp chin'e sang? O lord tarocco chi fin aggia fatt?" poi si accorge dell'elfa, e si toglie un ipotetico cappello che non ha in segno di reverenza. "Signorì che poi mi ci vado a rimettere alla gogna, nun vi preoccupàt, giust'o tiemp e sistemar sta cosa...!" ...sì, come no! Attaccato al suo cavallo, a mò di bisaccia, c'è ancora il goblin legato e imbavagliato che avete catturato a Negash. I pugnali tremano: la tua coscienza condivisa ti suggerisce che devi finire il lavoro. O meglio, dovresti. Se c'è una cosa che tutti abbiamo imparato da qualche giorno è che nessuno dice a Randal cosa deve fare.
  23. La storia della Settima Spedizione non è qualcosa che si può raccontare in due parole, nemmeno a grandi linee; Fortunale si destreggia nel racconto aiutato ogni tanto dalle precisazioni di Ventura, mentre Tamara annuisce in silenzio per la maggior parte del tempo; quando azzanna la frittata è ormai fredda, il tempo è volato senza che ve ne accorgeste. I piatti continuano a riempirsi: quando ne terminate uno, arriva subito l'altro. "Non siete né elfi né goblin, lo avevo intuito, sì." l'alta sacerdotessa si sofferma un attimo sulle orecchie di Sandrine mentre parla, ma evita di fissarle al contrario di tutti coloro che avete incontrato finora sull'isola. "Immagino che, visto il nome che porta la vostra spedizione, altri sei tentativi di esplorare l'est non siano andati a buon fine; eppure Barusha ha una storia millenaria, mi chiedo come mai nessun altro dall'Ovest sia riuscito ad arrivare fin qui prima. Noi non abbiamo mai avuto interesse ad esplorare, da sempre impegnati a rafforzare l'integrità del regno, ma voi...avete raggiunto l'isola in soli due mesi di viaggio. Non sono poi così tanti. Poi non sono sicura di aver ben capito come siete riusciti a superare una cascata. La vostra nave è incantata magicamente? E in ultimo, cosa più importante: ora che siete giunti a Barusha, quali sono le vostre intenzioni? Avete ordini precisi sulle istanze diplomatiche da attuare con i nativi?"
  24. Tondley e Ventura obbediscono, timorosi quanto Fortunale di fare pessime figure da un momento all'altro; tutti hanno lo sguardo fisso sull'alta sacerdotessa, e cercano di emularne le mosse e le scelte per non cadere in errore. "Era di un nobile guerriero" risponde Tamara al capitano "leggenda vuole che sconfisse un gigante, molti secoli or sono. Per sua volontà espose il teschio nella sua camera come monito di grandezza quotidiano verso sé stesso. Spero che anche le altre stanze siano di vostro gradimento" aggiunge rivolgendosi ai restanti commensali. Ventura: "La mia è piena di metallo." forse questa frase doveva suonare diversamente nella sua testa, ma la sacerdotessa di Sehanine non fa una piega e le risponde: "E' Mithral, un metallo molto raro e leggerissimo. Tutto ciò che hai visto è stato creato da un mastro forgiatore molte lune or sono." Tondley non si azzarda nemmeno a proferire parola sull'inquietudine della stanza degli Antenati, e sorride da ebete facendo finta che sia tutto fantastico. "Come già sapete, la vostra presenza qui è un evento unico nel suo genere perciò la cortesia di ospitalità è il minimo che abbiamo da offrirvi, in cambio delle molte domande che abbiamo per voi." Tamara batte le mani tre volte, ed i vostri piatti si riempiono magicamente della prima, squisita portata del menù. "Volete espormi il motivo della vostra presenza qui? Descrivermi il vostro luogo d'origine? Spiegare come siete giunti a Barusha, magari?"
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