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Bellerofonte

Circolo degli Antichi
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  1. "Due cavalli. E sia!" Iskander ti dà la mano, e poi ti fa sciò sciò per invitarti ad andar via di lì. Che modi nobiliari, eh?
  2. "Puoi prendere un cavallo ed una cartina, sono il mio dono per te. Un ragazzo sveglio come te saprà orientarsi sicuramente. Addio."
  3. "Ibnat non ha guaritori, ma se provi nella capitale, Lalibela, qualcosa troverai sicuramente."
  4. Bevete e gozzovigliate tutta la serata, tu sempre mantenendo un po' di considerazione per l'indomani, mentre Arrigo si dà alla pazza gioia; ne risulta che il giorno successivo, quando è ora di andare, l'avernusiano risponda alle tue chiamante con "Lassatem 'stà, ancora cinque minuti!" che sai che saranno più di cinque. Decidi di andare a trovare lord Iskander da solo. Attraversi piazza dei mercanti e trovi Arsak alle porte del palazzo; "Buongiorno." ti saluta, e ti fa strada all'interno del palazzo. Salite le scale al piano superiore e vi dirigete nella stessa stanza dentro il quale ti aveva portato il capitano, lo studio del lord, luogo nel quale hai anche fatto conoscenza con lady Kara. La stanza è identica a come l'avevi lasciata undici giorni or sono; solo che lady Kara non occupa più la poltrona principale, dove invece Iskander è seduto, ed alcuni membri della servitù sono in piedi alle porte della stanza. Il lord vi intravede alle porte e fa cenno di entrare: "Capitano, ben arrivato. Tu sei...Randal, giusto? Era questo il tuo nome? Benvenuti entrambi, stavo giusto discutendo il da farsi con mia figlia. Ho sentito che la presenza del cuoco forestiero ha destato gli animi della rivolta, qui a Ibnat." Arsak interviene, molto più sicuro di sé rispetto a quando Kara aveva il comando. "Mio Lord, capisco quanto assurda vi può sembrare questa idea, ma vi assicuro che lady Kara desiderava solo una vita migliore per il popolo. Non intendeva affatto violare intenzionalmente i dogmi del dio Rao-" "Assurda? E' la cosa più sensata che mia figlia abbia detto da quando è nata!" Arsak resta sbigottito: "Come...come sarebbe a dire?" Iskander Yedilov si alza dalla sedia, fa il giro del tavolo e vi si appoggia col nobile deretano. Poi continua: "Combatteremo il potere!" lady Kara esulta. "Ordino a te, capitano, di radunare tutti i tuoi uomini immediatamente e marciare verso la capitale con l'intento di conquistarla. Prendi anche la servitù con te. Altre braccia che potranno esserti utili." Kara smette di esultare. "Mio lord, ma...che razza di scherzo è questo?!" "Nessuno scherzo. E' un ordine diretto, Arsak. Non puoi disobbedire. Ora va'." il gelo cala nella stanza. "HO DETTO DI ANDARE, ORA, BRUTTO IDIOTA!" il capitano fa un breve inchino ed esce dalla stanza senza dire una parola. La servitù fa altrettanto. Rimanete solo tu, il lord e sua figlia, quest'ultima piuttosto sconvolta. "Ora passiamo a te, cuoco. Mi hai salvato, meriti una ricompensa. Cosa desideri?"
  5. Arrigo annuisce, ma ha bisogno di un altro paio di boccali e di un sorso del liquore della casa - tutto sul conto di Arsak, ovviamente - perché la sua performance abbia inizio. L'Avernusiano sale su un tavolo e inizia: "Io tengo, 'a che só nato, nu vizio gruosso assaje... nun ll'aggio perzo maje... va' trova lu ppecché! Mm'è sempe piaciuto di stare in allegria io, la malinconia, nun saccio che rrobb'è! De tutto rido…e che nce pòzzo fá!? Ah – ah – ah – ah….. Nun mme ne ‘mporta si stóngo a sbaglià... Ah – ah – ah – ah.... Io rido si uno chiagne, si stóngo disperato, si nun aggio magnato, rido senza penzá... Mme pare che redenno, ogne turmiento passa... nce se recréa e spassa... cchiù allero se pò stá... Sarrá difetto gruosso chistu ccá... Ah – ah – ah – ah... Ma ‘o tengo e nun mm”o pòzzo cchiù levá... Ah – ah – ah – ah... Lu nonno mio diceva ca tutte li ffacenne faceva isso redenno... E accussí i' voglio fá... Chist'è ‘o difetto mio, vuje giá mo lu ssapite... ‘nzieme cu me redite ca bene ve farrá! Redite e ghiammo ja': Ah – ah – ah – ah Ca bene ve farrá: Ah – ah – ah – ah Ah – ah – ah – ah" Tu e il capitano battete le mani a tempo mentre l'intera osteria inizia a danzare e ballare; in un attimo di lucidità, tra una strofa e l'altra, mentre ti fai riempire il bicchiere per l'ennesima volta, ti rendi davvero conto di come gli elfi che abitano Barusha - o Ibnat, perlomeno - siano totalmente diversi da quelli dell'Ovest. Già, perché se è vero che hanno le orecchie a punta e che ci vedono bene al buio, è altresì ovvio che non sembrano affrontare la loro esistenza con la seriosità, la solennità, degli elfi come Naesala, Tiberius o perfino quelli di Nuova Minos. Per qualche ragione a te ignota, la gente è gioviale e sempliciotta, si lascia coinvolgere facilmente, e non dimostra affatto quel senso di superiorità e contegno che ti aspetteresti dai preferiti di Corellon. Nobiltà a parte, s'intende. Cosa insolita, non trovi? Gli unici elfi che si comportano come tali sono coloro che occupano le alte sfere sociali. Il resto sono popolani qualunque, perfino Arsak. Paese che vai...sì, insomma, cultura che trovi. Ma basta ragionamenti in proposito: Arrigo è davvero uno spasso, stonato, eppure così allegro! Per una serata intera dimentichi la Eurus ed i chilometri che hai fatto per arrivare fin lì a Barusha, e tutto ti è così familiare da farti sentire di nuovo a casa. "Siete miei ospiti stasera" ti dice Arsak, nel frastuono generale "Avete entrambi una camera al piano superiore della locanda, offro io, e non vi preoccupate." e dopodiché ti offre un altro boccale. Com'è che dove vai vai, riesci a farti subito così tanti amici?
  6. "Niente vi trattiene qui a Ibnat, ma sento di avere un debito con voi. Venite con me a Fort Adigrat domani, vi farò accompagnare dai miei uomini fin dove desiderate." poi Arsak alza il bicchiere in cielo "Intanto, stasera rilassiamoci!" Arrigo coglie la palla al balzo "Amoniiiiinne!"
  7. Arsak vi lascia sedere senza obiettare, ordinando un'altra caraffa per te e per Arrigo, che lo saluta: "We marescià" ed il capitano risponde, sussurrandoti: "Il tuo amico ha ancora uno strano accento." già, perché riesce a mantenere l'accento anche in una nuova lingua come il Barushano. Incredibile. "Comunque io sono finalmente fuori servizio, quindi anche volendo non ho l'autorità di rimetterlo al suo posto..." ti ammicca l'elfo. Il brodo di pollo vi arriva dopo pochissimo, fumante e gustoso. "Sai Randal, questo anello che porto, può permettermi di non avere mai né fame né sete. Significa questa zuppa...non è necessaria. Ma sai cosa? Mi mancava il suo sapore. Mesi e mesi in giro per il continente, ho incontrato non-morti, un drago, un paio di esploratori venuti da oltre l'orizzonte. E cosa scopro, infine? Che il lord era tenuto a due passi da casa! E' stata dura, non puoi immaginare quanto. Non vedo l'ora di tornare a Fort Adigrat e restarci il più a lungo possibile. E pensare che mi annoiavo a gestirne le economie..." Il capitano ridacchia, bevendo un sorso di vino dal bicchiere di legno. "Iskander è tornato, quindi Kara non ha più autorità qui. Io andrò a nord con i miei soldati sperando di essere richiamato il più tardi possibile per qualche nuova, stupida emergenza per il quale si debba agitare la spada. Sono davvero stanco di questa vita da militare. Mi dispiace per il tuo compagno, comunque. Non so quanto vi possa essere utile, mentre scendevamo a sud abbiamo raggiunto il tempio di Rao, dio della Pace. Il suo custode è fratello Ardager, mi pare si chiami così, ma non sono sicuro sia un incantatore. Se volete avventurarvi fin lì state attenti però: il tempio si trova in una foresta abitata da elfi selvaggi e non-morti. Non vi conviene andare da soli."
  8. "Mmm..." Arrigo ci pensa quanto basta per farti pentire di averglielo chiesto. "Tiberius fa tutt'o spiert e tutt cos ma sta co' no piede 'nta fossa, quindi tanto spiert unn'è. Però qua ce stann gent ca a confront io par 'nu genio, quindi forse forse avissa di trovar nu mod per abbiviscirlo daccussì poi te po' dar lui na sistemata, no?" Quindi anche se Tiberius non gode della sua stima, resta comunque meno peggio delle persone che avete incontrato ad Ibnat, secondo Arrigo. Ma la sua soluzione è solo una domanda in risposta ad un'altra domanda; già, perché se anche Tiberius potesse curarti, chi curerebbe lui? Ma Arrigo questo non lo sa, e non lo sai nemmeno tu. Entrate nella locanda, che in questi minuti inizia a riempirsi dei primi elfi che giungono a rifocillarsi. Arsak ha tolto il cappotto e ha lasciato le armi, e sembra godersi una discussione non molto accesa col barista. Sul bancone c'è un piatto di zuppa di pollo calda ed una caraffa con del vino.
  9. "Non è che si litiga...è che non ci si capisce" commenta Tessa, seguita da Asvig "Siamo noi a non capire Sigbjorn, per la precisione. Spero lascerete a me il comando, la prossima volta." e Tondley: "Volevamo chiedervi cosa fare con la nave, e quanto tempo ancora stare qui, ma soprattutto: cosa fare con Molo Zefiro."
  10. "Eh io pur sent e' voci, o sà? E' come quand c'è Asvig sottocoperta che inizia a cazziàr a tutti quanti pecchè ancor si pensa che sta a far a'guerra, o quand Sandrine ci piglian e' cinque minuti e inizia a cantar. Po' m'stonan a capa!" anche se la natura del problema è diversa, Arrigo cerca di comprenderti meglio che può.
  11. Ventura scoppia a ridere, lasciandosi trattare da bambolina per tutto il ritorno, con netta disapprovazione di Barbara. "Sì, ma d'ora in poi mi occuperò io di lei!" risponde la lady al capitano con sdegno, come per implicare che Fortunale non abbia fatto nulla per impedire a Sandrine di ridursi in quello stato. Ritornate al molo; Barbara si occupa della sua protetta riportandola al suo letto seguita da Ventura ridacchia ancora tra sé e sé, prendendosi gioco di lei: "Ehi Sandrine! Chi è più bello tra...Randal e Arrigo? Nono! Chi è più bello tra Asvig e il capitano?" e lady Syvis continua a sbuffare; vorrebbe spegnerla con un interruttore, ma Ventura non ne ha uno, sfortunatamente. Nel frattempo una folla è radunata sulla banchina, circondando Sigbjorn. "Cosa significa?!" gli urla Tondley "E' un sì o un no?" ...silenzio. "Ha mugugnato. Forse è un no." risponde Tessa. "Secondo me è sì. Io direi di sì." controbatte Asvig; e Tondley, di nuovo: "Non importa cosa faresti tu, ci serve la sua approvazione. Il capitano ha lasciato lui in comando." Ma Sigbjorn li guarda impassibile, serissimo, e tutto quello che dice è: "Mh." Tondley impazzisce, fa quasi per strapparsi i capelli; "E' MEZZ'ORA CHE CONTINUI A DIRLO! SE E' SI' RISPONDI SI', SE E' NO RISPONDI NO!" e Sigbjorn: "Mh." Asvig prova a parlargli in Silvano, ma le cose non sembrano migliorare granché. Quando la ciurma ti vede tornare hanno tutti quasi le lacrime agli occhi. "Capitano siete qui! Finalmente!"
  12. Il sole sta calando quando tu e Arrigo lasciate l'edificio. Il geniere di bordo è da quando sei tornato che ti guarda con aria pensierosa: "Tutt'appost, Randàl?"
  13. La serratura è praticamente uno scherzo, si apre con facilità inaudita. "Eh...arriviam n'copp a n'isola sconosciuta e a prima donzella ca truviam è na scassacazz peggio e'ra Syvis. Muah!" Arrigo si alza, finalmente libero, sgranchendosi schiena e polsi. Lasciate la piazza ed entrate senza problemi nel palazzo; la gente ormai conosce i vostri nomi e voi riuscite tranquillamente a comunicare con loro; tu avendo imparato faticando il linguaggio, Arrigo grazie alle monete d'oro che ha trasmutato in un braccialetto che lui stesso ha chiamato "Traduttore Universale" anche se di universale ha molto poco, visto che permette al possessore di parlare solo il Barushano. "Lady Kara è attualmente con suo padre" vi dice una domestica all'entrata. "Ed il signor Verdini è stato bandito a vita dalla residenza." ma l'elfa non si prodiga nemmeno a tentare di far uscire l'avernusiano da lì; forse perché non è di sua competenza, forse perché non prende troppo sul serio gli ordini di lady Kara, ora che Iskander è tornato. Che decidete di fare?
  14. "Nah, staj comodo, grazie o'stess. Nient, a signora ed ij abbiam avut no poc e discussion e l'aggia chiamàt zòccola. A prima vota aggia ditt che era 'no problema di traduziòne, ma a seconna e a terza e a quarta non c'ha credut e m'ha mis qua. Eran almeno tre anni che non finivo n'coppa 'na gogna e teniva quasi...nostalgia, o'ssapev? Tu, Randàl? "
  15. "Come osate?! State parlando della principessa di Vaudemont, nonché Arconte delle Parole! Non un qualsiasi mozzo di infimo grado prigioniero dei suoi ignobili vizi!" Barbara frizza di energia magica, che la circonda sotto forma di piccole, innocue scintille magiche. Forse quella che deve rilassarsi è proprio lei.
  16. Il convoglio entra ad Ibnat, più quieta che mai. La giornata al mercato volge al termine e la gente per strada sta smontando baracca e burattini per tornare ognuno alle proprie umili abitazioni, ma i vessili di Fort Adigrat ed il volto di lord Iskander rivitalizzano l'intera comunità. "E' tornato!" "Ce l'hanno fatta!" "Lode a Rao! Lode ai cavalieri! Lode al capitano Arsak!" "Lo Spuntato è con loro!" "Non è uno Spuntato, dicono di chiamarsi Umani" - il popolino parlotta, poi qualcuno urla "Bentornato, mio signore!" e la piazza dei mercanti esplode in un applauso crescente, facendovi festa e circondandovi; camminare coi cavalli diventa persino difficile in mezzo a tutta quella gente che vi ringrazia. Lady Kara vi raggiunge facendosi largo tra le persone che affollano la carovana: "Padre!" esclama con le lacrime agli occhi, e corre verso il lord abbracciandolo e scoppiando definitivamente a piangere come una bambina. "Temevo che...che i goblin...oddio!" lord Iskander ricambia timidamente l'abbraccio. "Figlia mia...sono qui." Arsak lascia che il lord e sua figlia si ritirino nel loro palazzotto di famiglia, ordinando ai suoi uomini di smontare tutto e pensare ai cavalli. "Il mio primo giorno di ferie da mesi." commenta quando ci sei solo tu nei paraggi "e c'è un solo posto dove voglio passarlo." Il capitano si dirige verso la taverna, incurante del resto. Come biasimarlo, dopotutto? Nel mentre di tutto ciò sei rimasto inerme tra la folla e le riunioni di famiglia. La piazza si è svuotata nel frattempo, ma noti una cosa che dieci giorni fa non c'era. Una gogna proprio al centro dello spiazzo. "Uè Randàl! Alla fine l'ha truvàt! L'aggia semp ditt ca si nu brav uagliòn!" Arrigo occupa il posto d'onore nello strumento di tortura, condannato lì presumibilmente dalla reggente di Ibnat. Eppure non si trova chissà quanto a disagio, in virtù di una presumibile esperienza in fatto di gogne e torture.
  17. "Ma cosa...? Anch'io!" Ventura ride di gusto, anche se con un pizzico d'invidia. Barbara invece è stupita dall'improvvisa ebbrezza della sua figliastra preferita, ma non per questo le rifiuta un abbraccio, che serve tra le altre cose anche per reggerla in piedi nella strada di ritorno. "Capitano" chiede lady Syvis "Avete infettato la mia povera Sandrine con i vostri barbari modi marinareschi! Datevi un contegno, per Valkur!" Barbara è molto su di giri, e ce l'ha a morte con Fortunale ritenendolo evidentemente responsabile di questa grottesca situazione. Iniziate a tornare indietro verso la Speranza, fiduciosi che saranno altri uomini a portare il carico di barili restante.
  18. Rileggendo la descrizione, la mia opinione è che in mancanza di altro, secondo me la spada vince automaticamente la prova di spezzare.
  19. Ragazzi, sono reduce da un esame e son tornato a casa poco fa, rispondo a tutti domani, perdonatemi!
  20. Se non ricordo male, si dice Artefatto qualsiasi oggetto magico il cui livello totale sia superiore a +10. Visto che vorpal (+5) e +3 arrivano a +8, ignorare riduzione danno e attraversare muri di forza è sicuramente un bonus superiore a un semplice +2. La spada, in virtù del fatto che può ROMPERE e non ATTRAVERSARE gli effetti di forza, permetterebbe di tentare attacchi di spezzare contro gli incantesimi come Scudo, Armatura Magica, di rendere inutile il Cubo di Forza (62'000mo). Per come lo intendi tu, un ladro sotto invisibilità superiore picchierebbe CA 10 qualsiasi cosa, rendendo automatico il confermarsi del critico 19/20.
  21. Arsak condivide con te l'opinione sul cibo e ammette di non aver ben compreso la natura di Arrigo, ma si dice felice di poter approfondire una volta tornati a casa. Sembra quasi un'altra persona ora che è con il suo lord. Più fiducioso in sé stesso, più vispo, perfino più amichevole e meno serioso. Lord Iskander si presenta e rimane molto sorpreso dalle tue rivelazioni, ma non sembra molto interessato a ciò che hai da dire sull'oltremare. Continua invece a chiedere di casa sua, Ibnat, e di cosa è successo mentre era via, preoccupandosi molto per sua figlia. Il viaggio di ritorno in linea di massima procede tranquillamente, anche se il lord sembra molto silenzioso; "Un'esperienza del genere ti segna" aveva commentato Arsak, speranzoso che la vista di sua figlia avrebbe senz'altro giovato al lord. I tuoi incantesimi li lanci senza dare troppo nell'occhio ed ecco cosa capisci: attorno ad Arsak c'è una lieve aura di Abiurazione sempre attiva, mentre percepisci aura moderata di natura sconosciuta provenire da tutto il suo corpo. Uno dei soldati di Arsak ti fa presente, tra le altre cose, che Iskander è un incantatore spontaneo esattamente come sua figlia. Al termine dei cinque giorni di viaggio, Ibnat appare all'orizzonte. I soldati fremono, ansiosi di terminare la loro odissea. Arsak annuncia "Siamo quasi giunti."
  22. "Ci penso io." Alcuni dei soldati che assistono il lord vengono mandati ad approntare i cavalli mentre il capitano in solitaria decide di fare una bella chiacchierata con il suo lord prima di lasciare l'accampamento. La mancanza di addestramento militare viene compensata dalle abilità diplomatiche e interpersonali che Arsak dimostra di avere; da piccolo era uno di quei ragazzi sensibili e spaventati dalla violenza, ma questo Randal può solo dedurlo dai suoi atteggiamenti e dalla pazienza che impiega per cercare di rassicurare l'ex-prigioniero dei goblin. Dopo una buona mezz'oretta il campo è stato smontato ed i cavalli sono pronti. Il lord viene fatto salire sulla carrozza dei viveri, rifocillato, pulito e coperto come si deve. Il capitano gli dà una pacca di rassicurazione sulla spalla e poi si avvicina a te. "Non è stato facile." sospira, preoccupato. "Ma credo di aver capito come sono andate le cose." Uno dei suoi soldati vi avvicina i vostri cavalli, dandovi le briglie in mano. "Qualche mese fa gli attacchi dei goblin si sono intensificati sulla strada tra Negash e Ibnat; normalmente noi di Fort Adigrat veniamo chiamati per dar loro una lezione e riportarli nei ranghi, ma stavolta Lord Iskander non ci chiamò, tentando di risolvere la cosa diplomaticamente una volta per tutte. In segno di buona fede andò da solo a Negash per trattare con loro, ma a metà strada venne rapito e trattenuto con la forza. Non ha saputo dirmi perché i goblin lo abbiano tenuto per così tanto tempo senza chiedere un riscatto, crede che abbiano avuto diatribe interne dopo l'ascesa al potere di un nuovo capofamiglia tra i Dastanev. Dice di non aver detto nulla a sua figlia perché sapeva si sarebbe opposta alla sua missione in solitaria...e vorrei ben vedere." Quindi il lord di Ibnat si era fatto un viaggetto in solitaria verso la tana del lupo sperando nella benevolenza dei goblin. Una mossa piuttosto stupida per un pluricentenario. "Rao non me ne voglia, sono così sollevato! Se l'avessimo trovato morto, Kara mi avrebbe ordinato di radere al suolo Negash e poi sarebbe partita alla conquista dell'isola. Una volta riportato a Ibnat, mi assicurerò di fargli sapere che hai contribuito alla sua liberazione...sarà gentile con te e i tuoi compagni, te lo assicuro."
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