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Bellerofonte

Circolo degli Antichi
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  1. Il problema vero è che per trovare una guardia, devi rifarti metà del porto a ritroso, e come si dice proverbialmente: oltre al danno, la beffa. "E perché mai dovrei avere io le chiavi, se il magazzino è della Loggia? Al massimo le dovresti avere tu." ottima osservazione, PNG guardia temporaneo a cui non ho dato un nome. Anzi, George. Sì, questa guardia si chiamerà George. "Io mi chiamo George" ecco, appunto, così adesso lo sa anche Vuldo. Perdonami la molestia, è l'orario. (?) Qualcuno probabilmente avrà evitato di mettere una guardia all'edificio perché "se c'è una guarda, c'è qualcosa di valore dentro", e quindi meglio non attirare l'attenzione. D'altronde è un magazzino in disuso, perché mai dovrebbe essere sorvegliato? Andare a chiamare Isaac a quest'ora della notte non è una grande idea: chi sveglierebbe un mezzogigante che ha lavorato tutto il giorno per così poco? Alché, ti balena in mente un'idea: cosa farebbe Kiltus al mio posto…?
  2. Non sai nulla della Fiamma Verde, ma il Bivio lo conosci eccome! Credi perfino di poterci arrivare, se avessi una nave a disposizione...ehi, aspetta un attimo: ce l'hai! Ferdinand non sa nulla di Len, e perciò decidi di uscire dalla taverna per andare a cercarlo; ma fortunatamente non ce n'è bisogno. Appena svolti l'angolo, eccolo appollaiato su un barile con le gambe a penzoloni. Alza la sua solita mano per attirare la tua attenzione e poi ti corre addosso. "Come va la testa?" ti chiede, seguendoti verso il porto.
  3. Le strade notturne di Capo Ventura sono illuminate solo dalle fiaccole appese di tanto in tanto agli edifici, e diventano man mano più rare quando ti avvii nella zona del porto. Le guardie perlustrano il perimetro - dopo il casino successo con l'evasione di Nero e l'abbandono di Josephine, il nuovo capitano delle guardie ha rafforzato di molto la sorveglianza notturna. Passi inosservato alla maggior parte degli ubriaconi che ancora vanno in giro a quest'ora della notte, e prosegui verso il tuo obbiettivo senza troppa difficoltà. Il capannone è completamente di legno, e trovi l'ingresso solo grazie alla luce della luna. Si vede poco o niente, ma noti che c'è un grosso lucchetto a chiudere l'entrata. Prevedibile.
  4. "Dovresti iniziare a pensarci, allora! Sei già bello che grande, dovresti pensare a farti una famiglia quando torneremo dall'Oceano d'Oriente!" Ecco qui, la mamma dietro la nobildonna, con uno dei suoi tipici sproloqui inopportuni e preoccupati sul futuro. Però è sinonimo del fatto che le piaci, se si preoccupa per te. Prende il mano l'oggetto e i suoi occhi diventano bianchi e luminosi. "Vedo...qualcosa." lo accarezza ripetutamente, e poi la magia oculare l'abbandona, tornando a guardarti. "E' di una ragazza." la sua divinazione era stata piuttosto accurata. "Una ragazza a cui piaci!" Oh, no, un attimo: questa non è divinazione, è qualcosa di molto più potente. E' intuito femminile! "E' un mestolo bellissimo, che carina che incoraggia le tue passioni! Chi è? Come si chiama? E' carina?" …!
  5. "Vostro...prigioniero?" Negli occhi di Manodiferro vedi i pezzi del puzzle che si mettono improvvisamente insieme. "Sei un Pioniere!" afferma, guardandoti con occhi insolitamente diversi. "I Pionieri in genere danno la caccia ai pirati, non li arruolano come se nulla fosse. Ma sai che ti dico? Non m'importa più. Puoi anche essere sua maestà, se mi garantisci la fine di quella ciurma, io sto con te." Si alza dal tavolo, aiutandosi con la mano buona. "Tra sei giorni si riuniranno tutte le ciurme per i combattimenti tra galli giù al porto. Scegli gli uomini di cui fidarti e io ti porterò da loro. Prepara le monete d'oro. E grazie per la bevuta." L'uomo si allontana, confondendosi con il resto della folla. La serata procede sommariamente bene: la taverna è piena come i calici dei suoi avventori. La leggenda di capitan Tempesta ti è tornata parecchio utile. […] La città a quest'ora della sera è parecchio silenziosa, così come il porto. Sai che la Jocasta non è più tenuta lì, poiché dava troppo nell'occhio. C'è un vecchio capannone una volta appartenente ad un lestofante del posto che Kaleb aveva sistemato, dato in gestione alla Loggia dopo quell'impresa. E' lì dentro che hanno nascosto la nave, tenendola lontana dal mare finché Isaac non si fosse deciso a iniziare a costruire la Eurus. Non dista molto dalla taverna, circa quindici minuti a piedi.
  6. "Hai avuto proverbiale cùlo." dice, sicurissimo, il marinaio. "Sono io la talpa!" Come un topo col formaggio, il vecchio bacucco si beve tutta la storia, dalla prima all'ultima parola. Con le parole ci sai fare, e la tua influenza diabolica ti aiuta a perseguire i tuoi obbiettivi con l'inganno degno del migliore dei signori degli Inferi. "Calypso ha portato la Fiamma Verde a nord-est, al Bivio delle Correnti, sei miglia a sud di Minos. Se riesci a portarle la Jocasta, non avrà più rivali e potrà attaccare la Loggia direttamente dal mare. Le loro armi usate contro di loro...ci pensi?" ride di gusto, assaporando già una vittoria che gli sta scivolando dalle mani proprio in questi attimi di gaudio...
  7. Entrambi continuate a bere come se non ci fosse un domani: occhio al fondo del bicchiere, Vuldo! L'uomo si lascia prendere da un brivido di terrore quando racconti quelle terribili dicerie, tanto da costringerlo a sputare per terra quando pronunci la parola "demonio". Lui con questo genere di cose non vuole avere niente a che fare. "Ho visto i suoi ritratti sui manifesti dei cacciatori di taglie, mai andato più vicino di così. Perfino gli altri pirati si tengono a distanza da lui." e poi si lascia andare in una risata ironica quando parli di ciurme incorruttibili. "Tutto si compra a questo mondo. Non ti posso garantire la fedeltà eterna di nessuno, nemmeno la mia. Però è gente che sa fare il suo lavoro."
  8. ...silenzio per qualche secondo. "Un'altra talpa?" mormora, guardandoti in faccia. Un marchio orribile, vesti da supercattivo, sguardo malvagio…beh, non hai proprio l'aria del Pioniere. Weasel abbassa l'arma, ma ancora non si fida completamente di te. "Se non ci fossi stato io a portarti via da quel macello, te la saresti vista brutta. Non dovresti esporti così tanto, mantenere il basso profilo è d'obbligo!" e ti dà le spalle, continuando a sistemare la roba all'interno di quel sacco. "Quanti siete? E quali sono i vostri ordini?"
  9. "Lavori per lei, eh…?" dice il marinaio, continuandosi a grattare il mento. "Beh, si dà il caso che io sia il suo primo ufficiale e non ti ho mai visto in vita mia. Alza bene le mani e non fare mosse stupide." dal nulla, una balestra a mano ti viene puntata contro prima che tu possa fare nulla. Cavolo, stavolta ti è andata proprio male.
  10. L'uomo ti guarda, diffidente. "Forse. Forse no." si gratta il mento con due dita, aguzzando gli occhi. "Io ti conosco, tu eri quello che ha buttato Astulf Lunghebraccia in gattabuia. Sei un Pioniere anche tu. Krum-Kreim...Kron! Sì, ti chiami Kron. Ti va di raccontare al vecchio Weasel che ti è successo?
  11. "Le hai prese di santa ragione, ragazzo!" dice l'uomo senza ancora voltarsi verso di te. "Sono le due, e l'Halfling è scomparso dopo averti tirato quel piatto di bollito di carote in faccia." Ora si alza, e puoi guardarlo bene in faccia: non ci sono dubbi, il viso bruciato dal sole, i denti mancanti, l'odore nauseabondo di pesce. E' un marinaio. "Sono Weasel, ti ho portato fuori da quel casino prima che ti facessi male sul serio." si avvicina a te, dandoti una rapida occhiata. Sembra soddisfatto. "Ti ho sentito nominare qualcuno, prima..."
  12. Barbara sorride alle tue parole, rincuorandosi. Sì, Josephine sarebbe migliorata parecchio con un po' di buone maniere e una dose di femminilità nella sua vita. La nobildonna si avvicina a te e mettendoti due mani sulle spalle e guardandoti da capo a piedi. "Parliamo di te ora! Tuo padre ti ha tirato su bene. Sai anche cucinare, da quello che mi ha detto Josie." e si avvicina con sguardo pestifero - ecco da chi l'ha ereditato! - al tuo orecchio destro. "Devi avere la fila dietro!" e scoppia in una frivola risata contenuta dal gesto di coprirsi il volto.
  13. Immagino non ci sia miglior espressione del casino che avete appena scatenato tu e il tuo amichetto. Len si abbassa all'ultimo secondo e la bottiglia indirizzata a lui finisce sulla testa di un poveraccio già mezzo ubriaco dall'altra parte del tavolo, stendendolo definitivamente. L'hin sparisce in mezzo alla folla, e tu, tra una batosta e l'altra, rimani incastrato nella mischia. In questo genere di risse, non c'è mai un vincitore: le prendono un po' tutti indistintamente, e prima che tu possa fare l'irreparabile accendendo lo spirito che alberga dentro di te e facendo saltare in aria questo posto, sei bello che steso insieme a tutti gli altri. L'ultima cosa che vedi è qualcuno che ti prende da terra e ti porta via da tutto quel casino. Ti risvegli con un dolore alla testa di come non ne avevi da molto, molto tempo. Contusioni e lividi ovunque, e la promessa di non seguire mai più i piani di Len - promessa che ti fai di volta in volta, ma che continui a non rispettare. Non sei più nella taverna, o per meglio dire: non sei più nella parte conosciuta della taverna. Ti trovi al piano di sopra, in uno degli alloggi, steso su un letto sudicio; di fronte a te c'è un uomo dal volto stanco e dall'aria depressa, che sta mettendo in ordine alcune vecchi stracci in una borsa. Non l'hai mai visto prima.
  14. Attorno a te molti sono attratti dalla nascente rissa, ma tutti per motivi che puoi ben immaginare; nessuno di loro viene ancora in tuo soccorso, né mostra interesse maggiore degli altri. Anche Len sembra averlo capito, e messo alle strette, non può che rincarare la dose. "Scusa Kaleb" Sembrano dirti gli occhi dell'hin. No, non vorrà mica…? Troppo tardi. Un piatto di ceramica ricolmo di liquame a malapena commestibile ti viene spaccato in testa senza che tu possa fare molto per contrastarlo; e come per incanto, tutta la taverna si trasforma in una rissa epocale...e non sono nemmeno le due di pomeriggio!
  15. "Si può fare. Dovremmo iniziare a spandere la voce già da ora...certo, se avessimo più tempo! O forse non ci serve? Forse basta un pubblico adeguato..." Len si guarda attorno con lo sguardo che hanno gli Halfling quando stanno per combinare qualcosa. Kal lo conosce bene, anzi, benissimo! In genere non porta mai a nulla di buono, ma quando si necessita di soluzioni drastiche, non c'è altro modo che affidarsi al loro vivace intuito. Il suo sguardo ti dice: reggimi il gioco. Len salta su un tavolo sguainando un pugnale, e con una maestria e un'oratoria degna di Vuldo, sferra un colpo volutamente a vuoto verso Kaleb. "Marrano!" gli urla, preoccupandosi di farsi sentire da più gente possibile. "La Loggia ti punirà per ciò che osi dire! Calypso è una pazza furiosa ed a ragion veduta è stata esplusa! Come ti azzardi a darle supporto?! Traditore che non sei altro!"
  16. "E' meglio così" dice Barbara, cercando di alleviare il tuo dispiacere "Se restassimo a Capo Ventura saremmo solo un impiccio, e sai quanto Josie sia incline a mettersi nei guai." I suoi occhi indugiano sulla tua cicatrice, ma non è educato per lei chiederti come te la sei fatta, se non in momenti più opportuni. "E' cresciuta in mezzo alle armi." e si spiegano tante cose, anche se questo Randal lo sapeva già. "Quando Gordon Uriel era ancora capo della guardia cittadina, la trovò che mio marito l'aveva appena abbandonata. La prese con sé e la trattò come uno dei suoi figli, crescendola come un ragazzo; povero Gordon: ha tre gemelli maschi e una vita con l'armatura addosso, non ha mai avuto talento per pizzi e merletti." un lieve sorriso si fa largo sul senso di colpa che predomina sul suo viso. "Le ha fatto da padre per come poteva, e tu e Kiltus siete il resto della sua famiglia." il sorriso svanisce. "Sono ancora una sconosciuta per lei. So che hai già fatto tantissimo per noi...per me. Ma qualsiasi cosa accada, veglia su di lei. Non ha nessuno a parte noi e...guardala: è ancora una bambina!" non lo sono forse sempre, i figli, agli occhi dei propri genitori?
  17. "Calypso, intendi?" già, forse mancava una s e c'era una t di troppo. "Ne parlava proprio oggi Floim." l'hin ascolta le tue parole, ma stavolta non sembra essere particolarmente d'accordo con te. "Kal, come faccio a trovare una persona che non so nemmeno che faccia abbia? Ci serve un piano migliore di "dividiamoci". Potremmo impiegare giorni per cercare un tipo che, da quanto ho capito, si sta nascondendo proprio da gente come noi." Intorno a te noti un losco figuro. E poi un altro. E un altro ancora. Cavolo, sei in una taverna! Sono tutti dei loschi figuri!
  18. Quando riapri gli occhi, del tuo uomo già non c'è più traccia. Le lenzuola sfatte, il suo odore nel letto, il suo sapore ancora sulle tue labbra. Ma non c'è nient'altro che questo, di lui. O forse no? Arranchi tra le coperte, per osservare quale strano oggetto sul pavimento provoca un ticchettare metallico contro il pavimento di pietra; ad una rapida occhiata, la vedi, quella spada solitaria dimenticata volutamente dal suo proprietario. Il pensiero della partenza di balena in mente: Barbara! Kiltus! La clessidra sul tuo comodino indica le otto e venti, decisamente troppo troppo tardi! Ci vorrà si e no un cinque minuti andando a passo moderato dalla Loggia fino al molo, ma questo se si trattasse di un qualsivoglia cuoco! Ma con meno di un'ora a disposizione per prepararti, dove mai potresti andare?!
  19. La risposta non è delle più rassicuranti. Il tipo con la cicatrice sorride, e noti che gli mancano parecchi denti. Non sai se sa davvero menare, ma di sicuro incassa che è una bellezza. […] Dieci minuti più tardi, la contrattazione termina. Gli otto marinai saranno tuoi per cinque monete d'argento complessive da pagarsi subito. Una sciocchezza rispetto a quanto guadagnerai. Len entra in taverna proprio in quel momento: come al suo solito, alza la mano per farsi riconoscere e poi ti corre incontro. "Ehi Kal!...sei ancora vivo." questione di vita e di morte, avevi detto "Ottimo! Di che si tratta?"
  20. Ferdinand ti risponde ruttando la birra che ingurgita. "Ehi, Kilagas! Quanto tempo! Ti serve un'altra ciurma, eh? Quella che ti ho dato la scorsa volta? L'hai persa?" è ubriaco fradicio e ti ha evidentemente scambiato per qualcun altro. "Ho degli uomini abbastanza pazzi da seguirti, guardali: sono col barbaro all'insù...col cavolo al tabù...voglio dire...al tavolo laggiù!" e crolla svenuto e sbavante dall'altra parte del bancone. Dove ti ha indicato, c'è un gruppo di marinai, in effetti: tutti con tatuaggi poco rassicuranti, uno dei quali con una cicatrice in volto e un occhio di vetro. Non credo ti capitino incidenti così spaventosi quando peschi aringhe: quella sembra più una ferita da sciabolata.
  21. Le parole di Sandrine, inavvertitamente, feriscono Kiltus nel profondo. Già, quante vite aveva sacrificato per arrivare fin lì? La vita di Kilagas, anzi, la sua morte, valeva tutte le morti che più o meno indirettamente Kiltus aveva provocato per stargli dietro? La risposta la sapeva già nel suo cuore, ma non era ancora pronto per quella verità. L'obbiettivo non era ancora stato raggiunto. Il minore dei Fuinur ti prende per mano e ti porta sul letto, sedendosi accanto a te senza lasciarti. Si prende qualche attimo per sé: le parole sono importanti in momenti come questo. Poi, si decide a parlare. "Mi dispiace tantissimo per ciò che è successo. E' colpa mia, Sandrine. L'ho portato io Nero, lì dentro." fatica a guardarti negli occhi. "E' iniziato tutto molto tempo fa. Da piccolo mia sorella mi raccontava storie di come papà e Tiberia avessero aiutato un vecchio stregone di nome Alir, che si era tagliato due dita per offrire loro l'eterna giovinezza. Amava molto la sua prima moglie. Era una donna straordinaria, da quello che si dice. Contribuì a fondare la Loggia duecentottant'anni fa. Insieme vissero parecchie avventure, finché centocinquant'anni fa, decisero che era arrivato il momento di fermarsi a Capo Ventura e mettere su famiglia. Così nacque il primogenito di Kerberos, Kilagas. Si diceva avesse fin da giovanissimo una reputazione di ottimo ballerino, e così mio padre lo mandò nell'accademia delle Ombre Danzanti, perché affinasse anche l'arte della spada. Non so cosa successe in quel posto con esattezza, ma so che ne uscì cambiato. Lasciò Capo Ventura, alla ricerca di un modo per superare mio padre. Scelse la strada sbagliata per farlo: la pirateria. So che ottant'anni fa il suo nome è segnato sul registro di bordo della Jocasta, sotto il ruolo di Primo Ufficiale di bordo di Bolero Jack, il padre di Nero. Trentatré anni più tardi, proprio su quella nave, il nostro pirata nascerà tra rum e abbordaggi e ci resterà a lungo come mozzo. All'età di tredici anni, organizza un ammutinamento contro il suo stesso padre e così di Bolero Jack non si saprà più nulla. Vista la pessima situazione, Kilagas abbandona la Jocasta e torna a Capo Ventura. Questo succedeva trentatré anni fa. L'anno successivo, il 1459, era designato alla partenza della Quarta Spedizione, l'unica organizzata per un convoglio: la Maestrale e la Zephira...e quella è storia, anche se mio padre cerca di cancellarla. Blake Edwards capitano della Maestrale ed Earnest "Boccalarga" Lancaster capitano della Zephira. Quest'ultimo legato e lasciato a penzoloni sulla cima del torrione, mentre la Zephira Nihil parte in gran segreto con Kilagas capitano. Non si sono mai più avute sue notizie." Una breve pausa per prendere fiato. "Sua madre Tiberia si è ammazzata la sera dopo. Dicono che mio padre sia diventato ossessivo nei confronti delle regole da quel giorno, che non abbia fatto altro che lavorare per la Loggia, sempre, senza mai riposarsi. Ha tolto ogni foto di famiglia, ogni ricordo di Tiberia. Non è più stato un vero padre, da quel momento in poi. Un anno più tardi, la Maestrale Quarta parte con Blake deciso a uccidere Kilagas. Nemmeno lui è tornato, ma sono sicuro: non aveva possibilità. Dieci anni dopo, sono nato io. Avevo otto anni quando ho conosciuto mia sorella Kilian. Ha due anni in meno di Kilash, tra un mese ne compirà centocinque. La prima famiglia che abbia mai avuto. Partì per l'Ovest quando aveva venticinque anni e tornò in Loggia che ne aveva novantuno. Mi ha donato lei le Dionisie, diceva di averle trovate in un vecchio tempio abbandonato e che mi avrebbero portato fortuna. Già, fortuna. Homo Faber Fortuna Suae. Il motto della Quinta Spedizione, la Tramontana. Se la pagò interamente da sola, con i tesori che aveva portato dall'Ovest. A bordo, solo suoi fedelissimi compagni di avventura. Partì che avevo undici anni alla ricerca di Kilagas, e nemmeno lei è più tornata." La storia giunge infine al termine. "Nero...è la chiave di tutto. Per tredici anni ha imparato da Kilagas a fare il pirata. Tutti pensano che sia il discendente di Bolero Jack, ma ho parlato con un elfo che faceva la vedetta sulla Jocasta; Jack Gomez era un mollaccione che si è guadagnato tutto grazie alle gesta di mio fratello. Con Nero in squadra, ho qualcuno che pensa come lui, qualcuno che può aiutarci a trovarlo perfino in un mondo sconosciuto. Ma se sapesse che lo stiamo utilizzando, si ribellerebbe: perciò mi serve che pensi di essere una spanna avanti a noi. Deve credere di manipolarci, solo così possiamo manipolare lui."
  22. La taverna a quest'ora del mattino è piena di marinai che passano lì l'ora di pranzo, tra panini ricolmi di carne semicruda e discorsi contro i grandi padroni del porto. L'ambiente è meno piratesco di come lo è di sera, ma la manodopera non manca. Il vecchio Ferdinand è dietro il bancone a fare testing delle birre se capisci cosa intendo. Len ancora non si fa vedere, perciò per ora dovrai fare tutto tu.
  23. Il nano guarda si volta verso Ovest, in direzione della meridiana sulla Basilica di Fhalgharn. "Circa due ore." e poi ti guarda: "Se ti fai beccare io non ti ho detto nulla! Vedi di fare una cosa veloce e pulita!"
  24. L'aurora si alza pigra dalla Cintura d'Onice. I primi bagliori attraversano la finestra e illuminano ciò che finora era stato accarezzato solo dall'intimità di quella camera. Il ragazzo ascolta ogni parola senza smettere mai per un momento di accarezzarti la chioma; ti osserva e ti ascolta in tutta la tua splendida tristezza, steso ancora sul letto per qualche minuto, lasciandosi cullare dalla tua voce e dai mille ricordi che affiorano dal remoto del suo cuore. Poi, lentamente, si alza anche lui, si infila le braghe e a torso nudo ti raggiunge accarezzandoti le spalle. Il suo petto è segnato da numerose cicatrici frutto della sua sconsideratezza di gioventù. Le tue spalle sentono le dolci carezze della seta della tua vestaglia, con la quale Kiltus si premura di coprirti salvandoti dai freddi spifferi marini di prima mattina; dopodiché ti abbraccia e guarda con te l'orizzonte mentre resta ancora ad ascoltarti mentre canti. Solo al placarsi delle tue canzoni, ti avrebbe sussurrato: "Quando torneremo dall'Oceano d'Oriente saremo le più grandi leggende che il continente abbia mai visto. Avremo visto ogni cosa, saremo forti e ricchi e senza più paura. Andremo a Chateaux-Blanc e ci riprenderemo quelle sale e quel trono di mogano senza versare una goccia di sangue. Dopodiché gli impostori soffriranno la fame per il resto della loro vita. La Loggia sarà con te." ti volta, guardandoti negli occhi "Io sarò con te."
  25. "Quella dannata strega ha preso il largo in gran segreto ieri sera e credo si stia preparando per vendicarsi contro la Loggia. So che non è una cosa propriamente legale, ma se riesci a trovarti una ciurma di sei persone, posso armare la Jocasta e farti partire di nascosto oggi pomeriggio. La trovi, la fai secca e torni entro domattina con la nave in perfette condizioni. Nessuno si è accorto di nulla, tu hai le tue scintillanti monete d'oro e io dormo sogni tranquilli sapendo che nessuno mi ficcherà una palla di fuoco nel cùlo quando meno me lo aspetto." - i modi pacati e di classe prima di ogni cosa. - "Scommetto che ha lasciato qualcuno in città a tener d'occhio la situazione mentre lei non c'è, un palo, per dirla in maniera Halfling." ti guarda un attimo perplesso di quello che lui stesso ti sta dicendo - "Se volessi farla pagare a tutti, io farei così." una carriera da criminale mancato, eh Floim? "Trovalo e fallo parlare, ti dirà dov'è nascosta." - e trovarlo in fondo non sarà poi così difficile: qual è il posto preferito di tutti i balordi della città…?
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