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Bellerofonte

Circolo degli Antichi
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  1. Per Kaleb & Randal: La prima cosa che fa Josephine dopo aver finalmente trovato un largo cappello di vimini con una retina di iuta rossa che le copre parzialmente il volto, è annuire verso Kaleb; l'idea della guardia del corpo gli piace, anche se non è sicura che la sua magia funzionerà a dovere ora che che ha addosso tutto quel metallo. Il mithral sarà anche leggero, ma...insomma, non sono affari suoi comunque. Anzi, spera proprio che della sua magia deflagrante non ce ne sarebbe stata affatto bisogno. Quando invece Randal inizia la sua commedia come balia, la ragazza scoppia a ridere; con la tensione alle stelle, Randy che smorza così all'improvviso con una battuta del genere...aspettate tutti: non è una battuta? La risata di Josephine si chiude, ma i suoi occhi si spalancano. "Cavolo, Randy. Vuoi farlo davvero?" Tanto ormai che c'era da perdere? E comunque magari l'idea dell'incendio non era poi così buona. Avrebbero potuto allarmare troppo le guardie che per mettere in sicurezza tutto potevano chiudere immediatamente la giostra - e a quel punto, ciao ciao Barbara! "Va bene, andiamo" - dice la ragazza, senza ulteriori indugi. Il tempo passava parecchio in fretta ora che erano lì per lì per iniziare la loro teatrale messinscena, e Josephine voleva arrivare prima che la giostra iniziasse. Lasciate la tenda, ma il paninaro vi ferma: in mano ha due enormi ciabatte ripiene di carne, formaggio e salse sconosciute. Con fare solenne ve li porge, dicendovi: "Avrete bisogno di energia per il vostro piano!" - la sua voce ha il suono di un uomo che taglia un tronco di legno, con un retrogusto imperativo e insolitamente militare; forse è vero lo stereotipo che ogni locandiere/cuoco/paninaro esistente ha un segreto passato nell'esercito - anche Baffogrigio, che se ne sappia, aveva servito nella marina militare da giovane. Dopo avervi consegnato la sua ambrosia, torna silenziosamente alle sue normali occupazioni. Indipendentemente che abbiate preso o meno il panino, seguite entrambi Josephine verso l'area ovest della fiera. Le guardie che Randal ha visto prima presidiano il passaggio, ma alla vista di una nobildonna, non si fermano nemmeno a chiedere niente. Lei non pronuncia parola, mostra solo l'anello e questi si spostano manco le acque con Mosè. Qualcuno sussurra: "E' lei! E' arrivata!" ma le guardie più anziane, probabilmente di più alto rango, calciano gli stinchi ai chiacchieroni per riportarli all'ordine. Non sia mai che si faccia brutta figura con la madama Rosalinda, la sua giovane ancella e la sua guardia del corpo! Sherlock Holmes diceva che il travestimento è nascondersi alla luce del sole. Ed infatti, i tre eccentrici personaggi che raggiungevano gli spalti in questo preciso momento senza essere nemmeno lontanamente accostati da una qualunque delle guardie, lo dovevano principalmente al fatto che ognuno di loro incuteva un certo timore, anche se in modo diverso. L'ecletticità dei vestiti di Josephine e la sua insana riservatezza degna di una nobildonna che non reputa degno nessuno di far vedere il suo volto; la cicatrice e l'emblema da capitano della guardia di Capo Ventura, una combo micidiale per qualunque soldato. Ed infine...la bruttezza più unica che rara della sua ancella. Quella era la peggiore di tutte. Il problema che si pone adesso è il gran casino di nobili di fronte a voi. L'entrata del palco è una scala di legno sul lato dell'enorme struttura lignea, che se percorsa fino all'ultimo gradino porta ad un corridoio coperto che avrebbe fatto entrare la nobildonna nel palchetto sopraelevato dove solo i membri stretti delle due famiglie ed il governatore avevano il permesso di entrare; due massicce guardie nelle loro armature complete, grondanti di sudore, sorvegliano i lati dell'ingresso alla balconata, celato da una tenda di raso porpora. Vedendovi arrivare si mettono subito sull'attenti: "Salute a voi, madama. Chi devo annunciare?" mentre l'altra mette una mano avanti: "Solo i membri nobiliari posso oltrepassare la soglia. Ancelle e guardie rimangono fuori." la "madama" resta in silenzio, fingendo un colpo di tosse. Fa schifo a mentire, perciò dà un'eloquente gomitata a Kaleb. Per Sandrine: Quando la tua proposta va a buon fine, è dal capofamiglia Kennon che ti arriva un pregiato pugnale con un rubino incastonato nell'elsa e la lama affilatissima. Il fiocco invece ti viene dato da Barbara, che se ne sfila uno dai numerosi che oggi porta tra i capelli, con il probabile disappunto di chi oggi si è prodigato a rendere perfetta la sua acconciatura. Alché improvvisamente anche Evangeline, la viziata nipote della festeggiata di oggi, si alza di scatto e si piazza di fronte al governatore: "Signore, anch'io voglio donare i miei capelli al migliore in campo" la sua voce stridula stona pesantemente l'aria gioviale che hai contribuito a creare tra i nobili; il governatore ridacchia - si diverte con poco, capitelo - e dice: "Migliore in campo? Stiamo giocando a bocce?" Che burlone. Eppure, è il governatore, quindi per forza di cose tutti ridono. Evangeline, nella sua viziataggine, non comprende il senso della battuta e ha l'impressione che tutti stiano ridendo di lei - il che, sotto un certo punto di vista, è anche vero. Ti guarda con l'invidia negli occhi e nell'anima, e si lascia andare in uno sbuffo davvero poco elegante; fortuna che c'è Astolfus pronto ad intervenire: "Mi scuso per lei, governatore, sua madre Rosalinda non è potuta venire oggi e la ragazza non ha nessuno che le freni la sua lingua impertinente." "E' una ragazzina, Astolfus" - risponde Ulrich - "Dovresti vedere mia figlia!" e gli dà una pacca amichevole sulle spalle che lo fa sussultare. I giochi, nel frattempo, sono iniziati. Alcuni circensi hanno iniziato a danzare e ballare, e tutti sono presi dalle loro gesta; perfino l'inamovibile capofamiglia Syvis ne è attratto, dimenticandosi di te per qualche minuto. Barbara intanto ti sussurra divertita: "Non ho consigli particolari, ma se la vostra imprudenza riesce rallegrare questo trionfo di cartapesta, vi sarò eternamente grata." Per Vuldo: Kiltus non ne vuole sapere di riprendersi le monete, ed annuisce saggiamente quando ti sfoghi parlando dei tuoi ultimi avvenimenti con la pirateria. Piuttosto si rivela interessato agli avvenimenti recenti: "Josie ti ha coinvolto in uno dei suoi piani? Quella ragazzina non si rende conto che ora è il capo delle guardie e non gioca più a guardie e ladri? Dannazione, avrei dovuto specificarle che i piani improbabili funzionano solo se sono IO, ad inventarli!" - ormai siete in mezzo alla ressa del trenino, con tutta la banda che vi circonda. "Mi sa che ci toccherà improvvisare, Biscottino. E subito: non è Josie quella travestita da nobildonna che sta salendo le scale proprio ora? Si porta dietro quei due...cosi! Cavolo, se Astolfus la vede e le parla, la sua copertura è finita. Ma almeno c'è la Contessa di Alamaire, guarda, quella gran gnocca che ha appena messo in palio i suoi capelli. Beh, non so gli altri cavalieri ma di sicuro se potessi avere una parte del suo corpo...darei priorità a qualcos'altro, prima che a quella ciocca." Kiltus! Ti pare modo?! "Ora ascoltami: ho un'idea. Ci piazziamo lì davanti e tu racconterai una storia: non una qualunque! Devi riuscire a far capire alla Contessa che Rosalinda è Josephine e che deve aiutarla! Ma al contempo non devi farlo capire ad Astolfus. A lui posso pensarci io, adora le danze di spada, si distrarrà...ma occhio a quel che dici! Mimerò ogni tuo gesto, faremo una cosa in due. Ci stai?" QUESTO è un piano alla Kiltus. "Non posso usare la magia e mandarle un messaggio, Astolfus è un figlio di cavalla e ha imparato a intercettarli. Su, forza!" E per la seconda volta in pochi minuti, ti ritrovi nel bel mezzo della mischia senza sapere come. Stavolta, con una schiera di musicanti alle spalle e tu e Kiltus al centro dell'attenzione di tutti i nobili sugli spalti. Devi inventarti qualcosa, ed in fretta!
  2. Per Kaleb & Randal: "Non è solo una scusa per vedermi con un corsetto addosso, vero?" E' lecito dubitare, ma mentre ascolta Randal dilungarsi su ciò che commentavano le guardie, la ragazza ha già preso il vestito lungo e rosso che si era scelta precedentemente buttando via il guanto d'arme. Josephine si volta di schiena rispetto ai due presenti e si toglie la maglietta rivelando a entrambi la sua schiena nuda e candida; si infila da sopra il vestito, e dopodiché si toglie anche stivali e pantaloni da sotto la gonna, sostituendoli con degli tacchi rosso cremisi in tinta con il travestimento. Non era stato proprio il comportamento più elegante del mondo, ma cosa ci si poteva aspettare da una cresciuta in mezzo ai soldati? La cassa che ha preso Kaleb è ahimè piena di vestiti femminili, quindi, a meno che non vogliate trasformarvi in meravigliose donzelle, vi toccherà pensare qualcos'altro. Dietro la cassa rimangono nascosti i pezzi dell'uniforme cittadina di Capo Ventura, da non sottovalutare come alternativa. Tra i vestiti spunta anche una parrucca arancione, perciò se qualcuno di voi avesse avuto la meravigliosa idea di travestirsi da Josephine, anche quello sarebbe stato (forse) possibile. @Kaleb: Le informazioni di Randal sono altrettanto utili alla ragazza, che, una volta messo il vestito, prende una scatola di trucchi e inizia a riempirsi pesantemente di cipria e ombretto. "Rosalinda oggi ha avuto solo un contrattempo. Arriverà con un meraviglioso vestito rosso in elegante ritardo poco prima dell'inizio della giostra dei cavalieri. Le servirà un cappello..." E i suoi occhi cercano in giro per qualcosa di elegante e vistoso, che potesse oscurare abbastanza il suo viso da renderla poco riconoscibile anche da coloro che erano affezionati a lei. "Non so cosa sta succedendo tra i Syvis, ma se riuscite a scoprire qualcosa, avvertitemi. In ogni caso non abbiamo tempo di aspettare Biscottino, la giostra inizia tra pochissimo. Dov'è seduta esattamente mia madre?" Chiede a Randal, ancora in cerca di un cappello che possa starle bene. @Randal: Per Vuldo: Kiltus non si fa affatto problemi ad abbracciarti, anzi, accarezza anche Vaniglio nel frattempo, che sembra piuttosto contento del vostro rinnovato incontro. Le persone accanto a voi non sembrano prestarvi molta attenzione, troppo impegnate a recarsi presso altre bancarelle nel tentativo di accaparrarsi le migliori offerte possibili. Il mezzelfo ti ascolta e boccheggia fumo, dando colpetti alla pipa di tanto in tanto per smuoverne la cenere all'interno. "Le voci dicono il vero, capitano. Ho imparato parecchio dai Cantori, abbiamo viaggiato in tutto il sud e ci siamo esibiti in ogni villaggio che abbiamo incontrato nell'ultimo mese. Una bella esperienza, anche perché finalmente nessuno mi tratta più come il cocco di papà." - La sua espressione si fa più amareggiata - "Quando sono stato a Kyparissos, i marinai mormoravano dell'ammutinamento della Abisso. Sapevo che eri troppo tosto per farti ammazzare da quel cretino di Boccamarcia, ma mi è dispiaciuto parecchio. Secondo me eri un gran capitano! E poi, Capitan Biscottino suona dannatamente bene!" Ride allegramente e in fondo, mette di buonumore anche te. Dalle sue tasche tira fuori qualche moneta e te la mette nella tua, di tasca, senza fare troppi complimenti. "A me ora non servono, prendile tu. Saremo pari quando mi offrirai da bere..." Sulla tua destra, dopo lo spiazzo ai piedi della torretta nel quale tu e Kiltus vi siete trovati, inizia il terreno sabbioso sul quale si terrà la prova, dietro il quale gli spalti di legno ospitano la nobiltà di Capo Ventura. Le trombe iniziano a suonare, annunciando l'arrivo dei circensi - dei quali, in teoria, dovrebbe far parte anche Kiltus. "Cavolo, è già ora!" - dice tra sé e sé. Ti prende per un braccio e ti trascina, dicendo "Tu eri bravo a raccontare storie, mi ricordo! Dai, ti va di improvvisare? Tanto nessuno rispetta mai il programma, finisce sempre a schif- a improvvisazione, volevo dire. Piuttosto, che ci fai qui? La giostra di platino è l'ultimo posto dove mi sarei aspettato di trovarti." Kiltus ti trascina verso il centro dello spiazzo, dove individui di tutte le tipologie, razze e costumi entrano in gran fanfara a mò di trenino, nel quale voi ad un certo punto, dovreste infilarvi. Siete uno dietro l'altro e avete perciò modo di parlare; tuttavia non sai come ed esattamente nemmeno il perché, ma ti aspettavi che sarebbe finita così: quando sei Kiltus è facile che un momento prima tu sia un capitano vittima di ammutinamento, e quello dopo un circense intrattenitore di nobili. "Quando torniamo a Capo Ventura, ho una proposta da farti. Adesso che non sei più capitano, sappi che ho una nave e un viaggio pronti, e mi servirebbe uno come te a bordo." Aspetta: ma non era stato rimosso dalla settima spedizione? @Biscottino: Per Sandrine: Tra i nobili vige il detto che le buone maniere sono un piatto d'argento su cui si serve l'audacia. Barbara è oltremodo innamorata di te - platonicamente parlando - e dei tuoi modi così raffinati eppure così fuori dagli schemi. Non ha mai visto una donna più emancipata di te (ed è anche comprensibile, visto che passa tutta la sua vita in mezzo a cortigiane fatte con il proverbiale stampino) ma ciò che la affascina più di ogni altra cosa è come tu riesca a esprimere la tua femminilità senza timore e senza volgarità alcuna. Sei inarrivabile ma gentile, sei incredibilmente bella ma mai snob. Raccogli ogni sguardo ma non ti lasci toccare davvero da niente. "Nulla mi pesa quando vi guardo, mia dama." sussurra Barbara, mentre ti segue con gli occhi - e non solo lei: hai monopolizzato l'attenzione di ogni singola persona seduta su quegli spalti - e anche il governatore, vedendoti mentre ti avvicini a lui, stringe i braccioli preso da una vampata di calore generata dai suoi istinti meno nobiliari. Ti ascolta a bocca aperta mentre parli e sorride come un ebete, ridendo di gusto quando infine sente la tua proposta; si volta prima verso lord Astolfus, i cui occhi ti guardano interessati. La sua famigerata intelligenza supera ogni lusinga e ogni tuo gesto ammaliatore; cosa vuoi, contessa? sembrano chiedere i suoi occhi. Dopodiché il governatore guarda invece Donald Kennon, che ridacchia sotto la sua folta barba e accenna un sì con la testa. Infine, convinto da quest'ultimo, ti si rivolge con una battuta: "Allora mi toccherà prendere l'elmo e la spada, quest'oggi." Donald ride di gusto, mentre Astolfus accenna una risatina di cortesia non smettendo per un attimo di fissarti. Lord Kennon non si lascia sfuggire un'altra battuta verso il suo signore "Ulrich, se sali a cavallo dopo quello che abbiamo mangiato a pranzo, la ragazza darà la sua ciocca alla bestia per pietà!" E scoppia la risata generale dei presenti. D'altronde solo i capifamiglia possono permettersi un tale livello di cameratismo. "Dona la tua ciocca al più valoroso, contessa Alamaire." - conclude il governatore - "Il tuo sangue e la tua cortesia ti danno il diritto di pretendere tutti gli onori che desideri." E detto ciò, le trombe suonano l'arrivo dei circensi; sai che dopo il breve spettacolo, inizieranno le gare tra i contendenti e con loro anche i primi spargimenti di sangue. Cosa non si farebbe per una ciocca! Il tuo è un gesto particolarmente audace, ma anche molto astuto. Sai che i pretendenti di oggi saranno tre per la mano di Barbara: Armin Kennon detto "Il Mago", nipote di Donald da parte di secondogenitura maschile, unico della famiglia Kennon a padroneggiare la magia. Dunwald von Trier detto "Il Saggio", cugino del governatore, devoto servitore di Heironeous dall'età avanzata - si diceva avesse superato la cinquantina. Ed infine il temibile Lucius Urvino detto "Il Fedele", il braccio destro di Astolfus. Dei pretendenti hai sentito molto parlare nelle stanze con le orecchie delle tenute Syvis; Armin Kennon conserva nel suo sangue l'essere testa calda tipica della sua famiglia; Dunwald al contrario ha un'età avanzata ma un cuore saldo, ed è fedelissimo ai principi dell'onestà e del valore imposti dal suo dio. Mentre di Lucius non si sa molto, se non che sia devoto fino alla morte al suo padrone a nessun altro; qualcuno dice che la sua sia nobiltà di toga, cioè avesse ottenuto il suo titolo per una concessione di Lord Astolfus, e che in realtà appartenesse di nascita ad una famiglia di mercanti dell'ovest. @Sandrine:
  3. Per Kaleb: Forse spaventato dal marchio che hai addosso, forse realmente convinto che tu abbia la faccia di uno scaricatore di porto, il mezzelfo non osa farti più nessuna domanda, ma piuttosto ti lascia andare con la cassa. D'altronde, chi ruberebbe mai dei vestiti di scena? Prendi la cassa e la porti fuori dalla tenda, avviandoti per le strade alla ricerca della tenda con lo scudo lasciato sul retro. Ti ci vuole un po', ma alla fine trovi l'egida della guardia cittadina sul retro di una tenda di un contadino dall'aspetto trasandato che vende panini con mortazza agli avventori; entri nella tenda e ovviamente ti nota, ma per un motivo che puoi facilmente ricondurre alla moneta d'oro (l'unica, peraltro) che spicca sulle altre di rame in un cestino di vimini dietro il bancone. Josephine ha usato la nobilissima arte della corruzione per garantirsi il silenzio del commerciante. A tal proposito, la ragazza è in un angolo, e si è tolta l'armatura mettendola da parte sotto un sacco di iuta. Solo ora che il Mithral non la ricopre per i tre quarti, noti quanto esile sia in realtà: come avrà fatto a diventare una delle guerriere più forti di Capo Ventura? Lasci la cassa in un angolo e lei ti chiede, retoricamente: "Che hai trovato?" mettendosi a scavare tra i vestiti e le maschere di scena. Per Randal: Una delle guardie, quando stai per tornare indietro, commenta la tua osservazione per la madre di Josephine con un'altra guardia: "Barbara Syvis? Ma stai scherzando? Ma hai visto sua sorella Rosalinda? Quello è un pezzo di sticchio come si deve!" ... "Non è quella che si siede sempre accanto a lei? Dov'è oggi?" ... "Non c'è, non vedi il posto vuoto sulla destra? Pare che avesse cose urgenti da sbrigare" ... "Sono nobili, che diavolo hanno di urgente da fare? Annaffiare le gardenie?" La conversazione pian piano dirotta su battute squallide contro la classe nobiliare, ma tu ormai sei già lontano. A scambio avvenuto, il contadino ti saluta con un gran sorriso, benedicendoti mentre ti allontani dalla sua bancarella. Ti serve un po' di tempo per cercare quello scudo, ma infine trovi il paninaro lordo che funge da base operativa per la missione. Ti avvicini cautamente, e ai tuoi sussurri senti risponderti: "Vieni pure". Entri, togliendoti dalla strada. Superi il "cuoco" - difficilmente ti viene da chiamarlo così - e arrivi nell'area retrostante: non sei il primo ad essere tornato. @Randal: Per Randal & Kaleb: Mentre Josephine cerca qualcosa di imprecisato tra i vestiti, le tue parole arrivano dirette e senza fronzoli. Sandrine Alamaire, la Pioniere contessa, è la vicina di posto di Barbara e potrebbe essere d'aiuto in un momento come questo. "Ottimo" - dice Josephine - "Mentre voi eravate fuori, ci ho pensato a mente fredda e mi sono venute un paio di idee." Tira fuori dal baule un vestito rosso lunghissimo con un collo vittoriano esageratamente ricamato, e se lo piazza addosso come per provarselo. - "Posso camuffarmi da una parente lontana dei Syvis e tentare di raggiungere mia madre sulla platea. Lo so che devo finire nella tana del leone, ma non so come altro avvicinarmi! Se riuscite ad avvertire la contessa, forse potrebbe darmi una mano una volta lì. Il vostro compito sarà di distrarre le guardie; non so, siete bravi a combinare casini, no? Qualcosa di non molto grosso, che attiri quelle nei dintorni." - dopodiché lascia andare il vestito, e prende il guanto d'arme della sua armatura, infilandoselo alla meno peggio. "Oppure, posso partecipare al torneo. Sconfiggo gli altri cavalieri, e vinco la mano di mia madre. E poi gliela ridò." Quest'ultimo piano trasudava Halfling da ogni poro. Sicuri che non fosse stata un'idea di Vuldo? Josephine non conosceva granché di usanze nobiliari et similia, ma per un attimo vi viene il dubbio che le migliaia di usanze degli alti ranghi potessero nella loro cavillosità offrire uno spiraglio anche a questa idea strampalata. Avreste dovuto attingere alla vostra conoscenza dell'ambito regale, oppure chiedere a chi ne sapeva più di voi. "Se riuscite ad entrare nelle tende degli altri cavalieri e a sabotarli senza che loro se ne accorgano, sarà un gioco da ragazzi." Sembra sempre tutto semplice quando è lei a spiegare le cose. "Kaleb, quanto tempo ci rimane prima dell'inizio del torneo?" ovvero: quanto tempo abbiamo per salvare mia madre? Per Vuldo: Un posto alto. Beh, non ce ne sono molti, in un campo di tende. L'idea che ti era venuta subito era di andare al palco, ma prima che ci potessi arrivare, hai notato la torretta di guardia di sud-ovest; una costruzione in legno sulla quale le guardie avrebbero dovuto probabilmente supervisionare il tutto, ma ahimè tutt'ora deserta. Forse chi era di vedetta ha deciso che le cose lassù si stavano facendo troppo noiose e ha deciso di farsi un giro tra le bancarelle. Questo ha lasciato campo aperto agli individui che amano rintanarsi in luoghi alti a fumare; ed infatti, un'odore acre di erba bruciata ti arriva subito al naso. Immediatamente guardi in alto, e finalmente, lo vedi. Kiltus non è nella torretta. Kiltus è sulla torretta, seduto con le gambe a penzoloni sul tetto di legno, con una pipa in bocca e lo sguardo perso nel vuoto. Un mezzelfo che ha superato la metà dei venti, vestito di abiti di scena - ma tu che lo conosci da tempo, sai che quelli sono i suoi abiti ordinari. Le else di due spade gemelle spuntano da dietro la schiena, e una sua mano si alza per salutarti, quando ti avvicini. Si sporge per guardarti meglio, e per un attimo ti sembra che perda l'equilibrio. Cade giù, per otto metri, compiendo due capriole ed un avvitamento, atterrando in un perfetto plié. Si inchina maestosamente, e poi ti guarda sorridente esalando una boccata di fumo. "Biscottino! Amico mio!" esordisce, stringendoti calorosamente la mano. "Quanto tempo!" Per Sandrine: Il liuto che ti hanno prestato difficilmente farebbe meglio nelle mani di qualcun altro; l'orchestra sotto di te ti dà il ritmo, ma la tua bravura surclassa chiunque ed incanta l'intero palco, ma che dico, l'intera parte nord della fiera! I cavalieri lì di fronte smettono immediatamente i loro giochi d'armi improvvisati, le loro preparazioni, perfino la pulizia dei propri cavalli. Tutti, in religioso silenzio, ascoltano la tua bravura. C'è chi perfino si commuove per la tua bravura, tra le donzelle dei Kennon. Ma forse il premio migliore è lo sguardo di Barbara, che per qualche minuto smette di impensierirsi per ciò che la aspetta tra una mezz'ora scarsa, e invece si rifugia nelle tue note cercando sollievo. Quando la tua canzone volge alla fine, un sonoro applauso ti rende omaggio da ogni direzione. Tra i presenti di sesso maschile, noti sguardi di impudente apprezzamento - a cui sei ormai abituata - soprattutto dai giovani rampolli di entrambe le famiglie. Certo, non ti saresti aspettata un trattamento simile anche dal governatore von Trier, che ti strizza l'occhiolino in maniera piuttosto goffa mentre applaude. Uno sguardo di ammirazione di tipo diverso invece è quello di Barbara. Per un attimo hai l'impressione che la terzogenita dei Syvis in questo preciso momento darebbe qualsiasi cosa per essere te. E forse, un po' la capisci. @Sandrine:
  4. Certo! Fai pure tranquillamente come se non avessi postato, recuperi nel prossimo post!
  5. Per Kaleb: La tenda di fronte a te è enorme: devono averla trasportata almeno sei carri, e ci sarebbero voluti giorni per smontarla. Questo se, ovviamente, non ci fosse stata magia di mezzo, cosa alquanto probabile quando si tratta di bardi e cantori. All'interno della tenda c'è un gran fermento; almeno una cinquantina di persone, molte delle quali vestite in maniera più che imbarazzante, sono all'opera per sistemare gli ultimi ritocchi alle coreografie da portare in scena, mentre un altro gruppetto sulla sinistra si è aggregato e accorda i propri strumenti in sincrono con gli altri. Un gran trambusto, come dicevo; gente che va, gente che viene, portantini che fanno entra e uscire casse piene di qualsivoglia oggetto e indumento. In fondo alla stanza, una bacheca è strapiena di note collegate tra loro da fili colorati appuntati, che sembrano determinare le azioni coreutiche dei vari gruppi; da quello che capisci, il filo rosso è per i ballerini, quello verde per i cantori, quello giallo per gli strumentisti...e quello blu per i cavalieri! Quest'ultimo appare solo in due fasi consecutive segnate tra un'ora: il Torneo di Platino, alle 16.30, e il reclamo della mano, alle 17.30. Mentre ti guardi attorno, noti che c'è materiale in abbondanza per fingersi chiunque. In più entrare non è un problema, almeno finché un mezzelfo col pizzetto e dei grandi pantaloni rossi si avvicina con area indolente verso di te, chiedendoti di portare una grande cassa di legno fuori dalla tenda. Bene! Sembrano averti preso per uno dei facchini ingaggiati! Se non altro, hai via libera per entrare ed uscire. @Kaleb: Per Sandrine: Le famiglie nobiliari di Capo Ventura ti ospitano ormai da un mese, sballottandoti tra una residenza estiva e l'altra; ma a questo ci sei abituata. Sedentarietà? Mai vista una cosa del genere! E se molti potrebbero azzardare l'ipotesi che la vita di corte non fa per te, che hai sperimentato l'avventura ai corsetti, questi evidentemente non hanno mai osservato la rivalità di due famiglie svolgersi allo stesso tavolo: oh, puoi personalmente assicurare che ci vuole più abilità a mantenersi neutrale in una situazione del genere, che sconfiggere una banda di coboldi in quattro persone. La Loggia era stata molto chiara sulle tue direttive: cercare il supporto economico di entrambe le famiglie per garantire la settima spedizione; la firma sulle lettere di cambio indirizzate a Kerberos era avvenuto già da una settimana proprio per il tuo intervento, e perciò la tua missione si poteva dire compiuta dallo scorso sabato. Ma si sa, è difficile dire di no alle famiglie nobiliari una volta che hai guadagnato la loro fiducia: restate un altro giorno, contessa! Perché non venite alla gita in campagna con noi, contessa? Presenziate alla giostra di Platino, contessa! Finché c'erano quelle carte da sbrigare e la conferma non fosse stata ufficiale, non potevi rischiare anche il benché minimo screzio con quel tipo di gente, abituata al voltafaccia tanto quanto al lusso. Ed ecco spiegato il motivo della tua presenza lì. Arrivi nel luogo indicato nel primo pomeriggio, usando la strada Nord che collega quelle tenute direttamente con le magioni dei Syvis; in carrozza siete quattro persone: tu, Barbara Syvis , il capofamiglia Astolfus Syvis ed Evangeline Syvis, una certa nipote di Barbara la cui discendenza non ti è mai tuttavia stata chiarissima. Pur essendo Astolfus un gran parlatore, il viaggio è stato insolitamente silenzioso. Probabilmente lui e la figlia hanno in qualche modo litigato, anche se entrambi sono meravigliosamente bravi a mantenere una maschera di cera priva di emozioni. Al contrario, Evangeline ha dato sfogo a tutto il suo essere snob oltre che alla sua vivace stupidità, sempre oltraggiata dalle più piccole minuzie e con la fissa per i suoi capelli. Una volta arrivati, siete stati accolti dalle più grandi onorificenze; di fronte a te si è presentato il grandissimo palco che ospitava già parte degli spettatori provenienti dai ceti sociali più alti. Immediatamente di fronte, lo spazio della giostra, già piena di cavalieri intenti a fare giochi d'armi che impressionano solo la prima fila di ragazzine. Siete stati posti su un palchetto sopraelevato rispetto al palco vero e proprio, esattamente al centro, ma spostato più verso l'esterno. Il palchetto ospita due file di posti, e hai riconosciuto alcuni visi familiari di entrambe le famiglie. La fila più indietro - cioè quella più elevata di tutte - ospita i maschi: i primogeniti dei Kennon alla sinistra, che terminano con Donald Kennon, capofamiglia; e da destra, i primogeniti dei Syvis con a capo Astolfus. Sarebbe stato insolito vederli seduti vicini, ma ti sei subito accorta di una sedia centrale ancora vuota quando gli altri hanno iniziato a sedersi. Trono riempito successivamente dal faccione sorridente del Governatore di Capo Ventura, Ulfrid von Trier, il pacificatore storico tra le due stirpi in perenne guerra. Nella fila davanti, invece, le donne. Barbara è il penultimo posto sulla sinistra, mentre tu, in quanto ospite, hai ricevuto invece l'ultimo posto, alla sua destra. L'altro posto accanto a lei è vuoto: sembra che Rosalinda Syvis, sorella di Barbara, non verrà per seri problemi di stomaco. Ahimè d'altro canto Barbara non era di gran compagnia, quest'oggi; un po' di nervosismo, forse? Non lo sai, non è mai stata una donna particolarmente aperta. Eppure i suoi occhi si accasciano talvolta nella tristezza, ma la tua empatia è stata presto vinta dalla curiosità di sapere il cavaliere che avrebbe vinto la sua mano e prima che potessi accorgertene, ti sei lasciata andare in conversazioni frivole e di cortesia con i presenti, finché qualcuno, annoiato dal fatto che mancasse ancora un'ora piena alla giostra dei cavalieri, se n'è uscito con: "Contessa, ci faccia sentire qualcosa!" - e poi qualcun altro - "Sì, Contessa di Zefiro, comandi l'orchestra finché non inizia il combattimento!" Anche se la decisione sarebbe stata sempre e soltanto tua, l'orchestrina al "piano di sotto" già ti cerca sulla balconata, per ascoltare le tue eventuali indicazioni. Per Randal: Ah, la folla! Ti sommerge come il mare, ma ha un nonsoché di familiare, per te. Gli odori, principalmente culinari, che affollano le stradine sterrate tra le tende esalano sapori d'entroterra parecchio diversi da quelli che sei abituato a sentire tu. Molto più densi, basati sulla carne e gli ortaggi, invece che sul pesce e le spezie. Se avessi lì tuo padre ed il vostro carretto, avreste soppiantato già metà di quei venditori! - pensi tra te e te. In mezzo a quelle bancarelle, un contadino in particolare sembra voler vendere un talismano che dice di aver trovato mentre scavava per il suo pozzo; nessuno vuole credere alle parole di quell'uomo di mezza età, ma quello che ha per le mani non ti sembra l'ultimo ritrovato in fatto di bigiotteria scadente. E' disposto a venderlo per otto monete d'argento, e sai che il suo prezzo non scenderà tanto facilmente. Memorizzi la bancarella e il volto dell'uomo e passi avanti, eventualmente deciso a tornare successivamente per investigare. Superato il boschetto, ti ritrovi ai limiti della zona che normalmente nessuno degli avventori frequenta: la zona nobiliare. Le guardie ti fermano immediatamente, impedendoti di andare troppo oltre, ma quando chiedi loro di Barbara, si voltano tutti immediatamente verso il palco. E lì, la vedi: capelli ramati ed aria triste, penultima della fila a sinistra. Riconosci immediatamente i tratti del viso della tua amica nei suoi, e fai per tornare indietro quando i tuoi occhi si posano sulla donna che tutti in questo preciso momento stanno osannando, alla sua immediata sinistra. Quella non è per caso la contessa di Alamaire? Alla faccia della fortuna! La sua vicina di posto è un Pioniere! Segni il suo posto su un pezzo di carta, e dopodiché torni indietro. Se avessi voluto comprare il ciondolo, ti saresti subito accorto che il contadino è parecchio testardo e tu non hai tempo per contrattare. Prendere o lasciare quelle dannate otto monete d'argento! In compenso, avresti trovato facilmente lo scudo di Josephine dietro ad una tenda che vende panini. @Randal:
  6. Ovviamente vale ancora la regola delle 24h: il termine di @The Machine era oggi alle 20.13, quindi posto di nuovo io e poi tocca a @Ghal Maraz
  7. Avevo pensato di gestirla in un modo, ma ripensandoci, forse è più chiaro e scorrevole per tutti se facciamo in un altro. Per tutti: A tal proposito, permettetemi di cambiare un attimino l'ordine dei turni così posso far entrare Ghal e descrivere anche a lui la situazione. Sarà che sono fuso, ma credevo di averti già detto tutto in un ipotetico post precedente. Errore mio, scusami. Vorrei poter giustificare gli errori che sto facendo dicendo che è stato per un bene superiore, ma ahimè ho dovuto accettare un 23 senza possibilità d'appello. Sarei arrivato ad un 27 con quello che sapevo, ma ho studiato troppo in fretta e sono stato estremamente impreciso. Mannaia.
  8. Avevo in mente altro, ma va bene così.
  9. Finalmente ci siete. Le campagne iniziano a farsi sempre più affollate lungo la strada che porta a Ovest. Il terreno di avvalla di qualche metro più avanti, e ciò vi permette di poter ammirare per intero l'appezzamento di terra allestito coi controfiocchi per ospitare un evento che è ormai consuetudine per l'alta nobiltà tanto quanto per il popolino. La Giostra di Platino, il fiore all'occhiello delle tre casate di Capo Ventura. E' già passata l'ora di pranzo e buon senso vuole che ci siano almeno due ore di silenzio prima di reiniziare il baccano cittadino; questo se fossimo ancora in città. Mancano ancora cinquecento metri all'ingresso che già sentite una baraonda di urla, musica a tutto volume e clangore di strumenti ed armi. Sembra che tutti i villaggi limitrofi si siano svuotati per radunarsi alla fiera, che oltre ad ospitare bardi e cavalieri, è madre di una quantità incredibile di tende allestite dai contadini e dai mercanti che approfittano di questo momento dell'anno per riunirsi e vendere l'improbabile ai visitatori. Le guardie private della casata passeggiano insieme ai visitatori, egualmente attratte dalle meraviglie in esposizione, non attente alle combriccole di hin e mezzelfi che approfittano del caos per sgraffignare qualcosa dalle bancarelle. I colori più sgargianti li vedete immediatamente di fronte a voi; una tenda molto più grande delle altre, colorata all'inverosimile, con le bandiere sgargianti di colori altrettanto improbabili; non vi serve notare il simbolo di Yondalla stampato sugli stendardi in cima per capire che l'Accademia Bardica è già arrivata. In fondo, dopo gli alberi, riuscite a scorgere un palco in legno coperto da una tenda parasole a strisce bianche, celesti e verdi; la nobiltà si divide dal resto del baccano isolandosi sulla struttura di legno di fronte ai settantadue metri di sabbia che sanciranno il nuovo marito di Barbara Kennon. I combattimenti non sembrano essere ancora iniziati, ma dalle tende in fondo, quelle di fronte al campo di Marte, vedete agglomerarsi un bel po' di gente. Non manca molto allo spettacolo. Mentre i vostri cavalli al passo si avvicinano sempre più all'ingresso della fiera, Josephine inizia a rallentare. Solo ora che è così vicina inizia a percorrerle la schiena un brivido di paura: se le cose non fossero andate bene, non sarebbe uscita viva da lì. Fuori da Capo Ventura, il suo titolo altisonante non era nulla. Una brezza improvvisa odorosa di carne alla brace le smuove i capelli, e i pensieri. Tira un sospiro pesante, e continua a proseguire con addosso una finta fierezza di chi si sente andare al patibolo. "Vuldo, tu vai a cercare Kiltus. Se lo conosco abbastanza bene, sarà appollaiato in qualche luogo alto a fumare erba pipa. Kaleb, tu vai alla tenda dell'Accademia Bardica e cerca di raccogliere informazioni sul programma della fiera e se possiamo intrufolarci a rubare qualche vestito di scena. Randy, tu la cosa più importante: raggiungi i pressi del palco e dimmi se mia madre è lì." Ed eccola, tornata a dare ordini. Kaleb, sei sicuro di voler fare tu il capitano? Ti fai rubare la scena da una ragazzina di diciassette anni! Oh, scherzo mio caro: avrai tempo di deflagrare i tuoi avversari e dimostrare ancora una volta chi ce l'ha più grosso. Il diritto dico, il diritto più grosso a diventare capitano. "Io mi intrufolo nella prima tenda che trovo e mi nascondo lì dentro. Lascio lo scudo sul retro, così potrete capire dove sono." Vi guarda, speranzosa, uno per uno. "Grazie ragazzi." E dà uno scossone al cavallo, circumnavigando da destra l'ingresso per evitare le guardie sulla strada. La vedete sparire quando ormai la strada è di nuovo in pianura, e l'orizzonte si fa più vicino. Per tutti:
  10. Non so perché ma ogni tanto la "@" non mi funziona. In genere tendo a citare, ogni tanto però lo dimentico. Cercherò di starci più attento.
  11. Ancora non sapete manco com'è fatta sta benedetta giostra! ahahahahahah fate prima un sopralluogo, no?
  12. E' un altro modo di dire Halfling
  13. "Mi ha aiutato a catturare Astulf Lunghebraccia. Era lui il Pioniere che l'ha trovato...non leggi i giornali, Randy? La notizia era dappertutto." Su chi avesse aiutato chi, c'era ancora molto da discutere, ma a Josephine non andava di approfondire il discorso il quel preciso momento. Aveva ben altro a cui pensare. "Sentite, se avessi avuto la possibilità di chiamare altra gente di sicuro non avrei chiesto a voi. Ma le uniche persone su cui faccio affidamento di solito sono i miei sottoposti, e visto che questa è una passeggiata non proprio legale, ho cercato di radunare le uniche persone capaci che conosco fuori dalla gendarmeria." ...difficile dire se fosse un complimento o meno. "Comunque Randy ha ragione. Non possiamo andare lì come se nulla fosse e rapire mia madre. Anche se ci riuscissimo, non avremmo altro luogo dove andare. No, innanzitutto devo parlarci, perciò mi farete avvicinare a lei il più possibile; dopodiché vorrei trovare un modo per portarla via da lì, ma senza ritrovarci tutta la famiglia contro...spero che almeno Kiltus abbia qualche idea." Già, il come è sempre il dettaglio che ti manca, eh, Josephine? Come strappare ad una famiglia nobiliare il controllo sulla propria terzogenita proprio ora che sta per essere messa in palio?
  14. Bellissima così? Josephine guarda Randal aguzzando gli occhi, convinta nel profondo che quella sia una presa in giro bella e buona. "Preferirei mi chiamassi Josephine." Dice con aria distratta all'hin, chiaramente esplicitandogli le sue intenzioni. Quando Vuldo passa l'anello a Randal, per quest'ultimo il tempo è come se improvvisamente rallentasse. In un attimo, girandosi tra le mani quel pezzo d'acciaio placcato d'oro, ritrovi in mente tutto quello che c'è da sapere sul proprietario e sulle sue vicende. Perché era facile riconoscere lo stemma dei Syvis a Capo Ventura, la famiglia nobiliare più dotata in termini arcani. Di fatto, molti di loro erano compagni di passeggiate di Naesala e di certo non si sarebbero fatti abbindolare da un ladruncolo di città come Vuldo; no, quell'anello particolare era stato rubato ad un personaggio ben conosciuto alla città, ed in particolar modo ai bambini, che ti raccontavano sempre di questo strano tipo agghindato a cui era estremamente semplice rubare le cose. Erminius Syvis. Altresì detto "Il Bello", per motivi che nessuno era mai riuscito veramente a comprendere. Il giovinotto odiava il resto della sua famiglia poiché era un rarissimo esempio di prole che non aveva avuto fortuna nell'imparare la magia; si diceva avesse un piccolo podere ai limiti delle tenute familiari, e che spesso visitasse la città per fare compere ed esibire i suoi ridicoli vestiti che si cuciva da solo. Era facile prevedere che non avrebbe partecipato alla Giostra, vista la presenza di praticamente ogni suo singolo cugino, dal primo al sesto grado. Ah, era questo il bello delle famiglie grandi: che a meno che di non conoscere l'albero genealogico a memoria - cosa che in genere era riservato solo ai membri più anziani - era probabile che tra loro diversi membri nemmeno si conoscessero! Magari un nome sentito di sfuggita in qualche conversazione, o un dipinto in soffitta che spuntava fuori durante le grandi pulizie di primavera.
  15. Complimenti per la dedizione!
  16. No, avevo scritto due volte la stessa cosa, errore mio! Comunque ovviamente ogni idea è lecita! Con l'influenza ingannevole di Kaleb, non credere che sia così impossibile!
  17. Sono pienamente d'accordo con te. Vi conviene arrivare nei pressi della giostra e dare un'occhiata da lontano prima di decidere come approcciarvi all'ambiente - non vi do consigli diretti perché farei il gioco al posto vostro, ma ovviamente vi ho messo a disposizione parecchi strumenti per risolvere il dilemma di Josephine, dovete solo cercarli.
  18. Sì ad entrambi Vi ricordo che decuplicando il tempo che normalmente ci mettereste, potete prendere 20 a una prova (occhio che non funziona per tutte le prove).
  19. Biscottino. Questa le mancava. Ma quando l'hin le aveva posto l'altra domanda, lei ormai era già stata distratta dal dover prendere i cavalli e così Vuldo non aveva ricevuto alcuna risposta. Eppure, quei capelli rossi e quell'armatura così familiare, avrebbero potuto ricordargli qualcosa se solo avesse profuso un po' del suo impegno nel trovare nella sua mente ciò che aveva imparato dagli avventori delle taverne sulla gerarchia delle guardie di Capo Ventura e sui suoi personaggi di spicco. E' vero, avrebbe potuto continuare la conversazione adesso che siete a cavallo, ma lei e Randal sembrano essersi presi un momento di intimità, lì davanti, e ripensandoci disturbarli non sembra una buona idea. Kaleb decide invece di non prestare attenzione a nient'altro che all'ambiente che lo circonda, godendosi il viaggio in santa pace; c'era da aspettarselo, da un tipo poco socievole come lui. Quando Randy invece rivolge la parola alla ragazza, questa si sveglia da un sogno ad occhi aperti, mettendo a fuoco il suo amico d'infanzia solo pochi secondi dopo. "Veramente..." - inizia lei, abbassando lo sguardo sulle briglie - "Non ho nessun piano. Però lui ce l'avrà, lui...è Kiltus! Quando tu hai iniziato a viaggiare io sono rimasta da sola qui a Capo Ventura. Non potevo andare da nessun'altra parte, visto che la mia famiglia...beh, lo sai. Ma lui c'è stato per me, siamo diventati amici e poi è sempre stato gentile con me." - Gli occhi verde marino si rialzano verso di te e ti guardano, colpevoli: "Non ti ho sostituito, Randy. Ma...ero sola. Mi capisci?" - uno dei suoi mezzi sorrisi si fa largo sulle sue labbra sottili. "E poi Kiltus è un bravo ragazzo, e sa sempre tutto di tutti. Sempre! Anche chi sei, per la cronaca." Ma quello che per te poteva essere un motivo di affanno, per lei non è che un dettaglio privo di significato. Sarà perché confida troppo nella sua benevolenza, o perché non si rende conto che gli hai letteralmente fregato il posto sulla Eurus? "Buona idea. Io avrò bisogno di un bel travestimento, per arrivare lì." - ti dice quando proponi la domanda a tutti quanti.
  20. Il peso delle monete che vi portate dietro è trascurabile sotto le 1000, ma il resto dell'equip dovreste tenerlo in considerazione. Non so sinceramente, lascio a voi di decidere il modo.
  21. Io considero che ogni volta che andate in giro, abbiate sempre con voi il necessario all'avventura. Se è uno zaino, allora è quello. Se invece preferite avere una versione "light" sempre pronta, allora facciamo così: segnate in scheda ciò che portate addosso e ciò che avete nello zaino, così risolviamo questioni come questa. Potete tranquillamente fare modifiche alla scheda adesso che siamo ancora a Capo Ventura. Queste sub-quest, d'altronde credo lo abbiate capito, mi servono per conoscere i PG e per organizzarci sul modo in cui giocare, perciò non ci sono problemi.
  22. In effetti sarebbe servita astuzia per far riuscire tutto senza versare una goccia di sangue né mettere in pericolo la libertà di ognuno. Ma se il gruppo ormai era fatto, e chi più chi meno ognuno di loro aveva una motivazione per avventurarsi con lei, allora parlare senza tastare il terreno sarebbe stato come fare proverbialmente i conti senza l'oste. Anzi, mi correggo: in effetti non è del tutto vero che tutti volevano intraprendere quella missione. Di fatto, una volta uscito di galera, Len non aveva la benché minima intenzione di impelagarsi in nuove avventure rischiose e fuori legge. Era diventato un Pioniere da pochissimo e non si sarebbe mai sognato di mettere a rischio il suo titolo nuovo di zecca solo per fare un favore al capo delle guardie, che il massimo che aveva fatto per lui, era stato buttarlo in galera per un paio di giorni e rubargli il merito di aver beccato Astulf. Stava lì, imperterrito ad osservare la situazione con le braccia conserte ed il broncio, ma era chiaro che non aveva voglia di oltrepassare il cancello di pietra di fronte a lui. Le parole di Randal arrivano alla ragazza come macigni sulla sua coscienza; andare allo sbaraglio non se ne parlava, ma allora come avrebbero fatto? E qui, le parole dell'Halfling sono oro colato che le risolleva il morale in un attimo. "Kiltus? Kiltus Fuinur?!" - quasi le escono le lacrime. Che dannata fortuna! Si alza in piedi ma quasi quasi ha voglia di abbracciare quel mezzuomo, per la felicità. "E' fatta!" - dice a tutti, come se la presenza di quell'individuo fosse di per sé garanzia di successo. Dopo tre secondi di euforia e lo spirito rincuorato, gonfia il petto d'orgoglio e determinazione e improvvisamente l'adolescente tagliateste torna ad essere il capo delle forze dell'ordine di Capo Ventura. Si gira verso Kaleb e Randal, decisa: "Se c'è Kiltus, abbiamo una speranza. Dobbiamo tentare." e poi verso Vuldo: "Allora, piccoletto, oggi è il tuo giorno fortunato. Vieni con noi, ci porti da Kiltus ed esegui i miei ordini, e domani sarai un uomo libero. Fai una mezza cavolata, solo mezza..." i suoi occhi s'infiammano nel profondo "...hai capito." E dopo ciò, conclude dando ulteriori ordini all'altro hin. "Len, spogliati." Len, distratto da un carro di pentolame che aveva appena attraversato l'ingresso, si trova un attimo spiazzato: "Eh? Cosa? Senza neanche invitarti a cena? Ragazzina impudente..." "LEN!" urla Josephine, spaventandolo come solo una diciassettenne arrabbiata può fare. Alché il neo-Pioniere inizia a sbottonarsi nervosamente la giacca, e in un minuto netto è rimasto con addosso il minimo della decenza: praticamente solo coi calzoni e la camicia bianca. Nel frattempo la ragazza ha tolto le manette al padrone del pappagallo, preoccupandosi anche di infilargli una mano in tasca e rimuoverne il contenuto; solo allora osserva quell'anello dal simbolo così familiare: "Cosa abbiamo qui? Un anello dei Syvis. Questo ci sarà utile, tienilo e non perderlo." e lo ridà al ladruncolo, aggiungendo: "Ora vestiti. Non abbiamo molto tempo. Come hai detto che ti chiami, poi...?" Len protesta sguaiatamente, ma la ragazza gli lancia il resto delle monete. "Per il disturbo. E ora sparisci!" al contrario l'hin avrebbe voluto rispondere che quel giaco di maglia valeva molto ma molto di più di quelle misere monete; ma ormai rassegnato alla prepotenza della guardia cittadina, senza nemmeno salutare Kaleb, si allontana infuriato e rassegnato. "Andiamo." - conclude, avviandosi verso la guardiola. Avrebbe chiesto un paio di cavalli e dato disposizioni per prendersi il resto della giornata libero.
  23. Stavo per scriverlo, nemmeno io le uso mai
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