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Bellerofonte

Circolo degli Antichi
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  1. Quando rientri in cucina, ormai tuo padre ha finito il grosso del lavoro e si limita a girare con il suo leggendario mestolo un enorme pentolone ricolmo del brodo di cernia che hai sfilettato; non si butta via niente! "Ti ricordi che da piccolo Kilash non mangiava il pesce?" - ti interrompe, mentre parli - "La prima volta che ha assaggiato un merluzzo gliel'abbiamo dovuto camuffare con una doppia gratinatura...poi non ne ha più potuto fare a meno." ridacchia, e continua: "Floim, dannato nano! Che tornasse a mangiare topi arrostiti nel suo enclave, se non gli piace quello che cucino; no, aspetta, fammi indovinare...si è lamentato ma il suo piatto era vuoto alla fine del pranzo, mi sbaglio? Testardo che non è altro!" Il suo mescolare si fa più intenso, ma quando gli parli di Isaac sembra calmarsi. "Sì', prendilo pure e togliti il grembiule quando esci; ormai il grosso della gente è fatto, resto io qua in cucina a servire gli ultimi ritardatari. Prenditi il pomeriggio libero, figliolo. Stasera mi servi fresco!" Prepari il tonno come si deve: un pasto ottimo, dato probabilmente dal fatto che il pesce è decisamente il tuo campo. Mentre il tonno cuoce metti a riscaldare le piastre del carrello, e a cottura terminata, trasferisci tutto lì sopra lasciando tuo padre in cucina. La strada per il porto, all'ora di pranzo, è praticamente deserta: è pausa per tutti, tranne che per te. Sai bene dove trovare Isaac: alla Carena, proprio sotto l'ombra del castello della Loggia; con una mano regge un chiodo minuscolo, con l'altra martella su assi di legno appoggiate su di un tavolo improvvisato. All'interno del capannone in legno, si ode solo il suono del mare che si infrange sulla banchina e il suo martellare. A quanto pare, non sei l'unico che non si concede pause.
  2. Non c'è niente di meglio di ricordarsi i propri poteri nel momento del bisogno! I vicoli a Capo Ventura non mancano, e identificatone uno pullulante di gatti e vecchie assi marce lasciate in un angolo, ti accorgi che il taccuino riconosce il suo proprietario quando provi a usare la tua magia per camuffare l'aura che circonda la tua mano. L'oggetto ti riconosce come Astulf Lunghebraccia, proprietario del taccuino, e le cinghie si sfilano da sole, senza che tu faccia niente; il nome del suo proprietario è inciso nella prima pagina a caratteri cubtali - segno forse di un'autostima un po' troppo alta - e dopo ciò, si susseguono una serie di date e numeri, seguite da quelli che ti sembrano nomi in codice. La tabella si sussegue, fino ad arrivare alla data di ieri; una nota a fondo pagina dice:
  3. "Al mare!" dicono tutti al tavolo all'unisono, alzando i propri bicchieri colmi delle bevande più disparate. C'è dell'altro però, e lo senti. Le parole di Kerberos troppo ermetiche, Floim che si intromette mentre Naesala stava per dirti qualcosa...e proprio su di lei si posa distrattamente il tuo sguardo. C'è qualcosa in lei di spento, come un uccellino in gabbia che vorrebbe cantare...ma non può. "Avrai anche tu il tuo momento" afferma Floim, saziato dal cibo e dalla birra. L'elfa nel mentre ti osserva, e quando il brindisi è ormai stato fatto e ci si approssima a lasciare il tavolo, ti porge una mano per aiutarla simbolicamente ad alzarsi da tavola e ti mormora qualcosa come "Dovresti far assaggiare questa prelibatezza anche al nostro caro Isaac, non credi? Lo trovi giù al porto...lui non è uno che ha peli sulla lingua" - lo sguardo di Naesala è eloquente - "Se deve giudicare il lavoro di tuo padre, lo farà senza problemi." E detto questo, ti lascia con un sorriso. Da quello che hai capito, la risposta, la VERA risposta alla tua domanda, per qualche strano motivo, te la può dare solo il mezzogigante. Dalla cucina qualcuno chiama: è tuo padre, vorrà sapere com'è andata.
  4. Le guardie rivolgono uno sguardo interrogativo, poi fanno per abbassare le lance e farti passare, ma una voce femminile squillante li rimprovera immediatamente. "Che state facendo? Gli ordini sono chiari! Non passa NESSUNO!" Josephine. Dannazione. Ti si avvicina con sguardo basso, osservandoti nuovamente da cima a fondo. Ora che un raggio di sole attraversa le nuvole e vi colpisce entrambi , noti quanto i suoi occhi verde mare contrastino con i capelli di fuoco. Ha perfino un po' di lentiggini, e davvero diresti che davanti hai un'adolescente o poco più, a sbarrarti la strada per la tua missione. O forse no. "So che il tuo amico ti ha infilato qualcosa nella tasca, mentre faceva finta di chiederti qualcosa, stamattina. Me l'ha detto con le buone. Se è quello che penso che sia, solo il proprietario del taccuino può aprirlo, quindi è abbastanza inutile. Puoi tenerlo, ma ci servirà per identificare Astulf, se lo trovassimo. Perciò tieniti reperibile e non lasciare la città." Un'idea si fa largo nella tua testa: pensi ai bambini di prima, a quello che aveva detto "Non dirlo o la spada se ne accorgerà!"...già. Stava ingannando la spada. Forse forse...
  5. Quando arrivi all'ingresso del palazzo, la strada ti viene sbarrata dalle lance di due guardie. "Non si può passare oggi." - ti dicono. Noti tre altre guardie passarti accanto, spuntate fuori dal retro dell'edificio: un po' troppa sicurezza, per gli standard di Capo Ventura. Che diavolo starà succedendo?
  6. Mentre cammini in direzione del palazzo del governatore, dove sai che risiedono anche le caserme della guardia cittadina, attraversi una piazza cittadina al cui centro è situata una fontanella attorno alla quale alcuni ragazzini stanno giocando. Uno di loro possiede una spada di legno, che agita minacciosamente verso gli altri: "Questa è la spada di Corellon e riconosce il valore di chi la brandisce!" "Ma se non sei nemmeno un elfo!" - risponde un altro, giustamente. Ma quello con la spada gli salta addosso e gli tappa la bocca: "Non dirlo, o la spada lo capirà!" Le guglie del palazzo del governatore appaiono da dietro i palazzi. Sei quasi arrivato...ma non sei sicuro che ti lasceranno vedere Len, soprattutto con Josephine nei paraggi.
  7. Apparentemente non sai di che tipo di oggetto si tratta, ma intuitivamente capisci il suo funzionamento: è un incantesimo bloccante che si attiva con un qualche tipo di riconoscimento. Naesala ci aveva passato sopra le dita, ma quando lo hai fatto tu non è successo nulla; forse...riconosce il suo proprietario?
  8. Passi tutta la mattinata a cercare, invano di trovare il nascondiglio. La gente a cui chiedi non sa nulla, o se sa, cerca di starti lontano evitando guai d'ogni genere. Inizi a perdere le speranze: anche la zona dei magazzini sembra piuttosto tranquilla; i lavoratori giornalieri caricano e scaricano casse e sacchi tutto il giorno, e sebbene qualche Halfling si faccia vedere ogni tanto, non trovi nulla di sospetto. Quando pensi di aver buttato il resto della mattinata e già inizi a maledire l'hin, ti sfiori una delle tasche del tuo vestito, accorgendoti che è insolitamente piena. Non te n'eri accorto per via del suo peso esiguo, ma quando infili la mano, trovi un oggetto piuttosto singolare: sembra un diario dal rivestimento di cuoio con un pentacolo inciso sopra. Passandoci sopra la mano non senti nulla, eppure...hai come la sensazione di averlo già visto. Sì, ma certo! Naesala ne aveva uno uguale! Se provi a sfilare i lacci, ti accorgi che sono incastrati per bene; indipendentemente dalla quantità di forza, le cinghie sembrano essere inamovibili.
  9. "Un favore, dici?" - lo sguardo di Josephine è ai limiti dello sconcertato - "Sono un capitano della guardia, non una delle tue sgualdrine abituali. Non faccio favori, io! La legge si rispetta!" E detto questo prende Len dalle manette e fa per portarlo via da lì, con l'hin che ancora si regge il naso spaccato. "Aspetta, un secondo solo! Kal!" - ma la ragazza non si ferma, e Len ti urla: "Kal, trova Astulf! Dimostra che non mi sbaglio e mi lasceranno andare!" Già...ma come? Astulf Lunghebraccia, da quello che sai, è un malvivente che gestisce tutta la malavita di Capo Ventura; sai che nessuno sa esattamente che aspetto abbia, ma girano voci che sia un Halfling bravo con le spade. La guardia cittadina, quando sei arrivato a Capo Ventura per la prima volta, lo stava già cercando. E dopo anni, ancora nessuno è mai riuscito a prenderlo. In effetti, se Len avesse ragione e questa non fosse una delle sue solite sparate, non solo verrebbe scarcerato: la Loggia riconoscerebbe finalmente il suo valore! E forse è anche un po' colpa tua se si è cimentato in qualcosa di così pericoloso...le tue parole sono state troppo avventate per una testa calda come lui. Ma questo, ovviamente potrebbe anche non pesarti sulla coscienza: in fondo è stata una sua scelta. Ciò che sai ora, è che Len si farà un bel po' di galera se non lo aiuti.
  10. Naesala ti ringrazia con un cenno del capo e sceglie accuratamente una delle sue quattro forchette per infilzare uno dei bocconcini di pesce prima di portarselo in bocca e goderne tutta la cremosità. Nessuno sembra avere affatto da ridire sul gusto, ed anzi si complimentano con te: "Anche tu stai diventando piuttosto bravo, Randal" aveva sentenziato Kilash, mangiando senza troppe riserve sull'educazione. Quando avanzi la tua proposta, però, alcuni di loro alzano le sopracciglia. "Audace da parte tua, figliolo. Parlare così al Consiglio ristretto." - dice Kerberos. dopo qualche secondo di silenzio. "Già" - aggiunge Floim -"...pensare che Kerberos ha ancora il bicchiere vuoto." Kilash scoppia a ridere, ma si trattiene subito quando il capogilda lo guarda di traverso. "Scusatemi, padre.", dice in sua difesa. Dopodiché, a piatto pulito e stomaco pieno, Kerberos si toglie via il tovagliolo dalle gambe e sospirando ti guarda; tutti sono fissi su di lui, in attesa delle fatidiche parole che escono dalla sua bocca poco dopo: "Tuo padre ha un compito importante qui" - relativamente, secondo me - "E tu pure." Forse ti aspettavi qualche parola in più, e noti che forse anche gli altri se lo aspettavano. Naesala ti guarda e inizia dicendoti "Randal..." Floim posa rumorosamente le posate nel piatto, interrompendola e commentando: "Fai a tuo padre i complimenti per tutto. E ovviamente bravo anche tu, sappiamo che è anche merito tuo. Continua così, ragazzo!"
  11. Di tutti quelli che ti stavano guardando, solo alcuni smettono di fissarti, affrettando il loro passo per uscire fuori dalla sala il prima possibile. Josephine, o per meglio dire, il Capitano Josephine, ti squadra dall'alto in basso prima di parlare apertamente con te. Poi si volge anch'ella verso l'halfling, ancora sorridente nonostante le occhiatacce di tutti, e ti risponde: "Ero di pattuglia al quartiere dei magazzini e l'ho trovato mentre tentava di scassinare una serratura. Quando l'ho preso mi ha detto di essere un Pioniere, così sono venuto prima da te, Kilash, per senso di correttezza." Kilash storce il naso. "Non è un Pioniere" - risponde, incrociando le braccia. "Per ora!" - replica Len, agguerrito. Come se questo potesse migliorare la sua situazione. Poi si volta verso di te, ed ancora ammanettato ti prende per una manica: "Kaleb, ascoltami" - dice - "Hai detto di muovere il culo e io ho l'ho fatto! Ho trovato il nascondiglio di Astulf Lunghebraccia!" "Ma per favore!" - risponde Josephine, strattonandolo via da te - "Sono entrata nel magazzino per controllare che non ci fossero stati danni, e non c'era niente!" "Voi della guardia cittadina siete dei cretini, ecco perché non riuscite mai a beccarlo! Io li seguo da un anno ormai, e so dove si trovano lui e la sua banda...se solo non ti fossi intromessa, tu stupida bionda del c-" Josephine lo prende per il collo con la mano destra, sbattendogli la faccia contro lo scudo di metallo sul braccio sinistro. "Continua se hai coraggio, mezz'uomo!" - gli intima, ma Len è troppo impegnato a tenersi il naso sanguinante con le mani legate per poter replicare. In tutto questo, Kilash pare disinteressarsi della questione: appurato che non si tratta di un Pioniere, il suo ruolo lì è pressoché concluso. Ti dà una pacca sulla spalla e vi abbandona, avviandosi verso le scale: "Qui pensaci tu, Kaleb, io ho parecchio lavoro da sbrigare." Josephine ti guarda, ringhiandoti: "Len si farà tre mesi di gattabuia per tentato furto, e se prova ancora a insultare un capitano della guardia di Capo Ventura, si ritroverà anche senza una mano!" Un dettaglio però ti sfugge: chi cavolo è Astulf Lunghebraccia?!
  12. L'halfling si irrigidisce di colpo, terrorizzata, e biascica qualche parola incomprensibile in direzione delle scale. Kilash resta interdetto dal tuo comportamento: "Oh, immagino sia un tuo amico, quindi." - e dopo qualche secondo di riflessione, il suo cervello assembla i pezzi: amico di Kaleb + halfling = Len. "Quel Len! Ehi, ma non è mica un Pioniere! Va in giro spacciandosi per tale?" I passi si susseguono giù per le rampe infinite di scale; il messaggero che era con voi vi lascia al terzo piano, mentre tu e Kilash arrivate finalmente al grande salone d'ingresso, al centro del quale vedi il tuo amichetto hin ammanettato mentre guarda il soffitto; di fronte a lui, vedi capelli folti, lunghi e rossi come il fuoco. La ragazza, voltata di spalle, sembra star rimproverando Len per i suoi misfatti...per un attimo, hai l'impressione di conoscerla. Saphira? Osservandola meglio, noti che indosso ha un'armatura di mithral splendente con le effigi della guardia cittadina di Capo Ventura. Con sé porta uno scudo pesante dello stesso materiale dell'armatura incastrato sul braccio sinistro, e l'elsa di uno stocco attaccato al fianco sinistro. E' longilinea, poco formosa ma alta più di un metro e settanta. Senti la sua voce sibilare contro l'halfling parole di ammonimento, ma quest'ultimo, a cui non sembra importar molto dell'accaduto, non ascolta una singola sillaba. Quando ti vede arrivare, però, alza una mano e urla il tuo nome. "Kaleb!" La sala ospita lo stesso viavai che hai visto nello studio di Kerberos qualche minuto fa. Messaggeri da ogni dove vanno e vengono dalla città per portare missive e informazioni preziose alla spedizione, e alcuni di questi vengono distratti dall'urlo dell'halfling, voltandosi istintivamente a guardare il destinatario: cioè te. Agli occhi di alcuni mezzelfi che ti senti addosso, ora hai anche quelli di Josephine, che si volta a guardarti. Ahimè non ha la bellezza di Saphira, i suoi lineamenti sono molto più gentili e immaturi...forse un po' troppo. Non daresti più di diciotto anni a quella ragazzina, che pure indossa un'armatura degna dei guerrieri migliori. Kilash gli si avvicina senza mostrare alcun tipo di sorpresa nel vedere quella scena. "Capitano." "Kilash." - risponde lei. "Ciuchino!" - risponde Len. Tutti e due si voltano a guardarlo male.
  13. La combriccola ti nota e ti festeggia inventando un ritornello cantilenante sul piatto col fiore di limone che porti con te. Ti destreggi tra i marmocchi suonano, cantano e ti passano tra le gambe, finché non raggiungi il tavolo senza che il tuo piatto sia stato compromesso di una virgola. I quattro stavano discutendo come al loro solito, ma al tavolo cala il silenzio quando ti vedono arrivare. Naesala, come avevi previsto, ammira affascinata la tua creazione e sussurra qualcosa al fiore, che sboccia magicamente sotto i suoi occhi rivelando petali di menta e pistilli come se fosse un fiore reale. Floim la rimprovera: "Niente magia a tavola!" e l'elfa alza gli occhi al cielo, facendo ritornare il fiore un semplice agglomerato di limone. Kerberos ammira la galanteria con il quale gli porti il piatto, e ti lascia completare la presentazione prima di accettare con un lieve cenno del capo la tua proposta. Si piazza il tovagliolo sulle gambe e a ruota tutti gli altri lo seguono, come burattini allo specchio. Kilash commenta "Dall'odore sembra ottimo!" quando ti avvicini a lui con il piatto - "I complimenti sono per tuo padre, Randal." Da che ricordi, sin da quand'eri un moccioso, Kilash ha sempre adorato i piatti di tuo padre. Ahimè, anche se dimostrate più o meno la stessa età, sai che lui, come il resto dei figli di Kerberos, incluso lui stesso, hanno molti più anni di quelli che sembrano. Kilash stesso non sembra cambiato di una virgola da quando hai memoria di conoscerlo; ti ricordi che era un gran proferitore di storie, e che gliene hai rubata qualcuna nel corso degli anni, da raccontare nelle traversate in mare. Naesala, invece, se da piccolo ti incuteva un po' di paura, col tempo hai capito che ha un debole per i dettagli particolari, per le cose piccole e nascoste, per i fiori, soprattutto. Floim è stato invece sempre burbero con te. Non ha mai dimostrato grande amicizia, forse perché tra lui e tuo padre non scorre buon sangue: sono entrambi dei perfezionisti, ed è il guaio di chi si assomiglia troppo, di non sopportarsi. All'appello manca il mezzogigante, quello che per te è sempre stato zio Isaac. Raramente mangia con loro, forse per la sua stazza, forse perché non l'hai mai visto senza un martello da carpentiere legato alla cintola; ogni tanto lo vedi mangiare e lavorare contemporaneamente, per questo apprezza i piatti rapidi e compatti. Infine, Kerberos. Il grande capo dall'aria severa. C'è qualcosa di maestoso in lui, ma non riusciresti a definire cosa, esattamente. La reverenza che ispira in tutti ha tirato più volte su la Loggia nei momenti di crisi, ed ha permesso l'impossibile in più di un'occasione. Di Kerberos hai imparato anche un'altra cosa: se preso a stomaco pieno, e gli si riempie il bicchiere di vino rosso, si addolcisce diventando un gran compagnone.
  14. "Ehm..." Kilash è veramente a disagio, ora. Sorseggia nervosamente il tè e finisce l'intera tazza, cercando di evitare in ogni modo il tuo sguardo. "La scelta non è stata semplice e che il voto non è stato unisono...credo che alcuni avrebbero preferito non avere te o gli altri due, ma scegliere Pionieri più capaci...o meno, beh, problematici" - e indica il tuo collo, riferendosi al marchio. Non era una scelta semplice, mandare allo sbaraglio qualcuno di cui non si conoscevano nemmeno i poteri. "Comunque, beh, visto che già sai che sarai tu uno dei Pionieri...gli altri due sono-" Kilash fa per parlare, ma venite interrotti da qualcuno che entra prepotentemente nella sala. E' uno dei messaggeri, un halfling ansimante per la corsa appena fatta. "Mastro Kilash! Abbiamo un problema! La signorina Josephine è qui di sotto, dice di aver catturato un Pioniere in flagranza di furto, e che vuole parlare con voi prima di buttarlo in galera." Kilash sospira seccato, alzandosi dalla sedia e abbandonando la teiera fumante per andare verso la porta. "Di chi si tratta stavolta?" - chiede, al messaggero, mentre esce dalla stanza "Uno della mia razza, signore" - risponde l'halfling - "dice di chiamarsi Len."
  15. "Io non temo il giudizio di nessuno, Randal! Il rispetto per il capogilda è la prima cosa che ti ho insegnato, te lo sei dimenticato?" La mannaia trancia di netto il filetto che gli hai passato con rinnovato vigore. Ti guarda male quando ti riferisci alla mezzelfa, aggiungendo: "Questi dannati giovinetti con cui mi mettono a lavorare...non sanno niente di cucina, o di come si presenta un piatto! Lo tengono con due dita, ci infilano il pollice dentro, per la barba di Procan!" - Ah-ha! Quindi nemmeno a te piace stare qui, vecchio d'un Baffogrigio! Tra un mugolio e una lamentela, finalmente i filetti si cuociono, e tuo padre ti intima di lasciare tutto e toglierti il grembiule. "Ora prendi questa e portala tu di là al grande capo. Controlla che sia soddisfatto, e chiedigli se vuole qualcos'altro." Baffogrigio ti piazza in mano un vassoio d'acciaio con il pesce fumante dall'odore - e soprattutto dall'aspetto - sublime: "Filetto di cernia al sale grosso su letto di limone e prezzemolo!" esclama, mentre ti spinge via in malo modo dalla cucina. La sala è in effetti piena: al tavolo in fondo mangia il consiglio ristretto: Kerberos a capotavola, suo figlio Kilash alla destra, Naesala alla sinistra e il nano Floim dopo l'elfa. Altri Pionieri rimpiono i tavoli accanto, chiassosi e di buonumore. Se ne vedono di tutti i tipi e razze, dai drow più riservati alle tavolate di hobgoblin e orchi dagli atteggiamenti esageratamente camerateschi; gli hin di Capo Ventura si riconoscono per le loro allegre canzoni nel dialetto del luogo, i cui temi spaziano poco, e si riferiscono quasi sempre all'inettitudine delle casate nobiliari dei Syvis e dei Kennon, con qualche buona parola per il governatore von Trier. Il chiasso e l'aria frizzante inondano tutta la sala, e la mezzelfa si fa in quattro per portare da una parte all'altra i piatti tuoi e di tuo padre; vedendoti uscire sembra quasi sollevata: finalmente qualcun altro a dargli una mano!
  16. "Cosa...? Che ne sai tu della Settima spedizione?" Kilash mette da parte le sue lettere, e poi versa a sé stesso una tazza di tè soffiandoci sopra per raffreddarla un po' prima di sorseggiarla con tutta la calma del mondo. Il ragazzo tenta un gioco di sguardi con Kaleb, ma in queste cose ahimè non è granché bravo; Naesala avrebbe potuto fare di meglio, ma Kilash...è un ragazzo tranquillo che non regge molto bene la pressione. Da piccolo dicevano che fosse emotivamente fragile, per questo suo padre aveva deciso di portarlo in Loggia: per formare il carattere. Non aveva funzionato granché. Era venuto su timido e senza grandi capacità interlocutorie, ma in compenso aveva una grande mente e reggeva su lo scudo in maniera più che decente per la sua apparente età. "Non potrei dirti niente, lo sai..." - sorseggia un altro po', e poi il suo giuramento cade come foglie d'autunno - "L'hanno chiamata Eurus, come il vento dell'Est. Dicono che hanno raccolto qualcosa come centomila monete d'oro, e...beh, tu non c'eri cinque anni fa, durante l'ultima spedizione, perciò non sai come funziona, suppongo. Il Consiglio ristretto sceglie alcuni Pionieri, e dà loro praticamente tutte le risorse che possediamo per organizzare la spedizione. Mio padre sostiene che visto che saranno loro a partire, chi altri potrebbe comprendere meglio le loro necessità? Così si sceglie la nave da costruire con Isaac, l'armamento con Floim, le risorse magiche con Naesala, l'equipaggiamento con il grande capo...e l'equipaggio con me." Una breve pausa per un altro sorso di tè. "Si è già scelto chi parteciperà. Sono tre, stavolta." - lo sguardo di Kilash si sofferma un po' troppo su Kaleb...ovviamente, sa che lui è uno di loro, ma ce la sta mettendo tutta per mantenere almeno questo, di segreto, ignaro che questo tu lo sai già.
  17. "Uh, eh, cosa...? NON STAVO DORMENDO!..." - nella penombra delle candele, Kilash si alza di botto, rovesciando il calamaio e facendo cadere alcuni rotoli dal tavolo. Sì, stava dormendo. "Oh, sei tu Kaleb." - sospira rassicurato, mentre raccoglie l'inchiostro con un panno tirato fuori dal nulla. "Credevo fosse mio padre. Cavolo, ho lavorato tutta la notte..." - e quando il suo sguardo assonnato realizza quello che gli hai appena detto, aggiunge: "e non sono l'unico, a quanto pare." Estrae una pergamena arrotolata da una delle tante pile in disordine ai piedi del tavolo e te la lancia, indicandoti una sedia al suo tavolo. "Devi solo firmare, te l'ho preparata ieri sera. Vuoi del tè? Serviti pure." Accanto alla scrivania, un tavolino più piccolo ospita una caraffa fumante e alcune tazzine; nonappena ne avessi preso in mano una, la caraffa si sarebbe magicamente alzata e ti avrebbe versato dell'ottimo tè alle erbe dal sapore speziato e dolciastro.
  18. "Pà di qua, pà di là...!" Una fiammata flambé sfuma il riso al vino di gamberi, che Baffogrigio riversa di un piatto di ceramica preso dalla credenza in alto. La legge della cucina voleva che i piatti buoni fossero utilizzati per i personaggi illustri e per i piatti perfetti. Va dà sé che se eri uno importante ed in cucina c'erano i Ridley, mangiavi sempre da dio. "Pensa al filetto piuttosto, non si pulisce da solo!" La cernia ti guarda - o hai il sospetto che lo stia facendo, nonostante tu abbia accertato la sua morte clinica - in attesa di essere squamata e privata della odiosa lisca. Hai tutto l'occorrente, ma ciò che ti manca è il tempo per fare un lavoro accurato; dovrai dimostrare tutte le tue abilità in cucina, per riuscire nell'impresa e non far arrabbiare il tuo pà. Non ti è ovviamente sfuggito il fatto che tuo padre abbia usato il flambé per deviare completamente l'argomento. O forse è solo troppo impegnato a far bella figura col capo? "Ehi, ragazzina! Questo è per il grande K, se non arriva a destinazione esattamente come te lo faccio vedere adesso..." - una mannaia si conficca nel tavolo di legno accanto alla mezzelfa, terrorizzata, che scappa via col piatto in mano, manco stesse portando il sacro Graal dei risotti di mare. "Allora, quelle cernie?!"
  19. Dal pianerottolo fuori dalla porta del laboratorio si staglia un corridoio al cui termine un'altra rampa di scale ti porta nel torrione principale. Nuovamente tra le mura di pietra della Loggia, arrivi infine alla porta dell'ufficio di Kilash. Mentre ci arrivi, noti un gran viavai dall'ufficio di Kerberos in fondo; gente d'ogni rango e tipo porta carte, rotoli e papiri dentro e fuori, e giureresti di non aver mai visto così tanti messaggeri correre su e giù per la Loggia come in questa occasione. E sono solo le otto di mattina! Kilash, d'altro canto, è sempre stato un ragazzo tranquillo. La sua stanza è vuota e l'aroma di tè aromatizzato alle erbe trapela dall'uscio della porta socchiusa. Sembra che all'interno sia presente il suo inquilino, impegnato a scrivere e sigillare lettere di qualche sorta su uno dei tavolini sparsi alla rinfusa nella stanza; a pensarci bene, in effetti, qualcuno dovrebbe fare un po' d'ordine.
  20. "Una spedizione, esatto. Le notizie volano." Riesci a capire che non c'è inganno nella sua voce, ma di certo un po' di malizia. Non riesci a comprenderne l'esatta natura, ma sospetti che la spedizione abbia qualcosa a che fare con te...e con i tuoi poteri. Se è vero che non sono di questo mondo, potrebbe anche darsi che nel mondo sconosciuto al di là della Cintura d'Onice potrebbero trovarsi indizi su ciò che sei davvero. Un motivo un più per il quale dovrebbero sceglierti. "Sarà Kerberos a darvi spiegazioni tra qualche giorno, ma sì, le posso confermare in via confidenziale che la Settima spedizione è alle porte, e che i Pionieri sono già stati scelti." Ti si avvicina fissandoti negli occhi ricambiandoti un certo sorriso: "Si tenga pronto, signor Kron." Un gesto delle sue dita e le porte del laboratorio si aprono, mostrandoti la via d'uscita.
  21. "Lei è un inguaribile ottimista, glielo concedo." Naesala si lascia sfuggire uno squittio sorpreso quando osserva la reazione del suo interlocutore. Si alza tenendosi gli orli dell'ampia gonna, prima di andare a sfogliare qualcosa tra i vecchi libri incastrati nelle diverse librerie che riempiono le pareti della stanza. Senti odore di incenso, e il frastuono della Loggia ti sembra un eco lontano; senti soltanto i passi di Naesala, il tacco dei suoi stivali di cuoio sul pavimento di legno, e la sua voce contenuta e affilata come un rasoio. "Questo ottimismo la porterà lontano, se deciderà di impiegarlo nella maniera più intelligente." Lo sguardo di Naesala si posa sul giovane uomo, mentre chiude il libro che aveva preso e rimettendolo al proprio posto. "Credo anch'io che il mistero non sia un ostacolo, ma un'opportunità, nelle giuste circostanze. E si dà il caso, che le circostanze...beh, si siano fatte interessanti per lei, signor Kron. Suppongo abbia sentito che la Loggia è in fermento ultimamente. Scommetto che abbia già intuito il perché."
  22. Pentole, stoviglie, rumore di mestoli che sbattono. Odore di sedano bollito, un pizzico di sale...ed ovviamente, il pesce. Due belle cernie come non se ne vedevano da anni. I fratelli Kaligov le avevano pescate a largo di Capo Ventura la notte scorsa, approfittando di un cambio improvviso delle correnti. La cucina è in fermento, ogni avventore del secondo piano della Loggia giurerebbe su sua madre che ci sono almeno una dozzina di persone a preparare il pranzo per tutti, ma la verità è un tantino diversa. Al di là della porta dietro il bancone ci sono solo due persone, padre e figlio, che si destreggiano in una danza di decennale maestria, nella quale i due si muovono con una sincronizzazione quasi sovrannaturale che permette loro di gestire un'intera cucina meglio di come farebbero dieci persone. "Più sale nel pesce - unisci le carote al sugo - abbassa il fuoco sul bollito..." Mentre affetta due zucchine contemporaneamente, Lanod "Baffogrigio" Ridley impartisce ordini precisi e severi; come hai già sicuramente imparato molto tempo addietro, il fallimento non è contemplato quando si tratta di Baffogrigio: un pizzico di sale in più significa dover buttare tutto e ricominciare daccapo. Uno dei motivi per il quale tuo padre ha smesso di essere cuoco sulle navi, dove il cibo dev'essere razionato e la qualità non ha standard particolarmente alti. "Muoversi, ragazzo! E non starmi tra i piedi!" Anche le maniere non sono mai state il suo forte, ma ancora una volta, sei abituato anche a questo. Mentre ti adoperi ad adempiere alle richieste di tuo padre, pensi al fatto che sono passati già tre mesi dall'ultima volta che la Loggia ha deciso di mandarvi da qualche parte; è da un po' ormai che per motivi a te sconosciuti - sospetti per decisioni ai piani alti, ma non ne sei sicuro - tu e tuo padre lavorate all'interno del castello come cuochi, e inizi a temere che questa potrebbe essere addirittura una situazione definitiva per entrambi. Un'idea che a te non piace granché - i fratelli Kaligov si fermano a poche miglia dopo il promontorio, ma il pesce migliore devi andarlo a cercare fino alla Cintura d'Onice, piuttosto! - ma che per ora sei costretto ad accettare, anche perché tuo padre non sembra interessarsene granché. Il che è strano, perché una volta anche lui era sempre alla ricerca della perfezione, te l'ha trasmessa nel corso degli anni insieme alla passione per le storie; eppure né le une né le altre lo emozionano più come prima. L'età che avanza, forse? "Dai, su! Tre filetti pronti!" Una mezzelfa in grembiule si intrufola in cucina a reperire i filetti per i tavoli in fondo, uscendo fuori con altrettanta rapidità. Quando la porta si apre, il chiasso della sala da pranzo si fa largo sopra i rumori delle pentole per qualche secondo; ti accorgi che la sala è gremita. Oggi si lavorerà sodo!
  23. "Ci sono novità, o è solo l'impazienza a guidarla da me, signor Kron?" Lo sguardo dell'elfa diventa ancora più sottile, quasi penetrante. Se ci fossero stati problemi col marchio, ciò avrebbe significato ripercussioni anche sui piani che il Consiglio ristretto della Loggia aveva per Kaleb ed altri suoi due compagni; ma la preoccupazione non tradisce nemmeno per un secondo il volto dell'incantatrice, che invece si adopera a infilare una mano in uno dei cassetti nascosti del tavolo, per tirare fuori un piccolo diario dalla custodia in pelle, per poi piazzarlo sul tavolo; accarezzatolo, il pentacolo disegnato sulla copertina vibra, sfilando magicamente i lacci che tengono insieme la copertina. I fogli scorrono telecineticamente, finché una pagina in particolare si stacca e svolazza proprio tra le mani di Kaleb. "Ho contattato l'Arcimago Illysang, il custode della Biblioteca di Saramar. Ho dovuto chiedere favori a destra e a manca, ma ma sono riuscita ad ottenere finalmente la risposta che cercavamo." La lettera, scritta a caratteri fluenti e barocchi su papiro, recita queste esatte parole: "Non ho intenzione di consegnarla a loro, ovviamente." - Sentenziò la maga, sottolineando l'ovvio - "Ma è interessante, non trova? Il suo potere non è conosciuto in questo mondo..."
  24. Magari avresti potuto origliare, ma se non altro ora le voci si sono immediatamente placate. Dalla porta esce a passo svelto il mezzogigante Isaac - ecco dov'era! - e ti supera senza degnarti di uno sguardo. Ha l'aria nervosa, e scende le scale a due a due con passo pesante, tanto da far tremare tutto il pianerottolo. Ora che la porta è aperta, vedi Naesala in fondo alla stanza con le lacrime agli occhi. Appena ti vede, si copre il viso con una mano e si volta, sistemandosi rapidamente il trucco con la magia. Quando si volta nuovamente verso di te, il suo sguardo è glaciale e sferzante come al solito, privo di qualsiasi debolezza. "Prego, signor Kron, venga avanti." Una sedia arcuata dagli intarsi floreali si sposta magicamente da sotto la finestra fino alla sua scrivania. L'incantatrice vi si siede con le mani giunte e lo sguardo fisso su di te. "Desidera qualcosa in particolare?"
  25. Le scale per il torrione salgono per otto piani prima di affacciarsi sul laboratorio; uno dei motivi per il quale qualche anno fa, la stessa Naesala ha deciso di costruire un pozzo di Inversione di Gravità al centro della tromba delle scale, per cui ti basta semplicemente fare un passo nel mosaico a forma di grande bussola ornata al centro della stanza al piano terra, per salire comodamente fino all'ultimo piano. Una volta arrivato sul pianerottolo, ad aspettarti c'è una porta di legno che normalmente si apre quando qualcuno ci si avvicina; stavolta non è così: quando ci avvicini, la porta resta chiusa, segno che forse l'elfa ha altri ospiti. Senti delle voci indistinte provenire da dentro il laboratorio, una delle quali è senza dubbio femminile. Qualcuno sta discutendo ferventemente...
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