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Bellerofonte

Circolo degli Antichi
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  1. "Non conosco gli obiettivi di Kilagas, mi dispiace non potervi aiutare in questo. Tuttavia farlo sbarcare significa lasciargli il tempo di seminare distruzione a terra. In più, se profanasse il Tempio della Sapienza a Daron, perderemmo il potere dei Saggi sul Golfo. Sono d'accordo con il capitano: ha senso solo se riusciste a indirizzarli dove volete." @Sandrine
  2. Eh, l'illusione ti aiuta, ma essere una razza così particolare ha ovviamente degli svantaggi!
  3. Puoi travestirti senza il disguise kit, ma aggiungi solo il tuo modificatore di Int senza competenza. In più ti ricordo che travestirsi è qualcosa di fisico, e perciò sarai costretto a toglierti il medaglione (che genera solo un'illusione) perché abbia effetto. (Ergo ha senso che ti camuffi da gnor a elfo, ma non da gnor a goliath a elfo, per intenderci)
  4. Scusate per l'omissione, aggiungo (e sottolineo!): Raftal e Tholin stanno seguendo quello smilzo e alto che a quanto pare ha ucciso l'elfa innocente. Elle e Deneb stanno seguendo quello basso e tarchiato che si dice abbia avuto un intrallazzo omosessuale di qualche tipo (con un orco fascista a capo della guardia, non è una cosa vista di buon occhio!)
  5. Anche per Reginald è più facile ipotizzare su una scacchiera che parlare di battaglie vere e proprie. Il suo sguardo incrocia spesso quello del capitano Aghendor, cercando conferma in ogni sua supposizione. Saranno anche state schermaglie le sue, ma saprà meglio di chiunque nella stanza come tenere alle strette un'arma di devastazione incommensurabile come la Zephira Nihil. L'eco dei suoi cannoni - fermati per pura fortuna da un pappagallo magico - rimbomba negli incubi dei sopravvissuti della vostra ciurma. "Quindi come proponete di far muovere i velieri più velocemente della Zephira? Cambiando le condizioni meteo? Volendo tenere il loro passo, dovreste sacrificare la mobilità della Speranza. Siete sicuri di poter riuscire a sopportare il fuoco nemico? O peggio ancora, un abbordaggio? Tutto questo ammesso che abbiate già impedito all'Arconte degli Oceani di comandare le creature marine." Sì, Reginald è bravo con gli scacchi - non a caso lo Spirito delle Parole aveva posato su di lui il suo sguardo, tanto tempo fa - ma non lo è abbastanza da vincere questa battaglia. Pone i problemi, ma si sforza invano di porvi una soluzione. Il lavoro più difficile, come spesso accade durante le vostre avventure con la Eurus, è di vostra responsabilità.
  6. Dentro uno dei cassetti del tavolino c'è un piatto rettangolare di legno quadrettato e alcune pedine che vi sorprende trovare così lontano da casa. "Un gioco insegnatoci dallo chevalier Shepard della Maestrale. Sapete di cosa si tratta, vero?" L'aasimar dispone soltanto alcuni pezzi in maniera particolareggiata. E' chiaro che la scacchiera è una metafora del golfo, che la torre rappresenti la città di Daron e i pedoni sono per forza di cose la flotta di Degah Bur che la protegge. Anche se il gioco è diverso, la similitudine regge: se la nera Zephira viene abbattuta, la vittoria è vostra. In questo caso l'ammiraglia Brongurnet è il re bianco, e la rapida Speranza è il cavallo. "I nostri velieri sono molto più resistenti della Speranza, ma sono lenti e poco adatti alle manovre. Voi, contessa, volete disporre la Speranza avanti, ma se la Zephira vi insegue cosa farete?"
  7. Reginald incrocia le braccia. "Siete sicuri di desiderare la mia opinione? Sono un semplice Mercante, armatore di nave a tempo perso, ma di sicuro non uno stratega!" gli speroni d'argento tintinnano. "Il capitano Blake mi ha insegnato a temere le insidie del primogenito dei Fuinur. Non lascerei nulla al caso, e mi affiderei a chi ne conosce più di me, sia in termini di battaglia che arcani. Paradossalmente, chiederei consiglio a voi che avete già visto come agisce."
  8. I due si allontanano dal vicolo, ma di sicuro non stanno correndo. Ognuno borbotta insulti verso l'altro e tra sé e sé rimugina di battute argute e convenienti che avrebbero sì potuto ribaltare la conversazione a proprio favore, ma purtroppo arrivano troppo tardi alla mente per essere dette. Entrambi i vostri gruppi si avvicinano furtivamente...è notte, è buio, e i pensieri tumultuosi dei criminali li distraggono abbastanza; sicuri di averla fatta franca anche stanotte, non si voltano indietro per vedere se qualcuno o qualcosa si aggira nell'oscurità... Ancora nei vicoli, non li perdete di vista. Avete forse più di un'occasione per intervenire, altrimenti potreste continuare a seguirli. Alla fine da qualche parte dovranno anche ritirarsi. Probabilmente casa loro.
  9. Reginald annuisce. "Posso farvela recapitare entro domani sera."
  10. Gli aasimar accettano volentieri la proposta e attendono pazientemente di essere serviti. Il profumo delle prelibatezze del figlio di Baffogrigio richiama altre persone dal circondario e in men che non si dica la taverna è piena. Fortuna che la dispensa lo è altrettanto. Dopo aver servito ai tavoli, qualcuno passa a Randal un bicchiere di ceramica dentro al quale tintinnano alcune monete d'argento raccolte tra i presenti: "Per il disturbo." @Randal Il vostro angolo di cuscini gode di un po' di pace poiché sistemato più lontano dal fuoco rispetto agli altri; sul basso tavolo di legno non c'è che una bottiglia di vetro colma di vino dolce e il piatto a base di pesce per Fortunale; per il resto è vuoto, e Reginald ne approfitta per piazzarci sopra i gomiti e incrociare le mani. "L'attacco di Kilagas è prossimo. Una settimana al massimo, dicono i Saggi. Io, in quanto umile ambasciatore presso voi Pionieri, sono stato incaricato di spiegarvi come l'isola ha intenzione di reagire; i Saggi vogliono non solo il vostro aiuto sul campo, ma anche le opinioni di gente che conosce il nemico meglio di noi. Lo avete già affrontato e siete sopravvissuti." Il brusìo, le risate, le canzoni e gli schiamazzi della taverna dipingono una Degah Bur ancora spensierata. Cosa ne sarà di loro - e di voi! - tra una manciata di giorni? "Il nemico arriva da nord." Reginald guarda in alto, sul soffitto, dove è esposto un arazzo con la mappa del Golfo di Daron e dei suoi punti di pesca segnati dai marinai. "Abbiamo ragione di pensare che vogliano attaccare Daron dal mare, perciò le navi di Degah Bur faranno muro saranno a difesa del porto." l'indice di Reginald tratteggia in aria una curva a protezione della capitale. "Dato il peculiare potere della Zephira di poter svanire e riapparire altrove, ha senso concentrare la le forze in contropiede. Quando Kilagas sarà abbastanza vicino, gli lanceremo addosso tutto ciò che abbiamo a disposizione. La Brongurnet e la Speranza saranno i tasselli mobili." lo stesso indice disegna due puntini in aria. "Ci preoccupa il potere dell'Arconte degli Oceani. Ci sono numerosi mostri nel golfo, ma voi, Contessa, avete trovato il modo di fermarlo, giusto? Dovrete avvicinarvi abbastanza, immagino..." Il mercante infila una mano tra le pieghe della tunica nera come la notte e vi porge alcuni rotoli di pergamena. "A tal proposito, i Saggi potrebbero aiutarvi. Possiedono un grande potere sull'isola, seppur limitato. Vi danno la possibilità di scegliere come utilizzarlo, visto che sarete voi in prima linea." "Vi suggerisco di pensarci stasera e di riferire tutto al consiglio di guerra di domani, alla quale, ovviamente siete invitati. Si terrà qui a Kebri, nella Collegiata. Vi accompagnerò personalmente."
  11. Un TS riuscito potrebbe essere equiparato al pari di una meccanica di spingere. TS fallito: ti becchi i danni. TS riuscito: niente danni ma vieni spinto al limite dell'area (orizzontale, in questo caso) dell'incantesimo. In molti altri incantesimi con questo stesso effetto lo spostamento provoca anche AdO.
  12. Comprese di espansioni, e completato al 100% saranno una settantina credo.
  13. Harumori "Akai" Ashikaga Cerco di immaginare la forma astratta a cui la sacerdotessa fa riferimento. Non è semplice, chiudo gli occhi per visualizzarla meglio: un bicchiere di vetro con chicchi di riso sospesi dentro. Ruotandolo, la percezione del contenuto cambia, ma i chicchi sono sempre lì, immobili. Quindi sono io che mi muovo mentre tutto resta fermo? Anche ciò che è immutabile cambia, se ci allontaniamo abbastanza dalla via alla quale siamo abituati? Vale per le stelle...non vale forse anche per le regole? Questa sensazione di insicurezza mi dà fastidio e me la scrollo di dosso riaprendo gli occhi e scuotendo la testa. "E' un nobile incarico, di dover trovare un senso alle stelle. Ci hanno guidato dal principio dei tempi. Ho fede in te, sacerdotessa-dono." mi inchino, poi cambio argomento: "E comprendo la tua imparzialità, ma non c'è dubbio su chi sarà il prossimo shogun." guardo verso il generale Clarke, quasi istintivamente. "Siamo in guerra, dopotutto."
  14. Gli Aasimar si sparpagliano per la stanza, e il loro brusìo riempie finalmente la taverna coprendo il mero scoppiettare del fuoco. Reginald resta per una decina di minuti impegnato con i suoi doveri di anfitrione, poi vi raggiunge nuovamente. Tende una mano da stringere al capitano: "Bentornato tra coloro che parlano il capoventurese, capitano." C'è posto per lui, e gli avanzi della cena sono ancora abbondanti.
  15. "Cosa?!" la tensione nel vicolo è ancora alta. L'accusato, incredulo di ciò che ha appena sentito smette di contare le monete e si volta verso l'altro, che risponde seccato: "Cosa c'è adesso?" "Stasera mi vuoi proprio far incazzàre, dillo!" i continui fraintendimenti sfociano in un vero e proprio litigio e i cani nei dintorni iniziano ad abbiaiare e ululare attirando le attenzioni del vicinato. Si accendono alcune luci di lanterna visibili da dietro gli stipiti delle finestre delle case attorno, e quel pezzo di città si sveglia brevemente dal suo sonno; qualcuno in lontananza urla "LASCIATECI DORMIRE, S.TRONZI!" I due si rendono conto di aver esagerato, ma non per questo sotterrano l'ascia di guerra. Il pelato racimola un pugno di monete e se lo infila in saccoccia. "Basta, mi sono rotto. Tieniti il resto, non ne voglio più sapere di te!" E si allontana dal vicolo facendo dei gestacci all'altro, che rimasto da solo, invece, si preoccupa di più di raccogliere le monete di rimaste prima di dileguarsi anche lui nei vicoli.
  16. Credo che le ali (così come le estensioni corporee come corna, coda o arti extra) siano inclusi nel concetto di 'taglia grande', ergo nessun malus. Ti leggo spesso e so che sei un fan delle Homebrew che specializzano (e talvolta complicano) il regolamento, e se proprio vuoi applicare questa regola ti avviso che -10 è un malus enorme e a mio parere ingiustificabile. Un -2 dovrebbe essere più che sufficiente.
  17. Il fuoco scoppietta allegro ma la pigrizia di Peppiniello ha il sopravvento sui bagliori di cenere ardente che si spengono a pochi centrimetri dal suo pelo lucidissimo. Le ali piumate gli coprono il volto dalla luce, e chissà cosa sta sognando in questo momento? Agita lentamente la coda accarezzando il tappeto, e brividi improvvisi gli scorrono sull'orecchio sinistro. Randal ne avrebbe percepito il prurito nello stesso posto. Le orecchie del gatto si rizzano di scatto, avvertono qualcosa fuori dalla porta. Peppino si sveglia di soprassalto, miagola e con un battito d'ali si rifugia su una delle travi del soffitto. Profeticamente, la porta si apre una manciata di secondi dopo, e diversi aasimar con sacchi e borsoni da viaggio salutano i presenti. Reginald si alza ad accoglierli: l'odore di salsedine e sudore che portano addosso è così forte da mescolarsi a quello dei carboni ardenti e del cibo cucinato poco prima. Sandrine e Randal, distesi tra i cuscini per la stanza al termine di una lauta cena avrebbero notato una folta barba rossa in mezzo alle teste bionde. Peppino miagola di nuovo. Il capitano è tornato.
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