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Bellerofonte

Circolo degli Antichi
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  1. Asvig, forse proprio in virtù della sua profonda ignoranza in ambito arcano, è colui che pone la domanda più ovvia alla contessa: "Tiberius era originario di Barusha, ma è riuscito ad arrivare nell'Ovest, sicuramente non seguendo la nostra stessa rotta. Non possiamo più chiedergli come tornare indietro" Sigbjorn, di fronte a lui, precisa: "Rimasto silenzioso, sarebbe" "Vero. Ma quel bastone, è ancora nostro. Magari può trasportare a distanza le navi? O le persone? Lo avete studiato, contessa?" "Capità, magar o'tien ma nunn'o sàpe!" Arrigo si permette - con troppa confidenza, come al solito - di dare una pacca sulle spalle di Besnik insieme alla battuta relativa ad un presunto oggetto misterioso che il capitano porta con sé, in cui albergherebbe il presunto legame con lo Spirito delle Tempeste. Sono davvero poche le cose che Fortunale porta sempre con sé: la lancia, forse? O la pipa? Sembrano entrambi oggetti comuni, ben diversi dai mistici pugnali elfici di Randal o dai medaglioni-puzzle di Sandrine. Magari quest'ultima ha ragione: nell'Oriente gli oggetti - le ancore, come le chiamava Fen'Harel - sono facoltative. Ventura rabbrividisce al racconto di Besnik: "Non ci credo! Te la sei inventata, questa!" ...ma Razul appare dietro di lei emergendo dalle ombre: "Plausibile. La mia condizione non necessita di respirare. Un buon modo di neutralizzarmi sarebbe rinchiudermi e gettarmi in fondo al mare." ma la spiegazione pacata, se fatta con la sua voce morta e intromettendosi all'improvviso, non può che generare uno squittìo di spavento della povera timonere. L'elfo non rimane a farvi compagnia, continuando invece a fare i suoi giri di guardia attorno alla nave. La spiegazione di Randal focalizza su di lui l'attenzione; a Barbara si illuminano gli occhi. "Randal...potresti...potresti provare a-" non termina la frase, ma i suoi occhi lo fanno per lei. Si volta verso Nero, immobile a guardare il mare in un angolo.
  2. Harumori "Akai" Ashikaga La domanda di Clarke-sama diventa per me motivo d'orgoglio. Mi avvicino repentino al generale e mi abbasso in ginocchio, a capo chino, sganciando la fodera del wakizashi dalla cintura di pelle e porgendola all'uomo in segno di sottomissione. Movimenti rapidi e fluidi, come al mio solito. "Aye! La mia anima vi appartiene, Clarke-sama! Guidate la mia spada tra le tenebre perché possa portare onore ai miei antenati e al mio clan!" Mi ha chiesto se ero pronto a servire. Questa è la mia risposta. C'è qualcosa nell'autorità militare di quell'uomo che mi fa sovrapporre istintivamente l'immagine di Ashikaga Takauji, così come descritto dalle storie del mio sensei. Se il capitano Lan Tsai'Ho è l'imperatore, la dottoressa Prum è evidentemente uno spirito protettore della nostra sezione da egli (ella?) inviato per guidare le nostre scelte più importanti. E cos'altro potrebbe quindi essere il comandante delle forze armate, se non lo shogun alla quale io, samurai devoto, devo ciecamente obbedire? Pensavo sarebbe stato più difficile e complicato trovare la mia strada, oltre le rigide regole del dojo, eppure le strutture umane vengono ricondotte sempre a schemi a me così familiari...
  3. Ma se è lo stesso di Seline, potresti dare false informazioni alla tua squadra. Ragionaci bene adesso, perché se fai un passo falso poi non vi perdono le cose in medias res. E per la cronaca: queste sono le difficoltà alla quale alludevo in fase di pre-capitolo zero, quando vi facevo notare che scegliere razze esotiche avrebbe potuto innestare situazioni complicate.
  4. Mi associo ad aykman. Parte del camuffamento è sicuramente non dare spettacolo delle doti sovraumane che ti garantisce la tua razza!
  5. "Non conosci l'incantesimo Oscurità?" Naesala è oltremodo sorpresa, e cerca di trovare al volo una soluzione: "Oh, sagggezza di Boccob, hai molto da imparare. Sai almeno leggere le pergamene?" I dubbi - più che fondati! - di Elle vengono a loro volta intercettati dal mastro carpentiere: "Sei Pionieri!" precisa Iver. Naesala è d'accordo con lui. "Ho scelto Prudence come apprendista per qualità che vanno oltre l'etichetta. E' la miglior candidata ad essere la prossima Prima Incantatrice, sapete?" Floim grugnisce, schifato: "Quella...gallina?! Non lancerebbe una palla di fuoco per paura di rovinarsi lo smalto..." Kilash interviene prima che i due ricomincino a litigare. "Ofira è una cacciatrice capace quanto Raftal. Entrambi sono stati istruiti da mio fratello Kiltus, dopotutto. E Miranda-" "Sa fare l'orata al cartoccio migliore di Capo Ventura" commenta Iver, sbavando al solo pensiero. Ma forse non era questo che Kilash intendeva: "...è una devota di Gond." Kerberos prende parola: "Voi quattro avete la priorità. La Pioniere Thorne è la più capace in mare e necessita del Pioniere Deneb per guardarsi le spalle. Il Pioniere Raftal è colui che possiede il capo del filo della matassa, e Tholin possiede qualità magiche uniche imprescindibili, secondo Naesala." l'elfa annuisce, guardando fiduciosa l'unico membro non-ufficiale della Loggia nella stanza; dopodiché si rivolge al goliath, sorridendogli dolcemente: "Non credo esista un luogo più privato di una riunione del Consiglio Ristretto in tutto il torrione, Raftal. Dimmi pure, sei in mezzo a persone fidate. Se così non fosse, non vi avremmo mai convocati qui."
  6. La WotC è rotta, mannaggia. (?) Va bene, Ghosts of Saltmarch sia. Grazie a entrambi! EDIT: @aykman sai rispondere a @Bille Boo?
  7. Naesala annuisce soddisfatta alle parole di Tholin, mostrando fiera la buona volontà del warlock al mastro armiere, che non può dirsi tuttavia completamente soddisfatto della rassicurazione. Nani. Testardi come pochi. Ofira d'altro canto ridacchia sotto i baffi alla domanda del mezzelfo: "E come, altrimenti?" non si capisce se sia seria o solo dotata di un sarcasmo troppo sottile per essere colto. Ora che l'obbiettivo è chiaro, i membri del Consiglio lasciano da parte le riserve reciproche e si coalizzano per darvi tutto il supporto di cui avete bisogno. Naesala si alza e scende nella navata principale, con la testa al soffitto. Con le dita rivolte verso la mappa, crea un ipotetico rettangolo con i pollici e gli indici, puntato sull'estrema destra dell'affresco. Allargando le mani, ordina alla mappa un ingrandimento progressivo nei pressi di Capo Ventura, e tutti quei puntini a malapena definibili ora sono ben visibili a tutti. @Tutti La magia di quella sala non smette di stupirvi. Kerberos coordina i suoi sottoposti con estrema lucidità: "Iver, distanze?" l'uomo passeggia con le mani conserte superando l'elfa, osserva la mappa da diverse angolazioni e finalmente trova quella che gli piace di più. "Uhm..." tira fuori l'immancabile pipa e se la mette in bocca. L'incantatrice, a due passi da lui, schiocca le dita e gliela accende, senza che i due si scambino neppure uno sguardo. Il potere della complicità costruita negli anni. "Se prendete la Incubo, siete lì in tre ore e mezza. Con la Cercascogli, un'ora o forse meno. Individuare una nave potrebbe togliervi poi due ore al massimo, il Bivio non è così esteso." Kilash si intromette, restando tuttavia seduto. "Se portate Ofira, saprà riconoscere la Biancospino più in fretta." ma Iver precisa: "La ragazzina ha esagerato, ho visto il suo sloop. E' davvero piccolo, ci staranno al massimo quattro persone. Se volete portare Ofira, dovrete passare all'altra soluzione. La Cercascogli è praticamente pronta, posso ordinare ai miei uomini di sistemarla anche adesso. In dieci minuti sarà in acqua, se Naesala mi aiuta con la sua magia." l'elfa annuisce e a sua volta torna sull'argomento Incubo: "Non posso lanciare incantesimi su una nave così grande come la Cercascogli, ma potrei aiutare la Incubo a diventare più silenziosa. Per quanto riguarda la visibilità, credo che Tholin possieda già qualche asso nella manica. Giusto?" Kerberos fa il punto della situazione: "Perciò, la vostra prima opzione è assaltare furtivamente la Biancospino in quattro, sulla Incubo. Resa silenziosa da Naesala e occultata dal Pioniere Kydar, voi quattro raggiungereste il Bivio in tre ore abbondanti, salirete a bordo e raggiungereste direttamente il capitano di quella nave - chiunque esso sia - evitando di combattere. Se venite scoperti, sareste in netta inferiorità numerica. E se la Biancospino dovesse fuggire, la Incubo non è abbastanza veloce da raggiungerla." I vari membri del Consiglio Ristretto annuiscono. "La seconda opzione è prendere la Cercascogli. Servirà qualche minuto per sistemarla, ma in questo siamo efficienti. Raggiungereste in un'ora il Bivio, avreste più tempo per cercare la nave ma non avreste l'effetto sorpresa. In questi casi, per esperienza, è inevitabile l'arrembaggio. Entrambi i brigantini sono armati in maniera leggera, ma eviterete lo scontro di fuoco, potrebbe essere letale per entrambi. Assalterete e conquisterete la nave, dopodiché ve la vedrete col suo capitano. Il lato negativo è che, come alcuni di voi sapranno, le battaglie sono spesso imprevedibili. Il vostro compito non è uccidere tutti, ma andare a fondo di questa storia. Se qualcosa dovesse andare male, potremmo avere vittime indesiderate da entrambi gli schieramenti. Dovrete prendervi la responsabilità delle vite di altri Pionieri. A tal proposito Kilash, equipaggio disponibile?" Il ragazzo rimette in moto il cervello: "Quarantaquattro Pionieri attualmente nei pressi del torrione. Buona parte indisponibili o indisposti. Coloro che potrebbero partire subito sono la qui presente Ofira Mensfield, Prudence Lancaster, Miranda, i gemelli Shroud e mastro Quillwill."
  8. La barca a remi (rowboat) secondo MdG va a 2,25km/h. Da Ghosts of Saltmarsh, una rowboat va a 3 miles per hour. Idem per una nave a vela (sailing ship) che va a 3km/h secondo MdG, e invece per Ghosts of Saltmarsh va a 5 miles per hour. ...che mi sto perdendo?
  9. @aykman EDIT, PER TUTTI: Ci metto un po' a rispondere perché ho un dubbio amletico sulla velocità delle imbarcazioni. Risolto il dilemma posto!
  10. Persone diverse reagiscono in maniera diversa. Raftal con l'ira, Tholin con la curiosità, Elle con la pianificazione, Deneb con il coraggio. Vi completate a vicenda, non solo in termini di abilità. Floim sussulta: "Aspetta, non vorrai dire che..." si volta verso Naesala, la rabbia che gli sale addosso alla stessa maniera del goliath. "STREGA DEL C.AZZO HAI PORTATO UN ALTRO WARLOCK NELLA LOGGIA?! MA L'ETA' TI HA MANGIATO IL CERVELLO? PER LE PALLE PELOSE DI ROKNAR!" la bestemmia, anche se a un dio malvagio, irrita Iver, che lo riprende con un grugnito. Naesala è oltraggiata dal comportamento del nano: "Mastro Floim, risparmia queste orrende e scurrili parole per le donnacce che frequenti al Cigno! I suoi poteri sono unici, e valgono la pena di essere studiati qui alla Loggia. O preferisci che i Mastini lo prendano? Sai quanto pagherebbero gli Arcimaghi di Saramar per lui?" parlano come se Tholin nemmeno fosse presente. Kilash alza un dito, puntandolo verso di te, mentre guarda prima Floim e poi Naesala. I due scendono dal piedistallo della loro conversazione. L'elfa ti parla: "Kaleb Kron fu un Pioniere della Loggia fino al suo tradimento, qualche anno fa. Ci sono delle somiglianze nei vostri poteri, ma posso rassicurare questo Consiglio che la pasta della quale siete fatti è completamente diversa." Floim brontola, scuotendo il capo: "Vedremo. Una crisi per volta: prima la Biancospino, poi il nipote di Tharusk." Kerberos osserva tutti dall'alto, lasciando i suoi cani da guardia liberi di scannarsi senza sbattere un ciglio. Non sapete se sta volutamente ignorando la cosa, o se sta solo caricando segretamente un ceffone per ognuno. Kilash risponde a Raftal: "L'ira che provi è comprensibile. Ancora ci credo a stento, ma se è tutto vero, non sei l'unico che ha preso in giro. Anch'io mi sento molto...triste. Spererò fino all'ultimo che sia tutto un brutto fraintendimento, ma nel mentre dobbiamo prepararci al peggio. Non sei solo, Raftal. Nessuno di voi lo è." e prende un altro sorso di bevanda fumante. La dolcezza delle sue parole quieta l'irascibilità di tutti, un po' anche la vostra. Floim stringe un pugno e se lo sbatte contro il petto, occhi infervorati fissi sul tabaxi: "HA!" strilla "Parli come un vero nano! Mai fuggire, combattere fino alla fine, ragazzo! E porti rispetto verso gli anziani...un punto in più per te. Pochi giovani d'oggi lo fanno, ormai..." Deneb ha trovato un nuovo ammiratore. E' Iver a rispondere alla domanda di Elle sulla portata; chi meglio conosce le navi di lui? "I brigantini di Saraga sono perlopiù navi da villeggiatura per i nobili di Avernus. Due balliste al massimo, abbastanza veloci, scafo rifinito bene. Hanno cordature complesse, i goblin non riuscirebbero a manovrarle nemmeno sotto influenza mentale...deve per forza aver ingaggiato qualche umanoide esperto. Pirati, forse. C'è posto per dieci-undici uomini...forse anche sedici-diciassette, se hanno smontato la cabina del capitano..." "Non credo proprio." La voce che risponde ad Iver è proprio dietro di voi. Non sapete come abbia fatto ad entrare, l'avete a malapena sentita parlare. Una ragazza dai tratti candidi ma dallo sguardo tetro, completamente zuppa d'acqua. "Col cavolo che Seline rinuncerebbe ai suoi privilegi. E' di Vaudemont, ve lo siete dimenticati?" la nuova arrivata genera sorpresa in tutti, anche nel Consiglio. Si avvicina a voi e si presenta a tutti, tranne che a Raftal, a cui stringe vigorosamente l'avambraccio. "Ofira Mensfield. Pioniere. Mezza-celestiale. Cacciatrice di Mastini. La preda diventa predatore, ogni tanto." "Ti credevamo partita!" esclama Naesala. E questa risponde: "Ero già in mare, quando ho sentito i marinai mormorare della Biancospino al largo. Non volevano deviare fino al Bivio, e non potevo partire senza sapere cosa cavolo sta succedendo. Sono tornata per prendere una nave." Kerberos emerge dal suo silenzio tombale. "Vi servirà una nave e una strategia. Iver?" l'uomo commenta: "Al momento ce ne sono soltanto due, ancorate. La Incubo e la Cercascogli." e Kerberos quindi continua: "Potete scegliere come affrontare il viaggio: voi quattro soltanto, cercando il favore delle tenebre e la furtività. Oppure prendere la nave del capitano Aghendor e radunare un equipaggio improvvisato tra i Pionieri a disposizione della Loggia." Saprete già da che parte sta Ofira, che vuole assolutamente partire con voi.
  11. Harumori "Akai" Ashikaga La precisazione di Shen si perde nel vuoto, le tette della ragazza monopolizzano temporaneamente la limitata concentrazione; "Ashikaga-san, per te." rispondo a Reyna, ed ignoro bellamente la maglia coi segnali luminosi, divertito dall'impudenza della ragazza. Ma non dura molto: la mia attenzione è già volata altrove, all'uomo dall'aspetto singolare che si è presentato a tutti come il nuovo sensei della scuola Yamabushi. Ammetto di non capire proprio tutte le parole che dice - colpa del mio cattivo cinese, sicuramente! - ma in ogni caso mi sembra troppo umile e modesto. Proprio come si addice ad un uomo di cotanto coraggio! "Grazie, Ajand-dono! Contraccambio il grande rispetto che avete per il mio dojo!" senza nemmeno accorgermene - è automatico, per me - mi sono di nuovo inchinato. Il trucco per non avere mai mal di schiena è spostare tutto il peso sul bacino... Mi pulisco gli estremi della bocca con un fazzoletto, e tempo di tornare a guardare il sensei, questo sta già parlando con quel tipo vestito con abiti d'epoca. Non capisco molto della loro conversazione, ma non ho la pazienza di ascoltare. Mi siedo e continuo a bighellonare tra i miei pensieri, dimentico delle curve femminili che fino a pochissimo tempo fa occupavano la mia testa. Ora l'attenzione si è spostata sull'altra signorina, quella che l'accompagna in ogni dove. Qualcuno l'ha appena chiamata Tivra. Se mi conosco abbastanza bene, avrò dimenticato il suo nome e il suo volto tra una mezz'oretta circa. Allo scoccare delle sette e mezza serali, l'ologramma del capitano mi si para davanti. E' più forte di me: anche se si tratta di una riproduzione, mi inchino ugualmente da seduto. Il bracciale destro vibra, indicandomi olograficamente il messaggio ricevuto, con la relativa sezione assegnata. Osservo i dati della mia capo-sezione: càzzo, la mia nuova sensei è un kappa! Dovrò farci l'abitudine; tra Eshu, transumani e altre strane diavolerie, avere timore degli yokai è significherebbe cadere in preda alla paura ogni ora del giorno. E un guerriero non conosce paura. Certo poi che se perfino i démoni ci accompagnano in questa avventura, l'umanità è davvero agli sgoccioli. Interrompo la visualizzazione del messaggio abbassando il braccio e scatto in piedi: "Aye!" esclamo alla domanda di Clarke-sama. "Nidaime bumon, Ashikaga Harumori, presente!"
  12. Un anno a stretto contatto vi è bastato per formare legami stretti come quelli di una famiglia allargata. Ventura è entusiasta della doppia porzione, batte le mani ed emette un gridolino; Arrigo la guarda verde d'invidia e presenta al suo migliore amico la migliore delle filippiche: quella basata sull'esaurimento dell'avversario! "E jamm Randàl ppi piacèr, fa u'favòr all'amic tuo ja, Randàl damm nu poc e pesce e'cchiù, guà chi bell ste luminarie mij, l'aggia fatt ppe 'tte, jamoninn Randàl all'amico tuo, nu muorz e'pesce a piacer ja..." potrebbe continuare tutta la nottata, se necessario. Vi siete già tutti belli che seduti, l'ultimo dei quali, Asvig, vi raggiunge mentre avete iniziato ad impiattare. "Capitano, ho lasciato Razul di guardia. Questi non-vivi sono soldati straordinari. Non mangiano, non dormono, non si lamentano." gli apprezzamenti vengono interrotti dall'hadozee di bordo, che gli passa un piatto di ceramica insieme al commento ermetico: "Odorano morte." - Sentite chiaramente Barbara squittire dall'altro capo della tavolata. Sigbjorn la guarda, alza una mano pelosa per chiedere silenzioso perdono e si schiarisce la gola: "Odorano...come...la...morte." Si prende i suoi tempi, ma finalmente scandisce le parole nella maniera corretta. Tondley alza un boccale: "Complimenti, Sig! Il primo giro è ai tuoi progressi col Comune!" e se lo tracanna senza troppi complimenti. L'ominide prende il suo, già pieno, e lo rivolge in direzione della sua tutrice: "Barbara. La più forte sciamana e la più migliore insegnante." - dovranno ancora lavorare sui superlativi, ma rispetto alle due parole in croce che piazzava a inizio spedizione, sono stati fatti passi da gigante. I complimenti al cuoco arrivano a caterve da ogni direzione; sotto il tavolo, la mascotte felina chiede gli avanzi un po' a tutti, e come si fa a dire di no a quegli occhioni miciosi e alle zampette paffutelle del famiglio di Randal? Mangiate e bevete, e qualcuno tira fuori il discorso Arconti; Barbara ne discute con i Pionieri. "Quindi ho capito che Sandrine può usare la voce per comandare le cose e le persone. Fortunale ha potere sulle tempeste. Poi c'era il non-morto di Barusha, com'è che si chiamava?" "Uthen!" - Ventura sempre sul pezzo - "Uthen" ripete Barbara "del Tempo, che ha maledetto i soldati della foresta con l'eternità di non-morte. Poi i sovrani, Azamatar e Jazira: avatar della Conoscenza, che...sapevano tutto?" "Si sapivan tutt 'e cos, pcché s'han fatt 'nfinocchiar e Tiberius?" Arrigo pone un dubbio legittimo "Va bene, forse non proprio ogni cosa. I tre della Zephira: Kilagas delle Ombre, la tipa coi capelli-serpente e il goliath. Tutti e tre Arconti, ma di che cosa?" "Tiberius lo sapeva. Sapeva un sacco di cose." aggiunge Ventura. Barbara replica: "In passato era un Arconte anche lui, da quel che ho capito." ma stavolta interroga lo sguardo di Sandrine, proprio accanto a lei. "Ho dimenticato qualcuno?" "Barbarè, o'pappagall!" "Per te sono sempre lady Syvis, mastro Verdini. Ma quasi dimenticavo Vaniglio, è vero! Un pappagallo signore della Vendetta! Assurdo! Un...pappagallo!" Asvig si intromette, dal fondo: "Ce ne sono sicuramente altri, forse anche nell'occidente. Persone uniche che possiedono poteri fuori scala..." chi potrebbe essere un Arconte? E la domanda che si fanno tutti, grattandosi chi la testa, chi la barba, chi il mento. In un momento preciso, tutti guardano tutti, pensando alla stessa persona. E' Ventura a dar voce ai pensieri comuni: "Secondo voi Kerberos è un Arconte?" Sigbjorn annuisce: "Arconte di Vita Molto Lunga." il mastro geniere non è d'accordo: "Arconte d'a Cazzimm!" qualcuno tra i capoventuresi a bordo ridacchia. Asvig chiede a Barbara: "Gli Arcimaghi di Saramar, lady Syvis? Che ne pensate?" ma la strega rossa scuote la testa: "Credo siano solo maghi molto potenti. Non lo so, non ne ho mai incontrato uno. Tu, Sandrine?" Stanno tutti a giocare a scova l'Arconte ma ci siamo dimenticati di una persona in particolare: "RANDAL!" urla Ventura. "Ah, già, è vero. E' un Arconte anche lui." commenta Asvig, e continua: "Ma non ho ancora capito di che cosa." Arrigo schiocca la lingua e lo guarda dal suo piedistallo di conoscenze arcane: "O Focolare! Comm fa a 'nu sapèr?!" Asvig lo fissa dritto negli occhi e perciò gli chiede: "...e che cosa fa?" Arrigo rimane in silenzio. Gesticola con le mani, guarda da un'altra parte, mugugna qualcosa di incomprensibile. Non lo sa. "Già, Randal, che cosa fai tu esattamente?" chiede Barbara al cuoco.
  13. "Mai chiedere scusa per ciò che non sai!" esclama Iver, legittimando le domande di Deneb e Pearl. L'omone si gratta la barba, inspira e si dà il giusto tempo di mettere insieme le parole più adatte: "Voi non siete di Capo Ventura" questa frase sta iniziando a diventare una costante delle vostre vite "non potete sapere che questa città vive una piaga costante da...secoli?" si volta verso Kerberos, e Kilash accanto di lui annuisce. Entrambi hanno più di cent'anni e confermano che la stima temporale è giusta. Quello che sembra l'inizio di un luuuungo discorso viene tranciato a metà da Floim, il cui tono è davvero simile ad un'ascia che si abbatte senza riserve sulla narrazione di Iver: "GOBLIN DEL CA.ZZO!" Naesala alza gli occhi al cielo, seccata dalla volgarità gratuita del nano. "Parassiti merdòsi che sguazzano tra il porto e i magazzini! Li stermini una volta, li stermini due volte, tre, quattro, CINQUE...! Sono decenni che proviamo ad estirparli da Capo Ventura! Quel figlio di zòccola di Kron c'era quasi riuscito, due anni fa, ricordate?" chiede agli altri membri del Consiglio, ma tutti glissano l'argomento. "...e alla fine ritornano. Succede sempre così: trovano un capo, un sacco di mèrda più sveglio degli altri, e iniziano coi furtarelli. Se la guardia cittadina non li sopprime abbastanza in fretta, iniziano a farsi ambiziosi e puntano più in alto. Contrabbando, ricettazione, estorsioni. Quando i pirati se ne accorgono, iniziano a fare affari con loro e li usano come testa di ponte per arrivare in città! A questo punto la situazione è seria e interveniamo noi." La parte dell'intervento della Loggia, dall'espressione che traspare attraverso gli occhi iniettati d'odio razziale congenito, presume che molto sangue goblinoide venga versato nel processo. Iver, per niente seccato che il nano gli abbia tolto la parola, aggiunge: "Lo dico da un sacco di tempo: la Loggia ha troppi locali in disuso. I criminali approfittano della nostra negligenza e li occupano volta dopo volta. Ho scritto anche un articolo in proposito per le Cronache, tempo fa..." Kilash, che nel frattempo sembra essersi un po' ripreso, azzarda con un filo di voce a rispondere al capomastro: "Costa troppo gestirli tutti. Ed è sconveniente venderli. Controllarli, poi, richiederebbe troppe persone che non abbiamo...e i rapporti con Radzag non sono dei migliori. Come ritorsione per le antipatie personali, evita di proposito i nostri magazzini." "Strònzo" accenta Floim, aggiungendo la sua. La parola torna ad Iver: "Abbiamo mandato Raftal a seguire le ultime attività dei goblin in città, ed è spuntata fuori l'inquietante ombra dei Mastini sul loro operato. La questione è passata ad un altro livello. Poi, il presunto tradimento di Seline. Siamo troppo vulnerabili per non essere preoccupati." E' infine Kerberos a prendere la parola. Guarda fisso Tholin per qualche attimo, poi incrocia ad uno ad uno tutti i vostri sguardi. "Se prendessimo una nave, raggiungessimo la Biancospino e la affondassimo, non sapremmo come sono andate le cose. L'ignoranza è debolezza. Se perdiamo il filo degli eventi, non possiamo pianificare efficacemente il futuro. Se invece chiamassimo aiuto, altri verrebbero a conoscenza del tradimento. Le Cronache ci farebbero a pezzi. Possiamo contare solo sui membri più fidati per questa azione. Se ancora, la Biancospino dovesse fuggire, probabilmente non la rivedremo mai più." Kilash si riaccende, riattivandosi come un costrutto a cui è stato appena fatto un incantesimo: "Biancospino!" esclama, ed in preda ad un'epifania di informazioni, ripete a macchinetta: "Brigantino costruito nel 1489 nel porto di Saraga per conto del marchese Ferruccio Armentini di Cittanova. Rubata lo stesso anno e rivenduta al pirata Senzadenti. Catturata da Seline d'Autremont e dal suo equipaggio un anno prima della partenza sulla Bussola d'Argento di Kiltus. Storicamente...affondata." Floim ridacchia: "Seline se l'era messa da parte per la pensione. Càzzo, ve l'ho sempre detto che di lei non c'era da fidarsi." Iver aggiunge: "Lo dici sempre di tutti." e il nano: "...e non mi sbaglio mai!" Naesala fa qualche gesto nell'aria, sprizzando scintille azzurrine: "Potrebbe esserci sfuggito qualcosa...quell'anello. Forse significa qualcosa. Chiedo a Prudence di fare una breve ricerca mentre noi siamo qui." "No" la interrompe Kilash: "Chiedi a Miranda." "La cuoca?" Naesala quasi non scoppia a ridere, stupefatta. "Dimentichi che prima di essere addestrata da Ridley, era una seguace del tempio di Gond a Southport. Nessuno conosce i ninnoli magici come lei. Non c'è tempo di controllare tutta la biblioteca...credo." l'elfa annuisce, convinta. Poi, a incantesimo compiuto, guarda Tholin e precisa: "Non puoi permetterti di limitare il tuo potere, è ingiusto verso te stesso. Gli effetti collaterali fanno parte della vita di noi incantatori. Se non li affronti, non li supererai mai." "Come la paura." aggiunge Iver, stavolta fissando il tabaxi e la padrona di Incubo. Eppure più l'incantatrice parla, più Floim corruccia la fronte. Uno strano pensiero sta prendendo forma nella sua adamantina testa di nano.
  14. Harumori "Akai" Ashikaga Shen dimostra in fondo di essere una persona ragionevole, che lo pone un gradino più in alto rispetto alla prima impressione. Continua a irritarmi l'alone di irriverenza che gli annuso addosso; c'è qualcosa di...ronin in lui, che mi fa sentire seccato quando incrocio il suo sguardo. Ma mi sembra sincero quando si preoccupa del mio onore leso; e che capisca quanta importanza ha un valore così elevato in una situazione come questa, lo eleva di una manciata di centimetri rispetto al resto dei parassiti che appestano la sala. Mi inchino nuovamente, ma stavolta solo con un breve accenno di collo: "Considero il mio onore intatto, Shen-san. E se è vero che sei un soldato, sono sicuro che presto saremo fratelli di spada. Ti prego quindi di esercitarti nel portare rispetto, e il mio e il tuo nome saranno più grandi dell'orizzonte e indistruttibili come l'acciaio temprato!" il fervore in queste parole è mio, ma quel briciolo di poesia potrei averlo preso in prestito dal sensei Yamamoto Tsunetomo, il profeta del mio credo. Le sue similitudini ispiravano eroismo a noi bambini del dojo sin da quando ho memoria; non conosco un metodo migliore per instillare il desiderio di grandezza in qualcuno. Mi sento di essere un po' il suo senpai, in questa occasione. Da un lato spero di trovare anime più affini alla mia tra le forze d'assalto della Visnu; dall'altra, dopo una vita da apprendista, non mi dispiacerebbe insegnare a Shen-san e ad altri come lui la via della spada. Il nuovo mondo avrà bisogno di una nuova generazione di samurai, dopotutto. Non saranno membri del clan Ashikaga, ma da qualcosa bisogna pur partire. Sono così in alto sul mio piedistallo, a fantasticare di quanto sarà lungo e popoloso il nafudakake del dojo della Samsara, quando mi ritrovo l'oggetto del mio desiderio a letteralmente un palmo di naso da me. Ho ancora in bocca un pezzo di manzo sintetico e un rigagnolo di brodo mi scola pericolosamente sul lato destro della guancia. Deglutisco con tutta la forza che ho, bevo un sorso d'acqua e mi pulisco come meglio posso in meno di cinque secondi, il tempo che ci impiego per tornare alla realtà e capire il messaggio che mi è stato rivolto. Càzzo. L'ho fissata troppo. Se n'è accorta. Ma non può essere che nessun altro le abbia rivolto almeno mezza occhiata lussuriosa, siamo seri; perché si è presa la briga di parlare con me, un signor nessuno? Mi sta col fiato sul collo solo perché crede che possa averla vinta? Sono un samurai potenziato, e lei è una pollastra viziata figlia di un riccone. "N-non so di cosa parla, signorina Reyna-sama! Ma se vuole togliersi la giacca e lasciarmi verificare, mi sacrificherò in nome della Verità!" La sua sfacciataggine non mi intimidisce - ma saggezza di Izanami assistimi e non farmi cadere di nuovo lo sguardo lì sopra! - in fondo anche quell'allegra coppia sono uno strumento di ipnosi per noi uomini. E' una prova di volontà: come le futakuchi-onna, le donne bellissime che nascondono una bocca oscena sulla nuca. Cavolo. Le ho guardato le tette e non ho nemmeno controllato cos'ha dietro il collo! Istintivamente mi sporgo sulla sua destra, allungandomi più che posso sulla sedia. Mi rendo conto di star facendo viaggiare di nuovo troppo la mia testa quando - come al solito - è di nuovo troppo tardi. Ritorno nella mia posizione originale moooolto lentamente, e mi rifugio nell'unica cosa che mi dà sicurezza: gli ordini ricevuti. Divertirsi, diceva Clarke-sama. Direi che sto eseguendo il mio compito alla perfezione. Supero nuovamente Reyna con gli occhi, stavolta per un motivo più serio, che si trasmette sulla mia espressione; il sopracciglio alzato si abbassa e inversamente io mi alzo, di nuovo di scatto. Con gli stessi movimenti fluidi di prima, ricambio il saluto del neo-arrivato: sapevo di non essere il solo. "Ajand-dono." Un nome in più sul nafudakake. "Ashikaga Harumori, battezzato come Akai il Rosso! Samurai del dojo Kurochaba, piacere di fare la vostra conoscenza! Ho sentito innumerevoli storie sulla vostra Grande Pulizia al santuario Yamabushi." Altro che Reyna! Questa è una persona degna di tenermi testa! Anche se i principi del suo clan non sono esattamente concordi col mio, qualcosa mi dice che andremo d'accordo. Chissà perché ci vedo già Shen a pennello tra le sue fila...niente da fare, sono partito di nuovo con l'immaginazione.
  15. Randal è ancora in cucina quando Sandrine e Barbara aprono il loro spettacolo. Grazie ad un po' di magia gratuita di Arrigo, qualche lanterna più accesa e l'olio di gomito degli elfi a bordo, ora la nave è un piccolo faro luminoso nel mezzo del buio assoluto. Le due sceneggianti sono posizionate appena di fronte la porta della stanza del capitano, rivolte verso il ponte; l'applauso del capitano richiama tutti i membri a semicerchio, alcuni di questi già con un boccale in mano in attesa di essere serviti dalla brocca nelle mani di Sigbjorn. Asvig batte fragorosamente i piedi sulle assi, Arrigo fischia assordando metà dei presenti e Ventura saltella emozionatissima, in attesa di chissà quali prodigi che la contessa di Zefiro ha in serbo stasera.
  16. Harumori "Akai" Ashikaga Anima. Esatto. Prima di focalizzarmi nuovamente sulla battaglia di princìpi, Clarke-sama mi riprende. Non posso fare altro che inchinarmi nuovamente alla sua saggezza e... "Chiedo umilmente perdono, signore!" La parte del discorso sul fatto che siamo tutti uguali e che tutte le idee hanno lo stesso valore abbandona rapidamente la mia testa, e per la seconda volta oggi mi ritrovo inchinato verso il generale che tutti, impudentemente, chiamano per nome. Mi rialzo e Reyna è sparita - oppure si è trasformata in un omuncolo bruttino che ha l'aria di aver passato troppo tempo tra gli alambicchi. Guardo ancora il mio presunto sfidante, mettendo in pratica la nobile arte della ritirata; mi inchino - con meno entusiasmo - verso di lui e pronuncio le parole sacre: "Mi scuso anche con te, guerriero-san." Non è una presa in giro: non so davvero come si chiama, e dal quel poco, pochissimo, di attenzione che ho prestato, l'unica cosa che mi è rimasta stampata in testa è che le tensioni tra lui e il generale nascono dal fatto che sia un guerriero. Beh, lo è davvero, o ci assomiglia davvero molto. Le braccia grosse, l'espressione, la testa rasata. Raramente mi sbaglio sui miei simili. Mentre penso, forse lo scruto un po' più del previsto, così abbasso gli occhi e mi siedo nuovamente al mio posto. Continuo a non avere fame, ma gli ordini sono chiari: sedersi al tavolo per mangiare e divertirsi. Prendo la forchetta e infilzo la prima cosa che ho sotto mano. Sembra carne, non so. C'è della salsa sopra. Non importa, me la infilo in bocca, mastico e ingoio. Appena avrò finito di ripetere l'operazione altre cinque o sei volte, passerò alla seconda parte dell'obbiettivo. Rendez vous sul mio posto preferito finora: le tette di Reyna.
  17. Registro (parziale) dei passeggeri della Visnu IMG Nome Concetto Segni particolari Legami Giocatore Reyna Nyusha Tatsumi-Saakadze Rampolla scomoda E' andata in TV una volta e ha fatto casini. Belle tette. Tivra Kuronaga, lo zio pederasta Magnus, amico Keiko, sorella adottiva Friederich, conoscente Cronos89 ? Sumio Ozawa Scienziato Secchione. Athanatos Harumori "Akai" Ashikaga Samurai Katana e wakizashi sempre con sé. Crede di essere ancora nel periodo Edo. Nessuno Bellerofonte Aaron Clarke Generale Ex-stormtrooper. Cammina a malapena. Famoso per essere tra gli alti ranghi del sistema militare della Visnu. Plettro Friederich Seidel Investigatore Si è preso un proiettile per un Musk, e questo gli ha impiantato nanomacchine addosso per salvargli la vita. Per il resto è Cowboy Bebop. Magnus, dall'incidente Reyna, conoscente Ian Morgenvelt Sarah "Mac" McKenzie Meccanico Non sa tenere le mani a posto. 1701E Neil Katushido Spia Si veste da teppista. Aton, amico AndRe89 Kuronaga Tatsumi-Saakadze (in verità: Ajand Fundar) Impostore Il male necessario. Reyna, nipote Mosis Gold, braccio destro Glitch, tecnico Assistenti genoschiavi C1AN e Hyr3n Zellos Shen Yun-Chow Guerriero No data available Ghal Maraz Magnus Mao-Yu Musk Rampollo amicone Genio, milionario, playboy, filantropo. Friederich, dall'incidente Reyna, amica H.U.M.A.N., IA Redik Keiko Yamashita Ragazzina pirocineta Clone da laboratorio adottata dalla famiglia di Reyna. Friederich, zio adottivo Reyna, sorella adottiva Nilyn Xi-Pei Lan Lich biologo Ha insieme le capacità di Walter White e Vinny Santorini. L_Oscuro Aton Ioan Abramovitz Psicocineta Fumatore. Neil, amico Von
  18. Fissate così tanto la mappa che potete tranquillamente mettervi a giocare a trova casa mia. Vincerebbe Tholin a mani basse: nell'estrema destra dell'affresco, una città risplende sulle altre: Capo Ventura. Più giù, tra Dunwall e Torre Spina, le distese di Kulan prendono il loro spazio tingendosi di un verde tendente al giallino; e una miriade di isolotti al largo della costa orientale rendono quasi impossibile trovare Solyst, a meno di non avere un occhio acutissimo e conoscenze geografiche - entrambi doti che Pearl possiede. Per la gioia di Raftal, del suo luogo d'origine non c'è traccia. Siete ancora con il muso all'insù quando sentite il cigolio profondo della porta d'ingresso che si apre. Naesala apre il quintetto di persone, osservandovi preoccupata; dietro di lei, il capomastro Iver borbotta qualcosa sotto la folta barba bianca e nel mentre si pulisce le mani dalla pece e dalla polvere con uno straccio già sporco. Ed ecco Kilash, finalmente: il ragazzino bicentenario ha addosso una coperta ricamata e stringe tra le mani una tazza di liquido fumante che beve a piccoli sorsi. Vi guarda e gli leggete addosso che non ha ancora del tutto superato lo stress agorafobico di qualche minuto fa. Il quartultimo è prevedibilmente l'unico membro del Consiglio Ristretto che nessuno di voi - eccetto Raftal - ha mai incontrato prima d'ora. Il nano noto come Floim, Mastro Armiere della Loggia e decisamente benestante a giudicare dalla fattura dei suoi abiti e degli orecchini che porta, si stacca dal plotone diretto verso i troni e si sofferma a guardare uno per uno tutti e quattro, assicurandosi di stringervi la mano. "Quindi siete voi...il gatto di Noah, la ragazzina di Marbalus, il nipote di Tharusk. E tu invece sei Raftal, mi ricordo di te. Stavi con Kiltus e Ofira sulla Bussola." potete osservare due cose: la prima, è che ha un alito che stende. Se accendeste un fiammifero, otterreste il primo nano che sputa fuoco anche senza magia, a giudicare dall'odore di alcol e marciume che emana; la seconda, è che il suo modo per ricordare le cose assomiglia a quello di Rhuna - la governante di Tholin - che per identificare qualcuno si appoggia alla mappa della genealogia del vicinato. Forse è una deformazione nativa dei nani, tale il loro attaccamento al clan e alle stirpi. O forse è un atteggiamento da comari ereditata da gente di basso rango. L'ultimo a varcare la soglia, che si chiude alle sue spalle, è colui che ha i passi più pesanti di tutti. Il Gran Maestro Kerberos Fuinur, in solenne armatura completa e con alla cintola il fodero di una spada la cui elsa è d'oro e raffigura la testa di un bue. @Raftal @Tholin Di lui, che siate capoventuresi o meno, avete sentito una miriade di leggende. Se non ce l'aveste davanti, a qualche passo da voi, a stento credereste che una persona del genere esista davvero. L'essere mitologico vi passa davanti non degnandovi di uno sguardo almeno finché non raggiunge la sua postazione centrale davanti alla bilancia; il trono di destra viene occupato da Kilash, che vi si rannicchia sopra insieme alla sua coperta, e quello sinistro da Naesala, che ne stringe i braccioli di pietra in preda alla preoccupazione. Iver e Floim si piazzano appena sotto il gradino che dà sul presbiterio, Floim a sinistra verso l'incantatrice ed Iver a destra accanto a Kilash. "In data odierna, diciottesimo giorno del quarto mese, anno millequatrocentonovantaduesimo dalla scoperta di Minos, dichiaro aperto il Consiglio Ristretto." la voce di Kerberos è eterna, pacata ma imperiosa. Ora vi osserva, e nel mentre Iver vi suggerisce con un cenno a farvi avanti; il capogilda continua: "Siamo stati informati dalla Prima Incantatrice Ertoris dell'esito delle ricerche del Pioniere Raftal. Siamo qui riuniti per decidere se è necessario un intervento, ignorare questa obiezione o condannare la calunnia. Abbiamo delle domande." e fa cenno a Naesala di procedere. Questa si rivolge a voi: "Ho pensato a ciò che mi avete detto. Raftal è una delle poche persone che conosceva bene Seline, e se è arrivato a questa conclusione, non vedo perché ignorarlo. Non avrebbe d'altronde nessun motivo di mentire infangando il buon nome di una sua amica. Altresì Tholin possiede poteri...unici. Se ciò che ha scorto nella mente del testimone è verità, il cerchio si restringe. I medaglioni come quello sono in possesso di Pionieri ancora vivi - e se è vero che Seline è morta in mare, il suo dovrebbe essersi perso sui fondali. Vorrei chiedere a Tholin, a questo punto: cosa hai visto di particolare, nella tua visione?" Floim si intromette, rivolto sempre al capoventurese: "Quando parli di poteri unici, cosa intendi?" e Iver si aggiunge al coro con una domanda rivolta invece ai due neo-Pionieri: "Voi siete esterni a questa faccenda, ragazzi. Se avete domanda da porre direttamente a noi, questo è un buon momento. E tu, Raftal: il tipo alla quale avete fatto il lavaggio del cervello, chi è? Dov'è finito?"
  19. Harumori "Akai" Ashikaga L'inchino dura esattamente quanto deve durare, poiché non mi è permesso alzarmi se il mio signore non me lo ordina; ne va del principio di fedeltà. Lo so, lo so: sulla carta in questo momento siamo tutti uguali e privi di titoli, ma basta guardare cosa succede tra i tavoli per capire che è solo un'altra legge ipocrita che lascia la credibilità che trova. I poteri forti del sistema Sol sono riuniti qui attorno e continuano a giocare, come se fossero in procinto di andare in villeggiatura. Li ascolto scambiarsi battute e frecciatine, dimostrazioni implicite del loro status così improntato nelle loro menti...e così vacuo, in queste circostanze. Anche quando mangiano, sono così indisciplinati. Caotici. Sento il loro masticare da qui, un brivido mi sale lungo il dorso del collo. Vorrei dire molte cose: ad esempio, che nessuna delle donne procaci al tavolo ha il portamento di una onna-bugeisha, e che senza il denaro - a cosa mai potrà servire, in un mondo totalmente nuovo? - dovrebbero preoccuparsi tutte di possedere la giusta devozione per essere buone ed onorevoli mogli. Oppure che sarebbe bene che coloro che sono privi di lealtà e rettitudine morale vengano lasciati in questo mondo prossimo alla rovina, o messi alla prova, e i perdenti commettano seppuku per salvarsi l'onore. Se c'è una minima possibilità di poter ricominciare da zero, non possiamo permetterci di compiere gli stessi errori del passato, o l'intera spedizione è una farsa per mettere a posto la coscienza dell'umanità, che può dire a sé stessa: "ci abbiamo provato." No, mi rifiuto. Sesto principio del Bushido, 名誉 (Meiyo) - Onore. Non si fugge da sé stessi. Siamo padroni, responsabili e giudici delle nostre azioni. La parte migliore dell'umanità sopravvivrà, gli indegni periranno per mano della selezione naturale cosmica. Promemoria: è un buon nome per una spada. Invece sto in silenzio. Mantengo la calma e la quiete interiore, rispondo alla domanda del mio futuro generale con il rispetto che merita. "Non sono un militare, signore. Sono un samurai, discendente del quindicesimo shogun Ashikaga Yoshiaki! Ho combattuto su Marte, signore! A difesa del dojo Kurochaba dall'età di sette anni! E' un onore conoscerla. Sono pronto a servire!" rialzo la testa, schiena dritta. Mi sono allenato di fronte allo specchio per non incespicare nelle vocali rotonde del cinese; l'esercizio ha dato i suoi frutti. Spero di aver fatto una buona impressione. Sì, l'ho fatta. Perché non avrei dovuto? Ho seguito tutti i dogmi di un buon soldato: postura ferma, voce alta, chiarezza d'espressione, voce che trasmette determinazione, parla solo quando sei interpellato- aspetta, che càzzo ha detto il tipo dietro di me? Mi ci vuole un attimo per dimenticare ciò che stavo pensando, mandare al diavolo le buone maniere e fare ciò per cui sono nato: primo principio dei Bushido, 義 (Gi) - Onestà ha la meglio su tutto. Mi volto, sguardo tonante. "E' indecoroso non presentarsi col proprio nome a un superiore." ho già parlato troppo. Ora mi vergogno di guardare di nuovo negli occhi Clarke-sama. Non so se abbia apprezzato che gli sia portato onore dai sottoposti, o voleva magari difendersi da solo dalla mancanza di rispetto. Non ho altra scelta: ogi azione che porta avanti un samurai non conosce mezze misure, è tutto o niente. Gonfio il petto, appoggio una mano sull'elsa per farmi coraggio e continuo: "Il nome che porti, qualunque esso sia, è il vessillo del tuo onore! Solo chi lo insozza di efferatezze possiede il giusto timore che gli venga ritorto contro! Le azioni compiute possono rendere nobile anche colui che si chiama talpa-maiale. Il nome è la propria-" mi paralizzo. "...la propria-" càzzo. Come si dice anima in cinese? Stringo la wakizashi, cercando di rimembrare il vocabolo che mi serve. O magari uno simile. Niente, non mi viene niente in mente. Sto diventando imbarazzante. "Tamashii" sputo fuori la parola nella lingua natia. Mi dilungo un attimo a fissare nevrotico gli occhi del tipo: ha capito? Ha capito cosa ho detto? Magari dovrei ripetergliela in dialetto kansai? Che razza di idea stupida! Se non la capisce in giapponese perché dovrebbe conoscere il kansai? Spero siano tutti impegnati a civettare e non abbiano assistito alla pessima figura. Ad orazione conclusa non so con che coraggio rivolgermi nuovamente al generale e...come non detto. Le tette di Reyna mi si presentano davanti senza un minimo di preavviso. Imbarazzato è dire poco: vorrei scomparire. Posso solo trasformarmi in una statua di terracotta per contenere i danni. E al momento, fissare Clarke-sama negli occhi è paradossalmente l'opzione meno disagevole.
  20. Nelle ultime settimane a tratti direste che il timone non appartiene più all'Arconte delle Tempeste, ma alla sua copia più minuta e femminile che passa più di dieci ore al giorno acquattata di fronte alla ruota lignea dentata. L'ultimo compito di Ventura per stasera è di legare il timone; ci penserà Sigbjorn ad sistemare l'ancora, un momento prima che Randal lo istruisca sulla preparazione della tavolata. @Sandrine Qualche decina di minuti dopo, con il debito aiuto di Asvig, seggiole e scranni occupano il ponte della Speranza in tutta la lunghezza, mentre ogni botte e cassa che avevate a disposizione è diventato un tavolo sbilenco coperto da iuta. Si fa quel che si può. Arrigo sta armeggiando con oggetti di forma cilindrica che emanano un pericoloso odore sulfureo, insieme a bacchette magiche dai colori più impensabili. Il famiglio di Randal vola divertito qua e là, miagolando istruzioni che passano inosservate ai più, scambiate al massimo per il desiderio di qualche carezza sulla nuca. In tutto ciò, mastro Tondley non ha dimenticato l'ospite silenzioso della Eurus. Nero è ormai un arredo fisso della nave, sistemato ad un angolo nella sua poltrona di legno con le ruote - come la chiama Arrigo, la sedia rotellata - costruitagli dal carpentiere di bordo nel tempo libero.
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