Storia
Spoiler:
Feha Gìbuss, abita in una modesta casa di periferia della tentacolare e caotica metropoli. E’ un ragazzo allegro e simpatico, che vive una vita comune a tutti i ragazzi della sua età. Con allegati i suoi piccoli problemi; le angherie dei bulli del quartiere da evitare, la matematica da studiare, l’inarrivabile e bellissima Maria, della quale è innamorato (non corrisposto).
Un giorno Feha rischia la vita in un incredibile incidente; ne esce incolume ma al pronto soccorso, dopo le lastre, scopre qualcosa di eccezionale. Conficcato in un vertebra alla base del collo vi è conficcato un inspiegabile chiodino! Il giorno seguente Feha, a casa da scuola, riesce a convincere finalmente la mamma a infiltrarsi nella polverosa soffitta, seguito del suo più grande amico, il bassotto Sagace. Ed è proprio Sagace che, giocando, fa cadere un pesante armadio che frana sul vecchio pavimento in vetro. Dietro ad un’asse divelta, fra i cassettoni pieni di cianfrusaglie, Feha rinviene un misterioso libro, serrato con un sigillo indistruttibile è vergato con una lingua sconosciuta.
Una settimana dopo Feha ha un tremendo incubo: in esso troverà il codice per poter decifrare la Lingua misteriosa, una remota lingua Angelica. Da questo momento Feha si trova in grandissimo pericolo, ed è costretto a intraprendere una fuga vertiginosa che lo spingerà ai confini dell'Aldilà, nel terribile Magistero Malako di Orumvèis. Accompagnato dallo spaventoso Scacciombre, sua guardia del corpo extraterrena, Feha verrà a conoscenza di antichi segreti, che gli sveleranno il suo ruolo all’interno di un grande dramma: la guerra degli Angeli per salvare gli Uomini dagli Eserciti delle Tenebre.
Imparerà a usare i poteri degli Angeli proprio a Orumvèis, dove verrà nominato Angelo Custode dell'Ordine del Girasole di Tunumuqhs; di qui dovrà procedere verso Ozihb, dove vi è l'unica persona in grado di decifrare l'antica lingua nella quale è scritto il misterioso Libro della Profezia, il Vecchio Bibliotecario. A Ozihb Feha apprenderà d'essere l'Aspirante, colui che può riaprire i Varchi Angelici, assediati dai demoni.
Per farlo dovrà andare alla ricerca del sacro tempio, rivelato da Incanightsaw, la mappa portentosa disegnata da Erl dei Giganti; ma sul suo cammino dovrà affrontare con i suoi compagni, Aylin, Hashim e Caino, oltre che agli Arcangeli, lo Scacciombre e il terribile Deoradhan, le armate dei demoni scuri e il malvagio Nostradamus, il mago più potente della storia. Feha lo sconfiggerà scoprendone il segreto, racchiuso nel girasole della sala gialla.
Si tratta di un romanzo con una scrittura elegante e frizzante, semplice eppure ricercata. Il testo è ricco di riferimenti iconografici e storici accurati, e nasconde numerose chicche, come anagrammi e riferimenti incrociati a fatti storici e altri libri del genere (stile Il signore degli Anelli, Harry Potter, Eragon), raccolti e citati in chiave ironica, forse la qualità più bella del racconto.
Dopo una prima parte più compassata la narrazione si fa sempre più serrata, e il suspence aumenta pagina dopo pagina fino allo scontro finale, che si legge tutto (e senza) fiato.
Croce lo definirebbe un "perfetto libro di genere"; nel senso che chiarmanete è e rimane un fantasy, non Dostoevskij, ma rispetto ad altri usciti in questo periodo ha decisive peculiarità: è ambientato anche in Italia, quindi non sotto anglofantasy imperante; il fatto che compenetra il mondo reale con quello dell'Aldilà, e degli Angeli, in maniera ironica e iconograficamente curata, non da spiccia New Age; il fatto che non rinuncia all'ironia ma ha una sottile linea malinconica, che emerge nelle leggere inflessioni dialettali che ogni tanto affiorano; e poi per il fatto che al di là del semplice racconto fantasy fa riferimenti seri alle tragedie dell'uomo, come, ad esempio, la dimora di un demone nei pressi di Blewgrewus, a quanto pare amagramma di Wewelsburg, per chi ha conoscenze storiche, sede delle SS di Himler e del nazismo magico.