Anlaf
Una volta terminato il mio lavoro sui granchi e assicurati allo zaino, riprendo la marcia. Voglio assolutamente evitare di arrivare tardi all'appuntamento. Ci addentriamo sempre di più nella palude, fino a che non comincio a sentire una melodia, e comincio a seguirla, non capisco bene se rapito da essa o semplicemente perché è sicuramente un ottimo punto di riferimento. Arriviamo in un luogo idilliaco, dove al posto della palude si apre uno stagno. La musica ci conduce, seguendo la riva di esso, in un punto dove mi si gela il sangue. Una specie di essere metà umano e metà coccodrillo ci sta per attaccare, ma una crescita rigogliosa di rose e spine lo bloccano sul posto.
Erdan intanto continua a camminare, come se non temesse minimamente l'attacco di tale creatura, come se la melodia lo chiamasse e lo proteggesse, fino ad arrivare al mistico suonatore, un fauno. Rimango esterrefatto da tale visione.
Il fauno parla in Elfico, e pare conoscere Erdan, dato che lo chiama per nome, ma capisco poco e niente di ciò che dice. La spina...il folle...di che diavolo sta parlando? Decido di rimaner in disparte, ad ascoltare. La mia tribù mi ha insegnato che certe rivelazioni devono essere ascoltate e non interrotte, se non si è il diretto interessato, per non offendere le divinità e i suoi messaggeri, e soprattutto non incorrere nella loro ira.
DM