Magnus Carter
"Si sbaglia, signora..." Cerco di ridurre la tensione della donna, d'altronde avevo proprio paura che si sarebbe agitata arrivando al punto. Le tendo le mani, per farle capire che sono vicino, ma non la tocco se non è lei la prima a volerlo fare. Non vorrei che un contatto possa innervosirla ancora di più. "Il mio lavoro è proprio di evitare che capiti ancora, qualsiasi cosa vi sia capitata. Per questo sono qui..." Neanche so di cosa la donna stia parlando, ma proprio per questo è importante che si calmi e mi spieghi meglio. Chi? Chi sarebbe "ancora in quella casa"? La mia mente non può evitare di andare a pensare a William Corbitt, che ha chiesto di farsi sotterrare in cantina...Ma ciò è completamente assurdo!
Evito in tutti i modi, comunque, di far capire a chi mi guarda dei miei pensieri, della possibilità che io abbia "pensato a qualcosa, quando la donna ha fatto quella domanda".
"Ho bisogno che si fidi di me..."