Tagliavento cammina lungo la parete est della stanza, con i sensi all’erta, pronto ad affrontare eventuali sorprese. Passando davanti alle finestre non vede altro che nebbia, all’esterno della casa non sembra muoversi niente. Più o meno al centro della stanza incrocia il suo amico mago, che si dirige ad esaminare il candelabro.
Dalak intanto si avvicina all’armadio sul nato nord nella stanza: non è chiuso a chiave e dentro trova alcuni bicchieri da vino, ben fatti ma non particolarmente pregiati e una scatola con all’interno un mazzo di carte.
Thilan si china sul candelabro, ma l’esame approfondito non porta a risultati più soddisfacenti, si tratta di un vecchio candelabro di ferro battuto. Tagliavento inizia a parlare con il druido, mentre raggiunge l’armadio posto contro la parete est della camera, prova ad aprirlo ma é chiuso a chiave.
Il paladino, spazientito, si sposta fuori dalla stanza, cercando, per quanto gli sia permesso dall’armatura, di non fare rumore. Il silenzio completo continua ad accompagnarlo mentre torna nel salone e si avvicina con un orecchio alle porte ancora inesplorate.