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MikeT

Circolo degli Antichi
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Tutti i contenuti di MikeT

  1. MikeT

    La Gilda dei Ladri

    C'è una cosa del genere anche nel "Complete Adventurer," anche se l'ho vista solo di sfuggita. Vedo di informarmi meglio, se può essere utile. -MikeT
  2. MikeT

    La mia gallery

    Sito nuovamente aggiornato. -MikeT
  3. MikeT

    Sotto la pelle

    Grazie, ragazzi! -MikeT
  4. MikeT

    Sotto la pelle

    Mi piacerebbe molto, ma ho ancora una quintalata di libri in lista d'attesa di lettura. Se me ne aggiungo uno, dovrò cercarmi un mondo con giornate di 48 ore per finirli entro la vecchiaia. -MikeT
  5. Un dubbio che mi è sorto oggi: siete sicuri che qualcuno potrebbe leggere questa ipotetica raccolta? In Italia non si legge nulla che sia differente dai libri di barzellette... -MikeT
  6. MikeT

    Sotto la pelle

    Uhm... no, non l'ho letto. :-k Come mai te lo ricorda? -MikeT
  7. MikeT

    Film di D&D

    Sbaglio, o gli Orchi li chiamano "Orche?" -MikeT
  8. MikeT

    Sotto la pelle

    Grazie... -MikeT
  9. MikeT

    Sotto la pelle

    Ho scritto questo raccontino di getto, ieri sera... In piedi davanti allo specchio del bagno, nudo, controllava che tutto fosse in ordine. Una pelle perfetta. Era sempre stato il suo sogno. Nessuna crema poteva funzionare, nessun intruglio chimico avrebbe potuto dargli ciò che gli interessava. Era necessaria per la sua vita. Perché potesse continuare ad esistere. Ed avrebbe dovuto pensarci lui, con una vita sana ed equilibrata. Ogni minimo difetto avrebbe dovuto essere corretto e rivisto, eliminato completamente. Perché la pelle non è solo uno strato di difesa per quel che c’è sotto. E’ anche un’interfaccia con il mondo. Prese il vasetto in cui aveva preparato il sapone per radersi. Ne raccolse un pugno, e lo spalmò su tutto il suo curatissimo volto. Ne depose uno strato spesso due millimetri quasi esatti, con precisione, al limite del maniacale. Lo schiumoso icore bianco aveva completamente nascosto la sua bocca, rendendolo una maschera di se stesso. Era ormai abituato a vedersi così, e non provava più alcun orrore. Afferrò il rasoio usa-e-getta, lo appoggiò sulla guancia destra e lo abbassò, applicando una pressione abbastanza elevata da recidere ogni singolo pelo senza intaccare lo strato cutaneo. Impiegò circa mezz’ora per la rasatura. Che aveva peraltro già effettuato quella mattina stessa. Sorrise allo specchio, mostrando la sua linda chiostra di denti in perfetto ordine, appena lavati e puliti. Ora poteva spogliarsi sul serio, e coricarsi. <<Tutto bene?>> chiese la ragazza, dalla stanza da letto. La sentiva chiaramente: era per la sua voce, così argentina, vera, viva, che ne era stato attratto, il mese precedente. La stava facendo attendere nel letto, e questo non era gentile da parte sua. Per la terza volta, avrebbero fatto l’amore. Era stato un approccio lento, pacato, ma pensava che, almeno in quel caso, avrebbe sortito il suo effetto. Ed aveva avuto piena ragione. Si chiama Ellen, ma voleva che lui la chiamasse Ellie. Lui non voleva: gli sembrava un nome da cane. Aveva i capelli castani, di un colore molto intenso, tendente quasi al rosso. Il colore delle castagne dell’ippocastano appena tolte dal riccio. La pelle era liscia, rosata, pulita. Sembrava una bambola. Aveva sempre pensato che si trattasse solo di uno sciocco modo di dire, ma, almeno nel suo caso, era vero. E gli occhi color nocciola completavano quell’affresco che era il suo volto. Non gli interessava il suo corpo, non immediatamente, almeno, in quel momento coperto da una semplicissima veste da notte, poco più di un sottile velo semitrasparente che avrebbe dovuto nascondere qualcosa ma mostrava in realtà tutto. Era ben costruito, quello sì. Molto curato, ben rifinito, armonico. Ma non era il suo corpo il fulcro del suo interesse e dei suoi timori, in quel momento. Era lui stesso. <<Sì, Ellen. Tutto bene. Arrivo subito.>> Prese un gran sospiro, ed uscì dal bagno, spegnendone la luce. La stanza era illuminata solo dall’abat-jour accesa sul basso comodino accanto al letto. In quella luce rosata, Ellen risaltava ancor di più, riempiendolo di orgoglio per la sua conquista. Ora doveva stare attento a non rovinare tutto quello che aveva fatto in un mese. Un suo gesto sbagliato avrebbe potuto significare la fine. E non solo del loro rapporto. Ellen sorrise, vedendolo arrivare. <<Quanto ci hai messo…>> <<E’ che mi piace essere… curato in ogni dettaglio.>> <<Come se non lo sapessi.>> Era il momento. Si sedette sul bordo del letto, vicino a lei. <<Ellen…>> <<Ti vedo preoccupato.>> <<Sì, lo sono.>> <<E perché? Non è la prima volta che lo facciamo, no?>> <<Certo, lo so, ma…>> La ragazza si protese verso di lui. <<Cosa c’è?>> Lo osservò con attenzione per qualche istante. Aveva lo sguardo di una giovane volpe che controlla con diffidenza e curiosità una preda morta. <<Non ti ho mai visto così.>> <<Perché… perché devo parlarti di una cosa. Importante.>> Ellen si spostò una ciocca di capelli dal volto. <<Cosa riguarda?>> <<Riguarda… noi. Io e te. C’è… c’è qualcosa che non ti ho mai detto. Qualcosa che mi riguarda.>> Ellen assunse un’espressione corrucciata. <<E…?>> <<E’ difficile dirtelo, Ellen. Difficile. Dovrei… mostrartelo. Ma ho paura.>> <<E di cosa?>> <<Della tua reazione,>> le confessò. <<Perché non sarà bello per te.>> Ellen non rispose. Lui leggeva la tensione sul suo volto, nel suo corpo, e, inconsciamente vi rifletteva la propria. <<Non so neanche come spiegarlo.>> <<Allora fammi vedere. Forse posso capire meglio.>> <<Ci provo.>> Si alzò in piedi, ponendosi fra il muro e il letto. <<Ci provo. Ellen, ti prego, cerca di contenere la tua reazione… Io… io ti amo…>> <<Lo so, tesoro, lo so.>> <<E non voglio perderti.>> <<Neanche io.>> Il suo sorriso gli diede coraggio. Sarebbe andato avanti. Si toccò il polso sinistro, alla ricerca del primo punto su cui agire. Lì la pelle era più sottile, più semplice da manipolare. <<Perché, Ellen…>> Riuscì, con pochi, rapidi gesti a staccare la pelle della mano da quella dell’avambraccio. <<Cosa stai facendo?>> chiese la ragazza, titubante. <<Ti… ti ho detto che… non ti sarebbe piaciuto… ma…>> Si tolse la pelle dalla mano, mettendo a nudo le squame sottostanti. Sentì le scaglie cornee sollevarsi nell’aria, libere dalla costrizione della sua pelle perfetta. <<Io devo farlo, Ellen. Devo essere sincero.>> Ripeté l’operazione con l’altra mano, lasciando cadere in terra gli involucri. <<Almeno con te.>> <<Ti prego…>> balbettò la ragazza, ritirandosi contro la testata del letto. <<No, Ellen, per favore… non voglio che tu reagisca così… so che è… orribile, ma… voglio mostrarti cosa c’è sotto. Cosa sono.>> Già, cos’era? Se lo era sempre chiesto, ma non era mai riuscito a trovare risposta al quesito. Armeggiò con la pelle del suo petto, fino a recuperare i punti di contatto del rivestimento dei suoi pettorali. Colpi secchi e precisi staccarono il tegumento, che, con un rumore sottile come una lama nell’aria, si squarciò, liberando il suo corpo lungo una linea dai genitali sino al collo. Con un lieve movimento della testa, riuscì a prolungare la fenditura, sino a farla raggiungere la sommità del suo capo. Ne uscì come una farfalla dalla propria crisalide. A differenza di una farfalla, però, lui era costretto ad impuparsi ogni giorno, per uscirne solo nottetempo, nel privato del suo letto. Scaglie e creste all’aria, il muso finalmente snudato, le solide placche ossee lungo il dorso e ai lati del volto, si sentiva finalmente in ordine. Si sentiva se stesso. Quello che era in realtà. <<Ellen, io ti amo.>> Ellen riuscì finalmente a liberare l’urlo che aveva accumulato in gola. Senza permettegli di reagire, scese dal letto con un balzo, correndo verso l’uscita della stanza. <<Ellen! No! Per favore!>> La ragazza non rispondeva. Riuscì a sentire il rumore della porta d’ingresso che si apriva e si chiudeva, prima di raggiungere il salone della sua casa. Ellen se n’era andata. <<Ellen…>> Aveva urlato, aveva avuto paura. Si era spaventata. Aveva rovinato tutto. E ora era giunta la fine. Si sedette sul divano, le mani sul volto e i gomiti puntati sulle ginocchia. Pianse, liberandosi di tutta la tensione che aveva accumulato, senza limitarsi ai singhiozzi. Aveva sperato sempre nella compagnia di qualcuno che potesse amarlo, senza porsi il problema della sua identità, anche oltre il guscio che lo nascondeva e lo proteggeva dalla vista del popolo di tutti i giorni. Ma non esisteva, non esisteva. Il mondo non lo voleva. -MikeT
  10. MikeT

    Lezioni di disegno

    Belli i tuoi cavalli! Io non li so affatto disegnare... P.S. Ehi, sei di Osimo! -MikeT
  11. I miei complimenti al vincitore e a tutti gli altri partecipanti! -MikeT
  12. Be', io intendevo dire che attualmente ho poco tempo per disegnare. Ma le cose si stanno risolvendo, e per il meglio. Entro una settimana potrò tornare operativo come prima. -MikeT
  13. Credo che bisognerebbe fare un po' di "appello," per vedere quanti racconti abbiamo e di chi. Magari anche solo per mettere un po' d'ordine... -MikeT
  14. Aaaargggghmrrrr! Cinema pieno! -MikeT
  15. Nuovo trailer! Veramente stupendo! Io vado a prenotare il biglietto oggi! -MikeT
  16. MikeT

    Mund - Reloaded

    Grazie, Azo. -MikeT
  17. Mi sembrava adatto, in un certo qual modo... -MikeT
  18. Per quanto riguarda la conoscenza, alla Wizards una volta avevano tirato fuori Sardior. Dogma Sardior just wants to learn more. The more you know, the better off you will be, but just learning for learning's sake is not what Sardior stresses. No, gaining knowledge should not just be reading from books. The trick for Sardior is to get someone else to read the book, then tell him all about it. He also has a fondness for gems of all kinds, especially rubies. -MikeT
  19. L'idea non sarebbe male, ma attualmente non ho tempo. Da Marzo potrei farci un pensierino. -MikeT
  20. MikeT

    Mund - Reloaded

    Aggiornamento effettuato. -MikeT
  21. MikeT

    Mund - Reloaded

    Questa notte ho sognato ( ) una razza che potrei includere, gli Elfi d'Ossidiana. Ovviamente, non saranno Elfi nel vero senso della parola, e forse non lo sono proprio (anche perché in Mund si sono estinti), ma si spacceranno per tali. -MikeT
  22. Avevo avuto lo stesso dubbio anche io, inizialmente... -MikeT
  23. MikeT

    Mund - Reloaded

    Ho modificato. Scusa, ma sono un pirla. Non ti aspettare chissà cosa, ho detto "finalmente" perché era da un po' che volevo lavorarci, ma non avevo tempo fisico per farlo. -MikeT
  24. Dato che domani è S. Valentino, che ci piaccia o no, ho pensato che sarebbe stato gentile dedicare a chi ha un partner alcune canzoni d'amore nel mio stile. Kiss From A Rose - Seal There used to be a greying tower alone on the sea. You became the light on the dark side of me. Love remained a drug that's the high and not the pill. But did you know, That when it snows, My eyes become large and The light that you shine can be seen. Baby, I compare you to a kiss from a rose on the grey. Ooh, The more I get of you, Stranger it feels, yeah. And now that your rose is in bloom. A light hits the gloom on the grave. There is so much a man can tell you, So much he can say. You remain, My power, my pleasure, my pain, baby To me you're like a growing addiction that I can't deny. Won't you tell me is that healthy, baby? But did you know, That when it snows, My eyes become large and the light that you shine can be seen. Baby, I compare you to a kiss from a rose on the grey. Ooh, the more I get of you Stranger it feels, yeah Now that your rose is in bloom. A light hits the gloom on the grave, I've been kissed by a rose on the grave, I've been kissed by a rose I've been kissed by a rose on the grave, ...And if I should fall along the way I've been kissed by a rose ...been kissed by a rose on the grave. There is so much a man can tell you, So much he can say. You remain My power, my pleasure, my pain. To me you're like a growing addiction that I can't deny, yeah Won't you tell me is that healthy, baby. But did you know, That when it snows, My eyes become large and the light that you shine can be seen. Baby, I compare you to a kiss from a rose on the grey. Ooh, the more I get of you Stranger it feels, yeah Now that your rose is in bloom, A light hits the gloom on the grave. Yes I compare you to a kiss from a rose on the grey Ooh, the more I get of you Stranger it feels, yeah And now that your rose is in bloom A light hits the gloom on the grave Now that your rose is in bloom, A light hits the gloom on the grave. I Finally found my way to you - KISS So many people tried to help me on my way So little time and there's still so much left to say There's no explaining all the things that I've been through But I've finally fount my way to you I finally found my way to you Now the day is endhing and the night begins to fall Sometimes I wonder if I'll make it back at all I gave up everything I had and ever knew But I finally found my way Finally found my way I finally found my way to you Remember how we used to hide away We'd share the secrets of our souls Turn down the lights and dance the night away We'd dance the night away We'd dance the night away Remember how we used to hide away We'd dance the night away We'd dance the night away And now I'll hold you like I never have before I'll let you go just long enough to lock that door The words I whisper come so late and overdue But I finally found my way, I finally found my way I finally found my way to you To you baby. A Sailorman's Hymn - Kamelot can you hear the sirens resound? from the coastline of Ireland tonight it's the song of a promising heart of the souls that the ocean unite and she stands by the window alone staring into the rain she is trying to guide his way home from the waters that keep them apart so she lights up a candle for hope to be found captive and blind by the darkness around firm as a mountain, she never will mourn timeless awaiting the break of dawn can you hear the sailorman's hymn? as it comes with the rise of the tide it is sung where the rainbow begins as a comfort for tears she has cried she remains by the window alone staring into the rain she is trying to guide his way home keeps on praying for god to protect him she lights up a candle for hope to be found captive and blind by the darkness around each wave a promise, a new hope reborn sunrise consoles at the break of dawn Ohne Dich - Rammstein Ich werde in die Tannen gehen Dahin wo ich sie zuletzt gesehen Doch der Abend wirft ein Tuch aufs Land und auf die Wege hinterm Waldesrand Und der Wald er steht so schwarz und leer Weh mir, oh weh Und die Vögel singen nicht mehr Ohne dich kann ich nicht sein Ohne dich Mit dir bin ich auch allein Ohne dich Ohne dich zähl ich die Stunden ohne dich Mit dir stehen die Sekunden Lohnen nicht Auf den Ästen in den Gräben ist es nun still und ohne Leben Und das Atmen fällt mir ach so schwer Weh mir, oh weh Und die Vögel singen nicht mehr Ohne dich kann ich nicht sein Ohne dich Mit dir bin ich auch allein Ohne dich Ohne dich zähl ich die Stunden ohne dich Mit dir stehen die Sekunden Lohnen nicht ohne dich Traduzione: I'm going to go into the fir trees There where I last saw her But the evening is throwing a cloth upon the land and upon the ways behind the edge of the forest And the forest it is so black and empty Woe is me, oh woe And the birds sing no more Without you I cannot be Without you With you I am alone too Without you Without you I count the hours without you With you the seconds stand still They aren't worth it On the branches in the ditches it's now silent and without life And breathing becomes oh so hard for me Woe is me, oh woe And the birds sing no more Without you I cannot be Without you With you I am alone too Without you Without you I count the hours without you With you the seconds stand still They aren't worth it without you -MikeT
  25. MikeT

    Mund - Reloaded

    Ecco, finalmente, gli Aridarastrixiejir! -MikeT
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