E adesso tocca a me...
Fa un freddo boia. Mannaggia a me e al mio cervello malato che mi ha fatto fare questo giro insulso per una città che, per quanto bella possa essere, non conosco per niente; non sono ancora fuori nemmeno dal parcheggio della stazione. Sono lontano da tutto e da tutti, in parte per mia volontà.
Quanto vorrei non aver mai preso quel pacchetto di profilattici per il mio amico.
E non so nemmeno se Mazza, il mio amico che studia qui a Bologna, possa accettarmi in casa sua, anche se solo per qualche giorno. Magari sa già tutto degli avvenimenti di Ancona, e pensa che io sia qui per ammazzarlo, o qualcosa del genere...
Mi si è ritorto tutto contro...
Il rombo di una moto mi distoglie dalle mie cupe elucubrazioni. Succede tutto in fretta.
La moto si avvicina ad un tizio, e questo cade a terra di botto, colpito da qualcosa di luccicante. Poi riparte, ma la moto s'impunta di colpo, come se avesse inchiodato. Il pilota cade in terra, mentre un uomo si dirige verso il tizio caduto in terra. Improvvisamente sento delle urla provenire tutt'attorno, e altra gente sbuca praticamente dal nulla.
Il simbionte leva alte urla di pericolo nella mia testa, urla che faccio fatica a non ascoltare. Ma ho paura di farlo uscire...
Ma so che se non lo farò potrei rischiare la vita. E, in più, questa potrebbe essere la volta giusta per tentare di controllarlo, e di utilizzarlo nel modo giusto. Sperando che nessuno mi riconosca.
"E va bene, infame. Fuori."
Tutto inizia a prudermi in maniera folle, mentre vedo il mondo distorcersi, mentre il simbionte mi ricopre come una seconda pelle. Sento come se la pelle cercasse di staccarsi dalle mie ossa, come se ogni muscolo venisse percorso da tensione ad alto voltaggio.
Al termine della brevissima trasformazione, percepisco nettamente la differenza con il mio stato normale. E' come se tutto fosse più raggiungibile, più netto, più leggero.
Vedo l'uomo che era andato a soccorrere il tizio caduto in terra venire assalito da tre persone contemporaneamente. Da come si muovono, c'è qualcosa di strano che non riesco a comprendere, e che anche il simbionte ha percepito come anomalo. Nonostante ciò, è pur sempre solo contro tre.
Balzo contro di loro, atterrandone uno con il mio solo peso. Devo essere una visione a dir poco orrenda, date le loro espressioni.
Il simbionte viene colpito da alcuni proiettili, ma non ha la minima reazione: è abbastanza coriaceo da resistere tranquillamente a sollecitazioni del genere.
Afferro il tizio che ho buttato in terra, lo alzo sopra la mia testa e lo scaglio addosso agli altri due. Mi dà quasi fastidio percepire la sua leggerezza. E' così terribilmente facile fare una cosa del genere...
I tre si rialzano, e cercano di fuggire. Il simbionte vorrebbe inseguirli, lo sento; chiama per avere ciò che si nasconde nella loro scatola cranica, ma io non lo farò andare avanti.
<<Non questa volta...>> dico a voce alta.
Mi volto verso l'uomo che avevo visto in precedenza. Lo spettacolo è ben peggiore del previsto: quello caduto ha la gola squarciata.
<<Posso... serve una... serve una mano?>> riesco a dire, controllando le fauci della bestia che sono divenuto.
-MikeT