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hooman

Circolo degli Antichi
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  1. Grak Spezzacarbone Sbalordito, osservo l'elfo mentre para l'attacco di Brandilupo e risponde con un fendente terribile, che lascia il valoroso guerriero in ginocchio. Come se non bastasse, dalla lama esce una luce azzurrina che sembra bloccare Brandilupo. Tutto ciò non è normale. Vedo Brandilupo incupirsi, immagino inizi a pensare alla morte... Brandilupo, com'è vera la Grande Roccia, è vero che usciremo tutti vivi da qua! Grido ció mentre carico l'elfo con la spada. @Brenno
  2. Daisun Sono confuso. In un secondo, è crollato un mondo, e se ne è aperto un altro, molto più ampio e complesso. Andrè degli Scarabei. Uno dei più feroci assassini al soldo della nobiltà. Giravano voci su di lui e sulla sua compagnia, a corte: si dicevano cose strane, che fossero più forti di qualsiasi esercito, che avessero compiuto imprese mirabolanti e che avessero straordinari poteri. Conoscevo Andrè, di vista, era solito intrattenersi con mia madre, quando avevano entrambi del tempo a disposizione. Non sapevo come potesse essere tanto attratta da un soggetto simile, mia madre tanto calma e pacifica, mentre lui spietato assassino al soldo di quelli stessi che la tenevano in una condizione avvicinabile parecchio alla schiavitù. Ricordo di aver visto una volta quelle armi, ne ero rimasto quasi affascinato, ma non avevo bene compreso come funzionassero. Lui, invece, mi sembra diverso: non è quello che parlava con mia madre. Il suo alibi non ha punti deboli, ma io non so se posso fidarmi. Ma in qureto momento non posso fare altro se non fidarmi. Avrei tante domande da fargli, tante cose da chiedergli, per sapere cosa è successo, dove sta adesso Raphael, ma non riesco a mettere insieme le parole. Guardo i manichini ancora integri, incantato. Mi avvicino e li divoro con gli occhi, quasi a imprimermi per sempre quell'immagine negli occhi. Sono armi potenti, di uomini potenti, che hanno scritto la storia. Molto sangue è stato versato dalle loro lame. Luccicano... Riesco a prendere il coraggio a due mani, e finalmente apro la bocca per parlare. Io ti accetto come maestro, Andrè. E sappi che prima o poi ti chiederò molte cose. Ma queste armi non posso prenderle. Non voglio. Per quanto le cose siano cambiate, queste armi sono state più volte mosse per volere di coloro che hanno ucciso mia madre. Poi, io odio gli oggetti magici o tecnomagici, sai, mi ricordano quella maledetta nobiltà becera e corrotta. E per ultimo, sono armi non mie. Qualsiasi cosa facciano, ancora oggi, sarebbero le armi di Minos, Dusk, Koz'Goral. Io voglio che l'arma in mano mia sia riconosciuta come "di Daisun". Qualsiasi cosa io possa compierci. Non è necessario che sia di fattura particolarmente pregevole. Basta che quando uno la veda, dica "quella è l'arma di Daisun." Spero tu possa capire le mie motivazioni, Andrè. Perdonami, ma non posso accettare queste armi, per quanto siano meravigliose.
  3. Daisun Sbalordito, trovo Minos addormentato in quella che pare essere la sua casa. Mi sento in imbarazzo, ad aver pensato male di Andrè. Forse non è poi così male. Ma mi sta portando, di nascosto, nella casa di uno degli esseri più potenti della Landa, a commettere ciò che potrebbe essere definito un furto. Potrebbe essere una trappola. Queste... sicuro che non se la prenderà? Non vorrei avere casini, in questo posto, soprattutto con lui. E queste cosa sono? Sussurro ad Andrè.
  4. @lako hai armi da corpo a corpo? Magari un pugnale buono che scala su manualità (come ladro dovresti avere un 2d)
  5. Daisun Indispettito per il non aver avuto risposta, entro seguendo Andrè, ma sempre con circospezione. Non mi fido molto. La questione è sospetta.
  6. Grak Spezzacarbone Pian piano avanzo nel corridoio. L'aria si fa stantìa. C'è qualcosa che non va. Arriviamo in una grande stanza, ma non si fa in tempo a entrarvi che un meccanismo si attiva, e da alcuni scheletri meccanici partono delle frecce. Sarà la mia statura nanica, sarà il caso, fatto sta che le sento ma non vengo colpito. Sono comunque preoccupato per i miei compagni. "Vi hanno colpito? Siete feriti gravemente?" Noto un sarcofago al centro della stanza, sul quale è seduto uno scheletro, chiaramente elfico, che impugna una spada di buona fattura. Non posso sbagliarmi. É lui. Si alza e si appresta a combatterci. Beh, non rimarrò con le mani in mano "Maledetto elfo! Ti abbiamo trovato! Rendi la spada a Olisanda! Finalmente possiamo togliere un elfo in più dalla Baronia. Senza offesa ovviamente, Turgon. Non si intendeva... beh... elfi vivi. Per la Grande Roccia, sono un nano io, non tradisco chi combatte con me! Non usate le frecce contro lo scheletro, non sarebbero un granché efficaci! Mago, fulminalo appena puoi! Chiudiamo in fretta questo combattimento." Con un ghigno ferino sul volto, sguaino la spada @Brenno
  7. Daisun "Le informazioni che avevo... beh, è stato poco ciò che ho potuto origliare. Ma di sicuro non si parlava di stirpi draconiche. Tutto è distorto, a corte. Sono infidi e sguscianti, senza cuore, senza sentimenti. E pronti a distorcere la realtà, solo perché ne hanno il potere." Inizio a sentire un tepore piacevole spandersi nelle mie membra. Adesso è tutto molto meglio, rispetto alla prima volta che ho visto i cancelli di questa cittadina. "Per curiosità, dove abiterebbe Minos? Giusto per sapere quale casa non disturbare in nessun caso..." Guardo Andrè abbozzando un sorriso, sperando colga la battuta. Ma che fornisca anche l'informazione. Più so, meglio è.
  8. Grak Spezzacarbone "Beh, Elfo, stavolta devo ammettere che avevi ragione. Ma... è stata solo fortuna, perbacco. Che non si dica che un nano è stato superato da un elfo!" E così dicendo mi avvio alla testa del gruppo.
  9. Daisun "Beh, ne ho sentito parlare a corte, qualche volta, sempre a bassa voce... ma non ho mai saputo molto, se non che han perso la vita duecento uomini armati. E non immaginavo fosse lui. Adesso credo ancora più fermamente di dovermi sdebitare con lui... non è un soggetto da avere contro." Un brivido mi percorre la schiena. Questa non è gente da sottovalutare. Continuo a camminare dietro ad Andrè fino alla destinazione.
  10. Daisun Bene, regola numero uno: in ogni caso non ci si puó fidare. Questi sono molto peggio di te, Daisun. Adesso devi usare la testa e il buon senso. E un pizzico di sfacciataggine. Se vuoi averli dalla tua parte, devi sembrare coms loro. E soprattutto non devi sbagliare la benchè minima cosa. Adesso inizia la vera sfida. Da solo contro tutti. Il pensiero di mamma, di com'è stata uccisa, mi sfiora, e, per un momento, una lacrima compare sugli occhi. Vedo Andrè che mi guarda. Maledetto freddo, ho gli occhi che mi bruciano. Certo che in questo posto infernale non è difficile essere criminali... basta ribellarsi al regime oppressivo, e si é subito etichettati come criminali. Ma forse questo stesso regime si é colpito da solo, creando una comunità di persone, pronte a tutto, che lo odia. E che probabilmente darebbe la vita per abbatterlo. Magari fare il finto idealista può aiutarmi a capire chi potrebbe essere con me nel caso io volessi andare a Scorchrock per vendicarmi, e chi invece é meglio lasciare a Drorver. E poi un pensiero mi balena in testa. E Minos, cos'ha combinato per essere qua? Non che voglia impicciarmi in affari altrui, ma vorrei sapere un po' piú su di lui per quando andró a... ringraziarlo. Beh, una volta che si sia svegliato, ovviamente.
  11. Grak Spezzacarbone "Elfo, le mie orecchie naniche ti sentono benissimo! Si stava ragionando sul da farsi. Preferirei non vederti sbriciolato da quel marchingegno. Se c'è qualcuno che deve rimanerci fritto, è un goblin, parola di nano! Sto facendo questo per il tuo bene, dannato orecchie a punta!" Borbotto spazientito verso Turgon. Non ho ancora capito che tipo sia, sembra quasi incosciente, ma probabilmente nasconde qualche dote nascosta che noi ancora non conosciamo. E poi adesso è membro del gruppo, uno vivo è meglio che uno morto. Non si sa mai, potrebbe tornare utile... da vivo. Sempre che non ci ammazzi tutti prima. Penso questo continuando a guardare i cavi. @Brenno
  12. Grak Spezzacarbone Ad un più attento esame, riesco a capire che non ci sono implicazioni magiche nel meccanismo. Decido di avvisare gli altri. "Niente, sembra che non ci siano implicazioni magiche nel marchingegno. Ho l'impressione che non sia impossibile ai goblin entrare, credo che sia più corretto definire il tutto "mancanza di coraggio". A questo punto bisogna esaminare corda per corda: dove finisce, cosa tocca, cosa potrebbe far cadere... oppure le tagliamo tutte e cerchiamo di rifugiarci da qualsiasi cosa ci possa finire addosso. Oppure... oppure si potrebbe far fare questo lavoro suicida alle guardie goblin. Meglio loro morti, che noi. E Tempuriko rimarrebbe senza guardie, in caso volessimo riscuotere la sua taglia. Dirò un'ovvietà, non mi sembrano molto svegli. A noi la scelta." Nel dirlo mi luccicano gli occhi. Un doppio bottino, in caso trovassimo la spada e Olisanda ci pagasse davvero 400 fiorini. Niente male. @Brenno
  13. Grak Spezzacarbone Il meccanismo mi pare nuovo, non credo di averne mai visti di simili. A questo punto mi viene l'idea che possa essere necessaria una fonte di mana. "Qualcuno di voi, magari Suavelius che è il nostro stregone, riesce a capire se serve una fonte di mana per attivare questo marchingegno? Ho come il presentimento che ci sia qualcosa di legato al culto della morte..." La faccenda inizia a spazientirmi... per la barba di tutti i nani, che razza di oggetto è mai questo? @Brenno
  14. Grak Spezzacarbone Esaminando il meccanismo, noto un'incisione scritta in Lingua Antica, che tuttavia ho modo di conoscere. Dice "Parlando col Cielo". "Qua ho trovato una scritta, recita la frase "Parlando col Cielo". Qualcuno di voi ha qualche idea?" Chissà cosa può voler dire... può c'entrare con i morti, oppure è semplicemente un indizio per risolvere il rompicapo... @Brenno
  15. Daisun Le parole di Andrè mi irritano un po'. Odio apparire come un pezzente agli occhi della gente, non è stata colpa mia la vita che ho vissuto. O almeno non lo sono stati i primi dieci anni. Decido quindi di non proseguire sull'argomento per non compromettere la mia posizione. Afferro al volo il cappotto lanciato da lui, e lo indosso subito. Non ho mai avuto un vestito così... e non pensavo ne avrei mai avuto uno. Vortici di pensieri si affollano nella mia testa, e afferro al volo anche la stampella. Mi irrita parecchio l'essere in questa condizione. Ho sempre avuto la forza di stare sule mie gambe da solo, di sopravvivere in una lotta per la vita che vedeva tutti combattersi senza regole né amicizie. Ma adesso una stampella fa anche piacere. Potrei aver bisogno di essere in forze in caso fosse tutta una trappola, e magari mi darebbe anche un minimo vantaggio come effetto sorpresa. Metto a tracolla anche il mio arco e le poche frecce che mi sono rimaste, e nella cinta infilo il pugnale arrugginito. Poca roba, ma meglio di niente. Guardo Andrè e decido di iniziare a parlare, per capire qualcosa in più sul villaggio e su di lui. "Quindi, in questo villaggio si radunano tutti coloro che hanno conti aperti con i vertici della Landa? Com'è che Cullnett non ha ancora mandato l'esercito per raderlo al suolo? Non che vi sottovaluti, ma a me è sempre parso un personaggio parecchio vendicativo e che odia avere rogne tra i piedi." Ho come l'impressione che dovrò rimanere qua più a lungo del previsto, quindi mi conviene imparare da subito le regole del gioco e come usarle a mio vantaggio.
  16. Daisun Dopo aver bevuto avidamente, ascolto con attenzione le parole di Andrè. Sembra tutto così tranquillo, così calmo, così amichevole, la tentazione di fidarsi è sempre più forte, ma i trascorsi della mia vita non mi permettono di dare fiducia a nessuno, se non a me stesso. Eppure adesso non ho altre strade da percorrere, se non quella di fidarsi di questi sconosciuti, a cui devo la vita,. Sempre stando all'erta. Mi metto a sedere con una smorfia di dolore. Capisco di essere ancora debole, ma non posso permettermi di oziare. Se voglio riprendermi davvero devo muovermi, devo fare, altrimenti sarà sempre peggio. Spero che quindici anni di prigione, trattato come una bestia, preso ogni giorno a scudisciate, mi abbiano fornito la tempra per recuperare in fretta la salute e la forma fisica. Ho un solo modo per giocarmela con questi, ed è probabilmente la più grande scommessa della mia vita, perché è proprio quello ciò che vado a mettere in gioco. Se parlerò loro della mia storia, della sete di vendetta che ho per ciò che mi è stato fatto, potrebbero prendermi in simpatia. Come potrebbero essere spie e buttarmi di nuovo in prigione, ma penso che non riuscirei a fuggire, stavolta. O la va o la spacca. Non voglio rimanere a Drorver a vita, no di certo. Ciò che io voglio è solamente avere vendetta per mia madre, poi fuggire da qui, fuggire da questa maledetta Landa per non tornarvi mai più, ma non prima di aver regolato i conti. "Signor Andrè, anche se lei è benestante, ciò non mi esime dal ringraziarla per avermi salvato la vita. Penso che stiamo combattendo la stessa battaglia per migliorare questo posto, anche se la mia è stata una piccola parte, misera, quindici anni fa. Nutro ancora rancore per l'omicidio di mia madre, e non sono scappato di prigione per non averne giustizia. Chissà, magari un giorno riuscirò davvero ad averla, non solo per me, ma per tutti i cittadini di questa terra, oppressi da un regime tirannico e despotico. Tutto questo avrà una fine un giorno, ne sono certo. So di non essere un gran guerriero, ma possa io morire se un giorno smetterò di odiare chi ha distrutto tante vite. E lascerò riposare Minos, ma quando si sveglierà di sua volontà andrò a ringraziare anche lui, e a scusarmi per... beh, averlo svegliato. Non era mia intenzione. Devo la vita a lui come a lei e a sua figlia. Spero che l'avermi curato non vi comporti problemi all'interno della comunità." Spero di non cacciarmi in un guaio più grosso di me. Ma così conciato non posso fare molto. Devo tenermeli buoni questi, magari potrebbero davvero darmi una mano. Ma devo ricordarmi che non mi posso fidare. Mai. Di nessuno. Questo mondo è spietato, non è fatto per la fiducia. Al sentir parlare di maiale arrosto, mi si illuminano gli occhi. Non mangio qualcosa che si possa definire cibo da quindici anni, probabilmente ancora un po' e avrei tirato un morso anche alla terra pur di sopravvivere. "Per quanto riguarda il maiale arrosto... mi vergogno a dirlo, ma credo di non averne mai mangiato uno. A meno che tra gli avanzi che tiravano a mia madre non ci fossero resti di quello. Sono sicuro che mi piacerà, in ogni caso. Non so come ringraziarla, davvero. Non mi sarei mai immaginato tutto questo." Finito di parlare, seguo Andrè appoggiandomi all'arco. Vorrei fargli molte domande, ho notato certe espressioni, come a dire, strane, quando mi parlava, ma non è questo il momento. Devo prima capire con chi ho a che fare. Poi, se ci sarà tempo, chiederò.
  17. Grak Spezzacarbone Camminare di fianco a questi goblin mi rende inquieto. Tengo la torcia per illuminare la strada, ma la mano libera non si allontana mai dal pomolo della spada. Arriviamo in una strana stanza, al cui centro si trova uno strano meccanismo di fili e carrucole che parte da un teschio umano posto su un altare. Al sentire le parole di Fildesmido, mi metto a cercare di capire il funzionamento del meccanismo. @Brenno
  18. Grak Spezzacarbone Ferito nell'orgoglio nanico, fingo al re di essere compiaciuto. Non potevamo permetterci uno scontro adesso, ma il prezzo è stato alto. Una tale reverenza a un re goblin non è buona cosa, ma ci sarà tempo per sistemare le cose. Tornerò a prendere la tua testa, stanne certo... i fiorini me li darà la tua taglia. Prima di incamminarmi, aspetto di vedere cosa decidono di fare i miei compagni d'avventura.
  19. Sono d'accordo con te, bisogna interpretare il personaggio, ma il mio non era un "non fare nulla" ma un "aspettiamo di vedere cosa dice Tempuriko", Grak lo immagino come un nano orgoglioso ma deciso a sfruttare al meglio ogni situazione... che ritiene più proficuo tenersi buono il re per ora in modo tale da avere possibilmente qualche alleato in caso uscissero troll o altre bestie, e poi in seguito, se è presente una taglia sulla sua testa, tornare e riscuoterla. Poi in caso di situazioni dove c'è da combattere si combatte senza pensarci, anche sfruttando eventuali effetti sorpresa. Ció non toglie che possa crearsi una situazione nella quale un personaggio blocchi un altro dal fare un'azione, o viceversa un personaggio trascini l'altro in un'altra situazione. Il bello dei GDR è a parer mio la possibilità di costruire una storia che va articolata a seconda delle situazioni e dei personaggi, però questo comporta la difficoltà di organizzazione, elemento da discutere, come stiamo facendo, in un TdS. Appurato questo, ognuno ruola il proprio personaggio interpretandolo, ma cercando di non prevaricare sugli altri giocatori in un determinato stile di gioco, com'è giusto che sia. Le osservazioni che facevo erano puramente conservative, pensando di avere uno scontro davanti il mio pg ha l'idea di risparmiare energie e concentrarsi su uno alla volta per prendere la paga il prima possibile. E poi un po' di quanto mai banale ma sana rivalità tra elfi e nani non guasta mai 😉 Edito perchè mi sono dimenticato la parte finale: con ciò io non ho assolutamente niente contro @lako o altri, le rivalità che possono sorgere in TdG sono puramente a fini di "colorare" il tutto per dare un tocco di realismo, in quanto persone a stretto contatto sempre possono finire in litigi. Mi voglio in anticipo svincolare da ogni malinteso: sono cose che nascono e muoiono in TdG, per il resto la mia intenzione è quella di non creare attriti tra chi gioca perchè l'obiettivo di tutti immagino sia il divertimento
  20. capisco le tue ragioni, ma non vorrei che, per avere un po' di ciò che chiami epicità, ci trovassimo poi tutti morti... ora come ora la nostra missione è trovare Svebo per prendere 400 fiorini. Per adesso brancoliamo nel buio, ogni aiuto potrebbe essere fondamentale e non dobbiamo pregiudicarci niente. Una volta tornati indietro da Olisanda (che ripeto, secondo me ci sta tendendo una trappola), intaschiamo i 400 fiorini e poi valutiamo se ci fosse una taglia sulla testa del re goblin. A quel punto potremmo tornare e riprenderci la nostra taglia. Oppure potremmo semplicemente fregarcene, bisogna vedere cosa si decide con tutti, non voglio prevaricare. La mia opinione è quella di cercare di rendere i pg il più possibile realistici, senza creare dei kamikaze "che me ne frega se muoio". Però ognuno ha una visione diversa, per fortuna, e bisogna confrontarsi costruttivamente, senza insultarsi, per trovare un'armonia comune ed andare avanti il meglio possibile come già stiamo facendo
  21. come ho detto prima, secondo me sarebbe un suicidio. Bisogna capire se Svebo è entrato in quella porta, o almeno cosa ci sia. In caso dovessimo entrare, preferirei farlo ben messo, non mezzo morto dopo uno scontro con quattro guardie, un re goblin e uno sciamano. A loro possiamo pensarci con calma una volta completata la quest principale
  22. A quanto ho ormai capito, su LUT è un attimo morire... meglio se per ora conserviamo le energie, per qualsiasi cosa ci sia dietro quella porta. Il re goblin facciamo sempre in tempo ad amamazzarlo
  23. Se mai al ritorno provvederemo ad affettarli e a farli arrosto... per arrotondare i guadagni in caso di paga scarsa 😁
  24. chiedo scusa non lo sapevo... la prossima volta lascerò te a parlare 😅
  25. Grak Spezzacarbone "Re Tempuriko, comprendo la sua fretta nel vedere portata a compimento la missione, ma avrei bisogno di chiederle più dettagli. Che genere di voci si sentono, dietro alla porta? Sono voci umane, elfiche, naniche, goblin o... di troll? Vorremmo anche sapere se un elfo, un certo Svebo, ha mai attraversato quella porta. Lo stiamo cercando. Può aiutarci dicendoci tutto quello che sa riguardo a quell'antro. Dopotutto, è lei il beneficiario di questa missione. E pertanto vorrei anche ringraziarla dell'offerta dei vermi, ma sa, noi saremmo in cerca di... fiorini. Non so se mi spiego." Finisco il discorso ammiccando, come per far intendere al re che per lavorare dobbiamo essere pagati. Dopotutto è il nostro mestiere. Odio la superbia dei re goblin... possano tutti bruciare, un giorno. Credono di essere come noi nani, anzi meglio, ma vivono in grotte rozze e luride, e non sono nemmeno capaci di usare un'ascia, tanto sono deboli. Per la Grande Roccia, che esseri immondi... @Brenno
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