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Percio

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  1. Quando giocavo a Pathfinder sì. E lo rifarei. Ci sono cose che se non sei addestrato non sai fare. Io non saprei neanche da dove iniziare per scassinare una serratura; anche nel mondo di gioco ha senso che sia così. E in questo modo puoi avere un fine teologo che non sa manco come sia fatto un bosco. Considera che la terza edizione per certi aspetti è molto realistica. Tu non le hai mai usate? Nel caso, anche se magari non ti convince nella teoria, prova. Ottimo. Allora il "problema" dovrebbe risolversi. Chiaro. Secondo me il problema sta proprio nel point buy. Credo che per un neofita generare 6 (o 9) valori e poi piazzarli dal più alto al più basso nelle caratteristiche che preferisce sia più intuitivo che decidere di mettere 1 punto in più qui piuttosto che là. E più le caratteristiche sono simili più diventa difficile. Ovviamente ciò riguarda solo i nuovi giocatori; quelli più navigati hanno le capacità per fare delle scelte informate. Basterebbe anche solo generare una lista standard da offrire ai neofiti e via.
  2. Perché tre generi? Le Aridani sono donne emancipate che svolgono mansioni solitamente riservate ai maschi, per quanto le sacerdotesse siano limitate ad alcune divinità. Interessante. Purtroppo l'edizione originale del gioco, che delinea l'ambientazione in poche pagine, non ne fa menzione. Evidentemente è un concetto che è stato affrontato nelle incarnazioni successive.
  3. @Pippomaster92 ecco le foto. Esplicite citazioni smithiane Gerard de l'Automme è il protagonista di Appuntamento in Averoigne. Gilles Grenier quello di Le mandragore . Jean Mauvassoir e Azedarc compaiono in La santità di Azedarc. La bestia di Averoigne è presa da La bestia di Averoigne . Il colosso è preso da Il colosso di Ylourgne . Sylaire da L'incantatrice di Sylaire. Se ti interessa la Mondadori ha pubblicato due grossi volumi di Smith, Atlantide e Iperborea. Consigliatissimi! Interessante l'assenza completa di allusioni a Zelazny. Ciò ovviamente non significa che non ci sia stato uno spunto più o meno diretto, ma che l'autore ha voluto tacerlo per qualche motivo.
  4. A cosa ti riferisci? Perché nel gioco all'interno del Secondo Impero le donne hanno un ruolo subalterno agli uomini, anche se hanno il diritto di dichiararsi Aridani diventando in tutto e per tutto pari agli uomini, tanto che l'autore dice esplicitamente che proprio per questo i PG donne non hanno alcun problema. Nelle altre nazioni le cose vanno diversamente. In Livyanu le donne sono recluse in casa e possono uscire solo mascherandosi, mentre a Yan Kor vige il matriarcato.
  5. Non è sufficiente rendere le abilità in modo che richiedano addestramento? Un fine teologo non è un avvezzo uomo dei boschi, a meno che non investa del tempo per diventarlo. Comunque se credi sia utile una maggiore definizione dei PG attraverso nuove caratteristiche non ci vedo nulla di male. Ho solo due perplessità. La prima riguarda una possibile tendenza dei giocatori a investire di più nelle caratteristiche che danno bonus in combattimento a discapito di quelle che danno abilità. C'è anche il rischio che questo comporti dei personaggi super nei combattimenti e scarsi in tutto il testo, come già un po' avviene quando i guerrieri pompano forza, destrezza e costituzione e tengono bassi Intelligenza, carisma e saggezza. Ovviamente dipende molto dai giocatori. L'altra riguarda la difficoltà da parte di neofiti a piazzare X punti su 9 abilità. Ovviamente se giochi con gente già navigata il problema si annulla da solo.
  6. Probabilmente per la parte iniziale del modulo, quella ambientata nel castello, hai ragione. Non conosco la saga di Zelazny ma in effetti non ha alcuna correlazione con la parte del modulo ambientata ad Averoigne, tratta dal ciclo di Clark Ashton Smith. Non solo l'ambientazione, ma anche i vari incontri e i personaggi sono quelli dei racconti. Nel modulo c'è proprio una parte in cui l'autore parla di Smith e dei suoi racconti in Averoigne (palese per chiunque abbia letto il ciclo). Al momento non ho il modulo in mano ma nei prossimi giorni ti posto una foto
  7. Questo dove lo ritrovi in D&D?
  8. Come? So Moorcock ha usato anche lui il conflitto Legge\Caos. Oltre a questo quali aspetti dei suoi libri ritrovi in D&D? Stesso discorso per Zelazny. Parlo da profano, non ho mai letto nessuno dei due.
  9. Strano non compaia Lord Dunsany, creatore degli Gnoll e in quanto tale citato in OD&D nella descrizione delle creature. Bene Anderson, Tolkien e Vance, forse gli autori che hanno più influenzato D&D ma che non sono mai citati esplicitamente nella prima edizione. Nel regolamento originale si citano soltanto Burroughs, Howard, De Camp, Pratt e Leiber.
  10. Se non sbaglio in pratica hai distinto tra una caratteristica che offre un bonus e una che dà punti alle abilità. Come mai hai sentito questa esigenza?
  11. In questi giorni sto leggendo Empire of the Petal Throne e devo dire che è molto interessante, specialmente considerando che ne erano già apparse delle copie amatoriali nell'estate del 1974, cioè sei mesi dopo l'uscita di D&D. Ambientazione ricca di dettagli e suggestioni priva di qualsiasi riferimento al fantasy classico stile Tolkien o alla mitologia europea, regolamento derivato da D&D ma con una serie di novità interessanti (background\abilità, colpi critici, magia vanciana ma non vanciana, manovre di combattimento, una campagna standard diversa da quella classica e altri). Peccato solo si sia scoperto di recente che l'autore fosse un neonazista. Per fortuna questo tipo idee non compaiono minimamente nel gioco.
  12. Hai ragione. Rileggendo il post mi rendo conto che suona più duro e aggressivo di quanto volessi. Mi scuso con @Kalkale per i toni involontariamente poco amichevoli. Credo comunque che in caso di traduzioni ufficiali sia preferibile usare quelle, anche se capisco possa risultare scomodo reperire le informazioni se non immediatamente disponibili.
  13. Il gioco è tradotto in italiano, perché non c'è la traduzione ufficiale?
  14. Sì, di solito si usa così. Tieni il risultato ottenuto, quindi se una guardia ha una Percezione più alta delle altre ti becca. Ma di solito non si ritira, quello è il risultato e basta. Ti beccano e scappi. A quel punto provi a nasconderti nuovamente, quindi ritiri.
  15. Io determino casualmente l'altezza. Vero che la scena dipinta sopra con Furtività è più complessa. Io probabilmente farei fallire la prova subito e bona. Let It ride puoi farlo anche con D&D. Per emulare la regola sopra si potrebbe guardare il margine di successo: ogni punto oltre la classe difficoltà puoi controllare una stanza. O una cosa simile
  16. Scusa ma non mi è chiaro. Una delle campagne è ambientata a Grim Hollow, ok. Per le altre cosa pensavi di fare? O non hai idee e cerchi consigli su possibili campagne? Nel caso te ne butto lì qualcuna: 1) C'è dell'oro tra le montagne. Hanno di recente trovato un dungeon. È ricco d'oro ma anche di creature molto pericolose. Chi riuscirà a reclamarne le ricchezze? - Megadundeon 2) L'Impero è in espansione. Per secoli l'Impero si è espanso verso ovest. Poi, una foresta impenetrabile ne ha bloccato l'avanzata. Cosa si nasconde nella foresta? Chi riuscirà a conquistarla? - Hexcrawl 3) Una nuova vita. Avete investito i vostri risparmi per andare oltre il mare, lontano dalla guerra. Siete sbarcati in quello che avrebbe dovuto essere il paradiso terrestre, invece vi hanno ficcato in una cella. Dovrete lavorare se vorrete diventare cittadini. Ogni tanto qualche nativo viene agli "alloggi" degli stranieri; cerca gente sacrificabile per missioni suicide. Ma non sarete "ospiti" a lungo. Ogni giorni vi chiedono 10mo. E le vostre tasche iniziano a essere vuote. - Sandbox
  17. Ho capito. Non credo sia questo il caso
  18. Cosa intendi? Nel senso, perché i tiri chiusi non vanno bene per questo tipo di tiri?
  19. Potresti spiegarti meglio? Al momento ho trovato due tiri che richiedono il d100 e sono entrambi presentati come "tiri alti". Il primo è in fase di avanzamento di livello: quando un personaggio sale di livello se il giocatore ottiene almeno 80 su 100 una caratteristica aumenta di X punti. Questo credo rientri nel tuo primo caso, visto che non ci sono bonus o malus. Paradossalmente è il tiro che terrei alto, perché credo sia più soddisfacente cercare di fare 100 e beccarsi l'incremento. L'altro tiro è quello per le abilità e il rischio di fallire gli incantesimi durante il lancio. In entrambi i casi l'autore invita a tirare alto. Ci sono dei bonus derivanti dalle caratteristiche (tipo +15% di probabilità che un incantesimo abbia successo) ma nulla di circostanziale, almeno a livello di regolamento. Questo credo sia il tuo secondo caso. E anche in questo caso sono portato dalla parte opposta. Mi sembra abbia più senso vedere che hai il 40% di probabilità di avere successo. E anche i bonus sono più facili da applicare (40% diventa 55%).
  20. Esatto. Ho preso l'abitudine anni fa, giocando a Pathfinder , seguendo il consiglio del buon TheAlexandrian. In realtà la mia campagna attuale (OD&D) procede bene, quindi non so se ci giocherò a breve. Ma visto che sto leggendo il regolamento sto facendo vari libretti (ambientazione, regole, creazione dei personaggi, incantesimi, mostri e oggetti magici) per poi avere tutto sottomano quando (se) inizierò la campagna nuova. Da un certo punto di vista spero mai, visto che potrebbe voler dire avanzare la campagna attuale per molto tempo. Ma visto che ho del tempo libero mi porto avanti
  21. Questo potrebbe andare, ma preferirei uniformare il testo. Poi se i giocatori preferiscono la versione "alta" o "bassa" è indifferente. Il punto è: quale proporre come standard in un regolamento? Hai il 40% di probabilità che l'incantesimo funzioni o devi fare 60+ perché l'incantesimo funzioni? Ovviamente è una questione di feeling, ma la regola come la scrivo?
  22. Idea interessante ma non mi interessa nascondere il successo. Voglio che i giocatori sappiano se devono tirare alto o basso. E determinare il range in modo casuale ogni volta, in questo caso, mi sembra solo un tiro in più
  23. Leggendo Empire of the Petal Throne ho notato che l'autore a volte invita a tirare il d100 fornendo una sorta di Classe Difficoltà (es: se il giocatore ottiene 80 o più allora...) invitando a "titare alto", altre volte fornisce la probabilità di successo (es: c'è il 20% di probabilità che accada qualcosa), invitando a "tirare basso". Voi quale delle due modalità preferite? Io preferisco la seconda versione perché hai direttamente la percentuale di successo ma forse per i giocatori è più soddisfacente la prima in quanto si fa un numero alto. Chiedo perché sto scrivendo un libretto che spieghi ai giocatori regole e classi e volevo uniformare il testo.
  24. No L'idea non mi ha mai sfiorato. Poi boh, magari mi sono perso qualcosa. Preferisco leggere un libro o guardare un film o una serie TV
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