Arlen Whitelinden
Arrivo alla locanda camminando di buon passo, sia per l'impazienza di incontrare Davian sia per combattere il freddo di Norsia. Gli abiti di stoffa pesante e pelliccia non sembrano sufficienti a tenere il gelo lontano dalle mie ossa, o forse è solo la tensione che mi provoca dei brividi. Entrato nel locale, rimango qualche secondo ad assorbire il piacevole tepore mentre i miei occhi grigi si guardano attorno. Individuo Davian e sento alcune persone che si presentano. Le armature e le armi che indossano la dicono lunga sulla loro esperienza in battaglia, e come al solito, vestito di semplici abiti da viaggiatore e con solo un piccolo pugnale alla cintura, mi sento fuori posto. Abbasso il cappuccio del mantello di pelle di orso e mi sistemo rapidamente i corti capelli biondi, tagliati ieri per l'occasione. Con il polpastrello del pollice sfrego l'incisione sull'anello infilato nell'indice per darmi coraggio e dopo essermi schiarito la voce faccio un passo avanti nella direzione di Davian.
Io sono Arlen, della famiglia Whitelinden dico con malcelato orgoglio producendomi in un piccolo ma forma inchino.