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Strikeiron

Circolo degli Antichi
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Tutti i contenuti di Strikeiron

  1. E' vero aia, ha ragione messer wolf....
  2. Strikeiron

    [FAQ] newbie forum

    19) Dov'è il tasto "versione stampabile" delle pagine del forum? Ancora non esiste, verrà inserito con la nuova versione del forum
  3. Ho provato personalmente eprice (ho comprato il portatile) e sono rimasto molto soddisfatto, visto che avendomi consegnato il prodotto con una settimana di ritardo come risarcimento hanno sostituito la borsa portaportatile in tela con una di pura pelle umana!!
  4. Spiegami bene quest'ultima cosa...
  5. Ho rimontato windows 2000 professional con Asus dvd non mi vede proprio i dvd (originali), però i cd dati li vede benissimo.... Quello che non capisco è perchè lo faccia visto che la prma volta che l'avevo montato funzionava tutto perfettamente @Dusdan: stavolta non mi faccio più fregare...con linux mi faccio un'immagine del computer su cd e così mi salvo le chiappe da futuri problemi @aia: ce l'ho in lansfur...poi mi spiegherai quella storia delle impostazioni del bios
  6. Qualcuno qui saprebbe azzardarmi una soluzione? Appena messo sul computer il masterizzatore mi vedeva tutto. Adesso (dopo aver formattato causa problemi vari) il masterizzatore non mi riconosce più i dvd Il modello è questo: http://italy.lgservice.com/index_b2c.jsp
  7. Mai fidarti di me... aspetto Wolf e vediamo che dice
  8. Strikeiron

    [FAQ] newbie forum

    18.) Ho postato un messaggio che voglio cancellare. Come faccio? Una volta postato un messaggio se questo è l'ultimo di quel particolare topic è possibile cliccando su una croce che compare sul messaggio appena postato a destra in alto () cancellarlo. Questa opzione viene meno qualora qualche altro utente abbia già postato successivamente al post che si intende cancellare. Ovvero il proprio messaggio non sia più l'ultimo messaggio postato nel topic.
  9. Attualmente due: 1) Il calcetto Balilla...da quando ho imparato che non devi colpire solo la pallina, ma esistono infiniti modi per colpirla e per segnare ANCHE con il portiere. E godere nel vedere le facce inca**ose dei tuoi avversari... 2) Taboo: intelligente, favoloso e demenziale a seconda delle persone con le quali giochi. Bisogna far indovinare a quelli della tua squadra una parola, senza pronunciare parole attinenti...un po' come far indovinare ghiaccio senza dire freddo, acqua e così via. L'ultima volta che ho giocato ho fatto indovinare 6 definizioni in 60 secondi... c'è bisogno che dica altro?
  10. Muahahaha Cmq magnifica idea petr concludere l'avventura, complimenti!
  11. Strikeiron

    OpenOffice

    Sì pentium 1 quello che passa l'univ di Trieste...
  12. Strikeiron

    OpenOffice

    pentium 1 e poca ram...
  13. Strikeiron

    OpenOffice

    Su computer con risorse limitate Open Office gira per caso meglio?
  14. Una piccola introduzione per un gran casino che vi aspetta tutti quanti....mi è venuta un'idea!!!!!! Mi date il via libera o Wolf vuole postare prima per evitare il peggio?
  15. Sì, ma questo non vuol dire che non ci si possa liberare dell'odioso pop-up
  16. Un ottimo programma di editing audio e video... piccolo, ma molto potente e funzionale. Andate a vedere QUI
  17. Strikeiron

    La nostra storia...

    -No, fermi tutti questa proprio non l'ho capita!- esclamò Perenor, cercando di tenere sotto controllo Aixela, della quale non si fidava men che mai in quel posto e dopo quello che avevano passato. Ma il vecchio non sembrò farci molto caso, come al solito. Sbuffò sonoramente. -Insomma volete dirmi che non sapete nulla dei draghi che dormono qui?- esclamò. Fortuna che c'era una sorta di penombra mal illuminata là dentro, sennò avrebbe potuto vedere le loro espressioni di completo stupore. O forse non vi avrebbe fatto comunque troppo caso... Con un salto agile il vecchio saltò sul ponte e si incamminò verso Ariaston che ancora giaceva a terra inerte. -Su, dai elfo. Non è certo il momento di dormire adesso!- mormorò seccato, dandogli un leggero schiaffetto mentre si chinava su di lui- Non vorrai mica perderti questo spettacolo!- aggiunse. Trattennero tutti il fiato: in quell'istante si poteva sentire soltanto l'acqua filtrata dalla caverna gocciolare pesantemente dalle pareti. Vi fu una sorta di mugugno ed Ariaston sembrò come riscuotersi: aprì gli occhi stavolta, ma era debole. Con insospettata forza il vecchio lo tirò in piedi e quindi lo scaricò ad Aixela, guardando la donna in tralice per un istante. Aixela sorresse il peso dell'elfo, senza fare obiezioni. Sturmir, piuttosto malconcio si fece strada tra i residui del ponte e si mise davanti al vecchio: -Si può sapere, per la mia barba cosa vuoi da noi?- Il vecchio lo guardò, sorpreso ed interdetto. Poi sorrise e gli scosse vigorosamente la mano. -Piacere che tu sia tra noi! Mi sarebbe dispiaciuto se un piccoletto come te si fosse perso una scena del genere...ma, uhmmm..non trovate che ci sia poca luce qui dentro?- E subito, prima che qualcuno di loro si potesse muovere nella caverna vi fu la luce, alta e splendente fino al soffitto inarcato ad altezze vertiginose. E sulle pareti, quando la luminosità si stabilizzò ed i loro occhi si furono abituati, finalmente videro. Centinaia di nicchie, enormi e scolpite da mano esperta. Ed in ciascuna di esse la luce brillava in modo diverso. In toni d'oro, d'argento, di rame e di bronzo, riflesse da squame lucenti di draghi in un sonno che pareva eterno. Forse.
  18. 6. Sentieri nel bosco Era una notte limpida e terribilmente fredda e forse per questo il cielo sembrava più che mai disseminato di stelle, nonostante il bagliore della luna. Il vecchio elfo rabbrividì, rifugiandosi prontamente nella casa, dove ancora il fuoco brillava vivacemente. Adorava sempre sentirne il tepore, anche se per averlo doveva di giorno in giorno andare nei boschi a procurarsi la legna. Gli altri gli facevano spesso notare quanto il fuoco magico fosse molto più comodo e più semplice da gestire. Ma lui era vecchio e… superstizioso. Al contrario degli altri non pensava che il fuoco magico fosse una comodità, ma piuttosto un pericolo. Nessuno sapeva come funzionasse, nessuno capiva da cosa scaturisse, nessuno aveva mai fatto più che imparare le poche scarne parole per attivare i simboli. E di quei simboli Laivor, la città degli elfi, ne era letteralmente cosparsa. Cosa avrebbero fatto un giorno se un simbolo attivato erroneamente avesse dato fuoco a tutto? Meglio non pensarci. Ma era sempre la solita storia, riflettè amaramente. Così come aver mandato i giovani in spedizione attraverso le montagne era stata una decisione assolutamente folle. Forse era stata soltanto la vigliaccheria, oppure l'orgoglio, l'acido orgoglio che infesta i cuori ed impedisce alla ragione di porre le proprie sensate obiezioni. Dal caminetto tornò alla finestra, da dove poteva spaziare lo sguardo sull'intera città. Qui rimase a lungo a fissare le luci ed a pensare. Durante tutto quel giorno e quelli precedenti non aveva fatto altro che pensare alla spedizione, adesso non riusciva neppure più a dormire la notte. Come avevano potuto mandare i loro ragazzi allo sbaraglio? Eppure in quelle zone non accadeva più nulla da secoli. Non vi era brigantaggio, né delinquenza… sembrava fossero scomparsi perfino i lupi dalle montagne. Ed i rapporti commerciali con gli uomini delle vallate erano fioriti, oltre ogni prospettiva. Ormai Laivor era legata ad Olnemain da rapporti frequenti, molto di più di quanto desiderasse il popolo elfo. Ma molto di meno di quanto desiderassero gli uomini, che guadagnavano molto dai loro affari. Ciò nonostante non si sentiva sicuro. Fin dal primo momento era come se un'ombra oscura di presentimento gli fosse pesata sul cuore. Scrutava dalla finestra, come sperando di poterli veder tornare tutti, incolumi e felici per un'insolita avventura. Intanto la sua coscienza si dibatteva per non essersi opposto in maniera convincente a quella follia. Rabbrividì dal freddo, le braci che si stavano lentamente spegnendo in un filo di fumo. Aveva realizzato con le sue mani il caminetto e ciò nonostante spesso gli dava l'impressione che non tirasse bene: forse avrebbe dovuto salire sul tetto e controllare che qualche uccello non avesse fatto un nido lì, anziché sugli alberi secolari dei Giardini Idei che circondavano Laivor. Velocemente aggiunse un altro ceppo di legna, uno degli ultimi. Quando scosse le braci con un guizzo veloce una fiammellà lambì il legno, per poi spegnersi di scatto, capricciosa. La stanza piombò nella penombra di una piccola lanterna ad olio. Forse era ora che andasse a letto, piuttosto che rimunginare su quelle cose. Tutti dicevano che la spedizione non poteva tardare, i giovani elfi avrebbero fatto ritorno prima delle cerimonie di passaggio e nessuno allora avrebbe più pensato a tristi presagi. Ma se i giorni fossero passati senza che tornassero? Cosa avrebbero potuto fare? Si sentì inutile e frustrato. Era proprio ora che andasse a letto, un po' di ore di sonno non avrebbero di certo potuto fargli del male. Eppure rimase lì fermo, davanti al fuoco, incapace di muoversi. Sussultò per la sorpresa. Fuori c'era stato un lieve rumore. Trattenne il respiro, pensando di essersi ingannato. Ma lo sentì di nuovo, come un passo furtivo ma trascinato. Chi avrebbe potuto essere a quell'ora? Poteva anche essere soltanto una volpe: quelle sì, al contrario dei lupi, si intrufolavano nella città, alla ricerca di qualcosa da mangiare. Ma non erano volpi normali: il loro manto era blu, tale quale ai riflessi del ghiaccio sulle montagne lì attorno. Per questo raramente si mostravano agli elfi, seppur talvolta capitasse, per quanto raramente, che la mancanza di cibo le spingesse nella città. Mai un elfo però era stato attaccato da quelle volpi. Prese un ceppo di legna ed aprì la finestra per spaventarla, ma una ventata d'aria gelida fece rabbrividire la tenue fiamma nella lanterna che vacillò e si spense, lasciandolo al buio. A tentoni si precipitò verso il camino, mentre ondate di aria gelida irrompevano dentro ed il rumore là fuori si ripetè. Doveva essere lì, pensò, mentre tastava a tentoni sulle pietre del focolare. Finalmente tastò qualcosa… e girò la testa per controllare che non ci fosse nessuno, attraverso il debole chiarore della finestra. La porta era spalancata. Distingueva facilmente una sagoma ingobbita, appoggiata allo stipite della porta. Rimase immobile, paralizzato dal terrore, quasi aspettando che succedesse qualcosa. Ora chiunque fosse stava scrutando nella stanza buia, alla sua ricerca. «Padre, sono io.» Un brivido gelido gli attraversò la schiena, quando riconobbe quella voce. «Padre? Dove sei?» poche parole forzate, ridotte quasi ad un sussurro senza speranza. Le mani gli tremavano più che mai ora, mentre sfregava caparbiamente l'acciarino. Finalmente scaturirono scintille che subito divennero luce: abbastanza da riconoscere la figura scarna sullo stipite che scivolava lentamente a terra, esausta. «Critas!-esclamò-Ma come?», ma non ebbe risposta. Nella luce ora più forte si avvicinò allo stipite e vide chiaramente i vestiti stracciati e sporchi, il sangue coagulato attorno alla freccia spezzata nella ferita. Gemette, disperato ed indietreggiò, come se avesse appena ricevuto un colpo. Come poteva essere possibile? Poi si riscosse: suo figlio giaceva lì a terra e lui stava lì, immobile, a guardarlo morire? In fretta prese il giovane tra le braccia, lo sollevò e lo depose sul giaciglio più vicino: era leggero per lui, ormai vecchio. Chiedendosi quasi per caso se nella morte non si diventi più leggeri che in vita, si affrettò a sentire il respiro: lento ed irregolare, ma c'era. Critas era soltanto svenuto. Gli venne l'impulso di scuotere quella figura scarna e sofferente per avere da lui delle risposte, subito: che fine aveva fatto la spedizione? Dov'era Tallein? Ma no, non ora. C'era altro che doveva fare: chiamare un guaritore ed avvertire immediatamente dopo il Consiglio, pur se nel mezzo della notte. Corse in strada trafelato e nemmeno si accorse che stava correndo nella direzione sbagliata: anziché dirigersi verso il centro della città si era diretto nella parte opposta, dove le case di pietra ora gli davano l'impressione di freddi sarcofaghi disabitati. Non riusciva a togliersi dalla mente quella freccia spezzata e la certezza che i presagi si erano avverati. In condizioni normali sarebbe crollato a terra, distrutto dalla disperazione. Invece non fece altro che tornare sui propri passi e correre ancora. Gli Osteller avrebbero aspettato alcuni minuti in più nel loro sonno da stolti, pensò, mentre entrava trafelato nella casa del curatore più vicino. Un globo luminoso si innalzò nell'aria, diffondendo luce nella stanza d'ingresso, mentre da qualche parte nella casa qualcuno o qualcosa stava già svegliando il guaritore. Ciò nonostante il vecchio elfo non si era reso conto che da quando era uscito di casa non aveva fatto altro che urlare, preso dalla disperazione. Già molti elfi, svegliati nel sonno, avevano fatto capolino dalle case lì attorno. Alcuni di loro gli si fecero incontro, cercando di tranquillizzarlo, mentre le urla si tramutavano in lacrime amare. Ma non capirono cosa potesse essere successo. Chi poteva averli attaccati? E perché? La mente del vecchio girava a vuoto, come un ingranaggio impazzito. «Morti, sono tutti morti.» sussurrò come in una cantilena, sperando che il guaritore non arrivasse troppo tardi.
  19. Strikeiron

    [FAQ] newbie forum

    17) Come mai il mio numero di messaggi è diminuito rispetto ad ieri? In genere questo succede quando un moderatore abbia cancellato un intero topic dal forum; i messaggi che si erano postati in tale topic per il sistema vengono completamente cancellati e pertanto vengono sottratti nel conteggio dei messaggi ivi postati dall'utente.
  20. Strikeiron

    Sotto la pelle

    L'ho letto anch'io soltanto ora. Bello il gioco sull'identità e venire accettati per come si è...
  21. Penso che il canone tu lo debba pagare in qualsiasi caso, in quanto non è per la Rai, ma per il semplice fatto di possedere una televisione...
  22. In teoria dvresti pagare solo per il fatto di possedere un portatile...
  23. Strikeiron

    La nostra storia...

    Guarda che era turno di Manzo!!!
  24. Se provi a dare un'occhiata in rete dovrebbero esserci dei programmini (analoghi all'Acrobat distiller per mac) che installano una sorta di stampante virtuale sul tuo computer. Poi basta che tu stampando il documento selezioni la stampante virtulae e questa te lo converte in un file pdf. Se vuoi lunedì lo scarico da lavoro e te lo mando come allegato e-mail...
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