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Strikeiron

Circolo degli Antichi
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Tutti i contenuti pubblicati da Strikeiron

  1. Strikeiron ha risposto a Strikeiron a un messaggio in una discussione Cinema, TV e musica
    Ah ehm... si perchè Spock e Tuvock sono nomi assonanti e poi hanno la stessa rigida freddezza vulcaniana.... *Strike tira fuori una vanga e scava in profondità, almeno un metro per un metro ed altezza due metri. Entra nella buca e....* ](*,) ](*,) ](*,) ](*,) ](*,) ](*,) ](*,) ](*,) ](*,) ](*,) ](*,) ](*,) ](*,) ](*,) ](*,) ](*,) ](*,) ](*,) ](*,) ](*,) ](*,) ](*,) ](*,) ](*,) ](*,) ](*,) ](*,) ](*,) ](*,) ](*,) ](*,) ](*,) ](*,) ](*,) ](*,) ](*,) ](*,) ](*,) #-o :-#
  2. Strikeiron ha risposto a Alarius a un messaggio in una discussione Cinema, TV e musica
    Sicuro? Non mi ricordo... Affogava nell'acido però... E poi c'era una puntata in cui Kit stessa veniva gettata nell'acido e cercavano di ricostruire la sua personalità...
  3. Strikeiron ha risposto a Alarius a un messaggio in una discussione Cinema, TV e musica
    Le aevate viste le puntate con la Kit cattiva???? Mitiche!!!
  4. Strikeiron ha risposto a Kordian a un messaggio in una discussione Libri, fumetti e animazione
    Stesso problema del Manzo... scusate
  5. Urgh, bello... ho un periodo di c***a e la prox settimana nn posto vedrò se posso fare qualcosa...
  6. Strikeiron ha risposto a Alarius a un messaggio in una discussione Cinema, TV e musica
    Era Mork e Mindy (mano, mano...nella manoooo...bellissimo)... Manimal era una vaccata, si trasformava sempre in quei due tre animali (falco e giaguaro mi pare...). Bellissimo Ralph supermaxieroe, soprattutto la puntata in cui gli davano il manuale del costume, lui si rimpiccioliva, lo appoggiava su un granello di sabbia e ritornava normale... perdendo il manuale!!!
  7. Strikeiron ha risposto a Strikeiron a un messaggio in una discussione Cinema, TV e musica
    Guardalo! Ne vale la pena!!!
  8. Strikeiron ha risposto a Strikeiron a un messaggio in una discussione Cinema, TV e musica
    Vedo che devo tenere una dissertazione sull'argomento Star Trek perchè qui molti lo identificano con capitan Speck o Parmacotto.... In realtà dalla prima famosissima serie sono stati fatti giganteschi passi avanti... sia per quanto riguarda gli effetti speciali (che ovviamente sono migliorati moltissimo), sia per quanto riguarda l'evoluzione della storia... Cronologicamente parlando infatti la prima serie in assoluto dovrebbe essere Enterprise (ovvero quella più recente con Bakula) che risale a circa cento anni dopo il Primo Contatto (avete visto il film con i Borg?)... dopodichè verrebbe la serie con Nimoy (Spock) e quindi si passerebbe a The Next Generation, Deep Space Nine (nn so se prima o dopo Voyager temporalmente) ed in ultimo Voyager... Ormai in definitiva gli sceneggiatori sono andati così avanti nel tempo che non sanno più cosa inventarsi. Ma una delle principali genialate è stata quella di riprendere da TNG la razza cibernetica dei Borg (Ogni resistenza è inutile) ed introdurla a forza nella serie di Voyager dove per la prima volta il comandante è una donna (cosa che in America ha fatto scalpore all'inizio)... ma soprattutto i borg sono diventati parte dell'equipaggio della Federazione incasinando ancora di più tutte le storie. Soprattutto in Voyager è molto alta poi l'attenzione per i rimandi alle precedenti storie...ed è spesso strapieno di accenni ai film od ad episodi delle precedenti serie. La scorsa settimana ho visto un episodio in cui la storia verteva sulla funzione catartica del teatro tanto per farVi un esempio...e questo dà un'idea dello spessore delle storie e della cura impiegata nel dare credibilità psicologica ai vari personaggi. Dopo mancati successi con "Deep Space Nine" (che però se non sbaglio ha riavuto un colpo di coda con l'introduzione del Dominio) Star Trek è ormai ritornata sui filoni narrativi dell'esplorazione e del rapporto dell'uomo non solo con la tecnologia e l'ignoto, ma anche con sè stesso.... Più chiaro ora? Inoltre per chi non fosse proprio appassionato di Star Trek consiglierei un Must del genere (che mi ha fatto ribaltare dalle risate) e cioè Galaxy Quest con Tim Allen.. un film in cui un gruppo di attori tipo Star Trek viene rapito dagli alieni che li credono dei veri esploratori e conseguentemente messo alla guida di una VERA astronave... non perdetevi la scena dell'ammaraggio della nave dove Tim Allen lascia la sua prima tacca sulle fiancate dell'astronave... a mò di battesimo dello spazio.
  9. Strikeiron ha risposto a Alarius a un messaggio in una discussione Cinema, TV e musica
    A-Team in rimonta!!!!
  10. Strikeiron ha risposto a Alarius a un messaggio in una discussione Cinema, TV e musica
    Non voluta...è venuta così...
  11. Strikeiron ha risposto a Strikeiron a un messaggio in una discussione Cinema, TV e musica
    Picard=James Stewart? NN ricordo.... Cap, Picard era un attore specializzato in drammi Shakespeariani, prima di fare Star Trek, nonchè il professor Xavier in X-Men... di qui si spiega perchè sia uno dei personaggi più credibili della serie....
  12. Strikeiron ha risposto a Alarius a un messaggio in una discussione Cinema, TV e musica
    Grandioso quell'attore! Con il suo sigaro in bocca e quell'aria da fetente, sicuro di cavarsela in ogni frangente...
  13. Strikeiron ha risposto a Alarius a un messaggio in una discussione Cinema, TV e musica
    O ad essere ammanettato e rinchiuso dentro un furgone pieno di bottiglie di spumante...
  14. Strikeiron ha pubblicato un messaggio in una discussione in Cinema, TV e musica
    Ebbene sì, io sono un grande fan di questa serie Tivù che purtroppo è un po' relegata nei bassifondi della programmazione televisiva... quando era la Rai a trasmetterne gli episodi li relegava ad orari impossibili a notte fonda. Ora solo TMC2 detiene la programmazione di Enterprise e per il resto bsogna avere il Satellite (Jimmy) per vedere Voyager...ma voi quale serie preferite? Ps se ci sono errori o serie mancanti mea colpa... nel preview nn mi fa vedere il sondaggio...
  15. Strikeiron ha risposto a Alarius a un messaggio in una discussione Cinema, TV e musica
    Ho votato A-Team perchè sicuramente le assurde macchine da guerra che si inventavano surclassa di gran lunga le paradossali invenzioni di Mc-Gyver!! E poi le volte che dovevano far prendere l'aereo a Mister T!!!
  16. Strikeiron ha risposto a dyrn a un messaggio in una discussione Dungeons & Dragons
    Quest’ultima è tutta da ridere... gruppetto formato in sintesi da: io sorceror, paladino di Kord supersborone, maga-chierica necromante mezz’orco barbaro devoto a Kord chierico di Kord. Ad un certo punto del nostro viaggio siamo rimasti intrappolati dentro una villa sulla quale grava una maledizione. Dentro ci sono dei nobili principi un po’ strani, praticamente costituiscono un’intera famiglia con diverse faide in atto... Vagando per il palazzo alla ricerca di una via d’uscita il Paladino ha trovato una spada senziente di allineamento legale-buono ed a quel punto i rompicogl***i del gruppo sono diventati DUE!!! Ci troviamo allegramente a girare nel palazzo quando troviamo una tipa sepolta viva, dopodichè alcune allegre collutazioni con un golem d’ossa ed alcuni scheletri ci fanno incontrare un fratello della tipa che ci ringrazia per averla dissotterrata... ad un rapido esame Paladino e spada decretano che il tipo porta con sè un’arma malvagia (ma nasconde il proprio allineamento). Ad una più acuta osservazione la maga dice a me sorceror in draconico che il tipo ha un’effigie sul vestito che somiglia a Nerull... il Paladino non capisce e continua a discutere allegramente con il tipo. Io prudentemente mi tiro da parte... non si sa mai!!! Ci troviamo nel mentre in una stanza con un altare pieno di attrezzi cerimoniali d’oro ed il Paladino comincia a chiedere al tipo in onore di chi stesse officiando dei riti... il tipo risponde ed ad ogni battuta il master accompagna con: La spada senziente (tale Elgorus) fa “Gneee” risposta sbagliata!!!! In pratica sappiamo tutti che spara una marea di balle ed il paladino comincia vistosamente ad avere qualche perplessità... Miracolosamente usciamo dalla stanza senza ingaggiare battaglia... ma per poco. In una serie “convulsa” di eventi ci attaccano in quarantamila... chierico di Nerull compreso (e pure alle spalle), ma poi vedendo il peggio scappano... Cominciamo quindi allegramente a frugare nelle stanze quando il Paladino, già di suo sospettoso, scova una stanza piena di ammennicoli votivi dedicati a Nerull... Da quel momento i devoti di Kord del gruppo (un po’ incazzo*i) hanno cominciato allegramente a devastare qualsiasi cosa somigliasse anche lontanamente ad un altare... hanno ammucchiato tutto in una stanza ed hanno dato fuoco. Al che il mio sorceror: “Aspetta un attimo, prima fammi vedere se c’è qualcosa di magico” *Al che il chierico di Kord si ferma un istante, proprio nell’atto di caricare l’ultima vagonata di oggetti sul falò* Il paladino sorride e rivolto al chierico esclama: “Non preoccuparti butta pure, se è magico tutt’al più esplode...”
  17. Strikeiron ha risposto a Kordian a un messaggio in una discussione Libri, fumetti e animazione
    Sarai anche ad un quarto, ma la tendenza allo spam è pressochè identica
  18. Ti ringrazio ancora... sull'andare avanti ho in anticamera qualcosa... penso che man mano che metterò a posto vedrò di postare...(sempre a patto di riuscirci).
  19. Strikeiron ha pubblicato un messaggio in una discussione in Libri, fumetti e animazione
    Ho pensato e riflettuto un bel po' in questi giorni... diciamo che questa è una cosa che non ho mai fatto leggere a nessuno e mi sono reso conto che non è un bene, perchè nessuno mi ha mai fatto qualche critica (della quale ho bisogno come sprone per andare avanti). Quindi, ecco.... se riuscite a leggere sto papiro ditemi cosa c'è che non va: L’ombra della notte avvolgeva la città, quietandone i rumori nel sordo brusio dei lampioni elettrici che avvolgevano le strade del loro freddo chiarore. Appena più in là una macchina sfrecciò a folle velocità sull’incrocio, lanciando dietro di sé l’eco delle gomme sull’asfalto. Poi più nulla. Ma nella stanza, le persiane non completamente abbassate, il rumore giunse ovattato e distante, come appartenente ad un altro mondo. Lì dentro potevano giungere soltanto sottili lame di luce elettrica che illuminavano fiocamente la parete e di riflesso il pavimento, mentre un respiro sottile scandiva il passare del tempo, un secondo interminabile dopo l’altro. Qualcosa si mosse con impazienza, rivelando alla luce esterna due occhi verdi in un viso acerbo da ragazzina; il volto tirato e pallido. In quel silenzio innaturale i pensieri la stavano schiacciando sotto il peso intollerabile della solitudine; proprio perché non c’era nessuno né dentro la stanza, né fuori, che potesse aiutarla ad affrontarli e sconfiggerli. Lì dentro con lei c’erano soltanto parole che non avrebbe voluto mai dire e neppure ricordare. «Lara, c’è qualcosa che non va, forse?» Sua madre era di nuovo seduta davanti a lei, ansiosa di ottenere una risposta. Capiva che avrebbe potuto dirle la verità, ma sarebbe stato troppo difficile liberarsi dal peso che teneva dentro per chiedere un qualsiasi aiuto. Era come se avvertisse chiaramente le pareti della prigione nella quale era rinchiusa ed allo stesso tempo misurasse un terrore profondo ed immotivato per la semplice possibilità di liberarsene. Non voleva cercare aiuto proprio perché aveva paura di poterlo trovare. «Niente, non mi sento troppo bene.» aveva risposto tutto d’un fiato, col terrore ed insieme la speranza che sua madre potesse leggerle negli occhi la bugia. «È tardi ormai, vai a letto. Un buon sonno ti farà sicuramente stare meglio.» le suggerì, preoccupata. Si alzò dalla sedia, volando quasi verso la sua camera, con una strana sensazione di esultanza per averla fatta franca, ma insieme anche la disperazione di non poter cercare aiuto. «Lara?» Si voltò, sentendo il suo nome e l’esultanza scomparve in una vampata di rossore che le salì al volto. Si sforzò di non far tremare la voce e rispose: «Si, mamma?» «Buonanotte.» le sussurrò sua madre, ma per un istante lei ebbe l’impressione che avesse voluto dire qualcos’altro. Le sorrise, un sorriso acido e falso che le salì alla bocca, disgustandola profondamente nella sua falsità. Il ricordo si affievolì nel presente, nell’oscurità della stanza vuota, riempita soltanto dalla sua solitudine. La odiava ora, come tutti gli altri, ma ancora di più per non averla capita mai fino in fondo. Soprattutto perchè lei era l’ultimo legame che le fosse rimasto con la realtà. Era iniziato tutto alcuni mesi prima, quando aveva avvertito per la prima volta quella paura cieca ed indescrivibile che le gelava le ossa. Poteva essere da sola, oppure in mezzo alla folla ed ecco che improvvisamente sentiva sopra di sé il peso di un’orribile minaccia. Questo anche se nel cielo il sole continuava a brillare come prima e le persone attorno a lei non avvertivano nulla, se non il suo profondo disagio. Una nube oscura passava su di lei, lei soltanto, lasciandole la promessa che sarebbe tornata…molto presto. Ed ultimamente tornava sempre più spesso. Era stato allora che aveva cominciato ad isolarsi sempre di più; dato che gli altri non potevano sentire quello che lei sentiva e neppure capirlo meglio di quanto lei facesse. Non voleva i loro sguardi di compatimento, ma desiderava un aiuto che non potevano darle. Apparentemente tutto era come prima: aveva sempre avuto pochissimi amici ed a casa c’era stata solo sua madre. Nell’ultimo periodo però non si erano neppure parlate granchè, tra il lavoro e lo studio che riempivano le loro scialbe giornate. Era stato facile quindi allontanarsi anche da lei, recidendo giorno dopo giorno legami già deboli, fino a quando non le era rimasto nulla. Ed ora? Tra poche ore sua madre si sarebbe svegliata per andare al lavoro e l’avrebbe trovata ancora seduta su quel divano; allora non sarebbe più bastato un sorriso per metterla a tacere. Il terrore crebbe dentro di lei, proprio perché alla fine non sopportava il pensiero di poter mostrare tutto l’odio e la paura che covava dentro di sè da troppo tempo. Sentimenti che non avevano neppure un padre sul quale sfogarsi; un padre che non c’era mai stato neppure lui, scappato prima di poter essere incluso nei ricordi sfocati della prima infanzia. Per il resto non un accenno, non una parola che una simile persona potesse essere mai esistita, solo silenzi in risposta alle sue domande. Sorrise della propria ingenuità con una sorta di cinismo, come se tutto questo potesse giustificare quello che provava adesso. Quasi in preda alla schizofrenia non poteva fare a meno di provare sempre più quel freddo, cieco panico, nel quale non si riconosceva. Uno strano pensiero le attraversò la mente. Lo considerò un attimo, indecisa, mentre qualcosa dentro di lei le ingiungeva istericamente di alzarsi subito e scappare. E così fece, senza rifletterci più di tanto, raccogliendo in uno zainetto solo alcune cose alla rinfusa: vestiti, un po’ di soldi, qualcosa da mangiare. Addosso aveva poche cose senza valore: una collanina, qualche anello di plastica, pochi soldi. Ma non importava. La porta d’ingresso si chiuse dietro di lei con uno scatto secco, spezzando l’ultimo legame che ancora la legava a quella casa e facendola voltare indietro di scatto per paura che qualcuno potesse aver sentito. Non aveva preso le chiavi con sè. Ma nessuno si era accorto di nulla. Con il cuore in gola per l’agitazione accelerò il passo sulla strada deserta; allontanandosi il più rapidamente possibile da casa, come se in essa vi fosse l’origine di tutte le sue paure ed angosce. Eppure ogni tanto si girava indietro colla strana impressione che ora qualcuno o qualcosa la stesse inseguendo, senza lasciarla un attimo…si mise a correre ed il sospetto divenne certezza, anche se non vi era altro rumore di quello provocato dal pulsare nel sangue nelle sue orecchie. Continuò a correre trascinata dal panico, urtando le persone che camminavano per conto loro finchè non ebbe il fiato corto ed allora fu costretta a fermarsi esausta. Qualsiasi cosa la inseguisse era ancora là dietro di lei, sempre più vicina. Lo sapeva. Appoggiandosi alla parete esterna di una casa abbandonata si guardò intorno per capire dove fosse finita: attorno a lei c’era solo silenzio, reso se possibile più minaccioso dalle facciate cadenti ed ingombre di vecchi manifesti laceri. Dove si trovava? Soffocò a malapena le lacrime amare che le salivano agli occhi, rendendosi conto di quanto fosse stata stupida. Nel buio lì attorno non c’era nessuno che la inseguisse. Nulla. Assolutamente nulla che giustificasse le sue paure. Avrebbe fatto meglio a ripercorrere i propri passi e tornare a casa, lasciandosi tutto alle spalle: ma adesso non poteva. Perchè aveva di nuovo paura. Una paura raggelante che la bloccò... Era opprimente come un incubo, sotto forma di una sensazione che la blandiva, mettendola in guardia da un pericolo che non vedeva e tanto meno poteva ancora capire. Nell’incalzante marea di panico che minacciava di travolgerla riuscì d’un tratto a riscuotersi e capì di essere ormai completamente sola, in un luogo a lei assolutamente sconosciuto e senza la più pallida idea di dove poter trascorrere le ultime ore della notte. Immediatamente si pentì di aver agito d’istinto: forse non era troppo tardi, poteva ancora tornare indietro e raccontare tutto a sua madre… Doveva tornare indietro! No! Non era fuggita per affrontare la sua delusione, per provare odio verso l’unica persona che avrebbe dovuto ancora amare. Era sua madre! Eppure provò orrore al pensare potesse conoscere quali fossero i suoi reali pensieri. Era fuggita colla certezza che non li avrebbe capiti e pertanto non l’avrebbe mai aiutata. Soprattutto era fuggita perché non c’era possibilità di ritorno. Ma ora si pentì di non aver neppure provato mai a cercare veramente il suo aiuto.. Colla forza della disperazione provò di nuovo a guardarsi intorno alla ricerca di un posto dove passare la notte, ma non ne trovò. Né le sarebbe servito, anzi fra poche ore non le sarebbe importato più di nulla. Si riscosse, cercando faticosamente di capire cosa avesse appena pensato, terrorizzata dalla certezza di non essere stata lei a farlo. Quel pensiero veniva da fuori, ma non da lei. Perché era scappata di casa senza nemmeno preoccuparsi di dove sarebbe andata? Non le rimaneva molto tempo…ma per cosa? Scosse la testa con rabbia ed uscì da quella sorta di trance nella quale era appena precipitata. Capì di essersi addormentata e lentamente fece il giro dell’isolato, cercando follemente una porta aperta tra le tante bloccate da grossi catenacci arrugginiti in quel quartiere deserto. Visto che sulla via centrale non ve n’erano girò in uno stretto vicolo deserto, ma fatti pochi passi si bloccò. All’improvviso ebbe di nuovo la certezza di essere seguita, ma questa volta era inutile cercare di scappare. Fu presa ancora nella morsa del panico e si abbandonò completamente stavolta, troppo stanca per poter reagire, i piedi bloccati a terra ed i muscoli irrigiditi. Persino l’aria parve farsi d’un tratto più fredda del normale; anzi, nella tiepida notte d’inizio estate, si alzò nel vicolo un soffio gelido che la investì in pieno, dandole un brivido. Perché non poteva fuggire? Nel silenzio l’incubo la ghermì mentre l’aria si lacerava davanti a lei e dal nulla un frammento di oscurità cadde pesantemente a terra a pochi metri da lei. L’aria le venne a mancare mentre annaspava nel panico. Sapeva che avrebbe dovuto immediatamente fuggire. Sapeva che qualsiasi cosa fosse, quello era il suo inseguitore. Sapeva soltanto, ma non poteva assolutamente muoversi. Così rimase ferma, aspettando di distinguere qualcosa nel buio. Ma qualsiasi cosa fosse non la poteva ancora vedere, ma soltanto sentire strisciare lontano da lei e poi fermarsi. Magari era solo un gatto. No, non poteva essere un semplice gatto. Rabbrividì pensandolo, ma ancora di più nel rendersi conto di avere una vaga idea di che cosa fosse, senza averla vista. La scoperta le gelò il sangue nelle vene. Ed all’improvviso qualcosa la assalì, prendendola completamente di sorpresa: perchè era una voce, ninte più di un sussurro dentro di lei. Com’era possibile? Chi le stava parlando? Cercò di schiacciarla e soffocarla, ma quella guizzò via dal suo fragile autocontrollo, incurante dei suoi inutili sforzi. Non combattermi. La voce continuava con insistenza e con forza, insinuandosi profondamente dentro di lei. Promettendole che se le avesse dato retta ogni sua paura sarebbe svanita. Se avesse accettato spontaneamente non le sarebbe accaduto nulla di male. Doveva lasciarsi andare, doveva fidarsi. Per un istante fu tentata di farlo, tale era l forza persuasiva di quella cosa. In un istante rischiò di perdersi. Ebbe la sensazione che sarebbe stata finalmente al sicuro, bastava poco…sarebbe tutto finito bene. Non avrebbe più avuto paura, non avrebbe più provato odio, più nulla. Cominciò ad affondare in quelle promesse, sentendosi per la prima volta protetta. Ma se non fosse stato vero? Di chi doveva fidarsi? Era come se all’ultimo istante la sua coscienza assopita si fosse svegliata ed avesse incominciato a strillare istericamente. Ma non poteva fare più niente ora…era naturale che si lasciasse andare…non poteva fare nient’altro. Si lasciò guidare dalla voce: doveva camminare ora ed andare incontro al proprio destino. Vi fu un lampo di calore dentro di lei e dolore. Aprì gli occhi e con terrore si accorse di essersi avvicinata troppo a quella cosa. Tanto da poter essere assalita. L’istinto la buttò a terra un attimo prima che la cosa balzasse alla sua gola. I lunghi artigli la mancarono solo di pochi millimetri. Ancora a terra, si voltò, pronta ad affrontare un nuovo attacco. Questa volta la vide. La vista di quella cosa illuminata fiocamente dalla luce elettrica in fondo al vicolo le tolse però ogni speranza. Cos’era quella cosa? Ricordava lontanamente un cane, ma l’orribile ghigno deforme era ben lontano dal peggiore degli incubi, le ossa sporgevano dal pelo ispido come lance, mentre gli occhi, se potevano essere chiamati tali, brillavano malignamente. Camminava goffamente su delle zampe dotate di artigli spropositati. Ma in realtà i suoi movimenti erano troppo fluidi e veloci. Lara rotolò goffamente sullo zaino e sentì subito gli artigli lacerarle la pelle. Era stata troppo lenta. Quella cosa era mortalmente reale! Provò ad alzarsi da terra, ma la spalla le faceva troppo male ora e quell’orribile mostro era già davanti a lei, pronto ad attaccare di nuovo non appena si fosse mossa. In quell’istante avrebbe dovuto provare ancora panico, terrore forse. Invece non provava nulla. Fissava quella cosa, tesa davanti a lei, sicura che adesso sarebbe scattata, dritta verso la sua gola. Invece lentamente qualcos’altro si impossessò di lei, ma non una voce, stavolta. Era una rabbia a lei estranea che non poteva più controllare. Aveva covato a lungo nella sua rabbia e nella sua disperazione. Soltanto ora non poteva più trattenerla. Stava per mettersi a piangere. E la luce esplose in quello stretto vicolo, lasciandola senza fiato, mentre illuminava l’oscurità di un bagliore accecante: le case abbandonate, le porte marce ed il cielo, tutto scomparve all’improvviso. Rimase solo quell’essere mostruoso che arretrava ora davanti a lei. La luce si riversò senza pietà dentro quel groviglio di ossa e muscoli polverizzandoli in un fetore nauseabondo. Facendosi leva coi gomiti Lara si raddrizzò a terra, incapace di credere a quanto era appena avvenuto davanti ai suoi occhi. Adesso era sola…con la luce. Come qualcosa di vivo le girava attorno, indugiando in attesa. Finchè non entrò in lei, con una propria volontà, ma senza danno. Girava sempre più veloce e sempre più vicina. E lei vi allungò la mano dentro. Era calda e rassicurante e lei si sentì euforica…come trascinata in quell’impossibile turbinio, che le aveva salvato la vita. La luce subito le avvolse la mano, senza aggredirla e da qui risalì sulle braccia... Allora si immerse ancora di più in essa, sicura che non le avrebbe fatto alcun male. Quasi non si accorse di esserne ora completamente avvolta. L’ultimo suo briciolo di coscienza la fece urlare, con tutte le sue forze, fino a quando l’eco della sua voce non si spense di botto nell’oscurità. La luce era andata. Un secondo dopo un barbone si affacciò all’imboccatura del vicolo deserto. Brontolò a voce alta fra sé, passandosi una mano fra i capelli unti e quindi sfregandosi forte gli occhi. Eppure aveva sentito un urlo. Tracannò l’ultimo sorso nella bottiglia e la lasciò quindi cadere a terra in un frastuono di vetri rotti…forse era ancora troppo lucido. Starnutì rumorosamente e decise di essersi immaginato tutto; brutta cosa non riuscire a dormire quella notte. Le membra rese pesanti dalla troppa stanchezza e dal troppo alcool tornò sui suoi passi…alla ricerca di una nuova bottiglia. Avrebbe dovuto esserci ancora un vecchio goccio nel suo nascondiglio lì vicino. Barcollando vistosamente sulle sue gambe uscì dal vicolo. Non poteva certo vedere un mucchietto di cenere grigia che il vento scompigliava tra i vetri rotti sul lastricato.
  20. Strikeiron ha risposto a dyrn a un messaggio in una discussione Dungeons & Dragons
    Rassegnato, ma da allora in poi quella del vecchio che è ancora lì che tira fuori gli otri dalla borsa conservante è diventata una leggenda!! In ogni posto in cui arriviamo chiediamo se l'hanno visto... difficile non notarlo!!!
  21. Strikeiron ha risposto a dyrn a un messaggio in una discussione Dungeons & Dragons
    Adesso mi è venuta in mente una storiellina... Nel party qui di Trieste ci hanno assegnato un incredibile diadema elfico (magico) di inestimabile valore ed aura (potere magico). Il miio sorceror propone agli altri, prima di mettersi in viaggio, di prendere una borsa conservante e di ficcarci dentro il diadema.. assieme ad altre cose. Alla fine ci mettiamo riserve d'acqua in otri per 12mila litri o giù di lì e partiamo per la nostra missione... Ovviamente alcuni giorni dopo, attraversando un deserto veniamo attaccati da un vecchio con un'aura malvagia, che ci blocca tutti con magie potentissime... Master (aia): il vecchio si avvicina a voi (io sorceror, un paladino di Kord, una maga rossa, un mezz'orco ranger ed un chierico di Kord) e vi fruga tutti... .... Non trovando quello che sta cercando si avvicina al sorceror e gli toglie la borsa conservante... Io *Ma PORK PUTT!!!!* Master: apre la borsa conservante e comincia a tirare fuori quello che contiene... otri d'acqua...mmmm Il giocatore del paladino *Muahahaha, adesso lo voglio vedere... nn è che può decidere di tirarlo fuori quando vuole, hai voglia* Il master: Dopo un buon quarto d'ora il vecchio, un po' seccato, prende la borsa conservante, la mette a tracolla e va via... Il giocatore del Paladino: Bravo furbo adesso ti voglio vedere a tirarlo fuori quel diadema... gli ci vorrà una giornata intera a tirarlo fuori. Giuro che a quel punto ci siamo cappottati dal ridere (anche a vedere la faccia di aia!!!)
  22. Strikeiron ha risposto a dyrn a un messaggio in una discussione Dungeons & Dragons
    Anch'io non sono da meno... me ne sono accorto ora!!!! BENVENUTA!!! A nome mio e del Comitato per la Difesa del Giocatore!!!!
  23. Ironico e molto bello!!!
  24. Strikeiron ha risposto a Kordian a un messaggio in una discussione Libri, fumetti e animazione
    Tranqui è un modo per evitare che il libro diventi la soluzione di tutto... sennò dove sta il gusto di incasinare la storia?
  25. Stiamo aspettando il tuo mp