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Due risate con D&D
UN MITO!!!!
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La nostra storia...
OT Non preoccuparti, ho già in mente qualcosa. Solo che mi dispiace, ma oggi sono oberato di lavoro... Giurin giurello domani posto.... Manzoooo spremiti le meningi ed inventati anche tu qualcosa...OT end Erano già in cinque...uhm, sei con il kender. Perenor sbuffò desolatamente dentro di sè. Erano costretti a portarlo con loro stavolta: non conosceva il paese, ma quel tizio, quell'Entreri avrebbe potuto aiutarli. Più che altro il giovane chierico aveva tirato ad indovinare; non era proprio sicuro che vi fosse una biblioteca lì... ma aveva la sensazione che in qualche modo quel posto fosse pieno di sorprese. Aveva la certezza di rivedere quello che gli era stato mostrato in sogno... e proprio per questo doveva assolutamente trovare quei luoghi. -Bene- disse, vedendo che gli altri lo stavano aspettando- Da che parte dobbiamo andare?- chiese.
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La nostra storia...supporto hardware
Spammone!!!! Come avevo promesso: Perenor Umano, chierico di Paladine quindicesimo livello, capelli scuri ed occhi grigi. Altezza sulla media. Segni particolari nessuno. Fin da piccolo è stato mandato nel tempio di Paladine della città più vicina al suo luogo di nascita (Ydeless). Qui è diventato, dopo intenso studio, chierico di Paladine. E' molto ferrato nella storia e nelle conoscenze arcane di queste terre ed è affascinato dalla magia arcana (probabilmente se potesse prenderebbe multiclasse qualche livello da mago, ma per ora ancora no). E' una persona socievole, ma mediamente tranquilla. Non ha mai vissuto sulla sua pelle delle battaglie e questo ne farebbe pressochè un topo di biblioteca... Ma l'arrivo di Fizbain aol suo convento è destinato a rendere Perenor un avventuriero ed a mettere a dura prova la sua fede al fine di diventare un vero chierico ed acquisire sul campo di battaglia quel coraggio che non ha mai avuto.... Equipaggiamento Non ha armi per il momento Porta con sè il simbolo di Paladine sotto forma di un piccolo medaglione brunito, uno zaino leggero con l'indispensabile per scrivere e viaggiare, i componenti necessari per lanciare gli incantesimi divini. Feat Incantesimi in combattimento Per farvi un po' un'idea, me lo sono inventato sul momento...più avanti lo rifinisco meglio, con manuale a lato per nn scrivere cavolate (tipo il livello che dev'essere suff a poter lanciare Glyph of warding )
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La nostra storia...
OT Intanto aspetterei di vedere in quanti si associano per venire in biblioteca (non troppi)...poi compatibilmente vediamo che succede. Mi sa tanto che è richiesta la presenza del kender... grazie Gigared per l'avvertimento. Ot end
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La nostra storia...
Perenor rimase immobile, l'enigmatico elfo incappucciato non aveva negato quello che lui aveva sospettato: voleva la spada. O comunque ne voleva carpire i poteri. Quali che essi fossero. Una campanella d'allarme suonò da qualche parte dentro Perenor, ma non era il kender che aveva riniziato a parlare... era la spada. Una volta, non molto tempo fa aveva letto qualcosa che si riferiva ad essa. O no? Piuttosto non era quella spada, ma una spada in particolare... Non ricordava e la frustrazione lo scosse pe rl'incapacità di poter recuperare quei ricordi, forse avrebbe potuto chiarire qualcosa. Forse quelle cose in qualche modo avevano a che fare con la profezia.. Comunque avrebbe dovuto tenere d'occhio quell'Ariaston... c'era qualcosa in lui che non riusciva non a capire, ma letteralmente a vedere. Non agiva per il male, ma per sè stesso e la mancanza di scrupoli che dimostrava talvolta avrebbe potuto essere deleterea... Perenor sbadigliò sonoramente, ormai era notte fonda ed il giorno che l'aveva preceduta era stato veramente pieno di troppi eventi. Si scelse un angolo, si sedette ed avvolgendosi nella sua veste si addormentò... sperò che qualcuno facesse la guardia nel frattempo. Per ora la cosa più importante era recuperare le energie. Sognò qualcosa quella notte, prima forme indistinte e vaghe... infine qualcuno accanto a lui. Era il vecchio Fizban. Aveva trovato il cappello ora, ma ciò nonostante non aveva smesso di brontolare. Perenor trovò la cosa familiare. - Ecco, mio giovane amico. Alla fine siamo arrivati. Dovresti però accompagnarmi...dove? Non ricordo? Hai per caso visto un kender a cui chiedere informazioni per caso?- e così dicendo il vecchio si tolse il cappello e vi frugò dentro. -Eppure avrei giurato di averlo lasciato qui dentro..- mormorò seccato. Nel sogno Perenor sorrise, badando di non farsi vedere. -Mmmh sì, non lo trovo adesso. Seguimi, entriamo.- esclamò all'improvviso Fizbain, ricalcandosi il cappello sul capo ed entrando improvvisamente attraverso l'entrata monumentale di un edificio. Perenor lo seguì, non allarmandosi della comparsa improvvisa di edifici, vie, porte...qualcosa in lui era ancora convinto che fosse tutto un sogno. Ed all'improvviso si trovarono in una biblioteca deserta. Il vecchio cominciò a girare agilmente per gli scaffali, cercando qualcosa ed alla fine la trovò. Un libro enorme di pelle incartapecorita precipitò a terra in un boato ed una nuvola di polvere. Ci soffiò sopra ed agilmente, recuperatolo da terra, lo appoggiò su un leggio e lo aprì a caso... -Vedi proprio qui dovrebbe esserci la mappa per recuparare le uova dei draghi dorati...o piuttosto era la strada per il portale verso la Regina dell'Oscurità..Non ricordo? Ah ecco!! Proprio qui!- esclamò il vecchio- Vieni anche tu a vedere!!- Perenor si avvicinò, incuriosito ed esasperato insieme. Sul libro cappeggiava una scrittura finissima in lettere dorate: Arriverà il tempo dell'oscurità e della follia nell'incertezza. Là dove sorgerà spada che uomo non può impugnare... -Ah ecco. Non mi aspettavo di poter trovare proprio qui una cosa tanto interessante!- lo interruppe Fizban girando pesantemente le pagine. Perenor avrebbe voluto continuare a leggere, ma il vecchio non ci fece caso: -Proprio qui dove siamo arrivati potevo trovare l'unica copia di questo libro! Ma...CHI HA STRAPPATO QUESTA PAGINA, MANCA PROPRIO IL NUMERO DI CUCCHIAI DI ...!!!!????- ululò all'improvviso... Perenor si svegliò di scatto, era l'alba o poche ore dopo...ed allora capì. Doveva trovare quel libro... altri erano già svegli ora e tra di essi il kender, stringeva tra le mani una pagina strappata. Perenor non badò a quello che stava dicendo, gliela tirò via dalle mani e gliela lesse. Il nano che lo aveva appena ringraziato per le cure lo guardò stupito, mentre il giovane chierico già divorava le parole scritte sulla pergamena...STRAPPATA! Come nel sogno!? Il kender intanto stava raccontando per la quinta volta una nuova versione del suo sogno. - Qui, dev'essere qui la biblioteca. Ed io devo andarci, è l'unico modo per risolvere questo mistero... qualcuno è disposto a venire con me?- esclamò Perenor agitato, guardando gli altri radunati nella stanza. OT Ho deciso di mescolare un po' le cose così usciamo da questa stanza e diamo una credibilità alle profezie....attendo aiuto di Manzotin
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La nostra storia...
Scusate per l'assenza, nei fine settimana mi è difficile connettermi...
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La nostra storia...
-Ho sentito! Non c'è bisogno di urlare!- esclamò Perenor irritato, sbucando dalla botola sul pavimento. Aveva appena cercato di fermare il nano nel corridoio, ma inutilmente. La scena che gli si presentò davanti agli occhi lo bloccò all'istante. Sondò la stanza, alla ricerca di un qualsiasi pericolo che potesse aver provocato tutto ciò: il nano era disteso a terra, svenuto. Il kender stava rantolando per terra, pronunciando parole incomprensibili, il corpo contorto in una posa innaturale. Aixela era ancora distesa sul tavolo, svenuta. Accanto a lei la piccola elfa. Sembrava dormire, ma era molto pallida. -Cos'è successo qua dentro?- chiese all'elfo, seduto a terra, con la schiena appoffiata al muro. Non ottenne risposta. Velocemente si chinò sul nano, stava perdendo molto sangue. La pelle lacerata in più punti da un'arma tagliente. Perenor non riuscì a capire cosa potese essere stato: ma qualunque cosa fosse non sembrava essere stata avvelenata. Gettò un'occhiata sbrigativa all'elfo ma quello era ancora immobile, chiuso in sè stesso. Perenor si concentrò e formulò le parole dell'incantesimo. Immediatamente le ferite si chiusero ed il pallore cadaverico scomparve, il respiro tornò a farsi regolare. Perenor sorrise soddisfatto...era salvo. Poi si girò verso il kender...farfugliava ancora parole sconnesse. ma per lo meno le sue membra non erano più piegate in maniera allarmante. Lo toccò un istante e si rese conto che non era nulla di grave, solo uno shock... Ma provocato da cosa? Una spada giaceva per terra lì vicino. Perenor fece per raccoglierla, ma non appena lo fece l'elfo si irrigidì: -Non ti consiglio di toccarla.- gli sibilò. Il giovane chierico interruppe il gesto e lo fissò: -Allora hai visto, tu sai cosa è successo.- affermò. Ancora una volta non ottenne risposta. Avrebbe potuto farlo parlare, ma non adesso... c'erano cose più urgenti da fare. Si chinò di nuovo a terra e raccolse la spada, facendo ben attenzione a non toccare l'elsa. Non toccare l'elsa, per nessun motivo La voce dentro di lui se ne andò, così rapidamente come era venuta. Anche attraverso il fodero percepiva la magia racchiusa in quell'arma. La guardò e la riconobbe... piano, con delicatezza estrema raggiunse Aixela e la depose accanto a lei sul tavolo. La donna era ancora svenuta, ma non sembrava essere in pericolo. Bene, pensò. La bambina era nelle stesse identiche condizioni... Cosa poteva aver scatenato tutto ciò? Questa volta non ci fu una voce, solo una sequenza di immagini veloci che balenò dentro di lui. Non riuscì a capirle però, ne afferrò solo alcuni particolari, che lo spaventarono... tutto questo aveva a che fare con la spada. Ed aveva visto qualcosa...qualcosa che doveva ancora accadere. Si girò verso l'elfo e decise che avrebbe potuto provare con lui un piccolo bluff: - So cosa è successo. Mi manca solo capire cosa c'entri tu in tutto questo. Sai che non potrai mai avere quella spada?- lo affrontò, scavalcando il kender a terra che ora mugolava qualcosa: -Nooo...non ancora... mi piace questa quercia, ma adesso devo proprio andare...-
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La nostra storia...supporto hardware
Recepito il mmessaggio.. appena ho tempo lo posterò
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La nostra storia...
Sto tunnel è diventato un'autostrada a sei corsie.... Nel buio il guerriero, sì doveva essere lui dalla voce, gli chiese di prendere la donna in custodia, quindi si allontanò velocemente. Mentre Perenor già iniziava a tentoni ad afferrare la donna per trasportarla agevolmente fuori altre persone lo superarono in una sorta di trambusto affrettato. Perenor si chiese ancora una volta se dovevano essere tutti pazzi... -Qui, qui... dove andate tutti? So che la puzza là dentro e forte, ma in questa stanza si respira decisamente meglio. Come disse mio nonno... od era piuttosto il Re degli elfi?...- la voce squillante del kender attraversò il tunnel da parte a parte. Ecco, pensò Perenor, se ancora ci fossero stati dubbi che fossero stati scoperti ora erano completamente scomparsi. Con calma sistemò meglio il corpo leggero della guerriera tra le braccia e si incamminò in tutta fretta verso la fine del tunnel, ora poteva appena appena intravedere un fioco bagliore. Agevolmente superò gli ultimi scalini e si trovò fuori, dentro una stanza accogliente. - Sì perchè, non ti ho mai raccontato quella volta che assieme a quell'elfa avevamo forgiato quelle lunghe lance argentee, belle sì, erano fantastiche. Peccato che non me ne abbiano fatta prendere almeno una, ma forse dovrebbe essermi rimasto un pezzettino che potrei mostrarti o...- continuava imperterrito Garfuss, visibilmente agitato. -Per un attimo ti supplico: fai silenzio ed aiutami.- gli intimò Perenor, esasperato. C'era un tavolo abbastanza robusto lì dentro. Appoggiarono la donna su di esso. Dopo pochi istanti Aixela rinvenne... -Stai ferma un istante, devi essere svenuta mentre eri nel tunnel.- le disse Perenor, notando allarmato che stava succedendo qualcosa di strano. Sentiva in qualche modo una magia... qualcosa in quella donna. -No. E' stato Trebor... devo tornare indietro.- mormorò la guerriera e svenne. La magia si dissolse rapidamente e Perenor si girò verso il kender: -Rimani qui. Ritorno nel tunnel. Non farla uscire da questa stanza.- Il kender annuì. Quello che fu strano in quel momento fu che lo fece in silenzio.
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La nostra storia...
Si infilò nel tunnel, con un gemito soffocato di protesta... L'ultima cosa che avrebbe desiderato al mondo era quella di infilarsi là dentro, ma non poteva essere così egoista da rimanere lì dentro al sicuro, mentre gli altri rischiavano le loro vite. Ed il suo compito era assisterli... Chiusa la botola alle sue spalle piombò nell'oscurità totale. Cominciò a strisciare pian piano scivolando sulla pietra umida e su altre cose che preferiva non sapere cosa fossero. Là i rumori erano attutiti come se non bastasse. Intuiva appena un raspare dietro di sè... avanzò di pochi metri quando sentì dei passi, sopra sull'assito. Rumori pesanti di un corpo che si muoveva in fretta. Non poteva essere il lich, il glifo di interdizione sarebbe esploso al suo ingresso. E poi quella creatura si sarebbe mossa con circospezione. Trattenne il fiato in silenzio e sentì che chiunque fosse si era fermato. Poi un gemito attraversò il tunnel. Davanti a lui uno strano trambusto ed un raspare veloce: qualcuno stava tornando indietro.
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La nostra storia...
Perenor concluse che dovevano essere pazzi. Sì, più pazzi sicuramente del vecchio... Aveva portato la donna lì dentro per assicurarsi che fossero al sicuro ed ora volevano uscire! Fece per replicare alle parole di Sturmir, ma appena l'umano ebbe aperto la botola il nano ci si ficcò dentro a capofitto. Garfuss, veloce come un fulmine si tuffò dietro di lui. Ed altri si infilavano già nello stretto passaggio. Non gli lasciarono il tempo di spiegare il motivo per cui sarebbe stato meglio che rimanessero tutti lì dentro... Il giovane chierico soppesò le garze leggere tra le mani, sospirando: anche questa volta non era stato abbastanza veloce! Ma almeno il tessuto sembrava essere resistente. Ne tirò le estremità a saggiarlo. A questo punto avrebbe dovuto entrare nel tunnel, catturare il kender legandolo ed imbavagliandolo come un salame ed alla fine trascinarlo di nuovo lì dentro... Sospirò amaramente dentro di sè. Sapeva che anche quando avesse aspettato che tutti entrassero nel tunnel per entrarvi per ultimo, non sarebbe stato così facile... imbavagliare Garfuss prima che, con tutto quel rumore che già faceva, chiunque o qualunque cosa li aspettasse in agguato là fuori si accorgesse che gli stavano scappando da sotto il naso. OT Alla fine ho messo un piccolo suggerimento per il demone sul tetto... a propos volevo dire che sulle porte ho messo un glifo di interdizione contro l'ingresso di un lich... Sono d'accordo con Manzotin, anche se ci siamo un po' pompati c'è equilibrio con i cattivi, continuiamo così che va bene OT end
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La nostra storia...
Perenor strinse la mano che gli veniva offerta, con decisione e con franchezza. - Sì, hai indovinato. Piacere di conoscerti Aixela- disse. Avrebbe voluto dire ben altro in quell'istante. Per esempio avrebbe voluto convincere la donna a stendersi ancora un attimo e riposare. Ma sapeva che non gli avrebbe dato retta. Semplicemente ricambiò la stretta di mano, sincerandosi che fosse tutto a posto. Ma proprio in quel semplice gesto capì che qualcosa non andava... percepì la sofferenza che la donna nascondeva dietro alle sue parole. Aveva notato l'espressione malcelata ogniqualvolta qualcuno parlava o guardava la sua spada... Lui conosceva la storia. Quella donna aveva ucciso, le sue mani si erano macchiate di sangue. Se Perenor l'avesse incontrata quella mattina, in un paese tranquillo ed in festa, forse avrebbe sentito il dovere di denunciarla. Ma ora, dopo tutto quello che era accaduto, riuscì solo a pensare che curandola non aveva percepita il male dentro di lei. Solo sofferenza, nascosta, ignorata... accompagnata da altri terribili misteri. Più di questo Perenor non era riuscito a capire di lei. Quella mattina, prima che tutto questo fosse accaduto il giovane chierico non avrebbe percepito nulla di tutto ciò. Ma ora, ora sì poteva. Il vecchio aveva lasciato qualcosa in lui. Erano passate poche ore dalla sua sparizione, ma già cominciava a sentirne profonda e terribile la mancanza... Sorrise alla donna, mascherando tutto quello che poteva aver pensato in quei brevi istanti e prima che lei appoggiasse i piedi a terra... -Aixela, sarebbe meglio che tu riposassi ancora un po'. Qui siamo al sicuro...- le disse. Poi si voltò e vide il kender. - Per caso non è che avresti una bella solida benda? Od anche due?- chiese ad Aixela, sospirando rumorosamente. OT Attendiamo replica dei cattivoni OTend
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La nostra storia...
Perenor attraversò la porta della locanda. Per ora basta, aveva sprecato abbastanza incantesimi e visto il pericolo che incombeva sulle loro teste era il caso di essere prudenti... ma almeno così per il momento erano protetti. Nell'attimo in cui rientrò nella sala comune la prima voce che sentì fu quella del kender... e del nano, che discutevano animatamente riguardo ad una spilla. Perenor si avvicinò a loro e la vide... all'istante qualcosa gli attraversò la mente, come il fatto di aver riconosciuto qualcosa in essa, ma cosa? Al momento non gli era possibile afferrare quella sensazione... la mise da parte per un istante e se ne dimenticò quasi. Eppure doveva essere qualcosa di importante pensò, mentre una leggera inquietudine lo disturbava. Garfuss urlava qualcosa adesso: -hei SVEGLIA!! Non avete sentito la filastrocca? Quelli siamo noi! L'ombra e tutto il resto! Andiamo forza! Questa è un AVVENTURA!!!- Perenor sobbalzò: quale filastrocca? Quale avventura? Non ne avevano già avute abbastanza di avventure per oggi? E poi il kender stava per uscire mentre il posto più sicuro per il momento era QUI dentro, non là fuori. -Quale filastrocca? Di che parli?- chiese aol kender, forse così sarebbe riuscito a distrarlo ed ad impedire che uscisse. Garfuss fece per aprire bocca mentre tutti si voltarono nella stanza, gettando occhiate maligne a Perenor. Il giovane chierico sapeva benissimo di aver fatto una cosa non gradita, ma le motivazioni erano buone. Gli altri non potevano saperlo, almeno per il momento. Arrossì imbarazzato, mentre il kender rivolto verso di lui riprese: -Ma come non hai sentito niente di quello che ho detto? No perchè spiegavo prima...- Da fuori una voce lo interruppe. Tutti si precipitarono fuori, cogliendo l'occasione al volo. Perenor gemette, esasperato ed uscì, accompagnato dal nano e dal kender. - Sì, no perchè se il buon Sturmir sa raccontare le sue cose cantando, non vedo perchè io non potrei...- continuava imperterrito Garfuss. Una figura incappucciata stava deponendo a terra una donna svenuta... Perenor si chinò su di lei preoccupato. Respirava ancora. -Portatela dentro, subito. Qui non è sicuro.-esclamò innervosito, mentre gli altri lo guardavano stupiti. -Presto- rincarò, mentre due guerrieri del gruppo si stavano fissando con tutto tranne che con buone intenzioni. Il cielo si stava oscurando adesso, Perenor provò a prendere al donna tra le braccia per portarla dentro la locanda, dove avrebbe potuto curarla in tutta tranquillità. Non era una cosa difficile. E poi una voce sopra di lui: "Otto son uno, come l'albero e le radici. L'Ombra nella notte, viva come la foresta in fiore, cerca la sfida e soffre il passato. L'Esulo della terra, come la terra è piu' forte nel profondo, e guarda la strada. Il viaggiatore mai stanco, come il vento del tempo, porta notizia e scompiglio. L'Angelo e Il Guardiano, il sereno e la tempesta, fendono l'aria ma si racchiudono nel seme. La Sfera di Cristallo, calma come il mare, ma solo se il vento tace. L'Astuto, forte come una roccia, ma in balia della montagna. Il Seguace, novizio della vita, ora di nuovo trova la sua fede e cura il futuro." Immagini nella sua mente, ricordi e conoscenze affiorarono, cose che aveva letto e dimenticato da tempo negli antichi testi. E soprattutto la certezza che qualcuno lassù li stesse fissando. Paladine, proteggici tu pregò, nella Tua infinita saggezza. Ed un senso di pace lo raggiunse. Come se fosse stata una piuma sollevò la donna e la portò dentro la locanda, al sicuro.
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La nostra storia...
Dopo essere rientrato nella locanda, seguito da un gruppo di bambini, il nano, un certo Sturmir, prese a raccontare ed infine a cantare. I bambini lo ascoltavano affascinati, assieme alla piccola elfa... anche il kender per il momento sembrava troppo occupato a seguire quei racconti. Perenor tirò dentro di sè un sospiro di sollievo... per il momento erano salvi... da Garfuss! Vide che l'umana, senza farsi troppo notare, era scivolata fuori dalla locanda... nello stesso tempo il guerriero era passato sul retro. Perenor pensò che fossero andati ciascuno in perlustrazione, a controllare se tutto fosse sicuro in quel luogo. Silenziosamente inosservato il giovane chierico raggiunse la porta ed uscì. Fuori nient'altro che il deserto... Il cielo era ritornato limpido e non vi era rimasta traccia del male che aveva infestato quel luogo. Con circospezione Perenor espresse l'incantesimo, pochi gesti e poche parole per poter capire se realmente fosse tutto tranquillo. Tremando per la sua improvvisa incoscienza si addentrò nella piazza, sapeva quanto potesse essere pericoloso, ma allo stesso tempo doveva assolutamente fare qualcosa... Il vecchio Fizban si era fidato di lui nonostante tutto. Ma perchè? I suoi pensieri per poco non lo distrassero dall'incantesimo che avviluppava l'area attorno a lui... sgombrò la mente dalle preoccupazioni e si concentrò. Nulla per il momento. Là fuori, eccetto quei cadaveri contorti in mezzo al piazzale sembrava tutto tranquillo. Sembrava soltanto, riflettè Perenor, rivolgendo i suoi passi di nuovo verso la locanda. Ed i suoi occhi si soffermarono casualmente su una catena che penzolava dal tetto di una casa. Prima non l'aveva notata. Si guardò attorno e decise che era il caso di rischiare, apparentemente ora nessuno poteva vederlo. Gocce di sudore freddo gli rigarono il volto mentre mentalmente preparava un nuovo incantesimo... Non aveva mai provato a fare una cosa del genere... ancora si guardò intorno e velocemente compose la formula, un simbolo lampeggiò fugacemente sul terreno davanti all'ingresso della locanda, quindi si spense... Col sorriso sulle labbra ed un rinnovato sollievo Perenor spinse davanti a sè la porta... ora doveva andare assolutamente sul retro. Non si accorse che in mezzo al piazzale si cominciava ora a levare una strana nebbia...
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La nostra storia...
La costellazione di Paladine si affievoliva ancora in cielo mentre il kender già tirava Perenor per la manica, letteralmente trascinandolo via da lì. Mentre veniva portato via riuscì appena a percepire la presenza di altre persone lì vicino. Una di loro si dirigeva verso il mago oscuro, furtivamente. Un grande potere la accompagnava. Ma non basta, non è sufficiente. Perenor lo sente e lo sa ora, i sensi stranamente acuiti. E vorrebbe buttarsi a terra, frustrato per non aver saputo interpretare i segni quando era l'ora. Adesso è troppo tardi, o forse no. Anche un bambino avrebbe capito chi fosse quel vecchio dal timore reverenziale negli occhi del capo chierico. Ma lui no! Aveva continuato a pregare una divinità che era a pochi passi da lui, mentre contemporaneamente la insultava. Nella sua bontà Paladine non l'aveva ancora punito. Io ascolto sempre. Il ricordo dello sguardo placido e terso del vecchio lo bruciava nel rimorso. Dopo tutto quello che aveva fatto e detto l'avrebbe veramente ascoltato di nuovo? Ma da sotto le macerie ora proveniva uno strano grugnito ed il kender, pardon...come si chiamava? Ah sì Garfuss, Garduss o qualcosa del genere, farfugliava di non avere, ecco sì, voglia...o piuttosto desiderio?... di incontrare un demone. Demone!? Perenor volle fermarsi ora per ragionare, schiarirsi bene le idee. Ma quello stramaledetto kender continuava a tirare con insistenza. Ai margini del proprio campo visivo Perenor notò per la prima volta altre persone... si tiravano prudentemente da parte, rientrando in un edificio. Forse il kender era diretto là, pensò. -No perchè io sono il capo, mi sembra e quindi se proprio non hai nulla in contrario...cosa che proprio non penso potremmo raggiungere gli altri. Perchè sai a dire il vero mi sembravano essere un poco, sì non tanto, più simpatici del mio amico di prima. Sempre che non ti dispiaccia- Perenor ammutolì, sommerso da questa valanga di parole... -Ecco sì vedo che siamo d'accordo, quindi...- Perenor segnò mentalmente che, qualora fossero riusciti a cavarsela da quella situazione la prima cosa che avrebbe dovuto procurarsi sarebbe stata una bella benda robusta. Anzi no, riflettè.. sentendosi strattonato fuori dal vicolo dove si erano nascosti, meglio DUE bende robuste: ce ne voleva una anche per le mani.... Scivolando sulle pareti delle case interne si trovarono di nuovo a sbucare nella piazza di prima. Solo che adesso c'era solo un guerriero in mezzo... un rombo di parole indistinguibili soffocò l'aria ed il guerriero svanì, all'improvviso. Allora Perenor non se lo fece dire due volte e letteralmente scaraventò con sè il kender dentro la locanda... stava raccogliendo qualcosa da terra, forse un oggetto d'argento. Le porte sbatterono fragorosamente dietro di loro. -Echenonservivatrattarmicosìmihaifattomale- protestò vivacemente Garfuss. Perenor non ci fece troppo caso, ora erano al sicuro. Davanti a loro uno strano gruppo di persone, quelle che aveva visto prima nella piazza: un nano, una bambina, una donna con una lunga spada dell'ordine di Jamalièl... Interessante questo... Perenor annotò il fatto soprappensiero, associandolo alle bende di prima. C'erano anche altre persone lì dentro... ma non ebbe il tempo di osservarle. La porta dietro di loro sbattè di scatto ed una figura incappucciata scivolò dentro, furtivamente. Perenor inarcò le sopracciglia girandosi, sorpreso... non l'aveva assolutamente visto prima, entrando. Il nuovo arrivato non perse tempo... con un'occhiata fulminea da sotto il cappuccio si irrigidì alla vista del kender. -TU PICCOLO MISERABILE! RIDAMMI IL MIO PUGNALE- esclamò, visibilmente alterato. OT Ok Manzo a te la palla... opps volevo dire il kender eheheehe Otend
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La nostra storia...
OT Ok, adesso non ho tempo..ci penso dopo, verso le 18..OT
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La nostra storia...
D'un tratto il vecchio si ferma. Voglio provare a chiedergli perchè siamo finiti qui, ma non posso per due motivi. La fonte del male è qui vicino, La sento. Ascolto le terribili parole dell'incantesimo e sento la voce sarcastica e pregna di oscurità che le pronuncia. Chiunque sia sta godendo del male che procura e questo mi terrorizza ancora di più se possibile. Ancora di più del fatto che non posso vederlo, ma solo sentirlo. -Accidenti dovremmo esserci...mi pareva fosse qui- squittisce il vecchio, indispettito ed in un solo istante comprendo che è innegabilmente, perdutamente pazzo. Ma il secondo motivo mi impedisce di parlare. Sopra di noi uno scricchiolio ed un botto, come qualcosa che si schianti di colpo e qualcosa cade sopra di me. -StAi FeRmA LuRiDa PiCcOlA InSiGniFiCaNtE BeSTiA!!!- urla una voce aspra. Sono caduto a terra e c'è qualcuno accanto a me che si diviincola, come per scappare...terrorizzato. Poi parla: -Grazie!! Grazie! Ma Uh! C'è qualcuno qui sotto. Beh mi dispiace, non è stata colpa mia. Vedete il mio amico ed io stavamo facendo un giro lassù in alto quando...- -ZiTtO e LeVatI!!!!- -Uh! Beh pensavo fosse mio amico...poi. Ma, su cosa sono caduto? Scusate di chi è questo cappello? Non vorrei che si rovinasse!!!- -Penso sia il mio, piccolo amico. Ma non so come potresti passarmelo in mezzo a tutto questo buio...- risponde il vecchio, mentre io alzo gli occhi al cielo (che non posso vedere) esasperato. -Uhm sì- dice il vecchio Fizban- Qui bisogna fare assolutamente qualcosa- e schiocca le dita. All'improvviso è come se qualcuno mi avesse levato da davanti una cortina d'oscurità. Nuovamente la luce del sole... splende tutt'attorno alla casa e ci illumina. Il vecchio si scrolla la polvere dai vestiti, mentre un piccolo uomo, anzi no un kender, gli porge il cappello totalmente informe. Semisommerso dalle macerie qualcuno urla estremamente indispettito contro il piccolo kender, ma non può liberarsi, nonostante ci provi con forza. Il vecchio si illumina, prendendo in mano il cappello: -Amico mio! Ti ringrazio: l'avevo proprio cercato a lungo....- poi si gira verso di me e per un attimo quell'espressione vacua scompare: -E' stato un piacere conoscerti, giovane Perenor- dice scuotendomi con vigore una mano- Abbi più fiducia in te d'ora in poi. Io ascolto sempre.- E con un bagliore improvviso scompare. Il kender spalanca ammirato la bocca, mentre Perenor si guarda intorno. Può parlare adesso: -Ma dove accidenti è finito?- esclama. Poi guarda il kender che saltella come impazzito, tirandogli una manica: -E' tuo amico quello?- Entrambi si girano e vedono un'alta figura in vesti nere. L'oscurità e scomparsa e l'incantesimo maligno svanito. Uno strano silenzio, pregno di malvagie promesse, circonda il villaggio ben illuminato dal sole. Perenor guarda meglio: a giudicare dall'espressione di quel mago oscuro non promette nulla di buono. -Bah vabbè... Non importa, potremmo aiutare quell'altro a liberarsi dalle macerie. Non è cattivo dopotutto- esclama il kender, portando gli occhi al cielo e soffocando per l'eccitazione- Guarda Perenor, ti chiami così no? Scusa ho sentito quel buffo vecchio, ma simpatico, che ti chiamava... cos'è quella cosa in cielo?- Perenor guarda in su e vede: la costellazione di Paladine. Brilla più che mai, ma in pieno giorno. OT Qui scoppierà un casino...d'altronde al mago oscuro rimangono altri incantesimi no? E poi con tutto questo buio non facevano altro che dirsi tutti Io vedo, tu si? Io anche... Scusatemi tutti: non ho resistito e buon proseguimento della storia ... Grazie grazie ed ancora grazie a Manzotin che ha acconsentito a modificare il proprio post..ti devo un favore! Soprattutto per avermelo fatto cadere sulle parti pubiche OT end
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La nostra storia...
OT lavori in corso Ot
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La nostra storia...
Il vecchio Fibzan o Fizban, come accidenti si chiama, ha raggiunto le prime case del paese e si è letteralmente tuffato nell'oscurità proprio in questo istante. Mi fermo, inchiodato a terra da una sensazione di impotenza davanti ad una malvagità perversa e distruttiva. Alzo lo sguardo al sole, incapace di avanzare e mi accorgo che l'azzurro si è sbiadito... l'oscurità si allarga ed avanza. Verso di me. Vorrei staccarmi da dove sono e fuggire. Ho compiuto il mio compito, ho seguito quel vecchio pazzo fino a quanto mi è stato possibile. Ma ora no. E' che ormai muovermi di qui esula dalle mie possibilità. L'oscurità avanza, la sento. Percepisco il dolore che nasconde, ma anche la follia. La promessa che mi divorerà. Mi rendo conto che la mia debole fede non può nulla. Attendo soltanto l'ineluttabile fine. E l'oscurità mi avvolge, mentre incomincio a tremare, i miei sensi soffocati ed inghiottiti da una caligine paralizzante. Qualcuno mi strattona, ferocemente. -Allora giovanotto!? Ti decidi? Un attimo prima eri dietro di me e poi sei scomparso... non sei neppure capace di stare dietro ad un vecchio come me?- è la voce stridula del vecchio nell'oscurità. Vorrei rispondere, ma un groppo in gola di puro terrore me lo impedisce. -Allora andiamo?- la stretta si fa più forte, più pressante quasi. Questa volta riesco a rispondere:- Dove?- -Che domande? Seguimi e non fare tante storie. Finirà che mi farai perdere il cappello! Con tutta questa nebbia non ci si vede ad un palmo dal naso. Mah, strano sembra essere scesa all'improvviso...- confabula il vecchio strattonandomi... verso il centro dell'oscurità. -E vedi di non perderti!- aggiunge, seccato. Il terrore aumenta là davanti da qualche parte, sento però delle voci adesso e non è gente che urla. Ma ancora non vedo nulla. Ma come accidenti fa il vecchio a vederci qui in mezzo?
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La nostra storia...
OTVisto che tiravano fuori cattivi assatanati malvagi non ho proprio resistito. ma voi conoscete il vecchio Fizban...andrà in giro per il campo di battaglia cercando il kender e seminando il panico ovunque eheheh Ok manzo...cercherò di trattenermi!!!!!OT
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La nostra storia...
Un giorno, mentre ero immerso in preghiera, sono stato interrotto... La porta della mia cella si è spalancata di botto ed è entrato quello che mi sembrava un mucchio lacero di stracci grigi. Ho interrotto le mie meditazioni ed ho guardato meglio. -Non badare a me, giovane chierico. Sto solo cercando il mio cappello!- squittisce quasi trionfante quello che riconosco come un vecchio. Paladine mi sia testimone, non ho mai incontrato un uomo così smemorato. Ad una rapida occhiata il cappello risultava essere calcato sulla sua testa...o qualcosa di simile ad un cappello. In realtà come tutto il resto del suo abbigliamento somigliava più a qualcosa di stranamente informe. -Ma signore! Ce l'ha in testa!- replico, gentilmente. Ed il vecchio mi guarda sbalordito e porta le mani di scatto verso la testa. Poi, come se nulla fosse accaduto esce dalla cella, lasciando la porta aperta e continua a borbottare contro di me. Da allora è iniziata la mia maledizione. Ho pregato più volte Paladine di aiutarmi su questa lunga e difficile strada, ma non risponde. Senza spiegazioni infatti il chierico più anziano del tempio mi ha costretto a seguire il vecchio. E da allora vaghiamo insieme, senza meta apparente. Questo maledetto vecchio continua a cercare il suo cappello (che tiene regolarmente in testa) e sembra diretto apparentemente verso un luogo preciso per non più di una settimana. Poi senza spiegazione alcuna ritorna sui suoi passi e per altre estenuanti settimane giriamo in tondo in queste terre. Solo ieri è sembrato acquistare un po' di lucidità: mi ha guardato con quegli strani occhi azzurri che sembravano essere stranamente intelligenti e furbi. -Ragazzo, non ci siamo ancora presentati! Il mio nome è...- e si è interrotto, spalancando la bocca in un'espressione vacua. -Mmm- ha borbottato- ce l'ho sulla punta della lingua. Poteva essere...Fibzan? O no? Forse Fizban? Od era Merlino?- Ho sospirato alzando gli occhi al cielo in una muta preghiera, ma il vecchio ha continuato, portando le mani al cappello: -Devo averlo scritto da qualche parte. Mmm, vediamo, doveva essere in un foglietto che ho nascosto nel cappello. Se solo sapessi dove l'ho messo! Mi puoi aiutare tu ragazzo?- Abbiamo continuato a camminare tutto ieri poi. Ma stavolta seguivamo una meta precisa, non giravamo più in tondo. Ed ecco che a metà giornata avvistiamo questo paese; da lontano vedo molta gente che affolla le vie. -Dobbiamo andare là?- domando al vecchio. Quello neanche mi risponde, bensì si mette a correre, mentre all'improvviso il cielo si oscura ed io sento...il male. Un'oscurità assoluta che è penetrata nella terra e dilaga. Corro dietro al vecchio, cercando di fermarlo...prima che sia troppo tardi. Ma è più veloce di quanto credessi, il maledetto. Lo sento che urla ancora qualcosa di insensato sul suo cappello, mentre con una mano lo tiene stretto sul capo per impedire che voli via. E man mano che ci avviciniamo al centro delò paese vengo preso dai brividi. Vecchio pazzo! Penso...mi auguro soltanto che Paladine ci protegga! Ot scusate il ritardo, l'ho notato solo adesso questo topic! OT end
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Due risate con D&D
Mi meraviglia che non gli sia venuto in mente di spegnersi SUI topi...
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Due risate con D&D
No, non perchè sei morto...OVVIO! Ma per come raccontano qui che interpreti il personaggio...
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Due risate con D&D
Chissà i commenti del gruppo qdo sono usciti in superficie...
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Due risate con D&D
Scusa, ma il mausoleo era più grande di 50Km? Perchè sennò mi sa che hai sacrificato anche il gruppo... Cmq ti credo sulla parola...deve essere uno spasso!!! Continua così!!!!!