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dimmi che musica ascolti e ti dirò chi sei
Strikeiron ha risposto alla discussione di PanuZ in Cinema, TV e musica
Mi pare che debbano fare uno speciale su MTV sui Guns... aah i miei sedici anni con November rain.... -
Tranqui, se Wolf mi da l'okkei qui sta per scoppiare un gran casino...ehehehe Dopo le due posto (ma non ci dovrebbero essere problemi... ho caricato incantesimi a nastro la mattina)
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Tranquillo bastardissimo caro demone, sto per postare qualcosina...prima però devo concordarla con Wolf. Adesso mi rileggo per bene i vari post...
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La Nostra Storia 3020 - ->CyberPunk<- -
Strikeiron ha risposto alla discussione di Gigared in Prosa e Poesia
Sti sbirri se ne inventano sempre una nuova -
La Nostra Storia 3020 - ->CyberPunk<- -
Strikeiron ha risposto alla discussione di Gigared in Prosa e Poesia
Veela cercò di non muovere un muscolo del viso, per non tradirsi davanti a quello sbirro importuno. Con la coda dell'occhio vide quella figura snella che si allontanava con passo familiare dalla sua zona visiva e sentì la frustrazione montare dentro di lei... l'aveva perso ormai quel bastardo! Riportò lo sguardo sul poliziotto esibendo uno sfacciato silenzio e poi, davanti all'espressione sorpresa dell'altro aprì le mani con le palme annerite verso l'alto e disse: -Mi dispiace, ma non ho visto nulla. Stavo consegnando il pacco dall'altra parte della strada quando ho visto l'esplosione.- Lo sbirro non le credeva, sarebbe stata pronta a giurarci. Ma tanto valeva provare... se ci fosse cascato. Lo sbirro non era tanto intelligente, dopotutto: la lasciò andare e perse interesse per lei. Sorrise in un moto di trionfo: se l'era bevuta. Ma il sorriso le scomparve dal viso velocemente. Si era distratta, un momento di troppo... Uno di quei luridi lerci, pidocchiosi parassiti era ad una decina di metri da lei e stava smontando qualcosa dalla SUA bici. O meglio dallo scheletro bruciacchiato che era rimasto della sua meravigliosa bici... -Ehi tu! Molla subito quello che hai preso!! Miserabile bastardo leva le mani da lì! Quella roba è mia...- Ma la figura dinoccolata non sembrò minimamente averla presa in considerazione. Alzò il suo sguardo pallido verso di lei e poi, come un coniglio spaventato, corse via agilmente. -Brutto stronzo non credere di cavartela così facilmente- sibilò lei, rincorrendolo in uno scatto. Lo inseguì dentro al vicolo e poi guardandolo correre, l'andatura disordinata e scomposta, capì che non sarebbe andato lontano. Lo vide cadere e lo raggiunse. Stringeva ancora i pezzi che aveva fregato dalla sua bici ed ansimava guaendo per il dolore. Miserabile cane. Aprì gli occhi su di lei con un sorriso di sollievo, non era altro che un cumulo di stracci rinsecchiti... gli strappò i pezzi dalle mani mentre quel bastardo la fissava terrorizzato. -Brutto stronzo, cosa credevi di fare, eh?- gli urlò, preparandosi a sferrargli un calcio sulle costole, stizzita. Ma qualcosa frenò il suo gesto. Non la pietà... non ne aveva più da tempo. -FERMI! POLIZIA! NON VI MUOVETE!- Ecco, troppo bello per essere vero... lo sbirro non aveva mollato la presa dopotutto. Veela sospirò e registrò mentalmente il fatto che dietro di lei il vicolo era aperto. Una possibile via di fuga. Avrebbe potuto scappare se non fosse stata sotto la mira di quello sbirro!!! Aspettò che si avvicinasse, mentre la sua testa lavorava freneticamente alla ricerca di una soluzione. Sorrise candidamente, mettendo le mani in alto mentre il poliziotto si avvicinava... -Sì, non si preoccupi, non è successo nulla- ed intanto sfoderò il suo sorriso più affascinante. Vieni più vicino pensava. Ed infatti il poliziotto rinfoderò la pistola laser ultimo modello e ricambiò il sorriso. Idiota pensò lei, mentre il poliziotto le si avvicinava sempre di più, con una manetta elettrica in una mano. Adesso pensò. Riservò il calcio di prima ai suoi genitali ed allo stesso tempo calò il pezzo della bicicletta sulla sua nuca. Lo sbirrò andò a terra in un gemito soffocato. Veela si guardò attorno: nessuno aveva visto o sentito nulla. Nessuno sapeva nulla di lei. Adesso poteva sparire. Si girò e fece per scappare... poi vide quel miserabile straccio a terra. Avrebbe potuto avvertire il poliziotto, ma non l'aveva fatto. Sbrigativamente lo aiutò a rimettersi in piedi, l'altro emise un gemito soffocato. Non era in grado di camminare da solo. Veela imprecò tra sè. Perchè? Per quale maledetto motivo doveva interpretare la parte della cyber-samaritana? Si passò il braccio dell'altro sopra il collo e velocemente si allontanarono da lì inosservati. Beh poteva andarti peggio, il calcio l'ho riservato allo sbirro -
Perenor aveva la tentazione di calciare le pareti della caverna. Perchè sapeva ciò che sapevano anche gli altri ora: erano in trappola. Ariaston era laggiù, verso l'ingresso, con la schiena appoggiata alla parete umida ed un'espressione esausta. Gli si avvicinò, con aria interrogativa, vide subito che non solo era stanco, ma anche scoraggiato. Non bastavano gli orchi od orchetti... o qualunque cosa fosse. Adesso ci si mettevano anche i demoni. -Hai bisogno di qualcosa?- gli chiese, un po' preoccupato. L'elfo sollevò lo sguardo per un istante, ma non ispose: solo un cenno di diniego. Stava riposando ed aveva bisogno di stare solo. Perenor non aggiunse altro, lo superò e raggiunse l'ingresso della caverna. Come topi in trappola, ecco come siamo ridotti, pensò e concentrandosi lanciò un incantesimo. Aixela laggiù in fondo non sembrava interferire con la magia divina ora; il giovane chierico impresse i simboli del glifo. Ma non sull'ingresso della caverna. Alcuni metri più in là, di modo che se i demoni si fossero avvicinati avrebbero trovato una brutta sorpresa ad accoglierli. Sorrise con amarezza, svuotato dallo sforzo di concentrazione che gli era appena stato richiesto. Nel frattempo in fondo alla caverna Sturmir stava esaminando con attenzione la spada di Aixela, appoggiata a terra. Il kender invece era sparito. Un brivido freddo corse lungo la schiena di Perenor. Dove poteva essere finito? Che lo avessero lasciato indietro, si chiese? Poi guardando meglio vide una luce in fondo, dall'altra parte della caverna rispetto al nano. Era fievole e nessuno sembrava averla notata fino ad ora. Con grandi falcate Perenor la raggiunse, temendo il peggio. E difatti il kender stava giocando con il contenuto di una borsa, a pochi metri di distanza nella fievole luce della lanterna che aveva appena acceso vi era un libro aperto a metà... -RAZZA DI FICCANASO PASTICCIONE!!!!!!!- ruggì Perenor, mentre l'ira gli montava dentro- LASCIA STARE LA MIA BORSA O TE NE PENTIRAI AMARAMENTE!!!!- Ma Garfuss non sembrò essere per nulla impressionato, nemmeno il rimbombo dell'eco della voce del chierico sembrava averlo potuto smuovere. Semplicemente era soprappensiero. Senza badargli infilò le mani nella sacca del chierico e borbottò qualcosa del tipo:- ...Mmm, se non ci fossi io a mettere a posto le cose in questo zaino chissà Parenor che disordine avrebbe. Sono un buon amico io...- Il chierico ormai furente incombeva ora sul kender, il quale con la più assoluta noncuranza frugò un attimo nella sua sacca e ne estrasse uno specchio, poco più grande di una mano... lo rigiro più volte e poi alzò lo sguardo, accorgendosi finalmente della presenza di Perenor.... Non fece in tempo a proferire parola che il chierico lo sollevò di peso ed urlò nuovamente, ben vicino all'orecchio di Garfuss stavolta: _SI PUO? SAPERE COSA STAVI FACENDO?- -Mannientestavosolomettendoapostointuttoquestodisordine- gli rispose ed entrambi si ritrovarono a guardare per terra tutto il contenuto dello zaino di Perenor sparso sul pavimento umido della caverna. Lo specchietto scivolò dalla mano del kender sul libro semiaperto. Garfuss sorrise:- Beh, non ho ancora finito di mettere a posto stavo proprio cominciando...-. Ma Perenor aveva mollato la presa mentre l'ira si dissolveva velocemente. I suoi occhi erano caduti per caso sullo specchio tra le pagine del libro. Il libro che non era riuscito a leggere... Ma ora nello specchio era capace di leggere il riflesso di una "A" istoriata... Il libro era in draconico leonardesco, chiaro no?
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La nostra storia...supporto hardware
Strikeiron ha risposto alla discussione di daermon in Prosa e Poesia
Io ancora aspetto questi stecchetti... -
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Strikeiron ha risposto alla discussione di Gigared in Prosa e Poesia
Okkei, vedrò cosa riesco a farTI -
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Strikeiron ha risposto alla discussione di Gigared in Prosa e Poesia
Vai avanti tu Wolf che io sono incasinato sul lavoro ed almeno fino a domani nn riesco a postare nulla -
La nostra storia...supporto hardware
Strikeiron ha risposto alla discussione di daermon in Prosa e Poesia
Con me raggiungiamo quota dieci!!! Sono totalmente incapace... -
Macchè macchè...partecipa anche se marginalmente, più siamo a postare qui dentro meglio è
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Ho cambiato filosofia con il dado a "rullo", penso si possano stare ore su un adatta superficie, a vederlo ruotare in bilico...(soprattutto quello a 20 facce). Ed in effetti i miei compagni di party ci giocherellano continuamente... Su una simile esibizione si potrebbe considerare valido il tiro se ci si appoggia sopra la mano, facendolo fermare?
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La nostra storia...supporto hardware
Strikeiron ha risposto alla discussione di daermon in Prosa e Poesia
Sarò sincero: mi piace più il primo del secondo -
Erano passati solo pochi giorni da quando tutto era iniziato. E Perenor rinvenne all'alba di quel nuovo giorno, i resti carbonizzati dei demoni sparpagliati lì attorno, a poca distanza dai suoi compagni illesi. Ricordò improvvisamente la notte prima, qdo si era addormentato bagnato fradicio a causa di una delle solite bravate del kender e poi nel mezzo della notte i demoni che li circondavano, il nano che pronunciava le parole di un incantesimo proprio mentre i demoni avevano già rotto le loro difese. Un'espressione sbalordita sul suo volto mentre aveva ormai già totalmente perso il controllo sulla sua magia. Ma non era stato l'unico. Quando qualcuno aveva gridato per avvertirli che il cerchio difensivo si era aperto Perenor aveva velocemente invocato l'incantesimo più potente che conoscesse, l'estrema arma di difesa... ma non l'aveva mai utilizzato prima di allora. L'aveva soltanto imparato, come conoscenza trasmessa. Ed il potere che aveva invocato per difendersi aveva fatto qualcosa... qualcosa sulla piccola elfa. Si alzò di scatto per controllare se fosse lì accanto illesa, terrorizzato per un attimo. Ma la bambina elfa era lì accanto a lui, dormiva tranquilla con respiro leggero. I segni di Aixela non erano stati gli unici ad illuminarsi. Accanto a Perenor anche sulla pelle della bambina elfa i simboli avevano sfavillato, accentuando enormemente il potere che il giovane chierico aveva invocato. E subito dopo la spada di Aixela aveva risucchiato tutta la magia che era nell'aria, arcana o divina che fosse. Ed era stato l'inferno... Perenor si alzò lentamente in piedi nella fredda alba mattutina e decise che avrebbe atteso per dire quello che aveva visto realmente. Con cautela tirò fuori il libro che aveva salvato dalla biblioteca e scorse velocemente tra quei caratteri incomprensibili. Si sentì frustrato, enormemente. Tutti quegli anni di studio, tutta quella fatica per imparare le lingue arcane e clericali, i codici... per niente! Richiuse il libro di scatto. Ariaston fece la sua comparsa, svegliò tutti, li guidò via da lì fino a quando non arrivarono al ruscello in silenzio. Ed allora per primo ruppe quel silenzio imbarazzato e fece quella domanda a Trebor...
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Strikeiron ha risposto alla discussione di Gigared in Prosa e Poesia
Mmmm già, avevo interpretato il bicchiere semivuoto come se ne avesse già bevuta di vodka... ma in effetti -
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Strikeiron ha risposto alla discussione di Gigared in Prosa e Poesia
All'inizio non parlavi di un bicchiere di Vodka semivuoto? -
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Strikeiron ha risposto alla discussione di Gigared in Prosa e Poesia
Quello e l'odore dell'alcool, ma piovendo per quest'ultimo la vedevo difficile... poi ti dovrei arrivare a tiro... -
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Strikeiron ha risposto alla discussione di Gigared in Prosa e Poesia
Si chinò sulla bicicletta, od almeno su quello che ne era rimasto. Non le importava nulla del sangue che le colava in un rivolo dalla fronte... quella bicicletta era il suo futuro, la promessa di qualche cosa in più nella propria vita. La promessa di qualcosa di finalmente suo... Chiunque fosse quello che era scappato dopo aver messo la bomba, avrebbe voluto veramente mettergli le mani addosso. Tirò un calcio sul cumulo di lamiere cotorte e bruciacchiate che era quanto fosse rimasto della sua bicicletta. Ed ora, come se non bastasse avrebbe dovuto anche tornare a casa a piedi, od ancora peggio in autostop, visto che casa sua era dall'altra parte della città. - Maledetto fottutissimo bastardo!- biascicò tra i denti, rosa dalla disperazione. Qualcuno le sfiorò la spalla, facendola sussultare. Si girò di scatto e si ritrovò davanti un tipo alto, con un taglio di capelli militare. L'alternarsi del blu e del rosso delle sirene le ferì gli occhi, impedendole di percepire altri particolari. Uno sbirro, pensò irrigidendosi. Finse un sorriso mentre il tipo ci provava spudoratamente: non si era mai fidata dei poliziotti. Ancora peggio di quelli che ci provavano. Ed anche se avesse saputo qualcosa questo non sarebbe stato di alcuna utilità. Aveva visto quel tipo per un solo istante e poteva anche essere che si fosse travestito... se era un bastardo la metà di quanto lei lo considerava quel fottuto killer doveva sicuramente aver indossato una maschera, o qualcosa di simile. Però... ne ricordava l'odore, il puzzo di sudore e di tensione inconfondibile. Ma questa cosa, già inutile di per sè, sarebbe stata superflua con tutta quella pioggia. Mentre sorrideva imbarazzata allo sbirro, qualcuno dietro di loro frugava dalle macerie... il cielo smise di gocciolare, lasciando dietro di sè il rumore delle grondaie fatiscenti. -La ringrazio- rispose, cercando di non essere troppo dura- ma non ho bisogno di nulla e non ho neppure visto molto. Ho solo avuto la sfortuna di lasciare qui la mia bici... e così adesso sono a piedi.- L'altro la ricambiò con un'espressione delusa. Nel frattempo lei guardava intorno nel buio, ai limiti del campo visivo, nel sottobosco di straccioni che ripulivano le macerie dagli oggetti utili. Ed ecco che vide una figura che si allontanava velocemente da loro e nel suo cervello fu come se si accendesse una lampadina. Non lo riconosceva, ma aveva la stessa identica andatura del bastardo di prima, frettolosa, ma fluida, apparentemente inosservata. -
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Strikeiron ha risposto alla discussione di Gigared in Prosa e Poesia
OT ok daermon, nn appena ho un attimo di tempo ci penso io a creare un buon casino... Ot end -
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Strikeiron ha risposto alla discussione di Gigared in Prosa e Poesia
OT Uffi... scusate l'assenza ma il weekend è stato parecchio incasinato...ecco qui OT end La strada corre veloce sotto i suoi piedi... pedala. Ancora, sempre più forte, tra il traffico mediamente impazzito. Il pacco traballante da consegnare ben legato dietro e quella sensazione di libertà infinita. Corre con la sua bicicletta nuova fiammante, ma gli altri non possono saperlo perchè apparentemente l’ha mascherata con della sintoruggine. Questo dovrebbe proteggerla dai furti, assieme al fatto che non la lascia mai senza l’allarme innescato ed una scossa da ventimila volt non fa mai bene a nessuno. Il cielo grigio sopra la sua testa comincia pian piano a gocciolare. Ancora poca strada, rammenta mentalmente infilandosi velocemente in un vicolo ben conosciuto e così facendo tagliando la strada ad una di quelle mercemvù finta pelle... -Puttana!!!!- gli grida dietro qualcuno. Mostra il dito, veloce ed in un istante preme più forte sui pedali, ma non per scappare. Se il tipo volesse potrebbe rincorrerla con il suo macchinone, ma tanto è un codardo, come tutti quelli del suo genere. E poi non ha forse visto che porta indosso l’uniforme dei pony express? Non ha tempo da perdere lei... Il vestito sintetico la tiene calda e la protegge dalla pioggia, ma sotto l’elmetto in kevlar i capelli lunghi e stopposi sono già tutti bagnati. Stasera, a casa dovrà convincere il padrone di casa ad aprirle l’acqua calda per farsi almeno una doccia. Sarebbe illegale... acqua ce n’è poca ormai e non viene sprecata per lavarsi, ma lei può a volte. Lo conosce bene e le deve dei favori. Sospira al pensiero di una doccia calda alla fine di una dura giornata di lavoro. Ma per oggi questa è l’ultima consegna. Ferma la bicicletta sul marciapiede e la lega ad un palo. Passa un dito sul lettore di impronte digitali, dopo aver slegato il pacco ed aspetta il familiare ronzio dell’antifurto... Ecco si è innescato. Mentre la pioggia diviene fina, quasi nebbiosa entra con decisione nel bar... è strapieno di gente lì dentro, alcuni ballano... c’è la musica alta. Ma lei sa dove andare, con sicurezza ed esperienza si dirige al banco, accanto ad un tipo che sta bevendo, tra i tanti. Ma quello è l’unico seduto tra i soliti tanti in piedi che si fanno avanti per essere serviti. Chiama ad alta voce qualcuno dietro il banco: -Consegna rapida!- grida, spintonando e facendosi largo tra la folla. E’ sottile e minuta, ma forte e resistente, sa farsi valere. Allunga la ricevuta che viene rapidamente firmata e fa per uscire. Con la coda dell’occhio nota che il tipo di prima è sparito... è un’osservatrice, sia per hobby che per un’altra noiosa abitudine, quella di saper sopravvivere. Non lo vede più in mezzo alla folla, è come se si fosse volatilizzato. Ma tanto per lei la giornata è finita ed ora finalmente può tornare a casa.... Fuori piove a dirotto ora, con una rapida occhiata si assicura che la bici sia ancora là dove l’aveva lasciata. Eccola infatti... e poi nota qualcosa. Il tipo di prima che cammina sempre più veloce, allontanandosi dal bar. Anzichè recuperare la bicicletta fa per seguirlo, non sa perchè mai dovrebbe farlo: istinto forse. C’è qualcosa di strano in lui. E poi qualcosa la solleva da terra da dietro e la scaraventa sul duro asfalto, lingue di fuoco che la avvolgono e si spengono nella pioggia accanto a lei. Il mondo capovolto per un attimo. Le orecchie tappate senza che riesca a capire il perchè... poi si alza faticosamente da terra, dolorante e guarda dietro di sè. Fiamme alte, lamiere contorte e la sua bicicletta scomparsa in una voragine di macerie. Si passa la mano sulla fronte e la ritira inzuppata di sangue e pioggia. -Bastardo!- mormora. -
L'IMPERO INFRANTO: progetto per una ambientazione
Strikeiron ha risposto alla discussione di lucailario in House rules e progetti
No era per aizzare aia... cmq Grassie 8) -
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Strikeiron ha risposto alla discussione di Gigared in Prosa e Poesia
Un'altra bella cosa è qdo scrivi su dischetto, salvi in txt... arrivi a lavoro ed il computer non ti accetta il dischetto che al quarto tentativo. Apri il documento dopo immense bestemmie e ti accorgi che sul txt manca un pezzo di quello che avevi scritto... (mi è capitato col mio ultimo post in La nostra storia...) Vabbè basta Ot... Scusa Giga...vado in elaborazione per il mio futuro post...mumble mumle... -
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Strikeiron ha risposto alla discussione di Gigared in Prosa e Poesia
Yesss... passero' il fine settimana ad inventarmi qualcosa di carino...PER ENTYRAMBI I TOPIC!!! -
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Strikeiron ha risposto alla discussione di Gigared in Prosa e Poesia
OT Gigared, più atmosfera alla blade runner o quinto elemento? Oppure Strange days? Qui con sto forum mi farete impazzire... meglio di Homer Simpson in una cioccolateria..... OT end -
L'IMPERO INFRANTO: progetto per una ambientazione
Strikeiron ha risposto alla discussione di lucailario in House rules e progetti
Intanto benvenuto dal Comitato per la Difesa del Giocatore... per quanto ne pensino i modeatori di questo forum penso che se avranno qualcosa in contrario sulla tua idea (improbabile che sia così) te lo faranno sapere...