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OT Beccato da njasheen! In effetti la scena è copiata pari pari da Indiana Jones, ma mi sembrava una cosa divertente fare i richiami cinematografici OT end
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OT Grazie. Devo ammettere che l'ho elaborato tutto ieri e ridevo tra me e me come un matto. Cmq Manzo, tu puoi fare di meglio... io ho acceso la miccia, adesso tocca a te!!!! Ot end
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OT Ok ragazzi, dopo infinite bestemmie contro windows ecco a voi lo sborone.. spero di nn essere stato troppo prolisso Ot end Il kender non fece in tempo a parlare che Perenor si precipitò sulla botola e la aprì. Entreri si era già messo di lato, verso l’uscita del fienile, temendo che potesse scattare una trappola che li avrebbe investiti in pieno. Ma non accadde nulla. Attraverso la botola aperta non si vedevano altro che scale che andavano giù, interminabili, in profondità. Il giovane chierico si tuffò dentro, senza esitazioni. Aixela e la piccola elfa erano ancora esaurite dalla piccola magia che aveva mostrato loro il passaggio, ma nessuno sembrava farvi troppa attenzione. Garfuss, con la piuma stretta in mano, si precipitò a capofitto in quella nuova avventura... chiedendosi dove lo avrebbe portato stavolta. Entreri e Trebor si guardarono indecisi sul da farsi: il chierico non se la sarebbe cavata se laggiù ci fossero state delle trappole... -Venite, ho già visto questo corridoio.- la voce di Perenor rimbombò attraverso l’apertura e dissipò le loro ultime incertezze. Sturmir dette una scrollata di spalle e li seguì subito, prendendo la piccola elfa per mano. Aixela non era convinta che fosse una buona idea, ciò nonostante scese con la spada in mano e richiuse delicatamente la botola dietro di sè. Anche perchè là dentro c’era abbastanza luce. Il corridoio era abbastanza largo da far passare due uomini affiancati ed una strana luminosità, proveniente dalle pietre stesse nel quale era stato scavato, mostrava chiaramente il percorso da seguire. Cosa strana non c’era assolutamente polvere là dentro. Più avanti Trebor pensò che quello era un luogo ideale per nascondere delle trappole, e si fermò, inquieto. Ciò nonostante Entreri faceva fatica a tenere il passo dietro a Perenor, ma soprattutto al kender che era letteralmente balzato in avanti. -Bello! Fantastico! Ti ho mai detto di quella volta che ero ospite di un mio amico, un nano dei fossi e ci siamo persi in quella che pensavamo fosse una fortezza? Ma poi non lo era, eppoi abbiamo incontrato quel mago e...- Garfuss strillava eccitato. Ma Perenor non lo stava a sentire: ammirava stupefatto il corridoio nel quale si stavano inoltrando ed allo stesso tempo, passo dopo passo rivedeva esattamente ciò che aveva osservato nel sogno. Dopo quella curva sulla sinistra ci sarebbe stato un percorso rettilineo di qualche centinaio di metri e dopo avrebbero intravisto la facciata della biblioteca, quella vera almeno. Come poteva essere così stupido da aver scambiato nel sogno quel corridoio per una via angusta? Il kender svoltò dietro l’angolo del muro proprio mentre Entreri si affiancava velocemente al chierico. -Fermalo!- sibilò a denti stretti, rivolto a Perenor- Potrebbe esserci pericolo qua dentro e non posiamo metterci nelle mani...- Non aveva ancora finito la frase che sentirono distintamente il kender strillare qualcosa. Spaventati divorarono d’un balzo gli ultimi metri che impedivano loro la visuale e lo videro. -No, no... vieni qua, non scappare!- urlava Garfuss saltellando da una parte all’altra del corridoio, come in preda alle convulsioni. Perenor ed Entreri rimasero paralizzati ed interdetti...ma cosa stava facendo? Poi, guardando meglio capirono: al kender era sfuggita dalle mani la piuma, ma cosa strana essa anzichè fluttuare lentamente a terra era stata catturata da una corrente invisibile e zigzagava lentamente nel corridoio, costringendo Garfuss a delle peripezie. Ogni volta che sembrava sul punto di prenderla, la piuma volteggiava come impazzita sfuggendogli. Velocemente stava raggiungendo la fine del corridoio. Perenor, sospirando per il sollievo fece per andare avanti... -Fermo!- Entreri lo afferrò e lo ricacciò indietro, allarmato- se fai un solo passo qui dentro siamo tutti morti.- Sturmir con la bambina, affiancato da Trebor e da Aixela, li raggiunsero proprio in quell’istante. Il chierico guardò Entreri, leggermente sorpreso: -Ma cosa?- -Guarda, guarda la piuma.- gli suggerì l’altro. Perenor si sforzò, visto che il kender era ormai quasi alla fine del corridoio, ma tanto bastava. Quel piccolo oggetto bianco sospeso a mezz’aria non era sospeso in una corrente... seguiva una direzione ben precisa e scartò l’ultimo angolo in maniera bizzarra, seguita dappresso da Garfuss. -Presa!!- urlò il kender all’altra estremità del corridoio- UHUHUH, dovreste vedere che spettacolo- Entreri si girò verso gli altri: -Seguite me, mettete i piedi esattamente dove li metto io!- esclamò. E detto questo si inoltrò nel corridoio, rasente al muro. Quando finalmente, dopo aver rischiato mille e più volte di far scattare qualche trappola, giunsero dall’altra parte il kender era sparito. Superata l’apertura si trovarono in un’ampia caverna. Anche qui vi era la stessa luminosità diffusa che avevano trovato nei corridoi, solo che in mezzo a quell’enorme cavità vi era un edificio. Svettava con la sua facciata di pietra brillante, esattamente come nel sogno. E Perenor lo riconobbe subito...Ma dove si era cacciato quel maledetto kender? Dietro di lui gli altri ammirarono estasiati prima l’edificio in mezzo alla caverna e quindi le ampie contrafforti in pietra che si perdevano ad altezze inimmaginabili. Trebor si chiese se per caso fossero davvero scesi così in profondità. Davanti a loro una normale strada in terra battuta raggiungeva la costruzione.- Opera dei nani, senza dubbio!- esclamò Sturmir, inorgogliendosi. Anche qui non vi era segno alcuno di polvere o di presenza umana notò Perenor, avvicinandosi all’ampio portale in bronzo. L’ingresso della biblioteca. Nel sogno se lo ricordava molto bene, ma non aveva idea di come l’avesse oltrepassato. Se solo avesse fatto attenzione! Ma dove? In un sogno? Scrollò il capo esasperato... questa volta era quella giusta. La porta si sarebbe aperta in qualche modo, dopotutto. Si avvicinò, pronto a spingere sul battente, ma Entreri di nuovo lo fermò. -Non farlo.- esclamò seccamente. -Perchè?- -Perchè quella scritta non promette nulla di buono.- gli rispose. Perenor alzò gli occhi all’architrave sopra la porta massiccia. In effetti c’era una scritta. Ci mise un po’ ad interpretarla, era un linguaggio arcaico... non lo capiva bene. La piccola bambina elfa gli si affiancò e dopo una rapida occhiata lo tirò per una manica: -C’è scritto: dite amici ed entrate- disse, con la sua vocetta acuta. Aixela rise al vedere l’espressione del chierico. La bambina aveva ragione! Ma per quanto riuscisse a scervellarsi non riusciva a trovare una soluzione: quello doveva essere un indovinello per impedire a dei malintenzionati di passare. Perenor era ancora immerso profondamente in questi pensieri quando finalmente riapparve Garfuss, con la sua penna in mano. La bambina elfa lo prese per mano tutta agitata e lo condusse subito davanti alla porta: -Hai visto che bello?- gli chiese. Straordinariamente il kender rimase un attimo in silenzio, al che Trebor ed Aixela si scambiarono uno sguardo ironico. Sturmir fece per aprire bocca con un sorriso soddisfatto stampato sul volto... -Ma certo! mio zio mi parlò una volta di una cosa del genere, ma era... aspetta un attimo, forse quella volta che si era ferito e per portarlo a curarsi più in fretta possibile avevano preso quella scorciatoia, che solo lui però aveva nelle mappe. E poi c’era quella specie di grossa piovra che però li aveva aiutati ad andare più veloci e quindi...Ma perchè stiamo qui fuori? Non possiamo parlarne dentro? C’è un ingresso laterale! Pensavo lo sapeste!!- Entreri trattenne Sturmir con un balzo calcolato. Appena pochi centimetri più in là e l’ascia del nano anzichè sibilare sinistramente sopra la testa del kender avrebbe toccato il suo scalpo... -Ci sono degli spifferi qua dentro?- domandò Garfuss, ignorandone la causa. Nessuno gli rispose. Esasperati girarono attorno all’enorme costruzione, fino a quando non individuarono una piccola porticina. Probabilmente un’entrata di servizio. E dentro migliaia di libri. Ma quello Perenor già lo sapeva. Aveva visto tutto, distintamente nel sogno. Eccitato raggiunse la terza scansia sulla sinistra, due volumi più in basso e... ecco. Il volume gli scivolò tra le mani. Non recava alcun titolo sulla copertina ma era scritto in una calligrafia minuta e soprattutto.. una pagina era stata strappata! Febbrilmente Perenor cominciò a girare le pagine, cercando il passo che gli interessava, estraniato da tutto quello che avveniva intorno. Almeno finchè non sentì un rombo. Allora chiuse di scatto il libro e sollevò lo sguardo: -Allora volete finirla!- esclamò, piccato. Ma già Entreri lo tirava da parte, correndo verso l’uscita. Colse appena quello che diceva il kender visto che il rombo diveniva di istante in istante più forte: -Ma io pensavo fosse scritto da premere in caso di pericolo ed ecco, noi, penso SIAMO in pericolo, o no? O piuttosto era scritto: NON premere, pericolo? Mio zio mi ha sempre detto che le virgole fanno una grossa differenza a volte. Ma io ho sempre preferito cogliere il senso generale... Avete notato che sul soffitto là in cima c’e una crepa? Dovrebbero ripararla! Ma c’era già prima, o si è aperta adesso?- Dai contrafforti là in alto nella caverna ora filtrava attraverso le crepe sempre più larghe la luce del giorno. -CAMMINA!- ruggì il nano, brandendo minacciosamente la sua ascia. Ma non c’era nulla da fare, nonostante Perenor ed Entreri stessero guadagnando velocemente la via del ritorno, il kender arrancava meno veloce degli altri, finchè non rimase inesorabilmente indietro. Trebor ed Aixela, con la bambina invece li seguivano dappresso. Sturmir sbottò che se anche il kender fosse morto non sarebbe stato nulla di grave ed accelerò per quanto possibile mentre il rombo ormai li sovrastava. Erano ormai arrivati alla prima curva del tunnel, quando Perenor si girò indietro per assicurarsi che Garfuss stesse arrivando. Gli altri in effetti c’erano tutti...tranne il kender. E con orrore si resero conto che là in fondo l’apertura si stava chiudendo, come se una pesante lastra di granito stesse scivolando su di essa. Ed ecco che proprio all’ultimo istante apparve Garfuss, scivolando sotto la stretta apertura rimasta. -Muoviti!- urlò Entreri, cercando di sovrastare con la voce il rombo sempre più minaccioso. Ma appena pronunciate quelle parole si rese conto di aver commesso un madornale errore. Garfuss si tastò le tasche, sorpreso, poi si voltò ed inchinandosi sul terreno infilò la mano sotto la lastra di granito che si stava chiudendo. La ritirò giusto un attimo prima che sigillasse completamente l’apertura con un boato. Tra le dita stringeva soddisfatto la sua piuma. Poi, come se avesse sentito Entreri corse in linea retta lungo il corridoio, cercando di raggiungere i compagni. Entreri guardò Perenor sbalordito, mentre Trebor ed Aixela presero al volo la bambina elfa e già correvano avanti. -VIA DA QUI, PRESTOOOO!!!!!- urlò terrorizzato Sturmir scattando in avanti come un proiettile. Avevano appena iniziato a fuggire quando sentirono dietro di loro assieme al rombo una sequenza ravvicinata di sinistri scatti metallici. Il kender aveva fatto scattare tutte le trappole. In qualche modo volando o correndo, Perenor faticò a capirlo in quegli istanti, balzarono sulla cima delle scale e sbucarono fuori dalla botola, proprio un attimo prima che un’enorme palla di fuoco la incenerisse. Stranamente un istante dopo il kender comparve dall'apertura con la piuma in mano ed un aspetto solo leggermente abbrustolito. -Perchè non mi avete aspettato? Stavo arrivando!- squittì, visibilmente contrariato. Perenor, Entreri, Aixela e Trebor riuscirono a stento a tener fermo Sturmir a terra, il nano era più che visibilmente contrariato ora. Nel trambusto la piccola elfa raggiunse l'uscita del fienile. Gli altri non potevano sentire. Un rombo prolungato e minaccioso. Poi un orribile boato ed il silenzio. Nel frattempo Ariaston, scivolando nelle ombre aveva raggiunto la piazza centrale. C'era gente radunata, disperazione, pianti... e rabbia. Fece appena in tempo a sentire alcuni frammenti di quelle conversazioni che la terra cominciò a tremare. La gente fuggiva ora, da ogni parte. E le crepe nella piazza si allargarono sempre di più finchè in uno schianto enorme l'intera piazza non precipitò giù verso il baratro. Poi il silenzio...
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Master: vi svegliate al canto del gallo... Stregone: dardo incantato sul gallo!
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Sì già...ma vi siete dimenticati il servitore invisibile che lo spenni prima, anzi si potrebbe farlo partire in azione (il servitore) mentre si carica la lancia di fuoco... così l'arrosto è completo (o quasi... adesso che ci penso bisognerebbe vedere se nello spell component pouch c'è qualche erba utile...tipo ariosto).
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OT Avviso per Manzo e gli altri...sto elaborando, domani posto qlcsa... voi intanto (Manzo, Wolf, Giga e Joram esclusi) ci siete ancora??? OT end
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OT No no, non cancellare niente, se vuoi tolgo io completamente il pezzo d'inizio... è che mi divertivo troppo a strapazzare il kender.. Vai tranquillo! Guarda che il tuo pezzo, soprattutto nell'ingresso è fantastico OT end
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OT Okkei, Manzo, ma non serviva che ricopiassi il mio inizio stravolgendo tutto il tuo.... Mi sono piegato nel pezzo in cui il kender interrompe la cerimonia OT end Si sentì sferragliare dietro la porta e con un sonoro cigolio venne aperto. Sulla soglia si infilò la faccia raggrinzita di un monaco, avvolto in una tunica grigia e probabilmente molto polverosa. Quasi sicuramente il bibliotecario. - Tu puoi entrare- disse rivolto al chierico- Ma i tuoi amici, se vogliono accompagnarti, devono lasciare a me le armi.- intimò, sospettoso. Perenor si girò verso gli altri allargando le mani, come per discolparsi. Trebor non battè ciglio: si tolse le armi e le consegnò ad Aixela. Entreri non si mosse: evidentemente non aveva nessun interesse ad entrare. Anche per Aixela era così. Pertanto si fecero da parte; li avrebbero aspettati lì fuori. Sturmir guardò gli altri indeciso, poi brontolando tra sè si slacciò l’ascia e la consegnò al vecchio monaco. Prima che qualcuno potesse dire qualcosa afferrò il kender ed entrò con Perenor, a capofitto, la bambina elfa che trotterellava dietro di loro. –La ringrazio per la cortesia. Sono arrivato solo ieri qui ed è molto importante che io raccolga le informazioni richiestemi...- Perenor sudava freddo nel tentativo di distrarre il monaco dal fatto che Sturmir aveva appena trascinato dietro di sè un kender... DENTRO una biblioteca. Ma il vecchio monaco non sembrava averci fatto minimamente caso: - Non siete gli unici stranieri arrivati da poco da queste parti.- stava dicendo- Il momento è difficile e dovete scusare la mia diffidenza, ma proprio ieri il magistro è stato assassinato nelle sue stanze e quel vecchio con quel cappellaccio è arrivato qui dentro...- Perenor spalancò gli occhi sbalordito:- Per caso il suo nome era Fizbain?-chiese. -Sì, sì...mi pare. Proprio lui. Un vecchio un po’ eccentrico, ma molto cortese. Mi aveva avvertito che oggi sarebbe arrivato qualcuno di sua conoscenza... solo per questo vi ho aperto. Vi aveva descritti tutti quanti così bene...- Perenor dentro di sè tirò un sospiro di sollievo ed insieme di esultanza. Allora erano venuti nel posto giusto! Già cominciava a disperarsi vedendo che non riconosceva nulla di quel posto. Ciò nonostante erano sicuramente sulla pista giusta! Il vecchio monaco li condusse verso la parte più interna dell’edificio, le pareti disadorne che davano un certo senso di oppressione e trascuratezza. Ma finalmente la pesante porta in quercia là davanti disse immediatamente a tutti loro che quella altro non poteva essere che la biblioteca. Il monaco li precedette, spingendola con forza sui cardini. -Ecco- disse- questa è la biblioteca. Io sono nella stanza accanto casomai vi servisse aiuto... ma non credo ne avrete bisogno, questo è un paese piccolo e non disponiamo di molti testi...- soggiunse con tono piatto. Un’idea balenò in mente a Perenor:-Mi scusi, per caso il vecchio di cui parlava, quel Fizbain, ha guardato qualcosa in particolare?- chiese, speranzoso. Il monaco lo guardò fisso, cercando di ricordare: -Mmm, non mi pare. Anzi adesso che mi ci fai pensare ha appena dato un’occhiata alla stanza e poi se ne è andato via soddisfatto. Non ha neanche toccato un libro. Scusate, ma adesso devo tornare alle mie funzioni- aggiunse il monaco e li lasciò lì da soli, in mezzo a cataste di libri polverosi. A Perenor caddero le braccia: un buco nell’acqua. Non ebbe il coraggio di guardare gli altri negli occhi in quel momento. Ciò nonostante entrarono tutti nella stanza e cominciarono a cercare... tra le migliaia di volumi. Ma era inutile. Perenor se ne rese conto subito, dopo una prima veloce occhiata... -Uhu, guardate qui- saltò fuori il kender- Non sapevo che esistessero così tante ricette per il liquore di Hettin. Dite che potrei portarmi a casa un piccolo appunto?- Tutti sentirono un brivido freddo mentre il suono distinto di uno strappo attraversava la stanza. Sturmir prese a rincorrere Garfuss, cercando al più presto di immobilizzarlo...la giovane bambina elfa intanto saltava qua e là, osservando incuriosita gli scaffali polverosi, divertita dalla folle corsa del kender. Proprio un disastro pensò Perenor. Non solo non vi era nulla del sogno, ma tutti quei libri erano assolutamente inutili: ricette di cucina assieme a tomi polverosi sulle tecniche per dissodare il terreno...nulla di interessante. Ben presto Trebor guardò il chierico, con aria interrogativa. Frattanto dai mugugni fuori dalla stanza Sturmir doveva essere riuscito ad immobilizzare il kender. Lo trascinarono fuori, richiamando il vecchio monaco perchè restituisse l’arma al nano. Perenor si sentì enormemente frustrato: aveva sperato di trovare qualcosa lì dentro, un qualsiasi indizio importante. Ed invece uscivano a mani vuote. Cosa avrebbero pensato gli altri di lui? Perchè Fizbain aveva voluto che andassero lì? A quale scopo? Sbrigativamente la porta si richiuse dietro di loro. Gli altri lì aspettavano ancora lì fuori, nell'anticamera. -Allora? Trovato qualcosa?- chiese loro subito Aixela, incuriosita- Non siete stati dentro per molto...- Perenor non ebbe il coraggio di risponderle. Aveva fallito miseramente. Per Garfuss e la bambina elfa non sembrava essere stato così, Garfuss le stava mostrando orgoglioso una vecchia mappa che “doveva” esserglisi impigliata tra le mani, uscendo. Sturmir li teneva d’occhio entrambi, con uno sguardo che non prometteva nulla di buono. Tutti insieme, mentre Trebor spiegava sommariamente agli altri che dentro la biblioteca non avevano concluso nulla, oltrepassarono le guardie all'ingresso e si diressero di nuovo verso la locanda. Fu allora che Aixela si rese conto che Garfuss e la bambina erano spariti. Immediatamente dopo udirono degli strilli. Provenivano dal retro dell'edificio in pietra che ospitava la biblioteca... Corsero come un sol uomo, temendo il peggio, ma trovarono soltanto Garfuss e la bambina che si rotolavano nel fieno, divertendosi come matti. I monaci avevano riadattato parte dell’edificio come deposito e vi avevano ammucchiato diverse balle di fieno; alcune di esse si erano slegate e l’erba secca era ammucchiata disordinatamente fino al soffitto. Sturmir aveva ancora tra le mani l’ascia e sembrava decisamente intenzionato a non riporla... il suo sguardo assassino posato sul kender non prometteva nulla di buono. Poi, insieme successero due cose: la bambina elfa si bloccò, come in trance, guardando la spada di Aixela che ora sfavillava nella penombra del fienile non illuminato. E mentre gli sguardi di tutti passavano dalla spada di Aixela alla bambina elfa, Garfuss riemerse dal fieno strillando eccitato: - Guardate! Ho trovato una PIUMA!!!-
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UN MITO!!!!
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OT Non preoccuparti, ho già in mente qualcosa. Solo che mi dispiace, ma oggi sono oberato di lavoro... Giurin giurello domani posto.... Manzoooo spremiti le meningi ed inventati anche tu qualcosa...OT end Erano già in cinque...uhm, sei con il kender. Perenor sbuffò desolatamente dentro di sè. Erano costretti a portarlo con loro stavolta: non conosceva il paese, ma quel tizio, quell'Entreri avrebbe potuto aiutarli. Più che altro il giovane chierico aveva tirato ad indovinare; non era proprio sicuro che vi fosse una biblioteca lì... ma aveva la sensazione che in qualche modo quel posto fosse pieno di sorprese. Aveva la certezza di rivedere quello che gli era stato mostrato in sogno... e proprio per questo doveva assolutamente trovare quei luoghi. -Bene- disse, vedendo che gli altri lo stavano aspettando- Da che parte dobbiamo andare?- chiese.
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Strikeiron ha risposto alla discussione di daermon in Prosa e Poesia
Spammone!!!! Come avevo promesso: Perenor Umano, chierico di Paladine quindicesimo livello, capelli scuri ed occhi grigi. Altezza sulla media. Segni particolari nessuno. Fin da piccolo è stato mandato nel tempio di Paladine della città più vicina al suo luogo di nascita (Ydeless). Qui è diventato, dopo intenso studio, chierico di Paladine. E' molto ferrato nella storia e nelle conoscenze arcane di queste terre ed è affascinato dalla magia arcana (probabilmente se potesse prenderebbe multiclasse qualche livello da mago, ma per ora ancora no). E' una persona socievole, ma mediamente tranquilla. Non ha mai vissuto sulla sua pelle delle battaglie e questo ne farebbe pressochè un topo di biblioteca... Ma l'arrivo di Fizbain aol suo convento è destinato a rendere Perenor un avventuriero ed a mettere a dura prova la sua fede al fine di diventare un vero chierico ed acquisire sul campo di battaglia quel coraggio che non ha mai avuto.... Equipaggiamento Non ha armi per il momento Porta con sè il simbolo di Paladine sotto forma di un piccolo medaglione brunito, uno zaino leggero con l'indispensabile per scrivere e viaggiare, i componenti necessari per lanciare gli incantesimi divini. Feat Incantesimi in combattimento Per farvi un po' un'idea, me lo sono inventato sul momento...più avanti lo rifinisco meglio, con manuale a lato per nn scrivere cavolate (tipo il livello che dev'essere suff a poter lanciare Glyph of warding ) -
OT Intanto aspetterei di vedere in quanti si associano per venire in biblioteca (non troppi)...poi compatibilmente vediamo che succede. Mi sa tanto che è richiesta la presenza del kender... grazie Gigared per l'avvertimento. Ot end
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Perenor rimase immobile, l'enigmatico elfo incappucciato non aveva negato quello che lui aveva sospettato: voleva la spada. O comunque ne voleva carpire i poteri. Quali che essi fossero. Una campanella d'allarme suonò da qualche parte dentro Perenor, ma non era il kender che aveva riniziato a parlare... era la spada. Una volta, non molto tempo fa aveva letto qualcosa che si riferiva ad essa. O no? Piuttosto non era quella spada, ma una spada in particolare... Non ricordava e la frustrazione lo scosse pe rl'incapacità di poter recuperare quei ricordi, forse avrebbe potuto chiarire qualcosa. Forse quelle cose in qualche modo avevano a che fare con la profezia.. Comunque avrebbe dovuto tenere d'occhio quell'Ariaston... c'era qualcosa in lui che non riusciva non a capire, ma letteralmente a vedere. Non agiva per il male, ma per sè stesso e la mancanza di scrupoli che dimostrava talvolta avrebbe potuto essere deleterea... Perenor sbadigliò sonoramente, ormai era notte fonda ed il giorno che l'aveva preceduta era stato veramente pieno di troppi eventi. Si scelse un angolo, si sedette ed avvolgendosi nella sua veste si addormentò... sperò che qualcuno facesse la guardia nel frattempo. Per ora la cosa più importante era recuperare le energie. Sognò qualcosa quella notte, prima forme indistinte e vaghe... infine qualcuno accanto a lui. Era il vecchio Fizban. Aveva trovato il cappello ora, ma ciò nonostante non aveva smesso di brontolare. Perenor trovò la cosa familiare. - Ecco, mio giovane amico. Alla fine siamo arrivati. Dovresti però accompagnarmi...dove? Non ricordo? Hai per caso visto un kender a cui chiedere informazioni per caso?- e così dicendo il vecchio si tolse il cappello e vi frugò dentro. -Eppure avrei giurato di averlo lasciato qui dentro..- mormorò seccato. Nel sogno Perenor sorrise, badando di non farsi vedere. -Mmmh sì, non lo trovo adesso. Seguimi, entriamo.- esclamò all'improvviso Fizbain, ricalcandosi il cappello sul capo ed entrando improvvisamente attraverso l'entrata monumentale di un edificio. Perenor lo seguì, non allarmandosi della comparsa improvvisa di edifici, vie, porte...qualcosa in lui era ancora convinto che fosse tutto un sogno. Ed all'improvviso si trovarono in una biblioteca deserta. Il vecchio cominciò a girare agilmente per gli scaffali, cercando qualcosa ed alla fine la trovò. Un libro enorme di pelle incartapecorita precipitò a terra in un boato ed una nuvola di polvere. Ci soffiò sopra ed agilmente, recuperatolo da terra, lo appoggiò su un leggio e lo aprì a caso... -Vedi proprio qui dovrebbe esserci la mappa per recuparare le uova dei draghi dorati...o piuttosto era la strada per il portale verso la Regina dell'Oscurità..Non ricordo? Ah ecco!! Proprio qui!- esclamò il vecchio- Vieni anche tu a vedere!!- Perenor si avvicinò, incuriosito ed esasperato insieme. Sul libro cappeggiava una scrittura finissima in lettere dorate: Arriverà il tempo dell'oscurità e della follia nell'incertezza. Là dove sorgerà spada che uomo non può impugnare... -Ah ecco. Non mi aspettavo di poter trovare proprio qui una cosa tanto interessante!- lo interruppe Fizban girando pesantemente le pagine. Perenor avrebbe voluto continuare a leggere, ma il vecchio non ci fece caso: -Proprio qui dove siamo arrivati potevo trovare l'unica copia di questo libro! Ma...CHI HA STRAPPATO QUESTA PAGINA, MANCA PROPRIO IL NUMERO DI CUCCHIAI DI ...!!!!????- ululò all'improvviso... Perenor si svegliò di scatto, era l'alba o poche ore dopo...ed allora capì. Doveva trovare quel libro... altri erano già svegli ora e tra di essi il kender, stringeva tra le mani una pagina strappata. Perenor non badò a quello che stava dicendo, gliela tirò via dalle mani e gliela lesse. Il nano che lo aveva appena ringraziato per le cure lo guardò stupito, mentre il giovane chierico già divorava le parole scritte sulla pergamena...STRAPPATA! Come nel sogno!? Il kender intanto stava raccontando per la quinta volta una nuova versione del suo sogno. - Qui, dev'essere qui la biblioteca. Ed io devo andarci, è l'unico modo per risolvere questo mistero... qualcuno è disposto a venire con me?- esclamò Perenor agitato, guardando gli altri radunati nella stanza. OT Ho deciso di mescolare un po' le cose così usciamo da questa stanza e diamo una credibilità alle profezie....attendo aiuto di Manzotin
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Scusate per l'assenza, nei fine settimana mi è difficile connettermi...
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-Ho sentito! Non c'è bisogno di urlare!- esclamò Perenor irritato, sbucando dalla botola sul pavimento. Aveva appena cercato di fermare il nano nel corridoio, ma inutilmente. La scena che gli si presentò davanti agli occhi lo bloccò all'istante. Sondò la stanza, alla ricerca di un qualsiasi pericolo che potesse aver provocato tutto ciò: il nano era disteso a terra, svenuto. Il kender stava rantolando per terra, pronunciando parole incomprensibili, il corpo contorto in una posa innaturale. Aixela era ancora distesa sul tavolo, svenuta. Accanto a lei la piccola elfa. Sembrava dormire, ma era molto pallida. -Cos'è successo qua dentro?- chiese all'elfo, seduto a terra, con la schiena appoffiata al muro. Non ottenne risposta. Velocemente si chinò sul nano, stava perdendo molto sangue. La pelle lacerata in più punti da un'arma tagliente. Perenor non riuscì a capire cosa potese essere stato: ma qualunque cosa fosse non sembrava essere stata avvelenata. Gettò un'occhiata sbrigativa all'elfo ma quello era ancora immobile, chiuso in sè stesso. Perenor si concentrò e formulò le parole dell'incantesimo. Immediatamente le ferite si chiusero ed il pallore cadaverico scomparve, il respiro tornò a farsi regolare. Perenor sorrise soddisfatto...era salvo. Poi si girò verso il kender...farfugliava ancora parole sconnesse. ma per lo meno le sue membra non erano più piegate in maniera allarmante. Lo toccò un istante e si rese conto che non era nulla di grave, solo uno shock... Ma provocato da cosa? Una spada giaceva per terra lì vicino. Perenor fece per raccoglierla, ma non appena lo fece l'elfo si irrigidì: -Non ti consiglio di toccarla.- gli sibilò. Il giovane chierico interruppe il gesto e lo fissò: -Allora hai visto, tu sai cosa è successo.- affermò. Ancora una volta non ottenne risposta. Avrebbe potuto farlo parlare, ma non adesso... c'erano cose più urgenti da fare. Si chinò di nuovo a terra e raccolse la spada, facendo ben attenzione a non toccare l'elsa. Non toccare l'elsa, per nessun motivo La voce dentro di lui se ne andò, così rapidamente come era venuta. Anche attraverso il fodero percepiva la magia racchiusa in quell'arma. La guardò e la riconobbe... piano, con delicatezza estrema raggiunse Aixela e la depose accanto a lei sul tavolo. La donna era ancora svenuta, ma non sembrava essere in pericolo. Bene, pensò. La bambina era nelle stesse identiche condizioni... Cosa poteva aver scatenato tutto ciò? Questa volta non ci fu una voce, solo una sequenza di immagini veloci che balenò dentro di lui. Non riuscì a capirle però, ne afferrò solo alcuni particolari, che lo spaventarono... tutto questo aveva a che fare con la spada. Ed aveva visto qualcosa...qualcosa che doveva ancora accadere. Si girò verso l'elfo e decise che avrebbe potuto provare con lui un piccolo bluff: - So cosa è successo. Mi manca solo capire cosa c'entri tu in tutto questo. Sai che non potrai mai avere quella spada?- lo affrontò, scavalcando il kender a terra che ora mugolava qualcosa: -Nooo...non ancora... mi piace questa quercia, ma adesso devo proprio andare...-
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Strikeiron ha risposto alla discussione di daermon in Prosa e Poesia
Recepito il mmessaggio.. appena ho tempo lo posterò -
Sto tunnel è diventato un'autostrada a sei corsie.... Nel buio il guerriero, sì doveva essere lui dalla voce, gli chiese di prendere la donna in custodia, quindi si allontanò velocemente. Mentre Perenor già iniziava a tentoni ad afferrare la donna per trasportarla agevolmente fuori altre persone lo superarono in una sorta di trambusto affrettato. Perenor si chiese ancora una volta se dovevano essere tutti pazzi... -Qui, qui... dove andate tutti? So che la puzza là dentro e forte, ma in questa stanza si respira decisamente meglio. Come disse mio nonno... od era piuttosto il Re degli elfi?...- la voce squillante del kender attraversò il tunnel da parte a parte. Ecco, pensò Perenor, se ancora ci fossero stati dubbi che fossero stati scoperti ora erano completamente scomparsi. Con calma sistemò meglio il corpo leggero della guerriera tra le braccia e si incamminò in tutta fretta verso la fine del tunnel, ora poteva appena appena intravedere un fioco bagliore. Agevolmente superò gli ultimi scalini e si trovò fuori, dentro una stanza accogliente. - Sì perchè, non ti ho mai raccontato quella volta che assieme a quell'elfa avevamo forgiato quelle lunghe lance argentee, belle sì, erano fantastiche. Peccato che non me ne abbiano fatta prendere almeno una, ma forse dovrebbe essermi rimasto un pezzettino che potrei mostrarti o...- continuava imperterrito Garfuss, visibilmente agitato. -Per un attimo ti supplico: fai silenzio ed aiutami.- gli intimò Perenor, esasperato. C'era un tavolo abbastanza robusto lì dentro. Appoggiarono la donna su di esso. Dopo pochi istanti Aixela rinvenne... -Stai ferma un istante, devi essere svenuta mentre eri nel tunnel.- le disse Perenor, notando allarmato che stava succedendo qualcosa di strano. Sentiva in qualche modo una magia... qualcosa in quella donna. -No. E' stato Trebor... devo tornare indietro.- mormorò la guerriera e svenne. La magia si dissolse rapidamente e Perenor si girò verso il kender: -Rimani qui. Ritorno nel tunnel. Non farla uscire da questa stanza.- Il kender annuì. Quello che fu strano in quel momento fu che lo fece in silenzio.
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Si infilò nel tunnel, con un gemito soffocato di protesta... L'ultima cosa che avrebbe desiderato al mondo era quella di infilarsi là dentro, ma non poteva essere così egoista da rimanere lì dentro al sicuro, mentre gli altri rischiavano le loro vite. Ed il suo compito era assisterli... Chiusa la botola alle sue spalle piombò nell'oscurità totale. Cominciò a strisciare pian piano scivolando sulla pietra umida e su altre cose che preferiva non sapere cosa fossero. Là i rumori erano attutiti come se non bastasse. Intuiva appena un raspare dietro di sè... avanzò di pochi metri quando sentì dei passi, sopra sull'assito. Rumori pesanti di un corpo che si muoveva in fretta. Non poteva essere il lich, il glifo di interdizione sarebbe esploso al suo ingresso. E poi quella creatura si sarebbe mossa con circospezione. Trattenne il fiato in silenzio e sentì che chiunque fosse si era fermato. Poi un gemito attraversò il tunnel. Davanti a lui uno strano trambusto ed un raspare veloce: qualcuno stava tornando indietro.
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Perenor concluse che dovevano essere pazzi. Sì, più pazzi sicuramente del vecchio... Aveva portato la donna lì dentro per assicurarsi che fossero al sicuro ed ora volevano uscire! Fece per replicare alle parole di Sturmir, ma appena l'umano ebbe aperto la botola il nano ci si ficcò dentro a capofitto. Garfuss, veloce come un fulmine si tuffò dietro di lui. Ed altri si infilavano già nello stretto passaggio. Non gli lasciarono il tempo di spiegare il motivo per cui sarebbe stato meglio che rimanessero tutti lì dentro... Il giovane chierico soppesò le garze leggere tra le mani, sospirando: anche questa volta non era stato abbastanza veloce! Ma almeno il tessuto sembrava essere resistente. Ne tirò le estremità a saggiarlo. A questo punto avrebbe dovuto entrare nel tunnel, catturare il kender legandolo ed imbavagliandolo come un salame ed alla fine trascinarlo di nuovo lì dentro... Sospirò amaramente dentro di sè. Sapeva che anche quando avesse aspettato che tutti entrassero nel tunnel per entrarvi per ultimo, non sarebbe stato così facile... imbavagliare Garfuss prima che, con tutto quel rumore che già faceva, chiunque o qualunque cosa li aspettasse in agguato là fuori si accorgesse che gli stavano scappando da sotto il naso. OT Alla fine ho messo un piccolo suggerimento per il demone sul tetto... a propos volevo dire che sulle porte ho messo un glifo di interdizione contro l'ingresso di un lich... Sono d'accordo con Manzotin, anche se ci siamo un po' pompati c'è equilibrio con i cattivi, continuiamo così che va bene OT end
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Perenor strinse la mano che gli veniva offerta, con decisione e con franchezza. - Sì, hai indovinato. Piacere di conoscerti Aixela- disse. Avrebbe voluto dire ben altro in quell'istante. Per esempio avrebbe voluto convincere la donna a stendersi ancora un attimo e riposare. Ma sapeva che non gli avrebbe dato retta. Semplicemente ricambiò la stretta di mano, sincerandosi che fosse tutto a posto. Ma proprio in quel semplice gesto capì che qualcosa non andava... percepì la sofferenza che la donna nascondeva dietro alle sue parole. Aveva notato l'espressione malcelata ogniqualvolta qualcuno parlava o guardava la sua spada... Lui conosceva la storia. Quella donna aveva ucciso, le sue mani si erano macchiate di sangue. Se Perenor l'avesse incontrata quella mattina, in un paese tranquillo ed in festa, forse avrebbe sentito il dovere di denunciarla. Ma ora, dopo tutto quello che era accaduto, riuscì solo a pensare che curandola non aveva percepita il male dentro di lei. Solo sofferenza, nascosta, ignorata... accompagnata da altri terribili misteri. Più di questo Perenor non era riuscito a capire di lei. Quella mattina, prima che tutto questo fosse accaduto il giovane chierico non avrebbe percepito nulla di tutto ciò. Ma ora, ora sì poteva. Il vecchio aveva lasciato qualcosa in lui. Erano passate poche ore dalla sua sparizione, ma già cominciava a sentirne profonda e terribile la mancanza... Sorrise alla donna, mascherando tutto quello che poteva aver pensato in quei brevi istanti e prima che lei appoggiasse i piedi a terra... -Aixela, sarebbe meglio che tu riposassi ancora un po'. Qui siamo al sicuro...- le disse. Poi si voltò e vide il kender. - Per caso non è che avresti una bella solida benda? Od anche due?- chiese ad Aixela, sospirando rumorosamente. OT Attendiamo replica dei cattivoni OTend
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Perenor attraversò la porta della locanda. Per ora basta, aveva sprecato abbastanza incantesimi e visto il pericolo che incombeva sulle loro teste era il caso di essere prudenti... ma almeno così per il momento erano protetti. Nell'attimo in cui rientrò nella sala comune la prima voce che sentì fu quella del kender... e del nano, che discutevano animatamente riguardo ad una spilla. Perenor si avvicinò a loro e la vide... all'istante qualcosa gli attraversò la mente, come il fatto di aver riconosciuto qualcosa in essa, ma cosa? Al momento non gli era possibile afferrare quella sensazione... la mise da parte per un istante e se ne dimenticò quasi. Eppure doveva essere qualcosa di importante pensò, mentre una leggera inquietudine lo disturbava. Garfuss urlava qualcosa adesso: -hei SVEGLIA!! Non avete sentito la filastrocca? Quelli siamo noi! L'ombra e tutto il resto! Andiamo forza! Questa è un AVVENTURA!!!- Perenor sobbalzò: quale filastrocca? Quale avventura? Non ne avevano già avute abbastanza di avventure per oggi? E poi il kender stava per uscire mentre il posto più sicuro per il momento era QUI dentro, non là fuori. -Quale filastrocca? Di che parli?- chiese aol kender, forse così sarebbe riuscito a distrarlo ed ad impedire che uscisse. Garfuss fece per aprire bocca mentre tutti si voltarono nella stanza, gettando occhiate maligne a Perenor. Il giovane chierico sapeva benissimo di aver fatto una cosa non gradita, ma le motivazioni erano buone. Gli altri non potevano saperlo, almeno per il momento. Arrossì imbarazzato, mentre il kender rivolto verso di lui riprese: -Ma come non hai sentito niente di quello che ho detto? No perchè spiegavo prima...- Da fuori una voce lo interruppe. Tutti si precipitarono fuori, cogliendo l'occasione al volo. Perenor gemette, esasperato ed uscì, accompagnato dal nano e dal kender. - Sì, no perchè se il buon Sturmir sa raccontare le sue cose cantando, non vedo perchè io non potrei...- continuava imperterrito Garfuss. Una figura incappucciata stava deponendo a terra una donna svenuta... Perenor si chinò su di lei preoccupato. Respirava ancora. -Portatela dentro, subito. Qui non è sicuro.-esclamò innervosito, mentre gli altri lo guardavano stupiti. -Presto- rincarò, mentre due guerrieri del gruppo si stavano fissando con tutto tranne che con buone intenzioni. Il cielo si stava oscurando adesso, Perenor provò a prendere al donna tra le braccia per portarla dentro la locanda, dove avrebbe potuto curarla in tutta tranquillità. Non era una cosa difficile. E poi una voce sopra di lui: "Otto son uno, come l'albero e le radici. L'Ombra nella notte, viva come la foresta in fiore, cerca la sfida e soffre il passato. L'Esulo della terra, come la terra è piu' forte nel profondo, e guarda la strada. Il viaggiatore mai stanco, come il vento del tempo, porta notizia e scompiglio. L'Angelo e Il Guardiano, il sereno e la tempesta, fendono l'aria ma si racchiudono nel seme. La Sfera di Cristallo, calma come il mare, ma solo se il vento tace. L'Astuto, forte come una roccia, ma in balia della montagna. Il Seguace, novizio della vita, ora di nuovo trova la sua fede e cura il futuro." Immagini nella sua mente, ricordi e conoscenze affiorarono, cose che aveva letto e dimenticato da tempo negli antichi testi. E soprattutto la certezza che qualcuno lassù li stesse fissando. Paladine, proteggici tu pregò, nella Tua infinita saggezza. Ed un senso di pace lo raggiunse. Come se fosse stata una piuma sollevò la donna e la portò dentro la locanda, al sicuro.
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Dopo essere rientrato nella locanda, seguito da un gruppo di bambini, il nano, un certo Sturmir, prese a raccontare ed infine a cantare. I bambini lo ascoltavano affascinati, assieme alla piccola elfa... anche il kender per il momento sembrava troppo occupato a seguire quei racconti. Perenor tirò dentro di sè un sospiro di sollievo... per il momento erano salvi... da Garfuss! Vide che l'umana, senza farsi troppo notare, era scivolata fuori dalla locanda... nello stesso tempo il guerriero era passato sul retro. Perenor pensò che fossero andati ciascuno in perlustrazione, a controllare se tutto fosse sicuro in quel luogo. Silenziosamente inosservato il giovane chierico raggiunse la porta ed uscì. Fuori nient'altro che il deserto... Il cielo era ritornato limpido e non vi era rimasta traccia del male che aveva infestato quel luogo. Con circospezione Perenor espresse l'incantesimo, pochi gesti e poche parole per poter capire se realmente fosse tutto tranquillo. Tremando per la sua improvvisa incoscienza si addentrò nella piazza, sapeva quanto potesse essere pericoloso, ma allo stesso tempo doveva assolutamente fare qualcosa... Il vecchio Fizban si era fidato di lui nonostante tutto. Ma perchè? I suoi pensieri per poco non lo distrassero dall'incantesimo che avviluppava l'area attorno a lui... sgombrò la mente dalle preoccupazioni e si concentrò. Nulla per il momento. Là fuori, eccetto quei cadaveri contorti in mezzo al piazzale sembrava tutto tranquillo. Sembrava soltanto, riflettè Perenor, rivolgendo i suoi passi di nuovo verso la locanda. Ed i suoi occhi si soffermarono casualmente su una catena che penzolava dal tetto di una casa. Prima non l'aveva notata. Si guardò attorno e decise che era il caso di rischiare, apparentemente ora nessuno poteva vederlo. Gocce di sudore freddo gli rigarono il volto mentre mentalmente preparava un nuovo incantesimo... Non aveva mai provato a fare una cosa del genere... ancora si guardò intorno e velocemente compose la formula, un simbolo lampeggiò fugacemente sul terreno davanti all'ingresso della locanda, quindi si spense... Col sorriso sulle labbra ed un rinnovato sollievo Perenor spinse davanti a sè la porta... ora doveva andare assolutamente sul retro. Non si accorse che in mezzo al piazzale si cominciava ora a levare una strana nebbia...
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La costellazione di Paladine si affievoliva ancora in cielo mentre il kender già tirava Perenor per la manica, letteralmente trascinandolo via da lì. Mentre veniva portato via riuscì appena a percepire la presenza di altre persone lì vicino. Una di loro si dirigeva verso il mago oscuro, furtivamente. Un grande potere la accompagnava. Ma non basta, non è sufficiente. Perenor lo sente e lo sa ora, i sensi stranamente acuiti. E vorrebbe buttarsi a terra, frustrato per non aver saputo interpretare i segni quando era l'ora. Adesso è troppo tardi, o forse no. Anche un bambino avrebbe capito chi fosse quel vecchio dal timore reverenziale negli occhi del capo chierico. Ma lui no! Aveva continuato a pregare una divinità che era a pochi passi da lui, mentre contemporaneamente la insultava. Nella sua bontà Paladine non l'aveva ancora punito. Io ascolto sempre. Il ricordo dello sguardo placido e terso del vecchio lo bruciava nel rimorso. Dopo tutto quello che aveva fatto e detto l'avrebbe veramente ascoltato di nuovo? Ma da sotto le macerie ora proveniva uno strano grugnito ed il kender, pardon...come si chiamava? Ah sì Garfuss, Garduss o qualcosa del genere, farfugliava di non avere, ecco sì, voglia...o piuttosto desiderio?... di incontrare un demone. Demone!? Perenor volle fermarsi ora per ragionare, schiarirsi bene le idee. Ma quello stramaledetto kender continuava a tirare con insistenza. Ai margini del proprio campo visivo Perenor notò per la prima volta altre persone... si tiravano prudentemente da parte, rientrando in un edificio. Forse il kender era diretto là, pensò. -No perchè io sono il capo, mi sembra e quindi se proprio non hai nulla in contrario...cosa che proprio non penso potremmo raggiungere gli altri. Perchè sai a dire il vero mi sembravano essere un poco, sì non tanto, più simpatici del mio amico di prima. Sempre che non ti dispiaccia- Perenor ammutolì, sommerso da questa valanga di parole... -Ecco sì vedo che siamo d'accordo, quindi...- Perenor segnò mentalmente che, qualora fossero riusciti a cavarsela da quella situazione la prima cosa che avrebbe dovuto procurarsi sarebbe stata una bella benda robusta. Anzi no, riflettè.. sentendosi strattonato fuori dal vicolo dove si erano nascosti, meglio DUE bende robuste: ce ne voleva una anche per le mani.... Scivolando sulle pareti delle case interne si trovarono di nuovo a sbucare nella piazza di prima. Solo che adesso c'era solo un guerriero in mezzo... un rombo di parole indistinguibili soffocò l'aria ed il guerriero svanì, all'improvviso. Allora Perenor non se lo fece dire due volte e letteralmente scaraventò con sè il kender dentro la locanda... stava raccogliendo qualcosa da terra, forse un oggetto d'argento. Le porte sbatterono fragorosamente dietro di loro. -Echenonservivatrattarmicosìmihaifattomale- protestò vivacemente Garfuss. Perenor non ci fece troppo caso, ora erano al sicuro. Davanti a loro uno strano gruppo di persone, quelle che aveva visto prima nella piazza: un nano, una bambina, una donna con una lunga spada dell'ordine di Jamalièl... Interessante questo... Perenor annotò il fatto soprappensiero, associandolo alle bende di prima. C'erano anche altre persone lì dentro... ma non ebbe il tempo di osservarle. La porta dietro di loro sbattè di scatto ed una figura incappucciata scivolò dentro, furtivamente. Perenor inarcò le sopracciglia girandosi, sorpreso... non l'aveva assolutamente visto prima, entrando. Il nuovo arrivato non perse tempo... con un'occhiata fulminea da sotto il cappuccio si irrigidì alla vista del kender. -TU PICCOLO MISERABILE! RIDAMMI IL MIO PUGNALE- esclamò, visibilmente alterato. OT Ok Manzo a te la palla... opps volevo dire il kender eheheehe Otend
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OT Ok, adesso non ho tempo..ci penso dopo, verso le 18..OT
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D'un tratto il vecchio si ferma. Voglio provare a chiedergli perchè siamo finiti qui, ma non posso per due motivi. La fonte del male è qui vicino, La sento. Ascolto le terribili parole dell'incantesimo e sento la voce sarcastica e pregna di oscurità che le pronuncia. Chiunque sia sta godendo del male che procura e questo mi terrorizza ancora di più se possibile. Ancora di più del fatto che non posso vederlo, ma solo sentirlo. -Accidenti dovremmo esserci...mi pareva fosse qui- squittisce il vecchio, indispettito ed in un solo istante comprendo che è innegabilmente, perdutamente pazzo. Ma il secondo motivo mi impedisce di parlare. Sopra di noi uno scricchiolio ed un botto, come qualcosa che si schianti di colpo e qualcosa cade sopra di me. -StAi FeRmA LuRiDa PiCcOlA InSiGniFiCaNtE BeSTiA!!!- urla una voce aspra. Sono caduto a terra e c'è qualcuno accanto a me che si diviincola, come per scappare...terrorizzato. Poi parla: -Grazie!! Grazie! Ma Uh! C'è qualcuno qui sotto. Beh mi dispiace, non è stata colpa mia. Vedete il mio amico ed io stavamo facendo un giro lassù in alto quando...- -ZiTtO e LeVatI!!!!- -Uh! Beh pensavo fosse mio amico...poi. Ma, su cosa sono caduto? Scusate di chi è questo cappello? Non vorrei che si rovinasse!!!- -Penso sia il mio, piccolo amico. Ma non so come potresti passarmelo in mezzo a tutto questo buio...- risponde il vecchio, mentre io alzo gli occhi al cielo (che non posso vedere) esasperato. -Uhm sì- dice il vecchio Fizban- Qui bisogna fare assolutamente qualcosa- e schiocca le dita. All'improvviso è come se qualcuno mi avesse levato da davanti una cortina d'oscurità. Nuovamente la luce del sole... splende tutt'attorno alla casa e ci illumina. Il vecchio si scrolla la polvere dai vestiti, mentre un piccolo uomo, anzi no un kender, gli porge il cappello totalmente informe. Semisommerso dalle macerie qualcuno urla estremamente indispettito contro il piccolo kender, ma non può liberarsi, nonostante ci provi con forza. Il vecchio si illumina, prendendo in mano il cappello: -Amico mio! Ti ringrazio: l'avevo proprio cercato a lungo....- poi si gira verso di me e per un attimo quell'espressione vacua scompare: -E' stato un piacere conoscerti, giovane Perenor- dice scuotendomi con vigore una mano- Abbi più fiducia in te d'ora in poi. Io ascolto sempre.- E con un bagliore improvviso scompare. Il kender spalanca ammirato la bocca, mentre Perenor si guarda intorno. Può parlare adesso: -Ma dove accidenti è finito?- esclama. Poi guarda il kender che saltella come impazzito, tirandogli una manica: -E' tuo amico quello?- Entrambi si girano e vedono un'alta figura in vesti nere. L'oscurità e scomparsa e l'incantesimo maligno svanito. Uno strano silenzio, pregno di malvagie promesse, circonda il villaggio ben illuminato dal sole. Perenor guarda meglio: a giudicare dall'espressione di quel mago oscuro non promette nulla di buono. -Bah vabbè... Non importa, potremmo aiutare quell'altro a liberarsi dalle macerie. Non è cattivo dopotutto- esclama il kender, portando gli occhi al cielo e soffocando per l'eccitazione- Guarda Perenor, ti chiami così no? Scusa ho sentito quel buffo vecchio, ma simpatico, che ti chiamava... cos'è quella cosa in cielo?- Perenor guarda in su e vede: la costellazione di Paladine. Brilla più che mai, ma in pieno giorno. OT Qui scoppierà un casino...d'altronde al mago oscuro rimangono altri incantesimi no? E poi con tutto questo buio non facevano altro che dirsi tutti Io vedo, tu si? Io anche... Scusatemi tutti: non ho resistito e buon proseguimento della storia ... Grazie grazie ed ancora grazie a Manzotin che ha acconsentito a modificare il proprio post..ti devo un favore! Soprattutto per avermelo fatto cadere sulle parti pubiche OT end