Non è inutile, prima di andare a dormire esprimere qui la desolazione che mi prende sentendo raccontare i sogni che altri fanno. Sogni terribili e pieni di rimorsi ed angoscia, ma anche sogni che vogliono cercare una consolazione ed un perdono. In alcuni casi il confine tra fantasia e rimorso diventa così labile da darmi l'impressione che certi sogni non possono essere casuali. Dev'esserci il suo zampino.
Io non sogno e per questo, sentendoli raccontare da altri, mi sento maggiormente insensibile. Però continuo ad entrare in questo topic ed a leggere. Continuo a pensare quale terribile contraccolpo sia stato per tutti e continui ad esserlo. Può passare un giorno, un mese, un anno, ma continueremo a sentirlo negli abbracci, nei discorsi che evitiamo di fare, magari. Io sono convinto della necessità di andare avanti. Della necessità di mettere da parte la rabbia e la frustrazione per l'impotenza davanti ad eventi che non potevano comunque essere cambiati. Forse questo dovrebbe aiutare a lenire il rimorso ed i sensi di colpa. Ma questo non può neppure lontanamente riempire un vuoto che era fatto di chiacchiere, aneddoti, piccoli rituali temporalmente ripetuti ed abitudini consolidate da una lunga frequentazione.
Ho appena parlato con altri del ricordo. Del fatto che rimane almeno il ricordo della persona che è stata. Ma per chi sogna mi rendo conto che questo non è abbastanza. Rimane il dolore del vuoto, di qualcosa che non può essere espresso per non rievocare direttamente antichi spettri.
Perché scrivo qui? Perchè spero che chi prova in questi momenti rimorsi trovi di nuovo il suo equilibrio e la sua tranquillità e perché continuo ogni giorno a domandarmi cosa direbbe Claudio delle tante piccole cose che vanno avanti. E mi rendo conto di non potermi nemmeno lontanamente avvicinare a questo. Il più delle volte mi rimane l'impressione di un sorriso. Un'esclamazione ironica e diretta. Quanto vorrei che fossero queste cose a passare nei sogni di chi prova rimorso per consolarli.