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Tutti i contenuti di Strikeiron
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Merito di Bubba che mi ha passato i loro album... questo sì che si chiama avere una voce! Grandiose... http://it.youtube.com/watch?v=W52PP3lYlUs&feature=related
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dnd 3e Problemi di interpretazione di allineamento. Mi date un aiuto?
Strikeiron ha risposto alla discussione di Strikeiron in Dungeons & Dragons
Premetto che non sono un paladino, ma un guerriero legale buono (al momento) dal nome Conan Bloodthirsty (già anche modesto ). Siamo sempre nella medesima avventura: il mondo come noi lo conoscevamo si è disgregato in una serie di zolle... noi abbiamo una piattaforma che ci permette di viaggiare di zolla in zolla. Siamo infine arrivati in una zolla con un trascorso temporale tutto suo (per noi son passati alcuni giorni, per loro cinque anni)... siamo stati catturati e condotti da degli oligarchi che regnano con pugno di ferro ed un consigliere al quale palesamente non stiamo simpatici (ci hanno fatto il processo e questo ci accusava di essere spie). Ad un certo punto un cristallo che ci portiamo dietro (ciò che rimane di una creatura malvagia detta "distruttore dei mondi") ha comunicato ad uno di noi che il consigliere in realtà è un demone. Il mio pg stava per assalirlo con la spada, ma: 1) eravamo in presenza dei triumviri; 2) nessuno mi dava la garanzia che un essere malvagio nel cristallo non ci stesse pilotando per suoi loschi fini. Quindi mi sono fermato... Poi ho chiesto più volte di conferire con il consigliere, ma questi si è dato alla macchia... Abbiamo anche scoperto che è responsabile dell'assassinio di un angelo, o comunque lo tiene prigioniero. Quindi abbiamo deciso di fargli una visitina. Però il mio pg non conosce i poteri della propria spada... Quindi le mie domande amletiche sono due: 1) è legittimo che vada a controllare? Secondo me si.. non era legittimo attaccarlo a sangue freddo, ma andare a verificare se sia un demone e punirlo questo sì... 2) per sapere i poteri della spada pensavo di andare in una foresta ed allenarmi, prendendo a spadate alcuni alberi. Se la spada è intelligente dovrebbe quantomeno dirmi "Ehi che diavolo stai facendo?". Spero ardentemente che le sue prime parole siano "ODIO IL MALE" perché questo aprirebbe un universo di infinite possibilità di gestione ed interpretazione del mio pg! -
dnd 3e Gary Gygax ci ha lasciati
Strikeiron ha risposto alla discussione di Dees in Dungeons & Dragons
Ma quello che mi ha lasciato profondamente impressionato era che lui lo sapeva questo a quanto pare e ne era fiero, vera icona di una passione che ci accomuna. http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=69&ID_articolo=1437&ID_sezione=138&sezione=Anteprime%20dagli%20Usa -
Non so sono equivalenti... però all'Italia c'erano delle Ungheresi di migliore qualità... Spoiler: nonché il famoso ballo della bottiglia, ovvero si ballava sulle bottiglie di birra vuote che ingombravano tutto quanto il pavimento... decisamente l'Italia era moolto peggio del Drago. Solo che quest'ultima era sempre vuota!! :lol:
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La discoteca drago? AAARGHHHH!!!!! Muahaha... che postacci... Sto scherzando Fiore!!! L'ultima volta che sono entrato là dentro saranno stati eoni fa... Ed eravamo decisamente fuori luogo (entrati per scroccare una fetta d'anguria). Ma l'Italia (la discoteca) c'è ancora?
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dnd 3e Gary Gygax ci ha lasciati
Strikeiron ha risposto alla discussione di Dees in Dungeons & Dragons
A dire il vero... Sul sito di Vilkipedia Inglese. Praticamente aveva avuto un infarto e probabilmente non aveva mai recuperato del tutto.... -
dnd 3e Gary Gygax ci ha lasciati
Strikeiron ha risposto alla discussione di Dees in Dungeons & Dragons
Nuooo..... e chi sapeva che l'inventore di quei maledetti dungeon ci avrebbe lasciati? Gli auguro la di là di non trovare San Pietro che gli dice "Vai di là te..." e di là c'è la porta di un dungeon... :lol: A parte l'ironia ci lascia uno dei grandi nomi del D&D. Non possiamo che rispettarne la memoria. -
dnd 4e Elenco materiale D&D 4a Ed. 2008
Strikeiron ha risposto alla discussione di aza in Dungeons & Dragons
Molti paventavano una quarta edizione molto più videogioco rispetto alle 3.5, ma non si direbbe a vedere dalle illustrazioni. Lo stile è molto raffinato e particolareggiato... Non si parlava di fare un unico ordine in massa di manuali? Si potrebbe cominciare a vedre quanti effettivamente siano disponibili a comprarli su Amazon. -
L'avventura è molto bella, non ho ancora capito perché ai tempi, quando proposi di averla assieme all'iscrizione a socio fui accolto da un raggelante silenzio... Ora per fortuna la ritrovo assieme all'iscrizione. Mi è arrivato tutto oggi...
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Prima della sesta parte
Strikeiron ha inviato una inserzione nel blog in Solnem, un mondo fantasy in divenire.
Okkei. Qui è seriamente la volta che impazzisco di brutto... ho aperto il sito di vilkipedia sulla mitologia etrusca ed è venuto fuori un pantheon immensamente più grande di quello che avevo trovato tempo fa. Per esempio esiste una dea della follia, i demoni e le lasa (sorta di ancelle positive del regno dei morti) non le avevo neppure viste. E così... La conseguenza è che tutto il materiale postato fino ad oggi in questo blog verrà probabilmente pesantemente rimaneggiato. Ieri ho avuto un'idea colossale su uno spunto e non posso che metterla in atto... scusate quindi per le variazioni che apporterò. penso di non postare di nuovo le parti ma di modificarle segnandole man mano in rosso fino a quando non arriverò ad una versione che io possa considerare quanto meno accettabile. Alla prossima! -
[foto] fa balà l'ouc
Strikeiron ha risposto alla discussione di Aura Mjukaed in Disegni e Illustrazioni
Ihihihi... ora so come vendicarmi di te! Ps se venissi per un po' di giorni a Udine forse ci sarebbe anche modo di portarti a fare un giro sulle nostre montagne. E beh, certo! E' una foto fatta di fronte al sole (praticamente la tipica foto da non farsi!) -
[foto] fa balà l'ouc
Strikeiron ha risposto alla discussione di Aura Mjukaed in Disegni e Illustrazioni
Mi piace moltissimo fare fotografie (ed una volta per scherzo del destino alle superiori con la stessa macchina fotografica io ed un mio amico abbiamo partecipato ad un concorso: con due foto successive sulla pellicola abbiamo vinto il primo premio, lui della sezione seria ed io di quella "scherzosa"). Questa foto per me rappresenta la montagna, quando arrivi in alto dopo una mostruosa faticaccia e... ti rendi conto che ne valeva proprio la pena. http://img130.imageshack.us/img130/7475/p1020183sy6.jpg -
Aiuto! Consigli per libri da leggere
Strikeiron ha risposto alla discussione di Sheldom in Libri, fumetti e animazione
Ormai sono a metà del cacciatore di aquiloni (lo sto divorando letteralmente). E' uno dei migliori libri che abbia letto nell'ultimo anno (dopo l'ultimo orco di Silvana De Mari). Te lo straconsiglio. http://www.tecalibri.info/H/HOSSEINI-K_aquiloni.htm -
Cos'è? Spoiler: :lol::lol: No dico sul serio, mai guardato.... ne sto accuratamente alla larga. Poi la De Filippi la ritengo una delle peggiori presentatrici nel panorama televisivo...
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1000 idee e consigli per creare e interpretare un PG (4)
Strikeiron ha risposto alla discussione di Yuric83 in D&D 3e personaggi e mostri
Spellmaster -
Aiuto! Consigli per libri da leggere
Strikeiron ha risposto alla discussione di Sheldom in Libri, fumetti e animazione
Non fantasy? Accidenti, ma io leggo SOLO libri fantasy! L'ultimo libro che ho letto è ... uhmm quello che ho appena iniziato a leggere: Il cacciatore di aquiloni. Dall'inizio mi è parso essere molto bello. Sennò se non ti fanno paura gli scrittori intimisti "Conoscere una donna" di Amos Oz! Evita invece Ken Follett come la peste... l'ultimo libro "Mondo senza fine" è penoso... -
dnd 3e Problemi di interpretazione di allineamento. Mi date un aiuto?
Strikeiron ha risposto alla discussione di Strikeiron in Dungeons & Dragons
Lo scoprirò più avanti. Temo che questo avrà effetti (devo decidere quali) sul caratterino del mio pg... :lol::lol: -
Io non riuscirei mai a buttare un libro. L'unico libro che sono riuscito a detestare era un regalo della mia ex-ex "Il Signore dei Tranelli". Un libro profondamente deprimente che faceva il verso (senza essere per nulla divertente) al Signore degli Anelli. In effetti gli autori lo fecero leggere a Tolkien perché desse loro il permesso di pubblicarlo. Tolkien lo diede, dicendo che non capiva la loro ironia (ed in effetti proprio non fa ridere... Ortolani al confronto è un genio). Quel libro l'ho usato un giorno per allenarmi a tirare col ken che mi avevano regalato (lama in ferro) e vedere i bei segni di compressione che lasciava... (se il ken è tenuto bene si tirano dei colpi impressionanti... in teoria senza lama affilata si potrebbe spaccare in tranquillità un'anguria in due. Mah!). Dopodiché è finito nella spazzatura. Quello è stato l'unico libro che sono riuscito deliberatamente a buttare... Comunque Eragon l'ho sempre trovato un po' prolisso e buttato a casaccio quando parla della mitologia e religione dei nani. Gli elfi atei poi convincono assai poco.
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dnd 3e Problemi di interpretazione di allineamento. Mi date un aiuto?
Strikeiron ha risposto alla discussione di Strikeiron in Dungeons & Dragons
Il master (che è troppo pigro per iscriversi a questo forum... buaaa!!!! Ma come si fa!!!???) ha dato parere positivo sull'interpretazione del pg. Ringrazio tutti quanti degli ottimi consigli, hanno contribuito non poco a chiarirmi le idee, soprattutto per quanto riguarda un allineamento che non ho mai giocato e che assumendo per la prima volta ho scoperto molto bello e molto difficile da gestire in maniera credibile (in queste settimane ho sudato freddo per l'interpretazione!). Cercherò di essere coerente con gli spunti che mi avete fornito nel futuro e soprattutto di non fare dell'allineamento una gabbia per l'evoluzione del pg, bensì un solido punto di partenza. Per la Vostra curiosità aggiungo che nell'ultima sessione il mio pg ha chiesto a dei mercanti extradimensionali se la sua greatsword fosse adatta per sconfiggere i diavoli (metagaming assurdo per avere l'occasione di acquistare una nuova spada...ehehehe). Mi è stato ovviamente risposto di no. Successivamente ho comprato per 4000 monete oro una spada con bonus +5 a colpire e ferite. E' ovvio che: 1) o la spada è mooolto più legale buona di me; 2) la spada ha un ego mostruoso e mi darà un nome (LOL) 3) l'ultimo possessore di quella spada come minimo è stato Chuck Norris e quindi la spada ha imparato a fare calci rotanti... Su queste note divertenti vi saluto. Grazie di tutto! -
Miii... ma l'hai gettato sul serio? :lol:
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Draghi d'inchiostro – Febbraio: La fame
Strikeiron ha risposto alla discussione di Samirah in Prosa e Poesia
Seconda (e ultima!?) parte... Guglia si maledisse. Una breve e colorita espressione gli proruppe sulle labbra, ma non la assecondò. Si morse la lingua, costringendosi a riflettere: quella era mille volte peggio di una trappola. Avrebbe dovuto capire fin dall’inizio cosa stava accadendo: davanti quegli uomini e dietro, acquattato al limite delle ombre notturne, il suo misterioso inseguitore. In mezzo la postazione di osservazione deserta: qualcuno doveva aver pagato profumatamente perché non ci fossero testimoni. «Coraggio ragazzo. Vieni qui e dacci quello che hai e non ti faremo del male.» esclamò l’uomo là davanti. Rimase in silenzio. «Non costringerci a venire fin lì. Non sarebbe piacevole.» Guglia teneva la barca immobile ed il remo sollevato fuori dal pelo dell’acqua. L’unico rumore lo producevano le gocce che sgocciolavano dal legno fradicio e si allargavano in piccoli cerchi; lentamente abbassò il remo, fino ad immergere una mano nell’acqua. Fredda, ma non troppo. Maledizione, pensò, mentre l’abbozzo di un piano gli si formava in testa. Le lettere non si sarebbero salvate, ma il cofanetto di legno forse sì. Accidenti ma a chi voleva darla a bere? Ormai di quella paccottiglia non gliene importava più nulla: era la sua vita ad essere importante. Nient’altro. Un improvviso movimento inclinò pericolosamente il guscio di noce sul quale si teneva in equilibrio. Il fagotto del cofanetto e delle lettere era al sicuro sotto i vestiti. «Ehi!» gridò l’uomo davanti a lui, intuendo il movimento. La piccola imbarcazione si capovolse l’istante dopo che ebbe preso un lungo respiro. Appena sott’acqua si mosse vigorosamente, non pensò per un solo istante all'orribile possibilità di nuotare nella direzione sbagliata. Semplicemente si fidò del proprio istinto e della propria disperazione. L’acqua era un muro oscuro che di secondo in secondo gli premeva i polmoni. Ma al contempo quello era un altro mondo: le frecce di balestra gli corsero attorno, nuotando accanto a lui nella loro micidiale corsa. Nuotò più velocemente, cambiando direzione sotto il pelo dell’acqua. Distillò la sua disperazione in quelle ultime bracciate e la sua mano urtò violentemente qualcosa di duro. Per un attimo il dolore gli fece dimenticare la brama vorace dei polmoni di una sola boccata d’aria. Urlò di dolore e l’acqua si gettò avidamente nei suoi polmoni. In qualche modo, issandosi sull’ostacolo che aveva appena urtato, riemerse tossendo e sputacchiando: si trovò su un pontile. Era buio in quel punto e nessuno sembrava aspettarlo al varco. Forse ce l’aveva fatta. Forse li aveva ingannati. Respirò avidamente l’aria umida e si rese conto con sollievo di averli distanziati notevolmente. Aveva nuotato sott’acqua per alcune decine di metri. Dell’altro suo inseguitore nessuna traccia: forse aveva semplicemente deciso che fosse più saggio tenersi in disparte. Guglia sorrise per l’inattesa fortuna e nonostante fosse completamente fradicio si issò sul bordo del pontile, mentre con la mano tastava il fagotto sotto i vestiti. Era ancora lì. Probabilmente le buste con il loro contenuto erano andate irrimediabilmente perse, forse almeno il cofanetto si era salvato. Lì era buio fitto e non potevano vederlo. Dal pontile si spostò in silenzio verso la strada lastricata laterale, pregando che il legno non scricchiolasse nel momento sbagliato. Gli uomini stavano ancora frugando accanto al guscio di noce ribaltato, convinti di averlo colpito. Non si erano accorti di nulla. Strisciò lentamente, spanna dopo spanna verso la pietra sicura, dopodiché si alzò e si mise a correre, un passo dietro l’altro. Ed anche questa era fatta. Ora gli era indispensabile trovare un riparo per la notte pensò, rabbrividendo nei vestiti fradici. Un paio d’occhi attenti lo stava seguendo non lontano nel buio. Né aveva alcuna intenzione di farselo sfuggire. Sapeva che quel ragazzo non era altro che un tramite, un semplice garzone finito a propria insaputa in un gioco più grande di lui. Da mesi aveva preparato quella piccola trappola, lasciando che il cofanetto rimanesse incustodito nella casa apposta perché venisse rubato. Nell’ultimo anno qualcuno aveva desiderato ardentemente quell’oggetto ed aveva dimostrato di non volersi fermare davanti a nulla pur di ottenerlo. Quel qualcuno forse era al corrente del segreto? Lui era ben deciso a scoprire se fosse effettivamente così. Il ragazzino era la chiave di tutto ormai. Lui lo avrebbe tenuto d’occhio finché il mandante non si fosse tradito, quindi avrebbe recuperato discretamente il cofanetto. Seduto quietamente nella sua barca l’uomo pensò che il ragazzino aveva dimostrato di avere un certo fegato. Peccato fosse sacrificabile. Si assicurò di non perderlo di vista mentre si allontanava tra i vicoli e cominciò a seguirlo, facendo scorrere la barca all'interno del canale. Guglia non perse tempo. Sapeva di doversi allontanare da lì in fretta. In più i vestiti fradici rischiavano di tradirlo inutilmente: non era normale che un ragazzino come lui vagasse a quell'ora in simili condizioni. Avrebbe immediatamente attirato l’attenzione. Per questo non solo doveva trovare subito un posto dove rifugiarsi, ma in quel posto non dovevano esserci troppe persone capaci di fare domande. Meglio sarebbe stato che non ce ne fosse stata nessuna. Il luogo ideale era l’Ostrica Blu: la locanda era stata abbandonata da appena una settimana per un’infestazione di grossi ratti. Due esemplari ben nutriti erano stati trovati per l’appunto nelle cucine e tutto era stato messo in quarantena e chiuso nell’arco di poche ore. A nessuno importava dell’attività del vecchio locandiere: la paura di malattie contagiose era molto più forte. Solo che i ratti là non c’erano mai stati. Guglia ne sapeva qualcosa dal momento che ce li aveva messi lui per vendicarsi di un vecchio torto. Ma quella era un’altra storia. Ora la locanda deserta ed abbandonata poteva tornare molto utile: per esempio poteva essere un ottimo posto per controllare il contenuto del cofanetto, al riparo da occhi ed orecchie indiscreti. I vestiti fradici cominciarono ad avere un'importanza relativa nella sua testa, rispetto a quello che poteva trovare dentro quel cofanetto. Aveva attraccato velocemente la barca e non aveva perso di vista neppure per un istante il ragazzino, seguendolo a piedi. Ora aveva la certezza che non si fosse accorto di nulla: si muoveva con sicurezza nei vicoli e non una sola volta aveva cercato di seminarlo. Forse riteneva che nessuno potesse più seguirlo là in mezzo, ma si sbagliava. Era particolarmente ingenuo ed imprudente, come tutti i ragazzini della sua età; però non aveva ancora ceduto. E questo era strano, ma non impossibile: a volte succedeva che il cofanetto finisse nelle mani di una mente un po’ più forte e non facilmente attaccabile. Però alla fine, in un modo o nell’altro, tutti cedevano. Il problema era quando sarebbe accaduto: per questo continuava a seguirlo da vicino, senza perderlo d’occhio. La locanda era ancora abbandonata ed il vicolo senza luci accese dava l'impressione di trovarsi in un quartiere malfamato. Ciò nonostante il bagliore diffuso di Sevoran arrivava anche lì in minima parte. Un po' vedendo ed in parte a tentoni il ragazzo raccolse la chiave dal suo nascondiglio e si guardò velocemente attorno per accertarsi di non essere visto da nessuno. Le luci dentro erano tutte spente e l'aria era umida. Guglia entrò e si accese un piccolo fuoco. Quel tanto che bastava a togliergli di dosso il tremito incontrollabile del freddo dei vestiti fradici appiccicati sulla pelle. Purtroppo là dentro non c'era un cambio di vestiti asciutti che potesse fargli comodo: doveva aspettare che il piccolo fuoco facesse abbastanza caldo per togliersi di dosso i vestiti bagnati. Si ritrovò tra le mani il cofanetto e le buste. Viste così di fretta quelle buste non sembravano ancora proprio da buttare via, forse però prima di cantare vittoria era opportuno che le mettesse vicino al fuoco ad asciugare, per vedere se poteva ancora recuperare qualcosa. Nel farlo si rese inconsciamente conto che gli involucri delle lettere erano perfettamente asciutti, così come le scritte d'inchiostro vergate spesse sulla carta. Tutto perfetto, come se non avesse mai neppure sfiorato una goccia d'acqua. Lo appoggiò sul tavolo e si rese conto che come minimo doveva essere magia. Fissò tutto quanto interdetto, incapace di credere in una simile fortuna. Poi mise le lettere da parte. Il simbolo sullo scrigno era un richiamo inarrestabile ed invitante. Dimenticò di essere quasi senza vestiti ora ed i brividi per il freddo si attenuarono. Poteva forse nascondere una serratura che non fosse in grado di vedere? L’uomo raggiunse la locanda abbandonata: il ragazzino era entrato lì dentro, non c’erano dubbi su questo. In effetti lo aveva sottovalutato, si era mostrato più resistente e più tenace di quanto avesse creduto. Ma presto l’incantesimo dello scrigno avrebbe fatto effetto ed allora l’impulso irrefrenabile di aprirlo sarebbe rimasto l’unico pensiero logico nella mente di quel povero ragazzo. Nient’altro: in parole povere sarebbe impazzito senza riuscire ad aprirlo. Come avveniva a tutti coloro che se ne impossessavano, senza averne il diritto. Per questo l’uomo doveva vedere cosa stava accadendo: prima che il piccolo ladro impazzisse del tutto e potesse nasconderlo da qualche parte. Non c'era anima viva lì. Peccato. Nemmeno questa volta il piano aveva funzionato: non sarebbe riuscito a capire chi avesse voluto realmente appropriarsi del cofanetto. Chiunque fosse era estremamente cauto: tutti quegli intermediari in quell'affare erano serviti a non sporcarsi le mani ed a non correre alcun rischio. Aveva messo a repentaglio la sicurezza del cofanetto e l’integrità mentale di un ragazzino per nulla. Peccato. Un rumore in fondo al vicolo lo mise in allerta. Evidentemente era stato seguito fin lì. Due figure si avvicinavano dal fondo dello stretto vicolo: li riconobbe. I due uomini che avevano atteso il ragazzino prima. Sapevano che sarebbe stato costretto ad affrontarli. Erano in superiorità numerica, ma il vicolo era talmente stretto da impedire loro di affiancarsi per attaccarlo contemporaneamente. Avrebbero dovuto affrontarlo uno alla volta e per di più non potevano immaginarsi di che cosa lui fosse veramente capace. Quei due sicari senza insegne sui vestiti gli rammentavano che era a corto di tempo: doveva raggiungere il ragazzino il prima possibile. Sguainò la spada perfettamente lucida, l’acciaio che scintillava nella purezza del filo ed il movimento che produsse un rumore nitido e cristallino che riverberò nell'aria. La presa della mano sull’elsa gli diede il solito familiare brivido della battaglia. Non sarebbe stata una cosa lunga, pensò. Guglia teneva il cofanetto tra le mani: ora il desiderio di sapere cosa vi fosse custodito lo bruciava dentro come una febbre inesauribile. Uno stimolo simile alla fame che annulla la logica ed il raziocinio di un essere umano. Sul legno non vi era altra iscrizione e scritta al di fuori dello stemma. Guglia pensò che almeno quello avrebbe potuto dargli un indizio. Poi chissà perché, nella mancanza assoluta di qualcosa che gli desse un'idea per aprire quella maledetta scatola, chiuse gli occhi. Se non c'era nulla da guardare così avrebbe dovuto semplicemente ignorare tutto. Era un'intuizione folle. Anche con gli occhi chiusi sentiva la presenza del cofanetto tra le mani. Al tatto passò le dita sul legno intarsiato del simbolo e pensò che quello era la chiave di tutto: qualcosa sotto gli occhi di chiunque, ma allo stesso tempo ben nascosto. Per guardare dentro quello scrigno avrebbe dovuto semplicemente cercare di non vederlo. Doveva toccarlo, entrare nel suo incantesimo, farsi una chiave nella mente. Il primo dei due non perse tempo e roteò con fluidità l'arma corta che teneva fra le mani: non voleva colpire, non ancora almeno. Sentì il sibilo dell'arma che attraversava l'aria dove si trovava la sua testa fino a pochi istanti prima. Questo non gli impedì di schivare velocemente quei colpi fulminei, ma poco convinti. Non voleva realmente colpirlo: soltanto spaventarlo e farlo scappare. Volevano il ragazzino, ma non erano disposti a spargere sangue a meno che non fosse necessario per ottenere ciò che volevano. Sorrise. Lui non era disposto ad arretrare. Con una mossa potente e decisa fermò a mezz'aria la lama avversaria. Gli acciai diversi strisciarono l'uno contro l'altro, fino alle rispettive guardie che sprizzavano di scintille. Lo cacciò indietro nel vicolo, spingendolo con tutta la forza verso il compagno che lo aspettava dietro. In questo modo liberò l'arma. Ma l'altro non si diede per vinto: riprese il controllo dell'arma e recuperò il terreno perso, avvicinandosi minaccioso. Lui si mise di nuovo in guardia, deciso a vibrare un colpo rapido e preciso per metterlo fuori combattimento. Questo per poco non gli costò la vita. In pochi passi l'altro gli fu addosso con raddoppiata ferocia, l'acciaio che mordeva letale lo spazio davanti a lui. Però la lunga lama lucida respingeva ogni attacco e colmava ogni lacuna della sua difesa. L'altro puntava tutte le proprie forze su una soluzione rapida dello scontro, ma non era così. Ciò nonostante sorrideva. Un sorriso maligno di trionfo che a tutta prima lui interpretò per un'espressione di sfida. Poi ebbe un'idea, una sensazione dettata dal puro istinto di tante battaglie alle quali era sopravvissuto: il secondo uomo era scomparso, mentre quello davanti a lui sorrideva e lo stava bloccando nella medesima posizione nel vicolo. Non attese di essere attaccato stavolta: sollevò l'arma con tutte le proprie forze e si scagliò in avanti come un fulmine, calandola come una mannaia e mandando l'arma del proprio avversario a volare e rimbalzare sul terreno. L'ultimo colpo l'aveva spezzata di netto. Fin troppo facile: si girò alle proprie spalle calando la lama dietro di sé in un stretto arco dall'alto verso il basso. Da dove venivano quei pensieri? Guglia non se lo chiese: la maggior parte della sua anima ora non era altro che un vorace impulso a conoscere, sapere ciò che era racchiuso in quell'oggetto; una piccolissima parte di sé invece era ancora un individuo che non aveva mai pensato di essere. Qualcuno capace di pensare e ragionare, anche nei momenti peggiori. Quello in realtà era l'io che gli aveva permesso sempre di sopravvivere, come ora che la sua mente veniva strappata via a brani da quell'indicibile bisogno di sapere. Sotto le sue dita il legno degli intarsi si spostò leggermente, come se una molla fosse diventata più cedevole ed avesse iniziato a spostarsi. Guglia non aprì gli occhi: prima quella strana rientranza nell'intarsio non c'era stata. Click. Il coperchio si aprì sotto le sue mani. La lama incontrò la carne e squarciò le costole dell'uomo che si stava lanciando dietro di lui. Un attimo dopo e le parti sarebbero state invertite. Avevano pensato di approfittare della sua distrazione per aggirarlo da dietro. Vide lo stupore ed il dolore che passavano sul viso del sicario, ma non fermò l'impeto della spada: lasciò che bevesse il sangue dovutole e completò l'affondo. Il sicario scivolò a terra morto. Si voltò: Lui era il Maestro d'armi e non aveva più tempo da perdere. Si aspettava che l'altro lo stesse già per assalire, ma quello, visto il malpartito, si stava dileguando di corsa al lato opposto del vicolo. Meglio così. Rinfoderò la spada e cercò un varco per entrare nella locanda apparentemente abbandonata. Lasciò il cadavere dove si trovava; non aveva tempo ora di sbarazzarsene. A malapena ora avrebbe potuto recuperare il cofanetto ed andare via da lì. Guglia sentì un improvviso senso di trionfo. C'era riuscito alla fine. La sua avidità stava per venire soddisfatta. Ora avrebbe saputo cosa ci fosse di tanto importante in quel cofanetto: aprì gli occhi. Ed immediatamente si rese conto di aver commesso un gravissimo errore. Era come se l'interno di quella scatola avesse una propria vita e Guglia non ne potesse distogliere lo sguardo. Lo teneva inchiodato a sé in una ridda di immagini che il ragazzino faticava a capire. Un attimo prima era nella stanza di una locanda e l'attimo dopo volava a pelo d'acqua sul mare e sotto la superficie del mare, sempre più lontano. Vide le rotte che portavano fuori dalla vecchia Sevoran, verso altre civiltà. Vide le navi che solcavano i mari alla ricerca di fortuna ed in fondo vide i passaggi che garantivano la comunicazione tra questo mondo e l'altro mondo. Vide l'onda di marea che aveva cancellato tutto, ma gli antichi passaggi erano rimasti: ora erano sigillati e dormienti. Vide quello che si celava al di là di essi… Guglia non voleva guardare. Non fino a qual punto, ma non poté farne a meno. Era come se l'esplosione improvvisa di una rivelazione lo avesse catturato e si imponesse a lui. Non c'era via di uscita, non c'era alcuna salvezza. Doveva sapere ciò che aveva desiderato conoscere. Anche se farlo avesse significato morire. La sua mente non resse e lo trascinò in un mondo caotico di conoscenza. Guglia cercò di proteggere in qualche modo la propria identità, ma era troppo per lui. Un istante dopo giaceva riverso nel buio della semincoscienza, le ultime immagini che ancora fluivano a lui, incidendosi nella sua memoria, riducendolo a qualcosa di simile ad un vegetale. Era già diventato come cieco, cominciò a perdere la sensibilità del proprio corpo e si sentì affondare, incapace di reagire. Il cofanetto si chiuse di scatto. La sua stupida avidità aveva richiesto un prezzo e tale prezzo era stato pagato. Era ancora nella stessa posizione quando il Maestro d'armi lo raggiunse nella stanza. Troppo tardi pensò, avvicinandosi al corpo riverso ed immobile e tastandone il polso, convinto che fosse ormai morto da un pezzo. Allora la rassegnazione e l'amarezza lasciarono il posto allo stupore: il ragazzo era ancora vivo: respirava debolmente, ma ancora resisteva. Sarebbe sopravvissuto. Il Maestro d'armi notò gli occhi spalancati vuoti: con il tempo avrebbe ripreso a vedere. Raccolse da terra il cofanetto ed ammirò il simbolo finemente cesellato sul coperchio. In genere la magia del cofanetto uccideva senza scampo: il segreto era troppo pericoloso perché venisse comunicato ad altri che non fossero il suo custode. Tutti provavano la bramosia di conoscerne il segreto, ma ognuno puntualmente moriva nel tentativo di carpirlo. Tutti tranne uno: lui anni prima era sopravvissuto per diventare Maestro d'armi, custode del segreto. Ora erano in due ad essere sopravvissuti. Possibile che chi avesse commissionato quel furto si fosse atteso una cosa del genere? Chiunque fosse stato si era dimostrato ancora una volta molto furbo e previdente: evidentemente era a conoscenza del piccolo particolare della trappola. Ora però il cofanetto non aveva più importanza: il segreto aveva trovato un altro contenitore, di tutt'altra specie. E così quel piccolo straccione sarebbe stato il prossimo Maestro d'armi. Quando la vista fosse tornata ci sarebbe stato molto lavoro da fare. Il Maestro sollevò il suo nuovo allievo sulle spalle e con un movimento rapido fece scomparire lo scrigno sotto i suoi vestiti. Senza guardarlo ricordò beffardamente cosa dicesse la scritta nascosta nell'intarsio del simbolo principale. Era difficile notarla, ma c'era. "Potrai conoscere solo ciò che puoi sapere" diceva. Uscì dalla locanda nel vicolo ancora deserto. Il corpo del sicario che aveva ucciso non c'era più: una cosa in meno di cui preoccuparsi. Accomodò meglio il peso del ragazzino sulle spalle. Non si svegliò mai durante il tragitto di ritorno alla barca, attraverso la città. -
Aiuto! Consigli per libri da leggere
Strikeiron ha risposto alla discussione di Sheldom in Libri, fumetti e animazione
"Gli inganni di Locke Lamora" e "L'ultimo Orco". Cerca su google e troverai gli autori ed un po' di plot! -
Proposte riorganizzazione sezione D&D
Strikeiron ha risposto alla discussione di Lascar Dhemel in Dragons’ Lair
No, Godric, non dico che te intenda questo, ma la creazione dei quattro topic potrebbe portare alla classificazione. Imho andrebbe meglio incrementare la funzione del cerca rendendola un passaggio obligato all'atto della creazione di un nuovo topic in determinate sezioni. Tranquillo il problema l'hai sollevato... invece Chiavix fa il misterioso. Almeno dì qualcosa no? All good things wait... ma che? Potrebbe essere anche una tegola in testa una buona cosa...ehehehe -
Proposte riorganizzazione sezione D&D
Strikeiron ha risposto alla discussione di Lascar Dhemel in Dragons’ Lair
Raggruppamento, non raggruppazione Godric. Secondo me il fatto che si possa biclassare elimina la questione: purtroppo, nonostante l'idea sia razionale, sarebbe difficile ascrivere il tutto a quattro topic. Per di più si rischia di ritornare alla questione delle case... con relativo spam! Se c'è una cosa che non mi sono mai piaciuti sono i raggruppamenti (tipo quelli che aveva il Dragone): quando si è nuovi utenti si finisce per diventare preda di campanilismi egoistici per cui ciascun gruppo ti vuole per sé contro gli altri per poter avere maggiore influenza. In questo caso il forum è morto e la culla della civiltà è caduta dal suo sotegno... non so se mi spiego Un forum è meglio tenerlo aperto e non settarizzarlo. Semmai sarebbe da calcare la mano sull'uso della funzione cerca, magari in quella sezione (D&D) quando si apre un topic si viene indrizzati automaticamente alla funzione cerca e quindi da qui all'apertura del topic. Un simile stratagema potrebbe funzionare -
dnd 3e Problemi di interpretazione di allineamento. Mi date un aiuto?
Strikeiron ha risposto alla discussione di Strikeiron in Dungeons & Dragons
Ma se hai detto "lo colpisco ed infierisco!" :lol: Certo. Anch'io non avevo troppa fiducia in lui, ma al contempo non potevamo sperare che ci dicesse tutto, visto che ha più volte affermato di averci preso per matti. In più alcune azioni che avete fatto te ed il nano (ed anche il mago se non mi ricordo male) non sono state adeguate a riconquistarci la sua fiducia: come quando non trovaa più il bracciale perché glielo avevate fregato... Sono le modalità con le quali l'avete cercato che nella storia erano un po' dubbie. Il mio pg nopn sa il vostro allineamento (e quello del nano sarebbe interessante da conoscere), ma all'inizio il nano prendeva ad accettate le scrivanie nell'abitazione per tirare fuori il bracciale. Non c'è da stupirsi poi che il mago avesse qualche dubbio sulle nostre intenzioni. Ecco qui ho palesamente violato l'allineamento probabilmente, in quanto la mia intenzione era far credere ai nostri superiori che ce l'avessimo noi sotto osservazione (ed in realtà era anche la mia intenzione). Pensavo che fingendo di assecondarlo avremmo potuto seguirlo più dappresso e capire le sue intenzioni per eventualmente bloccarlo se fosse stata tutta una balla. Guarda che non sto cercando giustificazioni... oramai qual che è fatto è fatto Soltanto che non ho mai giocato un pg legale buono e stavo cercando di capire quali spazi di manovra si hanno nell'agire anche perché ho sempre avuto un'immagine di tale allineamento dell'ottuso carro armato ambulante. Altri qui nel topic invece riportano un allineamento che fa capo ad un bene superiore. Ma un pg ruolato così non è piuttosto neutrale? Un pg legale buono che sappia che degli ordini sono sbagliati in teoria dovrebbe obbedire o gli è consentito trasgredire? Se riesco a capire meglio come gestire il pg lo mando a caccia di una spada seria e ne faccio un invasato di qualche religione buonissima....