Vai al contenuto

Strikeiron

Circolo degli Antichi
  • Conteggio contenuto

    4.446
  • Registrato

  • Ultima attività

  • Giorni vinti

    15

Tutti i contenuti di Strikeiron

  1. Ah ecco, grazie. Ora ho capito cosa si intendeva per archetipo. Ritorno a razzo sulla mia idea allora: facciamo un'armatura che in realtà è un essere senziente e corrisponde alle funzionalità dette da Dark Megres... (bellissima idea fra l'altro quella da lui postata).
  2. Ma bestia magica di che tipo? Con corazza o senza corazza?
  3. Strikeiron

    OmeoPazzi!

    Ma bene... i rimandi bibliografici cono sul sito della Boiron, una delle più importanti ditte di omeopatici nel mondo (proprio furbi!). Comunque hai capito male, io non sono un sostenitore dell'omeopatia. Soltanto non reputavo vi fossero abbastanza prove per dire al 100% che non è valida (prima di aver considerato che la Boiron mette cinque voci bibliografiche in croce a supporto dei suoi prodotti e queste voci non sono nemmeno univoche, ma complimenti). Il professore che citavo tale Roberto Della Loggia, considerato qui in Italia un'autorità nel campo dei fitoterapici (http://it.wikipedia.org/wiki/Erboristeria tra le vocibibliografiche ha curato l'edizione italiana del più importante manuale di erboristeria edito in Italia, quindi non proprio un ciarlatano, anzi è un oppositore dell'omeopatia).
  4. Mitologia: mito della creazione di Solnem fino all'epoca moderna. "Là dove la storia delle razze arriverà ad un bivio si avrà la fine di tutto ciò che è, oppure l'inizio di quello che è stato"* *Frase tratta dalla profezia e volutamente ambigua, in quanto potrebbe intendere la nemesi ultima di tutti gli esseri viventi o la resurrezione di un antico passato del quale nessuno ormai ha più memoria. Premessa I nomi delle divinità sono stati tratti dal pantheon mitologico della civiltà Etrusca, popolo del quale sappiamo molto poco, nonostante abbiano giocato un ruolo assai importante nella nascita dell'impero Romano e quindi, indirettamente, nella civiltà Occidentale. Gli Etruschi sono stati gli antenati ed i padri del mondo in cui viviamo, nonostante la pressoché totale dimenticanza dei loro usi e costumi, associati e relegati ad un’immagine di decadenza e di terrore del mondo dell’al di là. In realtà il mondo Romano per come noi lo conosciamo dai libri di storia è fortemente debitore delle tradizioni etrusche. Fino ai giorni nostri sono sopravvissute le loro tombe e parte delle loro credenze religiose, nonché il loro affidamento agli aruspici, al vaticinio delle viscere degli animali ed al volo degli uccelli. Come altre civiltà essi predirono la propria fine, cosa che puntualmente avvenne, forse perché ad un certo punto della loro storia capirono che la loro cultura sarebbe confluita in quella Romana. Tutti indistintamente hanno ormai dimenticato l’eredità che ci hanno lasciato. In un panorama di saghe fantasy dove le mitologie si affidano per lo più alla tradizione Norrena, mi sono permesso di riportare alla luce almeno i nomi della mitologia e delle credenze di un popolo, appartenente se non altro non al nord Europa, ma al bacino del Mediterraneo. Mi sono quindi permesso di lavorare di fantasia sul mondo mitologico Etrusco e come tale il risultato non ha alcuna pretesa di attinenza con il reale. Gli Etruschi avranno avuto le loro leggende ed alcune di esse saranno state tramandate nella nostra cultura, senza che noi neppure possiamo immaginarci quali. Al di là quindi dell’aver copiato i loro nomi e sentirmi debitore nei loro confronti per questo, il resto è tutta una mia personale e snaturata elaborazione fantastica. La prima era della creazione All'inizio il nulla e nel nulla solo una vita. Velthune si destò e decise di infondere il suo dono a dei figli. Prima si dedicò all'acqua ed alla terra, ma quando le ebbe finite queste rimasero immobili, prive di vita. Allora soffiò su di esse ed ottenne il fuoco, respiro della terra, ed il vento delle tempeste, respiro dell'acqua. Gli elementi si mescolarono e nacque il mondo per come oggi lo conosciamo, nel suo delicato equilibrio. In quel momento fu soddisfatto di quello che aveva fatto e scartò quanto aveva avanzato dalla creazione di Solnem, non prestandovi più alcuna attenzione. E da quello che rimase in sovrappiù originò subito un altro mondo. Ma Velthune non vi badò.1 In quei tempi gli elementi erano vita e la vita persisteva in essi, ma non la magia. Non ancora, almeno. Pertanto erano immoti e privi di una loro coscienza e tutto appariva freddo e disabitato. Velthune capì allora che gli elementi non erano abbastanza. Conferì loro la magia e dagli elementi nacquero i suoi fratelli, destinati a dominare quel mondo di elementi. Dall'acqua nacque Nethuns, signore dei mari; dal fuoco Sethlans, signore dei metalli e del fuoco che viene dalla terra; dall'aria nacque Tinia, signore del fuoco che viene dal cielo ed infine dalla terra nacque Aita, signore di tutto ciò che è nascosto. La magia si unì allora agli elementi a dare la vita e gli elementi stessi prosperarono in molteplici forme viventi.2 Con il trascorrere del tempo divenne però chiaro a Velthune che la magia insita negli elementi li corrompeva. E pertanto Aita li rese mortali, di modo che il normale ciclo della vita non si concludesse con la sua corruzione. Gli esseri viventi che erano stati fino ad allora creati morivano per poi rinascere: per questo nacquero tra le divinità due sorelle. L’una fu Phersipnai, dea della resurrezione alla vita e l’altra Turan dea della fecondità. Da allora tutto ciò che si corrompe cerca inevitabilmente di rinnovarsi attraverso Turan, mentre la vita ed il ciclo delle generazioni si ripetono nella speranza di una resurrezione dopo la morte, grazie a Phersipnai. Da quel momento passarono le ere e gli dei furono soddisfatti di quanto era stato fatto: fecondità e rinascita assicuravano la conservazione della vita. Questo fino al giorno in cui Aita non incontrò Phersipnai e gli elementi stessi che essi dominavano rischiarono di perire in quell’incontro, come avviene quando si incontrano tra loro gli opposti, perché non vi era distinzione tra gli dei e le loro creazioni, tale era la magia che li permeava entrambi.3 Aita e Phersipnai ebbero così due figli gemelli. Di essi l'uno prese su di sé il dono della vita che nasce e si rinnova e fu Selvans, dio della natura4, mentre l'altra ottenne la conoscenza di ciò che si sviluppa e perisce e fu da allora Northia, dea del destino e del tempo predestinato. Poiché gli elementi avevano rischiato di annullarsi Velthune decise di porvi rimedio. Ma non lo fece da solo: la Vita popolava gli elementi, sotto forma di esseri viventi, ma non godeva di essi in quei tempi. In seguito fu Tinia ad usare i suoi fulmini; mentre Sethlans lo aiutava rovesciando nel cielo la sua forgia incandescente. Così nacque il fuoco che viene dalla terra, così nacquero gli astri e le stelle. Sethlans stesso si privò di un pezzo della sua forgia e lo plasmò nel cielo finché esso non divenne un sole (gioiello tra i più belli e cari a Sethlans) che diffonde tutt'ora l'essenza di Sethlans sulle creature di Selvans. Con stupore di entrambi la natura ne trasse giovamento e colore. Ma il sole non poteva continuare per sempre a splendere sulla creazione ed arrivò così la prima notte, a dare riposo a Velthune ed agli altri dei. In quella prima notte il desiderio di creare del dio divenne uno splendido sogno ed al suo risveglio Velthune trovò accanto a sé una compagna che potesse dargli una degna progenie: Uni ebbe vita, maggiore tra tutte le Dee. Da essa e da Velthune nacquero due figlie, tra loro sorelle: Losna e Thesan. La prima ebbe vita nella profondità della notte, portando con sé in dono lo stesso bagliore di luna che lenta cammina nel cielo a rischiarare le notti più cupe e per questo Velthune la fece dea di quell'astro. La seconda nacque a guisa di prima stella del mattino, quando i primi bagliori coloravano il cielo. Di esso conservò il tenue colore pallido dell'aurora che porta con sé la speranza nel cuore dei mortali. Essa fu Thesan, la prima stella del mattino e dea dell'aurora. Si dice che insieme percorrano ogni notte il percorso della volta celeste che porta al sopraggiungere di ogni nuovo giorno e Losna accompagnerà la sorella lungo la brillante volta celeste fino all’aurora o fino a quando non sarà dato ai mortali di vivere su Solnem. Sul mondo siffatto Selvans divenne infine dio del mutare del tempo su tutto ciò che è vivo, tale era il suo destino e la sua discendenza: da dea fertile e dio di morte, supremamente occulta tra tutte le cose. Sua sorella Northia passò fra ciò che era stato creato fino ad allora e fu ospite del fratello, ma orribile a dirsi sotto il suo sguardo ogni cosa avvizziva e moriva nella sua mente. Tale era il suo potere e la sua maledizione: conoscere il tramonto ed il principio di tutto ciò che vive. Vedere la rovina là dove non vi era neppure ancora indizio di nascita. Osservava ciò che era e conosceva anzitempo quello che sarebbe stato. Per non venire distrutta da questo si narra che Northia chiese a Selvans di aiutarla a cessare di esistere. Il fratello rifiutò di aiutarla ed ella si isolò ed espresse il desiderio di cessare di esistere. Per questo Velthune la punì: poiché era una dea il suo desiderio non poteva non essere realizzato, ma al contempo Velthune non poteva permettere che accadesse. Fu così che Northia fu unita indissolubilmente alla natura con la quale aveva vissuto in quei tempi ed il suo nome da allora fu Cel. Suo fratello Selvans ne divenne a malincuore il custode e decise di cercare tra le sue creature predilette chi potesse fare compagnia alla sorella, nella sua nuova forma. Ma per lungo tempo non riuscì a trovarla. Finchè una notte Losna discese dal cielo, lasciando per un istante sola Thesan lungo il suo cammino e donò a Selvans un lupo. Thesan, rimasta sola sulla volta celeste, osò illuminare con il suo bagliore la luna, per indicare la via del ritorno alla sorella e fu così che quella notte fu rischiarata a giorno dalla luce della luna che rifletteva l’aurora. Il lupo ebbe un nome: Calu. Era una creatura buona ma imprevedibile e divenne fedele compagno di Northia.5 Northia, pur diventando essa stessa natura, rimase una dea e conservò i propri poteri per quando il destino lo avrebbe richiesto. Fu così che morte e rinascita cessarono di avere significato per lei ed il dolore per le vite che prima vedeva spegnersi si attenuò nella sua nuova forma. Divenne però allo stesso tempo un'unico essere con la terra in cui si era rifugiata e da allora si muta in Cel con il trascorrere delle stagioni scandite da Selvans ed è considerata in questa forma la dea della terra e degli animali che vi dimorano.6 Ma questo ancora non bastava. Velthune pregò i suoi fratelli e le sue sorelle di aiutarlo. In quel tempo infatti non vi era altro che natura e di ciò soltanto Selvans era compiaciuto. Allora gli dei presero gli elementi nelle loro mani e la vita che sgorgava in essi e li mescolarono di nuovo insieme, alla ricerca di qualcosa di più grande. Non erano nuovi dei quelli che si accingevano a creare, bensì mortali, in quanto anche Aita mise il suo contributo e nulla poté in questo Phersipnai. Perché non deve esserci rinascita senza la mortalità. Aita e Phersipnai insieme presero la terra e la mescolarono con il fuoco di Sethlans: fu allora che nacquero i nani detti per questo la prima razza. Memori di tali origini i nani impararono subito a dare vita a ciò che è freddo e morto. Infatti negli elementi che li costituivano erano state poste radici di parte della magia, così che ebbero inizialmente il dono della creazione.7 Poiché la prima razza non si trovava a proprio agio nei possedimenti di Northia, Selvans decise che il suo regno doveva avere la propria razza; pertanto prese le creature che in essa prosperavano e plasmatele con esse creò la seconda razza: gli elfi. Essi erano più puri tra tutte le razze e più vicini alla divinità in quanto la stessa Northia era parte di loro. Com'è giusto questo fu per loro dono ed insieme maledizione. Dall'acqua di Nethuns e dall'aria tempestosa di Tinia insieme sgorgò la terza razza: gli zigar.7 Tale è la loro origine che essi non possono mai stabilirsi in un luogo, ma devono vagare sempre, sospinti dagli elementi mutevoli di cui sono fatti e fuggevoli come acqua che dona vita ed insieme distrugge. Turan, che era rimasta fino ad allora in disparte, sottrasse l'acqua da Nethuns ed ottenne da Sethlans del fuoco. Non si curò che gli elementi potessero annullarsi ed unendoli diede vita alla quarta razza: gli Gnul. Nel loro sangue scorre la contraddizione che basta loro per sopravvivere negli aridi deserti di Solnem. Velthune vide che non tutte le razze che erano state create erano bene per Solnem, ma nulla fece per distruggerle. Questo fu il primo degli inganni di Turan, che non ricevette punizione alcuna per questo. Velthune prese allora tutti gli elementi in porzioni diseguali perché in ciascuno di essi la magia era forte e Velthune sentiva che così doveva essere. E mescolandoli in proporzioni uguali soffiò sulla quarta razza la propria benedizione, dandole la vita. Ma subito Selvans protestò per quanto era stato fatto: nessuna razza poteva essere superiore alle altre, nessuna poteva trarre solo vantaggio da tutti quanti gli elementi insieme. Per questo Selvans ottenne che Aita imprimesse la morte sulla quinta razza degli uomini, più che sulle altre razze. Perché con così tanti doni essi si rendessero conto, attraverso la propria mortalità di non doverli sprecare, come spesso avviene nelle loro brevi vite. Anche per questo Selvans deve loro una particolare benevolenza, al punto che la quinta razza ha imparato ad ottenere la sopravvivenza dalla natura stessa. A questo punto Velthune fu soddisfatto e si ritirò, assieme gli altri dei, dalla propria creazione. La magia presente negli elementi era sufficientemente forte a controllarli senza danno e le razze stesse la condividevano al punto che nulla poteva volgere al male. 1 La vita sostiene sé stessa (autoconservazione) 2 All'inizio gli elementi uniti alla magia danno le divinità, mentre l'unione delle due cose catalizzata dalla divinità dà origine alla vita. Le divinità hanno così la capacità di propagare la vita stessa. 3 Le creazioni delle divinità e le loro manifestazioni si associano alla magia. 4 Natura perfetta e non corrotta. 5 Da allora il lupo o Calu è creatura della notte. Da esso e da Losna originano le leggende sulla licantropia. 6 Northia conosce il tempo ma è indifferente rispetto ad esso. Per lei tutte le creature, buone o cattive che siano hanno diritto di vivere o morire. Quello che a lei importa è soltanto l'equilibrio della sopravvivenza. 7 I nani sono anche detti i Creatori; gli elfi i Custodi; i gnul gli Inesistenti; gli zigar i Viandanti ed infine gli uomini semplicemente gli Umani.
  5. Che poi... io ho sempre pensato alla CdP come ad una specializzazione estrema. In maniera realistica un pg dovrebbe quindi andare erso l'estrema specializzazione, ovvero essere MOLTO forte su quello che gli compete ed avere punti deboli sul resto. Così si ovvia alla CdP troppo potente. Un mago magari tira palle di fuoco da Megadanni, ma allo stesso tempo come nelle Cronache del Ghiaccio e del fuoco la sua prestanza fisica ne dovrebbe essere minata quanto più frequente sia l'utilizzo di tali incantesimi...
  6. Però in un certo senso l'affermazione non è cosi peregrina. Ci sono delle CdP che limitano moltissimo i poteri di un personaggio, pensate per esempio a quelle degli incantatori che per alcune feat in più dimezzano l'avanzamento dei livelli di incantesimi... è vero che le CdP devono caratterizzare il ruolo, ma spesso io mi sarei trovato meglio a bilanciare e caratterizzarmi una mia CdP piuttosto che utilizzare una di quelle dei manuali (il tomo e blodo e così via). Spesso bisogna andare a cercare tra le espansioni non ufficiali per trovare qualcosa di appetibile (sia come interpretazione, sia come poteri) e questo discorso è ben applicabile ai guerrieri.
  7. Scusate, ma forse io sono un po' tardo. Cosa intendevate parlando di archetipo? Un modello applicabile a qualsiasi mostro? Perchè se fosse così allora discuteremmo di un oggetto, non di un mostro. Ripensandoci a me stuzzicherebbe l'idea di un'armatura senziente, un vero e proprio essere vivente, che si adatta al contesto in cui si trova sostanziandosi in animali corazzati per esempio. Potrebbe essere un guardiano di tesori che appare come un'armatura, ma in realtà è un essere vivente che attende che gli avventurieri mettano le mani sul tesoro... una specie di antifurto con poteri di assimilazione dei metalli etc... (rigenera assorbendo le armature dai propri nemici). Scusate il volo pindarico.
  8. Strikeiron

    -Noi- (IV)

    Grande commento. Ho riso per una buona decina di minuti ehehehe... che mela marcia che sei (ed è un complimento)!
  9. In Eberron ci sono creature viventi fuse con metalli?
  10. Spoiler: Bellissimo il pezzo di Hiro quando si accorge che la spada che ha rubato è una copia e torna indietro a rimetterla a posto... Heroes è anni luce più bello di Lost fino ad opra perché puntata dopo puntata anczichè infittire i misteri li chiarisce e pian piano introduce nuove storie...
  11. La lista di Samirah mi ha fatto venire in mente due cose: 1) il lupo corazzato diventa molto simile come idea all'orso corazzato nel ciclo di "Queste oscure materie" ove è descritto un orso corazzato; 2) e se il mostro non fosse l'animale che indossa la corazza ma la corazza stessa che assume le fogge di animali corazzati? (so che può ricordare un po' i cavalieri dello zodiaco, ma io la butto lì...)
  12. Dà molto l'idea di un Mr Burns che complotta in un angolo e man mano che osserva gli altri blog mormora tra sè e sè: Eccellente! Mi dicevano che i blog vengono bloccati a scadenza dell'iscrizione. E' vero? Non sarebbe meglio lasciare i blog aperti fino ad un mese dopo dalla scadenza dell'iscrizione in modo da lasciare tempo agli icritti di reiscriversi... in caso contrario i blog rimarrebbero blaccati un mese.
  13. Sto sentendo l'ultimo album dopo aver sentito qualcosa del genere: http://www.youtube.com/watch?v=zmuG4lHq-aQ&mode=related&search= pubblicizzato in radio. Devo dire che è un album (raro questo!) piacevole da ascoltare dall'inizio alla fine. Voi che ne pensate? Ha talento da vendere questa? Secondo me non è affatto male....
  14. In effetti valeva la pena scriverlo... mi sono visto un post che avevo appena scritto e vedo una censura. Oibò acciderbolina ho pensato... sono stato volgare? E poi mi son reso conto di tal cosa ma daaaiiii Invece: come mai Dak Megres ha un post nel suo blog ma io non posso accedervi? Ha messo l'accesso solo ai suoi amici?
  15. Siamo forse al paradosso? Per favore se io scrivo i.n.c.u.l.c.a.r.e non è detto che sia una parolaccia... però *****CARE lo censura!!!!
  16. Beh per quanto inconcludente erano pur sempre 50 pagine. Piene di contraddizioni e quant'altro, ma erano improvvisazione pura e soprattutto derivavano dalla collaborazione di tutti. Poi la qualità della storia non deve essere in discussione... io non mi sono mai divertito tanto come in quell'occasione. Là sì che venivano fuori idee veramente geniali. In altro caso (ovvero ingessando tutto in regole troppo precise, concordanze temporali e quant'altro) si finisce per voler applicare il metodo dello scrittore professionista ad un gruppo di amici che vogliono divertirsi tra loro. Presupposto che qui non c'è nessuno che scriva con i piedi si va a finire in un club di prime donne (senza volerne alle prime donne del forum) che sanno TUTTO delle concordanze temporali etc... Imho prima si scrive, di getto, spontaneamente, così come viene e poi dall'interazione tra le persone dopo si può cominciare a discutere di concordanze temporali svolte di narrazione etc... ma questo DOPO, non PRIMA di aver scritto tutto. Perchè sono troppe le teste pensanti che devi coordinare e mettere d'accordo. In merito a questo @Sami: secondo me come dici te verrebbe troppo frammentario, si potrebbe però cominciare in questo modo per vedere di dare un la alla questione e poi man mano che si va avanti ognuno faccia come vuole ed eventualmente si finisce che ognuno si caratterizza uno o più personaggi. Non vogliatemene, ma ritengo che in questi casi sia molto meglio non progettare, ma semplicemente scrivere. E' come l'aikido....non pìbisogna starci tanto a pensare ma fare e quando si fanno le tecniche ci si coordina con i movimenti degli altri e le cose vengono. Apparentemente sembra una bestemmia ma in realtà è un ottimo stratagemma per imparare a scrivere insieme qualcosa.
  17. Non necessariamente. Magari è la divinità stessa a sceglierli rendendoli albini e dando loro il potere di identificare i mannari. Per di più l'albinismo sarebbe un dono confacente alla divinità della luna che con i raggi del suo astro trasforma i prescelti... od una cosa del genere.
  18. Una volta la modifica era possibile anche dopo mesi. Per esempio io avevo fatto una faq nella quale riaggiornavo l'indice degli argomenti man mano che aggiungevo nuove voci. Questo non si può più fare ed è un peccato in quanto era una cosa utile e sensata. metti per sesmpio il topic di Lùthien delle ricette, una volta avrebbe potuto man mano riaggiornare l'indice delle ricette man mano che qualcuno le aggiungeva. Ora questo non è più possibile farlo ed in questo modo è stata tolta un'utile ed intelligente funzione del forum.
  19. Realisticamente non si tratta di postporla a settimane come era una volta, bensì di aumentarla di uno-due giorni in modo da permettere le grossolane modifiche in prima battuta.
  20. Ho avuto una sorta di ispirazione improvvisa (magari è una cavolata, ma giudicate voi....): e se i conigli speciali fossero in realtà dei conigli albini che di tanto in tanto compaiono spontaneamente nelle popolazioni di conigli normali? Questi conigli albini poi possono essere educati ed utilizzati per scovare i mannari...
  21. Evviva! Urrà urrà... ho fatto come descritto nel sito e magicamente è ripartito tutto! Grazie per avermi aiutato a risolvere il problema!
  22. Strikeiron

    OmeoPazzi!

    Gli studi ci sono ma sono tutti confutati scientificamente sulla validità. Non penso che un professore di Farmacologia affermi "Non ci credo ma è vero" se non ha solide conoscenze per dirlo. Effettivamente qualcosa ci deve essere e per di più vi sono studi misconosciuti di scienziati Russi che hanno sperimentato le alterazioni della struttura dell'acqua (fino ad arrivare perfino ai campi biomagnetici!). Cmq gli studi esistono: http://www.boiron.com/download/04_recherche_homeo/P16_39_en.pdf 1. Kleijnen J., Knipschild P., Riet G., Clinical trials of homeopathy, British Medical Journal, 1991. 2. Boissel J.P., Cucherat M., Haugh M., Gauthier E., Overview of data from homeopathic medicine trials : report on the efficacy of homeopathic interventions over no treatment or placebo, Report to the European Commission, 1996. 3. Linde K., Clausius N., Ramirez G., Melchart D., Eitel F., Hedges V.L., Jonas W.B., Are the clinical effects of homeopathy placebo effects ? A meta-analysis of placebo-controlled trials, The Lancet, 1997. 4. Shang A., Egger M.,Are the clinical effects of homeopathy placebo effects ? Comparative study of placebo-controlled trials of homeopathy and allopathy, The Lancet, august 27, 2005 5. The Lancet, december 17/24/31, 2005 Quelli del cicap è ovvio che tirino contro, ma nemmeno quelli sono attendibili al pari degli omeopati. Sono troppo integralisti nelle loro affermazione; è vero che la scienza deve essere rigidamente dimostrabile, ma le scoperte scientifiche sono sempre venute dalla flessibilità del pensiero. Tradotto in parole spicciole non bisogna farsi prendere per il naso ed occorre essere molto critici, ma al contempo non si devo no avere pregiudizi.
  23. Secondo me il problema sta nel prendersi troppo sul serio. Si comincia a progettare una LNS e tutte le complicate interazio ni di tutti i PG per poi arenarsi quando la complessità diventa soverchiante. Ho sempre pensato che il successo della prima LNS fosse dovuto alla spontaneità ed all'improvvisazione del tutto. Una persona prende e scrive un post... in esso possono benissimo esserci delle contraddizioni con i precedenti, ma alla fine sta all'inventiva di coloro che partecipano alla LNS mandare avanti tutto. Secondo me occorrerebbe non vincolarsi troppo riducendo la cosa alla realtà dei fatti: scrivere dev'essere un divertimento e lo deve essere per tutti. Per questo all'inizio ho un po' discusso con Joram sul regolamento. E' impossibile stilare un regolamento e poi pensare di doversi vincolare scrivendo. Se volete si può veramente brasare tutto e semplicemente scrivere, come viene viene... anche in OT se volete, in maniera tale che chi vuole partecipare partecipa. E vedrete che la cosa decolla...
  24. Già ma il tempo di modifica è assai limitato. Una volta viaggiava sull'arco di settimane. Ora in pochi giorni un post diventa immodificabile, il che è innegabilmente scomodo.
  25. Grazie, proverò a vedere... sennò me ne prendo una seria (di schede wi-fi) e provio a vedere se con dei driver ad hoc non mi si ripresenta mai più il problema. Stasera ti dico se la rimozione, riavvio e spegnimento ha avuto esito positivo. Cmq il messaggio che mi dà è esattamente quello di quel forum: non abbastanza risorse dice e codice 12... MAH!
×
×
  • Crea nuovo...