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Strikeiron

Circolo degli Antichi
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  1. Forse ripensandoci sarebbe bello riiniziare da capo, esplicitando bene le regole e facendo in modo che la "resa" sia già buona di modo che se la cosa si sviluppa un domani sia anche più semplice metterla in ordine in poco tempo. E poi bisogna coinvolgere un po' di gente...
  2. Mi viene rabbia a pensare alla vecchia che non si riesce a mettere a posto...
  3. Forse perchè anche per il mago è inevitabile la liberazione del potere nell'atto di eseguire lo spell? Cioè se per lo stregone e per il chierico lo spell deriva da potere innato o da potere esterno (divino). La formula del mago una volta innescata è equiparabile?
  4. Appunto, qui sta il mio dubbio. Tu interrompi l'incantesimo lanciato da qualsiasi spellcaster (inteso genericamente, specificamente per intenderci che sia il mago, lo stregone od il chierico). Ma mentre per il mago viene esattamente descritta la modalità di lancio dell'incantesimo, regolisticamente come avviene il lancio dell'incantesimo divino o dello stregone? Sopèrattutto il lancio di incantesimi divini mi mette dei dubbi. Il chierico ha lo spell trigger della parola da pronunciare al momento del lancio come il mago? Perchè se i meccanismi fossero equivalenti tra i tre casi allora ha senso interpretare estensivamente il meccanismo dell'abbandono a tutte tre le classi. Viceversa per quanto riguarda stregoni o chierici non è chiaro (almeno per me, o forse più probabilmente non mi ricordo di aver letto regole specifiche in tal senso).
  5. Scusa, premetto di non conoscere il manuale a menadito ma mi ricordo questo: mago: prepara l'incantesimo in un momento dedicato ad inizio giornata. Preparare l'incantesimo consiste nel recitare dal libro degli incantesimi quasi tutto l'incantesimo. Come se dovesse evocarlo al momento, ma con la differenza che il mago non recita l'elemento finale. Il trigger finale viene lanciato nel momento del lancio ed attiva l'incantesimo memorizzato cancellandolo dalla memoria. Tant'è che è possibile per un esterno preparare l'azione e disturbare quest'ultimo trigger del mago al fine di fargli perdere l'incantesimo. stregone: il dono della magia è innato. Gli incantesimi sono gli stessi del mago, ma lo stregone non è vincolato ad un libro degli incantesimi. Pertanto lo stregone dispone di tot slot per ciascun incantesimo di sua conoscenza. chierico: il chierico ottiene gli incantesimi divini attraverso la preghiera alla propria divinità. In questo modo "riempie" gli slot dei propri incantesimi. Pertanto il mago necessita NON SOLO di un'elaborazione complessa che lo porti ad avere gli slot degli incantesimi occupati e disponibili, ma richiede anche una procedura successiva che può essere interrotta (previo spellcraft dell'avversario ed azione in ready per contrastare). Per stregoni e chierici la questione si fa più farraginosa. Anche essi possono perdere i loro incantesimi, nel momento del lancio. Ma questa perdita viene da un'interruzione che è sempre esterna (da un tiro fallito di combat casting o dall'avversario). Ragionando così è molto più facile per un mago perdere il proprio incantesimo "sprecandolo" che per streegoni e chierici riuscire a sprecare rispettivamente una potenzialità innata od una connessione alla divinità. Corretto?
  6. Guardate che l'evenienza della mancanza di componenti VS nel lancio degli incantesimi deve essere dovuta a delle feat apposite che permettono di lanciare incantesimi senza dover aggiungere la componente verbale (incantesimi silenziati mi pare) e/o somatica (anche per questo deve esserci apposita feat).
  7. Se aggiungiamo che moltissimi in D&D ci campano sull'assenza delle regole (quando non facciano dei lavoroni immani per cercare di colmare delle lacune). Se non c'è indicato nelle regole del gioco ritengo che si debba cercare autonomamente una soluzione quanto più compatibile e realistica con il "bulk" di regole di cui già si dispone... senza ovviamente creare degli assurdi regolistici.
  8. Non da leggere, ma da scrivere. Le figure incorruttibili devono avere una coerenza morale. Se hai l'eroe per definizione ti diventa difficile sostenerlo psicologicamente senza renderlo che so, una caricatura. Forse perchè ormai siamo abituati al fatto che gli eroi tutto di un pezzo incorruttibili e sempre dalla parte del giusto non esistono tanto facilmente. Ed un po' perchè per chi legge è difficile immedesimarsi in personaggi del genere... troviamo molte più somiglianze con delle figure dibattute, piene di dubbi... più umane perchè più simili a noi. Tutto questo ovviamente è imho. *Strikeiron il credente devoto della catarsi*
  9. Io con Opera su win la vedo a tutto schermo.
  10. Le razze prosperarono per lungo tempo, non vi era inimicizia tra loro. Ma neppure si conobbero. I nani preferirono le profonde viscere delle montagne dove estrarre il metallo che offrivano a Sethlans, gli elfi rimasero immersi nelle cupe foreste del nord, adorando Velka per la loro purezza e la natura che li circondava nella sua perfezione. Gli uomini attraversarono i fiumi ed arrivarono ai confini del mare senza trovare nulla che li alietasse. Là dove giungevano gli Zigar erano giunti prima di loro. Gli Gnul si isolarono nelle sabbie dei deserti e di loro nessuno seppe nulla per secoli a venire. Velka volgeva tranquillo la ruota del tempo E Velthune osservava compiaciuto al sua opera. Ma le razze crebbero a seconda della loro purezza. E gli elfi crebbero al punto da capire quale fosse la magia che sosteneva gli elementi e pertanto come era stata fatta qualsiasi cosa conosciuta. Ma questo non bastò loro. Trassero la magia al di fuori di ogni elemento e credettero di poterla manipolare. Gli dei capirono cosa era stato fatto troppo tardi, quando molti degli elfi erano già condannati e la terra stessa moriva, dividendosi gli elementi dai quali essa stessa era stata costituita. Molti reietti di quel popolo puro pagarono il prezzo per quello che avevano fatto e scomparvero nella profondità delle foreste, portando con sé la magia che avevano sottratto e che pian piano li stava trasformando corrompendoli sotto forma degli incubi corrotti che avevano evocato. Il potere stesso della magia, privo di controllo, li distrusse. Di quelli rimasti, pochi ormai morenti si ritirarono nei luoghi più remoti delle grandi foreste che già pian piano ingiallendosi andavano morendo. Alla fine anche l'oscurità scese su tutte le razze e sembrò che fosse arrivata la fine dei viventi, mentre le stelle in cielo andavano quasi spegnendosi. Per questo Velthune si decise ed attraverso Velka creò una nuova razza, l'unica e la prima tra tutte, che solcasse i domini dell'aria e dimorasse nella terra, tra Aita e Phersipnai. Che non temesse alcun danno dal fuoco di Sethlans e neppure dalle acque cupe di Nethuns. Nacquero infine i draghi. E gli elfi li considerarono puri perché vennero dalle loro foreste, parlando la loro stessa lingua; gli zigar li rispettarono mentre solcavano volando i cieli sopra le acque. I nani li venerarono perché in loro era il fuoco di Sethlans e mai drago avrebbe toccato uno della loro razza. Questo era il prezzo per il dono concesso dal dio. Le altre razze li temettero perché ai draghi era stato concesso il potere su tutti gli elementi. C'erano draghi dell'aria e del fuoco, della terra e dell'acqua. E gli dei tutti li amarono per la loro purezza e per il loro sacrificio. Perché nessun drago sarebbe vissuto con altro compito che proteggere gli elementi. Grazie a questo la vita tornò a prosperare nelle terre di Solnem e degli Elfi reietti non se ne seppe più nulla.
  11. Non per essere cattivo ma.... Vai su www.google.it digiti su ricerca giardini della luna clicca sul tasto cerca trovi il link: http://www.fantasymagazine.it/libri/89
  12. Ma c'è anche il secondo? Scusa è quello dell'omino con la pala per la neve? Tra i sequel devo dire che quello che ho apprezzato maggiormente (di più del film pilota) è Shrek 2.
  13. Volevo intendere che Velka ha segnato l'umanità (così ricca di doni grazie a Velthine) con la mortalità e la caducità. Pertanto, avendo loro assegnato un simile "deficit" doveva loro "una particolare benevolenza" nel senso che ha legato il proprio regno (ovvero il regno della natura) agli umani per la loro sussistenza. E' una sorta di compensazione: Velka ha danneggiato gli umani per invidia ed equilibrio verso le altre razze, ma contemporaneamente ha dovuto legarsi a loro.
  14. In che cosa non ti torna?
  15. Beh è una questione di gusti anche. Io personalmente ho sempre treovato meglio i libri con gli antieroi... poi dipende. Certo è che se fai un paladino incorruttibile penso sia molto più difficile da reggere da un punto di vista di coerenza dello scrivere. Io parlo unicamente poi di "piacere" nella lettura....cos'è che ultimamente ti ha fatto stancare? Ps brrr che avatar!!!!!
  16. Mike, i tuoi racconti sono sempre molto belli...soprattutto nel come tratteggi psicologicamente i personaggi. Non so se ho capito invece la domanda nella telefonata. E' solitudine?
  17. Ha ragione Mike. In più il profilo dell'antieroe, ovvero dell'eroe che non è tale, ma lo diventa per circostanza, per caso e mille altri motivi è più simpatico, più naturale e forse più accattivante. Questo ovviamente implica la ricerca di uno spessore psicologico...
  18. Azz mi sono bloccato con la mitologia.... Mitologia: mito della creazione. All'inizio il nulla e nel nulla solo una vita. Velthune si destò e decise di infondere il suo dono a dei figli. Prima si dedicò all'acqua ed alla terra, ma quando le ebbe finite queste rimasero immobili, prive di vita. Allora soffiò su di esse ed ottenne il fuoco, respiro della terra, ed il vento delle tempeste, respiro dell'acqua. Allora fu soddisfatto da quello che aveva fatto. Gli elementi erano vita e la vita persisteva in essi, ma non la magia. Non ancora, almeno. Velthune capì che gli elementi non erano abbastanza. Allora diede loro la magia e dagli elementi nacquero i suoi fratelli, destinati a popolare il mondo. Dall'acqua nacque Nethuns, signore dei mari; dal fuoco Sethlans, signore dei metalli; dall'aria nacque Tinia, signore dei fulmini ed infine dalla terra nacque Aita, signore di tutto ciò che è nescosto. La magia divenne vita e gli elementi prosperarono in essa. Ma nemmeno allora Velthune fu soddisfatto. Fu allora che nacquero Turan, dea della fertilità e Phersipnai, dea di tutto ciò che è svelato. Le ere passarono e gli dei furono soddisfatti di loro stessi, ma gli elementi non ne prosperarono. Poi un giorno Aita incontrò Phersipnai e gli elementi rischiarono di perire, come avviene quando si incontrano tra loro gli opposti, perché ormai non vi era distinzione tra dei ed elementi tale era la magia che li permeava. Aita e Phersipnai ebbero un figlio: Velka, dio della natura. Quando nacque la vita si manifestò all'improvviso in modi diversi e Tinia fu costretto per sostentarla ad usare i suoi fulmini, Sethlans lo aiutò rovesciando nel cielo la sua forgia incandescente. Così nacquero gli astri e le stelle, così nacque il sole che diffonde l'essenza di Sethlans sulle creature di Velka. Quest'ultimo divenne dio del mutare del tempo su tutto ciò che è vivo, tale era il suo destino e la sua discendenza: da dea fertile e dio di morte, supremamente occulta tra tutte le cose. Ma questo ancora non bastava. Velthune pregò i suoi fratelli e le sue sorelle di aiutarlo. Allora questi presero gli elementi e la vita che sgorgava in essi e li mescolarono insieme, alla ricerca di qualcosa di più grande. Non erano dei quelli che si accingevano a creare, bensì mortali, in quanto anche Aita mise il suo contributo e nulla potè in questo Phersipnai. Perché non cè rinascita senza la morte. In quel tempo non vi era altro che natura e di ciò Velka era compiaciuto. Aita e Phersipnai insieme allora presero la terra e la mescolarono con il fuoco di Sethlans, fu allora che nacquero i nani o la prima razza. Da tali origini i nani impararono a dare vita a ciò che è freddo e morto. Velka decise che il suo regno doveva avere la sua razza; prese le creature che in essa prosperavano e con esse creò la seconda razza: gli elfi. Più pura tra tutte le razze e più vicina a Velka delle altre. Dall'acqua di Nethuns e dall'aria tempestosa di Tinia insieme sgorgò la terza razza: gli zigar. Tale è la loro origine che essi non possono mai stabilirsi in un luogo, ma devono vagare sempre, sospinti dagli elementi mutevoli di cui sono fatti. Turan che era rimasta in disparte rubò l'acqua da Nethuns e chiese a Sethlans del fuoco. Lo ottenne e li mescolò. Così nacque la quarta razza degli Gnul, nel cui sangue scorre tutto ciò che basta loro per sopravvivere negli aridi deserti di Solnem. Per questo nessuno chiese punizione e Turan fu da allora la dea dell'inganno. Nemmeno allora Velthune fu soddisfatto. Prese allora tutti gli elementi perché in ciascuno di essi la magia era forte e Velthune sentiva che così doveva essere. Soffiò sulla quinta razza la propria benedizione, ma Velka protestò per quanto era stato fatto: nessuna razza poteva essere superiore alle altre. Per questo Velka impresse sulla quinta razza degli uomini il marchio del tempo ed in ciò lo aiutò Aita. Perché con così tanti doni si rendessero conto attraverso la propria mortalità di non doverli sprecare, come spesso avviene. Per questo Velka deve loro una particolare benevolenza, tale che la quinta razza ha imparato ad ottenere un prezzo dalla natura stessa per poter sopravvivere. A questo punto Velthune fu soddisfatto e si ritirò, assieme gli altri dei, dalla propria creazione. La magia negli elementi era sufficientemente forte a controllarli senza danno e le razze stesse erano intrise di essa al punto che nulla poteva volgere al male. Ps i nomi degli dei derivano dalla mitologia Etrusca
  19. Me l'ero perso...ho votato il bistrattato Porco Rosso essenzialmente perchè è un capolavoro ambientato tra l'Italia e le Isole Dalmate (Lussino) tra la prima e la seconda guerra mondiale. Imperdibile e stupendo!
  20. Ultimo party. Io tengo un mago umano di 12 livello... il party è entrato dentro un tempio maledetto (una delle prime avventure di Gygax appena riportata in 3.0). Un ladro-mago del party muore e si reincarna nel proprio famiglio, uno pseudodrago. Dopo un po' si accorge di non stare tanto comodo ed allora... *mattina presto al risveglio* pseudodrago (rivolto al mago)- scusa hai polimorph? mago- Sì lo posso preparare. pseudo- Ecco lo puoi preparare e poi trasformarmi in una pixie? *Nota in 3.0 polimorph ha effetto permanente* mago- Okkei, non c'è problema. *preparo l'incantesimo e lo trasformo in una pixie* .... passano cinque minuti pixie femmina (ex pseudodrago)- Scusa mi hai trasformato in un pixie maschio, vero? mago- NO!
  21. Il problema è che esiste già il druido.... per farlo come animagus in teoria dovresti vincolare l'arcanista ad una sola forma animale nella quale si specializza.
  22. Per chi si mastica un po' di inglese...andate a vedere questo ROTFL! http://www.giantitp.com/cgi-bin/GiantITP/ootscript?SK=253
  23. Alla fine muore.
  24. In inglese rendono ovviamente molto di più...anche se non sono troppo facili...ma con un buon dizionario monolingue sottomano non sono troppo un problema.
  25. I libri sono molto belli, soprattutto per l'evoluzione da favoletta a saga dark che hanno. La trama si complica via via sempre di più ed è soddisfacente la corrispondenza di particolari, la correlazione degli eventi tra un libro e l'altro. Non sarà un capolavoro della letteratura, ma possiede la qualità di appassionare nello svolgimento della storia.